CANTINI FABIO & C. S.n.c. Largo Mazzini, N Casciana Terme Pisa. CAVE BORRA E POGGIO ALLA FARNIA Casciana Terme Pisa
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1 Indagini e studi geologico-tecnici Topografia Idrogeologia Geologia ambientale Cave e discariche CANTINI FABIO & C. S.n.c. Largo Mazzini, N Casciana Terme Pisa CAVE BORRA E POGGIO ALLA FARNIA Casciana Terme Pisa PIANO DI COLTIVAZIONE E DI RISISTEMAZIONE AMBIENTALE DELLE CAVE BORRA E POGGIO ALLA FARNIA Art. 12, L.R. 78/98- R.D.L. 3267/23 D.Legs 4/08 PIANO DI PREVENZIONE E GESTIONE DELLE ACQUE METEORICHE DILAVANTI (AMD) Regolamento Regionale 46/R 2008 RELAZIONE TECNICA Agosto 2012 Dott. Geol. Luciano Giuntini Via Lenin San Martino Ulmiano (Pi) Tel. e Fax 050/ geospisa@tin.it P.I CCIAA PI Reg. Soc. Trib. Pisa 7084
2 INDICE Premessa Pag La cava Pag Classificazione delle aree di cava (art. 40 c. 1 del Regolamento Regionale 46R) Pag Attività svolte nell insediamento Pag Approvvigionamento idrico Pag Regimazione AMDNC nell aria in coltivazione attiva Pag Caratterizzazione delle Acque Meteoriche Dilavanti (A.M.D.) l area impianti Pag Regimazione e trattamento AMPP Pag Volume delle Acque Meteoriche di Prima Pioggia (A.M.P.P.) trattamento e Pag. 8 allontanamento 7. Gestione delle A.M.D. successive alle A.M.P.P. Pag Procedure per la prevenzione dall inquinamento delle A.M.D. Pag Conclusioni Pag. 9 1
3 PREMESSA Su incarico e per conto della ditta Cantini & C. con sede legale ed amministrativa in Largo Mazzini, 35 Casciana Terme (PI), si redige il Piano di Prevenzione e di Gestione delle Acque Meteoriche Dilavanti (AMD) delle cave Borra e Poggio alla Farnia in località Collemontanino, comune di Casciana Terme (PI) quale documento componente il piano di coltivazione per autorizzazione estrattiva. La presente descrive la gestione delle acque all interno del sito estrattivo secondo le indicazioni contenute nell allegato 5 del Regolamento d attuazione della legge regionale 31 maggio 2006, n Norme per la tutela delle acque dall inquinamento di cui al D.P.G.R. 46R/2008 Si allega: - Tav. A Piano di Gestione delle acque meteoriche e di lavorazione (Scala 1:1000) 1. La cava La cava è situata a Sud di Casciana Terme, presso la frazione di Collemontanino, in località Poggio alla Farnia. Si trova nel versante destro del Torrente Borra, bacino idrografico dell Arno. La cava s inserisce in un territorio collinare con versanti generalmente a debole pendenza. Le zone più acclivi sono rilevabili in corrispondenza degli affioramenti carbonatici. La cava si sviluppa in direzione Sud_Ovest, nella fascia altimetrica compresa tra 226 e 290 metri, con superficie di circa ha Classificazione delle aree di cava (art. 40 c. 1 del Regolamento Regionale 46R) Il citato articolo del regolamento prevede l individuazione in cava di due ambiti: Area in coltivazione attiva: area in cui vengono realizzati interventi di movimentazione e di prelievo dei materiali di interesse estrattivo. Area impianti: il Regolamento individua queste aree come una parte di cava in continuità funzionale con le aree in coltivazione attiva: in queste aree possono essere presenti uffici, depositi di macchine e attrezzature; inoltre è previsto che possano essere svolte attività di prima (quali lavaggi e vagliature) e seconda lavorazione e movimentazione e/o deposito temporaneo dei materiali estratti e di scarto. 2
4 Il comma 8 del sopraccitato articolo prevede che in dette aree sia organizzato un sistema di raccolta e convogliamento delle acque meteoriche dilavanti con separazione delle AMPP, loro trattamento e possibile riuso. Dalla lettura dell art. 40 c.1 emerge quindi che la separazione delle AMPP e loro trattamento interessi esclusivamente la parte di cava individuata come area impianti e non quella in coltivazione attiva che possiamo riferire ai gradoni del fronte estrattivo ed ai piazzali. Per l area in coltivazione attiva le AMD sono infatti considerate acque meteoriche dilavanti non contaminate (AMDNC); per queste acque si prevede comunque una regimazione che descriveremo in seguito. Nella cava le diverse fasi di coltivazione sono eseguite a secco quindi siamo in assenza di acque di lavorazione; nell area in coltivazione attiva, come nell area impianti, sono presenti quindi solo le acque meteoriche dilavanti (AMD) distinte in AMPP e acque meteoriche dilavanti di seconda pioggia (AMDNC). L area impianti corrisponde alla zona situata a sud est del area estrattiva in corrispondenza del piazzale a quota 258 m.s.l.m. in cui si trova un capannone adibito a ricovero mezzi e officina, un edificio per ricovero addetti. completo di doccia e servizi igienici(tav.a ), per i quali la Ditta ha l autorizzazione agli scarichi, e un piccolo frantoio mobile. In quest area sono presenti Acque meteoriche dilavanti (AMD) rappresentate da AMPP che rientrano nella tipologia delle Acque Meteoriche Contaminate (A.M.C.) previste all art. 39 c. 1 del Regolamento Regionale 8/9/08 n. 46/R, che presentano oggettivo rischio di trascinamento di sostanze pericolose o di sostanze in grado di determinare effettivi pregiudizi ambientali. E pertanto necessario prevedere un sistema di raccolta e convogliamento di queste acque con separazione delle Acque Meteoriche di Prima Pioggia (A.M.P.P.) e loro trattamento. 3. Attività svolte nell insediamento In sintesi le attività svolte in cava sono le seguenti (vedi progetto): a) Escavazione di roccia per produzione inerti. L escavazione dei diaspri che rappresentano la risorsa estrattiva avverrà utilizzando unicamente escavatore a braccio rovescio per caricare i camion da trasporto. 3
5 Certe litologie come il Macigno, presenti in maniera marginale nella cava, necessitano l'utilizzazione anche del martellone idraulico montato su escavatore. Tutta la lavorazione è eseguita a secco. b) stoccaggio dei materiali estratti I materiali estratti sono caricati direttamente nei piazzali antistanti i fronti estrattivi e trasportati nei luoghi d impiego. Le terre di scarto prodotte dall escavazione sono trasportate nei luoghi della cava da ripristinare. Le terre e rocce da scavo provenienti dall esterno saranno stoccate successivamente all ottenimento dell autorizzazione al loro trattamento nei pressi dell impianto mobile di frantumazione come indicato in planimetria di progetto. c) Attività di prima lavorazione La prima lavorazione riguarda prevalentemente pietrame e rocce di scavo provenienti dall esterno (il diaspro scavato in cava è fratturato e non necessita di prima lavorazione).in cava è presente un gruppo semovente di frantumazione OM Ulisse che si trova nel lato sud della cava Poggio alla Farnia, come riportato nelle planimetrie di progetto (F).Sarà richiesta l autorizzazione per la trasformazione dei residui provenienti dall edilizia, come previsto dal comma 2, articoli 1 e 2 della L.R. 78/98. d) Gestione dei rifiuti Si premette che tutti i rifiuti prodotti in cava sono selezionati per qualità, stoccati e recuperati da ditte autorizzate nei termini delle norme vigenti. - CER Olio esaurito; Viene raccolto in fusti metallici contenuti in un piatto anti sversamenti, installati nel magazzino officina. E recuperato e smaltito da: - CER rottami di ferro; dovranno essere stoccati in un cassone situato nell area impianti - CER metalli misti; sono stoccati nello stesso cassone dei materiali ferrosi - CER filtri aria, stoccati in fusti metallici installati nel magazzino officina (D) - CER160601Batterie al piombo, sono raccolte in un fusto metallico situato nell area impianti - CER Pneumatici, stoccati provvisoriamente nell area impianti 4
6 Gli smaltitori autorizzati al ritiro di rifiuti speciali sono: - Demolizione Roggero di Roggero Benvenuto. V. Maremmana 8/A. Lari (PI) - Lonzi Rossano. V. delle Macchie. Livorno. (Oli per motori, ingranaggi e lubrificazione) - Lonzi Metalli s.r.l. V. del Limone n. 76. Livorno. (Filtri olio. Materiali solidi pericolosi) e) Manutenzione delle macchine La piazzola per il rifornimento dei mezzi di cava è costituita da una platea in cemento con rinforzo di rete metallica del diametro di mm.10 e maglia 10x10 cm. La superficie sarà opportunamente trattata con prodotti impermeabili e con opportuna pendenza tale da convogliare eventuali perdite in un apposito pozzetto. I reflui del pozzetto saranno trasferiti, a mezzo pompa a mano nel contenitore degli oli esausti per essere smaltiti insieme ad essi. Su tale piazzola saranno effettuate tutte le operazioni di manutenzione, cambio olio o riparazioni che interessino macchinari e/o automezzi contenenti oli e/o grassi. Come previsto dalla normativa di sicurezza saranno installati cartelli monitori indicanti il divieto di fumare e di pericolo di incendio ed inoltre predisposti idonei estintori. Il contenimento dei reflui all'interno della piazzola sarà garantita a mezzo di opportuni dossi con forma ad arco per permettere il facile ingresso dei mezzi meccanici. d) Gestione carburanti Lo stoccaggio dei carburanti avviene mediante contenitore/distributore appositamente costruito come prescritto dalla normativa vigente (titolo I, n XVII del D.to del M.I. del 31/07/ D.M. 19/3/90). A titolo di esempio si fa riferimento ai modelli Cosmek, omologati dal M.I.. Il deposito sarà corredato da tre estintori portatili rispondenti a quanto approvato dal M.I. per fuochi di classe A-B-C con capacità estinguente non inferiore a 39A-144B-C. Il deposito viene installato in una piazzola, pulita e priva di vegetazione, indicato in planimetria con A1, in zona periferica rispetto ai fronti di escavazione. L'installazione del deposito sarà predisposta in modo da osservare quanto segue: - Essere osservata una distanza di sicurezza interna ed una distanza di protezione non inferiore a metri 3; 5
7 - Essere contornato da una area avente una profondità non minore di metri 3, completamente sgombra e priva di vegetazione che possa costituire pericolo di incendio; - Saranno inoltre previsti cartelli monitori e di indicazione di pericolo di incendio ed espressamente osservati i divieti e le limitazioni previste dal Decreto del Ministro dell'interno del 31 luglio 1934 (divieto di non fumare od usare fiamme libere). Durante eventuali trasporti il contenitore/distributore sarà trasportato scarico. Le modalità di gestione del contenitore-distributore saranno conformi a quanto indicato nel D.M. 19/3/90 pubblicato sulla G.U.n 76 del 31 marzo Il deposito degli oli esausti è ubicato nel punto indicato con A2 ed è costituito da un contenitore comprendente un piatto impermeabile e cordoli di contenimento in cemento (D. Lgs 22/97 - D. Lgs 95/92). 4. Approvvigionamento idrico Le acque circolanti in cava sono unicamente quelle meteoriche in quanto la coltivazione è svolta a secco in tutte le sue fasi. L approvvigionamento idrico serve solo i servizi e avviene mediante allacciamento all acquedotto comunale. 5. Regimazione AMDNC nell aria in coltivazione attiva Per quanto riguarda la regimazione delle AMDNC (AMPP e aliquote di AMD eccedenti le AMPP) nell area in coltivazione attiva si provvederà alla realizzazione di canalette di deflusso impermeabilizzate larghe circa 30 cm disposte sul lato monte dei gradoni e dei piazzali (Tav.A) nelle quali confluiranno queste acque; queste ultime non dovendo essere trattate verranno convogliate in una vasca di decantazione interrata (Vc) ubicata sul limite ovest dell area estrattiva a quota 229 m.s.l.m. e da qui avviate, tramite pozzetto di raccolta e regimazione alla rete idrografica naturale. 6
8 6. Caratterizzazione delle Acque Meteoriche Dilavanti (A.M.D.) l area impianti Le acque meteoriche dilavanti l area impianti si distinguono in AMPP e aliquote di AMD eccedenti le AMPP (acque meteoriche di seconda pioggia). Queste acque dilavando la superficie dell area impianti possono essere contaminate dagli Oli minerali e da idrocarburi rappresentati da tracce di lubrificanti e/o idrocarburi (gasolio) eventualmente persi dai camion presenti nell area impianti. Le acque meteoriche di prima pioggia in parte dilavano le superfici e in minima parte s infiltrano nel sottosuolo (i diaspri hanno una bassa permeabilità per fatturazione) Regimazione e trattamento AMPP Le AMPP nell area impianti sono raccolte, fatte decantare e chiarificate secondo il percorso di gestione descritto di seguito. Per acque meteoriche di prima pioggia (AMPP) s intende i primi 5 mm nei primi 15 minuti di ogni evento di pioggia uniformemente distribuiti sull intera superficie scolante servita dalle reti di raccolta delle acque meteoriche. Nell area impianti le AMPP che cadono sui piazzali e sui versanti confluiranno in apposite canalette di deflusso che corrono lungo il margine meridionale dell area e che seguendo le linee di massima pendenza convoglieranno le acque in due vasche di decantazione (V1 e V2) impermeabili ed interrate situate rispettivamente al limite est dell area nel piazzale a quota 251 m.sl.m (V1) e al limite ovest a quota 256m. Dalle vasche di decantazione le acque passano rispettivamente nei disoleatori (D1 e D2) che trattengono i residui di olio eventualmente presenti; a questo punto le acque ormai chiarificate vengono scaricate nella rete idrografica naturale. Nel caso specifico la rete idrografica è rappresentata da un impluvio natura ledi versante che per motivi legati all incisione e alla creazione di erosione di fondo è stato ulteriormente modellato con briglie di rallentamento delle acque meteoriche. 7
9 6.2. Volume delle Acque Meteoriche di Prima Pioggia (A.M.P.P.) trattamento e allontanamento Per il calcolo del volume di AMPP dobbiamo considerare la superficie dell aria impianti divisa in due parti; una porzione (S1) pari circa a 4570 mq su cui cadono le AMPP che confluiscono in V1 ed una porzione (S2) pari a 4270 mq su cui cadono le AMPP che confluiscono in V2. Per la superficie S1 il volume di AMPP è data da: V1 AMPP = S1 (mq)x Hp (mm) x K Dove: S1,S2 = Superficie scolante (area impianti ) Hp= altezza acque prima pioggia K= coefficiente di deflusso Il coefficiente di deflusso pari a 0,3 è previsto dalla normativa per le aree permeabili. V1 AMPP = 4570 mq x 0,005 mm x 0,3 V AMPP = 6,4 mc Per la superficie S2 il volume di AMPP è dato da: V2 AMPP = 4270 mq x 0,005 mm x 0,3 V AMPP = 6,4 mc Questi volumi di AMPP confluiscono rispettivamente nelle vasche V1 e V2 che dovranno quindi avere una capacità superiore a 6,5 mc in modo da contenere tutte le AMPP in arrivo. 7. Gestione delle A.M.D. successive alle A.M.P.P. In base all Art.44 comma 7 del DPGR 46R le aliquote di AMD eccedenti le AMPP possono essere recapitate direttamente nei corpi ricettori fatto salvo il loro riuso. Nel caso in esame queste acque confluiranno comunque nelle canalette di deflusso prima descritte ma invece di essere convogliate alle vasche di decantazione V1e V2, grazie alla presenza di un By Pass 8
10 a livelli che consente l ingresso solo del volume di AMPP, verranno scaricate direttamente, per la zona ad est dell area impianti nella rete idrografica naturale come indicato in Tav.A e per la zona ad ovest tramite una canaletta direttamente nel torrente Borra posto più a valle. Infine la cava in oggetto si trova in morfologia di cresta per cui le AMDNC che cadono esternamente all area di cava non entrano all interno di quest ultima ma defluiscono lungo i versanti circostanti fino a raggiungere impluvi e fossi naturali. 8. Procedure per la prevenzione dall inquinamento delle A.M.D. Il trattamento delle AMPP è punto essenziale per la prevenzione dall inquinamento e la tutela dei corpi idrici, ma affinché possa essere pienamente efficace è necessario che sia affiancato da un Piano di Prevenzione che consenta una gestione dei piazzali di cava mirata alla salvaguardia dell ambiente. 9. Conclusioni Sulla base di quanto scritto il sistema di trattamento delle AMPP è un sistema chiuso che prevede il recupero di tutta l acqua meteorica di prima pioggia. 9
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