Società Dante Alighieri B E R L I N
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1 SOCIETA DANTE ALIGHIERI E. V. Gesellschaft für italienische Sprache und Kultur Nollendorfstraße Berlin +49 (0) OGGETTO: Conferenza dal titolo La diffusione della cultura italiana a Berlino attraverso la storia della Società Dante Alighieri di Berlino Introduzione La Storia della Dante Alighieri di Berlino La presente conferenza si inserisce nella lunga serie di iniziative volte a propmuovere l attuale progetto di ricerca storica attivato presso la Società Dante Alighieri di Berlino a cura del Dott. Fabio Ferrarini, con la collaborazione del Prof. Enrico Fava ed il patrocinio Morale della Sede Centrale della Società Dante Aligheri. Tale progetto, intitolato La diffusione della cultura italiana a Berlino attraverso le esperienze di Giovanni Quarantotti e Franz Wallner-Basté è stato ispirato da un alacre lavoro di recupero e riordino dell archivio storico del Comitato della Dante di Berlino che ripercorre la vita dell associazione dal 1956 ad oggi. Breve presentazione del tema di ricerca Il tema di ricerca si concentra sulla diffusione della cultura italiana a Berlino attraverso le esperienze professionali e personali di Giovanni Quarantotti e Franz Wallner-Basté. Lo studio si rivolge in particolare all approfondimento dei processi storici di organizzazione e funzionamento dei sistemi educativi, culturali e propagandistici italiani a Berlino in diverse fasi delle relazioni italo-tedesche: la Seconda Guerra Mondiale, l inizio della Guerra Fredda e la costruzione del Muro di Berlino. L ambito di applicazione del presente progetto riguarda i rapporti italo-tedeschi attraverso la Società Dante Alighieri e i suoi Comitati, nel corso degli Anni Quaranta e Cinquanta, fino all inizio degli Anni Sessanta.
2 In tale contesto, la Società Dante Alighieri svolse un ruolo interessante di mediazione culturale ed operativa tra le istituzioni italiane a Berlino e gli enti tedeschi incaricati di diffondere la lingua e la cultura italiana presso la capitale tedesca. I rapporti di maggiore interesse sono quelli che intercorrono tra le città di Roma e Berlino, passando anche attraverso la città di Trieste. La ricerca si svolge in tre fasi. La prima parte mira a ricostruire dettagliatamente le relazioni tra la capitale italiana e quella tedesca nel corso della Seconda Guerra Mondiale nel settore specifico dell educazione, della propaganda e della diffusione della cultura italiana nel territorio del Terzo Reich. In tale contesto la città di Trieste risulta fondamentale, poiché Giovanni Quarantotti, incaricato sia dalla Società Dante Alighieri di Roma che dal Ministero dell Educazione Nazionale, era un noto intellettuale di origine istriana, fondatore del Comitato della Dante di Capodistria e Preside dell Istituto Carducci di Trieste. Una scelta, dunque, apparentemente non casuale poiché Quarantotti (padroneggiando naturalmente la lingua tedesca), risultava essere un esperto dei temi relativi alla diffusione della lingua e della cultura italiana nei territori di confine e, soprattutto, in un area come quella sottoposta alla dominazione austro-ungarica, dove la presenza germanica (e slava) tendeva ad imporre la propria preponderanza dapprima culturale e, successivamente, politico-ideologica. Il processo di ricostruzione storica, comincia dalla missione che Giovanni Quarantotti fu chiamato a svolgere tra il 1941 ed il 1943 a Berlino. Nell ottobre del 1941, infatti, il Prof. Quarantotti venne nominato fiduciario della Società Dante Alighieri per la Germania, Direttore dei Regi Istituti Magistrali e Direttore Centrale dei Corsi di Lingua e Cultura Italiana in Germania in sostituzione del Prof. Paolo Calabrò. 1 Ciò accadde poiché i Comitati tedeschi della Dante, l organizzazione scolastica e didattica nonché la diffusione della cultura italiana presso la Capitale tedesca, non risultavano adeguati alle aspettative del Governo Italiano. Da Roma, quindi, partirono tutte le direttive e le nomine che consentirono ad un triestino di gestire e migliorare l intero sistema educativo della Capitale del Terzo Reich nel corso degli Anni Quaranta. In tal senso Giovanni Quarantotti risulta la figura ideale intorno alla quale concentrare le ricerche. Questi nacque nel 1881 a Rovigno d Istria, fu un irredentista e nazionalista istriano. Nel 1922 fondò a 1 Archivio Sede Centrale Società Dante Alighieri Lettera Berlino (Germania)/Berlin, 01/ /12/ Unità di conservazione: busta 43-45
3 Capo d Istria il locale Comitato della Dante Alighieri. La sua attività a Berlino, pertanto, contribuì a riorganizzare l intero settore della cultura e dell educazione italiana in Germania. Occorre notare, inoltre che, in qualità di fiduciario della Società Dante Alighieri di Roma, Giovanni Quarantotti era il responsabile generale della gestione di tutti i Comitati della Dante presenti sul territorio tedesco dell epoca (escluso il Comitato di Vienna). Franz Wallner-Bastè, invece, fu il personaggio che mise in comunicazione la Germania e l Italia nel dopoguerra, attraverso il Comitato di Berlino della Società Dante Alighieri. Questi, infatti, fu un uomo politico berlinese, nonché Presidente del Comitato della Società Dante Alighieri di Berlino dal 1957 al Originario di Dresda, proveniva da una famiglia di artisti. Il padre, Franz Wallner, era un autore e direttore teatrale, la madre, Charlotte Basté era un attrice. Esperto di musica, teatro e letteratura, lavorò per molti anni a Berlino come pubblicista. Profondo conoscitore delle tecniche radiofoniche e della cultura italiana, fu autore di traduzioni di opere relative a D Annunzio e Verdi. L anno della sua consacrazione fu il A maggio divenne direttore del Kulturamt di Berlin-Zehlendorf e nel mese di dicembre venne nominato Intendente della DIAS (Drahtfunk im amerikanischen Sektor) di Berlino. Quest ultima, nel settembre del 1946, assunse il nome di RIAS. Nel 1951 venne eletto nel Senato di Berlino in qualità di consigliere del Volksbildung. Infine raggiunse la pensione nel Inoltre, nel corso della sua presidenza, volle avviare esplicitamente un gemellaggio tra le città di Berlino e Trieste. Ciò per dimostrare non solo la vicinanza culturale tra le due città, ma anche le analogie politiche e sociali che accomunavano due città di confine, sottoposte ad occupazione straniera e fondamentalmente divise da opposte ideologie, come Trieste e Berlino. Ciò, ovviamente, senza prescindere dai costanti rapporti tra la Dante di Berlino e la Sede Centrale di Roma, così come gli intensi contatti tra le Istituzioni italiane in Germania Federale (Ambasciata d Italia, Consolato, Istituti Italiani di Cultura) e i Ministeri Italiani. La Seconda Guerra Mondiale, dunque, non interruppe i rapporti di collaborazione italo-tedesca. Sebbene l ideologia nazi-fascista e la propaganda avessero tenuto in ostaggio tutti i più importanti e 2 A. KUTSCH, Lstudienkreis Rundfunk und Geschichte Mitteilungen, 7. Jahrgang nr. 24 Oktober 1981, pp
4 prestigiosi enti culturali tedeschi e italiani, la cooperazione tra i due Paesi riuscì a sopravvivere e spesso si rafforzò nel segno della nuova alleanza europea del dopoguerra. Gli accordi tra le università italo-tedesche, gli enti culturali tedeschi a Roma e viceversa (ad esempio l Associazione Italo-Germanica a Roma), dopo una necessaria ed inevitabile depurazione di carattere ideologico e propagandistico, costituirono una base utile per sviluppare gli scambi tra i due Paesi e, soprattutto, agevolare una complessa e faticosa riconciliazione post-bellica sotto l egida della nascente Comunità Europea. Perché un evento in collaborazione con l Istituto Italiano di Cultura a Berlino? Per illustrare con chiarezza il motivo di tale collaborazione con l Istituto Italiano di Cultura, è opportuno riportare quanto dichiarato negli intenti della ricerca. Tale progetto potrebbe avviare una serie di riflessioni sull ipotesi di creare, in futuro, una scuola italiana a Berlino e sul rinnovamento della Dante come impresa culturale. La naturale evoluzione di questa prima parte di studi, quindi, non guarda soltanto al futuro della Dante di Berlino, ma anche e soprattutto, alle sue origini. Forse proprio perché sarebbe impossibile capire cosa significhi oggi consentire ad un Comitato come quello della Dante di Berlino di sopravvivere senza conoscere ed approfondire la conoscenza del suo glorioso passato: Una piccola associazione con un grande nome. Si tratterebbe, dunque, di recuperare le esperienze fatte in passato, depurarle dalle pesanti influenze ideologiche e rinforzare i rapporti di amicizia e collaborazione italo-tedesca all interno della Comunità Europea. Il presente progetto potrebbe incontrare il favore delle Istituzioni berlinesi e tedesche, particolarmente attente ai temi dell integrazione e dell immigrazione soprattutto attraverso l educazione, la cultura e la formazione professionale. Inoltre potrebbe fornire, anche agli enti politici e culturali italiani presenti a Berlino, una buona base di aiuto per comprendere come migliorare l assistenza scolastica e sociale per i cittadini italiani presenti nel territorio berlinese.
5 Andrebbe altresì incontro alla necessità di dare spazio e credibilità alle nuove generazioni europee, sia in termini di apprendimento che di crescita professionale. Si potrebbe, infine, comprendere come creare nuove forme di occupazione attraverso lo scambio interculturale ed educativo. Per quanto concerne, invece, le potenzialità della Società Dante Alighieri come modello di impresa culturale, è importante notare che, nei momenti di maggiore difficoltà, la Dante Centrale si è rivolta al lavoro ed alla professionalità di fiduciari. Spesso, come nel caso di Giovanni Quarantotti, è stato necessario (quanto utile), inviare un ispettore presso le aree critiche per effettuare una diagnosi e fornire le cure adeguate. Non solo risanamento, dunque, ma anche innovazione e sviluppo. Appare evidente che la Germania, nel corso di varie fasi della sua storia, ha presentato problematiche complesse da risolvere, soprattutto in merito al territorio, alla situazione politica e, talvolta a quella economica. Per quest ultimo aspetto, proprio la Dante di Berlino presenta delle peculiarità assolutamente uniche. Pur trovandosi a rappresentare la cultura italiana nella capitale tedesca, quindi in un Paese come la Germania che presenta meno problemi di carattere economico e finanziario rispetto all Italia, la Dante di Berlino soffre da sempre di una costante difficoltà economica. Berlino, infatti, così come l intera regione del Brandeburgo, costituisce una delle aree tedesche con un maggiore tasso di disoccupazione. Inoltre, a causa dell incredibile ed assai vasta offerta culturale, la ricerca di sponsor e finanziatori risulta ancora più ardua poiché occorre una forte presenza sul territorio, tra le istituzioni e tra il pubblico per avere la visibilità ed il supporto che un marchio prestigioso come quello della Dante Alighieri merita in Italia e nel mondo. Infine è opportuno precisare che, proprio a partire dall archivio storico della Dante di Berlino, sarebbe utile e proficuo realizzare un archivio digitale da utilizzare come molti altri enti, soprattutto tedeschi, al servizio di studenti, ricercatori e utenti interessati alla consultazione. Inserire gli archivi storici on-line e conservarne copia digitale, consentirebbe di non perdere informazioni che talvolta potrebbero rivelarsi persino inestimabili e, contestualmente, abbattere i costi relativi alle trasferte necessarie per consultare gli archivi.
6 Durata: circa 90 minuti Lingua: Italiano Relatore: Dott. Fabio Ferrarini, Società Dante Alighieri Comitato di Berlino (allegato CV) Introduzione: Prof. Enrico Fava (Presidente del Comitato della Dante Alighieri di Berlino)
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