IDENTITA, CREATIVITA' E COMUNICAZIONE PROGETTO INTERCULTURALE E DI INTEGRAZIONE PER BAMBINI NON ITALOFONI DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA A.S.
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- Serafina Bossi
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1 IDENTITA, CREATIVITA' E COMUNICAZIONE PROGETTO INTERCULTURALE E DI INTEGRAZIONE PER BAMBINI NON ITALOFONI DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA A.S PREMESSA Il lavoro svolto dalla Commissione intercultura e integrazione alunni stranieri durante l anno scolastico 2010/2011 nasce dalla constatazione che alla scuola dell'infanzia sono iscritti 25 bambini stranieri, che rappresentano il 18% dei bambini che frequentano questo segmento. Si tratta di una percentuale importante, che merita un'attenzione specifica. La scuola dell infanzia di Tavernerio è da sempre attenta all accoglienza di ciascun bambino ( vedi Progetto accoglienza bambini neo-iscritti) ed è consapevole che la piena integrazione del bambino straniero avviene solamente attraverso specifici interventi. Coerentemente con le Indicazioni per il curricolo, da cui sono tratte le successive citazioni, la scuola dell'infanzia si pone la finalità di promuovere lo sviluppo dell'identità, dell'autonomia, della competenza, della cittadinanza... (il bambino deve) imparare a conoscersi e a sentirsi riconosciuto... abitante di un territorio, appartenente a una comunità. Dati questi compiti, la scuola dell'infanzia si trova ad avere non poche responsabilità nei confronti dei soggetti che si trovano sulla soglia della comunità. Alla scuola dell infanzia si affacciano genitori che provengono da altre nazioni, costruiscono progetti lunghi o brevi di vita per i loro figli nel nostro paese. Essi professano religioni diverse, si ispirano spesso a modelli tradizionali di educazione, di ruoli sociali e di genere appresi nei paesi d origine ed esprimono il bisogno di rinfrancare la proprio identità in una cultura per loro nuova. La scuola dell infanzia è per loro occasione d incontro... per costruire rapporti di fiducia e nuovi legami di comunità. La scuola dell'infanzia per la sua stessa identità si trova così ad essere luogo elettivo di scambio culturale tra modi diversi di educare e di comunicare. Il ruolo deve essere svolto con spontaneità, ma anche con consapevolezza e competenza.
2 Il progetto stilato dalla Commissione recupera e rielabora perciò un bagaglio di esperienze già ben sedimentato nelle pratiche quotidiane delle insegnanti della scuola dell'infanzia. La scuola dell infanzia, come contesto di relazione e di cura dell apprendimento deve promuovere una pedagogia attiva e delle relazioni che si manifesta nella capacità degli insegnanti di dare ascolto e attenzione a ciascun bambino, nella cura dell'ambiente, dei gesti e delle cose e nell'accompagnamento verso forme di conoscenza sempre più elaborate e consapevoli. L apprendimento avviene attraverso l esperienza, l esplorazione, i rapporti tra i bambini con la natura, gli oggetti, l arte, il territorio e le sue tradizioni, attraverso la rielaborazione individuale e collettiva delle esperienza e attraverso attività ludiche. Con il gioco i bambini si esprimono, raccontano, interpretano e combinano in modo creativo le esperienza soggettive e sociali. In questa ottica la Commissione ha predisposto una serie di attività didattiche mirate al consolidamento delle competenze linguistico-comunicative dei bambini stranieri per permettere loro di interagire in modo significativo con i propri pari. Il progetto si rivolge ai bambini di 4/5 anni che frequenteranno la scuola dell infanzia nell anno 2011/2012. Sono bambini che già frequentano la scuola e vi sono positivamente inseriti, ma dei quali si osservano le difficoltà comunicative, dovute alla povertà del lessico che si lega normalmente all'uso della lingua madre in ambito domestico. I loro genitori conoscono la lingua italiana in modo incerto e fanno fatica a comprenderla e a utilizzarla pur avendone il desiderio e la motivazione. Nei colloqui con le insegnanti, la presenza, a cura dal Comune di Tavernerio, delle mediatrici linguistico-culturali, ha consentito la reciproca comprensione, che prelude a quel positivo rapporto con la comunità e con il territorio che rappresenta una delle più alte finalità del lavoro che la scuola svolge.
3 FINALITA Sviluppare l autostima Migliorare le relazioni all interno del piccolo gruppo e della classe Sviluppare le capacità d attenzione e d ascolto Arricchire il lessico e l articolazione delle frasi Sviluppare le capacità linguistico-comunicative generali PARTECIPANTI: SEZ A 4 bambini (2 f, 2 m) SEZ D 5 bambini (1 f, 4 m) SEZ E 6 bambini (2 f, 4 m) 15 bambini già frequentanti + 2 nuovi iscritti TOTALE: 17 bambini coinvolti Gruppo dei 4 anni 9 (4 f 5 m) Gruppo dei 5 anni 8 ( 3 f 5 m) TEMPI DI ATTUAZIONE: ottobre 2011/ dicembre 2011 FASCIA ORARIA: 9.15 / e/o / SPAZI: salone e/o sezione DOCENTI: 2 insegnanti delle sezioni frequentate dai bambini cui il progetto si rivolge MONTEORE COMPLESSIVO DOCENTI: 26 ore di docenza (13 per ciascun docente) MATERIALI: materiale di facile consumo (ricordare materiale per plastificare la tombola)
4 DESCRIZIONE: FASI E OBIETTIVI SPECIFICI Un burattino animale sarà il pretesto simpatico e curioso per andare a conoscere il mondo fuori dalla scuola: il fruttivendolo, il panettiere e l'edicola. A scuola si ricostruiranno questi tre spazi come sfondo per rivivere e verbalizzare l'esperienza vissuta. Il lessico acquisito offrirà lo spunto per la costruzione di un vocabolario visuale e di una tombola con cui giocare. PRIMA FASE: presentazione dell attività con i burattini Sviluppare le capacità d ascolto Usare il mediatore/burattino per interagire e comunicare Descrivere personaggi e verbalizzare le caratteristiche osservate SECONDA FASE: uscita in paese: fruttivendolo,edicola,panificio Sviluppare la coordinazione globale Mettersi alla prova in situazioni nuove Verbalizzare esperienze motorie e percettive TERZA FASE: costruzione di sfondi Manipolare e trasformare materiali Sperimentare diverse tecniche espressive Usare in maniera autonoma diverse tecniche grafico-pittoriche QUARTA FASE: il burattino racconta l esperienza Usare i burattini Raccontare utilizzando in modo appropriato il lessico appreso nelle fasi precedenti QUINTA FASE: costruzione del primo VOCABOLARIO
5 Manipolare e trasformare materiali Comprendere e rispettare consegne Migliorare la competenza fonologica SESTA FASE. Costruzione della tombola e gioco Manipolare e trasformare materiali Comprendere e rispettare consegne Usare il linguaggio verbale per interagire e comunicare Arricchire il lessico e l articolazione delle frasi Condividere il gioco realizzato con i compagni di classe VERIFICA FINALE Concluso il progetto si produrrà un documento di riflessione e di sintesi sullo svolgimento e i risultati osservabili Tavernerio, 20 maggio 2011 Commissione intercultura e integrazione alunni stranieri
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