Allegato 2 RICERCA SULLE POLITICHE ATTIVATE IN ITALIA A LIVELLO LOCALE IN RELAZIONE AL FENOMENO DELLE ASSISTENTI FAMILIARI

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1 Allegato 2 RICERCA SULLE POLITICHE ATTIVATE IN ITALIA A LIVELLO LOCALE IN RELAZIONE AL FENOMENO DELLE ASSISTENTI FAMILIARI Secondo stime prudenziali elaborate dal Censis sono mila le badanti immigrate (nel 2006 risultavano anche italiane) al lavoro in Italia, per un valore annuale della loro attività di 10 miliardi di euro (ma altre valutazioni situano le quote anche molto oltre). Basta raffrontare tale dato con quello dei dipendenti - fra medici, tecnici e infermieri - del Servizio sanitario nazionale per rendersi conto dell incidenza di tale fenomeno sul nostro sistema di welfare. Secondo una ricerca dell Irs il 40% delle assistenti familiari è regolarizzato all Inps; il 22%, nonostante il permesso di soggiorno, opera nel sommerso; il 38% è completamente irregolare. Come si vede è molto difficile definire una cifra attendibile. In ogni caso sono (Marche: ) le domande presentate, in base al Decreto flussi 2007, per la regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari nel settore dell assistenza domestica e alla persona. Di queste, allo stato attuale, (Marche: 9.941) sono destinate a non essere accolte perché non pervenute fra le che hanno vinto la lotteria della gara di corsa elettronica... Non è perciò possibile quantificare in modo certo la consistenza del fenomeno nemmeno a livello dell Ambito: una valutazione molto approssimativa, fra e 1.500, potrebbe essere ragionevole. Pur nella mancanza di contorni precisi, poiché è comunque evidente che l intero sistema di assistenza agli anziani si basa ormai in modo consistente sulle badanti, hanno rapidamente cominciato a moltiplicarsi in questi ultimi anni le azioni a livello locale volte ad intervenire sul fenomeno. Tutte le politiche messe finora in campo si sviluppano sui seguenti assi fondamentali: 1- Sostegno e qualificazione delle badanti (Guide - Corsi di formazione - Luoghi di aggregazione - Cooperative) 2- Incrocio fra domanda e offerta (Registri pubblici - Centri per l incontro fra domanda e offerta) 3- Supporto alle famiglie (Guide - Contributi economici - Cooperative) Presentiamo di seguito un sintetico excursus sulle principali modalità in cui sono state usualmente declinate, segnalando alcune esperienze che possono fornire spunti innovativi.

2 1- SOSTEGNO E QUALIFICAZIONE DELLE BADANTI a) Guide Una delle più evolute è la Guida Badanti (in italiano, francese, inglese, arabo, rumeno, spagnolo, polacco, russo e albanese) in otto fascicoli prodotta dalla Regione Emilia-Romagna. La Guida, finalizzata anche a qualificare il lavoro di cura, si presta pure, volendo, ad essere utilizzata come strumento di autoformazione (singola o di gruppo). L indice dei fascicoli è: 1- La relazione con la persona anziana 2- L igiene e la sicurezza degli ambienti e della persona 3- L alimentazione: preparazione ed assunzione dei cibi 4- L assistenza alla persona anziana nella mobilità 5- L assistenza ad una persona con demenza 6- L orientamento nella rete dei servizi 7- Assistenti famigliari straniere: diritti, opportunità e doveri 8- Consigli per muoverti bene con la persona che assisti NOTA: Esistono anche guide indirizzate agli anziani e alle loro famiglie (ad es. il Kit per le famiglie predisposto dalla Provincia di Siena e che include un manuale per l assistenza di base all anziano). b) Corsi di formazione Si va da percorsi formativi di ore (Regione Piemonte: con equiparazione agli O.S.S. e possibilità di raggiungere il quorum mediante moduli con crediti formativi cumulabili nel tempo) a 400 (Provincia di Chieti: 250 in aula di stage), da 120 (Regione Emilia- Romagna: con moduli di 20 ore progressivi e cumulabili) alle 40 ipotizzate nel Tavolo Badanti della Provincia di Pesaro-Urbino. c) Luoghi di aggregazione Il punto di incontro Madreperla è un progetto del Comune di Reggio Emilia avviato nel 2004 e che sembra essere riuscito a fornire un rilevante supporto psicologico alle frequentanti. Si tratta di un ampio appartamento (147 mq) adattato ad hoc, situato in zona centrale e facilmente raggiungibile. Il centro, gestito dal Comune con la presenza di una mediatrice di nazionalità ucraina, è aperto il mercoledì e la domenica pomeriggio. In questo spazio le donne possono ritrovarsi per stare insieme, approfondire i temi legati alla loro presenza nelle famiglie reggiane, trascorrere il tempo libero, fare amicizia e utilizzare servizi quali l'uso del computer o una macchina da cucire o prepararsi un tè o un caffè o festeggiare un compleanno etc. Vi si svolgono pure brevi attività corsuali. d) Cooperative

3 Con un percorso di formazione specifico, finanziato tramite il Fondo Sociale Europeo e nell ambito di un progetto promosso dall ARCI, è stata costituita nel 2003 a Rimini una Cooperativa sociale denominata Domesticoop. Si tratta di una cooperativa sociale di tipo A formata da collaboratrici domestiche, badanti e baby sitter extracomunitarie (10 in tutto) che opera sul territorio comunale e provinciale. 2- INCROCIO FRA DOMANDA E OFFERTA a) Registri pubblici Si configurano o come veri e propri albi professionali o come semplici registri, più o meno supervisionati a livello pubblico. Possono essere regionali, provinciali, comunali o anche a livello di ambito (ad es. in Sardegna, dove la Giunta regionale ha proposto di dare avvio alla costituzione di registri pubblici delle assistenti familiari, per favorire l'incontro tra domanda e offerta, prevedendo che siano predisposti per ogni distretto a cura del Comune capofila). b) Centri per l incontro fra domanda e offerta Per l assolvimento di questa funzione vengono spesso indicati i Centri per l Impiego delle Province (più o meno in rete con i Servizi sociali dei Comuni e le altre realtà associative dei territori, ad es. in Provincia di Siena con un apposito Sportello per l Assistenza Domiciliare). Il Comune di Modena ha istituito da alcuni anni, sulla scia di un progetto finanziato dall Unione europea, lo sportello InformAnziani (attivo dal lunedì al sabato mattina e con segreteria telefonica) che supporta gli utenti: 1) Nella ricerca di un'assistente familiare o di un'organizzazione di assistenza domiciliare (la ricerca si può effettuare attraverso l'elenco presente all'informanziani). C'è la possibilità di colloqui conoscitivi tra la famiglia e le assistenti familiari con la collaborazione del personale dell ufficio e di mediatori culturali. 2) Nell'aiuto economico per sostenere i costi. La famiglia, dopo aver stipulato il contratto di lavoro, può richiedere il contributo economico messo a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio. Nell ambito del Progetto nazionale ASPASIA, cofinanziato dal Ministero del Lavoro all interno dell Iniziativa Comunitaria Equal, è stato realizzato un portale di informazione e formazione sulla tematica delle assistenti familiari In questo contesto sono stati istituiti (ad es. a Bagnolo di Reggio Emilia) i Centri Servizi Aspasia rivolti agli anziani, alle famiglie e alle assistenti familiari. I Centri operano in stretta collaborazione con le assistenti sociali dei Comuni. A Bagnolo è stato stipulato un accordo con la Provincia che prevede l integrazione con il Centro per l Impiego per fornire i servizi di incontro domanda/offerta di lavoro. 3- SUPPORTO ALLE FAMIGLIE

4 a) Contributi economici Sono previsti assegni alle famiglie finalizzati a favorire la regolarizzazione del rapporto contrattuale. Il finanziamento è in genere regionale o, a volte, comunale (ma c è anche il caso di Modena dove è della Fondazione Cassa di Risparmio). Il contributo previsto dalla Regione Sardegna, di 3 mila euro annuali, è il più alto in assoluto in Italia. b) Cooperative E stata inaugurata il 28 aprile 2008 a Modena la Cooperativa Badabene : una cooperativa di utenti che aiuta le famiglie nella ricerca di servizi domiciliari privati (badanti, colf, babysitter) e le supporta negli adempimenti di carattere amministrativo e nelle altre prestazioni necessarie. I servizi offerti sono: - Consulenza sul tipo di assistenza più adatta alla situazione specifica. - Assistenza e supporto nella ricerca di: assistenti domiciliari (badanti)/baby-sitter/colf. - Organizzazione del primo colloquio di conoscenza tra la famiglia e il collaboratore proposto. - Inserimento del collaboratore domestico nel nucleo familiare e primo monitoraggio a domicilio. - Supporto negli adempimenti di carattere amministrativo. - Informazione sull offerta dei servizi della città pubblici e privati. - Disbrigo di commissioni (bollette e incombenze varie). - Organizzazione attività di lavanderia e stireria. - Convenzione con strutture in grado di ospitare la persona anziana per permanenze più o meno prolungate. Badabene è nata da un progetto di Legacoop Modena e si pone come punto unitario di riferimento per la famiglia. La cooperativa intende operare secondo una logica di integrazione con i servizi pubblici e del Terzo settore già presenti sul territorio, in modo da garantire soluzioni mirate alle singole esigenze della persona. Gli uffici della cooperativa sono aperti al pubblico quattro giorni alla settimana. CRITICITA

5 - Tutte queste azioni (eccettuate, parzialmente, le 1a-Guide e 1c-Luoghi di aggregazione) hanno impatto solo su chi è regolare o può e intende regolarizzarsi. Resta fuori la più che consistente area della clandestinità o di chi sceglie comunque situazioni irregolari. - E difficile ipotizzare che le famiglie che necessitano di assistenza continuata possano affrontare una gestione della propria esigenza sulla base dell assunzione regolare di 3 badanti che turnano per otto ore giornaliere ciascuna: è quindi opportuno dedicare una particolare riflessione a queste situazioni che si reggono sulla base di una badante convivente regolarizzata per otto ore giornaliere ed una di supporto (per le sostituzioni orarie giornaliere, il giorno di riposo settimanale e le ferie). APPROCCIO DI SISTEMA Una costante che emerge dall analisi delle esperienze è la necessità di affrontare la tematica con un approccio di sistema che coinvolga i diversi attori, istituzionali e no, che interagiscono sulle varie articolazioni a livello locale (Regioni, Province, Ambiti Sociali Territoriali, Comuni, Sindacati, Cooperazione, Volontariato, Associazioni, Università etc.). Un esempio di architettura di sistema: Regione Umbria, Legge 3 ottobre 2007, n Interventi per il sostegno e la qualificazione dell attività di assistenza domiciliare familiare Prevede: - formazione a cura della Regione (fra cui la previsione di percorsi formativi da realizzarsi nel Paese d origine del cittadino extra-comunitario con successiva garanzia di riconoscimento come titolo di preferenza nell ambito delle quote d ingresso di lavoratori stranieri extracomunitari assegnate alla Regione); - elenchi di persone disponibili all assistenza familiare domiciliare a cura delle Province; - attività di informazione, assistenza e consulenza in favore delle famiglie e del personale addetto all assistenza familiare domiciliare a cura di Province e Comuni, con la collaborazione di soggetti pubblici, privati e del privato sociale; - contributo mensile erogato dai Comuni, diretto a ridurre gli oneri derivanti dai contratti di lavoro, sulla base di appositi finanziamenti concessi dalla Regione e ripartiti in relazione alla popolazione ultrasessantacinquenne e alla popolazione diversamente abile residente nell ambito territoriale di riferimento; - previsione di intese tra Comuni, Province, terzo settore e associazionismo sociale per sostenere le persone singole e le famiglie che intendono avvalersi di personale addettto all assistenza familiare domiciliare; - processi di monitoraggio e verifica avvalendosi dell Osservatorio sociale regionale.

6 LE AZIONI DEI COMUNI DI ANCONA E RIMINI Si allegano le analisi particolareggiate delle politiche poste in essere sul tema delle assistenti familiari dai due Comuni capoluogo di Provincia a noi geograficamente più contigui: Ancona e Rimini. COMUNE di ANCONA ( abitanti) Il Comune di Ancona ha avviato il Progetto Badanti, dopo un accordo con le organizzazioni sindacali, a partire dal maggio E stata istituita una Commissione tecnica che compie il monitoraggio della sperimentazione e propone eventuali modifiche al progetto, oltre a farsi carico della valutazione di eventuali requisiti incerti. La commissione è composta da rappresentanti del Comune, Organizzazioni sindacali, Centro territoriale permanente, Comitato locale educazione degli adulti, Cooperativa sociale COOSS Marche. Il Progetto si è sviluppato su tre direttrici: 1- Registro Cittadino degli Assistenti Familiari 2- Corsi di formazione 3- Contributi alle famiglie CRITICITA : Il Progetto sta evolvendo in modo sperimentale, cercando di svilupparsi progressivamente sulla base del monitoraggio e valutazione dei risultati che emergono, ma è tuttora lontano dall aver intercettato il nucleo più significativo e consistente degli attori (badanti e famiglie) effettivamente coinvolti nel problema. 1- REGISTRO CITTADINO DEGLI ASSISTENTI FAMILIARI Il registro raccoglie i nominativi delle persone che sono disponibili ad assistere anziani o disabili a domicilio. Requisiti per iscrizione: aver frequentato un percorso formativo con contenuti definiti oppure essere in possesso di qualifiche attinenti (operatore socio-sanitario, infermiere ecc.). Nella prima fase transitoria si accettano anche domande di persone non formate ma che si impegnano a compiere il corso formativo. Gestore del registro è il Comune che accetta le domande previa verifica dei requisiti, costruisce il data base delle domande (con le informazioni sulla esperienza di lavoro e la disponibilità di lavoro, titoli di studio, ecc.), e mette il registro a disposizione delle famiglie che ne hanno bisogno. Sono attualmente iscritte al registro 55 persone.

7 CRITICITA : Pochissime delle iscritte (molte italiane) sono disponibili al tempo pieno che, viceversa, è la modalità più richiesta dalle famiglie. 2- CORSI DI FORMAZIONE Sono stati effettuati tre corsi di formazione di almeno 100 ore (di cui almeno 50 in aula). Contenuti del corso: competenze di base (diritti e doveri, CCNL, ecc.) e competenze tecnico-professionali (pulizia e igiene della persona e degli ambienti, preparazione dei pasti, ecc.). Al termine viene rilasciato, previo esame, un attestato. CRITICITA : Molte iscritte di cittadinanza italiana. Necessità di una valutazione, tramite l esame, per filtrare l idoneità attitudinale e psicologica dellepersone frequentanti ad essere inserite nel Registro degli Assistenti Familiari. 3- CONTRIBUTI ALLE FAMIGLIE Contributo di (aumentato ora a 2.000) euro a famiglia all anno per il pagamento degli oneri contributivi e assicurativi delle assistenti familiari assunte per la cura di malati di Alzheimer. Livello ISEE previsto per l accesso: inferiore a CRITICITA : Scarsa richiesta, che è la ragione per cui ora si sperimenta l innalzamento del contributo a euro. COMUNE di RIMINI ( abitanti) Non esiste, allo stato, un progetto complessivo in corso di realizzazione del Comune di Rimini sulla problematica delle badanti. Gli interventi attivi sono due: 1- Contributi alle famiglie 2- Lo sportello Straniere di casa 1- CONTRIBUTI ALLE FAMIGLIE Il Comune ha previsto, a partire dal 2007 e previo accordo con le Organizzazioni sindacali, l assegnazione di sussidi a favore delle famiglie che assistono in casa persone anziane non autosufficienti ricorrendo all aiuto di assistenti familiari. La cifra stanziata è di ,05 Euro annuali.

8 L importo del contributo può variare da un minimo di 50 ad un massimo di Euro annuali. Tra le condizioni per poter accedere al sussidio: - invalidità pari o superiore al 74%; - valore ISEE non superiore a ,00 Euro; - regolare assunzione dell assistente per almeno 24 ore settimanali. CRITICITA : Nel 2007 le famiglie che hanno fatto richiesta sono state 64, di cui solo 61 quelle ritenute idonee: dato che rivela come il provvedimento abbia intercettato il fenomeno solo in maniera marginale. 2- LO SPORTELLO STRANIERE DI CASA E stato istituito dall'assessorato alle Politiche del Lavoro in collaborazione con l'assessorato alle Pari Opportunità e l Assessorato ai Servizi Sociali. Lo sportello, aperto da due anni, è gestito in convenzione con l Associazione di promozione sociale Etnos, fondata e costituita da donne immigrate. E collocato in una zona spontaneamente ed abitualmente frequentata dalle badanti ed è aperto per tre ore due pomeriggi alla settimana. Le operatrici sono donne immigrate di diversa nazionalità. Si tratta di un servizio pubblico rivolto alle donne lavoratrici straniere, con particolare attenzione alle badanti. Offre un attività di consulenza sui diritti del lavoro, di informazione sulla normativa nazionale sull'immigrazione e di orientamento ai servizi presenti sul territorio che si occupano dell'incontro tra domanda e offerta di lavoro. Fornisce pure (ma quantitativamente con un utilizzo minore) informazioni e consulenza ai cittadini italiani che vogliono assumere o hanno già assunto lavoratrici straniere. Di fatto funziona anche come punto di ascolto per problematiche di genere. Offre infine la possibilità di lettura quotidiani in lingua, consultazione vocabolari e giornali di annunci. CRITICITA : Raffrontate alla domanda troppo poche operatrici per poche ore di apertura.

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