PROGETTO MONTEORE PRATICHE DI VALUTAZIONE NELL AMBITO DELLE L2. SM Gravesano RAPPORTO FINALE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PROGETTO MONTEORE PRATICHE DI VALUTAZIONE NELL AMBITO DELLE L2. SM Gravesano RAPPORTO FINALE"

Transcript

1 Giugno 2009 PROGETTO MONTEORE PRATICHE DI VALUTAZIONE NELL AMBITO DELLE L2 SM Gravesano RAPPORTO FINALE Prima fase Presa di coscienza delle motivazioni e delle finalità del progetto. In questa prima fase ci siamo riunite più volte, sia fra noi, sia assieme agli esperti L2, per focalizzare le motivazioni e le finalità del progetto che siamo state invitate a sviluppare. Quanto alle motivazioni, esse sono elencate qui di seguito. È importante riflettere sulla valutazione in generale perché essa è alla base dell intero processo di insegnamento-apprendimento: osservando e quindi valutando i ragazzi, infatti, si torna a riflettere su quanto e su come si è insegnato; si considera la possibilità di rivedere il proprio insegnamento; si propongono delle rimediazioni. Promuovere una cultura collaborativa fra colleghi di sede è senz altro positivo sia dal punto di vista strettamente professionale (lo scambio di materiale o di idee è arricchente ed economico ) sia dal punto di vista umano (se c è una buona affinità fra chi è chiamato a collaborare, si crea un bel clima di lavoro). Quanto alle finalità, esse sono elencate qui di seguito. Prendere coscienza delle pratiche di valutazione da noi abitualmente utilizzate (valutazione formativa, autovalutazione e valutazione sommativa) e metterle in comune per confrontarci in merito, allo scopo di arricchire il nostro bagaglio di conoscenze in questo campo. Confrontare e analizzare i vari tipi di compiti ( tasks ) da noi abitualmente proposti nelle quattro competenze per le tre tipologie di valutazione, ancora una volta allo scopo di ampliare il ventaglio delle possibilità di osservazione dell operato degli allievi. Definire un orientamento didattico comune alle tre L2 in merito alla valutazione e, di conseguenza, alla regolazione dell insegnamento. Seconda fase Definizione di orientamenti didattici comuni in accordo con il Piano di formazione della scuola media. Dal momento che il Piano di formazione della scuola media propone una mappa disciplinare comune alle tre lingue L2, in questa seconda fase ci siamo proposte di avvicinare le pratiche valutative delle tre lingue elaborando delle basi comuni. Tali basi comuni sono illustrate qui di seguito.

2 È auspicabile dare molto più spazio alla valutazione formativa e all autovalutazione piuttosto che alla valutazione sommativa. Quest ultima non deve essere la forma di valutazione preponderante perché non facilita la serena riflessione dell allievo su quanto sta imparando, non lo coinvolge e non lo entusiasma, dunque deve essere limitata ad alcuni specifici momenti conclusivi di un certo percorso didattico. Si riesce ad essere molto più oggettivi e di conseguenza più equi nella valutazione se si fa riferimento ad una serie di parametri precisi messi nero su bianco (descrittori), senza correre il rischio di basarsi solo su generiche impressioni (o, peggio, su pregiudizi). Ciò vale evidentemente per gli elaborati scritti ma anche e soprattutto per le produzioni orali le quali vengono spesso valutate solo ad impressione. Tali descrittori devono essere di facile utilizzo e spendibilità : brevi, chiari, leggibili anche dagli stessi allievi (i quali devono essere a conoscenza di ciò che ci si aspetta da loro al fine di imparare ad autoregolare i loro apprendimenti). Utilizzare i descrittori deve diventare una prassi, un abitudine. Devono essere inseriti nella pratica quotidiana. Non è necessario riportare sempre per iscritto i risultati registrati, soprattutto se non sono sorprendenti (ad esempio quelli concernenti allievi o molto forti o molto deboli), cioè non è necessario burocratizzare inutilmente (si perdono tempo e energie) ma può essere utile marcare solo quello che ci sembra veramente necessario; farlo nella maniera più pratica e veloce (o con i soliti + e o con le faccine, ecc.). Terza fase Esemplificazioni pratiche: i descrittori usati. In allegato, presentiamo i descrittori che abbiamo gradatamente incominciato ad inserire nella pratica quotidiana. Quanto ai descrittori per l orale, come accennato in precedenza, abbiamo fortemente avvertito l esigenza che essi si rivelassero, sia per noi docenti sia per i ragazzi (valutazione formativa e autovalutazione), un punto di riferimento più oggettivo, più equo, per così dire più sicuro sul quale basare la valutazione delle performance orali. D altra parte, abbiamo anche pensato che, se davvero volevamo usare costantemente i descrittori senza permettere che il loro utilizzo pratico soccombesse poi di fronte alla nostra cronica mancanza di tempo, gli stessi descrittori avrebbero dovuto essere pochi, concisi e molto chiari. I quattro punti fondamentali da valutare ci sono sembrati i seguenti: uso della L2 piuttosto che della L1, correttezza della pronuncia, correttezza strutturale e scioltezza. Quanto ai descrittori per lo scritto, ovviamente abbiamo creduto di poterli utilizzare solo in riferimento a composizioni piuttosto articolate, laddove si ritiene che i ragazzi possano esprimersi al di là dei meri esercizi meccanici volti unicamente a rafforzare una data struttura grammaticale. Nello specifico, per il francese si è trattato di un journal de bord che gli allievi hanno scritto simulando di trovarsi a viaggiare in crociera; per il tedesco di un Tagebuch concernente soprattutto le loro attività quotidiane durante le varie vacanze dell anno; per l inglese, della loro autobiografia. Anche in questo caso, abbiamo optato per pochi descrittori, molto semplicemente comprensibili ed utilizzabili. Essi vertono sui

3 seguenti aspetti che ci sono parsi fondamentali: pertinenza rispetto alla traccia data, ordine, lunghezza, correttezza e originalità. Qui di seguito riportiamo alcune riflessioni in merito all utilizzo pratico dei descrittori nelle varie classi. Riflessione di Silvia Soldati e di Barbara Prati (docenti di francese). CLASSI QUARTE, FRANCESE Durante il corso dell anno abbiamo svolto una simulation globale riguardante una crociera. Il viaggio della nostra nave ha toccato vari paesi della francofonia e i ragazzi hanno dovuto regolarmente produrre dei lavori scritti e in seguito presentarli oralmente. In primo luogo ognuno ha dovuto inventarsi un personaggio (il passeggero della crociera); in seguito, i ragazzi hanno dovuto descrivere a gruppi la nave (piscina, discoteca, cabina, ristorante, ecc.), inventare delle scenette riguardanti gli incontri tra i passeggeri, fare dei lavori con l uso di internet sui vari paesi visitati e in seguito presentarli alla classe e da ultimo scrivere le loro impressioni sul giornale di bordo. Grazie ai descrittori, vi è stato un crescendo nella qualità di questi lavori. I ragazzi sapevano esattamente cosa ci aspettavamo da loro e su cosa sarebbero stati valutati. Il fatto di ricevere più o meno faccette sorridenti li condizionava in modo positivo nel cercare di produrre dei lavori fatti bene. CLASSI TERZE, FRANCESE È stato svolto il medesimo tipo di attività. La simulation globale in questo caso riguardava la vita in un palazzo. I ragazzi hanno dovuto inventarsi il personaggio - inquilino e una serie di attività orali e scritte che ruotavano attorno alla vita nel palazzo, come pure l omicidio di uno degli inquilini con il relativo interrogatorio da parte della polizia. Anche qui i descrittori sono stati molto utili nello stimolare gli allievi a produrre testi e scenette ben strutturati e originali. Riflessione di Silvia Soldati (docente di inglese). CLASSI QUARTE, INGLESE I descrittori sono stati più efficaci nelle produzioni scritte che nell orale: descrizione dello sportivo preferito, dell animale preferito, piccola autobiografia, ecc. Anche in questo caso le faccette sorridenti o meno sono servite da stimolo agli allievi per produrre generalmente buoni lavori, sia dal punto di vista del contenuto sia della forma. Per quanto riguarda l orale, ho cercato di usare i descrittori nella valutazione delle scenette, considerando l originalità e il pertinente utilizzo delle strutture appena apprese. Ho comunque notato che ai ragazzi piace sapere e vedere nero su bianco il risultato della loro prestazione, sia che si tratti di una faccina sia di un simbolo (+/-). Chiaramente nell orale si riesce ad esprimere una valutazione in modo meno efficace che nello scritto e ho avuto l impressione che i commenti dell insegnante risultino avere meno valore di una faccetta sorridente su un pezzo di carta! Riflessione di Sylvie Antonini (docente di tedesco). Dai nostri incontri è emerso che i descrittori possono essere utili per l allievo ma anche per il docente che ha in mano degli strumenti obiettivi per valutare la prestazione

4 dell allievo. Ho dunque iniziato a usarli per valutare le produzioni scritte e orali dei miei allievi e ho deciso di utilizzare nelle mie classi in maniera più sistematica i descrittori sviluppati assieme alle colleghe di L2 del progetto monte-ore. I descrittori si sono rivelati utili a tutti livelli : autovalutazione, valutazione formativa ma anche per la valutazione sommativa (verifiche). Produzioni scritte: Ho utilizzato i descrittori sia per valutare il Tagebuch che gli allievi di quarta hanno dovuto fare a intervalli regolari sia per altri tipi di composizioni scritte più legate alle unità del libro (Tagesablauf beschreiben, einen Freund beschreiben,..). Gli allievi hanno avuto modo di capire cosa ci si aspettava da loro leggendo i descrittori e di conseguenza come sarebbe stata valutata la produzione scritta. Questo ha permesso senza dubbio di stimolare maggiormente l allievo a produrre un lavoro di qualità migliore e ha contribuito a far capire all allievo chiaramente quali punti dovranno essere curati particolarmente. L allievo è dunque confrontato con un compito dove gli obiettivi da raggiungere sono esposti chiaramente: questo gli permette di controllare se il suo lavoro corrisponde alle esigenze poste dal docente. Valutazione formativa: Nella valutazione delle composizioni i descrittori sono stati per me un aiuto per valutare con più obiettività e con più precisione tenendo conto dei vari aspetti della produzione (pertinenza, lunghezza, correttezza e originalità della produzione). D altronde l allievo ha in mano degli elementi tangibili per potere capire cosa e come può migliorare le sue produzioni. Gli allievi hanno reagito in maniera abbastanza positiva, hanno apprezzato il fatto di conoscere prima di svolgere il lavoro i criteri di valutazione e in seguito di capire quali sono gli aspetti che devono in futuro migliorare. Ho fatto più fatica ad usare questi descrittori in seconda in quanto le produzioni scritte sono ancora molto elementari (parlare dei propri hobbies o descrivere l animale preferito) e i criteri come la lunghezza, l originalità sono meno pertinenti che nella produzione di un allievo con un livello più avanzato. Autovalutazione: Da anni faccio uso dei descrittori elencati nel portfolio linguistico abbinato al nostro libro di testo Genial. Questi descrittori descrivono con precisione gli obiettivi da raggiungere alla fine dell unità. Gli allievi ricevono questo elenco quando l unità viene introdotta e hanno modo di fare alla fine dell unità un autovalutazione delle proprie competenze. Per controllare se hanno raggiunto gli obiettivi ricevono di regola dei compiti che possono svolgere e controllare da soli. L allievo può dunque valutare il livello delle sue conoscenze e individuare i suoi punti deboli. Valutazione sommativa: I descrittori si rivelano anche utili nella valutazione delle verifiche. Alla fine della verifica riproduco di regola l elenco degli obiettivi da raggiungere. Accanto ai descrittori segnalo con una delle tre diverse faccine il grado di competenze raggiunto (buono, medio o scarso), In questo modo l allievo capisce molto chiaramente in che ambito ha raggiunto gli obiettivi e in quali invece deve ancora rimediare per raggiungerli.

5 Produzioni orali: Per la valutazione delle produzioni orali ho comunicato prima della produzione orale agli allievi i vari criteri di valutazione elaborati assieme alle colleghe di L2. Anche qui la distinzione dei vari aspetti dell orale come la pronuncia, la fluidità, l uso appropriato della lingua e delle strutture permette al docente di dare una valutazione più giusta, meno soggettiva e più efficace per l allievo che capisce in che cosa riesce bene e in che cosa riesce meno bene. Gli allievi invece capiscono meglio quali aspetti devono curare e sono in generale più soddisfatti di ricevere un giudizio più articolato che mette maggiormente in rilievo i loro punti forti e anche quelli meno forti. Pertanto si può concludere che il sistema dei descrittori permette una maggiore chiarezza da parte del docente dei criteri di valutazione e permette all allievo di capire meglio cosa può fare per migliorare le sue prestazioni. In conclusione, ci sembra di poter affermare che l utilizzo dei descrittori ha avuto un impatto molto positivo nella pratica quotidiana per i seguenti motivi. Si riesce ad essere più oggettivi ovvero più equi nel valutare sia l orale sia lo scritto. Si torna a riflettere sul proprio insegnamento perché si ottiene la chiara indicazione di quali punti non sono passati ; si cerca quindi, laddove necessario, di tornare sui propri passi. All allievo giunge un informazione molto più specifica e più chiara del che cosa va e del che cosa non va; pur rinunciando alle lungaggini di commenti scritti (peraltro spesso troppo complessi per essere compresi dagli allievi), si indica esattamente che cosa sarebbe bene migliorare e perché. Si pone l accento su una vera valutazione formativa ovvero su una valutazione che, appunto, forma. E non che sanziona senza formare. Se l allievo riceve, poniamo, un 4,5, sa che il suo lavoro è andato discretamente bene. La sua riflessione si ferma lì, ancor prima di incominciare. Ma se un allievo riceve una faccina sorridente sull uso delle strutture grammaticali ma non sulla lunghezza dell elaborato o sull originalità, saprà esattamente cosa migliorare nel prossimo lavoro. Non c è la nota ma c è la consapevolezza di che cosa si è fatto bene e di che cosa si è fatto meno bene e perché. Si rispetta il diritto dell allievo di essere chiaramente informato sul che cosa esattamente si vuole da lui. Quarta fase Dalla valutazione formativa alla regolazione dell insegnamento (rimediazione differenziata) A questo punto si arriva a un momento decisivo del processo di insegnamento apprendimento: valutando, ci si scontra con le diverse prestazioni degli allievi; tale è l eterogeneità delle prestazioni stesse che si rende necessario tornare con la mente a cosa e a come si è insegnato a chi; ovvero si cerca di rivedere il proprio insegnamento differenziando le proposte di rimediazione. Ma l argomento della differenziazione dei percorsi merita un progetto-monteore a sé, tanto è complesso e impegnativo! Si tratterebbe in sostanza dell ideale continuazione della presente riflessione. In altre parole: una volta valutato il più equamente possibile, una volta

6 comunicato all allievo la valutazione stessa nel modo più formativo possibile, come aiutare l allievo stesso nel cammino della rimediazione? Per ora, a causa di ovvie ragioni di tempo, noi ci siamo limitate a confrontarci su quanto siamo abituate a praticare già in classe in questo senso, senza proporre un azione comune nuova. È possibile proporre una rimediazione differenziata assegnando compiti a casa diversi a seconda degli allievi. È possibile proporre una rimediazione differenziata assegnando compiti per le vacanze diversi a seconda degli allievi. È possibile proporre una rimediazione differenziata correggendo i lavori per gruppi. È possibile proporre una rimediazione differenziata lavorando in ore-extra solo con certi allievi. È possibile proporre una rimediazione differenziata assegnando agli allievi forti il ruolo di tutors a sostegno dei deboli. È possibile proporre una rimediazione differenziata in classe assegnando dei lavori agli allievi più forti così che li svolgano autonomamente mentre si seguono più da vicino i deboli. Le rimediazioni differenziate di cui sopra riguardano lo scritto. Quanto all orale, all idea di creare rimediazioni differenziate, ci troviamo in seria difficoltà. Altra difficoltà nell attuazione pratica delle rimediazioni differenziate sopra elencate è la gestione della classe. La lezione diventa infatti più rumorosa e caotica. Ci auguriamo di cuore che questi ultimi spunti di riflessione possano essere sviluppati a dovere l anno prossimo o da questo o da un altro gruppo di lavoro. Le docenti: Sylvie ANTONINI Sonia GIORDANO RONCORONI Barbara PRATI Silvia SOLDATI

7 DESCRITTORI PER L ORALE VALUTAZIONE FORMATIVA: In questo dialogo sei riuscito/a a: NON PARLARE IN ITALIANO MA IN L2 SEMPRE TALVOLTA (tranne eccezioni) RARAMENTE (spesso eri in difficoltà perciò hai usato l italiano) (NOME:.CLASSE: DATA: DIALOGO:.) In questo dialogo sei riuscito/a a: USARE CORRETTAMENTE LA NUOVA STRUTTURA (nello specifico: ) SEMPRE ABBASTANZA (tranne eccezioni) NON ABBASTANZA (spesso eri in difficoltà: non hai capito bene). (NOME:.CLASSE: DATA: DIALOGO:.) In questo dialogo sei riuscito/a a: ESSERE SCIOLTO, VELOCE, IL PIÙ POSSIBILE NATURALE SEMPRE ABBASTANZA (tranne eccezioni) NON ABBASTANZA (spesso eri in difficoltà perciò hai fatto molte pause). (NOME:.CLASSE: DATA: DIALOGO:.)

8 In questo dialogo sei riuscito/a a: PRODURRE UNA PRONUNCIA DI LIVELLO BUONO / MOLTO BUONO SUFFICIENTE INSUFFICIENTE (spesso ostacolava la comprensione del contenuto da parte dell ascoltatore) (NOME:.CLASSE: DATA: DIALOGO:.)

9 DESCRITTORI PER LO SCRITTO 1/2 (COMPOSIZIONE) VALUTAZIONE FORMATIVA: In questa composizione sei riuscito/a a: TOCCARE I PUNTI SUGGERITI DALLA TRACCIA TUTTI LA MAGGIOR PARTE NE HAI TRALASCIATI DIVERSI (eri in difficoltà) Eventuali osservazioni: (NOME:.CLASSE: ARGOMENTO:.) In questa occasione sei riuscito/a a: SCRIVERE UNA COMPOSIZIONE LUNGA, RICCA DI UNA LUNGHEZZA NON ABBASTANZA E ORDINATA ACCETTABILE LUNGA (eri in difficoltà) Eventuali osservazioni: (NOME:.CLASSE: ARGOMENTO:.)

10 DESCRITTORI PER LO SCRITTO 2/2 COMPOSIZIONE VALUTAZIONE FORMATIVA: In questa composizione sei riuscito/a a: USARE LE STRUTTURE GIÀ CONOSCIUTE NEL SEGUENTE MODO HAI FATTO POCHI O HAI FATTO ALCUNI ERRORI HAI FATTO MOLTI O POCHISSIMI ERRORI MOLTISSIMI ERRORI Eventuali osservazioni: (NOME:.CLASSE: ARGOMENTO:.) In questa composizione sei riuscito/a a: TRATTARE UN CONTENUTO ORIGINALE, VARIATO ABBASTANZA PIUTTOSTO NOIOSO E INTERESSANTE VARIATO E SCHEMATICO

11 Eventuali osservazioni: (NOME:.CLASSE: ARGOMENTO:.)

PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare

PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare Sottogruppo coordinato da Fortunata Capparo (verbale 2 incontro - 18 /11 2002) L ispettore Gandelli ha iniziato l incontro

Dettagli

I libri di testo. Carlo Tarsitani

I libri di testo. Carlo Tarsitani I libri di testo Carlo Tarsitani Premessa Per accedere ai contenuti del sapere scientifico, ai vari livelli di istruzione, si usa comunemente anche un libro di testo. A partire dalla scuola primaria, tutti

Dettagli

LA MOLTIPLICAZIONE IN CLASSE SECONDA

LA MOLTIPLICAZIONE IN CLASSE SECONDA LA MOLTIPLICAZIONE IN CLASSE SECONDA Rossana Nencini, 2013 Le fasi del lavoro: 1. Proponiamo ai bambini una situazione reale di moltiplicazione: portiamo a scuola una scatola di biscotti (. ) e diamo la

Dettagli

AUTOREGOLAZIONE PER IL COMPITO

AUTOREGOLAZIONE PER IL COMPITO B5 queste schede ti aiuteranno a scoprire quanto sia utile autointerrogarsi e autovalutarsi potrai renderti conto di quanto sia utile porsi domande per verificare la propria preparazione se ti eserciterai

Dettagli

CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA

CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA Possiamo descrivere le strategie di apprendimento di una lingua straniera come traguardi che uno studente si pone per misurare i progressi nell apprendimento

Dettagli

Insegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino

Insegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino Insegnare le abilità sociali con la carta a T ins. Fabrizia Monfrino Scuola: I circolo di Giaveno (To) Classe: trasversale Anno scolastico: 2003/2004 Insegnare le abilità sociali con l uso della carta

Dettagli

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi

Dettagli

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi.

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. PROGETTO SeT Il ciclo dell informazione Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. Scuola media Istituto comprensivo di Fagagna (Udine) Insegnanti referenti: Guerra Annalja, Gianquinto

Dettagli

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana giugno 2011 PARLARE Livello MATERIALE PER L INTERVISTATORE 2 PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri

Dettagli

1. LE REGOLE EDUCAZIONE ALLA LEGALITA OBIETTIVI

1. LE REGOLE EDUCAZIONE ALLA LEGALITA OBIETTIVI EDUCAZIONE ALLA LEGALITA 1. LE REGOLE OBIETTIVI Sapere: Che la convivenza tra soggetti diversi ha bisogno di regole. Conoscere il significato della parola Regola della forte connessione tra regole e valori.

Dettagli

Biografia linguistica

Biografia linguistica EAQUALS-ALTE Biografia linguistica (Parte del Portfolio Europeo delle Lingue di EAQUALS-ALTE) I 1 BIOGRAFIA LINGUISTICA La Biografia linguistica è un documento da aggiornare nel tempo che attesta perché,

Dettagli

Studio o faccio i compiti?

Studio o faccio i compiti? Devo leggere o studiare? Per oggi c erano i compiti, ma non c era nulla da studiare. Che fortuna! Studio o faccio i compiti? La sostanza dei compiti è lo studio e lo studio è il compito dei compiti STUDIARE

Dettagli

Antonella Martinucci, Rossana Nencini, 2013 IL PESO. classe quarta

Antonella Martinucci, Rossana Nencini, 2013 IL PESO. classe quarta Antonella Martinucci, Rossana Nencini, 2013 IL PESO classe quarta I bambini utilizzano spontaneamente il concetto di pesante? Collochiamo su un banco alcuni oggetti: penne matite gomme fogli scottex quaderni

Dettagli

Da dove nasce l idea dei video

Da dove nasce l idea dei video Da dove nasce l idea dei video Per anni abbiamo incontrato i potenziali clienti presso le loro sedi, come la tradizione commerciale vuole. L incontro nasce con una telefonata che il consulente fa a chi

Dettagli

IT Questionario per formatori di insegnanti di lingue Analisi dei dati

IT Questionario per formatori di insegnanti di lingue Analisi dei dati IT Questionario per formatori di insegnanti di lingue Analisi dei dati Tu 1. Al questionario hanno risposto sette formatori di insegnanti di lingue. 2. Sei formatori parlano l inglese, sei il francese,

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma

Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma LA COPPIA NON PUO FARE A MENO DI RICONOSCERE E ACCETTARE CHE L ALTRO E UN TU E COME TALE RAPPRESENTA NON UN OGGETTO DA MANIPOLARE

Dettagli

Cosa ci può stimolare nel lavoro?

Cosa ci può stimolare nel lavoro? a Cosa ci può stimolare nel lavoro? Quello dell insegnante è un ruolo complesso, in cui entrano in gioco diverse caratteristiche della persona che lo esercita e della posizione che l insegnante occupa

Dettagli

ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE. Questionario Utenti Input

ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE. Questionario Utenti Input ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE Questionario Utenti Input Finalità 1. Promuovere lo sviluppo personale durante il percorso scolastico Per cominciare, abbiamo bisogno di alcuni tuoi dati personali e dell

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.1 a.s.2013/2014

ISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.1 a.s.2013/2014 Articolazione dell apprendimento Dati identificativi ISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.1 a.s.2013/2014 Titolo significativo Risolvere i problemi Insegnamenti coinvolti

Dettagli

OpenPsy: OpenSource nella Psicologia. Presentazione del progetto in occasione dell edizione 2004 del Webbit (Padova)

OpenPsy: OpenSource nella Psicologia. Presentazione del progetto in occasione dell edizione 2004 del Webbit (Padova) OpenPsy: OpenSource nella Psicologia Pag. 1 di 9 OpenPsy: OpenSource nella Psicologia Presentazione del progetto in occasione dell edizione 2004 del Webbit (Padova) PREMESSA Per prima cosa, appare ovvio

Dettagli

Progetto LLP-LDV-TOI-09-IT-0448 ValeRIA Valutare la relazione tra insegnamenti e apprendimenti

Progetto LLP-LDV-TOI-09-IT-0448 ValeRIA Valutare la relazione tra insegnamenti e apprendimenti Progetto LLP-LDV-TOI-09-IT-0448 ValeRIA Valutare la relazione tra insegnamenti e apprendimenti Il docente agli occhi dello studente Due scuole partner hanno somministrato il questionario Il docente agli

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DI MANZANO PROVA DI ITALIANO. Scuola Primaria. Anno Scolastico. Classe quinta. Alunno/a Scuola Sez.

ISTITUTO COMPRENSIVO DI MANZANO PROVA DI ITALIANO. Scuola Primaria. Anno Scolastico. Classe quinta. Alunno/a Scuola Sez. ISTITUTO COMPRENSIVO DI MANZANO PROVA DI ITALIANO Scuola Primaria Anno Scolastico Classe quinta Alunno/a Scuola Sez. PRIMO COMPITO Ogni anno, nella tua scuola, si organizza la Giornata della lettura e

Dettagli

I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO. Palermo 9 novembre 2011

I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO. Palermo 9 novembre 2011 I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA Palermo 9 novembre 2011 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO Webquest Attività di indagine guidata sul Web, che richiede la partecipazione attiva degli studenti,

Dettagli

COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE.

COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE. COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE. UNA METAFORA PER SPIEGARE I DSA La psicologa americana ANIA SIWEK ha sviluppato in anni di pratica professionale un modo semplice ed efficace di spiegare i DSA ai bambini,

Dettagli

I colloqui scuola-famiglia: le basi per una comunicazione efficace Dott.ssa Claudia Trombetta Psicologa e psicoterapeuta claudia.trombetta@email.

I colloqui scuola-famiglia: le basi per una comunicazione efficace Dott.ssa Claudia Trombetta Psicologa e psicoterapeuta claudia.trombetta@email. I colloqui scuola-famiglia: le basi per una comunicazione efficace Dott.ssa Claudia Trombetta Psicologa e psicoterapeuta claudia.trombetta@email.it CTI Monza, 20 Novembre 2015 Prima parte: comprendere

Dettagli

GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2011-2012

GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2011-2012 GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2011-2012 L unità di Milano Città Studi del Centro matematita propone anche per l a.s. 2011-2012 una serie di problemi pensati per

Dettagli

PLIDA PARLARE. Livello. Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana. giugno 2011

PLIDA PARLARE. Livello. Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana. giugno 2011 PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana giugno 2011 PARLARE Livello MATERIALE PER L INTERVISTATORE PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri

Dettagli

ANNO SCOLASTICO 2014-2015

ANNO SCOLASTICO 2014-2015 ATTIVITÀ DI SPERIMENTAZIONE IN CLASSE PREVISTA NELL AMBITO DEL PROGETTO M2014 PROMOSSO DALL ACCADEMIA DEI LINCEI PER LE SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2014-2015 Il Centro matematita,

Dettagli

SEMPLICI INDICAZIONI PER CAPIRE MEGLIO LA REALTÀ AZIENDALE

SEMPLICI INDICAZIONI PER CAPIRE MEGLIO LA REALTÀ AZIENDALE Nome........ Classe. SEMPLICI INDICAZIONI PER CAPIRE MEGLIO LA REALTÀ AZIENDALE Perché perché Ci sono tanti buoni motivi per impegnarsi nello stage? Individua 3 buoni motivi per cui ritieni che valga la

Dettagli

PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15

PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 Indice Introduzione pag. 9 Ringraziamenti» 13 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 1. I contenuti curati, interessanti e utili aiutano il business» 15 2. Le aziende

Dettagli

I.C. CLEMENTE REBORA STRESA CURRICOLO VERTICALE DI INGLESE

I.C. CLEMENTE REBORA STRESA CURRICOLO VERTICALE DI INGLESE I.C. CLEMENTE REBORA STRESA CURRICOLO VERTICALE DI INGLESE INGLESE Scuola primaria di Gignese Classi I, II, II, IV, V COMPETENZE CHIAVE EUROPEE PL. 1 / 2 Comunicazione nelle lingue straniere Imparare ad

Dettagli

Memory Fitness TECNICHE DI MEMORIA

Memory Fitness TECNICHE DI MEMORIA Memory Fitness TECNICHE DI MEMORIA IL CERVELLO E LE SUE RAPPRESENTAZIONI Il cervello e le sue rappresentazioni (1/6) Il cervello e le sue rappresentazioni (2/6) Approfondiamo ora come possiamo ulteriormente

Dettagli

CORSO DI INFORMATICA PER ADULTI

CORSO DI INFORMATICA PER ADULTI ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROVELLASCA CORSO DI INFORMATICA PER ADULTI Docente: Ing. ALDO RUSSO 18 novembre 2015 LA PAROLA ALL ESPERTO Il posto dello strumento informatico nella cultura è tale che l educazione

Dettagli

OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI

OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI ISTITUTO COMPRENSIVO DI BREMBATE SOPRA - SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO FERRUCCIO DELL ORTO OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI CLASSI PRIME SOCIALIZZAZIONE - PARTECIPAZIONE Primo quadrimestre Si pone nella

Dettagli

Accoglienza CHI BEN COMINCIA...

Accoglienza CHI BEN COMINCIA... Accoglienza CHI BEN COMINCIA... Anno scolastico 2010/2011 Osservazioni della Commissione L accoglienza è un percorso che ha come finalità: La formazione di un gruppo di lavoro (clima idoneo all apprendimento)

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

VALUTAZIONE. Di che cosa stiamo parlando?

VALUTAZIONE. Di che cosa stiamo parlando? VALUTAZIONE Di che cosa stiamo parlando? Sommativa Valutazione formativa Per valutazione formativa si intende l accertamento sistematico che accompagna passo dopo passo il processo di insegnamento/apprendimento

Dettagli

GIANLUIGI BALLARANI. I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe

GIANLUIGI BALLARANI. I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe GIANLUIGI BALLARANI I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe Individuarli e correggerli 1 di 6 Autore di Esami No Problem 1 Titolo I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli

Dettagli

OGGETTO: Linee guida Progetto PERCORSO DI ORIENTAMENTO in collaborazione con la FS Prof. Sergio.

OGGETTO: Linee guida Progetto PERCORSO DI ORIENTAMENTO in collaborazione con la FS Prof. Sergio. Distretto Scolastico N 53 Nocera Inferiore (SA) Prot. n. 1676 C/2 Nocera Superiore,18/10/2012 A tutti i docenti All attenzione della prof. Sergio FS di riferimento All attenzione di tutti i genitori Tramite

Dettagli

Plurilinguismo: dal mondo a casa nostra Poster 6

Plurilinguismo: dal mondo a casa nostra Poster 6 1 Plurilingue?! Si, ma come? Spiegazioni Domande Risposte Corrette Note Non è assolutamente possibile dare una breve definizione scientifica che sia in grado di rendere la complessità del sistema di segni

Dettagli

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 RICERCA-AZIONE Insegnare per competenze: Lo sviluppo dei processi cognitivi Scuola Elementare Fiorentino DESCRIZIONE DELL ESPERIENZA Docente: Rosa

Dettagli

liste di liste di controllo per il manager liste di controllo per il manager liste di controllo per i

liste di liste di controllo per il manager liste di controllo per il manager liste di controllo per i liste di controllo per il manager r il manager liste di controllo per il manager di contr liste di liste di controllo per il manager i controllo trollo per il man liste di il man liste di controllo per

Dettagli

Centro Studi Politici, culturali, Economici, Sociali e Giuridici FUTURA

Centro Studi Politici, culturali, Economici, Sociali e Giuridici FUTURA Centro Studi Politici, culturali, Economici, Sociali e Giuridici FUTURA Lamezia Terme 88046 via Coschi 72/b interno 1 telefono e fax 0968/201908 Codice Fiscale 92003410799 FORMAZIONE SPECIFICA STRUMENTI

Dettagli

PROCEDURA INVENTARIO DI MAGAZZINO di FINE ESERCIZIO (dalla versione 3.2.0)

PROCEDURA INVENTARIO DI MAGAZZINO di FINE ESERCIZIO (dalla versione 3.2.0) PROCEDURA INVENTARIO DI MAGAZZINO di FINE ESERCIZIO (dalla versione 3.2.0) (Da effettuare non prima del 01/01/2011) Le istruzioni si basano su un azienda che ha circa 1000 articoli, che utilizza l ultimo

Dettagli

Relazione sullo svolgimento della Funzione Strumentale stranieri A.S. 2014-2015

Relazione sullo svolgimento della Funzione Strumentale stranieri A.S. 2014-2015 ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI VIA MANIAGO Via Maniago, 30 20134 Milano - cod. mecc. MIIC8D4005 Relazione sullo svolgimento della Funzione Strumentale stranieri A.S. 2014-2015 Affidata dal Collegio Docenti

Dettagli

SCHEDA TECNICA DI PRESENTAZIONE

SCHEDA TECNICA DI PRESENTAZIONE SCHEDA TECNICA DI PRESENTAZIONE TITOLO: I bisogni BREVE DESCRIZIONE DELL UNITÀ DI APPRENDIMENTO: in questa unità di apprendimento si vuole introdurre la classificazione dei bisogni dell uomo DIDATTIZZAZIONE

Dettagli

Unità 18. Le certificazioni di italiano L2. Lavoriamo sulla comprensione. Università per Stranieri di Siena Livello A2 CHIAVI

Unità 18. Le certificazioni di italiano L2. Lavoriamo sulla comprensione. Università per Stranieri di Siena Livello A2 CHIAVI Unità 18 Le certificazioni di italiano L2 CHIAVI In questa unità imparerai: a comprendere testi che danno informazioni sul test di lingua per stranieri parole relative alle certificazioni di italiano,

Dettagli

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE GRUPPI DI LAVORO GRUPPO DI LAVORO Un gruppo di lavoro è costituito da un insieme di individui che interagiscono tra loro con una certa regolarità, nella consapevolezza di dipendere l uno dall altro e di

Dettagli

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI Allegato 4 - Manerbio META EDUCATIVA: autonomia in ambito scolastico (classe 4/5 scuola primaria) DIMENSIONI CRITERI INDICATORI GESTIONALE OPERATIVA Uso degli strumenti Conoscere gli strumenti necessari

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

I 12 principi della. Leadership Efficace in salone

I 12 principi della. Leadership Efficace in salone I 12 principi della Leadership Efficace in salone Leadership = capacita di condurre e di motivare Per condurre i tuoi dipendenti devono avere stima e fiducia di te. Tu devi essere credibile. Per motivare

Dettagli

Scuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta

Scuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta Scuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta Titolo dell attività: OGGI FACCIAMO GLI ATTORI Esperienza di role-play (fase 1) Costruzione di una carta T (fase 2) SINTESI DELL ATTIVITA I bambini

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO BARBERINO MUGELLO

ISTITUTO COMPRENSIVO BARBERINO MUGELLO IL PESO percorso didattico scuola primaria Sperimentazione didattica ISTITUTO COMPRENSIVO BARBERINO MUGELLO I bambini utilizzano spontaneamente il concetto di pesante? Collochiamo su un banco alcuni oggetti:

Dettagli

da 2 a 5 giocatori, dai 10 anni in su, durata 30 minuti

da 2 a 5 giocatori, dai 10 anni in su, durata 30 minuti da 2 a 5 giocatori, dai 10 anni in su, durata 30 minuti OBIETTIVO Il vincitore è colui che, dopo due round di gioco, delle sue 11 ordinazioni, ne ha consegnate il maggior numero. CONTENUTO DELLA SCATOLA

Dettagli

Piazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna

Piazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna Piazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna Tolmezzo 09 Settembre 2011 TECNICI (NEUROPSICHIATRI, PSICOLOGI, LOGOPEDISTI INSEGNANTI DI OGNI ORDINE E GRADO GENITORI E DISLESSICI ADULTI Sensibilizzare il mondo

Dettagli

Modulo didattico sulla misura di grandezze fisiche: la lunghezza

Modulo didattico sulla misura di grandezze fisiche: la lunghezza Modulo didattico sulla misura di grandezze fisiche: la lunghezza Lezione 1: Cosa significa confrontare due lunghezze? Attività n 1 DOMANDA N 1 : Nel vostro gruppo qual è la matita più lunga? DOMANDA N

Dettagli

COME COMPORTARSI E RAPPORTARSI CON ALLIEVI E GIOCATORI DURANTE LE LEZIONI E GLI ALLENAMENTI.

COME COMPORTARSI E RAPPORTARSI CON ALLIEVI E GIOCATORI DURANTE LE LEZIONI E GLI ALLENAMENTI. COMECOMPORTARSIERAPPORTARSICONALLIEVIEGIOCATORI DURANTELELEZIONIEGLIALLENAMENTI. CONSIGLIESUGGERIMENTI Siribadisce,comedettoinaltreoccasioniquandosièparlatodimetodologia,il concettodifondamentaleimportanzacheè:nondilungarsitroppodurantele

Dettagli

L apprendimento si verifica in un atmosfera sicura derivante dall aver formato solide relazioni interpersonali.

L apprendimento si verifica in un atmosfera sicura derivante dall aver formato solide relazioni interpersonali. L apprendimento si verifica in un atmosfera sicura derivante dall aver formato solide relazioni interpersonali. (Michael Grinder dopo aver osservato Carl Rogers). Prima che qualcuno si interessi a quello

Dettagli

Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni

Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni Fabio Ragaini, Gruppo Solidarietà Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni Quale valutazione dare

Dettagli

Ciao, intanto grazie per essere arrivato/a fin qui.

Ciao, intanto grazie per essere arrivato/a fin qui. 2 Ciao, intanto grazie per essere arrivato/a fin qui. Probabilmente ti stai chiedendo se posso aiutarti, la risposta è sì se: vuoi raccontare qualcosa di te o di quello che fai; vuoi dei testi che descrivano

Dettagli

Attività Descrizione Materiali utilizzati

Attività Descrizione Materiali utilizzati Voglio un(a) Prato per giocare: ragazzina, colorata e accogliente Percorso di pianificazione partecipata e comunicativa per la definizione di linee guida per il nuovo Piano Strutturale del Comune di Prato

Dettagli

Curricolo di matematica problemi con equazioni figurali

Curricolo di matematica problemi con equazioni figurali Curricolo di matematica problemi con equazioni figurali Presentazione dell attività svolta nelle classi delle Scuole Primarie e Secondarie di Primo Grado degli Istituti Comprensivi di Reggio Emilia: Pertini

Dettagli

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro

Dettagli

TIMBRI E STAMPE TIMBRANDO LE STAGIONI Che cos è un timbro? Come si realizza? Che cosa produce?

TIMBRI E STAMPE TIMBRANDO LE STAGIONI Che cos è un timbro? Come si realizza? Che cosa produce? LABORATORIO DIDATTICO CREATIVO Timbri e stampe è una proposta di laboratorio didattico rivolto alle classi della Scuola dell infanzia per l anno scolastico 2014-15. L obiettivo è avvicinare il bambino

Dettagli

CORSO VENDITE LIVELLO BASE ESERCIZIO PER L ACQUISIZIONE DEI DATI

CORSO VENDITE LIVELLO BASE ESERCIZIO PER L ACQUISIZIONE DEI DATI CORSO VENDITE LIVELLO BASE ESERCIZIO PER L ACQUISIZIONE DEI DATI 1. Vai a visitare un cliente ma non lo chiudi nonostante tu gli abbia fatto una buona offerta. Che cosa fai? Ti consideri causa e guardi

Dettagli

FINESTRE INTERCULTURALI

FINESTRE INTERCULTURALI Scuola Classe 1C FINESTRE INTERCULTURALI DIARIO DI BORDO 2013 / 2014 IC Gandhi - Secondaria di primo grado Paolo Uccello Insegnante / materia lettere Data Febbraio Durata 4h TITOLO DELLA FINESTRA INTERCULTURALE

Dettagli

La felicità per me è un sinonimo del divertimento quindi io non ho un obiettivo vero e proprio. Spero in futuro di averlo.

La felicità per me è un sinonimo del divertimento quindi io non ho un obiettivo vero e proprio. Spero in futuro di averlo. Riflessioni sulla felicità.. Non so se sto raggiungendo la felicità, di certo stanno accadendo cose che mi rendono molto più felice degli anni passati. Per me la felicità consiste nel stare bene con se

Dettagli

L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning

L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning di Marcello Sabatini www.msconsulting.it Introduzione Il business plan è uno strumento che permette ad un imprenditore di descrivere la

Dettagli

O P E N S O U R C E M A N A G E M E N T PILLOLE DI TEST COMPRENSIONE. w w w. o s m v a l u e. c o m

O P E N S O U R C E M A N A G E M E N T PILLOLE DI TEST COMPRENSIONE. w w w. o s m v a l u e. c o m O P E N S O U R C E M A N A G E M E N T PILLOLE DI TEST COMPRENSIONE w w w. o s m v a l u e. c o m COMPRENSIONE (RELAZIONI) Qualità generale delle relazioni. Capacità della persona di costruirsi relazioni

Dettagli

Quadro comune europeo di riferimento per le lingue. Apprendimento, insegnamento, valutazione

Quadro comune europeo di riferimento per le lingue. Apprendimento, insegnamento, valutazione Quadro comune europeo di riferimento per le lingue Apprendimento, insegnamento, valutazione I concetti chiave Storia del Quadro di riferimento europeo Le competenze di chi usa e apprende la lingua I livelli

Dettagli

LINGUA INGLESE SCUOLA PRIMARIA

LINGUA INGLESE SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA LINGUA INGLESE SCUOLA PRIMARIA 1 RICEZIONE ORALE 1. Familiarizzare coi primi suoni della lingua inglese 2. Comprendere semplici espressioni di uso quotidiano, pronunciate chiaramente. 3. Comprendere,

Dettagli

PRIMA LINGUA COMUNITARIA: INGLESE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE ALLA FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

PRIMA LINGUA COMUNITARIA: INGLESE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE ALLA FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA PRIMA LINGUA COMUNITARIA: INGLESE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE ALLA FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA L alunno comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari. Descrive oralmente

Dettagli

I modelli di qualità come spinta allo sviluppo

I modelli di qualità come spinta allo sviluppo I modelli di qualità come spinta allo sviluppo Paolo Citti Ordinario Università degli studi di Firenze Presidente Accademia Italiana del Sei Sigma 2005 1 Si legge oggi sui giornali che l azienda Italia

Dettagli

PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA Anno Scolastico 2015/2016

PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA Anno Scolastico 2015/2016 ! Istituto d Istruzione Superiore G. Veronese Chioggia (Ve) PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA Anno Scolastico 2015/2016 Classe 1 B Indirizzo: Scienze Umane Coordinatrice: Agatea Valeria SITUAZIONE INIZIALE

Dettagli

PD1A: La scoperta dell acqua Le mappe

PD1A: La scoperta dell acqua Le mappe PD1A: La scoperta dell acqua Le mappe Una mappa è una rappresentazione grafica che serve per comunicare delle informazioni chiare e dati utili. Esistono diversi tipi di mappa tra cui le mappe mentali e

Dettagli

Progettare e scrivere una relazione sociale: Assistente sociale nella P.A. e libera professione. Relazione di Ombretta Okely

Progettare e scrivere una relazione sociale: Assistente sociale nella P.A. e libera professione. Relazione di Ombretta Okely La documentazione: funzioni e strumenti del servizio sociale integrato Progettare e scrivere una relazione sociale: Assistente sociale nella P.A. e libera professione. Relazione di Ombretta Okely NAPOLI

Dettagli

Elsworth/Rose,ADVANTAGE 1,Longman. -Jordan/Fiocchi,Grammar Files,Trinità Whitebridge

Elsworth/Rose,ADVANTAGE 1,Longman. -Jordan/Fiocchi,Grammar Files,Trinità Whitebridge ANNO SCOLASTICO 2015/2016 CLASSE 1 SEZ. B INDIRIZZO ling. PIANO DI LAVORO INDIVIDUALE DOCENTE MATERIA TESTI Prof. Cristina Conti Lingua Inglese Elsworth/Rose,ADVANTAGE 1,Longman -Jordan/Fiocchi,Grammar

Dettagli

L'esame orale per il livello C1

L'esame orale per il livello C1 L'esame orale per il livello C1 In cosa consiste l esame? E' una prova orale durante la quale dovete esprimervi nella lingua dell esame: - in una situazione informale della vita universitaria in cui dovete

Dettagli

Guida al colloquio d esame

Guida al colloquio d esame Guida al colloquio d esame Allegato A3 Requisiti e disposizioni per le candidate e i candidati così come indicatori e criteri per la valutazione dell esame orale: colloquio d esame (guida al colloquio

Dettagli

LA COMBUSTIONE. Proposta didattica per la classe terza. Istituto Comprensivo di Barberino di Mugello Galliano. Anno scolastico 2011-2012

LA COMBUSTIONE. Proposta didattica per la classe terza. Istituto Comprensivo di Barberino di Mugello Galliano. Anno scolastico 2011-2012 LA COMBUSTIONE Proposta didattica per la classe terza Istituto Comprensivo di Barberino di Mugello Galliano Anno scolastico 2011-2012 IL FUOCO IO SO CHE Iniziamo il percorso con una conversazione: parliamo

Dettagli

Il potere delle domande è la base per tutto il progresso umano INDIRA GANDHI

Il potere delle domande è la base per tutto il progresso umano INDIRA GANDHI Il potere delle domande è la base per tutto il progresso umano INDIRA GANDHI Nel mio ultimo anno di studi per diventare coach ho appreso l'importanza delle domande che ci facciamo. Se non ci prendiamo

Dettagli

Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria

Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-based learning (apprendimento basato su un problema) è un metodo di insegnamento in cui un problema costituisce il punto di inizio del processo

Dettagli

Le strategie di promozione della lettura messe in atto dalla. biblioteca comunale di Soriano nel Cimino risultano abbastanza

Le strategie di promozione della lettura messe in atto dalla. biblioteca comunale di Soriano nel Cimino risultano abbastanza CAPITOLO QUARTO ANALISI DEI SERVIZI DI PROMOZIONE PER UNA VALUTAZIONE DEI BENEFICI 1. Premessa Le strategie di promozione della lettura messe in atto dalla biblioteca comunale di Soriano nel Cimino risultano

Dettagli

Istruzioni per leggere bene. Istruzioni per leggere bene

Istruzioni per leggere bene. Istruzioni per leggere bene Istruzioni per leggere bene A cura di Silvana Loiero 1 La lettura orientativa La prima: farsi un idea generale La seconda: identificare le parti La terza: scorrere indici e sintesi La quarta: leggere rapidamente

Dettagli

CURRICOLO DISCIPLINARE DI ITALIANO ASCOLTO E PARLATO. Traguardi per lo sviluppo delle competenze. Obiettivi di apprendimento( conoscenze e

CURRICOLO DISCIPLINARE DI ITALIANO ASCOLTO E PARLATO. Traguardi per lo sviluppo delle competenze. Obiettivi di apprendimento( conoscenze e CURRICOLO DISCIPLINARE DI ITALIANO ASCOLTO E PARLATO Traguardi per lo sviluppo delle competenze 1.Partecipa a scambi comunicativi con compagni ed insegnanti, formulando messaggi chiari e pertinenti Obiettivi

Dettagli

Non cercate di soddisfare la vostra vanità, insegnando loro troppe cose. Risvegliate la loro curiosità.

Non cercate di soddisfare la vostra vanità, insegnando loro troppe cose. Risvegliate la loro curiosità. Non cercate di soddisfare la vostra vanità, insegnando loro troppe cose. Risvegliate la loro curiosità. E sufficiente aprire la mente, non sovraccaricarla. Mettetevi soltanto una scintilla. Se vi è della

Dettagli

L uso e il significato delle regole (gruppo A)

L uso e il significato delle regole (gruppo A) L uso e il significato delle regole (gruppo A) Regole organizzative: devono essere rispettare per far sì che la struttura possa funzionare e che si possa vivere in un contesto di rispetto reciproco; Regole

Dettagli

Archivi e Laboratorio Didattico. Descrizione di un modello

Archivi e Laboratorio Didattico. Descrizione di un modello Archivi e Laboratorio Didattico. Descrizione di un modello Antonio Brusa Università di Bari/Silsis di Pavia Milano, 19 ottobre 2006 Filottrano 17 aprile 2007 Fermo 29 gennaio 2008 I documenti omogenei:

Dettagli

In questa lezione abbiamo ricevuto in studio il Dott. Augusto Bellon, Dirigente Scolastico presso il Consolato Generale d Italia a São Paulo.

In questa lezione abbiamo ricevuto in studio il Dott. Augusto Bellon, Dirigente Scolastico presso il Consolato Generale d Italia a São Paulo. In questa lezione abbiamo ricevuto in studio il Dott. Augusto Bellon, Dirigente Scolastico presso il Consolato Generale d Italia a São Paulo. Vi consiglio di seguire l intervista senza le didascalie 1

Dettagli

LINGUE STRANIERE: INGLESE e FRANCESE. Obiettivi

LINGUE STRANIERE: INGLESE e FRANCESE. Obiettivi LINGUE STRANIERE: INGLESE e FRANCESE Obiettivi Ascoltare Parlare Leggere 1. individuare gli elementi essenziali della situazione; 2. individuare le intenzioni comunicative; 3. capire il significato globale

Dettagli

INGLESE COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE. b. Utilizza la lingua inglese nell uso delle tecnologie dell informazione e della comunicazione

INGLESE COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE. b. Utilizza la lingua inglese nell uso delle tecnologie dell informazione e della comunicazione INGLESE COMPETENZE SPECIFICHE AL a. Nell incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese. b. Utilizza la lingua inglese nell uso delle tecnologie

Dettagli

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Pagina 2 Contenuto Il progetto TIDE...4 Il manifesto TIDE...6 La nostra Dichiarazione...8 Conclusioni...12 Pagina 3 Il progetto TIDE Verso un

Dettagli

Tempo Abilità Tipologie di lavoro contenuto/contenuti? Lavoro individuale, a coppie o di gruppo della visita aziendale. 1 settimana Leggere

Tempo Abilità Tipologie di lavoro contenuto/contenuti? Lavoro individuale, a coppie o di gruppo della visita aziendale. 1 settimana Leggere CONTENUTI DEL MODULO Gli alunni prima della visita aziendale cercano informazioni sulla loro impresa partner su internet o nella loro cerchia di conoscenze e predispongono su questa base il testo di un

Dettagli

SCHEDA DI PROGETTAZIONE. Premessa

SCHEDA DI PROGETTAZIONE. Premessa SCHEDA DI PROGETTAZIONE Premessa Le attività sono progettate al fine di favorire e permettere ai bambini l'uso della lettura per ricavare informazioni da testi scritti, ascoltati e messaggi iconici testi

Dettagli

FINESTRE INTERCULTURALI

FINESTRE INTERCULTURALI Scuola Classe 1C FINESTRE INTERCULTURALI DIARIO DI BORDO 2013 / 2014 IC Gandhi - Secondaria di primo grado Paolo Uccello Insegnante / materia Anelia Cassai/lettere Data Febbraio Durata 4h TITOLO DELLA

Dettagli

Comune di Lugo REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE, DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE

Comune di Lugo REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE, DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE Comune di Lugo REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE, DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE Anno 2004-2005 REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE, DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO. S. Casciano V.P. Scuola Primaria G. Rodari - Cerbaia Classe II A

ISTITUTO COMPRENSIVO. S. Casciano V.P. Scuola Primaria G. Rodari - Cerbaia Classe II A ISTITUTO COMPRENSIVO S. Casciano V.P. Scuola Primaria G. Rodari - Cerbaia Classe II A INS. REDDITI CATIA CURRICOLO DI ITALIANO NELL ANNO SCOLASTICO 2011-2012 IL NOSTRO ISTITUTO COMPRENSIVO HA ATTIVATO

Dettagli

Disturbi Specifici dell Apprendimento

Disturbi Specifici dell Apprendimento Disturbi Specifici dell Apprendimento Nuove norme in materia di segnalazione Intervento al collegio del 07/05/2013 Prima della legge 170 Una serie di circolari che mirano all inclusione scolastica riconoscendo

Dettagli