Slide tratte dal Quaderno di Lavoro Marzo 2008

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1 LE PARI OPPORTUNITA NEL MONDO DEL LAVORO: EVOLUZIONE E PROSPETTIVE IN TEMA DI FLESSIBILITA SICUREZZA SOCIALE SOLIDARIETA TRA LE GENERAZIONI Slide tratte dal Quaderno di Lavoro Marzo 2008 In collaborazione con CRS PO-MDL

2 Slide a cura di: Valentina Saggese Casartigiani Torino Supervisione: Michele Fortunato Dirigente Servizio NC8 Grafica copertina: Valentina Saggese Casartigiani Torino Si ringrazia per la preziosa collaborazione tutta la redazione del Centro Risorse Servizi Pari Opportunità Mercato del Lavoro della Provincia di Torino.

3 INTRODUZIONE Premessa Flexicurity = flessibilità + sicurezza La strategia politica che mira a rendere il mercato del lavoro flessibile assicurando nello stesso tempo una forte protezione sociale Non esiste un modello di flexicurity esportabile in Italia Tentativi di flexicurity nel nostro Paese

4 PRINCIPI DI FLESSICUREZZA Verso principi comuni di flessicurezza Consiglio Europeo di Bruxelles 14/12/2007 Conclusioni della Presidenza: - Libertà, sicurezza e giustizia - Questioni economiche, sociali e ambientali Il Consiglio Europeo approva l accordo sui principi di Flessicurezza raggiunto il 5/6 dicembre Allegato I Dichiarazione dell UE sulla globalizzazione Verso principi comuni di Flessicurezza

5 PRINCIPI DI FLESSICUREZZA Principi comuni di flessicurezza 1. strategia per creare posti di lavoro migliori e più numerosi attraverso nuove forme di flessibilità e sicurezza volte ad aumentare l'adattabilità, l'occupazione e la coesione sociale 2. strategie integrate di apprendimento permanente, sistemi di protezione sociale moderni, adeguati e sostenibili 3. sulla base dei principi comuni, ciascuno Stato membro dovrebbe elaborare proprie modalità di flessicurezza 4. essa riguarda sia gli occupati che i non occupati. Le persone inattive, i disoccupati, i lavoratori irregolari, i precari, o quanti si trovano ai margini del mercato del lavoro hanno bisogno di vedersi offrire migliori opportunità, incentivi economici e misure di sostegno per un più facile accesso al lavoro o di supporti per essere aiutati a progredire verso un'occupazione stabile e giuridicamente sicura. Il sostegno dovrebbe essere disponibile per tutti gli occupati al fine di rimanere occupabili, progredire e gestire le transizioni verso il mondo del lavoro e da un posto di lavoro all'altro

6 PRINCIPI DI FLESSICUREZZA Principi comuni di flessicurezza 5. occorre promuovere la flessicurezza interna (all'interno dell'impresa) come anche quella esterna, in quanto altrettanto importanti. Si deve incoraggiare la mobilità ascendente come anche quella tra disoccupazione o inattività e lavoro 6. la flessicurezza dovrebbe supportare la parità di genere promuovendo un accesso equo a un'occupazione di qualità per le donne e gli uomini e offrendo misure per conciliare il lavoro, la famiglia e la vita privata 7. un'importanza decisiva riveste il coinvolgimento delle parti sociali nell'elaborazione ed attuazione delle politiche di flessicurezza attraverso il dialogo sociale e la contrattazione collettiva 8. la flessicurezza richiede un'assegnazione efficiente, in termini di costi, delle risorse e dovrebbe restare pienamente compatibile con bilanci pubblici sani e finanziariamente sostenibili. Dovrebbe inoltre prefiggersi un'equa distribuzione dei costi e benefici, specie tra imprese, autorità pubbliche e singoli individui, con un'attenzione particolare per la situazione specifica delle piccole e medie imprese

7 PRINCIPI DI FLESSICUREZZA Libro verde: modernizzare il diritto del lavoro per rispondere alle a sfide del XXI secolo (22 novembre 2006) Gli obiettivi del Libro verde La situazione odierna: - sviluppi negli Stati membri - azione a livello dell UE La principale sfida politica: un mercato del lavoro flessibile e inclusivo Modernizzazione del diritto del lavoro: temi per il dibattito - Le transizioni professionali - Insicurezza giuridica - Rapporti di lavoro triangolari - Organizzazione dell orario di lavoro - Mobilità dei lavoratori - Aspetti del controllo dell applicazione delle legislazioni e lavoro non dichiarato

8 L UNONE EUROPEA VERSO LA FLESSICUREZZA Il parere del CESE - Comitato Economico e Sociale Europeo - sulla Flessicurezza (11 luglio 2007) Non solo flessibilità, ma necessità di concentrarsi su come creare più facilmente situazioni vantaggiose per tutti Rafforzamento del ruolo delle parti sociali e maggiore consultazione con esse per stabilire principi comuni di flessicurezza Rafforzamento dei sistemi di relazioni industriali a livello europeo e nazionale Maggiore attenzione alla parità di genere e alla solidarietà tra generazioni: allineare la condizione di donne, giovani, anziani al livello dei lavoratori più avvantaggiati Migliorare l adattabilità attraverso la flessibilità interna, per accrescere la produttività, l innovazione e la competitività Ricerca di un equilibrio tra flessibilità degli orari di lavoro e protezione dei lavoratori, fondato su diritti consolidati, dispositivi sociali ben funzionanti e regimi di previdenza sociale che favoriscano l occupazione La flessibilità funzionale presuppone un costante miglioramento di conoscenze e competenze dei lavoratori e richiede infrastrutture ben funzionanti in materia di istruzione e formazione professionale La flessibilità funzionale permette di equilibrare i bisogni di imprese e lavoratori e di stabilire compensi adeguati per i lavoratori che acquisiscono nuove qualifiche

9 L UNONE EUROPEA VERSO LA FLESSICUREZZA Documento di discussione della Commissione politica, economica e sociale sul tema della flessicurezza (10 settembre 2007) Flessicurezza: passaggio dalla sicurezza del posto di lavoro alla sicurezza dell occupazione Combinazione di 4 elementi: 1. Contratti flessibili per datore di lavoro e lavoratore 2. Politiche attive del mercato del lavoro per aiutare le persone nella transizione verso nuovi posti di lavoro e ridurre i periodi di disoccupazione 3. Sistemi di apprendimento permanente affidabili e ricettivi, che garantiscano la continua adattabilità e occupabilità dei lavoratori 4. Sistemi si sicurezza sociale moderni che coniughino un adeguato sostegno al reddito con la necessità di agevolare la mobilità sul mercato del lavoro Il sistema può funzionare solo se i principi di flessicurezza vengono adattati ai mercati del lavoro e ai sistemi di relazioni industriali proprio di ogni Stato membro.

10 L UNONE EUROPEA VERSO LA FLESSICUREZZA Comunicazione della Commissione: conclusioni della relazione sull occupazione in Europa 2007 (23/10/2007) Aumento netto dell occupazione di oltre 4 milioni di unità Disoccupazione giovanile stabile al 17% livello UE Occupazione dei lavoratori anziani + 7% rispetto al 2000 La flessibilità all interno delle aziende sono elemento determinante per il successo della flessicurezza e per l apprendimento e l innovazione Permangono inefficienze nell offerta di formazione professionale continua finanziata dalle imprese Gli sviluppi della quota del reddito (cioè la parte del valore aggiunto assegnata al lavoro) sono determinati dall interazione tra progresso tecnologico, istituzioni del mercato del lavoro e l apertura al commercio

11 L UNONE EUROPEA VERSO LA FLESSICUREZZA Comunicazione della Commissione: risultati della consultazione pubblica p sul Libro verde Mercato del lavoro flessibile e inclusivo Agevolare il passaggio al mercato del lavoro Incertezza rispetto alla definizione del rapporto di lavoro Rapporti di lavoro triangolari Organizzazione dell orario di lavoro Applicazione del diritto del lavoro e lotta al lavoro sommerso

12 L UNONE EUROPEA VERSO LA FLESSICUREZZA Principi comuni di flessicurezza: parere congiunto dei comitati per l occupazione la protezione sociale (16/11/2007) La comunicazione della Commissione è un contributo di pregio cui gli Stati membri devono ispirarsi per definire priorità e misure del processo di riforma È necessario un equilibrio tra flessibilità dei rapporti di lavoro e protezione dei diritti sociali dei lavoratori La flessicurezza è uno strumento essenziale per l attuazione della strategia di Lisbona Le parti sociali devono usare la flessicurezza come riferimento nella contrattazione collettiva Sono necessari programmi di apprendimento reciproco tra gli Stati membri Monitoraggio dei progressi realizzati dagli Stati membri nell adozione e attuazione di politiche orientate alla flessicurezza È necessario elaborare solidi indicatori per il monitoraggio che tengano conto di input, processo, output degli approcci in materia di flessicurezza

13 L UNONE EUROPEA VERSO LA FLESSICUREZZA Principi comuni di flessicurezza: risoluzione del Parlamento Europeo (29/11/2007) Il Consiglio europeo del dicembre 2007 dovrebbe integrare i principi comuni di flessicurezza con le seguenti azioni: Promuovere rapporti di lavoro stabili e pratiche sostenibili a livello di mercato del lavoro Contrastare le pratiche di lavoro illecite, soprattutto nei contratti non standard Eliminare la segmentazione del mercato del lavoro attraverso una promozione della sicurezza dell occupazione e la garanzia di diritti a tutti i lavoratori Promuovere azioni di riconciliazione tra lavoro e vita familiare Realizzare un partenariato tra amministrazione, parti sociali e società civile nella gestione dei cambiamenti Promuovere la parità di genere e le pari opportunità per tutti Individuare e attuare percorsi nazionali in collaborazione con le parti sociali in conformità ad usi e prassi nazionali Potenziare l adattabilità di imprese e lavoratori attraverso politiche attive del mercato del lavoro che rafforzino la sicurezza nei periodi di transizione da un lavoro ad un altro Sviluppare politiche attive del mercato del lavoro volte ad investimenti nell apprendimento permanente per il miglioramento nell inserimento professionale e ottenere un forza lavoro qualificata e adattabile

14 SULLA FLESSICUREZZA POSTI DI LAVORO PIU NUMEROSI E MIGLIORI PER TUTTI (27/06/2007) FLESSICUREZZA Flessibilità: mobilità ascendente, sviluppo ottimale dei talenti capacità di rispondere ai nuovi bisogni e competenze richieste dalla produzione migliore conciliazione tra lavoro e responsabilità private Sicurezza: dotazione di competenze che consentano alle persone di progredire durante la loro vita lavorativa e le aiutino a trovare un nuovo posto di lavoro adeguate indennità di disoccupazione per agevolare le transizioni sicurezza dell occupazione, più che del posto di lavoro

15 SULLA FLESSICUREZZA POSTI DI LAVORO PIU NUMEROSI E MIGLIORI PER TUTTI Le componenti della flessicurezza: forme contrattuali flessibili e affidabili per permettere una facilità di ingresso nel mercato del lavoro e di transizione da un posto a d un altro strategie integrate di apprendimento lungo tutto l arco della vita per rendere la forza lavoro più adattabile ai cambiamenti e aprire nuove possibilità di reimpiego efficaci politiche attive del mercato del lavoro per fronteggiare i cambiamenti rapidi, ridurre i periodi di disoccupazione e agevolare la transizione verso nuovi posti di lavoro sistemi moderni di sicurezza sociale (27/06/2007) per fornire un adeguato supporto al reddito, incoraggiare l occupazione e agevolare la mobilità sul mercato del lavoro

16 SULLA FLESSICUREZZA Piano di sviluppo dei principi comuni di flessicurezza: Percorsi sono stati individuati 4 percorsi: strategie diverse a seconda delle caratteristiche specifiche degli Stati membri e dei loro mercati Dimensione finanziaria Monitoraggio Posti di lavoro più numerosi e migliori per tutti (27/06/2007) - Indennità di disoccupazione - Costi per la formazione professionale (a carico delle imprese, dei singoli individui) - Politiche pubbliche che incoraggino investimento personale e la qualità dell offerta formativa - I finanziamenti possono derivare da un equa distribuzione dei costi tra le imprese, i singoli e i bilanci pubblici la prossima relazione comune sull occupazione, periodo 2007/2008, dovrebbe valutare i progressi da parte degli Stati membri in merito allo sviluppo di politiche comprendenti la flessicurezza

17 SULLA FLESSICUREZZA 4 Percorsi di flessicurezza: Posti di lavoro più numerosi e migliori per tutti (27/06/2007) 1 affrontare la segmentazione contrattuale (applicabile ai Paesi del Mediterraneo meridionale) Mercato del lavoro caratterizzato da una forte compartimentazione, che protegge chi è dentro, ma esclude chi è fuori, con una netta distinzione tra contratti a tempo indeterminato (in cui sono previste tutele totali e forte rigidità) e contratti a tempo determinato (quasi completamente sprovvisti di tutele, eccessivamente flessibili dal punto di vista della possibilità di licenziamento) Proposta di modifica dei contratti a tempo indeterminato, rendendoli meno rigidi, con possibilità di accrescimento delle tutele lungo il percorso lavorativo 2 sviluppare la flessicurezza all interno dell impresa e offrire sicurezza nella transizione (applicabile alla Germania, Austria, Belgio) Mercato del lavoro stagnante, per Paesi che presentano flussi occupazionali relativamente limitati, in cui i lavoratori hanno un forte attaccamento alle loro imprese e il dinamismo del mercato del lavoro è molto basso. Aumento degli investimenti nell occupabilità per consentire ai lavoratori di fronteggiare meglio i cambiamenti e assicurare loro un efficace transizione da un lavoro ad un altro in caso di ristrutturazioni aziendali e di esubero.

18 SULLA FLESSICUREZZA 4 Percorsi di flessicurezza: 3 affrontare le carenze di competenze e opportunità tra la manodopera (applicabile a Regno Unito, Irlanda, Paesi Bassi) Per i Paesi in cui esistono grandi carenze di competenze, i tassi di occupazione sono alti ma alcune categorie sono escluse dal mercato del lavoro (donne, madri single, migranti, disabili, giovani e anziani); deve essere incoraggiata la mobilità ascendente; è necessario investire nella formazione e qualificazione della forza lavoro 4 migliorare le opportunità per coloro che ricevono prestazioni sociali e per i lavoratori sommersi (applicabile ai nuovi Stati membri) Posti di lavoro più numerosi e migliori per tutti (27/06/2007) Paesi che hanno recentemente vissuto una profonda transizione economica, in cui molte persone percepiscono indennità di disoccupazione e dipendono dunque da prestazioni sociali, con scarse possibilità di tornare sul mercato del lavoro; è necessario un approccio integrato che fornisca flessibilità e sicurezza, oltre che sistemi di apprendimento permanente.

19 SULLA FLESSICUREZZA Posti di lavoro più numerosi e migliori per tutti (27/06/2007) ESEMPI DI FLESSICUREZZA AUSTRIA, il sistema dell indennità di licenziamento Flessibilità Elevata - Indennità Sociale Livello Medio Efficaci politiche attive del mercato del lavoro, forte fiducia nel partenariato sociale. Contratti a tempo determinato 9% nel 2006 (14,4% media UE) Tasso di disoccupazione 4,8% - disoccupazione a lunga durata 1,3% Tassi di occupazione 70,2% - per le donne 63,5% Nuovo sistema d indennità di licenziamento Il datore di lavoro versa un importo fisso mensile su un conto individuale intestato al lavoratore, il quale può attingere in caso di licenziamento

20 SULLA FLESSICUREZZA Posti di lavoro più numerosi e migliori per tutti (27/06/2007) ESEMPI DI FLESSICUREZZA DANIMARCA, il triangolo d oro Normativa del Lavoro Flessibile Sistema di Sicurezza Sociale generoso Ampi sforzi in materia di apprendimento permanente e politiche attive del mercato del lavoro Tasso di disoccupazione 3,9% - Disoccupazione giovanile 7,7% - Disoccupazione a lunga durata 0,8% Tassi di occupazione 77,4% nel 2006 Elevato turn over 1989 Accordo di settembre Il diritto di assumere e licenziare è stato controbilanciato dallo sviluppo di un sistema pubblico di indennità in campo occupazionale. Da un lato (anni 60) lo Stato di è assunto la responsabilità del rischio legato all occupazione, dall altro (fine anni 80) sono state aggiunte politiche volte a motivare i disoccupati a cercare e accettare un occupazione e migliorare le proprie qualifiche.

21 SULLA FLESSICUREZZA Posti di lavoro più numerosi e migliori per tutti (27/06/2007) ESEMPI DI FLESSICUREZZA PAESI BASSI Tasso di disoccupazione 3,9% - Disoccupazione giovanile 6,6% - Disoccupazione a lunga durata 1,7% 1982 Accordo di Wassenaar Apertura al part time 1999 Flexicurity Act Tassi di occupazione 74,3% - per le Donne 67,7% 1) Limite a 3 del ricorso ai contratti a tempo determinato 2) Eliminazione ostacoli al funzionamento delle agenzie del lavoro temporaneo 3) I contratti a tempo determinato e quelli delle agenzie interinali sono riconosciuti nel codice del lavoro, con introduzione di protezione e paga minima; i lavoratori delle agenzie di lavoro temporaneo sono coperti dagli accordi collettivi in merito a salari, formazione e pensione integrativa

22 SULLA FLESSICUREZZA Posti di lavoro più numerosi e migliori per tutti (27/06/2007) ESEMPI DI FLESSICUREZZA SPAGNA, riduzione dei contratti a tempo determinato Contratti a tempo determinato 34% dell occupazione complessiva Maggio 2006 accordo tra le parti sociali, con l appoggio del governo Ogni lavoratore che abbia avuto 2 o più contratti determinato con la stessa impresa e che abbia lavorato nello stesso posto per più di 24 mesi in un arco di 30, acquisisce automaticamente un contratto a tempo indeterminato. Sulla base di tale contratto l indennità di licenziamento passa da 45 a 33 paghe giornaliere per anno lavorato.

23 SULLA FLESSICUREZZA Posti di lavoro più numerosi e migliori per tutti (27/06/2007) ESEMPI DI FLESSICUREZZA IRLANDA, Towards 2016 Paese dalla grande crescita, redditi elevati e bassa Disoccupazione Mercato del lavoro flessibile Forti investimenti nelle politiche attive del mercato del lavoro 0,75 del PIL rispetto allo 0,5 media UE Accordo tra le parti sociali Maggiore partecipazione, produttività e attivazione, maggiore attenzione ai disoccupati di lunga durata e i giovani; piani per estendere l apprendimento sul posto di lavoro e abbassare i livelli di analfabetismo.

24 Il CESE studia la flessicurezza danese: quali lezioni per l Europa? l Comitato economico e sociale europeo: rappresenta le diverse componenti economiche e sociali della società civile organizzata; organo istituzionale consultivo composto da 317 membri nominati per 4 anni dal Consiglio. Comunicato Stampa n. 50/2006 del 12 maggio 2006 Studio del modello danese di flessicurezza: crescita economica, occupazione elevata, sostenibilità delle finanze pubbliche senza stravolgere gli equilibri sociali Welfare State: ruolo centrale delle parti sociali nelle decisioni politiche, attuazione della politica occupazionale e di formazione, sistema di sicurezza sociale, livello di competenze dei cittadini Lezioni per l Europa: impossibile esportare in toto il modello danese, per differenze culturali, strutturali ed economiche è possibile mutuare alcune caratteristiche generali e adottarle come strategia politica, soprattutto negli Stati membri più simili per acquis sociale

25 Il parere del CESE sulla flessicurezza: il caso della Danimarca (14/07/2005) Conclusioni e raccomandazioni: In linea con gli obiettivi di Lisbona: crescita, elevata occupazione, benessere sociale sostenibile Accettazione del fatto che flessibilità e sicurezza non sono contrapposte SI NO SI NO Formazione adeguata Sicurezza dell occupazione Sicurezza del posto di lavoro disponibilità al cambiamento assunzione del rischio minimo Ruolo centrale delle parti sociali: partecipative e influenti Sicurezza del reddito, sicurezza dell occupazione Elevato livello di introiti fiscali, supportato dal forte tasso di occupazione

26 Il parere del CESE sulla flessicurezza: il caso della Danimarca (14/07/2005) Crescita media 1,7% Tasso di occupazione 77,5% Surplus bilancio dello stato 1,4% del PIL Debito pubblico globale ,7% COMPETITIVITA Turnover: in un anno scompare il 10% dei posti di lavoro e se ne crea altrettanto Il 30% dei lavoratori cambia lavoro ogni anno Al 2 posto per la più bassa anzianità media dei lavoratori Dal 1993: forte riduzione della disoccupazione senza aumento dell inflazione salariale

27 Il parere del CESE sulla flessicurezza: il caso della Danimarca (14/07/2005) IL TRIANGOLO D ORO Mobilità elevata - massiccia creazione di posti di lavoro - ogni il 30% dei lavoratori cambia lavoro - ogni anno i posti di lavoro aumentano del 10% - ogni anno scompare il 10% dei posti di lavoro Gli assi della flessicurezza danese Sistema di sussidi generosi beneficiari - livello elevato durata di 4 anni Politica attiva in materia di occupazione e formazione - migliori qualifiche - offerta di lavoro di qualità migliore - accertamento della disponibilità

28 Il parere del CESE sulla flessicurezza: il caso della Danimarca (14/07/2005) IL RUOLO DELLE PARTI SOCIALI 1899 Compromesso di settembre tra Confederazione dei sindacati danesi (LO) e Confederazione dei datori di lavoro (DA): 1 contr atto collettivo a livello mondiale Dagli anni 60 Sistema pubblico completo di formazione professionale (perfezionamento e formazione permanente) 1993/94 Ruolo ulteriormente rafforzato attraverso posizioni importanti ricoperte nelle strutture pubbliche preposte alle decisioni e loro attuazione, a livello locale 2003 Il mercato del lavoro è sempre stato disciplinato da convenzioni tra le parti sociali: legislazione integrativa per adeguarsi alle disposizioni dell UE Cultura improntata su dialogo e consenso; la gerarchia è poco importante a tutti i livelli della società; attraverso dibattiti e consultazioni trovano soluzioni innovative a problemi comuni

29 Il parere del CESE sulla flessicurezza: il caso della Danimarca (14/07/2005) IL PRESENTE Globalizzazione e sviluppo tecnologico: concorrenza di Paesi a basso livello salariale e automazione dei processi produttivi Numerosi giovani non ricevono adeguata formazione: il forte turnover scoraggia i datori di lavoro nel finanziare formazione, preferenza di azioni di perfezionamento Immigrati: difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro danese a causa di un livello di formazione inferiore, oltre a problemi di natura linguistica e sociale Elevato livello di occupazione femminile: indipendenza economica che implica la necessità di conciliazione tra vita familiare e lavorativa; problemi nel garantire le PO in materia di carriera Sistema molto oneroso per lo Stato : spesa per interventi di politica passiva pari al 2,7% del PIL e pressione fiscale al 49% del PIL (media europea 40%) Diminuzione della popolazione attiva: aumento dell età pensionabile e dei permessi di immigrazione

30 Comunicazione della Commissione al Consiglio europeo di primavera: a: attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l occupazione l (12/12 12/2006) José Manuel Durao Barroso: il 2007 sarà un anno di realizzazioni. Strategia rinnovata di Lisbona per la crescita e l occupazione: coinvolgimento di lavoratori, imprese, consumatori oltre a politici e amministratori. Riforme per rispondere alle sfide di globalizzazione e invecchiamento demografico. Due realizzare: un partenariato per diffondere in Europa una convergenza di azioni sulla base della Strategia di Lisbona e un programma politico di modernizzazione dell economia europea. I temi su cui focalizzare l attenzione: innovazione, legislazione, energia e cambiamenti climatici. Rinnovata centralità per formazione e istruzione. Puntare su una politica globale dell energia: necessità di porre rimedio ai cambiamenti climatici. Entro il 2008 sono previsti 7 milioni di nuovi posti di lavoro in Europa grazie alle riforme in corso. Elementi necessari: dinamicità dei mercati, coesione sociale e responsabilità ambientale

31 Comunicazione della Commissione al Consiglio europeo di primavera: a: attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l occupazione l (12/12 12/2006) SEZIONE 1 Analisi dei progressi su scala comunitaria e nazionale valutazione delle sinergie tra le due dimensioni valutazione delle sinergie tra le politiche macroeconomiche, microeconomiche e occupazionali

32 Comunicazione della Commissione al Consiglio europeo di primavera: a: attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l occupazione l (12/12 12/2006) SEZIONE 2 I 4 settori prioritari d intervento individuati dal Consiglio europeo di primavera del 2006 SEZIONE 3 Proposte d interventi per potenziare la strategia di Lisbona

33 Comunicazione della Commissione al Consiglio europeo di primavera: a: attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l occupazione l (12/12 12/2006) DIMENSIONE COMUNITARIA Realizzato oltre il 75% del programma comunitario di Lisbona (PCL): adozione della direttiva servizi notevoli progressi nel settore dei servizi finanziari adozione di un nuovo quadro normativo per gli aiuti di Stato nella Ricerca e Sviluppo e innovazione sostegno alle PMI nell ambito del programma Competitività e innovazione effetti delle riforme sulla crescita e l occupazione: 7 milioni di nuovi posti di lavoro in Europa entro il 2008

34 Comunicazione della Commissione al Consiglio europeo di primavera: a: attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l occupazione l (12/12 12/2006) AZIONI PER L ANNO 2007 Aprire il mercato per stimolare l innovazione e offrire migliori condizioni ai consumatori Promuovere la liberalizzazione dei mercati a livello mondiale per offrire nuove opportunità alle imprese Equilibrare meglio la flessibilità e la sicurezza dei mercati del lavoro Migliorare la qualità dei sistemi di istruzione comunitari

35 Comunicazione della Commissione al Consiglio europeo di primavera: a: attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l occupazione l (12/12 12/2006) Programmi nazionali di riforma (PRN): DIMENSIONE NAZIONALE Impegno riformatore degli Stati membri Maggiore coinvolgimento del parlamento e delle parti sociali: nomina di coordinatori nazionali a livello ministeriale Differenze relative a tempi, intensità, impegno sulle riforme e ai progressi fatti

36 P.O.-M.d.L. Comunicazione della Commissione al Consiglio europeo di primavera: a: attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l occupazione l (12/12/2006) DIMENSIONE MACROECONOMICA Crescita economica 2006: 2,8% (contro l 1,7% del 2005); 2007/2008: 2,5-3% evoluzione ciclica favorevole riforme strutturali già varate politiche di risanamento dei bilanci pubblici patto di stabilità e crescita riveduto per sostenere i conti pubblici in vista dell invecchiamento demografico allargamento dell UE a nuovi Stati membri stabilità della congiuntura economica

37 P.O.-M.d.L. Comunicazione della Commissione al Consiglio europeo di primavera: a: attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l occupazione l (12/12/2006) DIMENSIONE MICROECONOMICA Tutti gli Stati membri hanno programmato investimenti nella Ricerca e Sviluppo Istituzione di Sportelli Unici per le imprese (soprattutto per le PMI) Iniziativa legiferare meglio : riduzione oneri amministrativi Ambiente: consapevolezza delle sinergie potenziali tra politica ambientale e crescita Fonti di energia rinnovabili: oltre la metà degli Stati deve adottare ulteriori misure; 7 stati non hanno ancora realizzato nessun intervento per assolvere agli impegni assunti con il protocollo di Kyoto Progressi nella promozione delle ecotecnologie

38 P.O.-M.d.L. Comunicazione della Commissione al Consiglio europeo di primavera: a: attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l occupazione l (12/12/2006) DIMENSIONE OCCUPAZIONALE Tasso di crescita occupazionale 66% nel 2008(64% nel 2005) Riduzione della disoccupazione pari al 7,3% nel 2008 (9% nel 2004) Forte discriminazione di genere: carenza di servizi per l infanzia Disoccupazione: giovani, anziani, minoranze, cittadini di paesi terzi Flessicurezza: solo le misure per ridurre gli oneri fiscali sul lavoro Progressi limitati nella modernizzazione del sistema previdenziale e assistenziale e nell adozione di strategie efficaci di formazione permanente

39 P.O.-M.d.L. Comunicazione della Commissione al Consiglio europeo di primavera: a: attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l occupazione l (12/12/2006) I 4 SETTORI PRIORITARI D INTERVENTO 1 - Potenziare gli investimenti destinati alla conoscenza e all innovazione Iniziative tecnologiche comuni (ITC - partenariati pubblico/privato): proposte della Commissione nei primi mesi del 2007 Istituto europeo della tecnologia (IET): operativo dal 2008 prima comunità della conoscenza e dell innovazione a partire dal 2010 Quadro di tutela della proprietà intellettuale a garanzia di qualità, accessibilità economica, facile circolazione delle idee Perfezionamento delle prestazioni degli enti europei di normazione Procedure d appalto intelligenti, soprattutto nel settore servizi

40 P.O.-M.d.L. Comunicazione della Commissione al Consiglio europeo di primavera: a: attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l occupazione l (12/12/2006) I 4 SETTORI PRIORITARI D INTERVENTO 2 - Liberare il potenziale delle imprese, soprattutto PMI Istituzione di Sportelli Unici per le imprese per snellire le procedure amministrative Riduzione dei costi di gestione per ottemperare agli oneri della normativa comunitaria e nazionale del 25% entro il 2012 Analisi dei principali mercati per individuarne gli ostacoli specifici Il Consiglio europeo sollecita gli Stati membri per rendere prioritaria assoluta l attuazione della direttiva servizi Procedure d appalto intelligenti, soprattutto nel settore servizi

41 P.O.-M.d.L. Comunicazione della Commissione al Consiglio europeo di primavera: a: attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l occupazione l (12/12/2006) I 4 SETTORI PRIORITARI D INTERVENTO 3 - Maggiore capacità d adattamento dei mercati del lavoro grazie alla flessicurezza La Commissione pubblicherà entro l estate 2007 una comunicazione su principi comuni di flessicurezza Obblighi degli Stati membri entro la fine del 2007: - assicurare un opportunità di inserimento lavorativo ad ogni diplomato e laureato entro 6 mesi dall inizio del periodo di disoccupazione (4 mesi dal 2010) - fornire maggiori servizi di assistenza all infanzia di qualità ed economicamente accessibili - introdurre incentivi mirati per prolungare la vita lavorativa ed estendere la formazione agli ulta-quarantacinquenni

42 P.O.-M.d.L. Comunicazione della Commissione al Consiglio europeo di primavera: a: attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l occupazione l (12/12/2006) I 4 SETTORI PRIORITARI D INTERVENTO 4 - Energia e cambiamenti climatici opportunità di crescita e occupazione tramite investimenti e diffusione di nuove tecnologie ecocompatibili introduzione di un nuovo modello energetico a basso contenuto di carbonio investimenti massicci (pubblici e privati) nella ricerca e sviluppo di nuove tecnologie dell energia promozione dell efficienza energetica e delle fonti di energia rinnovabili promozione di strumenti efficaci per sfruttare ogni opportunità di riduzione delle emissioni e stimolare l innovazione

43 P.O.-M.d.L. Comunicazione della Commissione al Consiglio europeo di primavera: a: attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l occupazione l (12/12/2006) PROPOSTE DI INTERVENTI PER POTENZIARE LA STRATEGIA DI LISBONA promuovere un maggiore senso di appartenenza espandere il partenariato concentrarsi sui risultati

44 P.O.-M.d.L. Comunicazione della Commissione al Consiglio europeo di primavera: a: attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l occupazione l (12/12/2006) VALUTAZIONE DEI PROGRESSI REALIZZATI IN ITALIA dagli anni 90: tasso di crescita a livelli inferiori rispetto alla media UE dal 2003 il disavanzo pubblico supera il 3% del PIL e dal 2005 ha iniziato di nuovo ad aumentare l occupazione è in forte crescita negli ultimi 10 anni, ma al di sotto della media UE: 58,6% stimato nel 2006 il tasso di disoccupazione al 7% è al di sotto della media UE è necessaria una strategia economica che comprenda stabilità macroeconomica, riforme microeconomiche per stimolare la competitività, efficienza organizzativa e capacità d innovazione del sistema produttivo, azioni per accrescere la partecipazione al lavoro risanamento conti pubblici

45 P.O.-M.d.L. Comunicazione della Commissione al Consiglio europeo di primavera: a: attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l occupazione l (12/12/2006) Le priorità del PNR nazionale sostenibilità fiscale di lungo termine ampliamento dell area di libera scelta dei cittadini e delle imprese incentivazione della ricerca scientifica e dell innovazione tecnologica rafforzamento dell istruzione e della formazione adeguamento delle infrastrutture tutela ambientale

46 P.O.-M.d.L. Comunicazione della Commissione al Consiglio europeo di primavera: a: attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l occupazione l (12/12/2006) Progressi nell attuazione del PNR: potenziamento della competitività e semplificazione della regolamentazione diffusione delle tecnologie della comunicazione e dell informazione risanamento fiscale individuazione di obiettivi e provvedimenti per investire su ricerca e sviluppo recepimento tempestivo delle direttive UE liberalizzazione dei mercati dell energia

47 P.O.-M.d.L. Comunicazione della Commissione al Consiglio europeo di primavera: a: attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l occupazione l (12/12/2006) Progressi nell attuazione del PNR: better regulation, con la creazione di una cabina di regia presso la Presidenza del consiglio definizione di una strategia coerente per gli investimenti infrastrutturali migliore tutela ambientale politica di flessicurezza partecipazione al mercato del lavoro di soggetti svantaggiati/disagiati riduzione del cuneo fiscale sul lavoro

48 P.O.-M.d.L. Comunicazione della Commissione al Consiglio europeo di primavera: a: attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l occupazione l (12/12/2006) Da migliorare: riforme pensionistiche e di contenimento della spesa sanitaria fornitura di servizi per l occupazione migliori sull intero territorio nazionale accesso potenziato ai servizi di cura per l infanzia prevenzione dell abbondano scolastico precoce riforma dell università programmazione di una strategia di apprendimento continuo

49 P.O.-M.d.L. Comunicazione della Commissione al Consiglio europeo di primavera: a: attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l occupazione l (12/12/2006) Progressi alterni sugli impegni specifici: istituzione di sportelli unici per le imprese MA nessun tipo di formazione all imprenditorialità nessun provvedimento che permetta ai giovani disoccupati di trovare lavoro o accedere ad una formazione pertinente entro 6 mesi SI alla promozione di un maggior sentimento di appartenenza attraverso: - nomina di un coordinatore nazionale a livello ministeriale elevato - istituzione comitato tecnico interministeriale responsabile dell attuazione del PNR

50 P.O.-M.d.L. Comunicazione della Commissione al Consiglio europeo di primavera: a: attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l occupazione l (12/12/2006) CONCLUSIONI SULLA FLEXICURITY garantire a un maggior numero di persone posti di lavoro validi compromesso tra diritti e responsabilità dei lavoratori, delle imprese e delle autorità pubbliche flessibilità e sicurezza si possono rafforzare reciprocamente componenti della flessicurezza: gli 8 principi comuni 4 percorsi tipici, indicazione rivolta agli Stati membri per adattare la strategia a livello nazionale

51 P.O.-M.d.L. Comunicazione della Commissione al Consiglio europeo di primavera: a: attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l occupazione l (12/12/2006) CONCLUSIONI SULLA FLEXICURITY FSE 2007/2013: contributi finanziari per la flessicurezza sondaggio tra i cittadini europei (autunno 2006): 72% SI ai contratti di lavoro flessibili per creare posti di lavoro 76% un lavoro stabile per tutta la vita è un concetto del passato 88% l apprendimento permanente permette di trovare lavoro in tempi brevi

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