ISTRUZIONI PER L APPLICAZIONE A UN GRUPPO CLASSE DI SCUOLA ELEMENTARE, MEDIA INFERIORE E SUPERIORE CONCETTI INTRODUTTIVI

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1 LO PSICOSOCIOGRAMMA ISTRUZIONI PER L APPLICAZIONE A UN GRUPPO CLASSE DI SCUOLA ELEMENTARE, MEDIA INFERIORE E SUPERIORE Settimo Catalano CONCETTI INTRODUTTIVI 2 LO PSICOSOCIOGRAMMA GRUPPO PSICOLOGICO LEGAMI ASSOCIATIVI SCELTA DEL CRITERIO ASSOCIATIVO I DATI GREZZI: SCELTE, RIFIUTI E IGNORAMENTI COME SI APPLICA A UN GRUPPO- CLASSE I FEEDBACK DEL CONDUTTORE ISTRUZIONI DETTAGLIATE 4 PREPARAZIONE DEL MATERIALE DISPONIBILITA SEGRETEZZA E ATTENZIONE PRESENTAZIONE AGLI ALLIEVI E SPOSTAMENTO DEI BANCHI IL GIOCO DI ATTENZIONE LA FANTASIA DELLA GITA IN PULLMAN LE SCELTE I RIFIUTI NOTE IMPORTANTI CONTROLLO DEI NOMI E DELL ORDINE DI PREFERENZA MANTENERE IL SEGRETO PROFESSIONALE!

2 CONCETTI INTRODUTTIVI LO PSICOSOCIOGRAMMA E uno strumento sociometrico per evidenziare la struttura relazionale di un gruppo psicologico e, in particolare, i sottosistemi più stabili e le relazioni fra questi sottosistemi. GRUPPO PSICOLOGICO Un insieme di persone che s incontrano periodicamente e che interagiscono fra loro. LEGAMI ASSOCIATIVI In un gruppo psicologico s instaurano fra i membri dei legami associativi di diversa natura, abbastanza stabili nel tempo, anche se, di fatto, sempre suscettibili di cambiamento. Questi legami associativi possono basarsi su un interesse comune, su un affinità rispetto a qualche abilità, sul bisogno di scambiarsi un aiuto reciproco o altro. Fra tutti i tipi possibili, i legami di tipo affettivo sono quelli più coinvolgenti e duraturi. Poiché lo scopo dello psicosociogramma è quello di evidenziare la struttura relazionale, ovvero ciò che rimane più stabile nelle relazioni, nella scelta del criterio si è privilegiato l aspetto affettivo. SCELTA DEL CRITERIO ASSOCIATIVO Inizialmente (fine anni 70) si è usato come criterio associativo la scelta dei compagni con cui si preferiva giocare nei momenti liberi. Era già un buon criterio, ma col tempo si è preferito scegliere una situazione che mettesse maggiormente in luce la dimensione affettiva. Sulla base anche delle mie esperienze personali di collegio, che ho frequentato per sei anni come interno dall età di otto anni, ho scelto come situazione associativa la scelta dei compagni che si vorrebbero avere come vicini di posto in pullman durante una gita scolastica di diversi giorni, lungo un percorso itinerante che comporta l utilizzo giornaliero del pullman per spostarsi da un posto all altro. I posti devono rimanere fissi per tutto il viaggio per consentire un facile controllo ed evitare di lasciar giù qualcuno. Questo criterio mette in luce scelte affettive forti. Una gita scolastica rappresenta una situazione nuova, in cui si desidera la compagnia di qualcuno che si considera in grado di farti star bene su più livelli. In quei momenti si sente particolarmente il bisogno di vicinanza, affetto, protezione e comprensione. La gita scolastica è una possibilità abbastanza frequente nella realtà della scuola, e gli allievi non hanno alcuna difficoltà a immaginarsi di fare un escursione con la propria classe, anche se di fatto quest occasione non si è ancora presentata. Chiedendo agli allievi di scrivere i nomi dei compagni cui stare vicino durante il viaggio e anche i nomi di quelli che non si vorrebbero vicino, è possibile avere informazioni attinenti ai loro legami affettivi. I DATI GREZZI: SCELTE, RIFIUTI E IGNORAMENTI L immagine della gita scolastica in pullman suscita una rappresentazione vivace di una realtà effettivamente possibile, dove per stare bene è importante scegliere accuratamente e in base ai propri desideri affettivi. Alla fine ogni alunno avrà scelto alcuni compagni e ne avrà rifiutati altri, i rimanenti saranno stati da lui ignorati. Avremo così, per ogni membro della classe un certo numero di scelte, di rifiuti e di ignoramenti. Con questi dati forniti dagli allievi, sarà possibile elaborare lo psicosociogramma della classe che, grazie a un metodo particolare di elaborazione, fornirà indicazioni utili sui sottosistemi (sottogruppi, coppie, marginali, esclusi), sui ruoli (leader, rifiutati ), sul benessere affettivo di ciascun allievo (appartenenti a nuclei, inseriti, ignorati..), sul gruppo dei maschi e delle femmine presi separatamente, 2

3 LO PSICOSOCIOGRAMMA Settimo Catalano 3 sul rapporto fra questi due gruppi di genere, e infine sull unità o la frammentazione in settori della classe nel suo complesso. Applicato all inizio e alla fine dell anno scolastico può indicare come il gruppo classe cambia nel tempo. COME SI APPLICA A UN GRUPPO- CLASSE Quando si fa lo psicosociogramma con una classe sono fondamentali due cose: creare il giusto clima e garantire agli allievi condizioni di segretezza: nessuno tranne l insegnante, o eventualmente lo psicologo che applica lo strumento, deve venire a conoscenza dei risultati. Come prima cosa si chiede agli alunni di mettere i banchi a scacchiera, facendo il minimo di rumore, per favorire la concentrazione e la segretezza. Sistemati i banchi in questo modo, si spiega loro che si farà un lavoro per riflettere su come si percepiscono i compagni in quel momento, e che questa riflessione sarà utile per migliorare il clima della classe, perché riflettendo su una cosa è possibile migliorarla. Subito dopo si propone alla classe un gioco d attenzione che ha il duplice scopo di creare un clima giocoso e focalizzare l attenzione di tutto il gruppo- classe sul conduttore che normalmente è l insegnante di classe. Quando si è sicuri di avere l attenzione di tutti, si fa immaginare ai bambini di partire per una gita itinerante di diversi giorni dove ci sarà da utilizzare spesso un pullman per viaggiare. Come prima cosa si chiede a ciascuno di scegliere il compagno desiderato nel caso si capitasse in posti a due; poi si chiede di scegliere un altro compagno nel caso il sedile fosse di tre posti. Successivamente si chiederà di indicare il nome di tutti i compagni che si desidererebbe avere vicino nel caso si fosse in fondo al pullman a far gruppo. Infine, per mettere a fuoco anche le valenze affettive negative, si chiederà agli allievi di indicare il nome dei compagni che non si vorrebbero vicini, in ordine di gradimento negativo, in modo tale che l organizzatore possa saperlo ed evitare di mettere questi compagni vicini di posto. Poiché il modo e la precisione con cui sono raccolti i dati è fondamentale per avere indicazioni veritiere, più avanti ci sono istruzioni particolareggiate che vanno seguite alla lettera. Se si vogliono avere dati significativi è quindi necessario studiare bene queste istruzioni e seguirle fedelmente prima di applicare lo psicosociogramma. I FEEDBACK DEL CONDUTTORE L obiettivo del conduttore è di creare un clima che disponga gli alunni a esprimersi sinceramente senza timori. Per evitare atteggiamenti difensivi che potrebbero alterare il valore dei dati, il docente, quando applica lo psicosociogramma, deve essere psicologicamente ben disposto e paziente verso gli alunni, e conservare questo atteggiamento fino alla fine del lavoro. Inoltre, il conduttore deve saper usare esclusivamente i feedback, per far sì che gli allievi eseguano le sue consegne. I feedback sono informazioni di ritorno su come gli allievi stanno eseguendo le consegne e non devono contenere valutazioni o critiche, ma solo informazioni e devono sempre essere rivolti a tutta la classe. Il conduttore deve spostare la sua consapevolezza sul modo in cui comunica e non dare giudizi, né con le parole, né col tono di voce, né coi gesti. I feedback del docente: 1. devono essere utili agli allievi per correggersi 2. devono essere date al gruppo e non al singolo 3. non devono essere la soluzione 3

4 ISTRUZIONI DETTAGLIATE PREPARAZIONE DEL MATERIALE Il materiale necessario è semplicissimo: si tratta di arrivare in classe con tanti fogli formato B5 (foglio A4 tagliato a metà), quanti sono gli alunni della classe più qualcuno di riserva. Servirà poi una normale penna a biro per scrivere, di cui gli alunni sono solitamente forniti. Bisognerà dire agli allievi espressamente di non usare una matita, o una penna cancellabile. DISPONIBILITA SEGRETEZZA E ATTENZIONE Per avere dei dati attendibili è molto importante il modo in cui si presenta lo psicosociogramma agli allievi. Sono indispensabili tre condizioni: disponibilità, segretezza e un buon livello di attenzione sia da parte del conduttore (insegnante, psicologo, psicopedagogista), sia da parte degli allievi. Non è di alcuna utilità applicare questo strumento se non si riesce a creare le giuste condizioni d attenzione e di segretezza nella classe, oppure se non c è disponibilità da parte degli alunni a fare questo tipo di lavoro. Per creare il clima giusto si usa un gioco d attenzione introduttivo che può essere fatto anche nelle classi superiori, allo scopo di creare velocemente un attenzione di gruppo focalizzata sul conduttore. Inoltre, iniziare con un gioco crea un atmosfera ludica che ha lo scopo di facilitare il compito di tipo espressivo rappresentato dallo psicosociogramma. Per favorire la disponibilità è sempre utile fare questo gioco anche nelle classi di Media Superiore e anche dove esiste già una buona attenzione da parte della classe, inoltre bisogna motivare gli allievi con semplici frasi introduttive e con un comportamento accettante, paziente e rilassato del conduttore. Per la segretezza invece è necessario che banchi siano disposti in maniera tale che gli allievi non possano vedere quello che scrivono i compagni, quindi è quasi sempre necessario uno spostamento dei banchi. PRESENTAZIONE AGLI ALLIEVI E SPOSTAMENTO DEI BANCHI Ora vediamo qual è la sequenza di operazioni che deve fare il conduttore per avere buoni dati dagli allievi. Qualche giorno prima dell applicazione dello psicosociogramma il conduttore dirà brevemente agli allievi che sarà fatto un nuovo lavoro per migliorare il clima della classe. Alle eventuali domande degli alunni risponderà di avere pazienza perché sarà un po una sorpresa. Il giorno stabilito farà agli alunni il discorso seguente: (sarà cura del conduttore trovare le parole adeguate all età degli allievi) Come vi avevo annunciato, oggi faremo un lavoro particolare. Si tratta di un momento di riflessione su come stiamo con gli altri. Vi chiederò di scrivere qualcosa che deve rimanere un segreto, nel senso che gli altri non dovranno saperlo e dobbiamo sistemare i banchi in modo che possiate scrivere senza che gli altri vi possano leggere. Perciò, per prima cosa, sistemate i banchi a scacchiera in maniera tale che siano tutti rivolti verso la lavagna, isolati e sfasati rispetto ai banchi a fianco. Dobbiamo farlo però, col minimo di rumore. Non è facile, ma si può fare. Vediamo quanto riuscite a controllare i vostri movimenti. Io ascolto quanto rumore fate e farò alla lavagna il grafico del rumore. (In ascisse il tempo, sulle ordinate l intensità del rumore) Il conduttore va alla lavagna e comincia a disegnare la curva del rumore, se l intensità aumenta la curva sale, se diminuisce scende. Durante questa fase l insegnante accetta il rumore prodotto dallo spostamento dei banchi senza riprendere gli alunni e controlla la situazione semplicemente fornendo un feedback attraverso il grafico. Il suo obiettivo dev essere quello di creare un clima non giudicante di 4

5 LO PSICOSOCIOGRAMMA Settimo Catalano 5 disponibilità espressiva. Quando i banchi sono a posto il conduttore procede proponendo il gioco d attenzione: Vediamo se riuscite a capire quello che vi dico e a farlo subito. Non potete farmi domande! Vediamo quanto tempo ci mettete a togliere tutto dal banco e lasciare sul banco solo una biro. Il conduttore può dare un feedback contando 1,2,3 a voce normale, mentre gli alunni mettono a posto il loro banco. Il conduttore lascia che gli allievi tolgano le cose dal banco, accetta l eventuale rumore e non riprende nessuno: deve cominciare a crearsi un clima rilassato che faciliti l espressione. Il conduttore osserva ogni banco e lascia che gli allievi si aiutino fra loro a svolgere questo semplice compito (succede spesso che qualcuno non abbia sentito le istruzioni e chieda ai compagni). Prima di procedere il conduttore osserva se su qualche banco c è qualche oggetto oltre alla penna, nel caso qualcuno avesse un qualsiasi oggetto sul banco, il conduttore interviene, rivolgendosi sempre alla classe e mai al singolo, con frasi di questo tipo, adattandole alla situazione reale: Su un banco c è qualcosa che non è una penna, osservate bene il vostro banco guardate se si tratta del vostro. Sul piano del banco non deve esserci niente tranne la penna. Vedo che su un banco c è un pacchetto di fazzoletti, guardate se si tratta del vostro banco. Vedo una matita e una gomma su un banco. Ricordate: sul banco ci deve essere solo una biro. E basilare poi che il conduttore ottenga che la consegna sia eseguita da tutti, solo e unicamente attraverso interventi- feed- back di questo tipo, senza sgridare o intervenire sul singolo. E importante che gli alunni capiscano che quello che si vuole da loro è un adesione precisa alle istruzioni che gli state impartendo e che questa precisione fa parte del gioco. Il conduttore, in questa fase, se vede che gli allievi si aiutano fra loro, non interviene. IL GIOCO DI ATTENZIONE Quando si è sicuri che questa prima istruzione è stata eseguita esattamente e su ogni banco c è solo una penna, si può procedere. Il conduttore va alla lavagna, disegna un piccolo segmento e dice: La lavagna è il piano del banco e la linea è la biro, mette la vostra biro sul banco nella stessa posizione della figura. (In alternativa si può disegnare sulla lavagna la forma rettangolare del banco e poi disegnargli sopra la forma della biro, in una certa posizione, adattando le frasi sopra a questa situazione) Per rendere più accattivante il gioco potete anche disegnare la linea che rappresenta la biro e subito dopo dire: Vediamo quanto tempo ci mettete a capire questo! (Vedi filmato) Il conduttore aspetta che qualche allievo disponga la penna nel modo giusto quindi senza fissare nessuno in particolare, rivolgendosi sempre a tutta la classe dice: Qualcuno ha già capito! Se su qualche banco la penna è sistemata a caso o nel posto sbagliato, il conduttore dà dei feedback, facendo attenzione a non rivolgersi al singolo ma sempre a tutta la classe. Prendiamo per esempio Giovanni, che ha lasciato la penna in mezzo al tavolo. Il conduttore, dopo aver disegnato una seconda linea in mezzo alla lavagna, corrispondente alla posizione e alla direzione in cui Giovanni ha messo la sua penna, rivolgendovi sempre a tutta la classe, senza guardare Giovanni dice: 5

6 Qualcuno ha messo la penna così Il conduttore indica la seconda linea. La posizione corretta è invece questa!" Il conduttore indica la posizione di partenza. Il conduttore continua pazientemente a dare feed- back di questo tipo, senza fretta, finché tutti gli allievi della classe hanno centrato il bersaglio. I feedback danno delle informazioni a chi ne ha bisogno per correggersi, ma non devono essere la soluzione, per esempio il conduttore non deve sistemare la penna di chi sbaglia nel posto giusto o suggerire apertamente come fare. Si ripete qualche volta questo gioco, disegnando il segmento che rappresenta la biro in varie posizioni, fino a quando tutta la classe è in grado di eseguire il compito in tempi brevi. In questa maniera il conduttore può essere certo di avere un ascolto attivo da parte di tutti. LA FANTASIA DELLA GITA IN PULLMAN A questo punto si distribuisce a ciascun allievo uno dei foglietti bianchi preparati precedentemente e si dice al gruppo classe: Ora faremo un lavoro così semplice che nessuno avrà bisogno di aiuto dai compagni. Dovete capire quello che dico e farlo senza farmi domande, 6 Nome Cognome Classe 5A Cominciate a scrivere sul foglio il vostro nome e cognome e la vostra classe. Il conduttore osserva attentamente gli allievi, non risponde alle domande e se vede che ci sono difficoltà ripete le consegne adattandole alle difficoltà riscontrate. Quando è certo che tutti abbiano scritto nome e cognome, procede spiegando il senso del lavoro e adattando il linguaggio e il numero di informazioni all età dei ragazzi. Le spiegazioni devono essere veloci e sintetiche. Esempio: Il clima emotivo in classe dipende da noi stessi e da come ci mettiamo in relazione con gli altri, per questo ogni tanto è utile riflettere sul nostro gruppo classe. Grazie a questo lavoro di riflessione ognuno di noi potrà mettere a fuoco la sua posizione rispetto a ciascun compagno e verso il gruppo. Ci sono dei lavori in cui gli altri possono aiutarci, ma per il lavoro che faremo adesso è indispensabile concentrarci in noi stessi senza farci influenzare dagli altri. Per non farci influenzare, e non influenzare a nostra volta, gli altri non devono sapere cosa abbiamo scritto e se qualcuno ve lo domanda, non rispondete o inventatevi le cose. Il passo successivo è costruire con gli allievi la fantasia di una gita con tutta la classe. Il conduttore propone agli allievi d immaginare di partire proprio quella mattina per un viaggio di diversi giorni (almeno tre). Si viaggerà in pullman per visitare una determinata regione (scegliere un luogo interessante per la classe in Italia o all estero). Per esempio si potrebbe dire che si farà il giro dell Umbria e che, lungo il percorso, ci si fermerà a visitare Assisi, Perugia e varie altre località artistiche. Per motivi organizzativi, sul pullman, non ci si potrà cambiare di posto, per cui si rimarrà per tutta l escursione vicino agli stessi compagni. Si spiega che durante il viaggio bisognerà scendere spesso dal pullman, per fare le soste necessarie: i posti dovranno rimanere invariati per verificare se tutti siano

7 LO PSICOSOCIOGRAMMA Settimo Catalano 7 risaliti, e non lasciare nessuno per strada. (Questa spiegazione serve per dare un senso logico al fatto che non si può cambiare di posto e motivare così gli allievi a fare una scelta accurata dei compagni più desiderati). LE SCELTE Subito dopo il conduttore dice: Nome Cognome Classe 5 1. Verdi Mario Rimanete da soli con voi stessi, e pensate a tutti i vostri compagni e chiedetevi, nel caso ci fossero due posti affiancati, in uno ci siete voi e nell altro chi vorreste vicino sul pullman per tutti i giorni della gita. Poi scrivete 1. e di fianco scrivete il nome del compagno scelto. Nessuno dei vostri compagni deve sapere quello che avete scritto. Se a qualcuno sfugge la domanda: Posso scrivere due compagni? Il conduttore rivolgendosi a tutta la classe può dire: Se capitate dove ci sono solo due posti affiancati, non potete sedervi uno sull altro: vicino a voi può sedersi solo uno dei vostri compagni. Provate a pensare a tutta la vostra classe e a scegliere il compagno o la compagna che oggi vi piacerebbe avere vicino per fare una bella gita. Se vi facessi questa domanda fra un mese forse indichereste un altro compagno o un altra compagna, le cose possono cambiare. Scrivete chi vorreste vicino, se in questo momento dovessimo uscire dall aula, salire sul pullman e partire per la gita. Malgrado la consegna di non far domande, qualcuno può dire: Posso scrivere un bambino/ragazzo di un altra classe? Il conduttore, senza dare attenzione a chi ha fatto la domanda, rivolgendosi sempre a tutto il gruppo dice: Andiamo in gita solo con il vostro gruppo- classe, quindi scegliete solo fra quelli della vostra classe. Quello che scrivete non sarà reso pubblico, e potrà servire eventualmente per organizzare i posti nel caso di una gita scolastica. Il conduttore verifica che tutti abbiano scritto il nome e cognome del compagno scelto vicino al numero 1 poi dice: Nome Cognome Classe 5 1. Mario Verdi 2. Tommaso Rossi Scrivete 2 e a fianco mettete il nome e cognome di un altro compagno che vorreste vicino, nel caso ci fossero tre posti affiancati. Tu sei seduto al centro, da una parte c è il compagno scelto per primo, scegli ora un altro compagno che vuoi dall altra parte e scrivilo vicino al numero due. 7 Nome Cognome Classe 5 1. Mario Verdi 2.Tommaso Rossi Quando si è sicuri che gli allievi hanno scritto i primi due nomi e cognomi all interno del rettangolo, dir loro: Nella zona in fondo al pullman ci sono tanti posti e solitamente si forma un bel gruppo. Nel caso vi foste seduti là in fondo chi vorreste intorno a voi? Scrivete il nome e cognome di tutti quelli che vorreste là vicino, in ordine

8 di preferenza, 3, 4, 5, 6, 7,. Ognuno è libero di scrivere il nome di quanti compagni desidera. Bisogna aiutare gli allievi a esprimere tutte le preferenze indicando nome e cognome di ogni compagno. Risposte alle eventuali alle domande Posso scrivere tutti al posto di elencare i compagni uno per uno? Scrivere tutti e come scrivere nessuno, solo i nomi contano. Pensate ai compagni che volete e scrivete i loro nomi. Tenete presente che chi organizza la gita cercherà di assegnare i posti in modo che voi vi troviate a fianco i compagni segnati. In fondo al pullman ci sono cinque posti devo scrivere cinque compagni? No, considerate che in fondo al pullman si può formare un gruppo grande quanto volete, quindi scrivete il nome dei compagni che vi piacerebbe avere vicino e in ordine di preferenza. Devo scrivere tutti i nomi dei compagni? Scrivete solo quelli che volete vicino e in ordine di preferenza. Devo riscrivere i compagni che ho già segnato al numero 1 e 2? No, i compagni segnati al numero 1 e 2 sono già seduti vicino a voi. Quando si vede che gli allievi cominciano a finire di scrivere per dare a tutti, anche ai più lenti, il tempo necessario, il conduttore dice loro: Non c è fretta, prendetevi tutto il tempo che volete e quando avete finito voltate il foglio. Rivolgendosi poi agli alunni che hanno voltato il foglio, dice: Chi ha finito e ha voltato il foglio, fa in un angolo del foglio un piccolissimo disegno, a suo piacimento. Disegnare dispone gli allievi ad aprirsi maggiormente e serve per facilitare il compito seguente. I RIFIUTI Dopo che tutti hanno voltato il foglio e hanno fatto il proprio disegno il conduttore dice: Se io (conduttore) sono l organizzatore della gita, per farvi stare bene, mi serve anche un altra informazione: ho bisogno di sapere chi, oggi, non vorreste seduto vicino a voi. Oggi, naturalmente, perché le cose cambiano, e quello che oggi non vorreste vicino, potrebbe diventare in futuro il vostro miglior amico. Rispondete pensando che il pullman sia lì fuori ad aspettarci, come se partissimo subito, in questo momento e indicate nome e cognome di chi non vorreste vicino, oggi. Scrivete i nomi uno sotto l altro, in ordine di preferenza e numerandoli: 1, 2, 3, 4, 5 ecc. Potete scrivere quanti nomi e cognomi volete. Naturalmente non potete mettere fra i compagni che non volete vicino, uno che avete scelto. Dovete decidere se quel compagno lo volete vicino o no. Per aiutare gli allievi a non sentirsi imbarazzati a scrivere i compagni che non si vorrebbero vicino, e dar loro una buona motivazione il conduttore dice: Se scrivete dei nomi, chi organizza la gita non vi mette vicino i compagni che avete indicato. Posso anche scrivere nessuno? Le consegne sono chiare: Potete scrivere quanti nomi volete. Vi ripeto, tenete presente che chi organizza la gita non vi mette vicino i compagni che avete scritto. Il conduttore invita chi ha finito a piegare il suo foglio in quattro e consegnarglielo. Poi passa fra i banchi, ritira il foglio e ringrazia gli alunni uno per uno. 8

9 LO PSICOSOCIOGRAMMA Settimo Catalano 9 NOTE IMPORTANTI E importante che le consegne aderiscano il più possibile a quelle indicate nei punti precedenti. Se qualche allievo chiede spiegazioni si può ripetere la stessa consegna con altre parole, ma senza aggiungere altro. Il conduttore ritira i foglietti piegati personalmente e ha cura, in questo caso, di rivolgersi a ciascun allievo con un Grazie! Bisogna essere consapevoli dell importanza di questo gesto. Questo Grazie! diretto a ciascun allievo, vuol dire due cose: grazie della fiducia che mi hai dato consegnandomi le tue scelte e i tuoi rifiuti, qualcosa, per te, di molto personale, e nello stesso tempo: fidati di me, queste informazioni rimarranno strettamente personali e verranno utilizzate solo a tuo vantaggio. Naturalmente il conduttore non deve fare alcun discorso, ma dirà solo Grazie! facendo attenzione a rivolgersi direttamente a ciascun allievo. Con questo Grazie! l insegnante si impegna a mantenere fede alla fiducia datagli dai suoi allievi. Le informazioni date dai ragazzi nei loro fogliettini hanno il massimo di probabilità di essere veritiere se il conduttore seguirà scrupolosamente queste istruzioni, comprendendone il significato. CONTROLLO DEI NOMI E DELL ORDINE DI PREFERENZA Sia nel caso che il docente elabori da solo i risultati, sia nel caso che i foglietti vengano dati a qualcuno di esterno che si occupi di inserirli nel computer e elaborarli, è necessario un attento controllo, che può essere fatto velocemente mentre si ritirano i foglietti, e in maniera più approfondita in un secondo momento, in maniera tale che non ci siano errori. E necessario quindi: 1. Controllare che ci sia il nominativo di chi ha compilato il foglio. 2. Controllare che i nomi e cognomi scritti dagli allievi siano leggibili. Nei casi dubbi, quando per esempio sono indicati diminutivi, informarsi dall interessato e scrivere il nome e cognome chiaramente sul foglietto originale in una nota. 3. Quando compaiono soprannomi, informarsi presso l autore del foglietto e scrivere vicino al soprannome il nome e cognome corretti. 4. Nei casi di omonimia verificare che sui foglietti compaia accanto agli omonimi anche il cognome o l iniziale del cognome in modo tale che si possa identificare la scelta o il rifiuto. 5. Se ci sono dei nomi di persone esterne alla classe, farsi dire dall allievo a chi si riferiscono e poi segnare sul foglietto in una nota di chi si tratta. 6. Controllare che sia chiaro l ordine di preferenza. 7. Non si può scegliere e rifiutare lo stesso compagno, quindi se lo stesso nome e cognome compare sia nelle scelte sia nei rifiuti, chiedere prima (in forma privata, sicuri che nessuno compagno possa ascoltare) all allievo il motivo. Se l allievo ha sbagliato, correggere le scelte e/o i rifiuti. Negli altri casi, far decidere all allievo se quella persona la vuole vicino o meno: spiegargli che non può scegliere e rifiutare lo stesso compagno. 8. Se un allievo sceglie o rifiuta se stesso, chiedere prima all allievo il motivo. Se l allievo ha sbagliato, correggere la scelta e/o il rifiuto. Negli altri casi, scrivere in una nota sul foglietto quello che vi ha detto l allievo in questione. 9. Assenti: se ci sono degli assenti, quando questi allievi torneranno a scuola, bisognerà applicare anche a loro lo psicosociogramma, individualmente e in forma privata. In questo caso non si fa il gioco iniziale sull attenzione. 10. Nel caso in cui i dati siano elaborati da un operatore esterno, per evitare una sovrapposizione di errori, il conduttore che ha applicato lo strumento dovrà consegnare a chi tratta i dati anche i documenti originali scritti dagli allievi e una lista completa dei nomi e dei cognomi degli alunni della classe. 9

10 MANTENERE IL SEGRETO PROFESSIONALE! Quando si chiedono agli alunni delle precisazioni o si applica lo psicosociogramma individuale, bisogna ricordarsi di farlo in maniera riservata in modo tale che gli altri compagni non sentano. I dati dello psicosociogramma devono essere discussi in sede di Consiglio di Classe, allo scopo di conoscere meglio la classe, riflettere sulle dinamiche in corso e organizzare interventi per migliorare le relazioni e il gruppo. I risultati dell incontro devono essere materia di segreto professionale. In nessun caso invece, insegnanti e professori possono comunicare alla classe o direttamente all interessato o ai genitori i risultati dello psicosociogramma. Se si stampa uno psicosociogramma, la responsabilità è di chi l ha stampato, questo strumento non deve essere assolutamente dimenticato in giro per la scuola. E necessario proteggere i file contenenti gli psicosociogrammi con una password. Dopo aver applicato lo psicosociogramma a una classe e aver controllato i dati, la prima fase si può considerare conclusa. La fase successiva consiste nell inserire i dati raccolti nel programma in grado di elaborarli. Per far questo si può fare una richiesta, mettendosi in contatto col dott. Settimo Catalano tramite il sito 10

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