ASPETTI NORMATIVI DEL FENOMENO LEGIONELLA: LE LINEE GUIDA NAZIONALI GLI OBBLIGHI DELLE STRUTTURE RICETTIVE. Dott.ssa Laura Origone

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1 ASPETTI NORMATIVI DEL FENOMENO LEGIONELLA: LE LINEE GUIDA NAZIONALI GLI OBBLIGHI DELLE STRUTTURE RICETTIVE Dott.ssa Laura Origone 1

2 Introduzione COSA DEVO FARE PER PREVENIRE, CONTROLLARE O ELIMINARE LA LEGIONELLA? QUALI SONO I RIFERIMENTI NORMATIVI CHE MI DANNO LE CORRETTE INDICAZIONI? 2

3 RIFERIMENTI PRINCIPALI LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO DELLA LEGIONELLOSI LINEE GUIDA RECANTI INDICAZIONI SULLA LEGIONELLOSI PER I GESTORI DI STRUTTURE TURISTICO-RICETTIVE E TERMALI

4 DOVE SI TROVA LA LEGIONELLA SERBATOIO NATURALE DI LEGIONELLA È L AMBIENTE. DAL SERBATOIO NATURALE (AMBIENTI LACUSTRI, CORSI D ACQUA, ACQUE TERMALI, ECC.) IL GERME PASSA NEI SITI CHE COSTITUISCONO IL SERBATOIO ARTIFICIALE(ACQUA CONDOTTATA CITTADINA, IMPIANTI IDRICI DEI SINGOLI EDIFICI, PISCINE ECC.). 4

5 COME ARRIVA A NOI I principali sistemi generanti aerosol che sono stati associati alla trasmissione della malattia comprendono gli impianti idrici, diffusori di docce, aeratori di rubinetti, gli impianti di climatizzazione dell'aria (torri di raffreddamento,sistemi di ventilazione e condizionamento dell'aria, ecc.), le Apparecchiature per la terapia respiratoria assistita e gli idromassaggi. 5

6 COSA STA SUCCEDENDO I CASI SEGNALATI SONO IN AUMENTO ANCHE I RICORSI LEGALI PER OTTENERE RISARCIMENTI DALLE STRUTTURE SONO IN AUMENTO 6

7 QUINDI CONSIDERANDO LE IMPLICAZIONI SANITARIE E QUELLE ECONOMICHE, L APPROCCIO PRAGMATICO E SENSATO E QUELLO DI. 7

8 FARE PREVENZIONE 8

9 MA LA PREVENZIONE E EFFICACE SE.. SE SI INTERVIENE NON SOLTANTO IN RISPOSTA A UNO O PIU CASI DI LEGIONELLOSI, MA PRIMA CHE QUESTI SI VERIFICHINO 9

10 COSA PREVEDONO LE LINEE GUIDA DEL 4/2/05 art.3.1 a) MANTENERE COSTANTEMENTE L ACQUA L CALDA A UNA TEMPERATURA SUPERIORE A 50 C ALL EROGAZIONE 10

11 b) MANTENERE COSTANTEMENTE L ACQUA FREDDA A TEMPERATURA INFERIORE AI 20 C 11

12 c) FAR SCORRERE L ACQUA (CALDA E FREDDA) DAI RUBINETTI DELLE DOCCE E DELLE CAMERE NON OCCUPATE, PER ALCUNI MINUTI ALMENO UNA VOLTA ALLA SETTIMANA E SEMPRE PRIMA CHE VENGANO OCCUPATE 12

13 d) MANTENERE DOCCE, DIFFUSORI DELLE DOCCE E I ROMPIGETTO DEI RUBINETTI PULITI E PRIVI DI INCROSTAZIONI, SOSTITUENDOLI ALL OCCORRENZA 13

14 e) PULIRE E DISINFETTARE REGOLARMENTE (ALMENO 2 VOLTE L ANNO), LE TORRI DI RAFFREDDAMENTO ED I CONDENSATORI EVAPORATIVI DELLE UNITA DI CONDIZIONAMENTO DELL ARIA 14

15 f) SVUOTARE, DISINCROSTARE E DISINFETTARE I SERBATOI DI ACCUMULO DELL ACQUA CALDA, ALMENO DUE VOLTE ALL ANNO 15

16 g) DISINFETTARE IL CIRCUITO DELL ACQUA CALDA CON CLORO AD ELEVATA CONCENTRAZIONE O CON ALTRI METODI DI COMPROVATA EFFICACIA 16

17 h) PULIRE E DISINFETTARE TUTTI I FILTRI DELL ACQUA REGOLARMENTE OGNI 1-3 MESI 17

18 i) ISPEZIONARE MENSILMENTE I SERBATOI DELL ACQUA, LE TORRI DI RAFFREDDAMENTO E LE TUBATURE VISIBILI 18

19 j) SE POSSIBILE, ISPEZIONARE L INTERNO DEI SERBATOI DELL ACQUA FREDDA E COMUNQUE DISINFETTARE ALMENO 1 VOLTA ALL ANNO CON 50mg/l DI CLORO PER 1h 19

20 k) ACCERTARSI CHE NELL IMPIANTO NON VI SIANO BRACCI MORTI O TUBATURE CON ASSENZA DI FLUSSO DELL ACQUA O FLUSSO INTERMITTENTE 20

21 l) IDROMASSAGGI: EFFETTUAZIONE E REGISTRAZIONE DI OPARAZIONI DI PULIZIA E CORRETTA PRASSI IGIENICA 21

22 Sostituire almeno metà della massa d acqua ogni giorno Trattare l acqua con 2-3mg di cloro Pulire e risciacquare giornalmente i filtri per la sabbia 22

23 Controllare almeno tre volte al giorno la temperatura e la concentrazione di cloro Assicurare una operazione di disinfezione accurata alemo una volta a settimana 23

24 STABILIMENTI TERMALI OLTRE A QUANTO PREVISTO DALL art. 3.1: OGNI 6 MESI E OGNI VOLTA CHE VI E UNA RIPRESA DELL ATTIVITA DOPO UN PERIODO DI CHIUSURA, DEVE ESSERE EFFETTUATO UN MONITORAGGIO DEGLI IMPIANTI PER LA RICERCA DI LEGIONELLA 24

25 PISCINE CONCENTRAZIONE DI CLORO ATTIVO LIBERO NELL'ACQUA DELLA VASCA PARI A 1 MG/L (0,7-1,2 MG/L). 25

26 PULIZIA DISINFEZIONE SHOCK DELLA VASCA, DELLE TUBATURE E SOSTITUZIONE DEI FILTRI REVISIONE ACCURATA DEI SISTEMI DI CIRCOLAZIONE DELL'ACQUA, CON ELIMINAZIONE DI OGNI DEPOSITO E PERIODICA MANUTENZIONE CON SMONTAGGIO E ACCURATA PULIZIA DI RUBINETTI E DOCCE. 26

27 ANALISI DEL RISCHIO art. 3.2 OGNI STRUTTURA DEVE NOMINARE UN RESPONSABILE PER L IDENTIFICAZIONE E L ANALISI DEL RISCHIO POTENZIALE DI INFEZIONE DA LEGIONELLA (art 3.2.1) 27

28 ANALISI DEL RISCHIO L ANALISI DEL RISCHIO DEVE ESSERE EFFETTUATA REGOLARMENTE, ALMENO OGNI 2 ANNI O OGNI VOLTA CHE LA SITUAZIONE SIA STATA MODIFICATA O AD OGNI SEGNALAZIONE DI UN POSSIBILE CASO DI LEGIONELLOSI 28

29 REGISTRO DEGLI INTERVENTI art OGNI STRUTTURA TURISTICO- RICETTIVA DEVE ISTITUIRE UN REGISTRO PER LA DOCUMENTAZIONE DEGLI INTERVENTI DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO E DI MANUTENZIONE SUGLI IMPIANTI APPROVATI E FIRMATI DAL RESPONSABILE 29

30 IN PRESENZA DI POTENZIALE RISCHIO.. BISOGNA EFFETTUARE UN CAMPIONAMENTO DELL ACQUA IN UN NUMERO DI SITI RAPPRESENTATIVI DI TUTTO L IMPIANTO E COMUNQUE NON INFERIORE A 6 30

31 DIAGRAMMA RIASSUNTIVO PRESENZA PRESENZA DI DI FATTORI FATTORI DI DI RISCHIO RISCHIO NELLA NELLA STRUTTURA STRUTTURA DELL IMPIANTO DELL IMPIANTO SI SI CAMPIONARE CAMPIONARE L ACQUA L ACQUA DELL IMPIANTO DELL IMPIANTO NO ATTENERSI ATTENERSI ALLA ALLA LISTA LISTA DI DI CONTROLLO CONTROLLO POSITIVO NEGATIVO EFFETTUARE INTERVEN- TI SULL IMPIANTO IDRICO EFFETTUARE INTERVEN- TI PREVISTI DALLA TAB.1 ATTENERSI ALLA LISTA DI CONTROLLO EFFETTUARE INTERVEN- TI SULL IMPIANTO IDRICO ATTENERSI ALLA LISTA DI CONTROLLO 31

32 RICERCA DELLA LEGIONELLA NELL'IMPIANTO IDRICO NELLE STRUTTURE RECETTIVE: IN PRESENZA DI 1 O PIÙ CASI 32

33 IN OSPEDALE MONITORAGGIO PERIODICO NEI REPARTI AD ALTO RISCHIO RISCHIO ELEVATO DI INFEZIONI NOSOCOMIALI NEL CASO IN CUI LA CONCENTRAZIONE DI LEGIONELLE SIA 103UFC/L 33

34 INTERVENTI DA ATTUARSI IN PRESENZA DI UN CASO art. 5 L AUTORITA SANITARIA LOCALE EFFETTUA: INDAGINE EPIDEMIOLOGICA E AMBIENTALE CAMPIONAMENTI IL LABORATORIO REGIONALE DI RIFERIMENTO EFFETTUA: L ANALISI MICROBIOLOGICA 34

35 LA PREVENZIONE SI FA MEDIANTE: PROGETTAZIONE INTELLIGENTE MANUTENZIONE COSTANTE ANALISI DEL RISCHIO MONITORAGGIO E CONTROLLO 35

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