Allegato 2 RICERCA SULLE POLITICHE ATTIVATE IN ITALIA A LIVELLO LOCALE IN RELAZIONE AL FENOMENO DELLE ASSISTENTI FAMILIARI
|
|
- Michela Colella
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Allegato 2 RICERCA SULLE POLITICHE ATTIVATE IN ITALIA A LIVELLO LOCALE IN RELAZIONE AL FENOMENO DELLE ASSISTENTI FAMILIARI Secondo stime prudenziali elaborate dal Censis sono mila le badanti immigrate (nel 2006 risultavano anche italiane) al lavoro in Italia, per un valore annuale della loro attività di 10 miliardi di euro (ma altre valutazioni situano le quote anche molto oltre). Basta raffrontare tale dato con quello dei dipendenti - fra medici, tecnici e infermieri - del Servizio sanitario nazionale per rendersi conto dell incidenza di tale fenomeno sul nostro sistema di welfare. Secondo una ricerca dell Irs il 40% delle assistenti familiari è regolarizzato all Inps; il 22%, nonostante il permesso di soggiorno, opera nel sommerso; il 38% è completamente irregolare. Come si vede è molto difficile definire una cifra attendibile. In ogni caso sono (Marche: ) le domande presentate, in base al Decreto flussi 2007, per la regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari nel settore dell assistenza domestica e alla persona. Di queste, allo stato attuale, (Marche: 9.941) sono destinate a non essere accolte perché non pervenute fra le che hanno vinto la lotteria della gara di corsa elettronica... Non è perciò possibile quantificare in modo certo la consistenza del fenomeno nemmeno a livello dell Ambito: una valutazione molto approssimativa, fra e 1.500, potrebbe essere ragionevole. Pur nella mancanza di contorni precisi, poiché è comunque evidente che l intero sistema di assistenza agli anziani si basa ormai in modo consistente sulle badanti, hanno rapidamente cominciato a moltiplicarsi in questi ultimi anni le azioni a livello locale volte ad intervenire sul fenomeno. Tutte le politiche messe finora in campo si sviluppano sui seguenti assi fondamentali: 1- Sostegno e qualificazione delle badanti (Guide - Corsi di formazione - Luoghi di aggregazione - Cooperative) 2- Incrocio fra domanda e offerta (Registri pubblici - Centri per l incontro fra domanda e offerta) 3- Supporto alle famiglie (Guide - Contributi economici - Cooperative) Presentiamo di seguito un sintetico excursus sulle principali modalità in cui sono state usualmente declinate, segnalando alcune esperienze che possono fornire spunti innovativi.
2 1- SOSTEGNO E QUALIFICAZIONE DELLE BADANTI a) Guide Una delle più evolute è la Guida Badanti (in italiano, francese, inglese, arabo, rumeno, spagnolo, polacco, russo e albanese) in otto fascicoli prodotta dalla Regione Emilia-Romagna. La Guida, finalizzata anche a qualificare il lavoro di cura, si presta pure, volendo, ad essere utilizzata come strumento di autoformazione (singola o di gruppo). L indice dei fascicoli è: 1- La relazione con la persona anziana 2- L igiene e la sicurezza degli ambienti e della persona 3- L alimentazione: preparazione ed assunzione dei cibi 4- L assistenza alla persona anziana nella mobilità 5- L assistenza ad una persona con demenza 6- L orientamento nella rete dei servizi 7- Assistenti famigliari straniere: diritti, opportunità e doveri 8- Consigli per muoverti bene con la persona che assisti NOTA: Esistono anche guide indirizzate agli anziani e alle loro famiglie (ad es. il Kit per le famiglie predisposto dalla Provincia di Siena e che include un manuale per l assistenza di base all anziano). b) Corsi di formazione Si va da percorsi formativi di ore (Regione Piemonte: con equiparazione agli O.S.S. e possibilità di raggiungere il quorum mediante moduli con crediti formativi cumulabili nel tempo) a 400 (Provincia di Chieti: 250 in aula di stage), da 120 (Regione Emilia- Romagna: con moduli di 20 ore progressivi e cumulabili) alle 40 ipotizzate nel Tavolo Badanti della Provincia di Pesaro-Urbino. c) Luoghi di aggregazione Il punto di incontro Madreperla è un progetto del Comune di Reggio Emilia avviato nel 2004 e che sembra essere riuscito a fornire un rilevante supporto psicologico alle frequentanti. Si tratta di un ampio appartamento (147 mq) adattato ad hoc, situato in zona centrale e facilmente raggiungibile. Il centro, gestito dal Comune con la presenza di una mediatrice di nazionalità ucraina, è aperto il mercoledì e la domenica pomeriggio. In questo spazio le donne possono ritrovarsi per stare insieme, approfondire i temi legati alla loro presenza nelle famiglie reggiane, trascorrere il tempo libero, fare amicizia e utilizzare servizi quali l'uso del computer o una macchina da cucire o prepararsi un tè o un caffè o festeggiare un compleanno etc. Vi si svolgono pure brevi attività corsuali. d) Cooperative
3 Con un percorso di formazione specifico, finanziato tramite il Fondo Sociale Europeo e nell ambito di un progetto promosso dall ARCI, è stata costituita nel 2003 a Rimini una Cooperativa sociale denominata Domesticoop. Si tratta di una cooperativa sociale di tipo A formata da collaboratrici domestiche, badanti e baby sitter extracomunitarie (10 in tutto) che opera sul territorio comunale e provinciale. 2- INCROCIO FRA DOMANDA E OFFERTA a) Registri pubblici Si configurano o come veri e propri albi professionali o come semplici registri, più o meno supervisionati a livello pubblico. Possono essere regionali, provinciali, comunali o anche a livello di ambito (ad es. in Sardegna, dove la Giunta regionale ha proposto di dare avvio alla costituzione di registri pubblici delle assistenti familiari, per favorire l'incontro tra domanda e offerta, prevedendo che siano predisposti per ogni distretto a cura del Comune capofila). b) Centri per l incontro fra domanda e offerta Per l assolvimento di questa funzione vengono spesso indicati i Centri per l Impiego delle Province (più o meno in rete con i Servizi sociali dei Comuni e le altre realtà associative dei territori, ad es. in Provincia di Siena con un apposito Sportello per l Assistenza Domiciliare). Il Comune di Modena ha istituito da alcuni anni, sulla scia di un progetto finanziato dall Unione europea, lo sportello InformAnziani (attivo dal lunedì al sabato mattina e con segreteria telefonica) che supporta gli utenti: 1) Nella ricerca di un'assistente familiare o di un'organizzazione di assistenza domiciliare (la ricerca si può effettuare attraverso l'elenco presente all'informanziani). C'è la possibilità di colloqui conoscitivi tra la famiglia e le assistenti familiari con la collaborazione del personale dell ufficio e di mediatori culturali. 2) Nell'aiuto economico per sostenere i costi. La famiglia, dopo aver stipulato il contratto di lavoro, può richiedere il contributo economico messo a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio. Nell ambito del Progetto nazionale ASPASIA, cofinanziato dal Ministero del Lavoro all interno dell Iniziativa Comunitaria Equal, è stato realizzato un portale di informazione e formazione sulla tematica delle assistenti familiari In questo contesto sono stati istituiti (ad es. a Bagnolo di Reggio Emilia) i Centri Servizi Aspasia rivolti agli anziani, alle famiglie e alle assistenti familiari. I Centri operano in stretta collaborazione con le assistenti sociali dei Comuni. A Bagnolo è stato stipulato un accordo con la Provincia che prevede l integrazione con il Centro per l Impiego per fornire i servizi di incontro domanda/offerta di lavoro. 3- SUPPORTO ALLE FAMIGLIE
4 a) Contributi economici Sono previsti assegni alle famiglie finalizzati a favorire la regolarizzazione del rapporto contrattuale. Il finanziamento è in genere regionale o, a volte, comunale (ma c è anche il caso di Modena dove è della Fondazione Cassa di Risparmio). Il contributo previsto dalla Regione Sardegna, di 3 mila euro annuali, è il più alto in assoluto in Italia. b) Cooperative E stata inaugurata il 28 aprile 2008 a Modena la Cooperativa Badabene : una cooperativa di utenti che aiuta le famiglie nella ricerca di servizi domiciliari privati (badanti, colf, babysitter) e le supporta negli adempimenti di carattere amministrativo e nelle altre prestazioni necessarie. I servizi offerti sono: - Consulenza sul tipo di assistenza più adatta alla situazione specifica. - Assistenza e supporto nella ricerca di: assistenti domiciliari (badanti)/baby-sitter/colf. - Organizzazione del primo colloquio di conoscenza tra la famiglia e il collaboratore proposto. - Inserimento del collaboratore domestico nel nucleo familiare e primo monitoraggio a domicilio. - Supporto negli adempimenti di carattere amministrativo. - Informazione sull offerta dei servizi della città pubblici e privati. - Disbrigo di commissioni (bollette e incombenze varie). - Organizzazione attività di lavanderia e stireria. - Convenzione con strutture in grado di ospitare la persona anziana per permanenze più o meno prolungate. Badabene è nata da un progetto di Legacoop Modena e si pone come punto unitario di riferimento per la famiglia. La cooperativa intende operare secondo una logica di integrazione con i servizi pubblici e del Terzo settore già presenti sul territorio, in modo da garantire soluzioni mirate alle singole esigenze della persona. Gli uffici della cooperativa sono aperti al pubblico quattro giorni alla settimana. CRITICITA
5 - Tutte queste azioni (eccettuate, parzialmente, le 1a-Guide e 1c-Luoghi di aggregazione) hanno impatto solo su chi è regolare o può e intende regolarizzarsi. Resta fuori la più che consistente area della clandestinità o di chi sceglie comunque situazioni irregolari. - E difficile ipotizzare che le famiglie che necessitano di assistenza continuata possano affrontare una gestione della propria esigenza sulla base dell assunzione regolare di 3 badanti che turnano per otto ore giornaliere ciascuna: è quindi opportuno dedicare una particolare riflessione a queste situazioni che si reggono sulla base di una badante convivente regolarizzata per otto ore giornaliere ed una di supporto (per le sostituzioni orarie giornaliere, il giorno di riposo settimanale e le ferie). APPROCCIO DI SISTEMA Una costante che emerge dall analisi delle esperienze è la necessità di affrontare la tematica con un approccio di sistema che coinvolga i diversi attori, istituzionali e no, che interagiscono sulle varie articolazioni a livello locale (Regioni, Province, Ambiti Sociali Territoriali, Comuni, Sindacati, Cooperazione, Volontariato, Associazioni, Università etc.). Un esempio di architettura di sistema: Regione Umbria, Legge 3 ottobre 2007, n Interventi per il sostegno e la qualificazione dell attività di assistenza domiciliare familiare Prevede: - formazione a cura della Regione (fra cui la previsione di percorsi formativi da realizzarsi nel Paese d origine del cittadino extra-comunitario con successiva garanzia di riconoscimento come titolo di preferenza nell ambito delle quote d ingresso di lavoratori stranieri extracomunitari assegnate alla Regione); - elenchi di persone disponibili all assistenza familiare domiciliare a cura delle Province; - attività di informazione, assistenza e consulenza in favore delle famiglie e del personale addetto all assistenza familiare domiciliare a cura di Province e Comuni, con la collaborazione di soggetti pubblici, privati e del privato sociale; - contributo mensile erogato dai Comuni, diretto a ridurre gli oneri derivanti dai contratti di lavoro, sulla base di appositi finanziamenti concessi dalla Regione e ripartiti in relazione alla popolazione ultrasessantacinquenne e alla popolazione diversamente abile residente nell ambito territoriale di riferimento; - previsione di intese tra Comuni, Province, terzo settore e associazionismo sociale per sostenere le persone singole e le famiglie che intendono avvalersi di personale addettto all assistenza familiare domiciliare; - processi di monitoraggio e verifica avvalendosi dell Osservatorio sociale regionale.
6 LE AZIONI DEI COMUNI DI ANCONA E RIMINI Si allegano le analisi particolareggiate delle politiche poste in essere sul tema delle assistenti familiari dai due Comuni capoluogo di Provincia a noi geograficamente più contigui: Ancona e Rimini. COMUNE di ANCONA ( abitanti) Il Comune di Ancona ha avviato il Progetto Badanti, dopo un accordo con le organizzazioni sindacali, a partire dal maggio E stata istituita una Commissione tecnica che compie il monitoraggio della sperimentazione e propone eventuali modifiche al progetto, oltre a farsi carico della valutazione di eventuali requisiti incerti. La commissione è composta da rappresentanti del Comune, Organizzazioni sindacali, Centro territoriale permanente, Comitato locale educazione degli adulti, Cooperativa sociale COOSS Marche. Il Progetto si è sviluppato su tre direttrici: 1- Registro Cittadino degli Assistenti Familiari 2- Corsi di formazione 3- Contributi alle famiglie CRITICITA : Il Progetto sta evolvendo in modo sperimentale, cercando di svilupparsi progressivamente sulla base del monitoraggio e valutazione dei risultati che emergono, ma è tuttora lontano dall aver intercettato il nucleo più significativo e consistente degli attori (badanti e famiglie) effettivamente coinvolti nel problema. 1- REGISTRO CITTADINO DEGLI ASSISTENTI FAMILIARI Il registro raccoglie i nominativi delle persone che sono disponibili ad assistere anziani o disabili a domicilio. Requisiti per iscrizione: aver frequentato un percorso formativo con contenuti definiti oppure essere in possesso di qualifiche attinenti (operatore socio-sanitario, infermiere ecc.). Nella prima fase transitoria si accettano anche domande di persone non formate ma che si impegnano a compiere il corso formativo. Gestore del registro è il Comune che accetta le domande previa verifica dei requisiti, costruisce il data base delle domande (con le informazioni sulla esperienza di lavoro e la disponibilità di lavoro, titoli di studio, ecc.), e mette il registro a disposizione delle famiglie che ne hanno bisogno. Sono attualmente iscritte al registro 55 persone.
7 CRITICITA : Pochissime delle iscritte (molte italiane) sono disponibili al tempo pieno che, viceversa, è la modalità più richiesta dalle famiglie. 2- CORSI DI FORMAZIONE Sono stati effettuati tre corsi di formazione di almeno 100 ore (di cui almeno 50 in aula). Contenuti del corso: competenze di base (diritti e doveri, CCNL, ecc.) e competenze tecnico-professionali (pulizia e igiene della persona e degli ambienti, preparazione dei pasti, ecc.). Al termine viene rilasciato, previo esame, un attestato. CRITICITA : Molte iscritte di cittadinanza italiana. Necessità di una valutazione, tramite l esame, per filtrare l idoneità attitudinale e psicologica dellepersone frequentanti ad essere inserite nel Registro degli Assistenti Familiari. 3- CONTRIBUTI ALLE FAMIGLIE Contributo di (aumentato ora a 2.000) euro a famiglia all anno per il pagamento degli oneri contributivi e assicurativi delle assistenti familiari assunte per la cura di malati di Alzheimer. Livello ISEE previsto per l accesso: inferiore a CRITICITA : Scarsa richiesta, che è la ragione per cui ora si sperimenta l innalzamento del contributo a euro. COMUNE di RIMINI ( abitanti) Non esiste, allo stato, un progetto complessivo in corso di realizzazione del Comune di Rimini sulla problematica delle badanti. Gli interventi attivi sono due: 1- Contributi alle famiglie 2- Lo sportello Straniere di casa 1- CONTRIBUTI ALLE FAMIGLIE Il Comune ha previsto, a partire dal 2007 e previo accordo con le Organizzazioni sindacali, l assegnazione di sussidi a favore delle famiglie che assistono in casa persone anziane non autosufficienti ricorrendo all aiuto di assistenti familiari. La cifra stanziata è di ,05 Euro annuali.
8 L importo del contributo può variare da un minimo di 50 ad un massimo di Euro annuali. Tra le condizioni per poter accedere al sussidio: - invalidità pari o superiore al 74%; - valore ISEE non superiore a ,00 Euro; - regolare assunzione dell assistente per almeno 24 ore settimanali. CRITICITA : Nel 2007 le famiglie che hanno fatto richiesta sono state 64, di cui solo 61 quelle ritenute idonee: dato che rivela come il provvedimento abbia intercettato il fenomeno solo in maniera marginale. 2- LO SPORTELLO STRANIERE DI CASA E stato istituito dall'assessorato alle Politiche del Lavoro in collaborazione con l'assessorato alle Pari Opportunità e l Assessorato ai Servizi Sociali. Lo sportello, aperto da due anni, è gestito in convenzione con l Associazione di promozione sociale Etnos, fondata e costituita da donne immigrate. E collocato in una zona spontaneamente ed abitualmente frequentata dalle badanti ed è aperto per tre ore due pomeriggi alla settimana. Le operatrici sono donne immigrate di diversa nazionalità. Si tratta di un servizio pubblico rivolto alle donne lavoratrici straniere, con particolare attenzione alle badanti. Offre un attività di consulenza sui diritti del lavoro, di informazione sulla normativa nazionale sull'immigrazione e di orientamento ai servizi presenti sul territorio che si occupano dell'incontro tra domanda e offerta di lavoro. Fornisce pure (ma quantitativamente con un utilizzo minore) informazioni e consulenza ai cittadini italiani che vogliono assumere o hanno già assunto lavoratrici straniere. Di fatto funziona anche come punto di ascolto per problematiche di genere. Offre infine la possibilità di lettura quotidiani in lingua, consultazione vocabolari e giornali di annunci. CRITICITA : Raffrontate alla domanda troppo poche operatrici per poche ore di apertura.
INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA ) PREMESSA
INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA (in attuazione di quanto stabilito dalla Delibera della Giunta della Società della Salute
Dettagli«FAMILY ANGELS intende promuovere azioni positive volte a:
«FAMILY ANGELS intende promuovere azioni positive volte a: Rispondere ai bisogni di conciliazione dei tempi di vita e lavoro proponendo forme di autorganizzazione; Favorire la richiesta di flessibilità
DettagliREGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità
REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della
DettagliAllegato A. Regione Marche Giunta Regionale DGR n. 1144 del 5/10/2004. Obiettivo 3 FSE 2000-2006
Allegato A Regione Marche Giunta Regionale DGR n. 1144 del 5/10/2004 Obiettivo 3 FSE 2000-2006 Decima integrazione alle linee guida per la gestione del POR 1 Intervento sperimentale: voucher per attività
DettagliAzienda Speciale Servizi alla Persona
Azienda Speciale Servizi alla Persona ANZIANI SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI E DISABILI (S.A.D.) Cosa offre il servizio SAD L'assistenza domiciliare è un tipo di servizio erogato direttamente
DettagliVOUCHER UNIVERSALE PER I SERVIZI
C E N S I S VOUCHER UNIVERSALE PER I SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA FAMIGLIA La ricerca del Censis Sintesi Roma, 11 giugno 2014 Il Censis ha sviluppato un modello per stimare l impatto economico e sull occupazione
DettagliREGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 DEL 10.12.2008
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 Oggetto: LR 20/ 97, art. 3. Finanziamento di progetti d intervento a favore di persone con disturbo mentale e di persone con disabilità intellettive.
Dettagli15243 17/12/2008. Identificativo Atto n. 1674 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO
15243 17/12/2008 Identificativo Atto n. 1674 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO INDICAZIONI REGIONALI PER PERCORSI FORMATIVI DI ASSISTENTE FAMILIARE IL DIRIGENTE DELLA UO ATTUAZIONE DELLE
DettagliDeliberazione legislativa n. 87/2014 2. Art. 1 Finalità
Deliberazione legislativa n. 87/2014 2 Art. 1 Finalità 1. La Regione Emilia-Romagna riconosce e promuove, nell ambito delle politiche del welfare, la cura familiare e la solidarietà come beni sociali,
DettagliRuolo e attività del punto nuova impresa
SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda
DettagliCOMUNE DI COGGIOLA VIA GARIBALDI, 24 13863 COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA
COMUNE DI COGGIOLA REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI BIELLA VIA GARIBALDI, 24 13863 COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA FINALITA DEL SERVIZIO Articolo 1 Il Comune di Coggiola
DettagliASSESSORATO DELL IGIENE E SANITA E DELL ASSISTENZA SOCIALE
ALLEGATO 1 Criteri di partecipazione per la realizzazione di un programma sperimentale di sport terapia per persone con disabilita. D.G.R. 28/68 del 24/06/2011 L Assessorato dell Igiene e Sanità e dell
DettagliArt. 1 (Finalità) Art. 2 (Funzioni della Regione)
LEGGE REGIONE MARCHE 11 NOVEMBRE 2008, N. 32 Art. 1 (Finalità) Art. 2 (Funzioni della Regione) Art. 3 (Istituzione del Forum permanente) Art. 4 (Iniziative di prevenzione) Art. 5 (Informazione) Art. 6
DettagliFONDAZIONE ZANETTI ONLUS
FONDAZIONE ZANETTI ONLUS LINEE GUIDA PER RICHIEDERCI UN SOSTEGNO PER IL 2016 (Le richieste devono pervenire entro e non oltre il 30 ottobre 2015) FONDAZIONE ZANETTI ONLUS Linee guida per la presentazione,
DettagliFederico BOCCALETTI Presidente Anziani e non solo Soc. coop. Progetto SAP SARDEGNA una rete per la qualificazione dei servizi alle persone
Federico BOCCALETTI Presidente Anziani e non solo Soc. coop. Progetto SAP SARDEGNA una rete per la qualificazione dei servizi alle persone IL PROGETTO SAP SARDEGNA finanziato dal Ministero del Lavoro e
DettagliCERGAS Obiettivi e forme d intervento in ambito di long term care
CERGAS Obiettivi e forme d intervento in ambito di long term care di Francesco Longo Milano, 25 settembre 2013 Agenda : I DATI DI SISTEMA LE PRINCIPALI CRITICITÀ DI POLICY LE POSSIBILI VISIONI PER UNO
DettagliREGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE
REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE Art. 1 (Istituzione del servizio) Il Comune di Fossalto promuove il benessere dei propri cittadini, con il fine di inserire ed integrare socialmente
DettagliISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO
ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI INDICE: PREMESSA 1. FINALITA 2. CONTENUTI 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA
DettagliI servizi per anziani non autosufficienti
I servizi per anziani non autosufficienti Giuliano Marangoni Il trend demografico dell invecchiamento della popolazione ha come diretta conseguenza un aumento delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie
DettagliAllegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI
Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO Il fenomeno della elevata presenza
DettagliProgetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze
Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il
DettagliREGOLAMENTO PER GLI STAGE
REGOLAMENTO PER GLI STAGE emanato con D.R. n. 5146 del 2000, successivamente modificato con D.R. n. 9 del 16 gennaio 2007 e D.R. n. 198 del 29 novembre 2011 1/5 ART. 1 Ambito di applicazione 1.1 Il presente
Dettaglilavorativo di persone con provvedimenti penali detentivi e/o in esecuzione penale esterna.
Allegato alla Delib.G.R. n.32/ 45 del 15.9.2010 L.R. n. 1 del 24.2.2006, art 9, comma 11. L.R. n. 2 del 29.5.2007, art 33, comma 11. Finanziamento di un programma di attività finalizzate al recupero e
DettagliObiettivi Impegno degli ambiti distrettuali
Allegato 3 Delibera di Giunta regionale n. 1206 del 30/7/2007 Linee di indirizzo per favorire la qualificazione e la regolarizzazione del lavoro di cura delle assistenti familiari nell ambito delle azioni
DettagliREGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte.
REGIONE PIEMONTE Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. (B.U. 16 aprile 2015, n. 15) Il Consiglio regionale ha approvato IL PRESIDENTE
DettagliAccesso al Micro Credito per Immigrati Modena 16/03/2011
Progetto co-finanziato dall Unione Europea Ministero dell Interno Fondo Europeo per l Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi Accesso al Micro Credito per Immigrati Modena 16/03/2011 Finalità sperimentare
DettagliPiano di Zona 2010-2013. La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare
Piano di Zona 2010-2013 La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare I servizi di assistenza domiciliare Servizio di assistenza domiciliare territoriale a totale carico
DettagliUNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE E SOCIALI
UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE E SOCIALI Corso di Laurea Triennale in Scienze del Servizio Sociale Regolamento attività di Stage 1. Lo Stage L attività di Stage del terzo
DettagliNorme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici
Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in
DettagliAlla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente
Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Controllo di Gestione e Misurazione delle Performance: l integrazione delle competenze, la valorizzazione delle differenze e la tecnologia
DettagliIL SERVIZIO DOMICILIARE
CASA ALBERGO PER ANZIANI Sistema qualità certificato COMUNE DI LENDINARA IL SERVIZIO DOMICILIARE Questo opuscolo riporta brevemente le principali informazioni per aiutarvi a capire meglio il servizio domiciliare,
DettagliPROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera
PROVINCIA DI MATERA Regolamento per il funzionamento dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni dell Ufficio Relazioni
DettagliLEGGE REGIONALE N. 16 DEL 3 AGOSTO 2001 REGIONE VENETO
LEGGE REGIONALE N. 16 DEL 3 AGOSTO 2001 REGIONE VENETO Norme per il diritto al lavoro delle persone disabili in attuazione della legge 12 marzo 1999, n. 68 e istituzione servizio integrazione lavorativa
DettagliPROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA
PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno scolastico 2003/2004
DettagliDIREZIONE GENERALE CULTURA FORMAZIONE LAVORO Servizio Formazione Professionale
I professionisti del care Figure professionali la cui definizione e formazione è di competenza Ministeriale (Università) Medici Assistente Sociale Fisioterapista Infermiere professionale Terapista della
DettagliPROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE
PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali
DettagliIL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
D.P.C.M. 30 marzo 2001: ATTO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO SUI SISTEMI DI AFFIDAMENTO DEI SERVIZI ALLA PERSONA PREVISTI DALL ART. 5 DELLA LEGGE 8 novembre 2000, n. 328 IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
DettagliAssemblea dei Sindaci dell Ambito. Deliberazione n. 10 del 6 maggio 2013
Assemblea dei Sindaci dell Ambito Deliberazione n. 10 del 6 maggio 2013 Oggetto: Ambito Distrettuale 6.1. Sistema di compartecipazione degli utenti ai servizi dell Ambito anno 2013 Approvazione. Il giorno
DettagliLA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 7 dicembre 2001, n. 32 concernente Interventi a sostegno della famiglia ;
DELIBERAZIONE N.1177 DEL 23/12/2005 Oggetto: L.r. 7 dicembre 2001, n. 32 Interventi a sostegno della famiglia. Individuazione degli interventi prioritari, nonché delle modalità e dei criteri di riparto
DettagliNel 2005 viene istituito l Albo comunale per censire i volontari
L Amministrazione di Sostegno. Il Ruolo del Servizio Sociale. Parto dall esperienza del Servizio Sociale dei 4 Ambiti Distrettuali (S. Vito, Pordenone, Cividale e Tarcento), soffermandomi in particolare
DettagliCOMUNE DI AZZANO SAN PAOLO REGOLAMENTO COMUNALE PER L UTILIZZAZIONE DI VOLONTARI NELLE STRUTTURE E NEI SERVIZI DEL COMUNE
COMUNE DI AZZANO SAN PAOLO REGOLAMENTO COMUNALE PER L UTILIZZAZIONE DI VOLONTARI NELLE STRUTTURE E NEI SERVIZI DEL COMUNE Approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 24/05/2005 con deliberazione
DettagliComune di Firenze Direzione Servizi Sociali
Comune di Firenze Direzione Servizi Sociali Avviso pubblico esplorativo per la ricerca e la selezione di proposte progettuali, ai sensi dell art. 60 del Regolamento generale per l attività contrattuale
DettagliLINEE GUIDA PER I PIANI DI ZONA
Milano Milano LINEE GUIDA PER I PIANI DI ZONA La legge 328/00 attribuisce agli enti locali, alle regioni ed allo Stato il compito di realizzare la programmazione degli interventi e delle risorse del sistema
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliLINEE GUIDA PER L ISCRIZIONE AL REGISTRO PUBBLICO DEGLI ASSISTENTI FAMILIARI DELLA PROVINCIA DELLA SPEZIA
LINEE GUIDA PER L ISCRIZIONE AL REGISTRO PUBBLICO DEGLI ASSISTENTI FAMILIARI DELLA PROVINCIA DELLA SPEZIA 1 INDICE 1. Definizione e finalità...3 2. Soggetti che possono presentare domanda di iscrizione...3
DettagliBadanti e Assistenti Familiari Specializzati
Presidenza della Giunta Regionale Provincia di Catanzaro Provincia di Cosenza Regione Calabria Ass. Formazione Professionale Corso di Formazione gratuito per Badanti e Assistenti Familiari Specializzati
DettagliCONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA PREMESSO
CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA LA REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA (di seguito denominata Regione) nella persona dell Assessore regionale al lavoro, università e ricerca Alessia Rosolen, domiciliata
DettagliArea Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS
Area Persone Anziane Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS OBIETTIVI Scopo del servizio è permettere agli anziani, parzialmente o totalmente non
DettagliSostenere i disabili e le loro famiglie nella costruzione di prospettive di vita autonoma (dopo di noi)
Sostenere i Il problema I temi che si definiscono dopo di noi legati alle potenzialità e autonoma dei disabili - hanno un impatto sociale estremamente rilevante. In primo luogo va sottolineato che, per
DettagliFAMIGLIE AL CENTRO: Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013
FAMIGLIE AL CENTRO: funzioni di ascolto, orientamento e accompagnamento sociale delle famiglie all interno dei gruppi associati dei Medici di Medicina Generale Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013 Il contesto
DettagliRELAZIONE PUNTO LAVORO. Gennaio dicembre 2014
Associazione Cieli Aperti ONLUS - Via Lazzerini n 1-59100 Prato Sede operativa: Via Marengo n 51 Cod. Fiscale: 92062880486 - P. Iva: 01939060974 Telefono: 0574 607226 3898475801 - Fax: 0574 607226 E-mail:
DettagliLEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.)
LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.) Disposizioni per la prevenzione e la cura dell Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative legate all invecchiamento e per il sostegno delle
DettagliUfficio I Funzioni vicarie. Affari generali. Personale docente, educativo ed ATA. Legale, contenzioso e disciplinare.
Prot.n. 13320 Bologna, 07/10/2015 AVVISO PUBBLICO INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER LA REALIZZAZIONE DI CORSI DI FORMAZIONE PER PERSONALE ATA DESTINATARIO DELL ATTRIBUZIONE DELLE POSIZIONI ECONOMICHE DI
DettagliAmbito Distrettuale 6.1
Ambito Distrettuale 6.1 Piano di Zona 2013-2015 AREE DI INTERVENTO: OBIETTIVI STRATEGICI, PRIORITA DEL PDZ, AZIONI, TEMPI E RISORSE 4.2 AREA DISABILITA PREMESSA. Negli ultimi anni l azione progettuale
Dettagli1. NUMERO AZIONE RIPROGRAMMAZIONE PIANO DI ZONA 2 E 3 ANNO DEL 1 TRIENNIO 2. TITOLO AZIONE ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI
1. NUMERO AZIONE RIPROGRAMMAZIONE PIANO DI ZONA 2 E 3 ANNO DEL 1 TRIENNIO 1 2. TITOLO AZIONE ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Il Servizio Assistenza Domiciliare Anziani (SADA)
DettagliI SERVIZI PER L IMPIEGOL
I SERVIZI PER L IMPIEGOL Assessore ai Servizi per l Impiegol Francesco Brendolise CONSIGLIO PROVINCIALE 6 LUGLIO 2012 SOSTEGNO AL REDDITO 1. MICROCREDITO 2. FONDO DI SOLIDARIETA 1. PROGETTO MICROCREDITO
DettagliREGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA
REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA Emanato con D.R. n. 686 del 29 novembre 2010 Entrato in vigore il 1 dicembre
DettagliALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO
ALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO 1. Continuità dell intervento X Nuovo ( Centro diurno) X In continuità con servizio già attivato ( Assistenza Domiciliare)
DettagliBANDO PER L ASSEGNAZIONE DELLA DOTE- FORMAZIONE O.S.S. E PER L AMMISSIONE AL CORSO PER OPERATORE SOCIO-SANITARIO CO-FINANZIATO DAL COMUNE DI
BANDO PER L ASSEGNAZIONE DELLA DOTE- FORMAZIONE O.S.S. E PER L AMMISSIONE AL CORSO PER OPERATORE SOCIO-SANITARIO CO-FINANZIATO DAL COMUNE DI CORBETTA, DALLA COOPERATIVA UNIVERSIIS E DALL ASSOCIAZIONE SEAM
DettagliSOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi
Regolamento per il funzionamento dell Ufficio relazioni con il Pubblico Approvato con deliberazione della Giunta Provinciale N.128 del 15.09.2005 SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni
DettagliFAQ E INDICAZIONI OPERATIVE IN TEMA DI LAVORO. A cura di Gianluca Cassuto
FAQ E INDICAZIONI OPERATIVE IN TEMA DI LAVORO A cura di Gianluca Cassuto DATORE DI LAVORO La domanda deve essere fatta esclusivamente dal datore di lavoro Un unico datore di lavoro La domanda di assunzione
DettagliIl volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi
Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Rel. sig. Giancarlo Cavallin Volontarinsieme Coordinamento delle Associazioni di volontariato della provincia di Treviso. Gruppo Salute, ospedale
DettagliELABORAZIONE DI UN MODELLO PREVISIONALE DEL FABBISOGNO DI SERVIZI ASSISTENZIALI ALLA PERSONA
ELABORAZIONE DI UN MODELLO PREVISIONALE DEL FABBISOGNO DI SERVIZI ASSISTENZIALI ALLA PERSONA Presentazione dei risultati delle indagini Giuseppe Roma, DG Censis Roma, 14 maggio 2013 Metodologia Indagine
DettagliCapitolo I Principi generali
CONSORZIO SERVIZI SOCIALI DELL OLGIATESE CRITERI E MODALITÀ PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE A CITTADINI NON AUTOSUFFICIENTI ANNO 2015 Indice: Capitolo I Principi generali. 1. Principi generali e finalità
DettagliCOMUNI DI Almè, Paladina, Ponteranica, Sorisole, Valbrembo, Villa d Almè. Criteri per l erogazione dei Voucher per Servizi Formazione Autonomia
COMUNI DI Almè, Paladina, Ponteranica, Sorisole, Valbrembo, Villa d Almè Criteri per l erogazione dei Voucher per Servizi Formazione Autonomia 1. Principi generali I seguenti criteri disciplinano, all
DettagliProtocollo di intesa tra il Comune di Rimini e le Associazioni e Organizzazioni non Governative per
1 Comune di Rimini Protocollo di intesa tra il Comune di Rimini e le Associazioni e Organizzazioni non Governative per l'istituzione di un coordinamento delle iniziative rivolte alla cooperazione e solidarietà
DettagliIl nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza
Il nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza Raffaele Fabrizio Direzione generale Sanità e politiche sociali Regione ER Bologna 3 aprile 2014 Cosa prevede il DPCM 159/2013 per le prestazioni
DettagliProvincia di Pordenone
REPUBBLICA ITALIANA Provincia di Pordenone SETTORE POLITICHE DEL LAVORO E POLITICHE SOCIALI Regolamento Forum delle Fattorie Sociali della Provincia di Pordenone Art. 1 1. Con la finalità di sviluppare
DettagliLe strutture socio-assistenziali e socio-sanitarie nella provincia di Piacenza
Provincia di Piacenza Osservatorio del sistema sociosanitario Le socio-assistenziali e socio-sanitarie nella provincia di Piacenza I dati riassuntivi di seguito esposti sono elaborati dal Settore Sistema
DettagliComune di Monchio delle Corti
Comune di Monchio delle Corti PROVINCIA DI PARMA C.A.P. 43010 Tel. 0521.896521 Fax 0521.896714 Cod. Fisc. e Part. IVA 00341170348 REGOLAMENTO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ARTICOLO 1 Il Servizio di Assistenza
DettagliProgetto Insieme si può
Progetto Insieme si può Network dei servizi sociali Lavoro di cura, badanti, politiche dei servizi Milano, 17 aprile 2007 e.mail insieme.roma@libero.it Sito del progetto www.insiemesipuo.net GLI OBIETTIVI
DettagliPrefettura di Firenze Area V Diritti Civili, Cittadinanza, Immigrazione, Diritto d Asilo Consiglio Territoriale per l Immigrazione
Relazione sull attività svolta nell anno 2003 L attività in sintesi Dal mese di aprile 2002 ad oggi, aprile 2004 si sono svolte sette sedute plenarie del durante le quali sono state esaminate numerose
DettagliREGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI
REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI Definizione del Servizio di Assistenza Domiciliare Anziani Il Servizio di Assistenza Domiciliare Anziani è costituito dal complesso di prestazioni
DettagliS.A.I.? Servizio Accoglienza e Informazione. Roberta Speziale Responsabile ufficio stampa, comunicazione e S.A.I.? Anffas Onlus Nazionale
S.A.I.? Servizio Accoglienza e Informazione Roberta Speziale Responsabile ufficio stampa, comunicazione e S.A.I.? Anffas Onlus Nazionale Carta dei Servizi Anffas Onlus Milano, dicembre 2004 Per le Associazioni
DettagliIdee e proposte dall ASP Giovanni XXIII
ISTRUTTORIA PUBBLICA PER LA DEFINIZIONE DEL SISTEMA DI WELFARE Bologna, 21 Settembre 2010 Idee e proposte dall ASP Giovanni XXIII 1 IL CONTESTO In questi anni a Bologna abbiamo assistito a: aumento del
DettagliN. 423 DEL 09.09.2008
N. 423 DEL 09.09.2008 ASILI NIDO - APPROVAZIONE PROGETTO PER L INSERIMENTO DI BAMBINI CON DISABILITÀ NEGLI ASILI NIDO COMUNALI - ANNO SCOLASTICO 2008/2009 LA GIUNTA COMUNALE Vista la Legge Regionale 27/94
DettagliVADEMECUM UFFICIO PACE
VADEMECUM UFFICIO PACE In questi ultimi anni, in molti comuni italiani, si è andata diffondendo la pratica dell istituzione di un ufficio pace. Ma che cosa sono questi uffici? E di cosa si occupano? Attraverso
DettagliArt. 1 Finalità. Art. 2 Soggetti
LEGGE REGIONALE 17 agosto 1998, n. 26 Norme per la promozione ed il sostegno dell attività delle Università della Terza Età in Basilicata. (B.U.R. 21 agosto 1998, n. 46) Art. 1 Finalità 1. La Regione Basilicata
DettagliS E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A
S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A X I I I L E G I S L A T U R A N. 207 D I S E G N O D I L E G G E d iniziativa dei senatori SALVATO e CARCARINO COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 9 MAGGIO 1996 Norme
DettagliLegge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006)
Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006) Art.1 (Oggetto e finalità) 1. La Regione con la presente legge, in armonia
DettagliLe attività della Fondazione si suddividono in due macro aree di intervento:
La Fondazione Paideia, dal 1993, opera a livello regionale per migliorare le condizioni di vita dei bambini disagiati, promuovendo iniziative e fornendo un aiuto concreto a chi è quotidianamente impegnato
DettagliPROGETTO INTERCULTURALE DI RETE
CENTRO DI ALFABETIZZAZIONE IN ITALIANO L2 Istituto Comprensivo C. Angiolieri Siena Centro di Alfabetizzazione Italiano L2 C. Angiolieri Scuola Secondaria di II grado Scuola Secondaria di I grado Scuola
DettagliSOSTEGNO ALL ABITARE PER PERSONE CON DISAGIO PSICHICO
SOSTEGNO ALL ABITARE PER PERSONE CON DISAGIO PSICHICO 2. Progetto già avviato Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Esclusione Sociale Disabilità Psichica
DettagliLa famiglia davanti all autismo
La famiglia davanti all autismo Progetto Ministeriale di Ricerca Finalizzata - 2004 (ex art. 12 bis d. lgs. 229/99) Ente Proponente Regione Lombardia Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale Responsabile
DettagliNati per Leggere Piemonte. Linee guida per la compilazione del questionario
Linee guida per la compilazione del questionario Maggio 2014 Introduzione Gli indicatori e le relative linee guida riportati in questo breve documento sono stati elaborati da Fondazione Fitzcarraldo attraverso
DettagliUNA CASA SPECIALE per l accoglienza di famiglie con bambini che necessitano di cure sanitarie presso l ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma
UNA CASA SPECIALE per l accoglienza di famiglie con bambini che necessitano di cure sanitarie presso l ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma Anno 2015 CHI SIAMO - SOS Villaggi dei Bambini SOS Villaggi
DettagliPROGETTO Edizione 2015-2016
in collaborazione con PROGETTO Edizione 2015-2016 Pag. 1 di 5 Introduzione La Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo (di seguito abbreviata in Fondazione), persona giuridica privata senza fini di lucro
DettagliCONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE
CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLE ATTIVITA' DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE Approvato dal Consiglio direttivo nella seduta
DettagliAVVISO PUBBLICO PER L ISTITUZIONE DELL ELENCO DI ESPERTI DI VALUTAZIONE DEI PROGETTI FORMATIVI FINANZIATI DAL FONDO SOCIALE EUROPEO
MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Ufficio Centrale OFPL REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Assessorato del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale Servizio Programmazione,
DettagliTURISMO SCHEDA DI VALUTAZIONE SULL AVANZAMENTO DELLE AZIONI PREVISTE DAL PIANO DI AZIONE REGIONALE
TURISMO SCHEDA DI VALUTAZIONE SULL AVANZAMENTO DELLE AZIONI PREVISTE DAL PIANO DI AZIONE REGIONALE OBIETTIVO AZIONI REALIZZATE 1. Migliorare le condizioni di accessibilità delle strutture turistiche 1.1
DettagliComune di Trieste. Montebello
Montebello Il nuovo insediamento ATER è inserito in un rione fortemente urbanizzato ma povero di servizi e luoghi di aggregazione. Comprende 10 condomini-180 alloggi- 480 persone. Presenza significativa
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2739 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato CARLUCCI Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali Presentata
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
Protocollo d Intesa per la tutela dei minori Rom, Sinti e Camminanti tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Opera Nomadi VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo
DettagliCOMUNE DI PONTEDERA Provincia di Pisa. Regolamento. Forum Percorsi di cittadinanza
COMUNE DI PONTEDERA Provincia di Pisa Regolamento Forum Percorsi di cittadinanza 1 SOMMARIO Art. 1 - Compiti ed Obiettivi 3 Art. 2 - Organi del Forum 3 Art. 3 - Il Presidente 3 Art. 4 - Il Vicepresidente
DettagliAccordo Quadro. Confesercenti nazionale. Intesa SanPaolo S.p.A.
Accordo Quadro Confesercenti nazionale Intesa SanPaolo S.p.A. Data di sottoscrizione: 15 aprile 2002 Validità : annuale Anno 2007: in vigore Art. 1 Intesa SanPaolo e Confesercenti valuteranno congiuntamente
DettagliErice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI
Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI PREMESSA L art. 3, II comma della Costituzione Italiana recita: è compito
DettagliREGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI. Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012
REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012 Entrato in vigore il 2.11.2012 INDICE Art. 1 Istituzione Art. 2 Finalità Art.
Dettagliha approvato IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE promulga la seguente legge: ARTICOLO 1 (Finalità)
LEGGE REGIONALE N. 15 DEL 5-07-2001 REGIONE LAZIO Promozione di interventi volti a favorire un sistema integrato di sicurezza nell ambito del territorio regionale. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE
DettagliREGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE
REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di
DettagliRegolamento per la collaborazione tra il Comune di Crespellano e i singoli volontari per lo svolgimento di attivita solidaristiche promosse dal Comune
Allegato n.1 alla delibera di Consiglio Comunale n.78 del 27/07/2000 Regolamento per la collaborazione tra il Comune di Crespellano e i singoli volontari per lo svolgimento di attivita solidaristiche promosse
Dettagli