Centrale di Trapani. EMAS - Dichiarazione Ambientale aggiornata

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1 Centrale di Trapani EMAS - Dichiarazione Ambientale aggiornata 29

2 Indice 3 Presentazione 4 Il Gruppo E.ON 8 La Centrale di Trapani 11 La responsabilità ambientale di E.ON e della Centrale di Trapani 14 Gli aspetti ambientali della Centrale di Trapani 26 Salute e Sicurezza 29 Gli obiettivi in campo ambientale 35 Il bilancio ambientale e gli indicatori 38 Appendice 48 Glossario 52 Informazioni al pubblico Centrale di Trapani Dichiarazione Ambientale aggiornata 29 E.ON Produzione S.p.A. - Centrale di Trapani (Codice NACE 35.11: Produzione di energia elettrica) Questo sito è dotato di un sistema di gestione ambientale e i risultati raggiunti in questo settore sono comunicati al pubblico conformemente al sistema comunitario di ecogestione ed audit. GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA Reg. n IT-236

3 Certificate printed on 14/9/21 CERTIFICATO N. EMS-296/S CERTIFICATE No. SI CERTIFICA CHE IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE DI IT IS HEREBY CERTIFIED THAT THE ENVIRONMENTAL MANAGEMENT SYSTEM OF E.ON PRODUZIONE S.P.A. LOCALITA' FIUME SANTO, CABU ASPRU 71 SASSARI (SS) ITALIA NELLE SEGUENTI UNITÀ OPERATIVE / IN THE FOLLOWING OPERATIONAL UNITS CONTRADA FAVAROTTA 912 RILIEVO (TP) ITALIA È CONFORME ALLA NORMA IS IN COMPLIANCE WITH THE STANDARD ISO 141:24 E AL DOCUMENTO SINCERT RT-9 PER I SEGUENTI CAMPI DI ATTIVITÀ / FOR THE FOLLOWING FIELD(S) OF ACTIVITIES PRODUZIONE ENERGIA ELETTRICA TRAMITE GAS NATURALE EA:25 Per informazioni sulla validità del certificato, visitare il sito For information concerning validity of the certificate, you can visit the site ELECTRIC POWER GENERATION FROM NATURAL GAS L'uso e la validità del presente certificato sono soggetti al rispetto del documento RINA: Regolamento per la Certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale The use and the validity of this certificate are subject to compliance with the RINA document: Rules for the Certification of Environmental Management Systems La validità del presente certificato è subordinata a sorveglianza periodica annuale / semestrale ed al riesame completo del sistema di gestione con periodicità triennale The validity of this certificate is dependent on an annual / six monthly audit and on a complete review, every three years, of the management system Prima emissione First Issue Emissione corrente Current Issue Data scadenza Expiry Date Dott. Roberto Cavanna (Direttore della Divisione Certificazione) RINA Services S.p.A. Via Corsica Genova Italy CISQ è la Federazione Italiana di Organismi di Certificazione dei sistemi di gestione aziendale CISQ is the Italian Federation of management system Certification Bodies SGQ N 2A - SGA N 2D PRD N 2B - PRS N 66C SCR N 3F - SSI N 1G Membro degli Accordi di Mutuo Riconoscimento EA e IAF Signatory of EA and IAF Mutual Recognition Agreements

4 3 Presentazione Anche quest anno ci ritroviamo per continuare e condividere l impegno nei confronti dell Ambiente, pur tra le difficoltà di un momento di crisi generale dei mercati e nello specifico del settore elettrico. Il 29 è stato per noi un anno focalizzato sull ottenimento dell Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), anno che ha portato a una intensificazione dei rapporti con Autorità e Amministrazioni pubbliche e ad aumentare ulteriormente il controllo sugli aspetti ambientali. Questa nuova autorizzazione ha sostituito le precedenti in materia di emissioni nocive in atmosfera e per gli scarichi di acque reflue industriali e ha recepito indicazioni in alcuni casi più restrittive di quelle riportate della legislazione vigente (D.Lgs. 152/6). L attenzione e il monitoraggio dei nostri aspetti ambientali erano e rimangono ancora una volta il nostro obiettivo, indipendentemente dalle imposizioni legislative, garantendo sempre un adeguato ed efficiente supporto alla Rete elettrica. Dal punto di vista del cosiddetto miglioramento continuo la Centrale ha ormai sostanzialmente ampliato il proprio sistema di gestione in conformità alle migliori norme sulla sicurezza (BS OSHAS 181), mentre per l impatto ambientale principale che è quello derivante dalle emissioni gassose di NOx, in data (prot. 28 del ) ha presentato per approvazione alle autorità competenti un progetto di adeguamento dei due turbocompressori alle migliori tecnologie disponibili (BAT) in campo tecnico e ambientale. In questo contesto è stata inserita nel progetto stesso una serie di miglioramenti impiantistici difficilmente realizzabili durante il normale esercizio. Questo documento di aggiornamento permette alla Centrale di continuare a coltivare la comunicazione e l eventuale confronto con la Comunità locale, fornendo informazioni sull impatto ambientale generato, sugli obiettivi di miglioramento fissati e sugli sforzi profusi per raggiungerli. Tutti i dati inseriti nel presente documento sono controllati con criteri certificati da esperti aziendali e Organismi da noi indipendenti. Siamo sempre disponibili a ricevere il lettore curioso per svolgere una visita dell impianto o per approfondire alcune tematiche. Riteniamo che quest atteggiamento sia il modo migliore per favorire la divulgazione della nostra politica e dell impegno che profondiamo nel gestire il nostro impianto. Andrea Bellocchio Capo Centrale Trapani

5 4 Il Gruppo E.ON E.ON è tra i più grandi gruppi energetici privati al mondo e opera con oltre 88 mila dipendenti in più di 3 Paesi. Nato nel 2, oggi E.ON conta su oltre 3 milioni di clienti finali, una produzione di energia elettrica pari a 3,9 TWh e un fatturato annuo di 81,8 miliardi di euro. Il Gruppo E.ON Il Gruppo è attivo sull intera catena del valore dell energia e del gas con attività integrate nell upstream (generazione elettrica e produzione di gas naturale), nel midstream (importazione, trasmissione e trading di energia) e nel downstream (fornitura al cliente finale). La grande esperienza e il know-how di E.ON, nonché la ricerca e lo sviluppo di tecnologie efficienti e compatibili con l ambiente e la sicurezza, permettono di fornire ai clienti energia e servizi sempre più innovativi e competitivi. In questo modo, E.ON crea valore per gli azionisti e contribuisce alla crescita professionale dei propri dipendenti, trasferendo capacità e innovazione, nel pieno rispetto dei propri valori principali: integrità, coraggio, chiarezza, fiducia e responsabilità sociale. Attualmente la capacità di generazione installata del Gruppo è pari a 74 GW con un mix equilibrato di fonti energetiche: carbone (31%), gas naturale e lignite (35%), nucleare (24%), rinnovabili (1%). Con l obiettivo di garantire un approvvigionamento energetico sicuro, prezzi competitivi e tutela dell ambiente, E.ON assicura un mix energetico sempre più equilibrato. Inoltre, lavora continuamente per migliorare l efficienza produttiva e l eco-compatibilità, investendo in nuove tecnologie e nelle fonti rinnovabili. Per sviluppare questi obiettivi, E.ON ha pianificato per il investimenti a livello globale per 3 miliardi di euro, di cui 21 destinati allo sviluppo della produzione e della distribuzione di elettricità e 5 allo sviluppo delle energie rinnovabili con l obiettivo di diminuire del 5% le emissioni di CO 2 entro il 23. E.ON in Italia L attività di E.ON, che è presente in Italia dal 2, va dalla produzione fino alla vendita di gas e di elettricità, con più di 8. clienti finali. L Azienda si posiziona oggi tra i leader del mercato italiano dell energia con una capacità produttiva pari a circa 6,1 GW sul territorio nazionale. Nell arco dei prossimi anni E.ON prevede di portare la quota di capacità di generazione da rinnovabili in Italia al 36% e di sostituire le unità produttive alimentate a olio combustibile con nuove unità a gas o a carbone. Una volta completato,

6 5 il programma aumenterà del 5% l efficienza termica media del parco impianti, riducendo in maniera significativa le emissioni di anidride carbonica e aggiungendo una capacità di generazione tecnologicamente avanzata di 1,4 GW. E.ON Italia E.ON Italia è la management company della market unit italiana. Definisce la strategia per il mercato italiano e gestisce le attività di business. E.ON Produzione E.ON Produzione è la generation company, la società che produce energia a livello nazionale e che ha come obiettivo quello di generare energia sicura, a prezzi accessibili e nel rispetto dell ambiente. E.ON Rete Dal 1 dicembre 29 le cinque società di distribuzione del gas, E.ON Rete Laghi, E.ON Rete Mediterranea, E.ON Rete Orobica, E.ON Rete Padana, E.ON Rete Triveneto, si sono fuse nella nuova società E.ON Rete. In base alla normativa italiana, le attività di distribuzione sono separate da quelle di vendita ( Unbundling ). E.ON Energia È la società che gestisce i servizi per la fornitura di energia elettrica e gas naturale in Italia a clienti privati e aziende, fornendo loro prodotti e servizi attraverso diversi canali. Con l acquisizione e la completa integrazione in E.ON Energia di MPE Energia, avvenute nel corso del 29, sono ora più di 8. i clienti serviti in Italia. E.ON Energy Trading È la società del Gruppo E.ON per la compravendita di energia a livello internazionale. E.ON Climate & Renewables È la market unit del Gruppo E.ON responsabile delle attività di generazione di energia attraverso fonti rinnovabili. Pan-European gas È la market unit che si occupa di assicurare la fornitura di gas attraverso reti, contratti e infrastrutture. E.ON Ruhrgas, la leading company della market unit, partecipa con una quota superiore al 3% al consorzio Olt Offshore LNG Toscana. Insieme a partner austriaci, E.ON Ruhrgas sta lavorando sul progetto Tauern gas-pipeline, un gasdotto che potrebbe connettere le reti di gas del nord e sud Europa e trasportare il gas in entrambe le direzioni. Per saperne di più E.ON AG Produzione E.ON Produzione E.ON Italia Distribuzione E.ON Rete Vendita E.ON Energia Trading E.ON Energy Trading Rinnovabili E.ON Climate & Renewables Gas Pan-European gas

7 6 Struttura organizzativa della Direzione Generation Operations E.ON Produzione Generation Health, Safety & Environment (HSE) Generation Operations Generation Economics and Support Generation Projects Generation Asset Management Centrale di Fiume Santo Centrale di Livorno Ferraris Centrale di Ostiglia Centrale di Scandale Centrale di Tavazzano e Montanaso Nucleo Idroelettrico di Terni Centrale di Trapani

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9 8 La Centrale di Trapani Garantisce la stabilità del sistema elettrico regionale da 23 anni. La struttura Il supporto locale per l esecuzione di tutte le attività necessarie al funzionamento dell impianto è garantito da tre persone, che operano stabilmente nel sito e che ricorrono, ove necessario, all utilizzo di risorse esterne qualificate, in particolare per l esecuzione di attività di manutenzione e di revisione del macchinario. Il personale EON in sito si avvale delle strutture di Staff della stessa società proponenti servizi per attività tecnico-specialistiche, gestione amministrativa, finanza e controllo ecc. Per acquisire la certificazione ISO 141 e la Registrazione EMAS, la Centrale si è dotata di un Sistema di Gestione Ambientale, che integra tutte le attività necessarie per il funzionamento dell impianto. Nel corso del 28 il sistema è stato integrato anche con gli aspetti sicurezza in conformità alle BS OSHAS 181, la certificazione del sistema è prevista nell anno in corso. Il Rappresentante della Direzione ha la responsabilità dell attuazione, del mantenimento e della revisione del Sistema di Gestione Integrato Ambiente e Sicurezza. Centrale di Trapani 169,3 MW Per lo svolgimento di tali funzioni e, in particolare, per la gestione di problematiche specifiche inerenti all ambiente, agli aspetti autorizzativi e all evoluzione della normativa applicabile, si avvale del supporto e delle Linee guida dell Area aziendale HSE. L impianto e i processi produttivi La principale criticità dell impianto, in termini d impatto ambientale, è legata alla tipologia stessa dei macchinari, sicuramente non i più attuali in termini di tecnologia. Un impianto turbogas a ciclo aperto registra un rendimento complessivo del ciclo termico, nelle condizioni ottimali di esercizio, di circa il 3%.

10 9 Un dato che sicuramente si trova sotto la media complessiva di impianti più all avanguardia, ma il cui gap viene parzialmente compensato dalla duttilità d utilizzo. Fattore, questo, che risulta fondamentale considerato come l impianto contribuisce alla rete facendo fronte a picchi di richiesta, circostanza che comporta un funzionamento conseguentemente disomogeneo. La Centrale è predisposta per il funzionamento non presidiato e pertanto è dotata di un sistema di controllo, protezione e supervisione a distanza che garantisce un sicuro esercizio dal posto di teleconduzione, ubicato presso la Centrale di Tavazzano e Montanaso, in provincia di Lodi. Durante i giorni feriali, nelle ore di normale lavoro giornaliero, è presente sul posto personale addetto ai controlli e alla manutenzione degli impianti. Questo organico locale è costituito da tre persone. Gli elementi principali del ciclo produttivo e le attività di esercizio dell impianto possono essere così schematizzati come segue: alternatore Generazione, trasformazione e immissione in rete di energia elettrica Per le altre informazioni si rimanda alla Dichiarazione Ambientale triennale del 28 e alla scheda tecnica riportata nella pagina seguente. Localizzazione del sito La Centrale turbogas di Trapani è situata nella parte occidentale della Sicilia, a circa 15 km a sud est della città di Trapani. Sorge nel territorio del comune di Trapani al km 13 della strada provinciale n. 35, che dal km della S.S. 113 (nel centro abitato di Fulgatore) si immette al km 16+2 della S.S La proprietà si estende su un area di circa 92.9 mq, circa 4. dei quali (~43%) pavimentati, 6.8 (~7%) coperti e 46. (~5%) adibiti a verde. L attività produttiva vera e propria occupa circa 3.3 mq (~4%). La cartina seguente mostra la collocazione geografica della Centrale. compressore turbina fumi aria filtro combustore combustibile Figura 2 - Collocazione geografica della Centrale Figura 1 - Schema semplificato del ciclo

11 1 Scheda tecnica della Centrale termoelettrica di Trapani Tipo d impianto Indirizzo e ubicazione Proprietà Area Centrale Potenza installata Codice NACE Energia netta annua prodotta Date di primo parallelo Numero di dipendenti al Elementi caratteristici: Gruppo 1 e 2 Generatore Diesel d Emergenza (GDE) Linee elettriche Stazione elettrica adiacente Stazione decompressione metano Deposito combustibile liquido Ciminiere Centrale turbogas a ciclo aperto, alimentata a gas naturale (con possibilità di essere alimentata a gasolio), per la produzione di energia elettrica. C.da Favarotta 912 Rilievo TRAPANI Tel Fax E.ON Produzione S.p.A. 9,2 ettari 169,4 MW GWh (trend in discesa del 5,2 % rispetto alla media 24-28) Gruppo 1: Gruppo 2: Telecomando a distanza dalla Centrale termoelettrica di Tavazzano e Montanaso (LO) Potenza lorda generata: 9 MW Potenza termica: 3 MW Turbina: Nuovo Pignone tipo MS 91 B da 248 MW Compressore: Nuovo Pignone per Turbina a gas MS 91 B da 164 MW Alternatore: ANSALDO tipo TR da 17 MVA Alimentazione: gas naturale (scelta) o gasolio (possibile ma non più utilizzato dal 1997) Tipo ciclo: semplice (aperto) Consumo orario a max carico: 25.7 Nmc/h 25 T/h Temperatura fumi in uscita: 515 C - Portata fumi in uscita: 41 kg/s Potenza lorda generata: 2,1 MW Motore: BL della Grandi Motori Trieste da 2.5 kw Turbine: VTR 25 della Brown Boveri Alternatore: GSM 8 X6 della - Ansaldo tipo Brushless da 2.38 MW Alimentazione: gasolio N 4 a 15 kv (Trapani - Ospitaletto Matarocco Alcamo) N 1 a 22 kv (Partanna) Salto di pressione: da 7 a 18 BAR Sistema di produzione acqua calda a 8 C, per riscaldare il metano prima della depressurizzazione, composto da una linea gas derivata dalla tubazione principale che alimenta 2 caldaie da 18. kcal cadauna Approvvigionamento combustibile: da SNAM in arrivo 1 tubazione da 1 per una portata utile di 7. Nmc/h a 7 BAR Capacità deposito olio combustibile: 2 serbatoi da 16.8 m 3 a tetto galleggiante (vuoti e non utilizzati) 1 serbatoio interrato da 63,6 m 3 (vuoto) 1 serbatoio interrato da 5 m 3 3 serbatoi fuori terra da 2 m 3 Capacità deposito oli lubrificanti: 26,4 m 3 Approvvigionamento combustibile: via terra tramite autobotti Singolo camino per singola sezione I pannelli sono realizzati con struttura in pannelli e profilati, con un condotto interno in lamiera e pannellatura esterna fonoassorbente (con intercapedine), altezza 18 m e diametro 6 m Figura 3

12 11 La responsabilità ambientale di E.ON e della Centrale di Trapani E.ON Italia crede nello sviluppo sostenibile e opera per distinguersi come realtà affidabile, sicura e orientata alla responsabilità di impresa. La politica integrata per la Salute, la Sicurezza e l Ambiente E.ON Italia crede nello sviluppo sostenibile e opera per affermarsi come realtà affidabile, sicura e orientata alla responsabilità di impresa. La Società fa parte di uno dei maggiori gruppi industriali del mondo nel settore dell energia elettrica, del gas e dei servizi energetici e, in armonia con gli sforzi e le direttive del Gruppo, ritiene che il rispetto delle persone e la tutela dell ambiente e del clima siano fattori imprescindibili di tutte le proprie attività industriali, commerciali e strategiche. In E.ON Italia la sicurezza, la salute e il benessere dei lavoratori, a ogni livello, sono valori primari e indifferibili. Accogliendo le esperienze positive maturate presso i propri impianti di produzione e le proprie società di distribuzione, il Board of Management di E.ON Italia punta al continuo miglioramento delle prestazioni per diventare un punto di riferimento nel settore energetico per la Salute, la Sicurezza e l Ambiente. Le strategie Salute e Sicurezza sul luogo del lavoro Diffondiamo e consolidiamo la cultura della sicurezza e il senso di responsabilità presso tutti i nostri collaboratori. Creiamo un clima che favorisce la partecipazione e il coinvolgimento di tutti nel perseguimento degli obiettivi in materia di Salute e Sicurezza. Riduciamo e controlliamo tutti i rischi, nelle diverse fasi di vita degli impianti e delle nostre attività, dalla progettazione alla dismissione.

13 12 Puntiamo alla completa estinzione del fenomeno infortunistico agendo sui comportamenti dei lavoratori sino a renderli tutti totalmente e continuamente sicuri. Garantiamo un ambiente di lavoro che non reca danno e favorisce il benessere della persona e promuoviamo un azione globale di tutela della salute. Coinvolgiamo tutte le parti sociali interessate alla prevenzione e alla tutela della salute sui luoghi di lavoro, promuovendo il confronto e la condivisione dei percorsi di miglioramento. Favoriamo fornitori di qualità, capaci di operare con standard elevati in materia di salute e sicurezza. Tutela dell Ambiente e del Clima Perseguiamo un uso equilibrato delle risorse naturali ed energetiche, attraverso processi e interventi fondati sui princípi di efficienza ed economicità e favoriamo, ove possibile, lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili. Valutiamo sistematicamente le ripercussioni sull ambiente delle nostre attività e operiamo per ridurre al minimo gli impatti negativi. Privilegiamo il risparmio energetico, il recupero dei rifiuti rispetto allo smaltimento in discarica, il riutilizzo delle acque rispetto allo scarico. Rispettiamo la biodiversità e il paesaggio come valori chiave della qualità dell ambiente in cui sono inseriti gli impianti e le infrastrutture. Adottiamo le migliori tecniche disponibili economicamente attuabili e promuoviamo, a tal riguardo, la ricerca e l innovazione. Lavoriamo per incentivare presso i nostri clienti un uso efficiente dei nostri prodotti. Incoraggiamo fornitori e società appaltatrici ad adottare standard ambientali elevati al fine di beneficiarne reciprocamente. I princípi operativi Rispettare rigorosamente gli obblighi di legge e, ove possibile, migliorare le prestazioni rispetto ai limiti vigenti. Adottare un approccio sistemico alla gestione di Salute, Sicurezza e Ambiente, perseguendo l integrazione, l efficacia e l economicità dei sistemi esistenti e nascenti. Stabilire a tutti i livelli chiare responsabilità in materia di Salute, Sicurezza e Ambiente. Mantenere il controllo delle attività attraverso l analisi ambientale sistematica e la valutazione del rischio lavorativo, il monitoraggio dei processi, le verifiche periodiche e i riesami della Direzione. Formare, addestrare, informare e consultare tutti i collaboratori in merito ai rischi lavorativi e ambientali, alle procedure, alle leggi e alle misure di prevenzione e protezione. Promuovere la conoscenza e la diffusione delle esperienze e dei risultati, sistematizzare l analisi degli eventi negativi e la ricerca delle cause, creando un sistema virtuoso di crescita. Coltivare e massimizzare la capacità di gestire gli incidenti e le situazioni di emergenza, attraverso adeguati livelli di presidio organizzativo e di addestramento. Comunicare e diffondere la consapevolezza dell importanza dei propri comportamenti per la prevenzione degli incidenti sul lavoro e delle malattie professionali e per la protezione dell ambiente. Considerare le prestazioni dei fornitori in materia di Salute, Sicurezza e Ambiente come parte integrante delle prestazioni societarie. Rendere pubblici annualmente in modo ufficiale gli obiettivi e i risultati della gestione di Salute, Sicurezza e Ambiente. Il Board of Management di E.ON Italia adotta quale strategia di impresa la presente politica garantendo le risorse economiche e umane necessarie, promuovendo la sua diffusione a tutto il personale e al pubblico e verificandone periodicamente l adeguatezza e l efficacia. Board of Management Presidente e Amministratore Delegato: Klaus Schaefer Chief Financial Officer: Nicolo Prien Direttore generale Risorse Umane e Sviluppo del territorio: Paolo Venerucci Presidente Divisione Commerciale: Luca Dal Fabbro Milano, 26 marzo 29

14 13 Politica di sito Il rispetto dell ambiente, la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro sono priorità per la Direzione e per tutto il personale della Centrale turbogas di Trapani. È ormai coscienza diffusa che il perseguimento di standard elevati di qualità relativi all ambiente di lavoro favorisce l efficienza e costituisce un elemento di valorizzazione per l impianto stesso. Tra gli obiettivi della Centrale di Trapani, di particolare rilevanza è l azzeramento del fenomeno infortunistico, sia per il nostro personale che per i nostri contrattisti. Ispirandosi a questi princípi, richiamati anche nelle politiche per l ambiente e per la salute e la sicurezza sul posto di lavoro di E.ON Italia, la Direzione e tutto il personale di Centrale, si impegnano a: 8) assicurare una gestione trasparente dell impianto, promuovendo un dialogo aperto con il pubblico sulle problematiche ambientali e di sicurezza connesse all attività del sito. L introduzione e il mantenimento di un Sistema di Gestione Ambientale e di Salute e Sicurezza, conforme al Regolamento CE 1221/29 (EMAS III), alla norma UNI EN ISO 141 e allo standard OHSAS 181 sono lo strumento gestionale adottato per perseguire tali princípi. Trapani, 5 Marzo 21 Andrea Bellocchio Capo Centrale Trapani 1) gestire le attività in conformità a leggi, regolamenti, direttive comunitarie e Standard di gruppo, in materia di Ambiente, Sicurezza e Salute sul lavoro; 2) gestire la Centrale, progettare e realizzare le eventuali modifiche o le nuove attività tenendo in debito conto le interazioni con il contesto territoriale e con i lavoratori che operano nella Centrale al fine di controllare, minimizzare e, ove praticabile, eliminare gli impatti ambientali e i rischi per la salute e la sicurezza; 3) ottimizzare l uso delle risorse naturali, attraverso un impiego razionale ed efficiente dei combustibili e delle materie prime in genere, favorendo il riciclaggio di rifiuti; 4) assicurare la sistematica valutazione delle prestazioni (ambientali, di sicurezza e di tutela della salute dei lavoratori) del sito attraverso un costante monitoraggio finalizzato a evidenziare elementi di miglioramento; 5) responsabilizzare e coinvolgere tutti i collaboratori, con una continua attività di consultazione, formazione e informazione al fine di consolidare una gestione proattiva nei confronti delle tematiche ambientali e di salute e sicurezza sul posto di lavoro; 6) comunicare e cooperare con appaltatori e fornitori diffondendo la politica ambientale e la cultura della sicurezza, richiedendo ed esigendo comportamenti coerenti e facendosi promotori per la tutela di tali aspetti; 7) promuovere la comunicazione e la cooperazione con le autorità, le istituzioni e le associazioni cittadine;

15 14 Gli aspetti ambientali della Centrale di Trapani Analizziamo le principali interazioni della Centrale con l ambiente circostante. I criteri di individuazione e di analisi sono fissati dal Regolamento (CE) n del (sull adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit EMAS, che abroga il regolamento CE 761/21 e le decisioni della Commissione 21/681/CE e 26/193/CE), dalla legislazione vigente e dalle norme di buona tecnica, tenendo conto del contesto ambientale del sito e del livello di tolleranza da parte dei soggetti esposti. Le interazioni la cui valutazione raggiunge livelli di rischio superiori agli obiettivi prefissi (valore minimo di azione) vengono considerate significative. Ogni interazione viene valutata sulla base delle seguenti circostanze: É oggetto di prescrizioni autorizzative; Genera conseguenze ambientali oggettivamente rilevabili; Riguarda obiettivi strategici della politica ambientale dell Azienda; É oggetto della sensibilità locale. Inoltre, come da regolamento, gli aspetti sono differenziati in diretti e indiretti. Gli aspetti ambientali diretti sono sottoposti al controllo gestionale da parte del personale della Centrale. Questi sono riconducibili, principalmente, a cinque macro aree che analizzeremo in seguito: Uso di risorse (combustibili, acqua); Combustione (emissioni gassose); Processi di supporto (scarico di acque reflue, produzione di rifiuti, rumorosità degli impianti ecc.); Uso di sostanze pericolose (gas ad alta permanenza in atmosfera, amianto ecc.); Ambiente circostante.

16 15 Gli aspetti ambientali indiretti sono quelli derivanti da attività o situazioni che non sono sotto il proprio controllo gestionale totale e che quindi chiamano in causa altri soggetti, oltre alla propria organizzazione. Esempi di aspetti ambientali indiretti sono quelli connessi alla gestione degli appaltatori. Sulla base di questo quadro di riferimento, svolgiamo adesso una sintesi delle valutazioni effettuate e delle azioni a queste connesse, evidenziando nei casi più significativi le azioni di prevenzione messe in atto e i relativi sistemi di controllo. Gli aspetti ambientali diretti Uso di risorse Uso di combustibili e di energia La centrale utilizza 2 combustibili: Gas naturale per le turbine e per le caldaie ausiliarie (in rapporto di 25/1); Gasolio per il funzionamento del generatore diesel di emergenza per l alimentazione dei servizi ausiliari (in modesti quantitativi tale che il rapporto con il consumo di metano è di circa 5./1). Consumo combustibili [ksmc/t] , , Gas naturale (ksmc) , , Gasolio (t) , Prendendo come punto di riferimento le politiche ambientali della società, risulta naturale come il controllo dei consumi di combustibile sia necessariamente un punto chiave per perseguire una possibile riduzione dell impatto sul territorio e sull ambiente. La Centrale è quindi dotata di specifiche procedure per garantire il controllo e l ottimizzazione dei consumi di combustibile, cercando di perseguire il massimo rendimento possibile seguendo la semplice equazione: minor consumo specifico = miglior ambiente. Va tuttavia considerato come la tipologia dell impianto (turbina a ciclo aperto) non consenta consumi comparabili con quelli dei più moderni cicli combinati. Tale sistema, di contro, risulta assolutamente più adeguato al tipo di funzionamento richiesto, teso a fronteggiare le punte di richiesta di energia elettrica. Altro dato da tenere presente nella valutazione dei consumi è legato alla specificità dell impiego della Centrale. Operare per rispondere a improvvisi picchi nelle richieste di energia comporta un ciclo di funzionamento caratterizzato da frequenti avviamenti e brevi durate. Questo rende complesso il confronto dei valori di consumo specifico realizzati nei vari anni (si vedano i grafici di cui alle figure 45, 46 e 47), in quanto essi dipendono più dalle condizioni di esercizio richieste che dalle azioni messe in atto per il contenimento dei consumi. Inoltre il funzionamento, inteso come potenza istantanea generata, non è deciso dalla Centrale e, pertanto, è richiesto sempre più spesso un funzionamento a medi carichi con consumi specifici più alti di quando la macchina opera a pieno carico. Questo spiega il picco del 29 nel quale le sezioni hanno avuto un Coefficiente di carico (KP = Energia lorda prodotta su Energia lorda potenzialmente producibile in Figura 4

17 16 funzione delle ore di funzionamento) del 61%, mentre nel 28 e nel 27 hanno funzionato al 7% circa della potenza massima. Il consumo del combustibile è controllato da un Organismo esterno qualificato (RINA) al fine di garantire che la dichiarazione di emissioni in atmosfera di CO 2 sia ricostruibile e veritiera. Consumo specifico [kcal/kwh] Consumo idrico m3 Acquedotto Pozzo Figura Utilizzo della risorsa idrica (per origine) Unità misura: m 3 1,% ,54% Acquedotto Figura 5 Uso di risorse idriche 2,46% Pozzo (falda) Prelievi da acqua potabile da acquedotto Il consumo di acqua da rete pubblica è interamente da attribuire agli usi industriali e civili. Tra gli usi industriali si evidenziano i consumi per il sistema antincendio (la maggiore causa di consumo) e per i reintegri dei vari circuiti di raffreddamento e del circuito di riscaldamento del gas naturale (entrambi a circuito chiuso). Negli usi civili si evidenziano i consumi per i servizi d igiene e per il reintegro dell impianto di condizionamento termico degli uffici. Il consumo idrico elevato del 29 è principalmente imputabile alle prove effettuate nel sistema antincendio. Prelievi acqua da pozzi L acqua da pozzo è utilizzata esclusivamente per irrigazione e, dunque, viene praticamente reimmessa nel recettore da cui è prelevata. I consumi sono abbastanza allineati. Nel 29 i minori consumi sono da addebitare ad attività di manutenzione sull impianto d irrigazione che ne ha limitato l utilizzo. Figura 7 Processi di combustione (emissioni in atmosfera) I prodotti della combustione che possono essere emessi in atmosfera sono: Ossidi di azoto La formazione di ossidi di azoto (NO x ), legata alla presenza di azoto nell aria e nel combustibile, è funzione della temperatura raggiunta dalla fiamma durante la combustione. Monossido di carbonio Il monossido di carbonio (CO) è un indicatore di combustione incompleta. Per limitarne l emissione, il processo di combustione dei turbogas è automaticamente ottimizzato, controllando i parametri correlati (ossigeno, portata e pressione del combustibile).

18 17 Anidride carbonica L anidride carbonica (CO 2 ) è direttamente proporzionale al carbonio contenuto nei combustibili. Biossido di zolfo Il biossido di zolfo (SO 2 ) prodotto è proporzionale allo zolfo contenuto nel combustibile utilizzato nel processo di combustione. L emissione di biossido di zolfo è trascurabile impiegando gasolio e praticamente nulla impiegando gas naturale. Polveri Le polveri sono prevalentemente composte da ceneri, dovute alla frazione minerale presente nel combustibile liquido, e da incombusti. La combustione del gasolio produce una quantità minima di ceneri, che è non rilevante nella combustione di gas naturale. In condizioni di normale funzionamento, a solo gas naturale, le sostanze emesse dai due camini degli impianti turbogas sono in massima parte costituite dall azoto e dall ossigeno prelevati con l aria comburente. Sono inoltre presenti vapor d acqua, ossidi di azoto, monossido di carbonio e anidride carbonica. E.ON, in linea con la politica ambientale, ha scelto di utilizzare un combustibile a minore contenuto di carbonio (gas naturale) e di mantenere alta l efficienza del macchinario installando gli upgrade consentiti ed effettuando puntualmente le revisioni agli intervalli raccomandati dal costruttore. Emissioni Globali (o massiche) In mancanza di uno strumento che misuri costantemente le emissioni (SME) occorre calcolare le emissioni massiche rilevando le concentrazioni di inquinanti ai camini e il volume dei gas emessi (calcolo stechiometrico). Le emissioni totali in atmosfera sono ricavate come segue. Emissioni Globali (o massiche) Emissioni NO X = Σ H [V K C] H 1-9 CO = Σ H [V K C] H 1-9 CO 2 totali = Combustibile x Densità x Fattore di emissione (*) x Fattore di ossidazione (**) L andamento (vedi grafici seguenti) è praticamente correlato alla richiesta di funzionamento, alla qualità del combustibile utilizzato e al grado di efficienza della macchina. I valori complessivamente prodotti sono sostanzialmente contenuti, considerando che la tipologia d impianto, caratterizzata da un funzionamento discontinuo per la copertura delle punte di fabbisogno, non consente prestazioni migliori. Inoltre, al fine di una corretta lettura dei dati presentati, si segnala che le concentrazioni rilevate non sono significative di uno stato d impianto, in quanto dipendono dalle caratteristiche della misura effettuata, che è saltuaria e influenzata da molteplici fattori esterni (per esempio, pressione e temperatura ambiente, composizione molare del combustibile, regolarità della combustione al momento della misura ecc.). Tali fattori sono difficilmente controllabili e non consentono una perfetta ripetibilità della misura da un anno all altro. Emissioni massiche di NO x in atmosfera [ t ] NO x Figura Per le concentrazioni di CO si evidenzia che il picco del 27 non è dovuto a un peggioramento delle prestazioni delle macchine (entrambe le sezioni hanno effettuato la revisione generale nel 26 il TT1 e nel 27 il TT2), ma al maggior consumo di combustibile e alle concentrazioni rilevate che, come già detto precedentemente, non sempre sono significative di uno stato d impianto V = Quantità del combustibile utilizzato (GN=Sm 3 /Gasolio=kg) K = coefficiente di conversione in volume ai camini dei volumi di combustibile (GN=28,7 / Gasolio=37) C = Concentrazioni rilevate ai camini (mg/nm 3 ) H = mesi (*) Fattore di emissione = % Carbonio nel combustibile x 3,664 x,1 (**) Fattore di ossidazione =,995 per il Gas naturale e,99 per il Gasolio Per i fattori di emissione e di ossidazione vedi Deliberazione n. 14/29 disposizioni di attuazione della decisione della Commissione Europea 27/589/CE Figura 8

19 18 Emissioni massiche 2 di CO in atmosfera [ t ] Figura Emissioni massiche di CO 2 in atmosfera [ Kt ] di concentrazioni i cui valori si riferiscono a un contenuto di ossigeno nei fumi del 15%. Limiti autorizzativi di NO x e CO Concentrazione A gas naturale NO x CO Figura mg/nm 3 3 mg/nm 3 Controlli I controlli per il rispetto dei limiti vengono eseguiti a campione sui due gruppi a cura di laboratori accreditati SINAL (ISO 1725) ogni 2 ore di funzionamento. Nel caso non si raggiunga tale funzionamento entro un periodo (temporale) di 3 mesi, la Centrale è comunque soggetta a un controllo ,8 121, 128,1 88,5 99,3 Ogni anno gli Enti di controllo (ARPA, Provincia e Regione) effettuano una verifica degli impianti per controllare il rispetto delle prescrizioni. Comunque, analizzando i dati (si vedano, in particolare, i grafici delle figure 13 e 14) si può rilevare che i valori misurati sono sempre sostanzialmente inferiori al limite di legge previsto. Nello specifico abbiamo gli andamenti di seguito indicati. Figura Concentrazione di inquinanti ai camini Limiti autorizzativi Le emissioni di gas in atmosfera sono regolate da specifiche disposizioni legislative e/o prescrizioni autorizzative. 29 Nel corso del 29 il Decreto MATTM n. 583 del di Autorizzazione Integrata ambientale ha sostituito la vecchia autorizzazione (Decreto Assessoriale della Regione Sicilia n. 454/17) chiedendo di applicare le BAT (Best Technologies Avalaible) per la tipologia di macchina (turbogas a ciclo aperto) e di installare un sistema di monitoraggio in continuo (SME). Nell impossibilità di raggiungere tali livelli in tempi brevi l Autorità competente al rilascio dell autorizzazione ha concesso un periodo transitorio nel quale ha autorizzato i seguenti limiti di emissione espressi in termini Ossidi di azoto Le concentrazioni rilevate, che negli anni precedenti seguivano un trend crescente, sembrano stabilizzate e, comunque, rimangono sotto i limiti autorizzati. Concentrazioni misurate delle emissioni in atmosfera di NO x [mg/nm 3 ] Limiti NO x NO x TT1 NO x TT Figura ,8 242, 18,7 194, 173,8 196, 219,2 228, ,6 212,4

20 19 Monossido di carbonio Il valore riscontrato nel 29 è praticamente in linea con la media degli anni precedenti, mantenendosi al di sotto del limite autorizzato. Concentrazioni misurate delle emissioni in atmosfera di CO [mg/nm ] Limiti CO CO TT1 CO TT Figura ,8 3 8,9 1,3 1,3 1,3 7,6 1,3 17,3 7,4 6, Anidride carbonica In ottemperanza al DEC/RAS/2179/24 del (autorizzazione n. 796), per i primi 3 anni è stata fissata una quota di emissione. Dal 28 in avanti, con Deliberazione n. 2/28 del M.A.T.T. e M.A.P. le concessioni annue sono decrescenti e le quote assegnate alla Centrale turbogas di Trapani sono riportate nella tabella di figura 15. Quote assegnate Anno Centrale [kt] 58,545 58,545 58,545 43,22 4,63 L andamento discontinuo è funzione dell esercizio richiesto. Non potendo interrompere la richiesta di produzione una volta superati i limiti, la Società provvede a reperire le quote in eccesso all'interno della stessa Società o acquistandole sul mercato (emission trading). Emissioni specifiche (produzione di E.E./quantità di combustibile) Un buon indicatore dell efficienza ambientale delle macchine è sicuramente l emissione specifica (vedi figure 17, 18 e 19) legata alle modalità di funzionamento nel corso dell anno e al grado di efficienza della macchina utilizzata. Esso è calcolato dividendo le emissioni globali per l energia elettrica netta immessa in rete. Pur mantenendo costante ed elevata l efficienza del macchinario, il tipo di funzionamento richiesto (sempre più frequentemente a carichi intermedi, dove i consumi specifici sono maggiori) non permette di correlare efficacemente le emissioni annue all energia prodotta. Si ottiene, dunque, un andamento negli anni apparentemente discontinuo, ma concentrato all interno di valori sostanzialmente contenuti. Emissioni specifiche di NO x in atmosfera [t/gwh] NO x 3, 2,5 2, 1,5 1,,5 1,83 2,1 2,352 2,411 2,384 Figura 15 Figura Totale emissioni in atmosfera di CO 2 ripartizione con quote assegnate [ kt ] Quote in eccesso (Trading) Quote assegnate 14, 12, 1, 8, 6, 4, 2, 19,3 58,5 62,4 69,6 58,5 58,5 45,3 43,2 58,7 4, Emissioni specifiche di CO in atmosfera [t/gwh],2,18,19,16,14,12,1,8,81,6,4,2,13,13 Figura CO,196 Figura 16

21 2 Emissioni specifiche di CO 2 in atmosfera [t/gwh] Figura Processi di supporto I controlli sono effettuati da laboratori specializzati nell applicazione degli specifici metodi di misura previsti dalla normativa di riferimento, e non hanno mai evidenziato superamenti dei limiti di legge. Volume totale delle acque scaricate dall'itar [m 3 ] Figura Scarichi idrici Gli aspetti ambientali riguardanti la gestione degli scarichi idrici sono relativi all impianto di trattamento delle acque reflue nel canale Marcanzotta. Non esistono criticità rilevabili anche perché, dato il tipo di produzione, la quantità complessiva di acqua scaricata dipende sostanzialmente dell entità delle precipitazioni atmosferiche. Questo perché l impianto di trattamento raccoglie principalmente l acqua piovana che interessa i piazzali i quali sono potenzialmente inquinabili da olio. Come può rilevarsi dal grafico di figura 21, nel 28, a causa di modeste precipitazioni meteoriche, non ci sono state necessità di scarico, mentre nel 29 lo scarico è stato di moderata entità. Nella sezione dedicata agli Indicatori ambientali sono riportati le quantità e i parametri riscontrati al punto di campionamento, confrontati con i riferimenti legislativi. Lo scarico finale è intercettabile e fornito di punto di campionamento. Lo scarico è anch esso autorizzato dal Decreto n. 583 del di Autorizzazione Integrata Ambientale che prescrive il controllo delle acque durante lo scarico. I parametri sono essenzialmente quelli previsti dalla Tabella 3 del D.Lgs. 152/6 con limiti restrittivi come evidenziato nella tabella di figura 2. Scarichi idrici Parametro Limiti D.Lgs. 152/6 Limiti AIA Solidi totali (mg/l) BOD5 (mg/l) Azoto totale (mg/l) Figura , Rifiuti Rifiuti speciali La produzione di rifiuti, abbastanza regolare nei primi tre anni di analisi, ma comunque superiore allo standard per lo svolgimento di lavori di revisione generale delle sezioni termoelettriche, ha un picco nel 28 per attività di carattere eccezionale (sbancamento di depositi alluvionali, praticamente della terra), mentre nel 29 non ci sono state manutenzioni di rilievo. Rifiuti prodotti [t] 6, 5, 4, 3, 2, 1, Figura 22 31,7 24,6 7,1 47,7 42,1 Totale rifiuti 5,5 47,1 42,3 5,5 Rifiuti non pericolosi Rifiuti pericolosi 54,3 451,4 52,9 9,4 8,3 1, Nel corso del quinquennio interessato ci sono state significative variazioni nella tipologia di produzione dei rifiuti.

22 21 La particolarità è dovuta alla differenza di attività svolte nel corso degli anni. Differenziazione tipologia di produzione dei rifiuti speciali [%] 1% 8% 6% 4% 2% Figura 23 2,5 29,2 3, 17,6 Rifiuti per eventi eccezionali Rifiuti per esercizio normale Come si può notare dal grafico di figura 23, tranne che nel 28, i dati sono sostanzialmente stabili. Il picco registrato nel 28 è legato a due eventi di carattere eccezionale: 1. lo smaltimento di 441 tonnellate di Terra e rocce da scavo dovuto alla pulizia delle aree da residui di alluvione; 2. il conferimento, al consorzio obbligatorio degli oli, di 45 tonnellate di olio isolante per trasformatori nei quali è stato necessario sostituire la carica per esigenze di esercizio. 13,6 33,5 485,9 18,5 1,7 7,8 Per rendere anche visivamente l eccezionalità del picco registrato, nei grafici seguenti viene differenziata la produzione per tipologia di attività, diversificando le attività di esercizio normale da quelle di carattere eccezionale e quindi più difficilmente ripetibili. Differenziazione tipologia di produzione dei rifiuti non pericolosi [ t ] 5, 45, 4, 35, 3, 25, 2, 15, 1, 5, 24,6 Rifiuti non pericolosi per eventi eccezionali Rifiuti non pericolosi per esercizio normale 12,1 3, 29,9 12,4 1,1 441,3 6,7 1, Differenziazione tipologia di produzione dei rifiuti pericolosi [ t ] 5, 45, 4, 35, 3, 25, 2, 15, 1, 5, Figura 25 4,6 2,5 5,5 Rifiuti pericolosi per eventi eccezionali Rifiuti pericolosi per esercizio normale, Per la produzione di normale esercizio le oscillazioni dipendono dalle diverse tipologie di attività (nel 25 e nel 27 ci sono state le revisioni generali delle turbine che hanno determinato una cospicua produzione di imballaggi per ricambi e componenti necessari e scarti di lavorazione non pericolosi). Figura 26 Per i rifiuti pericolosi la produzione di normale esercizio è più omogenea, solo il 28 presenta un dato quasi doppio della media a causa della produzione di diversi rifiuti in qualche modo legati a eventi eccezionali (non è stato possibile distinguerli correttamente dalla produzione per il normale esercizio). Come già detto per la produzione di rifiuti pericolosi dovuti a eventi di carattere eccezionale (l olio di un trasformatore viene cambiato solo in occasioni particolari), sono state conferite al consorzio obbligatorio degli oli 45 tonnellate di olio isolante esausto. 3,6 1,2 8,4 Differenziazione tipologia di produzione dei rifiuti speciali per esercizio normale [ t ] 35, 3, 25, 2, 15, 1, 5, 24,6 4,6 12,1 5,5 29,9 3,6 44,6 1,1, Rifiuti non pericolosi Rifiuti pericolosi 1,1 8,4 6,7 1, Figura 24

23 22 Nei grafici seguenti sono evidenziate le percentuali della produzione di rifiuti legati al normale esercizio, differenziata tra pericolosi e non pericolosi. Percentuale di recupero sulla produzione totale di rifiuti [% recupero] Rifiuti non pericolosi Rifiuti pericolosi Composizione dei rifiuti non pericolosi anno 29 % peso 19,86% Schiumogeno esausto 14,8% Imballaggi in legno 8,54% Imball. in carta e cartone 4,99% Imballaggi in plastica 3,61% Fanghi delle fosse settiche 1,72% Componenti rimossi da app. fuori uso Figura 29 94,9 94,4 99,9 1 88,1 95,8 71,8 53,3 44,6 42,7 46, ,78% Altri < 1 kg 23,23% Ferro, acciaio e ghisa 2,46% Filtri aria Percentuale di recupero sulla produzione di rifiuti per l'esercizio in condizione ordinaria [% recupero] Rifiuti non pericolosi Rifiuti pericolosi Figura 27 Composizione dei rifiuti pericolosi anno 29 Figura 28 28,69% 9,38% 8,4% 2,41% 1,7% 5,4% Solventi contenit. vuoti etichettati infiamm. Batterie al piombo Filtri dell'olio Apparecchiature fuori uso Tubi fluorescenti contenenti mercurio Assorbenti, materiali filtranti, stracci, indumenti protettivi contaminati da sostanze pericolose Per consentire una migliore analisi dei dati che rappresentano il necessario supporto alle scelte strategiche di politica ambientale, la percentuale di rifiuti recuperati in riferimento al totale prodotto viene presentata in 2 modi: il totale rifiuti compresa la produzione straordinaria e non più ripetibile e il totale rifiuti esclusa la produzione straordinaria e non più ripetibile (più vicina alle nostre caratteristiche come evidenziato dai grafici seguenti. 12, 1, 8, 6, 4, 2, Figura 3 88,1 69, 82,4 72,2 92,1 56,9 98,6 73,3 66, ,1 Come è possibile desumere agevolmente dai dati, la quota, che sembrava ben stabilizzata su percentuali significative, ha subíto un peggioramento significativo. È stata pertanto effettuata un azione di formazione/informazione aggiuntiva al personale che maggiormente opera in Centrale (E.ON e Terzi) sulla necessità di operare la differenziazione dei rifiuti prodotti, ed è in progetto un video per strutturare meglio il modo di trasmettere le informazioni. Rifiuti urbani Ove possibile, i rifiuti vengono differenziati all origine, pertanto, anche per attività come quelle di ufficio, quasi tutta la produzione di rifiuti è gestita come rifiuto speciale e viene contabilizzata.

24 17 23 Alcuni rifiuti (ad esempio quelli derivanti dalla mensa e dalla pulizia dei servizi igienici e i medicinali scaduti), vengono conferiti direttamente presso i centri di raccolta comunali più vicini. La produzione è comunque di modesta entità. Emissione di rumore Per quanto concerne le emissioni sonore nell ambiente interno, il livello di rumore è periodicamente monitorato (immediatamente nel caso di modifiche impiantistiche). Le zone che superano i livelli consentiti sono circoscritte e il personale che deve operare ne è perfettamente a conoscenza. Per quanto concerne le immissioni sonore nell ambiente esterno circostante, gli effetti ambientali sono sporadici e si presentano in occasione di avviamenti e fuori servizio. L ultima campagna di misure, fatta nel 26, ha attestato che in nessuna condizione di funzionamento vengono superati i limiti di legge che, in assenza di zonizzazione acustica del territorio circostante la Centrale, sono stati assunti pari a quelli individuati dal DPCM per la generalità del territorio nazionale [7 db(a) durante il giorno e 6 db(a) durante la notte]. Il Decreto n. 583 del di Autorizzazione Integrata Ambientale ha prescritto un controllo biennale anche se gli attuali riferimenti legislativi prevedono 5 anni. Pertanto a marzo 21 è stata effettuata una campagna di misure per il rispetto delle prescrizioni. Campi elettromagnetici I campi elettromagnetici sono principalmente dovuti alla presenza di macchine elettriche di grosse dimensioni. La materia è disciplinata dalla legge quadro n. 36 del 22 febbraio 21, mentre i limiti di esposizione sono attualmente quelli fissati dal DPCM del (5 kv/m per i campi elettrici e 1 μt per i campi magnetici) per esposizioni della popolazione. L area interessata da tali campi è limitata a qualche decina di metri dall asse della linea elettrica o della macchina. Una campagna specifica di misure è stata effettuata nel 28 senza evidenziare alcun superamento dei limiti di legge. Vibrazioni Non si rilevano particolari esposizioni alle vibrazioni, in questa tipologia di impianti e in relazione alle attrezzature utilizzate. Una campagna specifica di misure sui piani di lavoro e sulle attrezzature utilizzate è stata condotta nel 28 senza evidenziare nessuna probabile esposizione a tale aspetto. Uso di sostanze pericolose Sostanze solide Per definizione le sostanze solide sono quelle con minore capacità di inquinamento, ma tra esse si annoverano anche sostanze ormai dismesse dal mercato, ma che erano commercializzate nel periodo di costruzione dell impianto tra le quali: Amianto; Fibre ceramiche. Sostanze aeriformi In questa sezione sono descritti gli aspetti ambientali derivanti dalle altre emissioni, in quanto la Centrale, per svolgere l esercizio richiesto, detiene le seguenti sostanze (che contribuiscono alla formazione dei gas serra): CH 4 (gas naturale) utilizzato per la produzione di E.E.; CO 2 per un totale di 4.16 kg, come estinguente negli impianti antincendio fissi e negli estintori; SF 6 per un totale di 36,6 kg, come estinguente degli archi elettrici di taluni interruttori; R47C (per un totale di 15,3 kg) e R41 (per un totale di 15, kg) come refrigerante degli impianti di condizionamento. Controlli periodici e manutenzioni frequenti consentono di ridurre i rischi di emissioni incontrollate. Sostanze liquide La centrale utilizza: Gasolio (esclusivamente per alimentare un generatore diesel d emergenza e per le motopompe antincendio). La capacità attuale di stoccaggio è di circa 1 m 3. I serbatoi di stoccaggio, anche se protetti da bacini di contenimento, sono periodicamente controllati dal personale di centrale al fine di evitare dispersioni; Oli lubrificanti. Tra deposito e olio presente nei macchinari circolano in impianto quasi 5 m 3 di olio lubrificante; Oli dielettrici (per trasformatori). Tra deposito e olio presente nei trasformatori circolano in impianto quasi 5 m 3 di olio dielettrico; Detergenti industriali. Compatibilmente con le capacità detergenti vengono scelti detergenti ad alta biodegradabilità. Le quantità massime che solitamente sono presenti in Centrale sono irrisorie (circa 1 l).

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