Preparare un Piano di Disaster Recovery. Antonio Tonani, Clever Consulting srl.
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1 Preparare un Piano di Disaster Recovery Antonio Tonani, Clever Consulting srl.
2 2 Preparare un piano di Disaster Recovery A.Tonani Clever Consulting Srl Il Disaster Recovery dei sistemi e degli utenti Sessione 5
3 3 Sommario Il recovery dei sistemi centralizzati. Il recovery dei sistemi distribuiti. Caratteristiche principali. I livelli dell architettura Client/Server. Strategie preventive. Il data center di DR. Le voci di costo. La gestione dei sistemi in DR. Tipologie di servizi. I Player in Italia. Case History, servizi , servizi File sharing.
4 Il recovery dei sistemi centralizzati 4 E collegato alle strategie di protezione dei dati. E importante svilupparle entrambe nella stessa fase di progetto, identificando le dipendenze tecnologiche. Considerare i prerequisiti minimi essenziali per il DR. Record e form di input. Periferiche e terminali. Documentazione. Infrastrutture di rete. Sistemi dipendenti. Configurazione minima del sistema sulla base dell analisi dei bisogni. Identificare le configurazioni hardware minime per le applicazioni vitali. Verificare configurazione minima accettabile. Verificare la scalabilità del sistema in base ai tempi critici di ripristino. Identificare le infrastrutture associate (terminali, workstation, banda, tipologia di accesso), sulla base dei volumi in DR. Dipendenze applicative dell hardware. Portabilità del software su sistemi con configurazioni minime. Può essere necessario riscrivere nuovamente alcune componenti applicative.
5 Il recovery dei sistemi centralizzati 5 Richiedono necessariamente la sostituzione del sistema impattato in un sito alternativo. Le diverse tipologie di recovery: Cold site private. Aree allestite per l installazione di mainframe. Cold site commerciali. Aree mobili o fisse, preallestite per ospitare un mainframe. Applicabili utilizzando contratti Ship to Site. Reciprocal Agreement. Utilizzo reciproco di sistemi di DR tra società diverse. Service Bureau. Utilizzo di sistemi di produzione in uso da provider o societàesterne. Hot site. Utilizzo di siti preallestiti con sistemi e applicazioni caricate. Servizi gestiti direttamente dai produttori dei sistemi legacy. IBM, HP e SchlumbergerSema offrono un portafoglio servizi per sistemi centralizzati. Sistemi ridondati. Privati o in outsourcing.
6 6 Il recovery dei sistemi centralizzati I player in Italia. HP BRS. SchlumbergerSema. IBM BCRS. Principali punti del contratto. Tipologia: per sito o per MIPS. Condivisione dei sistemi di DR con altre società. RTO del sistema, delle periferiche e RPO dei dati. Sito di installazione (presso il vendor o ship to DR site ). Test ciclici di recovery. Componenti di sistema dedicate o condivise. Modello sistema (CPU / memoria). Storage. Network di collegamento alle periferiche ed ai terminali. Tempo di notifica per eventuali modifiche sul sistema. Clausole di responsabilità. Tempo di preavviso per la modifica delle condizioni contrattuali.
7 Il recovery dei sistemi centralizzati 7 Voci di costo all interno di un contratto di DR. Canoni di servizio standard. Durata minima del contratto. Costi per componenti hardware specifiche richieste e per gli eventuali aggiornamenti successivi. Periferiche, storage, schede o hardware di connettività, librerie etc. Costo dei test. Valutare il numero di test sottoscritto. Costi di utilizzo giornaliero in caso di attivazione DR. Valutare se per un periodo limitato può essere incluso nel contratto. Tempo massimo di utilizzo contemplato nel contratto. Costi di sviluppo e manutenzione delle procedure di attivazione e documentazione dei test Valutare se delegare al service provider le attività di sviluppo e manutenzione delle procedure di DR per il sistema centralizzato.
8 8 Il recovery dei sistemi centralizzati La negoziazione del contratto. 1. Definire i requisiti minimi richiesti. 2. Identificare le possibili strategie ed i possibili fornitori. 3. Contattare almeno 2 fornitori, richiedendo un offerta formale scritta specifica sulla base dei requirement richiesti. 4. Discutere insieme al fornitore quali sono i valori aggiunti offerti, rispetto alla concorrenza. 5. Ispezionare le facility ed i sistemi insieme ad un sistemista ed un auditor. Capire la modalità di utilizzo del sistema di DR in condizioni di normalità. 6. Negoziare i costi del contratto. Ampio margine di negoziazione.
9 9 Il recovery dei sistemi distribuiti Caratteristiche principali Caratteristiche dei sistemi distribuiti. Piattaforme, sistemi e OS eterogenei. OS e sue versioni differenti (Win, Netware, Linux, Unix, OS/400). Piattaforme eterogenee (Intel, Risc, etc.). Prerequisiti specifici delle piattaforme OS. Personalizzazioni differenti per ogni sistema. Protocolli di rete diversi (IP, IPX, SNA, etc.). Problemi di compatibilità applicativa in ambienti omogenei. Livelli di aggiornamento di patch (SP, service release, etc.). Team di amministrazione. La gestione degli ambienti distribuiti è in carico a più gruppi all interno dell organizzazione IT. Livelli di gestione ed aggiornamento dei sistemi. Competenze diversificate per ciascuna tipologia di servizio.
10 10 Il recovery dei sistemi distribuiti Caratteristiche principali Caratteristiche dei sistemi distribuiti. Dipendenze da applicazioni e dati presenti sui client. Esempio: Dispositivi di autenticazione, Dbase locali, etc. Il Downsizing dei sistemi centrali. Enterprise Resource Planning (ERP). Customer Resource Management (CRM). Il backup ed il restore dei dati su piattaforme distribuite è generalmente complesso e più articolato rispetto ai sistemi centralizzati.. I sistemi distribuiti sono interconnessi tra loro ed ai sistemi legacy su architetture a più livelli (Gateways, Queue Manager, Bridge, WEB, DBase etc.).
11 11 Il recovery dei sistemi distribuiti L evoluzione tecnologica su più livelli Evoluzione Client/Server su livelli multipli (n-tier), introdotta dalla tecnologia WEB.
12 12 Il recovery dei sistemi distribuiti Strategie preventive per il DR Consolidare e standardizzare le piattaforme di middleware per le applicazioni. Sensibilizzare i team di sviluppo per consentire un facile switch dei livelli tra i diversi livelli di middleware. Consolidare le piattaforme middleware con soluzioni flessibili e dinamiche. Unificare la gestione dei dati applicativi all interno dell infrastruttura distribuita. Consolidare la gestione dei dati all interno degli ambienti distribuiti. Centralizzare i dati critici sui server. Consolidare il numero di server sulla base delle tipologie applicative. Unificare quanto più possibile le configurazioni HW e SW. Build standard OS server. Build standard OS client. Definire uno standard unico per l hardware ed il software.
13 13 Il recovery dei sistemi distribuiti Strategie preventive per il DR Contratti di manutenzione Spare part per le componenti critiche (dischi/controller, alimentatori e server). Contratti di manutenzione con tempi di intervento inferiori a 4h. Implementare soluzioni di alta affidabilità per i sistemi critici. Dischi in duplexing, mirror o raid sui server critici. Hot swap (dischi, controller, schede di rete, alimentatori). Motherboard e CPU ridondate. Soluzioni HA / Clustering. Incentivare l implementazione di applicazioni con front end web. Centralizzare il front end client all interno del data center.
14 14 Il recovery dei sistemi distribuiti Il data center di DR Il data center di Disaster Recovery. Deve essere sufficientemente distante dal sito di produzione. La distanza dipende dallo scope di progetto. Distanza consigliata: almeno 8 km dal sito di produzione. Deve essere indipendente dalle infrastrutture di produzione. Elettricità. Carrier telecomunicazione. Deve prevedere alti criteri di sicurezza. Accessi fisici segregati. UPS e generatori elettrici. Deve prevedere flessibilità di allestimento. Spazi spare disponibili per futuri ampliamenti. Pavimento flottante. Cablaggio strutturato. Segregazione fisica del cablaggio. Backbone in fibra ottica. Accesso ai nodi di telecomunicazione. MAN / WAN, fibra ottica almeno con 2 carrier. Supporto e manutenzione ordinaria.
15 15 Il recovery dei sistemi distribuiti Il data center di DR Il data center di recovery. Tipologia. Può essere configurato in modalità Cold, attraverso il preallestimento logistico ed un contratto ship to site con terze parti. Restore via tape. Può essere configurato in modalità Hot, con sistemi attivi e collegati ai siti di produzione. Restore da replicazione dei dati. DR center in outsourcing: può essere allestito all interno di un data center condiviso. Allestimento con armadi da 19 per ciascun cliente. Le aree dedicate sono allestite secondo le necessità del cliente. Le aree segregate possono contenere anche PC e dispositivi collegati in hot stand by. Partizionato all interno di un ampia area condivisa. Allestimento dedicato esclusivamente ad un singolo cliente. Deve prevedere dello spazio per gli operatori e per il personale tecnico di supporto. Desk per operatori. Armadi ignifughi per i media. Deve prevedere la possibilità di estensione del network e dei link verso le aree utenti o/e altri siti utente.
16 16 Il recovery dei sistemi distribuiti Le voci di costo Le voci di costo per un data center di DR. Costi ricorrenti. Spazio fisico utilizzato in Mq. Per numero di rack. Per numero di sistemi installati. Il costo commerciale di un data center è di circa 2500 /annui al Mq. Numero di test di attivazione. Elettricità. Costi di linee dati e fonia. Costi per il noleggio di componenti hardware specifiche. Servizi aggiuntivi. Tape vaulting. Monitoring dei sistemi. Maintenance ordinario. Costi di investimento (one shot). Costi di progettazione e documentazione. Costi per il deployment delle infrastrutture. Costi opzionali per hardware specifici richiesti dal cliente.
17 Il recovery dei sistemi distribuiti La gestione dei sistemi in DR Gestione dei sistemi DR in produzione. Utilizzo dei sistemi di DR per test o ambiente di preproduzione. Tools di gestione remota. Interfacce hardware per lo spegnimento e l accensione dei sistemi. Controllo remoto delle console. Nuovi server di produzione e passaggio dei server esistenti in DR. Valutare la possibilità di utilizzare Blade Server e appliance NAS/SAN. Prevedere anche componenenti client all interno del data center di recovery. Architettura thin client / Fat server. Windows Terminal Server. CITRIX Metaframe / ICA Client. 17
18 18 Il recovery dei sistemi distribuiti Tipologia dei sistemi Server di infrastruttura. PDC/BDC/GC. DHCP. Wins. Proxy. Print server. File server. MS SMS e piattaforme di Sofware distribution. Firewalls. Remote session servers (CITRIX, WTS). Server di back office e middleware. Server. Groupware server. Gateways e middleware (IBM MqSeries, MS MQ). Application server. Data Base server. WEB server. Appliance. Network attached storage. Storage Area Network.
19 19 Il recovery dei sistemi distribuiti Player in Italia H.P. Italia. Servizio BCRS e consulenza su sistemi distribuiti. Progettazione ed implementazione. Data center e user recovery presso il sito di Milano e Roma. Cablatura in fibra ottica IBM Italia. Centro di DR a Segrate (MI). Progettazione ed implementazione. Servizi di consulenza e progettazione. Schlumberger. Centro di recovery con più di 200 postazioni utenti e sistemi a Cinisello Balsamo (MI). Attrezzato secondo gli standard internazionali. Colt. Telecom carrier con numerosi servizi di hosting ed housing. Connettività multiprotocollo (DWDM) a livello metropolitano ed internazionale. Servizi di fonia. Servizi hosting ed housing dedicati alla clientela business. Servizi di connettività metropolitana e geografica a qualsiasi livello. I.Net. Servizi housing ed hosting. ASP ed internet service provider.
20 20 Il recovery dei sistemi distribuiti Alcuni esempi COLT Milano Esempio di data center segregato. Da utilizzare nel caso di allestimenti che prevedono componenti che non è possibile inserire all interno dei rack (es. PC in hot stand by, tastiere ed accessori, cabinet con manuali e software). Da prevedere per ambienti IT particolarmente ampi e complessi.
21 21 Il recovery dei sistemi distribuiti Alcuni esempi Schlumberger Cinisello Balsamo (MI). Cinisello Balsamo (MI), inaugurato nel mese di ottobre Attrezzato con più di 200 postazioni utente e data center segregati. Allestimento SchlumbergerSema standard worldwide. Collegato al centro DR per i sistemi centralizzati di Pont S.Martin (AO).
22 22 Il recovery dei sistemi distribuiti Alcuni esempi HP Centro DR Bicocca Milano V.Le F. Testi 280. Attiva da Ottobre 2001 Connettività Gografica e metropolitana su Fibra (ADM Colt) Data Center DR 400 Mq Aree Utenti : 130 Postazioni utente segregate in 4 uffici PBX Avaya / Lucent 2 Flussi primaria. Servizi HP BCRS
23 23 Il recovery dei sistemi distribuiti Case History: servizi
24 24 Il recovery dei sistemi distribuiti: Case History: servizi
25 25 I sistemi distribuiti Case History: servizi
26 26 DR dei sistemi distribuiti Case History: servizi File sharing
27 DR dei sistemi distribuiti Case History : Application server su 3 siti 27
28 28 Il recovery dei sistemi Data Flow Diagram UHTXLUHP HQWXWHQWH 6 SHFLILFKH WHFQLFKH 2 ELHWWLYL &RQWUDWRHDFTXLVWL RELH WLYL 6 WUDWHJLHGL EDFNXS GHLVLVWHP L * LXVWLILFD] LRQH GHLFRVWL
29 29 Fine della sessione Domande?
30 30 Preparare un piano di Disaster Recovery A.Tonani Clever Consulting Srl Il Disaster Recovery degli utenti Sessione 6
31 31 Sommario La rilocazione nel sito di DR. Il recovery degli utenti. L allestimento delle aree utenti. Aree dedicate e condivise. Esempi di aree DR. Elementi di valutazione per il contratto. Allestimento tecnologico per gli utenti. Il fattore umano. Data Flow Diagram.
32 32 Il recovery degli utenti La rilocazione nel sito di DR Step preliminari: Creazione di policy di rilocazione da parte del senior management e dall ufficio risorse umane. Trattamento economico del personale in caso di contingenza. La pianificazione dei turni durante i periodi di ripristino dei processi critici.
33 33 Il recovery degli utenti Il sito di DR L allestimento delle aree utenti Deve essere collocato almeno a 5Km dal sito di produzione, Capacità ricettiva e disponibilità 24h/24h per 365gg. Durante la fase di attivazione e rilocazione. Gestione delle attività fuori dagli orari standard. Attrezzature logistiche e tecnologiche sulla base dei requisiti minimi richiesti per il ripristino delle attività critiche. Cablaggio strutturato, PBX e telefoni, UPS, preferibilmente gruppi elettrogeni Allestimento standard : scrivanie, guardaroba, sedie, cassettiere, armadi, cablaggio strutturato, telefoni, fax, stampanti, fotocopiatrici. Servizi igienici e aree ricreative. Deve prevedere almeno una sala riunioni preallestita con telefoni, televisori e collegamento ad internet (una per il comitato di crisi). Materiale dedicato. Capacità di espansione delle postazioni nei time frame di recovery stabiliti dall analisi di impatto. Deve essere raggiungibile attraverso mezzi di trasporto. Nel caso rilocazione remota deve prevedere procedure di richiesta dei mezzi di trasporto (aerei, treni, taxi etc). Deve essere servito dai servizi essenziali. (alberghi, parcheggi, ristoranti, etc.). Deve essere raggiungibile per la consegna del materiale archiviato off-site.
34 Il recovery degli utenti Il sito di DR Può essere allestito in luoghi diversi dal sito di recovery dei sistemi. Dipendenza tecnologica del tipo di applicazioni utilizzate. Le procedure devono contemplare: 1. La notifica dei gruppi di lavoro critici da rilocare immediatamente. 2. Il trasporto del personale presso il sito di DR. 3. Zoning dei desk (assegnazione per gruppo). 4. L acquisizione del materiale di supporto e di cancelleria. Consegna delle Battlebox. 5. L accesso ai servizi di telecomunicazione di base (telefoni e fax). Trasferimento dei numeri telefonici. 6. L accesso alle applicazioni ed ai sistemi mission critical. 34
35 Il recovery degli utenti Aree dedicate e condivise Aree utenti dedicate. Dedicate esclusivamente ad un solo cliente. Preconfigurate con PC e connesse a LAN private. Fisicamente segregate e protette. Sfruttabili anche come aree di storage per le battlebox e per altro materiale. Hanno un costo relativamente alto. Aree utenti condivise. Allestimento standard Telefoni,cassettiere,n di armadi per postazione,monitor. Ambiente open space, ma con possibilità di partizionamento. Il cablaggio strutturato è collegabile a dispositivi di rete differenti o a Virtual LAN dedicate. 35
36 36 Il recovery dei gli utenti Esempi di aree DR
37 Il recovery degli utenti Elementi di valutazione per il contratto 37 In Generale. Allestimento aree. Allestimento degli uffici. Meeting room Espandibilità massima consentita. Infrastrutture tecnologiche standard. Numero di punti rete per postazione. Nodi di telecomunicazione e accesso ai carrier Apparati di rete Tipologia e funzionalità dei centralini Rapporto FAX / Postazioni Rapporto Stampanti / Postazioni Servizi di supporto tecnologico. Servizi di supporto e servizi generali Posta interna. Personale tecnico di supporto agli utenti e ai team.
38 Il recovery degli utenti Elementi di valutazione per il contratto 38 Per le Aree condivise. Numero massimo di condivisione delle postazioni. Tipologia dei clienti. Posizione geografica dei clienti. Numero minimo di postazioni assicurate nel La gestione della contestualità. Per % sulle postazioni sottoscritte. Per FI/FO.
39 Il recovery degli utenti Allestimento tecnologico per gli utenti 39 PC e Workstation in DR. Uso di PC del provider con soluzioni di accesso remoto o via WEB attraverso thin client. CITRIX o WTS con PC condivisi. Bare Metal su PC dedicati o condivisi. PC dedicati Hot o cold stand by. Wireless LAN e access point. Periferiche condivise in DR. In base all analisi dei bisogni, prevedere sempre stampanti ad alto volume condivise in LAN.
40 Il recovery degli utenti Allestimento tecnologico per gli utenti 40 Telefonia. Predisposizione di Hunting group. Linee esterne sulla base del numero di utenti. Espandibilità del centralino in caso di ampliamento delle aree di lavoro. Call center e ACD.
41 41 Il recovery degli utenti I fattori umani I fattori umani in caso di catastrofi. Protezione del personale dai media. Management briefing durante il periodo di crisi. Comunicazione alle famiglie. Aiuto psicologico.
42 42 Il recovery degli utenti 2 IIHUWH FRPPHUFLDOL $SSOLFD]LRQLUHWLVLVWHPLWHOHIRQLD 5HTXLUHPHQWXWHQWL 3LDQRGLULORFD] LRQH
43 43 Fine della sessione Domande?
44 44 Preparare un piano di Disaster Recovery A.Tonani Clever Consulting Srl Il Disaster Recovery delle reti Sessione 7
45 45 Sommario Considerazioni generali. I tre livelli di intervento. Esempio di rete enterprise. L eliminazione dei single point of failure. Le attività di prevenzione. Strategie di ripristino delle reti. Esempi e Case History. Il recovery dei servizi fonia.
46 46 Il recovery delle reti Considerazioni generali Le reti NON sono considerate obiettivi PRIMARI per un piano di DR recovery. Requirement minimi in DR sulle scelte architetturali e il numero degli utenti. La loro criticità è da valutare in base al supporto dei sistemi e agli accessi critici supportati. La ridondanza e l alta affidabilità sono caratteristiche facilmente integrabili. Focus sui single point of failure durante il processo preventivo. L aspetto della sicurezza è da preservare ed elevare in caso di disaster recovery.
47 47 Il recovery delle reti I tre livelli di intervento Ruotano attorno al nucleo composto dalle applicazioni critiche. Livello Interno Periferiche (Stampanti) Device I/O (SAN) LAN (Router, Server, NAS) PBX Livello intermedio Local Loop Router Wan Media dei carrier Porte switch WAN Modem Periferiche di accesso remoto (RAS) CSU/DSU Linee PBX Il Livello di Wide Area Network MAN Circuiti Frame Relay DACS Sistemi esterni Internet
48 Il recovery delle reti Schema tipico di una rete enterprise 48
49 49 Il recovery delle reti Le attività di prevenzione 1. Dall analisi di rischio e di processo, verificare le dipendenze del network sui processi critici su ciascun livello. 2. Ottenere la documentazione sulla topologia fisica e logica dagli amministratori di rete. 3. Verificare i livelli minimi accettabili per la continuità dei processi critici. 4. Sviluppo degli scenari di indisponibilità sulle componenti critiche. 5. Metodologie di ridondanza o sostituzione delle componenti di rete critiche.
50 Il recovery delle reti Eliminazione dei single point of failure 50 Livello reti interne Strutturare la rete secondo un modello modulare scalabile. Core, Distribution, Access Usare tool di monitoring, amministrazione Openview, Ciscoworks Backbone e cablaggi fisici ridondati su core e distribution layer. Core Layer e Distribution layer ridondato. Alimentatori rindondati su linee elettriche differenti. Doppi router con HSRP e protocolli di routing intelligenti (EIGRP, OSPF) Backbone e trunk con path ridondati attraverso STP. Doppi Firewall ridondati - Indirizzo virtuale dei firewall attraverso VRRP. Schede LAN e cabling ridondati sui server critici. Utilizzare linee telefoniche dirette che bypassino il PBX sui desk critici.
51 Il recovery delle reti Eliminazione dei single point of failure 51 Livello intermedio ed esterno. Utilizzare linee di backup con tipologie di accesso differenti da quelle di produzione. Utilizzare linee di backup con carrier rispetto a quelle di produzione. Linee con percorsi e ingressi all edificio ridondati. Border router ridondati. Spare part disponibili on-site.
52 Il recovery delle reti Strategie di ripristino delle reti in DR 52 LAN presso il sito di DR. Rete interna Rete interna estesa presso il sito di DR. Gestione del controllo e delle repliche Prevede router di backup per i collegamenti alle reti geografici In caso di normale attività, la rete interna è segregata all interno del data centerdi DR. E estendibile alle aree utenti attraverso collegamento fisico del backbone. Utilizzo di Vlan con apparati condivisi con altri clienti Distribuzione attraverso switch dedicati del cliente. Wirless attraverso access point dedicati Il DR come nodo di backup in produzione. Reinstradamento ai server DR attraverso l uso del DNS Reti esterne Infrastrutture perimetrali di sicurezza replicate presso il sito di DR Accesso ad internet e collegamenti remoti attraverso VPN.
53 53 Il recovery delle reti Case history V $PVWHUGDP )UDQNIXUW 0 EV,WDOLDQILQDQFLDO LVWLWXWLRQV ([WHUQDOFOLHQWV 6,$66%6RJHL%2, 5HXWHUV %ORRPEHUJ 0 EV P XOWLSOHOLQNV P XOWLSOHOLQNV 0LODQ+($' 2)),&( 0HWURSROLWDQ EUDQFKRIILFH Si )LEUH2SWLFDO V OLQN0E?/ LQN Si )LEUH2SWLFDO 0HWURSROLWDQ$UHD1HWZRUN0EV,6'1ENXS 0LODQQG2IILFH. EV. EV 0 E V 0LODQ'5VLWH 0LODQ6PD O%UDQFK )LUHQ]H %RORJQD
54 54 Il recovery delle reti Case history P E Si Si Si Si Si
55 55 Il recovery dei servizi fonia PABX presso il sito di DR Generalmente fornito standard in dotazione dal provider Digitale ed espandibile per interni e numero di linee Supporta funzioni avanzate Utilizza flussi ISDN primari Può essere customizzato con funzionalità estese a secondo delle necessità Hunting group Pick up Redirezione Servizi di redirezione offerti dai carrier Telecom Italia servizio di presidio centralizzato. Virtualizzazione dei PBX
56 56 Il recovery delle reti Data Flow Diagram,QIRUPD]LRQHGHL IRUQLWRUL ) 6YLOXSSRGHOD VWUDWHJLDGLUHFRYHU\ GHOOHUHWLLQWHUQH 5HTXLUHPHQW SHUPHGLDH KDUGZDUH ) 9DOXWD]LRQLGH OH RS]LRQLGL VRVWLWX]LRQHH ULGRQGDQ]D KDUGZDUH 2 S] LRQL 6HQLRU 0DQDJHPHQW $QDOLVLGL ULVFKLR 6FHQDUL GLLQWHUX]LRQLOLQHHGL FRPXQLFD]LRQH ) 6YLOXSSRGH OD VWUDWHJLDGLUHFRYHU\ GHOVHUYL]LWHOHFRP ) 9DOXWD]LRQHGH OH RS]LRQLGLULSULVWLQR GHLVHUYL]L RS] LRQL ) 6FHOWDHWHVW GH OH RS]LRQL 3URFHGXUHGL FKDQJH PDQDJHPHQW 5HTXLUHP HQWGHO UHFRYHU\ RQOLQH 8WHQWL 0HWRGRORJLH SXEEOLFDWH SHULOEDFNXS 7HOHFRP'DWDFRP,QIRUPD]LRQLGDL IRUQLWRUL ),PSOHPHQWD]LRQH GHOOHRS]LRQL ) 6YLOXSSRGH OH VWUDWHJLHGL ULDOORFD]LRQHGHO QHWZRUN 5HTXLUHP HQWSHULOULSULVWLRQRGHOQHWZRUN ) 9DOXWD]LRQHGH OH RIHUWHGDSDUWHGHO '5VHUYLFHSURYLGHU 3ROLF\HSURFHGXUH 7HVW,OUHFRYHU\GH OHUHWL &RQWUDWWRSHU'5 +27VLWH
57 57 Fine della sessione Domande?
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