La crisi finanziaria ed economica in atto

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1 La crisi finanziaria ed economica in atto Nicola Acocella

2 Sommario 1. Le manifestazioni della crisi finanziaria 2. Le cause della crisi finanziaria 3. Gli interventi 4. Gli effetti su domanda, produzione e occupazione 5. Considerazioni generali 2

3 1. Le manifestazioni della crisi finanziaria a) Le varie fasi b) Le manifestazioni a) Banche (Usa e R.U.) in difficoltà per inesigibilità di crediti e illiquidità di titoli e perdite b) Fallimenti effettivi o temuti di banche c) La realtà o il timore di corsa agli sportelli d) Blocco del mercato dei crediti interbancari e) Caduta dei corsi azionari f) Corsa all acquisto di titoli più liquidi e sicuri 3

4 2. Le ragioni della crisi finanziaria a) Le banche hanno prestato a clienti rischiosi, che sono poi stati insolventi b) Le banche hanno nascosto il rischio e lo hanno trasferito ad altri c) La politica monetaria ha facilitato l assunzione di rischi prima e il verificarsi dell insolvenza poi d) La politica di liberalizzazione dei mercati interni e internazionali ha facilitato la diffusione del rischio 4

5 Le banche hanno prestato a clienti rischiosi, che sono poi stati insolventi a) I prestiti ai clienti rischiosi (subprime) b) Perché le banche allargano il credito a clienti rischiosi c) Perché i clienti subprime richiedono credito alle banche d) L utilizzo del credito per l acquisto di case e la formazione di una bolla speculativa sul mercato delle abitazioni e) Perché si parla di bolla speculativa f) Perché si verifica l insolvenza 5

6 Le banche hanno nascosto il rischio e lo hanno trasferito ad altri a) Normalmente una banca si tiene il credito fino a scadenza, senza trasferirlo ad altri b) Nel nostro caso, le banche, consapevoli del rischio, lo hanno nascosto e trasferito ad altri c) Inizialmente il trasferimento a istituti creati dalle banche stesse e non regolamentati d) La cartolarizzazione e la creazione di derivati e) La diffusione dei titoli presso altri operatori, all interno e all estero 6

7 La politica monetaria ha facilitato l assunzione di rischi prima e il verificarsi dell insolvenza poi a) l aumento dei prestiti a clienti rischiosi inizia nel 2001 b) la politica monetaria è in questo periodo espansiva, per facilitare la ripresa dopo il crollo del mercato azionario del 2000 e l attentato delle Torri gemelle c) negli anni successivi la politica m. si fa restrittiva e aumentano i tassi di interesse d) i mutui a tasso variabili diventano insostenibili per i clienti rischiosi e si hanno insolvenze e) le insolvenze si diffondono a catena 7

8 La politica di liberalizzazione dei mercati interni e internazionali ha facilitato la diffusione del rischio a) I nuovi intermediari finanziari creati dalle banche per nascondere il rischio e cedere i prestiti rischiosi non sono stati regolamentati e oggetto di vigilanza b) A livello internazionale fino a poco tempo fa vigeva un accordo per la vigilanza prudenziale (Basilea 1) che era molto carente. L accordo era stato riformato solo nel 2006 c) Non esistono limitazioni interne e internazionali alla finanza derivata d) La filosofia è di lasciar fare ai mercati, che possono valutare in modo appropriato anche i rischi (ratings) 8

9 L idea sottostante è che i mercati finanziari siano efficienti a) l idea di efficienza b) Il normale funzionamento dei mercati finanziari (concorsi di bellezza, effetto gregge) c) La speculazione spesso non porta all efficienza 9

10 3. Gli interventi pubblici a) Il sostegno delle b. centrali per fornire liquidità, anche oltre i limiti normali, nella prima fase b) Nazionalizzazioni di banche in UK, USA e Islanda c) Ggaranzia pubblica dei depositi bancari e interbancari d) Prestiti alle banche, ricapitalizzazioni autonome o imposte e acquisizione di azioni e nazionalizzazioni. La conversione di Paulson e degli USA e) Punizioni ai managers responsabili 10

11 4. Gli effetti su domanda, produzione e occupazione a) L aumento tassi e lo scoppio della bolla sul mercato delle abitazioni riducono la capacità di spesa b) La riduzione attuale e attesa della ricchezza finanziaria (per inesigibilità di crediti e riduzione della ricchezza finanziaria) implica riduzione di consumi e investimenti c) Il blocco del credito ha analoghe implicazioni d) Le previsioni sulla crescita del reddito e dell occupazione nei vari paesi sono nettamente peggiorate 11

12 5. Considerazioni generali a) Le costanti delle crisi finanziarie: il ripetersi delle crisi e il cattivo ricordo del passato b) Il ridimensionamento del ruolo del mercato finanziario i. La necessità di regolamentazione più stretta ii. Le implicazioni per lo stato sociale e i suoi pilastri (il ruolo del mercato finanziario nel grande disegno neo-liberista) c) L azione pubblica futura per evitare o ridurre gli effetti negativi sui mercati finanziari e reali i. Sostegno alle famiglie e in difficoltà ii. Aumento selettivo della spesa pubblica iv. Politica monetaria espansiva v. Punizioni ai acocella responsabili - la crisi finanziaria (Genova e Venezia) 12

13 5. Considerazioni generali d) Un rinnovato ruolo dello stato i. Partecipazioni pubbliche e nazionalizzazioni: punizioni o soluzione di problemi di indirizzo non transitorio? ii. Riforma dello statuto della BCE e del PSC iii. Coordinamento internazionale e necessità di ridisegnare alcune istituzioni internazionali. iv. Superamento della preclusione liberista. La fine di un ciclo iniziato intorno alla metà degli anni 70 a livello teorico e poi praticato da Thatcher e Reagan v. Fallimenti del mercato e dello stato, problemi di controllo e democrazia non a fasi quinquennali. 13

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