UN RICORDO DELLA GARA PER LE PORTE DEL BATTISTERO Dl FIRENZE ln UNA I CISIONE ANTICA.
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- Paola Cappelli
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1 UN RICORDO DELLA GARA PER LE PORTE DEL BATTISTERO Dl FIRENZE ln UNA I CISIONE ANTICA. El rilievi eseguiti per il celebre concorso bandito nel 1401 per le porte del Battistero di Fireuze si sono conservati, come è ben noto, soltanto i lavori dei due prillcipali dei sette artisti ammessi, quelli cioè del vincitore Ghibertl e del Bnlllellesco, tutti e due adesso custoditi nel Museo Nazio!1;lle di Firenze. Ora credo di potere additare Ulla riproduzione, bencbè alquanto posteriore, di un terzo di questi saggi eseguiti per la famosa gara in una antica incisione fiorentina esposta nella Galleria delle stampe degli Uilizi. Il confronto della iucisione qui riprodotta (l) coi due rilievi del Bargello persuadera sem:'altro, come credo, che una relaziolle piuttosto in tima debba esistere tra le tre opere d'arte. Illlumero delle figure, la loro distribllziolle in due piani, l'ullo sopra l'altro, ed il loro raggruppamellto sulla superficie, certamente poco comune nell'arte, la forma quasi quadrata della composizione, insomma tutto il modo di raccontare il fatto C011 ogni sua particolarid, sono g li stessi. Anzi la rassomjgliailza della iucisiolle specialmente coll'opera del Brunellesco è tanto grande, cbe a prima vista la composizione pare essere la medesima. Esaminando però più attentamellte le due rappresentazioni si lloteranllo subito nei gruppi e nelle singole figure, come nello stile in generale, delle differenze tali da e"cludere assolutamente l'idea, che la incisioue possa essere derivata direttameute dal bromo di Brunellesco. La figura di Abramo, simile nell'attitl:dine, differisce però molto nel movimeuto, in ispecie delle braccia e del capo, e Ilei drappeggiamento. La posa di Isacco rassomiglia quasi più a quella dell'opera di Ghiberti che a quella nel rilievo di Bruuellesw. Il molltone occupa un posto differellte, poco abilmente scelto. L'identità del motivo si spiega col fatto, che evidentemente esso è derivato da Nicola Pisano, il quale nelle due rappresentazioni della Nativid, nei p.ulpiti di Pisa e di Siena, ha dato l'esempio ai nostri artisti. Figure simili di animali si trovano del resto di frequente in bassorilievi antichi romani. La figura dell'asino, predominante fin troppo ilei piano inferiore dell'opera di Brunellesco e dell'incisione, più che qualullque altra parte della composiliolle, potrebbe far pellsare ad Ulla dipendenza della iucisione dal rilievo, però essa è trattata, come del resto anche il montone, molto differentemente nelle particolaritù. Il confronto dei due servi nell'incisione coli quelli del rilievo fini rà per rùettere ili evide~lza i' origiùali t'à della concelioile artistica dell'opera, che servi come modello all'illcisore della llostra stampa. (I) L'originale misura 230 X 168 millim. La stampa non è menzionata, quanto sappia, che dallo Zani nella sua «Enciclopedia metodica» (Parte II, voi. III, p. IO seg.) Boli. ri' A, le.
2 Seconda metà del secolo X V - Sacrificio di Abramo. - Fi1'W{e, Gabinetto delle Stampe degli Uffizi.
3 Già dai tratti comuni esistenti nel lavoro del Ghiberti e in quello del Brunellesco, come anche dalle notizie trasmesse intomo all' andamen to del concorso, si è giustamente arguito (I), che soltanto il soggetto stesso e la torma esteriore del quadro, ma anche il numero delle figure, la loro distribuzione nel campo, insomma tutti gli elementi essenziali della composizione debbano essere stati prescritti minutamente dai banditori del concorso. Ciò spiegherebbe senz'altro,seuza dover ricorrere Lorenzo Ghiberti ~ Sacrificio d'abramo - Firenze - Museo Nazionale. alla supposizione che l'autore dell'incisione abbia visto il lavoro del Brunellesco, le somiglianze che abbiamo rilevate. Nel corso dell'all11o conceduto ai concorrenti per il loro lavoro, senza dubbio ognuno degli artisti avrà trovato modo'di sapere qualche cosa sui lavori degli altri, quantunque tenuti nascosti da loro, per trame pro per il proprio saggio. Se perciò dall' una parte è evidente l'affinità della composizione tramandataci uell'incisione con quelle del Ghiberti e del Brunellesco, dall'altra parte provata la sua originalitù, mi pare non sia ardito pensare, che l'incisione offra il ricon.l.o di uno dei rilievi eseguiti dagli altri artisti in occasione della gara per le porte del Battistero. (I) V. FAB1UCZY, Filippo Brunel/esco, Stuttgart, 1892, p. 12 e SEMPER, 'Donatello, vvien, 1875, pago 34.
4 Viene collfermall questa ipotesi dall'osservazione cbe la composizione dell'incisione mostra tutti i tratti caratteristici d'ull lavoro di scultura a rilievo. Illoltre si lloterallllo per;illo uelle forme, senza dubbio llotevolmeute cambiate dall'incisore, elemellti stilistici, che permettono, mi pare, di portare l'orig ine della composizione proprio al tempo del celebre concorso, a quell'epoca di transizione, nella quale il genio fiorentino fece i primi passi verso quello studio energico ed approfondito della Filippo Brunelleschi - Sacrificio d'abramo Fi1"ellze - Museo Nazionale. natura, che caratterizza l'arte del '400. Nella figura di Abramo e in quella dell'angelo si scorgeranllo ancora le mosse leute e quasi impedite, nel paujleggiameuto e ili tutte le particolarid della scena senza dubbio molto alterate dall'incisore, le traccie dello stile largo e toudeggiante del '300. Nel gruppo dei servi invece si manifesta più la tendenza llaturalistica del tempo moderno. L'attitudille del servo a destra rassomiglia a quella solita del pastore, cbe guarda la stella, uella consueta rappreselltaziolle dell' Annunziazione dei pastori. Benchè si;) di certo ili teriore al lavoro di Brullellesco e più allcora a quello di Gbiberti, noli si vorr<ì coutestare alla nostra composizione i propri meriti, che si palesano specialmente uel gruppo dei servi tori. Quello a sinistra si distiugue per la verità e la vivacid delle sue mosse e per la naturalezza delle sue forme, l'altro col guardare in alto in modo assai felice counette le figure del primo piano cogli
5 attori principali nella parte superiore del quadro, ciò che Brunellesco Ilei suo rilievo noll ha fatto. Non meuo bene riuscita mi pare la figura di Isacco inginocchiato, rappresentata in iscorcio. Certamente bisogna tener couto dei cambiamenti, come si è detto senza dubbio considerevoli, che l'incisore avrà fatto nel disegno di tutte le particolarità delle forme e del panueggiamento. Vediamo in moltissimi esempi con quale libertù gli artisti del, 4 00, anche gli incisori, solevano tradurre le forme dc:i loro modelli nello stile proprio. Il aostro incisore si mostra per di più influenzato dallo stile delle incisioni tedesche, specijlmeute nelle pieghedei ves"titi e nelle piante, le quali paiono addirittura copiate dalle incisioni del maestro E. S. del 1466, e finanche, mi pare, nei tipi delle persone. La nostra stampa appartiene ad un gruppo di incisioni, nel quale la più antica tecnica fiorentina, fina e morbida, si è trasformata in una maniera più robusta coi contorni più lorti e col tratteggia mento assai duro ed angoloso, lino stile originato senza dubbio dall'intenzione di dare all'intaglio più grande resistenza nello stamparè. Pare che l'influenza delle stampe dei maestri tedeschi abbia agito in questo senso sulla tecnica autoctona fiorelltina nella secouda med del secolo XV. Dello stes~o stile vi sono per esempio una rappresentazione dei figli del re, che tirano a gara al cadavere del padre, -un S. Girolamo (UAìzi), l'angelo con Tobia e Putti vendemllliatori (Parigi), la nave della Fortuua (Passavallt, V, p. 23, Il. 44 Magliabecchiana) ecc. Alcune delle incisioni eseguite iu questa maniera trascurata e piuttosto grossolana sono che delle copie di nielli o incisioni più fini. Tanto da questo fatto quanto dal carattere stesso della tecnica, p. es. dal frequente uso dei COlltrotagli, si può arguire che questo «stile duro ) sia posteriore alle opere più antiche dell'incisione fioreutina, e che si sia mantenuto anche qualche tempo accanto ai cambiamenti, cbe subiva la tecnica fioreutina sotto l'illfluenza dei grandi pittori specialmente del Pollaiolo e del Botticelli. Potremmo perciò con probabilid assegnare la nostra stampa ai decenni fra il I470 ed il Tenendo couto del luugo spazio di tempo trascorso fra l'origine della composizione e l'esecuzione- della stampa, e dell'abitudine degli artisti di tradurre ogni forma nel proprio stile, certamente non si potrall110 ritrovare nella incisione che la composizione e le forme generali dell'originale. Tanto più che non sappiamo -per quale tramite sia giunto al nostro illcisòre il suo Illodello. se egli abbia copiato il rilievo stesso, o se si sia servito d'uno di quei disegllo, che ne conservavano la colllpjsiziolle e che certamente nel' 400 giravano per le :"otteghe degli artisti fiorentini. Però anche in questa trasformazione risulta palese, m i pare, il carattere artistico dell'epoca, alla quale convien riferire il supposto originale. Basta confrontare il nostro Sacrificio di Abramo colle altre incisioni del tempo per accorgersi del suo stile completamente differente e molto più arcaico nella composizione e nelle forme. Lascio agli studiosi della scultura italiana del '400 di indagare o di indovinare a quale dei competitori meno felici nel concorso delle porte si possa attribuire colla più grande probabilit<'t il rilievo, del quale la incisione degli Uffizi ci ha conservato un ricordo; a me basta di farla conoscere e di sottoporla al loro giudizio. PAUL KRISTELLER.
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