Anno 8 n 1 (versione elettronica) Dicembre Sommario

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1 Anno 8 n 1 (versione elettronica) Dicembre 2015 Sommario Editoriale Direttivo AITFR 5/12/2015 Rapporti Pneumologi Associazione Corso AITFR Lo studio della funzione respiratoria Corso AIPO Napoli 2015 Questo notiziario non rappresenta una testata giornalistica in quanto non viene aggiornato con cadenza periodica né è da considerarsi un mezzo di informazione o un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62/2001

2 Cari colleghi ed amici Lo scorso anno nello scrivere il mio consueto consuntivo ho sottolineato il momento delicato e cruciale della storia della nostra associazione. Allora c era un anno di tempo per tentare il possibile per evitare lo scioglimento dell AITFR. All inizio del 2015 c è stata una conferenza stampa a Milano congiuntamente alle associazioni afferenti all ATP che non ha prodotto risultati di rilievo. E stato consultato un Avvocato Giuslavorista il quale sostanzialmente ha confermato la legittimità delle nostre richieste e ha evidenziato nella mancanza di sensibilità politica delle Istituzioni la principale causa del fallimento dei tentativi finora portati avanti per veder riconosciuto il profilo professionale di Tecnico di funzionalità Respiratoria. Peraltro lui si è detto disponibile a patrocinare le nostre istanze presso le Sedi competenti, ma il limitato badget a disposizione della nostra associazione non ci permette di affrontare la spesa. Il resto più o meno l avrete letto voi stessi nella mia lettera del mese scorso. Fortunatamente l esortazione a farsi avanti, contenuta nel mio scritto non è caduta nel vuoto. Ora c è la concreta disponibilità offerta da alcuni colleghi di farsi carico di condurre l AITFR per un altro tratto di strada. Voglio innanzitutto ringraziarli per la generosità, ma al contempo desidererei che la rotta seguita da me e disegnata da chi mi ha preceduto, non venisse abbandonata. Voglio ricordare a tal proposito che lo Statuto AITFR all Art. 2 recita: L Associazione è un unione di persone, apartitica senza fini di lucro che si propone i seguenti scopi: Diffondere e sostenere ad ogni livello e nelle opportune sedi amministrative e legislative le iniziative interessanti il settore professionale della pneumologia e fisiopatologia respiratoria. Questo è il fine ed è anche il principio di tutta la nostra storia associativa. E per questo che ci siamo messi insieme, non dimentichiamocelo. Sarà quindi fondamentale che chi vorrà assumere la carica di Presidente proponga un programma che tenga sempre conto del fine che si siamo preposti. A breve convocherò un Assemblea straordinaria dei soci che ratificherà il cambio di consegne.

3 Non mi rimane che augurare lunga vita all AITFR e a tutti voi e alle vostre famiglie un sereno Natale ed un felice Emanuele Isnardi

4 Direttivo AITFR 05/12/2015 Nell ambito della prima giornata del corso AITFR del 5/12/15 il direttivo si è ritagliato il tempo per un incontro breve, ma Intenso. Abbiamo con soddisfazione preso atto della disponibilità del consigliere Claudio Mastronicola di candidarsi per la presidenza e dare continuità al lavoro dell associazione. Ovviamente l entusiasmo e la disponibilità di Claudio, anche se sono ingredienti indispensabili, non sono sufficienti. Dovranno essere accompagnati da un programma di lavoro realistico e da un ricambio anche a livello di ruoli dell organigramma perché una associazione che vuole avere futuro deve saper generare in nuovi soggetti volontà di appartenenza. Dovremo creare quindi le condizioni perché nella prossima assemblea di Gennaio ci siano nuove e sufficienti candidature. La sognata pubblicazione di un nostro testo-libro-manuale tecnico e pratico sulle prove di funzionalità respiratoria, potrebbe essere al tempo stesso uno scopo attorno al quale motivare il lavoro dei soci e poi uno strumento di visibilità e di penetrazione nella realtà pneumologica italiana. Un testo serio e al contempo snello potrebbe essere una sorta di biglietto da visita corposo presente in ogni laboratorio di funzionalità respiratoria sulla quale si formeranno le nuove generazioni di operatori. Compito del nuovo consiglio sarà quello di portare avanti questo progetto già avviato, ma ancora con molta strada da fare prima di vedere la luce. Un altro filone di lavoro si potrebbe realizzare nella collaborazione e nella condivisione di intenti con L ARIR l associazione dei terapisti che si occupano di riabilitazione respiratoria. Oltre ai colleghi, molti medici hanno risposto alla lettera accorata scritta nei mesi scorsi dal presidente Isnardi esprimendo vicinanza all associazione e rendendo merito alla funzione formativa che con i corsi e il sito l associazione svolge. In pratica ci riconoscono di essere riusciti a dare corpo ad una professione fantasma. Siamo una professione di fatto, ma mentre i politici si impegnano a legiferare per sanare altre situazioni di fatto, noi non abbiamo ancora trovato il canale giusto per convincere qualcuno del Palazzo a passare dalle frasi di circostanza alle azioni concrete. Dalla riunione del Direttivo a cui hanno partecipato il presidente Isnardi, il vicepresidente Prest, i consiglieri Fredi, Mastronicola e Baruto è emersa la necessità di convocare un Assemblea Straordinaria dei soci il 30 gennaio Marco Fredi

5 Rapporti Pneumologi e Associazione Facciamo un passo indietro: l embrione dell AITFR iniziò il suo sviluppo nel 1995 durante il primo corso per tecnici a Torino inserito nel Congresso Nazionale dell AIPO. La sollecitazione ci arrivò dal Prof Dalmasso e dal Prof De Palma, che raccolsero l invito che il Dott. Pesce fece dalle pagine di Rassegna Pneumologica sul finire del 1993, e cioè che la pneumologia tramite le sue associazioni scientifiche facesse le opportune pressioni sia al suo interno, sia sul mondo politico per ottenere il riconoscimento giuridico della figura tecnica di riferimento, come per tutte le altre specialità. All epoca ci sembrò facile, eravamo tutti d accordo. Beh! Forse non proprio tutti. Fatto sta che si iniziò un percorso svolto sempre in collaborazione con l AIPO di censimento, (contiamoci e vediamo chi siamo, quanti siamo e cosa facciamo e poi decideremo una strategia ) Il rapporto più continuativo e storico è comunque sempre stato quello con l AIPO. Per i primi anni anche a causa della nostra inesperienza, ci siamo affidati a chi sembrava avere più esperienza di noi nell ottenere un risultato, dipendente dai palazzi istituzionali, ricordo inoltre che per anni l AIPO ha avuto nel suo direttivo una persona che ricopriva il ruolo di tramite con le istituzioni Queste porte però non si sono mai aperte e l unico risultato che abbiamo ottenuto è stato l istituzione del corso di aggiornamento all interno del congresso nazionale AIPO e dopo qualche anno anche SIMER e AIMAR hanno organizzato corsi analoghi. Queste iniziative ci hanno visto di volta in volta coinvolti come co-organizzatori, corresponsabili, relatori, moderatori, tutors, senza però mai riuscire, nemmeno entrando nel direttivo AIPO ad ottenere, anche se più volte richiesto, un progetto di più ampio respiro, anzi, sovente si è arrivati a organizzare i corsi due mesi prima, ormai con l acqua alla gola e con la promessa del nuovo presidente di dare spazio alla progettazione nel congresso successivo che poi ha sempre ripresentato gli stessi problemi. A questo punto la domanda che mi sorge spontanea è: ma le associazioni dei Pneumologi hanno interesse ad avere una figura di riferimento oppure alla nuova

6 Pneumologia basta una figura qualsiasi che però esegua tutto quello che sembra servire: dall endoscopia alla vaccinazione antinfluenzale passando per l adattamento alla ventiloterapia e perché no anche un po di fisioterapia che non guasta mai e poi già che ci siamo facciamo un po di segreteria e a tempo perso prepariamo il caffè. Come diceva recentemente un nostro collega per l automobile e controlli alle caldaie servono tecnici con patentini ma per fare esami di diagnostica respiratoria va bene chiunque? A volte ho il dubbio che di noi ci si accorga solo quando ce ne andiamo dai laboratori, per trasferimenti vari, per pensione, a volte per scelta o stanchezza. Allora i dirigenti medici gridano allo scandalo per la perdita di tempo per il riaddestramento e poi, o si accontentano o hanno colpi di fortuna e trovano personale preparato (ma da chi?) oppure decidono di far da sé e fino alla prossima va bene così. Tutti i pneumologi presi singolarmente riconoscono la necessità di fare diagnostica di buon anzi di ottimo livello, nella pratica quotidiana io continuo a vedere esami anche di pessimo livello fatti in laboratori dove i medici che firmano sono pneumologi iscritti all AIPO o alle altre Associazioni e allora qual è la verità? A me pare che la verità è che noi siamo un po panda, specie protetta in via di estinzione, adorati dai nostri singoli padroni come singoli operatori (ah come è bravo il mio tecnico), ma non appoggiati né riconosciuti adeguatamente come categoria. Rileggendo i commenti sul forum alla lettera aperta del Presidente ho trovato ancora una volta i commenti dei soliti pochi che vorrebbero una pneumologia unita, che rispetta i pazienti offrendo figure professionali dedicate e preparate, ma come sempre c è stato un grande silenzio delle Associazioni Scientifiche, ma anche quelle dei pazienti non hanno proferito verbo. Quindi torniamo al titolo rapporti tra pneumologi e AITFR, di quale rapporto vogliamo parlare con una pneumologia schizofrenica che lamenta ormai da anni una continua depauperazione di specialisti, posti letto e quant altro, ma negli stessi anni di crescita tecnologica non ha saputo valorizzare la sua diagnostica. Periodicamente sentiamo grida di dolore per la sottostima delle malattie dell apparato respiratorio, ma invece di riflettere su come migliorare la situazione,

7 costruendo dei progetti e chiedendone l applicazione con la forza che potrebbe avere una pneumologia se fosse unita in tutte le sue componenti, mediche sia universitarie che ospedaliere, infermieristiche, tecniche ed anche con le associazioni dei pazienti sottolineando la peculiarità della diagnostica stessa, che non può prescindere dalla preparazione degli addetti, disserta ancora se la spirometria semplice si può far fare in farmacia o al supermarket, come se incrementare il numero di esami malfatti e mal interpretati, ma comunque pagati da qualcuno, possa portare a grandi risultati. Per cui continuiamo e continueremo a mantenere rapporti, non penso se ne possa fare a meno, ma senza farci troppe illusioni, come peraltro già facciamo da anni. Lucia Iannacito

8 Corso AITFR La misura della funzione respiratoria Il 5 dicembre 2015 si è svolta all Ospedale Mauriziano di Torino la prima giornata del corso di formazione La misura della funzione respiratoria. Questo appuntamento formativo, sapientemente organizzato dal Presidente della nostra Associazione, ha avuto l obiettivo di fornire ai partecipanti le conoscenze teorico-pratiche per affrontare al meglio l esecuzione di prove di funzionalità respiratoria, partendo dalla spirometria semplice per arrivare ai test più complessi e specifici. Dopo la presentazione del corso da parte del dr. Roberto Prota, Direttore della S.C. di Pneumologia dell Ospedale Mauriziano, ha preso inizio la prima relazione Indicazioni al test spirometrico svolta dal Dr. Paolo Righini, dirigente medico della stessa S,C, durante la quale ha anche fornito anche cenni di storia della spirometria, importante per renderci conto di quanto l interesse per la funzione respiratoria sia datato. Con la seconda relazione Gli spirometri : calibrazione, manutenzione e prevenzione delle contaminazioni ha avuto inizio la parte più tecnica del corso: Gianni Prest ci ha illustrato gli strumenti più utilizzati nei nostri laboratori e ha sottolineato come sia necessaria un adeguata calibrazione giornaliera con successiva verifica per assicurare accuratezza e riproducibilità dei dati prodotti. Ha anche trattato l argomento contaminazioni in quanto qualsiasi strumento diagnostico che venga in contatto con le vie respiratorie é inevitabilmente contaminato da microorganismi presenti nelle secrezioni e perciò ha una potenziale capacità di trasmettere infezione.

9 Gianni ha tenuto anche la relazione successiva sull Approccio al paziente, aderenza alle Linee guida e validazione tecnica durante alla quale ci ha illustrato come sia fondamentale l interfaccia paziente-operatore-strumento per garantire risultati ottimali. Attraverso queste due relazioni è stato ben descritto come l'attendibilità delle prove di funzionalità respiratoria sono condizionate da due principali parametri: la accuratezza, cioè quanto la misurazione riflette i valori reali e che dipende soprattutto dalla strumentazione e la precisione, cioè la variabilità (ripetitibilità) di prove successive di uno stesso paziente che é indipendente dalla accuratezza e dipende dal paziente e dall'operatore sottolineando quindi l importanza del rapporto che si viene a creare con il paziente stesso. La relazione successiva Spirometria lenta e forzata, la curva flusso/volume, il test di broncodilatazione farmacologica è stata a cura di Emanuele Isnardi che ci ha descritto step by step come eseguire una spirometria e quali sono i criteri di accettabilità che devono essere soddisfatti. Ci ha descritto anche i test di bronco dilatazione farmacologica soffermandosi sulle indicazioni, sulla procedura e sull interpretazione dei risultati. Alla relazione di Emanuele è seguita una prova pratica : l esecuzione di una spirometria dal vivo effettuata con entusiasmo e successo da un nostro collega che si approccia ora alla fisiopatologia respiratoria. La ripresa pomeridiana del corso è iniziata con la relazione di Vincenza Glave La misura della Capacità Polmonare Totale. Vincenza ha illustrato i metodi di misura dei volumi polmonari : la pletismografia in grado di misurare il volume gassoso comprimibile intratoracico (itgv) e le tecniche di diluizione dei gas ( di un gas residente come nel caso del wash-out dell azoto e di un gas non residente come nel caso del wash-in dell elio ) per la misura della Capacità Funzionale Residua. L ultima relazione è stata quella di Marco Fredi che con la sua competenza associata ad una spontanea simpatia ha saputo catturare le ultime briciole di attenzione dei partecipanti al corso.

10 Ci ha parlato dei Test di stimolazione bronchiale, test indispensabili per evidenziare una condizione di iperreattività bronchiale. Ha iniziato con il più diffuso: il test alla meta colina e poi ha illustrato anche il test al mannitolo e il test da sforzo utile per la diagnosi di asma da sforzo. Al termine della prima giornata del corso non è stato sottoposto alcun questionario (elemento tanto temuto quanto di facile compilazione visto il grande aiuto che è stato sempre fornito ai discenti da parte dei relatori del corso), ma è stato proposta la produzione di un elaborato da inviare preliminarmente alla segreteria AITFR e che per l aggiudicazione dei crediti, verrà valutato e discusso nella seconda giornata del corso. Per cui, tutti al lavoro e..ci vediamo il 30 gennaio!!! Carla Baruto

11 Corso AIPO e FIP Napoli 2015 "Qualità e Sostenibilità: le sfide per la Pneumologia" Anche quest'anno ho partecipato al corso per personale non medico: "Laboratori di fisiopatologia respiratoria" anche se continua l'ostracismo nei confronti dei tecnici di Laboratorio, che lavorano con competenza in molte pneumologie e per i quali l'aipo ha scelto ormai da anni di non riconoscere crediti formativi in questi corsi. La logistica della sede del congresso ha di per sé penalizzato due fattori per me importanti in queste occasioni. Poiché la struttura sede del congresso era separata con scale e percorsi all'aperto di almeno 200 m. dalla struttura dove si trovavano gli stand degli espositori e il lunch, questo non permetteva né di visitare gli stand delle apparecchiature nei piccoli intervalli, né di conoscersi e scambiarsi idee fra i partecipanti al corso, che una volta usciti dall'aula subito si disperdevano. Ma veniamo al contenuto del corso, che mi è sembrato abbastanza ricco ed interessante, anche se i partecipanti sembravano poco partecipi: pochissimi utilizzavano un pletismografo; non so se la provenienza dei più fosse da ambulatori medici non specialistici o se comunque non fossero interessati direttamente all'argomento. L'organizzazione di un Laboratorio di Fisiopatologia Respiratoria è stato l'argomento d'inizio trattato con la consueta concretezza da Lucia Iannacito, a partire dalle necessità strutturali di un ambiente che deve accogliere un paziente con problemi respiratori, spesso non autosufficiente, degli impianti a norma e delle apparecchiature elettromedicali necessarie.

12 Ha ribadito invano, cosa ormai nota da vent'anni, la necessità di una formazione omogenea nazionale per un profilo professionale unico e competente, che utilizzi linee guida di esecuzione e validazione dell'esame condivise: anche dai pazienti difficili si può ottenere un minimo accettabile, ma se ciò non è possibile è meglio non dare affatto dei risultati che darli falsati. Si è posta il dubbio: dobbiamo accontentarci di soddisfare la richiesta anche se è incompleta per una diagnosi, o promuovere l'utilizzo di tutte le nostre potenzialità? Dobbiamo attenerci ad eseguire una Spirometria semplice, o forse è meglio toglierla dal vocabolario? Una panoramica di metodiche e procedure di esame è stata fatta dal Dott. A. Russo, che ha sottolineato l'importanza di una calibrazione sempre stampata e firmata dall'operatore e da ripetere, a parer suo, dopo 4 ore di attività, per controllare la linearità dello strumento. La relazione sul test DLCO è stata saltata per assenza imprevista del relatore Trattando i test di broncodilatazione e di stimolazione bronchiale Il Dott L. Appendini ha fatto una interessante osservazione: se anche il paziente non è reversibile nella manovra forzata, trovare nel post un aumento della capacità inspiratoria nella manovra di VC giustifica l'uso del farmaco in terapia, perché aumenta la tolleranza allo sforzo e quindi la qualità di vita. Per il test di stimolazione bronchiale ci si attiene ancora alle norme ATS del 1999, e si osserva che i soggetti positivi già al tampone sono a rischio di morte improvvisa. Il Dott. G. Piaggi ha fatto una lunga carrellata nel tempo sui vari Test da sforzo incrementali, Test del cammino e di endurance.

13 Il Dott. F. Sgambato ha fatto una colorita lezione su Emogasanalisi arteriosa soffermandosi sull'equilibrio acido/base "umanizzato e senza logaritmi" descrivendo a lungo il contributo polmonare e quello renale a questo equilibrio. Per quello che riguarda l'esercitazione pratica, si è piuttosto limitata ad una lezione frontale in cui il rappresentante di una nota ditta di elettromedicali eseguiva sul suo pletismografo gli esami ad un volontario e mostrava sul grande schermo l'esame in diretta, spiegandone passo passo l'esecuzione. Devo riconoscere che questa persona, che già conoscevo, ha fatto una lezione sorprendente, su teoria e pratica, valutazioni, scelte e artefatti, sull'importanza delle certificazioni e delle manutenzioni, verifica periodica con controlli interni su pazienti noti (per esempio qualcuno del personale, non fumatore ed in salute). Ha anche espresso un concetto che condivido in pieno: poniamoci un obbiettivo di monitoraggio della qualità reale e raggiungibile, poi però occorre eseguirlo sempre e costantemente. Per come siamo abituati a confrontarci direttamente con gli apparecchi nei corsi organizzati dal nostro centro studi quella non l'avrei proprio chiamata una esercitazione pratica! Comunque, nell'insieme, pur con i suoi limiti, mi è sembrato però un corso interessante. Vincenza Glave

14 BUONE FESTE

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