Lo scenario esercitativo

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1 Salerno, 23 ottobre 2013

2 Il progetto Il Progetto Twist - Tidal Wave In Southern Tyrrhenian sea è cofinanziato dalla Commissione Europea e organizzato dal Dipartimento della Protezione Civile d intesa con la Regione Campania, in collaborazione con Prefettura e Provincia di Salerno, con il coinvolgimento del capoluogo e degli altri comuni costieri salernitani. Si tratta di un esercitazione sul rischio maremoto nel mare Mediterraneo, con l obiettivo di incrementare la consapevolezza dei cittadini e delle istituzioni su questo tema, sia attraverso attività operative, sia attraverso attività di diffusione della conoscenza e della cultura di protezione civile. Nell ambito di queste ultime rientra anche la campagna di comunicazione nazionale "Io non rischio", che ha l'obiettivo di informare i cittadini sui rischi presenti nei vari territori e fornire loro le norme di comportamento da tenere prima, durante e dopo una eventuale emergenza, nonché suggerire l adozione di alcuni semplici accorgimenti che possono mitigare il rischio stesso. Tra le attività Twist è stato inoltre sviluppato un progetto pilota per l implementazione del rischio maremoto nei piani di emergenza di due comuni della costa, Camerota e Centola. Oltre alle attività più operative, si sono svolte attività formative mirate, come il seminario Gestione dell'emergenza e salvaguardia del patrimonio culturale, la formazione per i funzionari tecnici dei comuni, per i dirigenti scolastici e i responsabili della sicurezza degli edifici scolastici. Durante le giornate esercitative, è inoltre previsto un incontro con i rappresentanti delle ambasciate e degli uffici consolari in Italia, come occasione di confronto sul Servizio nazionale della protezione civile e di conoscenza delle modalità d intervento in situazioni d emergenza. Partito a gennaio 2012, il Progetto Twist ha una durata di 24 mesi, e un costo complessivo di quasi 1,15 milioni di euro; di questi, 977mila (pari a circa l 85%) sono stanziati dalla Commissione Europea nell ambito dello strumento finanziario per il Meccanismo europeo di Protezione Civile, mentre il restante 15% è a carico del Dipartimento della Protezione Civile.

3 Lo scenario esercitativo L esercitazione si focalizza sull obiettivo di testare la risposta del sistema di protezione civile in caso di emergenza da maremoto, senza dover affrontare contemporaneamente gli effetti causati da un terremoto o da un eruzione vulcanica. Partendo dall esperienza dell emergenza affrontata dal Dipartimento della Protezione Civile nel 2002 per il maremoto di Stromboli, causato da una frana sul versante del vulcano per gran parte sommersa in corrispondenza della Sciara del Fuoco, la comunità scientifica ha identificato lo scenario nel vulcano Palinuro, scelto tenendo conto della minore profondità rispetto ad altri vulcani sottomarini. A soli fini di esercitazione, è stata ipotizzata una frana tsunamigenica, con distacco sul versante sud-orientale del vulcano Palinuro, ed è stata eseguita una modellazione indicativa, in funzione dei principali parametri morfometrici della frana e della distanza dalla costa, stimando i tempi di arrivo lungo le coste e la possibile altezza d onda (run-up). La modellazione ha evidenziato altezze d onda sulla costa che vanno dai 5-5,5 metri nei tratti prospicienti il vulcano Palinuro (Capo Palinuro e coste vicine), fino a 3-4 m nelle zone più lontane, come la Piana di Battipaglia, Salerno e la Penisola Sorrentina. Dato che la frana sottomarina non è in sé un evento avvertito dalla popolazione né rilevabile strumentalmente in tempo reale, il maremoto in atto sarebbe percepito solo con l arrivo delle prime onde sulla costa. Da quel momento, dunque ovvero dal primo impatto a Capo Palinuro in questa simulazione si possono calcolare i tempi di arrivo dell onda di maremoto negli altri comuni costieri: nel giro di pochi minuti per le zone prossime alla stessa Capo Palinuro, dopo circa 25 minuti a Salerno e Battipaglia. I valori proposti non rappresentano la simulazione di un evento realmente accaduto, ma solo dei valori realistici sui quali basare un esercitazione in un area sicuramente soggetta a rischio maremoto indotto da una instabilità sottomarina. Sul sito del Dipartimento della Protezione civile, è disponibile un dossier di approfondimento dedicato a Twist, contenente tutti i dettagli dello scenario esercitativo nei Comuni coinvolti. L esercitazione Nel corso delle giornate esercitative, a Salerno e in altri nove comuni della provincia (si veda il dettaglio nelle mappe e nel programma allegati), sono previsti scenari operativi in mare e sulla terraferma, con la simulazione di attività di ricerca e recupero dei dispersi, allontanamento e assistenza alla popolazione, valutazione del rischio ambientale. Sono previsti inoltre scenari dedicati alle procedure per l identificazione delle vittime e per la tutela dei beni culturali in emergenza Saranno testate la risposta del sistema nazionale e locale, con l attivazione dei vari centri di coordinamento, e il coinvolgimento delle squadre internazionali e degli esperti europei. 2

4 Gli obiettivi dell esercitazione sono riferiti sia alla risposta locale e nazionale che all integrazione con il Meccanismo di protezione civile europeo: in particolare è l occasione per testare le procedure di accoglienza e l impiego delle squadre e degli esperti europei e valutare l interoperabilità dei moduli di protezione civile europei, ma anche per promuovere lo sviluppo di strategie di mitigazione del rischio maremoto nelle amministrazioni locali. Le esercitazioni di protezione civile sono un importante strumento di prevenzione e di verifica dei piani di emergenza, con l obiettivo di testare il modello di intervento, aggiornare le conoscenze del territorio e l adeguatezza delle risorse. Programmate per diverse tipologie di rischio, le esercitazioni hanno l obiettivo di verificare l efficacia delle attività e delle procedure da mettere in atto nel corso della risposta a una emergenza. Il Dipartimento della Protezione Civile, negli anni, si è fatto promotore e ha organizzato, insieme alle Regioni di volta in volta interessate, alcune esercitazioni internazionali sul territorio italiano: Eurosot 2005 con la simulazione di un forte evento sismico nell'area della Sicilia orientale, Mesimex 2006 svolta sul Vesuvio e dedicata al rischio vulcanico, Sardinia 2008, alla quale hanno partecipato molti Paesi dell area mediterranea, ha permesso di testare la risposta di protezione civile per il rischio incendi boschivi in Sardegna, mentre nel novembre 2010, tra la Garfagnana e la Lunigiana con Terex - Tuscany Earthquake Relief EXercise, è stato simulato un terremoto di magnitudo 6.4 come quello del 7 settembre del Perché in Campania Il Dipartimento della Protezione Civile cerca di coniugare sempre le esigenze esercitative di livello europeo con quelle di livello nazionale: per questo motivo, considerato che negli ultimi anni sono state effettuate esercitazioni nazionali sia in Calabria che in Basilicata, oltre che in Toscana e, di recente, nelle regioni del Nord-Est, si è ritenuto opportuno in questo caso coinvolgere prioritariamente la Regione Campania, visti i numerosi rischi che insistono sul suo territorio. Le esercitazioni, infatti, oltre ad affrontare il rischio specifico, verificano più in generale anche la catena di comando e controllo e le azioni che le diverse componenti e strutture operative del Servizio Nazionale della Protezione Civile pongono in essere in caso di emergenza. I partecipanti Alle attività esercitative che coinvolgono le componenti e le strutture operative dell intero Servizio Nazionale della Protezione Civile partecipano con squadre specializzate anche le strutture di protezione civile di Croazia, Francia, Grecia, Malta, Portogallo e Spagna, oltre a un team di esperti del Meccanismo europeo di protezione civile. In qualità di osservatori, intervengono inoltre delegati delle Regioni italiane, di altri Paesi dell Unione Europea aderenti al Meccanismo europeo di protezione civile e di Organizzazioni nazionali e internazionali. 3

5 In particolare partecipano attivamente alle simulazioni: il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, la Marina Militare, le Capitanerie di Porto Guardia Costiera, l Arma dei Carabinieri, la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza, la Croce Rossa Italiana, il Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico, la Federazione Italiana Nuoto, la Federazione Italiana Attività Subacquee e la Società Nazionale di Salvamento. Negli scenari esercitativi saranno coinvolte anche le Istituzioni sul territorio (Regione, Prefettura e Provincia di Salerno, amministrazioni comunali), l Agenzia Regionale Protezione Ambiente Campania (ARPAC), l Ufficio Scolastico Regionale e le istituzioni scolastiche, la Sovrintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, l Autorità Portuale di Salerno, l Azienda Sanitaria Locale, le Aziende Ospedaliere e il 118, la Questura, le forze di polizia locali, nonché le organizzazioni di volontariato di protezione civile di livello nazionale e locale. Partecipano, inoltre, le Forze Armate e dell Ordine, rappresentanti dei ministeri interessati dalle attività previste, dei centri di competenza scientifica e delle società di servizi e aziende. Il Meccanismo Europeo di Protezione Civile Il Meccanismo Europeo di Protezione Civile è uno strumento dell Unione Europea nato per rispondere tempestivamente e in maniera efficace alle emergenze che si verificano all interno o all esterno dell Unione, attraverso la condivisione delle risorse di tutti gli Stati membri. Ne fanno parte i 28 Paesi membri dell Unione Europea e i 3 Paesi appartenenti all Area Economica Europea Norvegia, Islanda e Liechtenstein, nonché la Ex Repubblica Yugoslava di Macedonia (FYROM). Il Meccanismo interviene in caso di emergenze causate da disastri naturali o legate all'attività dell'uomo. Tutte le iniziative sono basate sul principio di sussidiarietà: il Meccanismo si attiva, cioè, sempre su richiesta dello Stato colpito e in stretto coordinamento con quest ultimo. L'azione si realizza attraverso l'invio sul territorio bisognoso di squadre di esperti nella valutazione e coordinamento, nonché di moduli di protezione civile europei, ossia le risorse umane e materiali - predefinite per specifiche attività emergenziali - messe a disposizione dai vari Stati membri. A livello europeo la Protezione civile è incardinata nella Direzione Generale Aiuti Umanitari e Protezione Civile (ECHO European Commission - Humanitarian Aid & Civil Protection) e ha il suo cuore operativo nell Emergency Response Centre (ERC) che si occupa di risposta e cooperazione internazionale, delle missioni degli esperti, della predisposizione dei trasporti, delle azioni di allerta rapida e monitoraggio. Roma, 23 ottobre 2013 Ufficio Stampa del Capo Dipartimento Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile Via Ulpiano, Roma Tel ; Ufficio.Stampa@protezionecivile.it 4

6 PROGRAMMA GIORNATE ESERCITATIVE GIOVEDÌ 24 OTTOBRE VENERDÌ 25 OTTOBRE SABATO 26 OTTOBRE DOMENICA 27 OTTOBRE Inizio attività esercitative Convocazione Comitato Operativo della Protezione Civile (Roma) Attivazione del sistema locale di Protezione civile e delle strutture operative territoriali Attivazione DI.COMA.C. Attività di ricerca e soccorso in mare e assistenza naufraghi (Salerno, molo Manfredi) Attività subacquee di recupero e ricerca dispersi a mare (Salerno, molo Manfredi) Attività subacquee di recupero e ricerca dispersi a mare (Salerno, molo Manfredi) Attività di ricerca e soccorso in ambiente ostile (Nave Cavour) Attività di valutazione rischio ambientale Workshop a bordo di Nave Cavour MATTINA Scenari esercitativi : Allestimento area d accoglienza (Amalfi, Battipaglia) Assistenza categorie vulnerabili (Amalfi) Assistenza socio sanitaria e soccorso a mare: (Vietri sul Mare) Assistenza veterinaria (Capaccio) Allontanamento popolazione (Salerno, Minori) Attivazione piani e allontanamento popolazione nei comuni del Progetto Pilota (Camerota e Centola) Attivazione Piano accoglienza per gli esperti e le squadre internazionali Attività di ricerca e soccorso in ambiente ostile (Nave Cavour) Attività di valutazione rischio ambientale Attività Disaster Victims Identification (Salerno, Marina di Arechi, ospedale S. Giovanni di Dio e Ruggi d Aragona) Scenari esercitativi nei comuni di Camerota e Centola Incontro informativo per Ambasciate e Consolati (Salerno, Museo Diocesano) Scenario intervento su sversamento sostanze pericolose (Salerno, parcheggio via Ligea) Attività Disaster Victims Identification (Salerno, Marina di Arechi, ospedale S. Giovanni di Dio e Ruggi d Aragona) Scenari esercitativi nei comuni di Camerota e Centola Scenario Beni Culturali (Minori, villa Marittima romana) Campagna Maremoto Io Non Rischio Campagna Maremoto Io Non Rischio POMERIGGIO Proseguono gli scenari esercitativi nei comuni di Amalfi, Battipaglia, Capaccio, Vietri sul Mare, Camerota, Centola Briefing degli esperti e delle squadre europee presso il Campo Base dei Vigili del Fuoco (Salerno, parcheggio stadio Arechi) Briefing degli osservatori (Salerno, Museo Diocesano) Attività subacquee di recupero e ricerca dispersi a mare (Salerno, molo Manfredi) Attività di ricerca e soccorso in ambiente ostile (Nave Cavour) Attività di valutazione rischio ambientale Attività Disaster Victims Identification (Salerno, Marina di Arechi, ospedale S. Giovanni di Dio e Ruggi d Aragona) Scenari esercitativi nei comuni di Camerota e Centola Attività subacquee di recupero e ricerca dispersi a mare (Salerno, molo Manfredi) Scenario intervento su sversamento sostanze pericolose (Salerno, parcheggio via Ligea) Scenario Beni Culturali (Minori, villa Marittima romana) Chiusura DI.COMA.C e termine delle attività esercitative Debriefing squadre internazionali Seminari (Salerno, Museo Diocesano) la pericolosità dei fondali marini (CNR) il rischio maremoto (INGV e ISPRA) Campagna Maremoto Io Non Rischio Campagna Maremoto Io Non Rischio

7 AREA ESERCITAZIONE Giovedì 24 ottobre Salerno, Camerota e Centola Amalfi, Battipaglia, Capaccio, Eboli, Positano e Vietri sul Mare Minori Venerdì 25 ottobre Salerno, Camerota e Centola Sabato 26 ottobre Salerno, Camerota e Centola Minori Vulcano Palinuro

8 SCENARI ESERCITATIVI SALERNO PORTO Ricerca subacquea Assistenza sanitaria Assistenza popolazione Ricerca e soccorso in ambiente ostile a bordo Nave Cavour* Ricerca e soccorso in mare Intervento su sversamento di sostanze pericolose *posizione indicativa

9 SCENARI ESERCITATIVI SALERNO EST Valutazione ambientale speditiva in aree industriali, artigianali e commerciali DI.COMA.C. Campo base VVF Attività identificazione vittime Ospedale San Giovanni di Dio Marina di Arechi

10 #iononrischio IO NON RISCHIO è una campagna informativa nazionale sui rischi naturali e antropici che interessano il nostro Paese. Si rivolge ai cittadini con l obiettivo di promuoverne un ruolo attivo nel campo della prevenzione. Protagonisti di questa iniziativa sono altri cittadini, organizzati, formati e preparati: i volontari di protezione civile. Uomini e donne che contribuiscono quotidianamente alla riduzione del rischio impegnandosi in prima persona. La campagna IO NON RISCHIO maremoto interessa il territorio costiero della provincia di Salerno ed è realizzata in accordo con la Regione Campania, la Provincia di Salerno e i Comuni coinvolti. Partecipa il volontariato di protezione civile con i gruppi comunali, le associazioni regionali della Campania e le sezioni locali di Anai, Anpas, Avis, Cri, Misericordie, Prociv-Italia, Società Italiana Salvamento e Unitalsi. L iniziativa si svolge nell ambito del progetto Twist - Tidal Wave In Southern Tyrrhenian Sea, finanziato dalla Commissione europea. in collaborazione con INGV CM 60864B 2013 DPC, INGV, Giunti Progetti Educativi S.r.l. Illustrazioni: Piero Corva Finito di stampare nel mese di settembre 2013 presso Giunti Industrie Grafiche S.p.A. Stabilimento di Prato facebook.com/iononrischio BUONE PRATICHE DI PROTEZIONE CIVILE maremoto La campagna IO NON RISCHIO maremoto è promossa e realizzata da CHE COS È UN MAREMOTO? CHE COSA SUCCEDE LUNGO LE COSTE QUANDO C È UN MAREMOTO? QUALI SONO LE CAUSE DI UN MAREMOTO? QUANDO AVVERRÀ IL PROSSIMO MAREMOTO? Il maremoto, in giapponese tsunami, è una serie di onde marine prodotte dal rapido spostamento di una grande massa d acqua. In mare aperto le onde si propagano molto velocemente percorrendo grandi distanze, con altezze quasi impercettibili (anche inferiori al metro), ma con lunghezze d onda (distanza tra un onda e la successiva) che possono raggiungere alcune decine di chilometri. Avvicinandosi alla costa, la velocità dell onda diminuisce mentre la sua altezza aumenta rapidamente, anche di decine di metri. La prima onda può non essere la più grande e tra l arrivo di un onda e la successiva possono passare diversi minuti. Le cause principali sono i forti terremoti con epicentro in mare o vicino alla costa. I maremoti possono essere generati anche da frane sottomarine o costiere, da attività vulcanica in mare o vicina alla costa e, molto più raramente, da meteoriti che cadono in mare. L ITALIA È A RISCHIO MAREMOTO? Tutte le coste del Mediterraneo sono a rischio maremoto a causa dell elevata sismicità e della presenza di numerosi vulcani attivi, emersi e sommersi. Negli ultimi mille anni, lungo le coste italiane, sono state documentate varie decine di maremoti, solo alcuni dei quali distruttivi. Le aree costiere più colpite sono quelle della Sicilia orientale, della Calabria, della Puglia e dell arcipelago delle Eolie. Tuttavia, maremoti di modesta entità si sono registrati anche lungo le coste liguri, tirreniche e adriatiche. Bisogna inoltre considerare che le coste italiane possono essere raggiunte da maremoti generati in aree del Mediterraneo lontane dal nostro Paese (per esempio a causa di un forte terremoto nelle acque della Grecia). Il maremoto si manifesta come un rapido innalzamento del livello del mare o come un vero e proprio muro d acqua che si abbatte sulle coste, causando un inondazione. A volte si osserva un iniziale e improvviso ritiro del mare, che lascia in secco i porti e le spiagge. Le onde di maremoto hanno molta più forza rispetto alle mareggiate e sono in grado di spingersi nell entroterra anche per molte centinaia di metri (addirittura chilometri, se la costa è molto bassa), trascinando tutto ciò che trovano lungo il percorso: veicoli, barche, alberi, serbatoi e altri materiali, che ne accrescono il potenziale distruttivo. Nessuno può saperlo: può verificarsi in qualsiasi momento. Sui maremoti sappiamo molte cose, ma non è ancora possibile prevedere quando e dove si verificheranno. CHE COSA SI PUÒ FARE PER RIDURRE IL RISCHIO MAREMOTO? Occorre innanzitutto approfondire il fenomeno attraverso lo studio dei maremoti del passato e dei modelli di propagazione delle onde, e continuare a monitorare gli eventi. Queste conoscenze permettono una migliore pianificazione del territorio e la realizzazione di interventi di messa in sicurezza delle aree produttive a rischio. Sono inoltre importanti per predisporre piani di emergenza più efficaci. Nei paesi che si affacciano sugli oceani Pacifico e Indiano, dove generalmente i tempi di arrivo dell onda di maremoto sono dell ordine di ore, sono attivi sistemi di allertamento rapido (Early Warning). Anche i paesi del Mediterraneo stanno lavorando alla realizzazione di sistemi analoghi, che avranno comunque dei limiti rispetto a quelli degli oceani: infatti, in un mare poco ampio, i tempi di arrivo delle onde sono molto brevi e questo riduce i tempi utili per allertare la popolazione. Essere consapevoli e preparati è il modo migliore per prevenire e ridurre le conseguenze di un maremoto.

11 maremoto Cosa sapere e cosa fare PRIMA del maremoto Cosa devi sapere? Se vivi, lavori o vai in vacanza in un area costiera, impara a riconoscere i fenomeni che possono segnalare l arrivo di un maremoto: p Un forte terremoto che hai percepito direttamente o di cui hai avuto notizia p Un rumore cupo e crescente che proviene dal mare, come quello di un treno o di un aereo a bassa quota p Un improvviso e insolito ritiro del mare, un rapido innalzamento del livello del mare o una grande onda estesa su tutto l orizzonte Ricorda che le case e gli edifici vicini alla costa non sempre sono sicuri. p La sicurezza di un edificio dipende da molti fattori, per esempio la tipologia e la qualità dei materiali utilizzati nella costruzione, la quota a cui si trova, la distanza dalla riva, il numero di piani, l esposizione più o meno diretta all impatto dell onda Cosa devi fare? Conoscere l ambiente in cui vivi, lavori o soggiorni è importante per reagire meglio in caso di emergenza: p Chiedi informazioni ai responsabili locali della Protezione Civile sul piano di emergenza comunale, le zone pericolose, le vie e i tempi di evacuazione, la segnaletica da seguire e le aree di attesa da raggiungere in caso di emergenza p Informati sulla sicurezza della tua casa e dei luoghi che la circondano p Assicurati che la tua scuola o il luogo in cui lavori abbiano un piano di evacuazione e che vengano fatte esercitazioni periodiche p Preparati all emergenza con la tua famiglia e fai un piano su come raggiungere le vie di fuga e le aree di attesa p Tieni pronta in casa una cassetta di pronto soccorso e scorte di acqua e cibo p Generalmente i piani alti di un edificio in cemento armato, se l edificio è ben costruito, possono offrire una protezione adeguata IMPARARE A PREVENIRE E RIDURRE GLI EFFETTI DEL MAREMOTO È UN COMPITO CHE RIGUARDA TUTTI NOI Condividi quello che sai in famiglia, a scuola, con amici e colleghi: la diffusione di informazioni sul rischio maremoto è una responsabilità collettiva, a cui tutti dobbiamo contribuire.

12 maremoto Cosa fare DURANTE il maremoto Se sei in spiaggia o in una zona costiera e riconosci almeno uno di questi fenomeni: Forte terremoto che hai percepito direttamente o di cui hai avuto notizia. Improvviso e insolito ritiro del mare, rapido innalzamento del livello del mare o grande onda estesa su tutto l orizzonte. % Allontanati e raggiungi rapidamente l area vicina più elevata (per esempio una collina o i piani alti di un edificio). Avverti le persone intorno a te del pericolo imminente. Corri a piedi seguendo la via di fuga più rapida. Non usare l automobile, potrebbe diventare una trappola., Se sei in mare potresti non accorgerti dei fenomeni che accompagnano l arrivo di un maremoto, per questo è importante ascoltare sempre i comunicati radio: se sei in barca e hai avuto notizia di un terremoto sulla costa, o in mare, portati al largo; se sei in porto abbandona la barca e mettiti al sicuro in un posto elevato. #iononrischio #iononrischio CM 60870H 2013 DPC, INGV, Giunti Progetti Educativi S.r.l. Illustrazioni: Piero Corva Finito di stampare nel mese di settembre 2013 presso Giunti Industrie Grafiche S.p.A. Stabilimento di Prato Rumore cupo e crescente che proviene dal mare, come quello di un treno o di un aereo a bassa quota.

13 maremoto DOPO il maremoto Rimani nell area che hai raggiunto e scoraggia chi vuole tornare verso la costa: alla prima onda potrebbero seguirne altre più pericolose., % Assicurati delle condizioni di salute delle persone intorno a te e, se possibile, presta i primi soccorsi. Rivolgiti alle autorità per capire quando lasciare il luogo in cui ti trovi e cosa fare.. Usa il telefono solo per reale necessità. Se la tua abitazione è stata interessata dal maremoto, non rientrare prima di essere autorizzato.! Non mangiare cibi che siano venuti a contatto con l acqua e con i materiali trasportati dal maremoto: potrebbero essere contaminati. Non bere acqua del rubinetto.. Il maremoto può essere generato da un sisma o da attività vulcanica: informati, quindi, anche su cosa fare in caso di terremoto o eruzione. p p p p p p Appendi questa scheda in un luogo ben visibile a tutta la famiglia: ti aiuterà a ricordare alcune cose utili in caso di emergenza Cosa fare

14 COMUNICATO STAMPA MAREMOTO - IO NON RISCHIO : NEL SALERNITANO UNA NUOVA INIZIATIVA PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO Online il nuovo sito Dopo il weekend del 28 e 29 settembre, dedicati al rischio sismico in 200 piazze italiane, la campagna Io non rischio affronta una nuova sfida: comunicare il rischio maremoto, un evento meno frequente rispetto ai terremoti, ma che può interessare gran parte delle nostre coste con effetti anche gravi. La campagna informativa si inserisce nell ambito del progetto europeo Twist - Tidal Wave In Southern Tyrrhenian sea, che culminerà con l esercitazione internazionale sul rischio maremoto, in programma dal 24 al 27 ottobre a Salerno - finanziato dalla Commissione Europea, organizzato dal Dipartimento della Protezione Civile d intesa con la Regione Campania, in collaborazione con Prefettura e Provincia di Salerno La campagna si svolge in via sperimentale nei Comuni della costa salernitana: nei quattro fine settimana di ottobre, gazebo Io non rischio sono presenti nella città di Salerno e in 27 comuni costieri potenzialmente esposti al rischio maremoto. La campagna è itinerante: per quattro weekend consecutivi il prossimo è quello conclusivo - i volontari sono contemporaneamente nelle piazze e nelle marine in diversi comuni, per incontrare la cittadinanza e distribuire materiale informativo. A Salerno la campagna si svolge, invece, tutti i fine settimana. Nell ultimo dei quattro weekend, sabato 26 e domenica 27 ottobre, oltre che a Salerno in Piazza Cavour e in Piazza Caduti Civili di Brescia, il camper e i punti informativi saranno ad Agropoli, Atrani, Eboli, Ispani, Praiano, San Giovanni a Piro e Santa Marina di Policastro. Protagonisti della campagna, come è caratteristico delle iniziative Io non rischio, sono i volontari e le volontarie di protezione civile che, formati e preparati, diventano divulgatori di cultura della riduzione del rischio verso i propri concittadini: saranno circa 300 a scendere in piazza, appartenenti ai gruppi comunali e alle associazioni regionali di protezione civile della Campania, nonché alle sezioni locali di otto organizzazioni nazionali. Un camper allestito con il logo e i colori dell iniziativa, messo a disposizione dalla Regione Campania, farà tappa nelle piazze o sui lungomare Io non rischio a supporto delle attività dei volontari. L iniziativa è promossa e realizzata dal Dipartimento della Protezione Civile, Anpas - Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, Ingv Istituto Nazionale di Geofisica e

15 Vulcanologia e Consorzio ReLUIS Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica, in collaborazione con Ispra Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e Ogs Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale. Sul sito ufficiale della campagna, sono disponibili tutti i dettagli sulla campagna. È inoltre possibile consultare la sezione Sei preparato? con domande e risposte sul rischio maremoto e scaricare i materiali sulle regole di comportamento da tenere in caso di terremoto. Roma, 23 ottobre 2013 Per informazioni sulla campagna nazionale: Dipartimento della Protezione Civile - Ufficio Stampa tel ; ufficio.stampa@protezionecivile.it Le tappe della campagna* * In rosso quelle del weekend 26 e 27 ottobre

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