MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA IN GALLERIA IMPIANTI LUCE E FORZA MOTRICE DI EMERGENZA PER GALLERIE OLTRE 1000 METRI

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1 Direzione Produzione Ingegneria di Manutenzione Trazione Elettrica e SSE 1 di 102 PARTE TITOLO PARTE I PARTE II PARTE III PARTE IV PARTE V PARTE VI PARTE VII PARTE VIII PARTE IX GENERALITÀ REQUISITI DI QUALITÀ FONTI DI ALIMENTAZIONE INTERFERENZE E ISOLAMENTO PROTEZIONE E SELEZIONE DEL TRONCO GUASTO SUPERVISIONE, COMANDO, CONTROLLO E DIAGNOSTICA SISTEMA (SCADA). ARCHITETTURA HW&SW CARATTERISTICHE TECNICHE E COSTRUTTIVE DEL SISTEMA E DEI COMPONENTI PROCEDURA DI COLLAUDO ALLEGATI A termine di legge la Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. si riserva la proprietà di questo documento che non potrà essere copiato, riprodotto o comunicato ad altri senza esplicita autorizzazione. Rev Data Descizione Verifica Tecnica Autorizzazione A Emissione per applicazione A. Spadini G. P. Pavirani B Revisione generale A. Spadini G. P. Pavirani Redatto: P. Tagliaboschi

2 2 di 102 Indice I GENERALITÀ... 5 I.1 SCOPO... 5 I.2 CAMPO DI APPLICAZIONE... 7 I.3 DOCUMENTAZIONE CORRELATA... 8 I.4 DEFINIZIONI I.5 ABBREVIAZIONI II REQUISITI DI QUALITÀ II.1 PREMESSE II.2 FORNITORI II.3 PIANO DELLA QUALITÀ II.4 CRITERI DI ACCETTAZIONE III FONTI DI ALIMENTAZIONE IV INTERFERENZE E ISOLAMENTO IV.1 PREMESSA IV.2 INTERFERENZA TRA IMPIANTI TE E LFM IV.3 DOPPIO ISOLAMENTO E COLLEGAMENTO NEUTRO V PROTEZIONE E SELEZIONE DEL TRONCO GUASTO V.1 PREMESSE V.2 SISTEMA DI GESTIONE DEGLI IMPIANTI L.F.M V.2.1 Caratteristiche hardware V.2.2 Sistema di messa a terra del neutro e delle masse V.2.3 Il sistema di protezione e selezione del tronco guasto V.3 DESCRIZIONE DELL IMPIANTO L.F.M. IN GALLERIA V.3.1 Quadri di Piazzale Ubicazione e condizioni di esercizio V.3.2 Dorsali di distribuzione ad 1 kv V.3.3 Quadri di Tratta Caratteristiche generali VI SUPERVISIONE, COMANDO, CONTROLLO E DIAGNOSTICA (SCADA) SISTEMA. ARCHITETTURA HW & SW VI.1 REQUISITI GENERALI VI.1.1 Criteri di progetto VI Utilizzo di tecnologie consolidate...45 VI Omogeneità delle apparecchiature impiegate...45 VI Elevata disponibilità...45 VI Modularità...45 VI Autodiagnosi...46 VI.1.2 Caratteristiche del sistema VI Interfaccia con gli enti controllati...46 VI Intelligenza distribuita...46 VI Scambio di informazioni...46 VI Programmazione dei PLC dei QdT/QdP...46 VI Espandibilità...47 VI Utilizzo di reti aperte e standard...47 VI Interfaccia con sistemi di livello superiore...47 VI.2 REQUISITI DI SISTEMA VI.3 DESCRIZIONE GENERALE DEL SISTEMA VI.3.1 Unità locali di campo (UdT/UdP) VI.3.2 Dispositivi di Front-End... 53

3 3 di 102 VI.3.3 Interfaccia del server LFM con sistema SPVI VI.3.4 Rete di Comunicazione VI.3.5 Postazione di Supervisione (Client) VI.3.6 Software di base ed applicativo VI.3.7 Criteri di accettazione della configurazione VI.4 SPECIFICHE FUNZIONALI DEL SOFTWARE VI.4.1 Descrizione delle Funzioni Logiche VI.4.2 Gestione lampade di illuminazione delle vie di esodo VI Accensione in Emergenza...62 VI Accensione per la verifica stato lampade...63 VI Funzione di rilevazione lampada guasta...63 VI Funzione di rilevazione stato pulsante d emergenza...64 VI Comando degli interruttori di tratta...65 VI Comando di blocco...68 VI Definizione del verso di alimentazione...68 VI.4.3 Diagnostica apparecchiature VI.4.4 Aggiornamento data-ora VI.4.5 Teleprogrammazione protezioni elettriche VI.4.6 Telegestione degli enti afferenti al sistema VI.4.7 Comandi manuali da terminale VI.4.8 Configurazione degli enti afferenti al sistema VI.4.9 UdT/UdP Letture cicliche VI.4.10 UdT/UdP Dati spontanei VI.4.11 UdT/UdP Comandi da Centrale Master VI.4.12 UdT/UdP Allineamento data/ora VI.4.13 UdT/UdP Lettura eventi RIPC VI.4.14 UdT/UdP Configurazione RIPC VII CARATTERISTICHE TECNICHE E COSTRUTTIVE DEL SISTEMA E COMPONENTI VII.1 PIAZZALE VII.1.1 Locali Tecnici VII.1.2 Quadri di Bassa Tensione VII.1.3 UPS VII.2 GALLERIA VII.2.1 Dorsali in galleria e dispositivi periferici VII.2.2 Attrezzature varie VIII PROCEDURA DI COLLAUDO VIII.1 GENERALITÀ VIII.1.1 Esame preliminare VIII.1.2 Isola di verifica di sistema VIII.1.3 Esecuzione delle prove (Test Plant) VIII.1.4 Condizioni di accettazione VIII.1.5 Prove di Accettazione VIII.2 RAPPORTO DI PROVA VIII.2.1 Check List Comunicazione UdP-UdT-QFE VIII.2.2 Check List QFE VIII.2.3 Check List Selettori e Manutenzione VIII.2.4 Gestione Illuminazione (Luci e MAE) VIII.2.5 Check List Protezione e Selezione Guasto VIII.2.6 Check List Riconfigurazione 1 kvca VIII.2.7 Interblocchi... 85

4 4 di 102 IX ALLEGATI IX.1.1 Cabina e QdP IX.1.2 Funzioni Protezione/Selezione e Supervisione IX.1.3 Distribuzione elettrica per galleria a doppio binario 25 kvca (vedi disegno E 73201) IX.1.4 Distribuzione elettrica per galleria a doppio binario 3 kvcc (vedi disegno E 73201) IX.1.5 Architettura esemplificata WAN IX.1.6 Quadro di Front-End IX.1.7 Distribuzione lampade IX.1.8 Disposizione dorsali a parete e collegamenti alla nicchia (vedi disegno E 73201) IX.1.9 Layout Armadio di Soccorso Avvolgicavo IX.1.10 Lampada illuminazione vie di esodo IX.1.11 Layout Quadro di Piazzale IX.1.12 Layout Quadro di Tratta IX.1.13 Layout disposizione apparecchiature in nicchia (vedi disegno E 73201) IX.1.14 Layout quadro QBT

5 SPECIFICA TECNICA DI 5 di 102 I I.1 Scopo Generalità La presente Specifica Tecnica di Costruzione annulla e sostituisce la precedente normativa RFI DPRIM STC IFS LF610A edizione 2010 e recepisce ed integra i seguenti documenti: Linee Guida per il miglioramento della Sicurezza nelle Gallerie Ferroviarie, elaborate dal Gruppo di Lavoro misto FF.S.-C.N.VV.F. e scaturite dall emanazione del D.M. 03/96, fascicolo 4101, da parte del Ministero dell Interno, Direzione Generale della Protezione Civile e dei Servizi Antincendio. Criteri Progettuali per la realizzazione degli Impianti: Elettrico e D illuminazione e Supervisione, Ed. Aprile Decreto 28 ottobre 2005 Sicurezza nelle gallerie ferroviarie del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Specifica tecnica di interoperabilità "Sicurezza nelle gallerie ferroviarie" pubblicata nella gazzetta ufficiale dell'unione Europea il 7 marzo La presente Specifica Tecnica di Costruzione ha la finalità di indicare le scelte tecniche relative agli impianti di Luce e Forza Motrice realizzati ai sensi del DM per garantire l alimentazione degli impianti di illuminazione delle vie di esodo all interno delle gallerie e dei piazzali esterni posti agli imbocchi delle stesse, degli impianti di diffusione sonora, telefonia, radiopropagazione,del sistema idrico antincendio nonché degli impianti di ventilazione, ove presenti. Al riguardo un impianto progettato e realizzato secondo quanto indicato nella presente Specifica Tecnica rispetta i requisiti minimi del DM di seguito riportati: Affidabilità delle installazioni elettriche I componenti elettrici destinati all alimentazione dei vari impianti di emergenza (luce e forza motrice) devono risultare protetti da guasti e per quanto possibile da danni conseguenti ad eventi incidentali. Gli impianti di alimentazione elettrica al servizio dei dispositivi di emergenza devono, inoltre, prevedere opportune configurazioni o ridondanze tali da garantire, in caso di guasto singolo, la sola perdita di brevi tratti di impianto in galleria, comunque non superiori a 500 m Illuminazione di emergenza in galleria Deve essere previsto un impianto di illuminazione in galleria che garantisca lungo i percorsi di esodo un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux medi, a 1.0 m dal piano di calpestio e comunque assicurando 1 lux minimo Disponibilità di energia elettrica per le squadre di soccorso Per gallerie di lunghezza superiore a 2.000m, deve essere prevista la possibilità di alimentare in galleria in galleria, almeno ogni 500m, apparati elettrici in uso alle squadre di soccorso, in modo sicuro ed affidabile. e le prescrizioni delle STI in materia di sicurezza nelle gallerie ferroviarie ed in particolare i punti: Illuminazione di emergenza nelle vie di esodo. La presente specifica si applica a tutte le gallerie continue di lunghezza superiore a 500 m. Deve essere previsto un impianto di illuminazione che guidi i passeggeri e il personale verso un'area di sicurezza in caso di emergenza. E' consentito un sistema di illuminazione diverso da quello elettrico a condizione che sia in grado di svolgere la funzione prevista. Il sistema di illuminazione deve rispondere ai seguenti criteri:

6 6 di 102 Galleria a singolo binario: un lato (lo stesso del marciapiede) Galleria a doppio binario: entrambi i lati. Posizione delle luci: al di sopra del marciapiede, più in basso possibile, in modo da non interferire con lo spazio libero per il passaggio delle persone o inserite nel corrimano. La luminanza deve essere di almeno 1 lux a livello del marciapiede. Autonomia e affidabilità: deve essere garantita alimentazione elettrica per l'emergenza o per altre necessità assicurando una disponibilità di almeno 90 minuti. Se la luce di emergenza è spenta durante le normale condizioni di esercizio, deve essere possibile accenderla per mezzo delle due modalità seguenti: manualmente dall'interno della galleria ad intervalli di 250 m. da parte del responsabile della galleria utilizzando un comando a distanza Alimentazione di energia elettrica Il sistema di distribuzione dell'energia elettrica nella galleria deve essere adeguato alle attrezzature delle squadre di soccorso in conformità al piano di emergenza per la galleria. Alcuni gruppi delle squadre di soccorso nazionali possono essere autosufficienti per quanto riguarda l'alimentazione di corrente. In questo caso, può essere opportuna la scelta di non prevedere strutture di alimentazione di energia destinate all'uso di questi gruppi. Tale decisione, tuttavia, deve essere descritta nel piano di emergenza Requisiti per i cavi elettrici nelle gallerie In caso di incendio, i cavi scoperti devono avere caratteristiche di bassa infiammabilità, bassa propagazione di incendio, bassa tossicità e bassa densità di fumo. Questi requisiti sono soddisfatti dalla compatibilità dei cavi con le norme EN (1998), EN (1998) e EN (1999) Affidabilità delle installazioni elettriche Le installazioni elettriche attinenti alla sicurezza (rilevatore di incendi, illuminazione di emergenza, comunicazioni di emergenza e qualsiasi altro sistema considerato dal gestore dell'infrastruttura o dall'ente appaltante come vitale per la sicurezza dei passeggeri nella galleria) devono essere protette contro i danni derivanti da impatto meccanico, calore o fuoco. Il sistema di distribuzione deve essere progettato per consentire al sistema di tollerare un danno inevitabile attraverso (ad esempio) collegamenti alternativi di eccitazione. L'alimentazione elettrica deve essere in grado di funzionare pienamente anche in caso di perdita di un elemento fondamentale. Le luci di emergenza e i sistemi di comunicazione devono disporre di una riserva di 90 minuti. Parimenti la presente Specifica Tecnica di Costruzione si prefigge di indicare le scelte architetturali necessarie per la realizzazione del sistema di telecomando e telecontrollo (telegestione), detto anche Sistema di Supervisione (SCADA), del sistema di alimentazione dell impianto di illuminazione di emergenza di galleria. Le apparecchiature normalizzate dalla presente Specifica Tecnica di Costruzione devono inoltre possedere requisiti idonei alla realizzazione delle funzioni di diagnostica. Tali requisiti sono indicati nella descrizione delle singole apparecchiature al fine di consentire un organizzazione della manutenzione su condizione. La visione centralizzata del Sistema di Supervisione degli impianti ad essa afferenti è finalizzata ad una migliore gestione degli interventi sugli impianti sia in condizioni normali che in condizioni di guasto.

7 7 di 102 I.2 Campo di applicazione La presente Specifica Tecnica di Costruzione si applica a tutte le gallerie ferroviarie di lunghezza maggiore di 1000 metri sia in esercizio che in fase di costruzione o allo stato di progettazione, ivi comprese quelle delle nuove linee AV/AC. In particolare si applica alle apparecchiature poste a servizio delle seguenti funzioni: Protezione; Selezione del tronco guasto; Riconfigurazione Automatica dell alimentazione a 1 kvca; Gestione illuminazione; e alle seguenti apparecchiature: Centrale Master per il controllo e comando degli enti; Quadri di Tratta e Quadri di Piazzale, Dispositivi a microcontrollore Unità di Piazzale (UdP), Unità di Tratta (UdT); e Unità di Finestra (UdF); Postazioni remote di Supervisione di tipo Client (controllo, comando, diagnostica e manutenzione). La presente Specifica Tecnica di Costruzione integra ed è integrata da tutte le specifiche tecniche di fornitura in vigore elencate al paragrafo successivo I.3.

8 8 di 102 I.3 Documentazione correlata L impianto deve essere progettato e realizzato, oltre che secondo quanto indicato nella presente Specifica Tecnica di Costruzione, nella completa osservanza delle leggi e norme vigenti in materia, con particolare riguardo a quelle di seguito riportate: Linee Guida per il miglioramento della sicurezza nelle gallerie ferroviarie - approvate con lettera del 21/1/98 del Presidente delle Ferrovie dello Stato, e con lettera del 11/11/97, della Direzione Generale della Protezione Civile e dei Servizi Antincendio del Ministero degli Interni; D.M. 28 ottobre 2005, Sicurezza nelle gallerie ferroviarie ; D.M. 22 gennaio 2008, n. 37, Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11- quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici ; D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro ; D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106, Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro ; Legge n.186/68, Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici ; Direttiva 2004/108/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 dicembre 2004 concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alla compatibilità elettromagnetica e che abroga la direttiva 89/336/CEE; Direttiva 2006/95/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2006 concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative al materiale elettrico destinato ad essere adoperato entro taluni limiti di tensione; Decisione 2008/163/CE della Commissione Europea del 20 dicembre 2007 (entrata in vigore il 1 luglio 2008) relativa alla specifica tecnica di interoperabilità concernente la «sicurezza nelle gallerie ferroviarie» nel sistema ferroviario transeuropeo convenzionale e ad alta velocità; RFI QUA SP AQ 001 B, 12 giugno 2002, Prescrizioni per la gestione degli appalti di lavori, manutenzioni, opere e forniture in opera sulla base di documenti di pianificazione della qualità ; Disposizione del Gestore dell Infrastruttura Ferroviaria Nazionale 17 dicembre 2007, n. 60, Attuazione del Decreto Ministeriale del 28 ottobre 2005 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti recante norme in materia di sicurezza nelle gallerie ferroviarie ; Procedura Subdirezionale RFI DMA PS IFS 44 A del : Attività di verifica dei requisiti di affidabilità, manutenibilità e disponibilità nella fase di omologazione del prodotto. Specifica Tecnica di Fornitura RFI DPRIM STF IFS LF 612, Miglioramento della sicurezza in galleria Impianti Luce e Forza Motrice di emergenza per gallerie oltre 1000 metri - Quadro di Tratta ;

9 9 di 102 Specifica Tecnica di Fornitura RFI DPRIM STF IFS LF 613, Miglioramento della sicurezza in galleria Impianti Luce e Forza Motrice di emergenza per gallerie oltre 1000 metri - Quadro di Piazzale ; Specifica Tecnica di Fornitura RFI DPRIM STF IFS LF 614, Miglioramento della sicurezza in galleria Impianti Luce e Forza Motrice di emergenza per gallerie Cassette e Pulsanti ; Specifica Tecnica di Fornitura RFI DPRIM STF IFS LF 615, Miglioramento della sicurezza in galleria Impianti Luce e Forza Motrice di emergenza per gallerie oltre 1000 metri Armadio Avvolgicavo ; Specifica Tecnica di Fornitura RFI DPRIM STF IFS LF 616, Miglioramento della sicurezza in galleria Impianti Luce e Forza Motrice di emergenza per gallerie oltre 1000 metri - Quadro di Front End e SCADA LFM ; Specifica Tecnica di Fornitura RFI DPRIM STF IFS LF 618, Miglioramento della sicurezza in galleria Impianti Luce e Forza Motrice di emergenza per gallerie oltre 1000 metri Trasformatore di alimentazione ; Specifica Tecnica di Fornitura RFI DPRIM STF IFS LF 619 Miglioramento della sicurezza in galleria Cavi per Impianti Luce e Forza Motrice di emergenza per gallerie oltre 500 metri ; Specifica Tecnica Funzionale RFI DPRIM SP IFS 002 0, Sistema di Supervisione degli impianti di sicurezza delle gallerie ferroviarie ; RFI DTC DNS EE IFS 177A, Specifica tecnica Sezionamento della linea di contatto e messa a terra di sicurezza per gallerie ferroviarie ; RFI DPRIM STF IFS TE 088, Quadro di sezionamento sottocarico per il sistema di trazione elettrica a 3 kvcc ; RFI DPRIM STF IFS TE 089, Dispositivo motorizzato di cortocircuito per il sistema di trazione elettrica a 3 kvcc ; RFI TCTS ST TL C, TT 597 Specifica tecnica impianti di telecomunicazione per la sicurezza delle gallerie ferroviarie ; RFI DTCDNSSSTB SF IS A, 18 marzo 2008, Specifica tecnica di fornitura: trasformatori d'isolamento monofasi e trifasi a raffreddamento naturale in aria destinati agli impianti di sicurezza e segnalamento. RFI DPRIM STF IFS TE 143, Relè a tutto o niente per impianti di energia e trazione elettrica ; Norma CEI 64-8, Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a V in corrente alternata e a V in corrente continua e sue varianti; CEI EN : Tecnica di comunicazione ad onde convogliate CEI EN : Applicazioni ferroviarie, tranviarie, filoviarie e metropolitane - Parte 1: Generalità. CEI EN : Applicazioni ferroviarie, tranviarie, filoviarie e metropolitane Parte 4 - Apparecchiature di segnalamento e telecomunicazioni. CEI EN : Applicazioni ferroviarie, tranviarie, filoviarie e metropolitane Parte 5 - Emissioni ed immunità di apparecchi e impianti fissi di alimentazione. Norma CEI EN :1997 (CEI 9-6), Applicazioni ferroviarie - Installazioni fisse. Parte 1: Provvedimenti di protezione concernenti la sicurezza elettrica e la messa a terra ;

10 10 di 102 Norma CEI EN :1998/A1:2002 (CEI 9-6/2), Applicazioni ferroviarie, tranviarie, filoviarie e metropolitane - Impianti fissi. Parte 2: Protezione contro gli effetti delle correnti vaganti causate da sistemi di trazione a corrente continua ; Norma CEI EN : , Applicazioni ferroviarie, tranviarie, filoviarie e metropolitane Coordinamento degli isolamenti. Parte 1: Requisiti base Distanze in aria e distanze superficiali per tutta l apparecchiatura elettrica ed elettronica ; Norma CEI EN /A1/A2: , Applicazioni ferroviarie, tranviarie, filoviarie e metropolitane Coordinamento degli isolamenti. Parte 1: Requisiti base Distanze in aria e distanze superficiali per tutta l apparecchiatura elettrica ed elettronica ; Norma CEI EN 50126: Applicazioni ferroviarie, tranviarie, filotramviarie e metropolitane: la specificazione e la dimostrazione di affidabilità,disponibilità,manutenibilità e sicurezza (RAMS). Norma CEI EN Railway Applications Communications, signaling and Processing System Software for Railway Control and Protection System. Norma CEI EN Applicazioni ferroviarie, tranviarie, filotramviarie e metropolitane: Sistemi di comunicazione, segnalamento ed elaborazione Sistemi elettronici di sicurezza per il segnalamento. Norma CEI EN Applicazioni ferroviarie, tranviarie, filotramviarie e metropolitane: Comunicazioni di sicurezza in sistemi di trasmissione di tipo aperto. Norma CEI EN :1999/A2:2003 (CEI 38-1;V2), Trasformatori di misura - Parte 1: Trasformatori di corrente ; Norma CEI EN :1999/A2:2003 (CEI 38-2;V1), Trasformatori di misura - Parte 2: Trasformatori di tensione induttivi ; Norma CEI EN 60529:1991/A1:2000 (CEI 70-1;V1), Gradi di protezione degli involucri (Codice IP) ; Norma CEI EN Coordinamento dell isolamento per apparecchiature nei sistemi BT. Parte 1: principi, prescrizioni e prove ; Norma CEI EN 61140: Protezione contro i contatti elettrici, aspetti comuni per gli impianti e le apparecchiature. Norma CEI 14:1997, Guida per l'esecuzione delle prove sui trasformatori di potenza ; Norma CEI 14-7:1997, Marcatura dei terminali dei trasformatori di potenza ; Norma CEI EN :2006 (CEI 14-32), Trasformatori di potenza. Parte 11: Trasformatori di tipo a secco ; Norma CEI EN :2007 (CEI 17-5), Apparecchiature a bassa tensione - Parte 1: Interruttori automatici ; Norma CEI EN :2007 (CEI 17-5), Apparecchiature a bassa tensione - Parte 2: Interruttori automatici ; Norma CEI EN :2007 (CEI 17-5), Apparecchiature a bassa tensione - Parte 3: Interruttori automatici ; Norma CEI EN :2004/A12:2009 (CEI 23-3/1;V3), Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per impianti domestici e similari. Parte 1: Interruttori automatici per funzionamento in corrente alternata ;

11 11 di 102 Norma CEI EN :2005/A12:2010 (CEI 23-42;V2), Interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari. Parte 1: Prescrizioni generali ; Norma CEI EN :1997/A11:1999 (CEI 23-43;V1), Interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari. Parte 2-1: Applicabilità delle prescrizioni generali agli interruttori differenziali con funzionamento indipendente dalla tensione di rete ; Norma CEI EN :2010 (CEI ), Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT). Parte 1: Regole generali ; Norma CEI EN :2010 (CEI ), Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT). Parte 2: Quadri di potenza ; Norma CEI EN :2006/A1:2009 (CEI 96-3;V2), Sicurezza dei trasformatori, delle unità di alimentazione, dei reattori e prodotti similari. Parte 1: Prescrizioni generali e prove ; Norma CEI EN Controllori programmabili. Parte 3 linguaggi di programmazione. CEI 23-48, Involucri per apparecchi per installazioni elettriche fisse per usi domestici e similari ; CEI EN , Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate destinate ad essere installate all esterno in luoghi pubblici. Cassette per distribuzione in cavo ; CEI 17-44, Apparecchiature a bassa tensione - Regole generali, CEI 20-35, Cavi non propaganti la fiamma. ; CEI 20-22/3, Prove di incendio sui cavi elettrici. - Parte 3: Prove su fili o cavi disposti a fascio. CEI 20-38/1, Cavi isolati con gomma non propaganti l'incendio e a bassissima emissione di fumi e gas tossici. - Parte 1 :Tensione nominale non superiore a 0,6/1 kv. ; CEI EN , Spine e prese per uso industriale. - Parte 1: Prescrizioni generali. ; Resta inteso che le normative sopra citate devono essere applicate nella versione vigente al momento della realizzazione dell impianto. Per le apparecchiature si rimanda alle Norme e Leggi vigenti ove applicabili. Per tutto ciò che non sia comunque specificatamente prescritto, il Costruttore, tenute presenti le necessità dell esercizio ferroviario e del luogo di installazione, deve sempre attenersi alle migliori regole dell arte in modo da realizzare quanto di più accurato sia per qualità di materiale impiegato che per posa in opera.

12 12 di 102 I.4 Definizioni Per le definizioni relative agli elementi costitutivi e funzionali della presente specifica valgono, oltre quelle stabilite dalle normative CEI in vigore, anche quelle qui di seguito riportate: Alimentazione normale Alimentazione di riserva Automatico Manuale Impianto Interruttore - Sezionatore Perdita di isolamento Schermo Modulo Analogiche Esterne (MAE) Stato dell impianto caratterizzato dalla presenza di una sola fonte di alimentazione attiva, ubicata su uno dei due imbocchi della galleria in corrispondenza dei Quadri di Piazzale (QdP) posti alle estremità della dorsale a 1 kvca o, per gallerie più lunghe di 10 km, in corrispondenza della finestra di accesso intermedia, previo sezionamento dei componenti guasti. Stato dell impianto conseguente ad un guasto su uno dei quadri di tratta (QdT) o su una tratta della dorsale a 1 kvca, caratterizzato dalla presenza di due fonti di alimentazione attive ubicate su ciascuno dei due imbocchi della galleria in corrispondenza dei Quadri di Piazzale (QdP) posti alle estremità della dorsale a 1 kvca o, per gallerie più lunghe di 10 km, in corrispondenza della finestra di accesso intermedia, previo sezionamento dei componenti guasti. Stato del sistema in cui i processi operano autonomamente. Stato del sistema in cui i processi vengono attivati e terminati dall operatore. L uscita da tale stato (ed il conseguente ritorno a quello di automatico) deve avvenire per comando dell operatore. Insieme dei seguenti componenti: Quadri in media tensione, trasformatori MT/BT, Quadri di Piazzale (QdP), Quadri di Tratta (QdT), Quadri Front-End (FE) e dorsali cavi a 1 kvca e Vca. Interruttore di tipo estraibile/removibile, motorizzato con o senza sganciatori magnetotermici diretti, dotati anche di manovra manuale e di contatti per il controllo di posizione e stato. Qualsiasi condizione di guasto che produce una perdita i isolamento delle parti in tensione verso la massa di un quadro elettrico e/o verso lo schermo metallico di un cavo. Conduttore cilindrico o nastro di rame posizionato tra l isolamento di un cavo e la guaina di protezione, destinato a neutralizzare eventuali disturbi indotto e/o perdite di isolamento attraverso l utilizzo di adeguati dispositivi di controllo dell isolamento Modulo destinato alla gestione analogica delle grandezze delle apparecchiature esterne al Quadro di Tratta (QdT) (lampade, pulsanti d emergenza e relative lampade a LED). Tale modulo è composto da due distinte unità La prima unità comunica con il sistema che realizza la Funzione di Supervisione tramite Unità di Tratta mediante Input/Output digitale per una segnalazione ad eventi e comunicazione RS 485 con protocollo Modbus-RTU per lo scambio del set completo di dati.

13 Periferico Modulo Analogiche Esterne (PMAE) Quadro Front-End (QdFE) Quadro di Piazzale (QdP) Quadro di Tratta (QdT) Relè Indiretto di Protezione/Controllo (RIPC) Riconfigurazione automatica 13 di 102 La seconda unità controlla l efficienza delle lampade di illuminazione vie di esodo e comunica con i PMAE sulla linea di alimentazione lampade di riferimento. Le due unità sono collegate esclusivamente da una fibra ottica. Modulo Periferico destinato alla gestione e controllo diagnostica della lampada di riferimento e del pulsante di emergenza. Tale modulo comunica mediante onde convogliate sulla dorsale lampade 230 V ac con il Modulo Analogiche Esterne (MAE) Quadro di comando e controllo contenente la Centrale Master. E dedicato a diagnosticare e comandare gli enti di impianto, dai quadri QdP ai quadri QdT per la riconfigurazione dell alimentazione delle dorsali. Quadro elettrico contenente dispositivi di interruzione, sezionamento e protezione ubicato in corrispondenza degli imbocchi della galleria e destinato a fornire l alimentazione alle dorsali a 1 kv e alle utenze esterne alla galleria. Quadro elettrico contenente apparecchiature di trasformazione, conversione e relativi dispositivi di interruzione, sezionamento e protezione ubicato all interno della galleria in corrispondenza delle nicchie e destinato a fornire l alimentazione agli impianti di illuminazione delle vie di esodo, impianti di diffusione sonora e telefonia e agli Armadi di Soccorso Avvolgicavo. Dispositivo a microprocessore dedicato alle funzioni di protezione/selezione e di segnalazione di stato delle grandezze amperometriche e voltmetriche, rilevate attraverso trasformatori di misura. Il dispositivo attiva le sue uscite quando si verificano particolari condizioni nei suoi circuiti d entrata. Processo automatico eseguito direttamente dal Sistema di Supervisione e Controllo atto a: gestire la modifica dello stato degli interruttori dopo la selezione del guasto realizzata in automatico dal sistema di protezione, per far passare l impianto dalla condizione di alimentazione normale a quella di alimentazione di riserva; oppure a: predisporre lo stato degli interruttori nel caso di fallimento della selezione automatica del guasto da parte del sistema di protezione, per far passare l impianto dalla condizione di alimentazione normale a quella di alimentazione di riserva. Tale processo sarà realizzato dal Sistema di Supervisione e Controllo attraverso il monitoraggio e la registrazione dello stato degli interruttori e del superamento delle soglie di intervento delle protezioni.

14 Spento SPECIFICA TECNICA DI Famiglia Unità di Piazzale (UdP) Unità di Tratta (UdT) Unità di Finestra (UdF) Postazione Server SCADA Unità di PLC Master Centrale Master Postazione di Supervisione LFM Client Prove di selezione 14 di 102 Stato non attivo del sistema (deve essere segnalato visivamente ed acusticamente all operatore, con avviso acustico tacitabile). Insieme di apparecchiature o componenti a logica programmabile (UdP, UdT, UdF), aventi le medesime caratteristiche tecniche e funzionali standardizzato dalla presente STC e dalle corrispondenti STF dei singoli prodotti Dispositivo a logica programmabile destinato alla gestione delle automazioni. Tale dispositivo è ubicato all'interno dei Quadri di Piazzale posti agli imbocchi della galleria e/o dei Quadri di Piazzale posti nella finestra intermedi per gallerie di lunghezza superiore a 10 km. Dispositivo a logica programmabile destinato a gestire le automazioni di nicchia. Tale dispositivo è ubicato all'interno dei Quadri di Piazzale posti agli imbocchi della galleria e/o dei Quadri di Piazzale posti nella finestra intermedi per gallerie di lunghezza superiore a 10 km. Dispositivo a logica programmabile destinato a gestire le automazioni dei QdP ubicati in corrispondenza della finestra intermedia per gallerie superiori a 10 km. Tale dispositivo deve essere della stessa famiglia dell'analogo presente all'interno dei Quadri di Piazzale posti agli imbocchi della galleria e dei Quadri di Tratta posti nelle nicchie. Server Industriale per il controllo e comando degli enti da realizzarsi in congiunzione con l unità PLC Master. Tale postazione SCADA deve inoltre interfacciarsi con sistemi di livello superiore (SPVI,DOTE, ) condividendone i profili operatore. Dispositivo a logica programmabile destinato a raccogliere tutti i dati delle UdP e UdT, a gestire la riconfigurazione delle dorsali a 1kV e a passare tutti i dati al sistema di supervisione SCADA. Tale dispositivo dovrà comunicare con i sistemi di livello superiore (SPVI, DOTE, etc ) Postazione di Supervisione Server Scada con annesso PLC-Master o in alternativa scheda PLC-Master. Tale unità, analogamente alle precedenti, deve presentare una doppia connessione ethernet verso gli switch di rete di piazzale. Postazioni Client ubicate agli imbocchi della galleria, nei locali tecnici di piazzale. Tali postazioni costituiscono l interfaccia operatore per il sistema LFM. Insieme di prove, definite dalla Specifica Tecnica di Fornitura, eseguite dal Fornitore ed effettuate su un numero di esemplari, indicato nella medesima STF e facenti parte di un lotto di produzione, mirate all accertamento della qualità del processo produttivo

15 Prove di Accettazione Prove di Tipo Prove Investigative Prodotto Ferroviario Processo di Omologazione Processo di Accettazione 15 di 102 Insieme di prove, definite dalla Specifica Tecnica di Fornitura, eseguite dal Fornitore in Assicurazione di Qualità su un numero di esemplari, indicato nella medesima STF e facenti parte di un lotto di produzione, mirate all accertamento della conformità del medesimo lotto e, conseguentemente, all accettazione da parte di RFI dello stesso Insieme di prove, definite dalla Specifica Tecnica di Fornitura, effettuate da RFI su un numero di esemplari indicato nella medesima STF, mirate alla dimostrazione della rispondenza del prodotto alla STF nonché alla verifica delle capacità complessive del Fornitore, della bontà dei materiali impiegati e della adeguatezza del ciclo produttivo. Insieme di prove, a cura e spese di RFI, da effettuarsi su un numero di esemplari indicato nella Specifica Tecnica di Fornitura, mirate all acquisizione di informazioni di carattere tecnico relativo alle caratteristiche e alle prestazioni raggiungibili dal prodotto. È un ente, un apparecchiatura, un componente, un organo, un dispositivo, un insieme o un sottoinsieme, un sistema, un impianto o una parte di impianto, un macchinario, un mezzo d opera, un prodotto informatico o quant altro destinato a nuove realizzazioni, a lavori e/o ad interventi di manutenzione utilizzati per la realizzazione di opere e servizi del trasporto ferroviario. È un processo costituito da diverse fasi che permettono di acquisire il livello di sicurezza, di affidabilità, di manutenibilità e di disponibilità che il prodotto ferroviario deve soddisfare. (Omologazione Tecnica di Prodotto, in base alle Procedure Subdirezionali RFI DMA PS IFS 44 A e DI TC PS ORG 002 A ). è un processo costituito da diverse prove che permette di acquisire se tutti i prodotti del lotto di fornitura siano conformi ai requisiti previsti nelle Specifiche Tecniche di Fornitura.

16 16 di 102 I.5 Abbreviazioni Tra le abbreviazioni più ricorrenti si rammentano: ACRONIMO DEFINIZIONE A/I Analog Input AM Agente Manutentore AS Amministratore di Sistema AV/AC Alta Velocità/Alta Capacità BT Bassa tensione CdR Circuito di Ritorno CI Coordinatore Infrastruttura D/I Digital Input D/O Digital Output DCO Dirigente Centrale Operativo DM Dirigente Movimento DMO Dirigente Movimento Operativo DP Direzione Produzione I/O Input/Output LdC Linea di Contatto LFM Luce e Forza Motrice MAE Modulo Analogiche Esterne MATS Messa a terra di sicurezza della Linea di Contatto MT Media tensione PC Server Personal Computer industriale rack 19 PMAE Periferica Modulo Analogiche Esterne PLC Controllore a logica programmabile PLC Master Controllore a logica programmabile di governo principale PdQ Piano della Qualità QdP Quadro di Piazzale QdT Quadro di Tratta QdFE Quadro di Front End RI Responsabile Infrastruttura RIPC Relè Indiretto di Protezione/Controllo SCADA Sistema di supervisione, acquisizione, controllo, e diagnostica. T-I Tenuta Impulso TE e SSE Trazione Elettrica e SSE UdT Unità di Tratta Unità a Logica Programmabile (PLC) UdF Unità di Finestra Unità a Logica Programmabile (PLC) UdP Unità di Piazzale Unità a Logica Programmabile (PLC)

17 17 di 102 ACRONIMO A CT DPR DSQ DT DT (2) DVR DVS FdC HW IFS IT IT LdC LE LFM LP MA MO MTBF MTTR OdS OMFS PD PF PO POD POF POS PS R RAM RFI RV SLA SO SOA DEFINIZIONE Availability - Disponibilità Capitolato Tecnico Direzione Produzione Direzione Strategia Qualità e Sistemi Documento Tecnico/Documentazione Tecnica Direzione Tecnica Documento di Valutazione dei Rischi Documento di Valutazione della Sicurezza Filo di Contatto Hardware Infrastruttura Information Technology Istruzione Tecnica Linea di contatto Legale e societario Luce e Forza Motrice Linee Primarie Manuale Metodologia Operativa Mean Time Between Failure Mean Time To Repair Tempo medio di ripristino Ordine di Servizio Organismo di Omologazione FS Procedura Operativa Direzionale Procedura Operativa Funzionale Procedura Operativa Procedura Operativa Direzionale Procedura Operativa Funzionale Procedura Operativa Subdirezionale Procedura Operativa Subdirezionale Reliability Affidabilità Reliability, Availability, Maintenance; Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. Relè Voltmetrico Sicurezza del Lavoro e ambientale Struttura Organizzativa Società Organismi di Attestazione

18 18 di 102 ACRONIMO SOM SOP SOr SOs SP SPR SRF SSE ST STC STF SW TE TN UA UP UR DEFINIZIONE Specifica di Omologazione Struttura Organizzativa Proprietaria Struttura Organizzativa responsabile Struttura Organizzativa specialistica Specifica Specifica di Prova Specifica dei Requisiti Funzionali Sottostazioni Elettriche Specifica Tecnica Specifica Tecnica di Costruzione Specifica Tecnica di Fornitura Software Trazione Elettrica Testo Normativo Uso Aziendale Uso Pubblico Uso Riservato

19 SPECIFICA TECNICA DI 19 di 102 II Requisiti di Qualità II.1 Premesse La realizzazione di un impianto di Luce e Forza Motrice (LFM) all interno di una galleria ferroviaria, ed in generale di tutti gli impianti ad esso complementari, richiede che i criteri progettuali siano in stretta aderenza con principi guida elaborati sulla scorta di conoscenze tecniche, esperienze dirette e necessità operative affinate nel tempo in forte sinergia fra tutti gli operatori coinvolti nella materia. II.2 Fornitori L Appaltatore, oltre a dimostrare di possedere le necessarie capacità tecnico organizzative, deve operare con un Sistema Qualità conforme alle norme UNI EN ISO 9001:2008 certificato da Organismo di Certificazione accreditato in Italia oppure da Organismo di Certificazione riconosciuto o accreditato dalle competenti autorità del Paese di appartenenza del fornitore. II.3 Piano della qualità Per l esecuzione dei lavori l Appaltatore è tenuto ad approntare il Piano della Qualità (PdQ) redatto secondo la Specifica di gestione per la qualità RFI QUA SP AQ 001 B. Tale documento deve contenere, almeno, i piani di: Piano di Gestione dell Appalto (PGA) che descrive la struttura organizzativa e le risorse dell impresa nonché la pianificazione delle attività; Piano della Progettazione (PdP) che descrive le fasi della progettazione dei lavori da realizzare evidenziandone in sequenza input progettuali, normativa di riferimento e scelte tecniche effettuate sulla base di relazioni e calcoli di verifica; Piano di Approvvigionamenti (PdA) che descrive le modalità e le fonti di approvvigionamento dei materiali, apparecchiature e sistemi; Piano di Fabbricazione e Controllo (PFC) che descrive in ordine sequenziale tutte le fasi di lavoro e di controllo necessarie per la realizzazione dei lavori. II.4 Criteri di accettazione Deve intendersi a carico dell Appaltatore, oltre che il rispetto delle prescrizioni espresse nella presente STC, ogni dichiarazione inerente la qualità sia delle apparecchiature impiegate e dei relativi costruttori, che del loro assemblaggio. Documentazione e Prove Ai fini dell accettazione l Appaltatore é tenuto a documentare la rispondenza ai requisiti di qualità non solo delle singole apparecchiature prescelte per la realizzazione di quanto oggetto della presente STC (ed ovviamente dei relativi costruttori), ma anche a documentare la validità

20 20 di 102 dell integrazione effettuata fra detti apparati per l assemblaggio dell intero complesso al fine del rilascio di probante certificazione in merito alla affidabilità e disponibilità del sistema nel contesto previsto. La mancata rispondenza, anche ad uno solo dei predetti requisiti, potrà essere invocata dal Committente quale motivo di ricusazione della fornitura. Inoltre l Appaltatore deve, a suo onere e carico, provvedere ai collaudi SAT (Site Acceptance Test) di seguito indicati. Tali attività devono avvenire in contraddittorio con il personale RFI. Scopo del collaudo è quello di verificare la corretta realizzazione dell oggetto di fornitura e che in presenza di guasti, sia elettrici che di prodotto, il comportamento sia conforme alle presenti specifiche e ad ogni eventuale ulteriore dettaglio definito nell ambito progettuale di ogni singolo contratto. Pertanto la verifica simula le condizioni di esercizio includendo le apparecchiature di front-end ai capi della galleria, pienamente comunicanti tra loro, e tutte le apparecchiature relative ai QdT/QdP sotto test che quindi devono essere debitamente ed integralmente collegate tra loro, rispondendo al rapporto di prova riportata al paragrafo VII.2. Durante i sopra citati test, oltre alle prove previste dalla normativa vigente, dal piano di qualità e dalla corrispondente STF, vanno eseguite quelle riportate nel capitolo VII per ciascun quadro in fase di omologazione e/o fornitura. Omogeneità dei materiali I materiali e i componenti di uguali caratteristiche e che svolgono le stesse funzioni devono essere rigorosamente uguali tra loro e prodotti possibilmente dallo stesso Costruttore per omogeneità di sistema. Disposizione e condizioni di impiego delle apparecchiature La disposizione delle apparecchiature e le loro condizioni di impiego devono essere tali che il guasto di un elemento o il calore prodotto dallo stesso (sia normalmente che in condizioni di sovraccarico) non alteri o riduca le prestazioni delle apparecchiature adiacenti. L Appaltatore deve provvedere, a proprio onere e carico, ad ogni fornitura/attività complementare si rendesse necessaria al raggiungimento del requisito sopra richiesto.

21 SPECIFICA TECNICA DI 21 di 102 III Fonti di alimentazione La fonte primaria di distribuzione dell alimentazione deve essere derivata per ciascun imbocco della galleria, in ordine di priorità da: ENEL (MT o BT): tramite apposita cabina di interconnessione; Sottostazioni Elettriche (SSE): tramite linea dedicata; Linea di Contatto: tramite apposito convertitore DC/AC per 3 kvcc e da feeder per 25 kvca. L alimentazione dell impianto deve avvenire tramite due cabine di trasformazione (MT/1 kv oppure BT/1 kv), poste agli imbocchi della galleria e ciascuna derivata da una delle fonti sopra indicate, tra loro elettricamente distinte in modo che sia sempre assicurata l alimentazione delle dorsali a 1kV in galleria anche in caso di mancanza di una delle due fonti. Nel caso di gallerie superiori a 10 km dovrà essere prevista una terza fonte di alimentazione realizzata attraverso una cabina di trasformazione (MT/1 kv oppure BT/1 kv) posta in corrispondenza della finestra intermedia. E tassativamente escluso: L utilizzo della stessa fonte di alimentazione per entrambi gli imbocchi della galleria e per la finestra intermedia; Il ricorso all impiego di Gruppi Elettrogeni per realizzare la predetta indipendenza. Nei piazzali esterni, di cui non è ammessa l alimentazione dall imbocco opposto o dalla finestra intermedia, tramite le dorsali di distribuzione in galleria, deve essere prevista una fonte di riserva a servizio delle utenze in BT ivi afferenti e del sistema idrico antincendio. Tale riserva deve essere derivata dalla fonte primaria alternativa o, in difetto di questa, da Gruppo Elettrogeno dedicato. Le cabine di trasformazione devono poter alimentare, ognuna separatamente, le dorsali a 1kV poste all interno della galleria, l impianto di alimentazione dei piazzali esterni, quello delle finestre intermedie in cui siano da prevedersi l impianto di ventilazione nonché gli impianti delle centrali idriche. Le necessarie tensioni nominali (1 kv per l alimentazione delle dorsali e 400 V per l alimentazione del piazzale), devono essere fornite da ciascuna cabina mediante tre trasformatori (uno per ciascuna dorsale e uno per l alimentazione di piazzale). I quadri di alimentazione a servizio delle linee di distribuzione a 1kV in galleria e delle utenze di piazzale a 400 V, devono prevedere uno sganciatore automatico a monte dei trasformatori MT o BT/1kV/0,4 kv, al fine di prevenire l intervento delle protezioni ENEL nel punto di consegna, garantendo nel contempo l indipendenza dell alimentazione delle predette linee. Agli imbocchi della galleria deve essere fornito anche un quadro 400/230 Vca per l alimentazione delle utenze in bassa tensione ubicate all interno del fabbricato impianti tecnologici. In particolare apposite utenze dovranno essere dedicate all alimentazione delle apparecchiature presenti nel suddetto fabbricato (unità di piazzale, circuiti per l alimentazione dei dispositivi di manovra degli interruttori ecc.). Al fine di garantire la continuità dell alimentazione di tali utenze il quadro dovrà essere dotato di un adeguato gruppo di continuità (UPS).

22 SPECIFICA TECNICA DI 22 di 102 IV IV.1 Interferenze e isolamento Premessa Considerata la variegata conformazione delle nicchie presenti nelle gallerie della Rete Ferroviaria Italiana e la necessità di dover installare ogni 250 m un Quadro di Tratta senza particolari interventi sulle strutture murarie, considerate anche la presenza delle ulteriori apparecchiature LFM per la messa in sicurezza in galleria (cavi, cassette di derivazione, pulsanti lampade etc.), è inevitabile prendere in esame la possibilità che alcuni componenti del sistema LFM di galleria siano all interno dell area di rispetto TE, pertanto soggetti al rischio di tensionamento diretto da parte della linea di contatto con conseguente rischio di contatti indiretti con parti metalliche accessibili. (1 Rischio Elettrico). Un secondo rischio elettrico da prendere in considerazione è quello connesso alla possibilità che sia presente una tensione accessibile o Body Voltage (vedi definizione art della norma CEI EN edizione 1998 o art della nuova edizione, in corso di emissione) determinata dal potenziale assunto dal binario utilizzato come circuito di ritorno TE che rappresenta un ulteriore rischio di tensione di contatto (2 Rischio Elettrico) Partendo da questa analisi dei rischi, è a questo punto necessario considerare quanto prescrivono nel merito le seguenti norme di riferimento: Norma CEI EN 61140: Protezione contro i contatti elettrici Aspetti comuni per gli impianti e le apparecchiature Norma CEI 11-1: Impianti elettrici con tensioni superiori a 1 kv in corrente alternata. Norma CEI EN 64-8: Impianti elettrici utilizzatori con tensioni nominali non superiori a 1 kv in corrente alternata e a 1,5 kvcc in corrente continua. Norma CEI EN : Coordinamento dell isolamento per apparecchiature nei sistemi BT. Parte 1: principi, prescrizioni e prove; Norma CEI EN : Applicazioni ferroviarie - installazioni fisse Parte 1: Provvedimenti di protezione concernenti la sicurezza elettrica e la messa a terra. Specifica Tecnica IS 728/1999: Provvedimenti di protezione concernenti la sicurezza elettrica e la messa a terra negli impianti di categoria 0 (zero) e I (prima) su: linee di trazione elettrica a corrente continua a 3000 V e linee ferroviarie non elettrificate. Circolare IE n /611 dell 8/07/1981 Circuito di terra di protezione di piena linea, Istruzione C3/1970 Circuito di ritorno TE e circuiti di terra sulle linee elettrificate a corrente continua a 3000 V, Norma Tecnica TE 118/ capitolo 4 Il circuito di ritorno e capitolo 5 Circuito di terra e protezione. Si ribadisce che ai sensi della normativa sopra richiamata, si definisce massa qualsiasi parte conduttrice di un componente elettrico che può essere toccata e che non è in tensione in condizioni ordinarie, ma che può andare in tensione in condizioni di guasto del proprio sistema di alimentazione.

23 SPECIFICA TECNICA DI 23 di 102 La CEI EN definisce anche la Zona della Linea Aerea e la Zona del Pantografo (cfr. art o 4.1 della nuova edizione, in corso di emissione) come quelle aree trasversali al binario i cui limiti non sono generalmente superati, né da una linea aerea di contatto danneggiata ne da un pantografo (o da suoi frammenti) danneggiato ma ancora in tensione che ha perso il normale assetto di esercizio. In Zona di Rispetto TE (Zona Linea Aerea + Zona Pantografo) al termine massa si deve associare anche ogni parte conduttrice esposta (cfr. art CEI EN o della nuova edizione, in corso di emissione) che può diventare attiva per caduta della linea aerea di contatto o altro guasto del circuito di alimentazione della trazione. Pertanto, anche per queste ultime, deve essere previsto un adeguato sistema di protezione. La norma CEI EN esclude dalla necessità di prevedere una protezione solo nei riguardi di strutture metalliche di piccole dimensioni (per esempio i pulsanti di emergenza, le lampade e le cassette di derivazione) che hanno dimensioni non superiori a 2 metri in direzione orizzontale a condizione che non sostengono o contengono apparecchiature elettriche. Secondo la definizione riportata nella normativa indicata, pertanto non possono essere considerate strutture di piccole dimensioni quelle che sostengono o contengono apparecchiature elettriche alla luce del fatto che attraverso i loro collegamenti in cavo, possono trasmettere a lunga distanza tensioni pericolose. Per quanto riguarda il circuito di protezione TE (complesso dei collegamenti che connette stabilmente a terra e/o al circuito di ritorno, ai fini protettivi, tutte le attrezzature metalliche relative alla trazione elettrica) le prescrizioni costruttive di RFI prevedono quanto segue: nel sistema 3 kvcc in piena linea è realizzato solo allo scoperto e risponde ai seguenti criteri costruttivi: nei tratti di piena linea il circuito di protezione TE viene realizzato collegando tutti i sostegni afferenti a ciascun binario tra loro mediante corde di alluminio sezionate da appositi isolatori posti a distanza L = 3000 m., ciascun sostegno è inoltre collegato ad un proprio dispersore e non alla rotaia. la resistenza verso terra del complesso dei sostegni, afferenti ad un tratto di linea di lunghezza L, non deve superare 2 Ω. le estremità di ciascun tratto del circuito di terra sono collegate al binario tramite un limitatore di tensione bidirezionale. in galleria, ancorché non richiesto dalla normativa (vedi art della nuova edizione della Norma CEI EN in corso di emissione), quando è presente, è praticamente analogo a quello della linea allo scoperto ad eccezione dei dispersori che non sono installati. nel sistema 2x25 kvca viceversa il circuito di protezione TE è presente sia allo scoperto che in galleria e non presenta differenze tra le due situazioni. Si estende parallelamente al binario senza soluzione di continuità ed è sostanzialmente realizzato collegando tutti i sostegni di un binario mediante una corda aerea di allumino ed una di rame interrata che funge anche da dispersore di terra lineare e collegamenti diretti alla rotaia ed all altro binario ogni 750 m. Il collegamento del circuito di terra alla rotaia avviene con cassa induttiva posta ogni 1500 m. Il circuito LFM per la messa in sicurezza della galleria, in funzione della lunghezza della stessa, può avere una estensione superiore a 2 3L (L=lunghezza della maglia del Circuito di Protezione TE dei

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