Squilibrio alimentare mondiale: di male in peggio

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1 Natale Squilibrio alimentare mondiale: di male in peggio 4 Malnutrizione: nuova speranza 5 Hamza, il lattante abbandonato 8 Adottate un bambino

2 La fame è un onta Prefazione Innanzi all Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, il relatore per il diritto all alimentazione, Jean Ziegler, ha rivelato lo scorso ottobre che sono ben 845 milioni le persone che quotidianamente lottano contro la fame in tutto il mondo. Una cifra che non cessa di aumentare anno dopo anno da oltre 10 anni a questa parte. Il governo del Burkina ha peraltro confermato come il fenomeno della malnutrizione si sia ulteriormente aggravato presso le regioni subsahariane, malgrado una presenza rafforzata di ONG e il miglioramento delle tecnologie disponibili in materia di nutrizione. L Organizzazione mondiale della sanità (OMS) stima a 20 milioni il numero di bambini che soffre di malnutrizione acuta grave, mentre l organizzazione Medici senza frontiere (MSF) indica che cinque milioni di bambini di età inferiore ai cinque anni muoiono di fame ogni anno. Eppure, gli uomini sono tecnicamente in grado di nutrire 12 miliardi di esseri umani, vale a dire il doppio dell odierna popolazione mondiale Interpellato circa il suo ruolo di relatore, il Ginevrino Jean Ziegler ha riposto di essere animato dall ambizione di creare un «potere dell onta». Affinché un giorno questo stesso potere sia in grado di guidare il cambiamento ovunque si trovi un popolo che soffre la fame. Una formula scioccante alla quale va senz altro il merito di esprimere il malessere insito nello squilibrio alimentare mondiale. E che invita ciascuno a confrontarsi risolutamente con le esigenze delle popolazioni del Sud in preda alla miseria. Ma nel concreto, cosa occorre fare? Le nostre adozioni rappresentano altrettante vite salvate e il vostro impegno in questa collaborazione garantisce un sostegno tangibile alle popolazioni più povere in reale pericolo di morte. Vi ringraziamo ancora una volta della solidarietà dimostrataci. L équipe di Morija Associazione umanitaria En Reutet 1868 Collombey-le-Grand Tél Fax relat.publique@morija.org Scopo Assistenza al bisognoso popolo africano, del Sahel in particolare, senza distinzione alcuna di razza o religione. Morija Francia: Jérôme Prékel La Pierre St Eustache CCP W 029 Banque: Crédit Agricole, Annecy Mensile d informazione Redazione: Morija Grafia e stampa: Jordi SA, Belp CCP Associazione senza scopo di lucro Fondata nel 1979 conformemente agli Articoli 60 e seg. del Codice Civile Svizzero Sede sociale: Collombey-le-Grand (VS) Revisore dei conti: Fiduciaire R. Künzlé SA Monthey I 3 pilastri dell aiuto sono l intervento di emergenza il miglioramento delle condizione di vita i progetti di sviluppo Lo spirito con cui viene offerto il nostro aiuto trova le sue origini nel Vangelo. Prezzo dell abbonamento: CHF 25. / 15. Abbonamento di sostegno: CHF 50. / 30. Qualsiasi contributo aggiuntivo sarà ben accetto. GRAZIE

3 Teega adottata dal nostro delegato e da sua moglie zia». Tanto che qualsiasi donna che avesse voluto occuparsene, avrebbe rischiato di subire il medesimo destino della madre: la malattia e una morta certa In preda alla disperazione, il padre si rivolse al CREN Morija di Nobéré. Lui stesso aveva paura di Teega e ci pregò di occuparci della bambina. In genere, il centro si muove a sostegno dei bambini a condizione che almeno un parente soggiorni con loro. Quello di Teega era quindi un caso a parte, dal momento che nessuna delle donne era disposta a offrire il suo aiuto per salvarla. Così, in veste di coniugi direttori del centro, abbiamo deciso (malgrado la presenza del nostro primogenito di solo un anno e mezzo), di accogliere Teega nella nostra famiglia. I primi giorni non sono stati semplici. La piccola non faceva che piangere. E oltre all insonnia e alla mancanza di riposo, fu necessario far fronte ai problemi rappresentati da piaghe e foruncoli sparsi ovunque sulla sua pelle, senza parlare dei gonfiori e della diarrea dei quali la bambina soffriva una volta nutrita con latte artificiale. Sono state necessarie diverse settimane di trattamento per guarirne le diverse infezioni. Oggi, Teega ha tre anni. Lo scorso ottobre, ha iniziato il suo primo anno di scuola materna. Il padre biologico, che pareva non volerne sapere più nulla, manifesta ora un vivo interesse nei confronti della piccola che viene spesso a trovare. Teega è un raggio di sole Teegawendé Dorcas Zoungrana pesava 3,100 kg alla nascita, il 14 marzo La madre era in buona salute e il padre era indubbiamente felice di accogliere la nuova creatura. Sfortunatamente, la madre si ammalò improvvisamente quando la piccola aveva appena 2 mesi e mezzo. Il marito tentò di curarla con i tradizionali prodotti farmaceutici, ma la situazione della donna non faceva che peggiorare di giorno in giorno. Ricoverata presso il centro sanitario più vicino al villaggio, la malattia finì con l avere la meglio su di lei, precipitando la famiglia nella più grande disperazione. Teega allora aveva quattro mesi. Iniziarono quindi per la piccola serie difficoltà. Siamo davvero felici di aver contribuito alla sua salvezza. Siamo altrettanto riconoscenti nei confronti di quanti, attraverso il sistema delle adozioni non nominative, consentono ai collaboratori dei centri Morija di offrire trattamenti adeguati ai bambini malati, pagare le spese legate alla loro istruzione e consentire ai più poveri di loro di essere alimentati, in altri termini: di ridare loro vita e speranza. I nostri ringraziamenti vanno anche a quanti consacrano il loro tempo alle diverse attività di Morija, poiché «un minuto del vostro tempo può salvare una vita!» Gédéon e Alice Kaboré Il padre la affidò dapprima a una seconda moglie. Ma quest ultima, trascorse poche settimane, respinse categoricamente la bambina. Il padre chiese quindi il sostegno delle donne della famiglia allargata, quindi volse le sue speranze alle madri del villaggio. Nessuno volle occuparsi della bambina, giacché la ritenevano «portatrice di disgra-

4 Malnutrizione: nuova speranza Dr Léon Savadogo Nell intento di ridurre il tasso di malnutrizione, il ministero della salute del Burkina Faso ha deciso, in collaborazione con l UNICEF e il PAM (Programma alimentare mondiale), d instaurare un nuovo protocollo nazionale di responsabilizzazione. I collaboratori del CREN di Ouagadougou hanno partecipato attivamente all elaborazione di questo protocollo. Si tratta di un complemento particolarmente utile all approccio ospedaliero del CREN. Definisce inoltre la corretta modalità di trattamento dei bambini che, seppur dimessi dal centro, necessitano di essere seguiti presso la loro comunità d appartenenza onde ritrovare completamente la salute. Dati recenti mostrano infatti come un elevato numero di bambini affetti da malnutrizione acuta grave, possano essere trattati presso il loro nucleo familiare. L approccio di tipo comunitario consiste nell individuare in tempo debito i casi più gravi e nel fornire, in assenza di complicazioni mediche, un trattamento a base di alimenti terapeutici pronti all uso o ulteriori alimenti nutritivi da somministrarsi a domicilio. L organizzazione di questi programmi di gestione non è affare da poco. Il governo ha approvato questa procedura e si tratta ora di applicarla sul campo. I funzionari sanitari comunitari o gli stessi volontari possono facilmente individuare i bambini affetti da malnutrizione acuta severa grazie a semplici braccialetti (circonferenza brachiale). Il passo successivo consiste nel determinare se questi bambini possano essere trattati presso la loro comunità a fronte di visite regolari o se non occorra piuttosto orientarli verso un ricovero. Laddove, in presenza di determinate circostanze, questi bambini restino presso il proprio nucleo familiare, si provvederà a definire per loro un regime particolare, utilizzando gli alimenti nutritivi disponibili localmente e aggiungendovi integratori micronutritivi. Oltre a questi alimenti, occorre somministrare per via orale un trattamento medicamentoso di base di breve durata volto a contrastare le infezioni. Associata al trattamento dei bambini denutriti affetti da complicazioni mediche presso il centro sanitario e implementata su larga scala, la procedura di responsabilizzazione comunitaria della malnutrizione acuta grave potrebbe prevenire la morte di centinaia di migliaia di bambini. Dr Léon Savadogo CREN di Ouagadougou I nostri centri di nutrizione non sono mai stati tanto attuali Presso i nostri centri pratichiamo da anni entrambi gli approcci in stretta collaborazione con i CSPS (Centri sanitari e di promozione sociale) all interno dei villaggi. I due approcci sono tra loro assolutamente complementari tanto che uno non avrebbe senso senza l altro. Una fra le sfide più importanti resta la fornitura di alimenti pronti all uso destinati a milioni di bambini, pur alla costante ricerca di nuove soluzioni offerte dai prodotti locali. La circonferenza brachiale consente di valutare il livello di malnutrizione

5 Importanza del database Le madri ricevono informazioni utili nel corso delle conversazioni educative I dati relativi al trattamento e alla gestione dei bambini presso il CREN degli ultimi 5 anni sono stati archiviati su un computer e regolarmente aggiornati. Questo database rappresenta un importante elemento in sede di gestione dell attività condotta e punta a migliorare ulteriormente il trattamento dei bambini. Dimostra inoltre la pertinenza di una tale struttura. Il CREN di Ouagadougou è il solo centro della capitale attrezzato per il ricovero dei bambini malnutriti ad applicare le norme dell OMS in materia di trattamento. I nostri collaboratori istruiscono le madri circa l alimentazione infantile post ricovero, onde garantire un corretto trattamento del bambino in ambito familiare. Il trattamento di 12 mesi dopo le dimissioni dal CREN è un opportunità unica che consente al bambino di ritrovare uno stato nutrizionale ottimale. Sono numerosi gli studenti in medicina e nutrizione a scegliere di eseguire il loro stage presso la nostra struttura. Le ricerche condotte migliorano il trattamento dei nostri piccoli pazienti. Dr Léon Savadogo Hamza, il lattante abbandonato Ci accade spesso di accogliere casi disperati. Di recente, Aissatou, di nazionalità algerina, ha dato alla luce a Dourbey, a soli 16 anni, un maschietto, Hamza, presso la casa dello zio. Dopo aver allattato il piccolo per un mese, la ragazza ha abbandonato il figlio ed è scomparsa. Una donna si è occupata del bambino. Sterile e ormai quarantenne, la donna ha tentato di allattare il piccolo, ma il poco latte a disposizione si è presto dimostrato insufficiente. La donna si è così avventurata tra i mercati locali alla ricerca di latte, priva di qualsiasi nozione in materia d igiene. Così facendo, ha esposto il bambino a una serie di conseguenze, quali la diarrea e il vomito, successivamente tradottesi in uno stato di grave malnutrizione e problemi alla vista. Al suo arrivo presso il centro di Guider, Hamza aveva sei mesi e pesava appena 2,400 kg. È stato nutrito grazie alla sonda nasogastrica e ha recuperato poco a poco il suo peso. Durante il suo ricovero, la madre adottiva ci ha fornito una serie d importanti informazioni. Aissatou viveva con la madre in Nigeria. La ragazza aveva perduto il padre in giovane età e viveva di prostituzione. Scopertasi incinta, non sapeva come prendersi cura del piccolo. È stata nostra cura fornire tutte le informazioni necessarie alla madre adottiva di Hamza affinché si prendesse cura di lui. Tuttavia il piccolo è tornato una settimana dopo presso il centro fortemente denutrito, affetto da problemi muscolari e con un peso di soli 2100 grammi. Le nostre istruzioni non era stato rispettate. Abbiamo nuovamente sottoposto Hamza alla sonda nasogastrica per un paio di giorni. Da noi vige un proverbio che recita «avere un bambino è facile, ma allevarlo è molto difficile: il cibo, la salute e i vestiti non cadono piovono dal cielo come la manna». Ecco perché vi ringraziamo del sostegno riservato ai più poveri: loro vi pensano e hanno fiducia in voi. Bakane Clizon Infermiere presso il CSI di Guider Hamza, un lattante che ha dovuto lottare per sopravvivere

6 L adozione degli studenti Vedova da 13 anni, non poteva pagare l istruzione dei suoi figli Jeanine e Jeanne, entrambe orfane La lotta contro la povertà passa necessariamente per l istruzione. Secolarizzati, istruiti, i giovani possono essere attori della loro stessa crescita. A Kaya, nel Sanmatenga, Morija consente a oltre 100 bambini di andare a scuola grazie all adozione degli studenti. Awa Ouédraogo è orfana di padre. Fa la terza media e vive con la madre e con le tre sorelline più piccole. Alla madre è stato amputato un braccio tanto che fatica a provvedere al nutrimento dei suoi figli. Grazie al sistema di adozioni promosso da Morija, Awa ha avuto modo di andare a scuola come i bambini della sua età e spera di ottenere il suo certificato di licenza media alla fine dell anno scolastico, per affrontare dei concorsi professionali e ottenere finalmente un impiego. Wendefangdé Ouédraogo è stato recentemente assunto da una ONG in qualità di animatore di un progetto. Non stava nella pelle quando ci ha comunicato la bella notizia. Sei anni fa, nessuno avrebbe osato sperare che il nostro felice diplomato avrebbe ottenuto la sua licenza media, titolo richiesto per questo tipo di test. Una volta ottenuto il suo certificato d istruzione primaria e ammesso al Liceo di Kaya nel 1999, Wendefangdé si è visto chiudere in faccia la porta dell edificio poco tempo dopo, dal momento che i suoi genitori non erano in grado né di acquistare le forniture scolastiche, né tanto meno di pagare la quota d iscrizione. Per tre anni, ha dovuto rinunciare alla scuola per carenza di mezzi. Comprenderete perché Wendefangdé è oggi riconoscente a Morija e ai suoi tanti partner che gli hanno consentito di riprendere gli studi dal 2003, facendo di lui una persona attualmente in grado di aiutare gli altri. Jeanne e Jeannine sono orfane di entrambi i genitori. Hanno perduto i loro genitori in Costa d Avorio. Lo zio Joseph, che ha ricondotto le bambine al loro paese natale, si è riconosciuto impotente innanzi al grave carico rappresentato dalla numerosa famiglia e ha finito col dire: farò del mio meglio per nutrirvi, ma quanto alla scuola, non ho i mezzi per aiutarvi. Le bambine hanno tuttavia avuto modo di andare a scuola grazie ai donatori di Morija. Sfortunatamente, questo non è che uno dei tanti casi simili e crediamo fermamente che qualsiasi bambino, sia esso proveniente da una famiglia ricca o povera, debba beneficiare del diritto fondamentale all istruzione. Continuate ad aiutarci a salvaguardare questo loro diritto. Gédéon Kaboré Delegato nel Burkina Faso e nel Togo Alcuni orfani alla ricerca di un sostegno scolastico

7 Una sola parola: grazie! Al 30 settembre, erano 27 i neonati ricoverati presso il CREN Morija di Nobéré. Il 7 settembre, data del suo arrivo presso il CREN, Alizèta Congo aveva 12 mesi. Dopo un soggiorno di poco più di 3 settimane, la madre non ha esitato ad affidarci la sua importante testimonianza: «Mi chiamo Mamounata Nikiema, del villaggio di Pegwendé. Sono una delle 5 mogli di mio marito. Ho iniziato lo svezzamento di Alizèta quando la piccola aveva 3 mesi. Col passare del tempo, la mia bambina ha iniziato a rifiutare le pappine e non voleva nemmeno più il mio latte. Mi sono recata presso il CSPS (Centro sanitario e di promozione sociale) di Nobéré dove le sono state prescritte delle vitamine, il che le ha consentito di ritrovare l appetito. Purtroppo questa situazione si è protratta per pochi giorni. Oltre all anoressia, la piccola era affetta da diarrea e febbre, il che ci ha costretto a rivolgerci in altre 2 occasioni al CSPS ove la bambina è stata sottoposta a flebo. Il CSPS ci ha quindi indirizzato al CREN». Alizèta era gravemente emaciata e non poteva muoversi. Oggi, ha ritrovato la sua vitalità, corre avanti e indietro e si diverte con chiunque, anche con il personale. La madre aggiunge: «Oggi la mia bambina sta bene e posso prendermi cura di lei a casa nostra, grazie alle sessioni dimostrative relative alle pappe che ho seguito attentamente. Mia figlia mancava d appetito mentre adesso divora letteralmente il piatto senza farsi pregare. Non posso che dire grazie a collaboratori e donatori, poiché al CREN si prendono davvero cura di noi: cibo, farmaci, latte e indumenti ci vengono forniti gratuitamente. Un grazie speciale al personale sanitario che si batte per noi giorno e notte. Solo Dio sarà in grado di ricompensarvi come meritate». Alizéta e la sua mamma Bibata Sawadogo è stata ricevuta il 27 settembre, accompagnata dal padre e della nonna, giacché la madre era deceduta il giorno prima. A seguito di questo dramma, il padre, letteralmente sconvolto, ha sollecitato l aiuto del CREN. Dopo aver impartito le prime cure alla bambina, l uomo ci ha confidato che era la prima volta che si recava presso il CREN, ma che aveva sentito dire che qui venivano soccorsi i bambini senza distinzione alcuna di classe sociale o religione e che questo lo aveva intimamente colpito. «Malgrado i difficili momenti che mi vedo costretto ad affrontare», ha detto, «la mia presenza al CREN con la mia bambina mi solleva molto. Mi auspico che siano tanti i volenterosi a combinare i loro sforzi per aprire altri CREN, nell intento di salvare tanti bambini da situazioni disperate». Il 1 ottobre, abbiamo dovuto indirizzare Bibata al CSPS affinché le somministrassero trattamenti medici mirati e abbiamo fornito come sempre l intero kit di fleboclisi. Quando le sue condizioni saranno migliorate, tornerà qui per riprendere i trattamenti nutrizionali. Il personale condivide quotidianamente le gioie e le sofferenze dei genitori ed esprime ancora una volta la propria riconoscenza nei confronti di collaboratori e donatori per questa bella opera, con una sola parola: GRAZIE! Claude Yabre, Infermiere di Stato, CREN di Nobéré Anche Bibata è stato curato presso il CREN di Nobéré

8 Il perché delle adozioni non nominative A partire dagli anni 80, ci siamo spesso sentiti rivolgere questa domanda: «Vi occupate di adozioni nominative?». Abbiamo rifiutato sin dall inizio d impegnarci in questo senso. La nostra scelta è stata dettata tanto dal tipo di aiuto che apportiamo, quanto dal desiderio di non sostituirci ai genitori. In altri termini, ci prendiamo cura dei bambini malnutriti presso i nostri centri nutrizionali, ne aiutiamo altri ad istruirsi o a beneficiare di una formazione professionale. Li accompagniamo così per un tratto del loro percorso, consentendo regolarmente ad altri bambini di beneficiare a loro turno del sostegno proposto. Questo modo di procedere consente di ridurre le spese connesse all adozione. Associazione umanitaria Casella postale 114 Un adozione non nominativa presso Morija rappresenta pertanto un impegno a contribuire al sostegno apportato ai bambini, attraverso i suoi tanti centri. CH 1868 Collombey-le-Grand Grazie a questa catena di solidarietà, sono oltre 1000 i bambini che ogni anno possono essere ricoverati presso i nostri quattro centri nutrizionali, senza contare tutti quelli curati presso l ambulatorio. Oltre bambini beneficiano di un istruzione. L adozione è inoltre una fonte di dinamismo e la sua regolarità ci consente d impegnarci sempre di più e di soccorrere un numero crescente di bambini. nel sottolineare l urgenza di questo processo presso i vostri cari. Christiane Raboud Patrocinate un bambino In Burkina Faso e in Ciad, bambini di età inferiore ai 5 anni muore ogni anno, spesso a causa dell acqua insalubre, della malnutrizione e delle malattie ad essa collegate. Tuttavia basterebbe poco per salvarli. I nostri centri nutrizionali accolgono, curano e rialimentano numerose piccole vittime salvando così migliaia di vite. Il patrocinio è una soluzione e ha un valore immenso quando la vita dei bambini è appesa a un filo. Diventando padrino o madrina, permetterete loro di accedere a cure e ad un trattamento che salva la vita. Vantiamo attualmente oltre 1000 padrini e siete in tanti a essere fedeli a questi bambini da numerosi anni. Per quanto concerne la situazione alimentare che non fa che peggiorare nelle regioni subsahariane, il nostro obiettivo è di raddoppiare entro il 2010 il numero dei padrini. Vi ringraziamo fin d ora per l aiuto che vorrete apportarci MorijaEnfI07.indd 1 5/9/07 14:18:19 Il costo di un adozione mensile di CHF 50. è indicativo; tutto dipende, come avrete certamente compreso, dal tipo di aiuto apportato e dal paese interessato. Ma con CHF 50., siamo in grado di garantire il trattamento completo di un bambino presso uno dei centri nutrizionali. Questo importo serve al cibo, ai farmaci e ai trattamenti somministrati per un mese, nonché alla formazione dispensata alla madre in materia d igiene e alimentazione, e alla sua gestione annuale. VI RINGRAZIAMO DEL VOSTRO IMPEGNO!