LA MIGRAZIONE. Alcuni cenni storici. La migrazione in Europa. Cinque fasi storiche: Periodo Da A Germania dell Est 20 Germania Ovest
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- Benedetta Pappalardo
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1 LA MIGRAZIONE Ragioni puramente economiche, persecuzioni politico-sociali e religiose, guerre e conflitti etnici una semplice preferenza per il paese estero, causano il movimento del fattore lavoro da una area geografica ad un altra. La migrazione per ragioni economiche in un contesto statico in un contesto dinamico (in cui si definisce anche la lunghezza; migrazione temporanea). Alcuni cenni storici La migrazione in Europa Cinque fasi storiche: Periodo Da A Germania dell Est 20 Germania Ovest mln) Economie in via di verso l Europa sviluppo (Europa settentrionale (Belgio, meridionale e centrale, Francia, Germania, Turchia ecc.) Regno Unito, Olanda) 1974-primi Stessa provenienza Riunificazione delle anni 80 famiglie Fine anni 80 Migrazione dall est- Verso l ovest Anni 90 Migrazione di profughi [Fig. 16.1] 1
2 La migrazione in Italia Periodo Flussi ampi di emigrazione internazionale (circa 26 ml ) Dal 1980 paese di immigrazione [Tab. 16.2] Anche se l Italia è caratterizzata da uno dei tassi di disoccupazione più elevati. Tuttavia, migrazione verso il Nord Italia, soprattutto. Il livello è tuttavia ancora modesto se posto a confronto con gli altri paesi UE. L assimilazione economica Quali i benefici del paese ospitante? Dipenderà da: la formazione iniziale del lavoratore immigrato la formazione nel paese di destinazione, con livello di specializzazione produttiva H. La scelta ottima del tempo s per investire nel primo periodo in istruzione, rinunciando al salario W, ma ottenendo nel secondo periodo un salario W=Hw (con w il tasso di rendimento della qualifica produttiva H). Data la funzione di produzione del capitale umano: 2
3 f 1 α α ( s, H, A) = ( sh ) A con α ( 0, 1) e A l abilità individuale, la scelta ottima del tempo s garantirà il massimo reddito percepito nell arco di vita, composto da due periodi: da cui si ha che ( 1 s) W + W + f ( s, H A) y =, s* w = A 1 α 1 1 H da cui se A o w oppure H s Sostituendo si ottiene la crescita salariale attesa dato s. 1 α W = * α ( s * H ) A + s wh da cui se A o w W I salari crescono al trascorrere del tempo nel paese di destinazione, in ragione delle abilità individuali. 3
4 La verifica empirica Chiswick (1978) in una verifica empirica su dati americani trova che gli immigrati iniziano guadagnando meno dei nativi, ma li raggiungono dopo circa 15 anni di residenza negli Stati Uniti. [Fig. 16.2] La critica di Borjas (1985) Chiswick usa però una sola indagine (cross-section), non invece i dati longitudinali. Non è dunque in grado di distinguere l effetto del periodo di soggiorno, dall effetto coorte. [Fig. 16.3] Borjas prova che la qualità delle coorti è diminuita nel tempo, e che stime cross-section possono sovrastimare il tasso di assimilazione. Migrazione selettiva e distribuzione del reddito La qualità delle coorti è correlata con le caratteristiche del paese di origine nella fase di emigrazione (principali indicatori macroeconomici). 4
5 Ma gli immigrati sono auto-selezionati positivamente o negativamente? Dipende da quale tra il paese di origine ed il paese di destinazione abbia la distribuzione salariale più concentrata. [Fig. 16.4] Se: il salario medio è più elevato nel paese ospitante, la distribuzione salariale è meno concentrata, le qualifiche dei lavoratori sono perfettamente trasferibili tra le due economie (un migrante dell n-esimo percentile nel paese di origine, farà parte dell n-esimo percentile anche nel paese ospitante la prospettiva di miglioramento salariale induce il migrante ad emigrare (processo di auto-selezione positiva, essendo i lavoratori più qualificati ad emigrare). Se invece la distribuzione salariale nel paese ospitante è più concentrata, vantaggio anche per i lavoratori meno qualificati. 5
6 Il tasso di rendimento della migrazione è dato da: r = I E ( W W )( 1+ A) O D ( 1+ A) c + c = I E ( W W ) c O + c D ( 1+ A) in cui A è la dev % dalle abilità medie nel paese di origine e c O e c D rispettivamente il costo opportunità e il costo diretto della migrazione, e W I e W E il salario nel paese ospitante ed in quello di origine. Al crescere delle abilità individuali, r, con una maggiore convenienza economica a migrare. Tuttavia se il tasso di disoccupazione nel paese di destinazione < tasso di disoccupazione nel paese di origine e Pr(A) è la probabilità di occupazione, il tasso di rendimento diventa: W r = I E ( W Pr( A) + (1 Pr( A)) B) c O + c D ( 1+ A) con B<W E indichiamo il sussidio alla disoccupazione. L effetto di A ora è ambiguo ed r potrebbe essere elevato anche per i meno abili. 6
7 Migrazioni permanenti o temporanee Si possono considerare due tipi di migrazioni temporanee: 1. rientro fissato dal contratto (migrazione a contratto); 2. rientro per scelta (migrazione di ritorno) In entrambi i casi il livello di formazione sarà influenzato dalla natura temporanea o permanente della migrazione. La eventuale natura temporanea della migrazione induce ad investire meno nel capitale specifico del paese ospitante. gli immigrati temporanei dovrebbero mostrare una minore mobilità salariale rispetto agli immigrati permanenti. Sulla scelta di ritorno pesano tre fattori: a) l utilità marginale del consumo è più alta nel paese di origine; b) i prezzi sono più bassi; c) dopo aver acquisito qualifiche nel paese ospitante profittevoli nel paese di origine, il lavoratore ritorna per avviare una attività più remunerativa. 7
8 Le conseguenze della migrazione per i paesi ospitanti e i paesi di origine Emigrazione (brain drain) e potenziale crescita del paese di origine Nel paese ospitante gli immigrati sono sostituti o complementi dei nativi? Il primo alimenta la paura della competizione per il lavoro L importanza delle politiche migratorie. In Europa ed in Italia fase di transizione da una politica reattiva ad una politica pro-attiva e comune. 8
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