54 SIMPOSIO AFI RIMINI GIUGNO Sanificazione e decontaminazione condotte aerauliche e impianti HVAC nel settore farmaceutico

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1 54 SIMPOSIO AFI RIMINI GIUGNO 2014 Sanificazione e decontaminazione condotte aerauliche e impianti HVAC nel settore farmaceutico

2 DI COSA PARLEREMO OGGI? 1. Cos è un impianto AERAULICO e da quali componenti è formato? 2. Perché è un problema l IGIENE negli impianti aeraulici? 3. Qual è il principale QUADRO normativo italiano? 4. Con quale METODO si approccia un impianto aeraulico per valutare e accertare i requisiti di igienicità o per la bonifica? 5. Qual è la SITUAZIONE attuale e quali sono gli ambiti di applicazione? 6. Quali COMPETENZE sono necessarie per effettuare le verifiche/accertamenti e le bonifiche degli impianti aeraulici? 7. Report fotografico

3 Domanda 1 di 6 Cos è un impianto AERAULICO e da quali componenti è formato?

4 DEFINIZIONE DI IMPIANTO AERAULICO AI SENSI DELLA NORMA UNI 10339:1995 Insieme di apparecchiature, dispositivi, accessori e controlli necessari per realizzare la desiderata qualità dell aria nelle condizioni prefissate.

5 In altri termini: SONO TUTTI QUEGLI APPARATI CHE GARANTISCONO IL RAGGIUNGIMENTO IN AMBIENTE INDOOR DI UNA DETERMINATA QUALITA DELL ARIA, SOTTO IL PROFILO TERMICO (=DI TEMPERATURA), IGROMETRICO (=DI UMIDITA ), DI PUREZZA, DI QUANTITA E DI MOVIMENTO DELLA STESSA.

6 Ambienti Indoor (= Ambienti Confinati): Ambienti confinati di lavoro e di vita non industriali (per i quali vige una specifica normativa restrittiva) ed in particolare a quelli adibiti a dimora, svago, lavoro e trasporto. Secondo questo criterio, con l espressione ambiente indoor si definiscono: le abitazioni, gli uffici pubblici e privati, le strutture comunitarie (ospedali, scuole, caserme, alberghi, banche. etc.), i locali destinati ad attività ricreative o sociali (cinema, bar, ristoranti, centri commerciali, negozi, strutture sportive, etc.) ed infine i mezzi di trasporto pubblici o privati (auto, treno, aereo, nave, etc.). Ministero della Sanità Italiano 2001

7 LE TIPOLOGIE DEGLI IMPIANTI AERAULICI SONO MOLTO VARIE E TROVANO IL LORO UNICO LIMITE NELLA FANTASIA DEI PROGETTISTI. INOLTRE IN ITALIA GLI IMPIANTI SONO TUTTI SPECIALI PERCHE SPESSO CI SI E DOVUTI INGEGNARE PER RISOLVERE I PROBLEMI

8 ES. DI IMPIANTO CON ARIA DI RICIRCOLO

9 ES. DI IMPIANTO SENZA ARIA DI RICIRCOLO

10 ES. DI IMPIANTO AD ARIA PRIMARIA

11 ES. DI IMPIANTO MISTO ARIA PRIMARIA E FAN-COILS

12 ES. DI IMPIANTO A FAN-COILS

13 GLI IMPIANTI AERAULICI POSSONO ESSERE ANCHE MOLTO COMPLESSI ED INCLUDERE PARECCHIE COMPONENTI VEDIAMO I COMPONENTI PRINCIPALI DI UN IMPIANTO:

14 UNITA DI TRATTAMENTO ARIA (UTA - anche definite CENTRALI DI TRATTAMENTO ARIA): sono il cuore ed il motore dell impianto, perché tra le altre cose spirano l aria esterna, la filtrano, le conferiscono il carico termico desiderato e la convogliano all interno degli ambienti.

15 CONDOTTE AERAULICHE (anche definite CANALI) Le condotte aerauliche possono essere costruite in VARI MATERIALI, quali: lamiera zincata, pannelli di poliuretano isolato da alluminio od acciaio (cd. Pannelli sandwich), vetroresina, materiali tessili, ecc.

16 CONDOTTE AERAULICHE con coibentazione interna Le condotte aerauliche possono essere coibentate a fini di isolamento termico e contenimento dei rumori. Attualmente la COIBENTAZIONE riveste le superficie ESTERNE delle condotte, ma in impianti costruiti prima del 1990 è possibile trovare la coibentazione posizionata sulle superficie INTERNE.

17 Questo può dar luogo a due ordini di problemi: - Aerodispersione di fibre minerali, in caso di danneggiamento della coibentazione; - Accumulo di particolato e colonizzazione microbiologica delle porosità che si trovano sulle superficie della coibentazione.

18 COMPONENTI E TERMINALI AERAULICI Nella tipologia Componenti (aeraulici) di linea rientrano: giunti antivibranti, posti tra condotte e unità motorizzate; condotte flessibili; filtri e portafiltri, se inseriti nella rete e non sulle unità di trattamento dell aria; portine d ispezione; serrande di taratura; serrande tagliafuoco; serrande di sovrappressione; plenum, diversi da quelli dei terminali aeraulici; silenziatori; batterie ad acqua e/o elettriche; regolatori di portata costante e/o variabile; cassette miscelatrici. Nella tipologia Terminali (accessori) aeraulici rientrano: terminali di presa aria esterna ed espulsione; griglie di ripresa; griglie di aspirazione; griglie di presa aria esterna; griglie di espulsione; bocchette di mandata; diffusori; diffusori tessili; valvole di ventilazione; ugelli a lunga gittata; terminali a dislocamento; plenum per tutte le tipologie sopra descritte.

19 bisogna conoscere bene gli impianti aeraulici, le tipologie impiantistiche e i componenti che lo formano prima di iniziare un attività di ispezione o di pulizia! Ogni componente va esaminato, pulito e sanificato in modo adeguato!

20 Domanda 2 di 6 Perché è un problema l IGIENE negli impianti aeraulici?

21 un po di storia Il problema dell inquinamento prodotto dalle industrie nell ambiente esterno è stato oggetto di studi e ricerche già dagli anni 50. I risultati hanno permesso di attivare interventi da parte dei vari Stati e di formulare leggi specifiche per proteggere la popolazione. La normativa riguardante la qualità dell aria degli ambienti interni è invece più tardiva. I primi studi risalgono agli anni 70, quando vi furono alcuni casi di malattie polmonari, alcune letali, in edifici con impianti di condizionamento. Nella nostra società si trascorre fino al 90% del proprio tempo in luoghi chiusi ed il 30-40% di questo si passa nei luoghi di lavoro. Esistono quindi fondati sospetti che siano maggiori i rischi sanitari associabili all inquinamento interno, rispetto all inquinamento esterno: si pensa che il 40% delle assenze da lavoro per malattia sia dovuto a problemi di qualità dell aria interna degli uffici.

22 IAQ - Indoor Air Quality (= Qualità dell Aria Interna): Caratteristica dell aria trattata che risponde ai requisiti di purezza. Essa non contiene contaminanti noti tali da arrecare danno alla salute e causare condizioni di malessere per gli occupanti. I contaminanti, contenuti sia nell aria di rinnovo che in quella ricircolata, sono gas, vapori, microrganismi, fumo e altre sostanze particolate.

23 Inquinamento Indoor (= Inquinamento dell Aria Interna): La presenza nell aria di ambienti confinati di contaminanti fisici, chimici e biologici, non presenti naturalmente nell aria esterna di sistemi ecologici di elevata qualità. (Ministero dell Ambiente Italiano 1991)

24 Le fonti di inquinamento degli ambienti confinati La qualità dell aria negli ambienti interni dipende da molteplici fattori: sorgenti inquinanti esterne: provenienti dall atmosfera, dalle acque o dal suolo; attività umane: generano inquinamento dovuto ai normali processi metabolici, agli animali domestici, al fumo di tabacco, alla cottura dei cibi, all uso di detersivi e detergenti vari; inquinamento prodotto dall ambiente fisico interno: emissione da parte dei materiali da costruzione e degli arredi; inquinamento derivante da sistemi impiantistici di condizionamento dell aria, di combustione e dalle diverse apparecchiature, sia domestiche che per l ufficio.

25 Perché gli impianti si contaminano? 2 le condizioni microclimatiche favorevoli, in particolare modo una elevata umidità relativa 3 unite, costituiscono un ideale terreno di coltura per varie specie micotiche e batteriche e microrganismi (acari). VENTILAZIONE e CLIMATIZZAZIONE DISTRIBUZIONE 1 Le incrostazioni, composte prevalentemente da materiale organico SEZIONE CONDOTTA AERAULICHE 4 Il sistema di distribuzione dell aria favorisce il trasporto di polveri e microrganismi verso gli ambienti confinati (piscina, spogliatoi, atriio, uffici, saloni, ecc ) con danno principalmente alle mucose oculari, alla cute e all apparato respiratorio degli occupanti, accelerando altresì il deterioramento delle apparecchiature presenti all interno dei locali.

26 Progetto della piscina e la sua collocazione Qualità dell'aria esterna Valori di temperatura ed umidità relativa dell'aria di mandata Progetto e potenzialità dell'impianto Ventilazione e tasso di aria di rinnovo strategie dì controllo dell'impianto prestazione della sezione filtrante Ore di funzionamento dell'impianto Procedure di pulizia ordinaria dei locali, prodotti utilizzati Finiture interne (muri, pavimenti, partizioni ecc.) o migrazione dei contaminati Livello di occupazione o attività svolte Qualità dell aria

27 Se si considera che nelle società dei Paesi sviluppati la popolazione trascorre una parte rilevante del proprio tempo (circa il 75%) all interno di edifici o in altri luoghi confinati, si comprende perché il fenomeno dell inquinamento indoor sia di Primaria importanza nell ottica di una effettiva tutela della salute umana.

28 L Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), a conclusione di una serie di studi realizzati negli ultimi vent anni da gruppi di ricercatori di nazioni diverse, a latitudini differenti, su lavoratori con compiti e ritmi di lavoro confrontabili ma non sovrapponibili, ha dimostrato come le contaminazioni chimico-biologiche derivanti dagli impianti di climatizzazione scarsamente igienizzati siano una delle principali cause di vari tipi di patologie, tra le quali vanno certamente annoverate:

29 A)La Sick Building Syndrome (SBS - Sindrome dell Edificio Malsano) che non è imputabile ad un agente eziologico individuabile e che presenta sintomi vari e non specifici, quali astenia, cefalea, tosse, senso di costrizione toracica, irritazione delle mucose e della cute, bruciore ed arrossamento degli occhi, malessere diffuso. Tale sintomatologia si manifesta in un alta percentuale dei soggetti esposti ed è cronologicamente associata all attività lavorativa, poiché spesso si attenua o si risolve con l allontanamento dall ambiente malsano.

30 B) Le Building Related Illness (BRI - Malattie correlate agli edifici), ovvero quelle patologie causate da batteri, miceti, virus e quelle derivanti da polveri e contaminanti chimici. Tali patologie, assai più gravi della precedente, presentano un quadro clinico generalmente uniforme, una eziologia ben identificata, segni clinici e di laboratorio definiti, recupero prolungato nonostante l allontanamento dall edificio e la necessità di rimuovere l agente contaminante al fine di ottenere la guarigione del paziente. Tali patologie si presentano con una bassa prevalenza tra gli occupanti dell edificio.

31 A questo gruppo di patologie sono ad esempio riconducibili: - Sindromi Infettive: la Sindrome del Legionario (o Legionellosi), la Febbre di Pontiac, Sindromi Influenzali, Tubercolosi; - Sindromi Allergiche: l Alveolite Allergica Estrinseca, l Asma Bronchiale, Dermatiti, Riniti, Orticaria da Contatto. - Sindromi Immunologiche: Polmonite da Ipersensibilità, Febbre dell Umidificatore.

32 IL CONFRONTO OUTDOOR/INDOOR Nel 1998 l'epa (Environmental Protection Agency - USA), attraverso IEMB (Indoor Environment Management Branch) ha confrontato il livello di concentrazione/esposizione a numerosi inquinanti dell aria registrato in ambiente indoor con il livello registrato in ambiente outdoor. L'analisi dei dati ha confermato che le concentrazioni indoor riscontrate sono generalmente da 1 a 5 volte maggiori a quelle outdoor e che l'esposizione indoor è da 10 a 50 volte superiore all'esposizione outdoor.

33 La presenza di contaminanti all interno dell impianto genera essenzialmente tre tipologie di problemi di ordine : 1 igienico sanitario 2 energetico 3 incendio

34 ESEMPI DI SUPERFICIE CONTAMINATE

35 ESEMPI DI SUPERFICI CONTAMINATE

36 ESEMPI UTA

37 ESEMPI UTA

38 ESEMPI UTA

39 ESEMPI UTA

40 ESEMPI UTA

41 ESEMPI FAN COILS

42 gli impianti si contaminano per molte ragioni, gli effetti della contaminazione sugli occupanti l ambiente servito possono essere molto gravi, bisogna conoscere bene cosa si sta facendo e cosa ricercare quando si interviene su un impianto, questo richiede anche competenze di biologia e conoscenze mediche e chimiche!

43 Domanda 3 di 6 Qual è il principale QUADRO normativo italiano?

44 Pertanto i principali riferimenti si dividono in: LEGISLAZIONE NAZIONALE LEGISLAZIONE REGIONALE LINEE GUIDA (in attuazione diverse Legislazioni) ULTERIORI NORME TECNICHE (es UNI, UNI CEN,..)

45 Testo Unico D.L. 81/2008 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (30 Aprile 2008) Titolo II Luoghi di lavoro - art. 63 : LEGISLAZIONE NAZIONALE Il datore di Lavoro provvede affinché: comma c) i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare manutenzione tecnica e vengano eliminati, quanto più rapidamente possibile, i difetti rilevati che possano pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori; comma d) i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare pulitura, onde assicurare condizioni igieniche adeguate

46 Testo Unico D.L. 81/2008 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (30 Aprile 2008) Allegato IV Requisiti dei luoghi di lavoro 1.9 Microclima Gli stessi impianti devono essere periodicamente sottoposti a controlli, manutenzione, pulizia e sanificazione per la tutela della salute dei lavoratori Qualsiasi sedimento o sporcizia che potrebbe comportare un pericolo immediato per la salute dei lavoratori dovuto all inquinamento dell aria respirata deve essere eliminato rapidamente.

47 Testo Unico D.L. 81/2008 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (30 Aprile 2008) L art. 63 del decreto, recante i requisiti di salute e sicurezza dei luoghi di lavoro, prevede al suo comma 1 che i luoghi di lavoro devono essere conformi ai requisiti indicati nell allegato IV. Colui che ha il dovere di provvedere a che ciò avvenga è, ai sensi del successivo Art. 64 comma 1, il datore di lavoro.

48 Testo Unico D.L. 81/2008 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (30 Aprile 2008) a) Il profilo sanzionatorio previsto dall art. 68 comma 1 lettera b) del nuovo Testo Unico per Il datore di lavoro o il dirigente responsabile che non provvede al rispetto degli articoli menzionati è punito: con l arresto da 3 a 6 mesi oppure con l ammenda da 2.000,00 a ,00. b) Il profilo civilistico legato alla possibile azione di risarcimento per danno biologico (ex art cod. civ.) e per danno morale (ex art cod. civ.), anche in considerazione di quanto disposto dall art cod. civ. c) Il profilo penalistico derivante dall integrazione di alcune fattispecie di reato colposo, come ad esempio quella prevista dall art. 452 cod. pen. (Delitti colposi contro la salute pubblica), dall art. 590 cod. pen. (Lesioni personali colpose) e dall art. 589 cod. pen. (Omicidio colposo).

49 OBBLIGO DI VERIFICARE LE CONDIZIONI IGIENICHE DELL IMPIANTO ED EFFETTUARE LA BONIFICA SE NECESSARIO OBBLIGO DI EFFETTUARE LA VALUTAZIONE DEL RISCHI BIOLOGICO ANCHE SUGLI IMPIANTI AERAULICI

50 LINEE GUIDA NAZIONALI 1- Le Linee-Guida per la Prevenzione ed il Controllo della Legionellosi, adottate il 4 Aprile Le Linee-Guida per la tutela e la promozione della salute negli ambienti confinati, adottate il 27 Settembre Le Linee-Guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di strutture turistico-recettive e termali, adottate il 13 Gennaio Lo Schema di Linee Guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione, adottato il 5 Ottobre Linee Guida emesse dalla Presidenza del Consiglio (Conferenza Permanente Stato-Regioni) Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all igiene degli impianti di trattamento aria del 7 febbraio 2013

51 Linee Guida Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all igiene degli impianti di trattamento aria del 7 febbraio 2013 Perché questa procedura operativa? Nonostante la legislazione, le norme e le linee guida esistenti, può risultare complicato per chi è responsabile della gestione di un impianto di climatizzazione e del contenimento dei rischi ad esso associabili, orientarsi tra obblighi di legge e adempimenti di tipo volontario

52 Linee Guida Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all igiene degli impianti di trattamento aria del 7 febbraio 2013

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64 L ispezione visiva va svolta anche indipendentemente da quella tecnica. La periodicità di esecuzione delle ispezioni (visiva e tecnica) e degli interventi di pulizia non è predeterminata, ma programmabile sulla base di una specifica Analisi del Rischio preventiva, e comunque almeno annualmente. Le ispezioni vanno eseguite da personale specializzato che abbia competenze specifiche nel campo dell igiene aeraulica. E necessario un libretto aeraulico per ogni impianto.

65 LEGISLAZIONE REGIONALE CONCORRENTE

66 Domanda 4 di 6 Con quale METODO si approccia un impianto aeraulico per valutare e accertare requisiti di igienicità o per la bonifica?

67 C)MANUTENZIONE B) BONIFICA A) CONTROLLO VERIFICA IDONEITÀ IGIENICO-SANITARIA IMPIANTO AERAULICIO Acquisizione dati Video ispezione Analisi di laboratorio NO IMPIANTO IDONEO? SI BONIFICA IMPIANTO CERTIFICAZIONE IMPIANTO VERIFICA FINALE IDONEITÀ IMPIANTO AERAULICO Video ispezione Analisi di laboratorio Controlli periodici

68 Cinque sono i passi per poter valutare l IDONEITA della condizioni igienico sanitarie di un impianto aeraulico. 1. Analisi strutturale 2. Analisi della funzionalità tecnica 3. Analisi visiva delle superficie interne 4. Analisi quantitativa delle particelle totali presenti secondo il metodo della determinazione su unità di superficie 5. Analisi quantitativa degli agenti microbiologici presenti

69 1) Analisi strutturale degli impianti, finalizzata a conoscere: tutti gli apparati di cui gli impianti si compongono; l ubicazione e le caratteristiche di ispezionabilità ed accessibilità degli apparati; il tipo di ambienti e le attività che si svolgono nei locali serviti dagli impianti.

70 1. Analisi strutturale Questa prima fase è puramente ricognitiva e può non dar luogo ad alcuna azione correttiva. 2. Analisi della funzionalità tecnica

71 2) Analisi della funzionalità tecnica degli impianti, con particolare attenzione: all individuazione di eventuali anomalie impiantistiche (es. errato posizionamento presa d aria esterna, presenza di coibentazione all interno delle condotte aerauliche, malfunzionamento del sistema di regolazione generale dell impianto); alla verifica dello stato dei filtri, mediante: analisi visiva; verifica eventuali perdite di materiale e tenuta, misurazione della pressione differenziale; verifica del tempo di esercizio; alla verifica dei parametri microclimatici garantiti dall impianto (in particolare temperatura, umidità relativa e velocità dell aria); alla misura delle portate d aria ed al confronto con i dati di progetto; alla valutazione del rapporto e dell efficienza di miscelazione tra aria ricircolata ed aria esterna, soprattutto nei sistemi a portata variabile.

72 1. Analisi strutturale 2. Analisi della funzionalità tecnica Questa fase attiene più ad una dimensione tecnico-impiantistica e deve essere svolta in collaborazione con chi si occupa della normale manutenzione termo-idraulica degli impianti. Se durante questa fase sono registrati dati anomali o contrastanti con quelli definiti dal progetto dell impianto, è necessario porre in essere tutte le azioni correttive necessarie. 3. Analisi visiva delle superficie interna

73 3) Analisi visiva delle superficie interne a tutti gli apparati che costituisco gli impianti, con l utilizzo di idonee telecamere/fotocamere robot video ispettori ad alta risoluzione. In particolare l analisi deve essere condotta: in tutte le Unità di Trattamento Aria, con particolare attenzione alle condizioni in cui versano le prese d aria esterna e le griglie di espulsione, le batterie di scambio termico ed i recuperatori di calore, gli umidificatori, i separatori di gocce e le vasche di raccolta dell acqua di condensa. in un campione statistico significativo delle condotte aerauliche di impulsione e di ripresa, da determinarsi in relazione alla loro struttura ed all estensione. NADCA considera una superficie interna visibilmente pulita quando è libera da sostanze e detriti non aderenti. Questa è la prima delle tre fasi di natura più prettamente igienico-sanitaria.

74 1. Analisi strutturale 2. Analisi della funzionalità tecnica 3. Analisi visiva delle superficie interne Se durante questa fase sono evidenziati depositi visivamente rilevabili, bisogna comunque procedere con le opportune operazioni di bonifica. Se invece non si verifica tale condizione, bisogna procedere con la successiva fase 4. Analisi quantitativa delle particelle totali presenti secondo il metodo della determinazione su unità di superficie

75 4) Analisi quantitativa (Gravimetriche) delle particelle totali presenti all interno degli impianti secondo il metodo della determinazione su unità di superficie, attraverso l impiego di un apposito campionatore in grado di determinare la quantità di particolato depositato Il prelievo è effettuato impiegando una pompa certificata NADCA, tarata a 15 litri al minuto. I filtri pre-pesati in laboratorio di analisi, aspirano attraverso una mascherina dotata di due fessure di cm 2x25 ciascuna, in modo da effettuare il campionamento su una superficie nota complessiva di 100 cm2. Il riferimento per identificare un impianto igienicamente pulito deve essere: minore di 1,0 g /m2 per impianto in esercizio minore di 0,075 g /m2 contestualmente all avviamento di un impianto nuovo

76 1. Analisi strutturale 2. Analisi della funzionalità tecnica 3. Analisi visiva delle superficie interne 4. Analisi quantitativa delle particelle totali presenti secondo il metodo della determinazione su unità di superficie Se durante questa fase si evidenziano depositi di particolato che superano i menzionati valori limite, bisogna procedere con le operazioni di bonifica. Se invece non si verifica tale condizione, bisogna procedere con la successiva fase 5. Analisi quantitativa degli agenti microbiologici presenti

77 5) Analisi quantitativa degli agenti microbiologici presenti all interno degli impianti, secondo il metodo della determinazione su unità di superficie. Il prelievo è effettuato impiegando un tampone su una superficie complessiva di 100 cm2 Il valore di riferimento per identificare un impianto igienicamente pulito deve essere minore di UFC/m2 per carica generica e minore di UFC/m2 per carica micotica

78 5) Analisi quantitativa degli agenti microbiologici presenti all interno degli impianti, secondo il metodo della determinazione su unità di superficie. In presenza di acqua all interno delle unità di trattamento aria o degli apparati di umidificazione, andrà indagata anche la presenza di batteri del genere Legionella, secondo il metodo di prelievo di 1 litro d acqua in contenitore sterile o di quello che prevede l impiego di spugne sterili immerse in soluzione fisiologica, toccando una superficie di 100 cm2. In questo caso vi è concordia nel ritenere che per quanto riguarda unità di trattamento aria ed umidificatori il limite di accettabilità sia l Assenza dell agente microbiologico considerato (<1 UFC).

79 PRINCIPIO FUNZIONAMENTO BONIFICA non coibentata internamente: 1 Parzializzazione delle condotte 4 Risollevamento delle polveri Foro di uscita ingresso 3 Azione meccanica delle spazzole Foro di accesso 6 Aspirazione delle polveri a tripla filtrazione (filtro assoluto) 5 Captazione delle polveri 2 Forza motrice elettromeccanica o pneumatica

80 PRINCIPIO FUNZIONAMENTO BONIFICA coibentata internamente: 1 Parzializzazione delle condotte 4 Incapsulamento con getto Foster ad alta pressione Foro di uscita ingresso Foro di accesso 6 Aspirazione delle polveri a tripla filtrazione (filtro assoluto) 5 Captazione delle polveri 2 Forza motrice elettromeccanica o pneumatica /Pompa Airless

81 Asportazione meccanica delle polveri presenti all interno delle condotte aerauliche Installazione di adeguate portine di ispezione per rendere l impianto ispezionabile Trattamento di incapsulamento (coating) sanificante con azione antimicotica e biocida della muratura interna Sanificazione accurata batterie di scambio termico per rimuovere lo sporgo organico ed inorganico

82 Il primo passo è sempre quello di effettuare una ispezione visiva e tecnica dell impianto per accertarne la situazione igienico sanitaria Perchè:

83 1. è il passo propedeutico che permette di verificare le condizioni igienicosanitarie dell impianto mediante videoispezioni con utilizzo di sistemi robotizzati e sonde munite di videocamera, e prelievi dei contaminanti presenti nelle condotte dell aria (polveri, sedimenti, ecc.) 2. permette di definire la situazione attuale e capire se, è necessario intervenire con una attività di bonifica (potrebbe non essere necessario fare altro), dove (potrebbero esserci delle aree/impianti in cui è necessario ed altre no) ed in che modo (una volta ispezionato l impianto si avranno gli elementi per effettuare un intervento mirato). 3. definisce una mappatura del rischio microbiologico dei singoli impianti

84 il primo passo è sempre quello di effettuare una ispezione visiva e tecnica dell impianto per accertarne la situazione igienico sanitaria, mai partire per prima cosa con la pulizia!!! Come dal medico per prima cosa si fanno gli esami e quando si arriva alla diagnosi si prescrive ed inizia la cura!

85 Domanda 5 di 6 Qual è la SITUAZIONE attuale e quali sono gli ambiti di applicazione?

86 Da indagini effettuate 1 su un campione significativo di edifici è emerso che: il 65% delle canalizzazioni è contaminato il 65% degli impianti non fornisce un adeguato ricambio dell aria nel 35% degli edifici campionati sono stati riscontrati problemi di allergie il 10% degli edifici campionati è infetto da batteri patologici nell 8% degli edifici campionati sono state rilevate nell aria particelle di fibre di vetro nel 4% degli edifici campionati è stata rilevata nell aria il monossido di carbonio prodotto dal traffico veicolare 1) Indagine effettata dalla Facoltà di Ingegneria di Napoli e di Architettura di Firenze

87 Gli ambienti che più di altri devono essere presi in considerazione affinché si sviluppi una elevata sensibilità verso queste problematiche, sono: 1. Nosocomi, Case di cura e riposo 2. Scuole e Centri per l infanzia 3. Impianti per attività sportive, piscine e palestre 4. Alberghi e strutture ricettive, campeggi 5. Locali ed impianti aperti al pubblico (uffici, centri commerciali, ecc.) 6. Mezzi di trasporto (Navi, treni) 7. Uffici 8. Stabilimenti industriali

88 come si è visto la situazione attuale da la dimensione del problema che si estende praticamente a tutti gli ambienti ove vi è permanenza dell uomo e vi sia un Impianto Aeraulico! Non c è da spaventarsi, solo bisogna fare i giusti controlli per assicurarsi che non vi siano pericoli!

89 Techno One è associata di AIISA (Associazione Italiana Igienisti Sistemi Aeraulici) e di NADCA (National American Duct Cleaners Association). Siamo certificati come ASCS (Air Systems Cleaning Specialist) e VSMR (Ventilation System Mold Remediator). Techno One opera per le attività di sanificazione degli impianti aeraulici secondo gli Standard NADCA ACR 2013 come indicato nelle Linee Guida emesse il 5 ottobre 2006 e nel 7 febbraio 2013 dalla Presidenza del Consiglio ed in accordo con il D.L. 81 del 9 aprile 2008 Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

90 Domanda 6 di 6 Quali competenze sono necessarie per effettuare le verifiche/accertamenti e le bonifiche degli impianti aeraulici?

91 come abbiamo visto bisogna effettuare uno studio accurato di ogni singolo impianto, è un approccio multidisciplinare che richiede l intervento di personale qualificato e formato che deve saperne di: Impiantistica, Biologia, Chimica, Metologie di pulizia e sicurezza sul lavoro! Come di seguito vediamo:

92 Report Fotografico

93 PRIMA DOPO

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96 PRIMA DOPO

97 PRIMA DOPO

98 PRIMA DOPO

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100 PRIMA DOPO

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104 PRIMA DOPO

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106 PRIMA DOPO

107 PRIMA DOPO

108 PRIMA DOPO

109 PRIMA DOPO

110 PRIMA DOPO

111 PRIMA DOPO

112 PRIMA DOPO

113 PRIMA DOPO

114 PRIMA DOPO

115 PRIMA DOPO

116 PRIMA DOPO

117 PRIMA DOPO

118 PRIMA DOPO

119 PRIMA DOPO

120 PRIMA DOPO

121 PRIMA DOPO

122 PRIMA DOPO

123 PRIMA DOPO

124 PRIMA DOPO

125 PRIMA

126 PRIMA

127 PRIMA

128 PRIMA

129 FASI LAVORAZIONI

130 FASI LAVORAZIONI

131 FASI LAVORAZIONI

132 COMPARTIMENTAZIONI

133 COMPARTIMENTAZIONI

134 COMPARTIMENTAZIONI

135 DPI

136 54 SIMPOSIO AFI RIMINI 11 GIUGNO 2014 Sanificazione e decontaminazione condotte aerauliche e impianti HVAC nel settore farmaceutico Ing. Gregorio Mangano Techno One SrL.

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