La formazione in servizio degli insegnanti per la scuola del 21esimo secolo Qualche suggerimento dall Europa Autrice: Fiora Imberciadori

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1 Pagina1 La formazione in servizio degli insegnanti per la scuola del 21esimo secolo Qualche suggerimento dall Europa Autrice: Fiora Imberciadori L Europa è una lezione vivente di pragmatismo e pazienza. Una competizione che stimola, una cooperazione che rafforza, una solidarietà che unisce, ovvero un libero mercato che chiama solidarietà, un equilibrio tra funzione del mercato e regolazione un progetto avveniristico che concili quello che a molti appare inconciliabile 1 Traccia: 1) Cosa si dice e si fa in Europa a proposito degli insegnanti: la qualità dei soggetti formati dipende dalla qualità degli insegnanti- La formazione degli insegnanti e le linee europee 2) Parola d ordine: lavorare sulle competenze. Anche l Agenda Digitale parla della necessità di possedere competenze e sostiene il contributo degli insegnanti al raggiungimento dell obbiettivo. Cosa si dice e si fa in Europa a proposito degli insegnanti Non è la prima volta che in Europa si parla del ruolo degli insegnanti nella qualità dei processi educativi, ma certamente lo si fa in maniera sistematica a partire dal Consiglio europeo di Lisbona del 2000, quando si pone al cuore dell Unione e del suo futuro la conoscenza e l investimento sulle persone, sottolineando la necessità che gli stati membri si adoperino per sostenere la qualità dei loro sistemi di istruzione e formazione. Il programma di lavoro Istruzione e formazione 2010, scaturito dagli obiettivi dell Unione per il 2010 del Consiglio di Lisbona, pone in evidenza alcuni aspetti: l indispensabile presenza di un corpo insegnante preparato e motivato a partire dalla formazione iniziale e sostenuto nel suo percorso professionale; l obbligo di individuare 1 Jacques Delors, Crescita, competitività, occupazione, il Mulino 1993

2 Pagina2 in modo chiaro le competenze che i docenti devono possedere in una società in profonda trasformazione. L importanza della qualità degli insegnanti nel sistema Europa diventa, da questo momento in poi, una costante nella definizione di indirizzi politici e strategici per l istruzione che, pur non essendo materia di competenza comunitaria, richiama l attenzione di tutti per il ruolo che essa può assumere nel gestire il cambiamento che stiamo vivendo. Su questo tema, in alcuni documenti troviamo cenni o incisi; altri documenti sono, invece, espressamente ed interamente dedicati. Di istruzione e formazione dei docenti si parla nella Risoluzione del Consiglio del 27 Giugno , centrata sull apprendimento permanente, alla cui attuazione è legata la figura di docenti che possiedano competenze utili in una società della conoscenza. Ed anche nei biennali Rapporti, nel 2004 e nel 2006, 3 che danno conto dei risultati dei percorsi verso gli obiettivi stabiliti dal Consiglio di Lisbona, si parla di principi comuni ai quali fare riferimento, di competenze e qualifiche degli insegnanti e di funzione degli investimenti nel settore per godere di sistemi di istruzione e formazione adeguati alle necessità dei tempi. Nelle Conclusioni del Consiglio del Novembre a proposito di equità ed efficienza nell istruzione si legge, fra l altro che la motivazione, le conoscenze, le competenze degli insegnanti, insieme a quelle di altro personale, anche impegnato in attività di orientamento, la qualità della dirigenza, sono punti essenziali del processo che porta verso l eccellenza dei risultati e che per questo è necessario investire su uno sviluppo professionale continuo di tutti loro. Sviluppo professionale è l espressione che, molto spesso da ora in poi, nella documentazione comunitaria,va a sostituire la formula formazione in servizio. 2 Risoluzione del Consiglio e dei Rappresentanti dei Governi degli Stati Membri, riuniti in sede di Consiglio del 27 giugno 2002, Gazzetta ufficiale delle Comunità Europee, (2002/C 168/02) 3 Relazione intermedia comune 2004 del Consiglio e della Commissione sull'attuazione del programma di lavoro dettagliato concernente il seguito dato agli obiettivi dei sistemi d'istruzione e di formazione in Europa, Bruxelles, Febbario 2004, doc 6905/04 EDUC 43 COM (2003) 685 final: Istruzione e formazione L urgenza delle riforme per la riuscita della Strategia di Lisbona. Relazione intermedia comune 2006 del Consiglio e della Commissione sui progressi compiuti nell ambito del Programma di lavoro Istruzione e formazione 2010 : Modernizzare l Istruzione e la formazione: un contributo fondamentale alla prosperità e alla coesione sociale in Europa, Gazzetta Uffici ale dell Unione Europea (2006/C 79/01) 4 Conclusioni del Consiglio e dei Rappresentanti dei governi degli stati membri, riuniti in sede di Consiglio su efficienza ed equità nell istruzione e nella formazione, Gazzetta ufficiale dell Unione Europea (2006/C 298/03),

3 Pagina3 In questi ultimi mesi del 2006 escono altri due documenti da ricordare, con contenuti che andranno ad alimentare, a livello europeo, le considerazioni sui docenti negli anni successivi. Si tratta della Decisione del Parlamento e del Consiglio che istituisce il ben noto Programma d azione LLP 5, che, negli anni ha contribuito in maniera forte alla qualità della formazione degli insegnanti, sostenendo, attraverso i finanziamenti per la mobilità, la sua dimensione di apertura verso l altro da sé. Il secondo documento è la Raccomandazione, ancora prodotta da Parlamento e Consiglio, che parla di competenze chiave 6, una espressione dalla quale prenderanno poi alimento le più importanti innovazioni metodologiche e di contenuto del sistema istruzione. Alla Raccomandazione è allegato un documento che definisce contenuti, obiettivi e contesto delle otto competenze chiave che vengono considerate indispensabili per evitare di essere espulsi dal sistema sociale ed economico. Tale documento si pone l obiettivo di rappresentare il Quadro di Riferimento europeo dal quale ogni stato membro dovrebbe trarre suggerimenti per le politiche in materie di istruzione e formazione, pur nell autonomia delle sue competenze. Ciascun cittadino dovrà disporre di un ampia gamma di competenze chiave per adattarsi in modo flessibile a un mondo in rapido mutamento e caratterizzato da forte interconnessione si legge nell Introduzione. Le competenze chiave sono la combinazione di conoscenze, abilità ed attitudini ed il quadro ne segnala otto, che si intrecciano, si sovrappongono e si completano per la costruzione di un insieme coerente. Si parla di competenze chiave fondamentali di base: nella madre lingua, nelle lingue altre, nella matematica e nelle altre scienze, nel mondo del digitale. La descrizione e definizione delle competenze comprendono un metodo che si rinnova, affronta e sottolinea l importanza di imparare a imparare, di possedere competenze sociali e civiche che servono a vivere con consapevolezza e responsabilità, di acquisire spirito di iniziativa e consapevolezza di sé e dell altro insieme, di mantenere capacità di espressione culturale. 5 Decisione n.1720/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 Novembre 2006 che istituisce un programma d azione nel campo dell apprendimento permanente, Gazzetta ufficiale del Unione Europea, L327 del 24/11/ Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 Dicembre 2006 relativa a competenze chiave per l apprendimento permanente,(/2006/962/ce), Gazzetta Ufficiale dell Unione Europea, L 394/10 IT del 30/12/2006

4 Pagina4 Tutto ciò significa alimento per un pensiero critico, per la creatività, la capacità di risolvere i problemi, di valutare il rischio, la capacità di assumere decisioni, di gestione di sé, del proprio tempo, delle proprie conoscenze. Ogni documento prodotto dalla Commissione, in tempi successivi, nel quale si parla di professione docente non mancherà mai di fare riferimento al tema delle competenze chiave, sulle quali si gioca il valore, la qualità, l attualità dell istruzione offerta e del personale docente che ne è il motore. Nel Novembre 2007 le Conclusioni del Consiglio 7, riprendendo la Comunicazione della Commissione dell Agosto dello stesso anno 8, ribadiscono la necessità di migliorare la formazione degli insegnanti e si impegnano a metterli nelle condizioni di rendere il proprio lavoro in linea con i bisogni dei tempi che cambiano. Nell'acquisizione di competenze fondamentali per tutta la vita ci si attende sempre più dagli alunni che sviluppino una maggiore autonomia nell'apprendimento e si assumano la responsabilità del proprio apprendimento. Inoltre, i discenti in ciascuna classe possono provenire da una gamma sempre più ampia di contesti e possono disporre di una serie assai vasta di capacità. Per far sì che gli insegnanti siano in grado di adeguare i loro metodi di insegnamento alle mutevoli esigenze dei discenti, occorre che aggiornino periodicamente le loro competenze e/o ne sviluppino di nuove. Le nuove esigenze a cui devono far fronte gli insegnanti non solo richiedono lo sviluppo di contesti di apprendimento e approcci all'insegnamento nuovi, bensì anche un elevato grado di professionalità. Man mano che le scuole diventano contesti di apprendimento più autonomi e aperti, gli insegnanti si assumono una responsabilità sempre maggiore per quanto riguarda il contenuto, l'organizzazione e il controllo del processo di apprendimento nonché per il loro personale sviluppo professionale nell'arco di tutta la carriera.. Le Conclusioni, riprendendo i suggerimenti della consultazione pubblica da poco conclusa e raccolti nel Documento di lavoro dei servizi della Commissione Le scuole 7 Conclusioni del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, del 15 Novembre 2007, sul miglioramento della qualità della formazione degli insegnanti, Gazzetta ufficiale dell Unione europea, C300/6 del 12/12/ Commissione delle Comunità europee, Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio su : Migliorare la qualità della formazione degli insegnanti, Bruxelles, 3 Agosto

5 Pagina5 per il 21 esimo secolo 9, riportano anche il consenso dei Ministri a promuovere, per gli insegnanti ogni iniziativa che consenta loro di acquisire le capacità di insegnare le competenze trasversali ma anche di creare un ambiente scolastico sicuro ed invitante basato sul rispetto e la cooperazione reciproci, insegnare efficacemente in classi eterogenee di alunni provenienti da contesti socioculturali diversi e aventi un'ampia gamma di capacità ed esigenze, compresi bisogni educativi specifici, lavorare in stretta collaborazione con i colleghi, i genitori e la comunità in senso lato, partecipare allo sviluppo della scuola o del centro di formazione in cui svolgono la loro attività, acquisire nuove conoscenze ed essere innovativi mediante la partecipazione alla riflessione e alla ricerca, utilizzare le tecnologie dell'informazione e della comunicazione nello svolgimento dei loro vari compiti, nonché nel proprio sviluppo professionale continuo, acquisire autonomia nell'apprendimento nel corso del proprio sviluppo professionale in tutto l'arco della carriera; fornire un sostegno appropriato agli istituti di formazione degli insegnanti e ai formatori degli insegnanti in modo da elaborare risposte innovative alle nuove domande in materia di formazione degli insegnanti; sostenere programmi di mobilità per gli insegnanti, i futuri docenti e i formatori degli insegnanti destinati ad avere un impatto significativo sul loro sviluppo professionale, nonché a favorire una migliore comprensione delle differenze culturali e una presa di coscienza della dimensione europea dell'insegnamento Il Consiglio torna sull argomento nelle Conclusioni del suo incontro del 21 Novembre 2008 quando parla di Preparare i giovani per il 21 esimo secolo 10. Il Consiglio afferma che l istruzione scolastica è un veicolo indispensabile attraverso il quale transitano valori e competenze necessarie in un sistema democratico, per la costruzione della cittadinanza e del dialogo interculturale, per l ingresso nel mondo del lavoro... Le scuole hanno il dovere di dare ai loro studenti un istruzione che gli consentirà di adattarsi ad un contesto sempre più globalizzato, competitivo, diversificato e complesso, nel quale creatività, la capacità di innovare, il senso di 9 Commissione delle Comunità europee, Documento di lavoro dei servizi della Commissione : Le scuole per il 21 secolo SEC(2007)1009, Bruxelles, l 11 Novembre Conclusioni del Consiglio del 12 Maggio 2009 su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell istruzione e della formazione( ET 2020 ), Gazzetta Ufficiale dell Unione europea, C/119/2 del 28 Maggio

6 Pagina6 iniziativa, l impegno verso un apprendimento permanente hanno la stessa importanza della specifica conoscenza disciplinare. La qualità di un istruzione che si fondi su questi pilastri passa attraverso una preparazione degli insegnanti che si rinnova nel tempo e nei contenuti e che dà significati diversi alla stessa parola qualità. Per questo Il Consiglio invita, dando seguito alle Conclusioni dell anno precedente, a sostenere gli insegnanti nel loro lavoro con corsi mirati all inizio e durante la carriera e a porre la massima attenzione nel reclutamento e formazione dei capi di Istituto. La cooperazione su tutto questo a livello europeo, pur nel rispetto delle competenze nazionali, non può che migliorarne efficacia e qualità. Alla fine del primo decennio del secolo, le riflessioni conclusive sulla distanza che continua a separare la realtà dagli obiettivi di Lisbona, complice la crisi finanziaria ed economia che sta emergendo, sostengono la validità di ciò che era stato proposto e se ne inizia il rilancio, rivisitando il tutto alla luce dei nuovi eventi. Nel Maggio 2009 il Consiglio dà il suo contributo alla strategia comune Europa 2020, riprendendo l affermazione del ruolo significativo e dominante che i sistemi di istruzione e formazione hanno nella costruzione del cittadino per l Europa intelligente, sostenibile, inclusiva 11. Dei quattro obiettivi strategici posti, il secondo, diretto al miglioramento della qualità ed efficacia della formazione, recita: La sfida maggiore è assicurare a ciascuno l acquisizione di competenze chiave, sviluppando allo stesso tempo l eccellenza e la capacità di attrazione di tutti i livelli dell istruzione e della formazione. E questo permetterà all Europa di avere un ruolo globale forte. Allo stesso tempo, è necessario assicurare un insegnamento di qualità alta, fornire una formazione iniziale degli insegnanti adeguata, uno sviluppo professionale continuo a insegnanti e formatori e rendere attraente la carriera dell insegnante. La preoccupazione per la qualità degli insegnanti continua ad essere una costante trattata nei Consigli dei Ministri europei a più riprese. Nel Novembre 2009, ancora le Conclusioni del Consiglio hanno un titolo che fa riferimento allo sviluppo professionale degli insegnanti e dei Capi d Istituto. Così i Ministri sottolineano che.. le conoscenze, le competenze e l impegno degli insegnanti nonché la qualità della leadership 11 Conclusioni del Consiglio del 26 Novembre 2009 sullo sviluppo professionale degli insegnanti e dei capi di istituto, Gazzetta ufficiale dell Unione europea C 302/6 del 12 Dicembre

7 Pagina7 scolastica sono i fattori più importanti per raggiungere risultati di apprendimento di alta qualità. Un insegnamento di qualità e la capacità di stimolare tutti gli alunni a dare il meglio di sé possono avere un impatto duraturo sul futuro dei giovani. Per questo motivo è essenziale non solo assicurare che chi ricopre un posto di insegnante o dirigente scolastico sia di ottimo livello ed idoneo ai compiti da svolgere, ma anche prevedere per il corpo insegnante un istruzione iniziale ed uno sviluppo professionale continuo del livello più elevato. Ciò contribuirà a sua volta a migliorare sia lo status che l attrazione verso la professione. La convinzione dunque, divenuta una costante del decennio, ripresa poi come prospettiva, che istruzione e formazione abbiano un ruolo determinante nel futuro dell Europa e che la loro qualità sia fortemente dipendente dalla qualità degli insegnanti è condivisa dai responsabili del settore negli stati membri che, pur nel rispetto della propria autonomia in materia, pongono e concordano su obiettivi, benchmark ed indicatori comuni e, grazie al metodo del coordinamento aperto, scambiano esperienze e best practices, creando gruppi di lavoro ad hoc, passando dunque da affermazioni politiche a comportamenti concreti di grande collaborazione. La Peer learning activity, nel contesto prima del Cluster Teachers and trainers e successivamente del Thematic working Group su Teacher Professional Development, è, già a partire dal 2006, molto vivace. In questo contesto si parla e si elaborano rapporti ricchi di informazioni ed esperienze quali, ad esempio Schools as learning communities for their teachers 12 nel 2006, nel quale si sostiene il necessario cambiamento culturale che le scuole devono affrontare, realizzando il lavoro che compete a ciascuno in una logica di collaborazione e condivisione; nel 2007 la Peer learning activity si dedica a How can teacher education and training policies prepare teachers to teach effectively in cultural diverse settings? 13, focalizzando lo scambio sui cambiamenti culturali profondi che la mobilità sta producendo. Nel 2010, sempre più 12 Education and Training 2010 Programme- Cluster Teachers and Trainers - Report of a Peer Learning Activity: Schools as learning communities for their teachers, The Hague, the Netherlands, 28 May to 1 June Education and Training 2010 Programme- Cluster Teachers and Trainers - Report of a Peer Learning Activity: How can teacher education and training policies prepare teachers to teach effectively in culturally diverse settings? Oslo, May

8 Pagina8 sollecitati da attenzioni e dichiarazioni che vanno nella direzione del massimo impatto e rapporto fra qualità degli insegnanti e risultati ottenuti dagli studenti, la Peer Learning activity si concentra su The profession of teacher educator in Europe 14 ; nel 2011 invece nei gruppi di lavoro si parla soprattutto di competenze: quali approcci politici nella descrizione e definizione di competenze per gli insegnanti in un primo scambio di idee, per passare, in un secondo incontro, a parlare di necessario sviluppo professionale continuo, che non significa solo seguire un corso, quanto piuttosto cogliere ogni opportunità per fare della propria vita di insegnante, nella scuola e con i colleghi, una comunità di apprendimento che si avvalga e coniughi pratica, esperienza e ricerca 15. Nel Marzo 2012, il Consiglio e la Commissione presentano un Rapporto congiunto sulla implementazione del quadro strategico sulla cooperazione in materia di istruzione e formazione per il , il programma ormai conosciuto da tutti come ET Qui si ribadisce il lavoro sui docenti come priorità, anche a breve termine, affermando la urgenza di: migliorare la qualità del personale insegnante, poiché essa costituisce un fattore chiave per la qualità dei risultati Parola d ordine dunque incentrarsi sulla qualità degli insegnanti, attrarre e selezionare i migliori candidati all'insegnamento, garantire la qualità dello sviluppo professionale continuo, sviluppare le competenze degli insegnanti e consolidare il ruolo dei direttori delle scuole. Il Rapporto si basa sul documento di lavoro della Commissione, diffuso poco prima, con il quale si dà il dettaglio di ciò che si è raggiunto nel frattempo rispetto a priorità, 14 Education and Training 2010 Programme- Cluster Teachers and Trainers - Report of a Peer Learning Activity: The profession of teacher educator in Europe, Reykjavik, June Education and Training 2020 Programme Thematic working group Teacher professional development. Report of a Peer Learning Activity in Naas, Ireland, 2-6 October 2011: Policy approaches to defining and describing teacher competences Report of a Peer Learning Activity in Warsaw, 27 November- 1 December 2011: Policy approaches supporting the acquisition and continuous development of teacher competences 16 Relazione congiunta 2012 del Consiglio e della Commissione sull'attuazione del quadro s trategico per la cooperazione europea in materia di istruzione e formazione («ET2020»), Bruxelles il 20 Novembre

9 Pagina9 benchmarks, indicatori 17. Il secondo capitolo del Rapporto, che nel titolo ricorda il secondo obbiettivo di ET 2020, descrive la situazione degli insegnanti negli stati membri, i numeri, le scelte, i percorsi, anche da un punto di vista quantitativo, riproponendo i dati raccolti da Eurostat ma anche da TALIS, l indagine internazionale condotta in maniera ricorrente da OECD per valutare lo stato del corpo insegnante, alla quale anche la Commissione, su suggerimento del Consiglio, ha contributo nel ultimo quinquennio, in modo da dare un importante supporto di conoscenza ai lavori di gruppi, agli stati membri e Commissione in materia di insegnanti. I dati disponibili non sono recentissimi ma hanno ancora un loro significato perché evidenziano che la qualità dell insegnamento è l elemento più importante per ottenere il successo educativo. I dati ci mostrano anche che le sfide sono molte quando parliamo di reclutamento dei futuri insegnanti e della loro formazione. Gli insegnanti in Europa sono circa 6 milioni, e ciò significa intorno al 3% della popolazione attiva. Per il 70% sono donne, con percentuale che diminuisce al crescere del livello di istruzione: più donne docenti nella scuola primaria, meno all università. Alcuni paesi, negli ultimi anni, hanno registrato una forte diminuzione nel numero degli insegnanti come in Francia, ad esempio dove il numero degli insegnanti dal 2000 è sceso del 17%, mentre in Irlanda invece sono cresciuti del 42%. Il 34% dei docenti supera i cinquant anni, una percentuale che cresce in paesi come l Italia e la Germania, fino a superare il 50%. La carenza di insegnanti qualificati è un problema in più paesi, come si lamentano molti dirigenti, affermando una causa-effetto fra mancanza di qualità della scuola e insegnanti non all altezza, confermando ciò che si è letto in molti documenti europei già citati. Una buona formazione iniziale che si mantiene, attraverso percorsi di sviluppo professionale nel tempo, è imprescindibile 18. Concludendo possiamo affermare che l Europa tutta concorda ed è impegnata per il miglioramento della qualità della professione docente, la cui efficacia viene misurata dal successo degli apprendimenti dei discenti. Lo sforzo condiviso mira ad assicurare che tutti gli insegnanti abbiano le conoscenze disciplinari, le abilità e le competenze 17 Commissione delle Comunità Europee- Commission staff working document: Progress towards the common European objectives in education and training Indicators and benchmarks Per maggiori informazioni si veda lo stesso working document della Commissione appena, pag. 45, ma anche l analisi secondaria condotta sui dati Talis congiuntamente da Commssione e OCDE, pubblicata nel 2010 con il titolo Teachers professional development - Europe in International comparison

10 Pagina10 pedagogiche, che ci siano coerenza e risorse adeguate per i percorsi di formazione, iniziale e continua, che la massima attenzione sia data al rapporto fra pratica quotidiana ed attività di ricerca, che lo status di insegnante abbia i dovuti riconoscimenti. E che venga alimentata la familiarità con le nuove tecnologie, perché queste possano essere parte integrante di metodo e contenuti. Impegni molto spesso disattesi, ma questa è un altra storia. Lavorare sulle competenze. II contributo dalla Agenda Digitale In Europa dunque si afferma e si lavora per porre al cuore dei processi educativi l acquisizione delle competenze chiave, necessarie a ciascuno per rispondere alle sfide che i cambiamenti del sistema sociale ed economico stanno ponendo sul tavolo. Una sfida che, come abbiamo visto, non è rivolta solo ai giovani in formazione, ma tende a coinvolgere ogni persona in ogni momento della vita. I docenti hanno un ruolo importante da giocare in questo contesto, di indirizzo nei percorsi, di supporto alla ricerca e di sperimentazione. L importanza della formazione del corpo docente, nei momenti iniziali e durante l esercizio della professione, è ribadita e sostenuta, come abbiamo visto, dai tanti documenti prodotti, dalla Commissione e dal Consiglio, dal tanto lavoro di scambio di idee ed esperienze fra esperti e docenti. Ognuna della competenze chiave, presentate nel Quadro di riferimento europeo del 2006, sopra citato, diventa spessp oggetto di approfondimento e di riferimento per azioni e progetti specifici, che sono parte integrante delle diverse iniziative faro delle quali si compone il programma di lavoro per il Ciò vale in maniera speciale per le competenze digitali, il cui peso nel patrimonio culturale di ciascuno e nel sistema politico, sociale e soprattutto finanziario ed economico è andato crescendo in maniera esponenziale in questi ultimi anni, accentuato anche dalla crisi complessiva che siamo vivendo. Già alla fine del 2008, il gruppo di esperti che ha fatto parte del cluster su Digital Literacy and digital 19 L Europa ha individuato sette settori sui quali è necessario intervenire per sostenere la crescita e le opportunità di lavoro e raggiungere gli obbiettivi 2020 di un Europa intelligente, sostenibile inclusiva. I sette settori sono noti come Iniziative faro. Su questi aspetti è necessario che Commissione e stati membri coordinino i loro sforzi per facilitare i buoni risultati. Delle sette iniziative faro ricordiamo quelle che più toccano da vicino i sistemi di istruzione e formazione: l Agenda digitale per l Europa, Gioventù in azione, un Agenda per nuove competenze per nuovi lavori. Per saperne di più :

11 Pagina11 competence for lifelong learning 20, riprendendo anche il Policy brief Digital Competence for lifelong learning 21, risultato delle ricerche in materia condotte dall Istituto for Prospective Technological studies, ha formulato una Raccomandazione che ribadisce il bisogno crescente di competenze digitali, sostenendo che l apprendimento in questo ambito deve cominciare quanto prima e attraversare ogni area disciplinare, in maniera tale che l approccio ed il tempo conducano alla capacità di un uso critico e sicuro degli strumenti digitali. Gli insegnanti devono essere pronti, da pari con i propri allievi, naturalmente padroni del mondo digitale, a stimolare e governare questo processo. Un precedente con cui si chiude il primo decennio del secolo e che apre alle prospettive per il Raggiungere l obiettivo di un Europa intelligente, sostenibile, inclusiva significa dare spazio e priorità strategica ai processi di istruzione e formazione, rendendoli coerenti alla situazione dell oggi e appoggiando il loro ruolo nella soluzione dei problemi, resi particolarmente evidenti dai dati che vengono via via conosciuti; basti pensare ai ritmi con i quali cresce la disoccupazione giovanile. L intreccio fra mondo dell istruzione e della formazione ed il futuro occupazionale di giovani ed adulti viene sottolineata in ogni documento ed in ogni occasione. L iniziativa faro Un agenda per nuove competenze per nuovi lavori 22 ne è sicuramente un ottimo esempio. In esso si registra un accordo, a fronte di una realtà di grande disagio, sull obbligo di fare ogni sforzo, da parte di tutti, perché la formazioni sia quanto più possibile collegata ai bisogni del mondo del lavoro di oggi ed alle esigenze che verranno. Le competenze digitali sono al centro dei bisogni perché la realtà è sempre più digitale. Questa realtà digitale va governata, anche attraverso i percorsi di formazione. Nel 2010 la Commissione lancia 20 Recommendations from the ICT cluster on digital literacy and digital competence for lifelong learning ncereport.pdf. A questo proposito citiamo anche un altro rapporto interessante prodotto dal cluster : Learning, innovation and ICT- Lessons learned by the ICT cluster 21 Kirsti Ala-Mutka, Yves Punie and Christine Redecker. Digital competences for Lifelong learning, JRC, Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale Europeo e al Comitato delle Regioni: Un agenda per nuove competenze e per l occupazione. Un contributo europeo verso la pine occupazione, COM(2010) 682 def., Strasburgo, 23 Novembre

12 Pagina12 Un agenda digitale per l Europa 23, una delle sette iniziative faro della strategia Europa 2020 alle quali abbiamo già accennato, definendo così il ruolo chiave delle TIC nel raggiungimento dei risultati previsti. Nel testo della Comunicazione si legge ( pag.7): L Europa soffre di una crescente carenza di competenze professionali nel settore delle TIC e di analfabetismo digitale. Queste carenze escludono molti cittadini dalla società e dall economia digitale e limitano il forte effetto moltiplicatore sull aumento della produttività che deriverebbe dall adozione delle TIC L Agenda non può aver successo senza un contributo sostanziale da parte delle altre parti interessate, compresi i giovani figli dell era digitale dai quali abbiamo molto da imparare Competenze digitali dunque, per tutti. Il cap dell Agenda è interamente dedicato a segnalare principi ed azioni da intraprendere a livello congiunto e di stati membri per Migliorare l alfabetizzazione, le competenze e l inclusione nel mondo digitale. Le Raccomandazioni del ICT Cluster sopra citate (cfr. nota 20), riaffermavano la necessità di dare priorità alle competenze digitali nella formazione degli insegnanti, sia in quella iniziale sia nel loro percorso di lavoro, per sostenere nei discenti un apprendimento competente e critico e per incoraggiare un confronto tra insegnanti e allievi sulle nuove opportunità che le nuove tecnologie mettono in campo. Tutto questo nell ottica di un cambiamento sostanziale che vede il processo educativo ruotare attorno al soggetto che apprende ed uno spazio di apprendimento che sposta il proprio baricentro sul tema delle competenze, non solo disciplinari ma anche trasversali, con un forte accento sulla dimensione della interazione e del sociale. 24 Però, almeno per ora, la collocazione dello sviluppo professionale dei docenti all interno dell Agenda digitale non sembra essere oggetto di particolari iniziative o proposte né sembra avere la rilevanza e gli strumenti che ha avuto in tempi precedenti 23 Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale Europeo e Comitato delle Regioni: Un Agenda digitale europea, COM(2010) 245 def./2, Bruxelles, 26 Agosto Per una visione più ampia e dettagliata su questi temi si veda: Lieve Van den Brande Creative Learning Environments a new European initiative towards a sistemi impact of ICT ed anche The future of learning.

13 Pagina13 a livello europeo. Le iniziative in tema di formazione degli insegnanti sembrano piuttosto essere affidate alle politiche promosse e sostenute negli stati membri. Una sorta di sfida collettiva, da declinare in maniera decentrata, pur nella condivisione del problema. L Agenda digitale affronta il grande tema del rinnovamento digitale nel suo insieme e concentra la propria attenzione sulla dimensione economica, sociale, politica, culturale e ambientale, riconoscendo l importanza delle nuove tecnologie e delle competenze digitali quali strumenti di crescita e equità. Ma forse la chiave interpretativa è nelle parole che il Commissario Neelie Kroes ha rivolto ai partecipanti alla 17th International Conference on Technology supported learning and training 25 che ha avuto luogo a Berlino nel dicembre Ne riportiamo alcune, che più che proporre soluzioni sembrano lanciare una sfida: negli ultimi 20 anni è scoppiata la rivoluzione tecnologica e della comunicazione. Internet, smartphones e tablets sono un mondo di opportunità, e sono pronti ed usabili per la generazione di oggi come una volta lo erano il telefono, la radio, la televisione dobbiamo lasciare entrare la tecnologia nelle nostre scuole..è un potenziale immenso e qui in Europa la maggior parte delle classi sono ancora simili a quelle dei miei tempi Il mio obiettivo nell Unione è chiaro: ogni cittadino deve diventare digitale..ogni insegnante deve essere digitale ed ogni studente.. Nel nostro sistema educativo, alcuni insegnanti ed amministratori non sanno come e perché dovrebbero accedere alla tecnologia, altri semplicemente non vogliono il disagio del cambiamento. La tecnologia dell informazione e della comunicazione hanno già cambiato il modo di collegarsi, interagire, fare delle transazioni. Con gli ingredienti giusti e l approccio giusto possiamo dare anche all istruzione ed alla formazione il loro giusto peso in questa rivoluzione.. Un mondo dunque tutto da inventare e da scoprire; una bella sfida che può partire da qualche dato di fatto così come ce lo presenta l Agenda Digitale e un recente documento (Giugno 2012), prodotto in questo ampio contenitore: Digital agenda Scoreboard , espressamente dedicato tema che ci interessa con il titolo Digital Competences in the Digital Agenda., 25 uage=en&guilanguage=en 26

14 Pagina14 Nel 2011, nei 27 paesi dell Unione, il 73% delle famiglie ha accesso a Internet, e coloro che non sono connessi, come secondo motivo, adducono la mancanza di competenze. Le competenze digitali di chi ne è dotato sono per 14% basse, 25 % di medio livello,il 27% di alto livello; mentre le competenze in internet sono per il 30% basse, 32%medie ed 11% alte. Solo uno studente su tre ha il privilegio di avere insegnanti ai quali è fatto obbligo di formazione in ambito ICT e solo il 53% della forza lavoro ritiene di avere sufficienti competenze se dovesse cercare un altro lavoro. L età, il genere, l educazione restano i nodi nevralgici da affrontare quando si parla di competenze digitali e per attrezzare ogni cittadino abbiamo bisogno di strategie specifiche e forti. La realtà non è incoraggiante. Un intero capito del rapporto è dedicato a ICT skills in education ( p.24). Dopo avere ribadito l importanza da assegnare al tema delle TIC, del loro uso in ogni settore e della necessità di un apprendimento controllato, la Commissione conferma il suo contributo alla definizione di benchmarks per metter in grado gli stati membri di monitorare i loro progressi. Ma le informazioni su disponibilità, uso ed impatto di ICT non sono molte; per questo la Commissione ha deciso di lanciare un indagine Survey of Schools : ICT, in Education, i cui risultati, al momento della pubblicazione di questo rapporto, sono ancora provvisori. Pur nella loro limitatezza i dati presentati sono però di grande interesse. Ne riporto solo uno che mi sembra colga il punto centrale di questo nostro racconto /riflessione. A proposito di strategie della scuola nell uso delle ICT nei processi di insegnamento/ apprendimento, l indagine è giunta alla conclusione che circa il 60% dei ragazzi frequentano una scuola dove dirigenti e docenti regolarmente discutono sull uso delle TIC nel loro lavoro, ed il % degli studenti sono in scuole che hanno prodotto in materia un documento ufficiale, mentre, fra il 45 ed il 56 % degli studenti, studiano in un istituto che ha una linea politica a proposito di ICT. Fra il 61 ed il 69 % frequentano una scuola che si preoccupa di indirizzare i comportamenti verso un uso sicuro di internet e fra il 32 ed il 43% confermano di esser in una scuola che consente l uso dei social network nelle attività di insegnamento ed apprendimento. Ma quando si parla di formazione in servizio degli insegnanti, dall indagine emerge che la più comune situazione di sviluppo professionale in ICT è contraddistinta dall iniziativa personale nel proprio tempo libero. Questo in attesa dei risultati di European-wide initiative on 'Creative Classrooms/Creative Learning Environment, progetto già citato, che sembra andare nella direzione della sperimentazione di innovazioni nello spazio/ gruppo classe.

15 Pagina15 Come ultimo punto mi sembra utile ricordare che anche Unesco e OCSE hanno studiato e prodotto interessanti studi e ricerche - ricche di spunti di riflessione teorici ma anche di suggerimenti per la pratica di tutti i giorni - condividendo dunque con l Unione la preoccupazione e l interesse per le nuove tecnologie e le competenze digitali. Cito alcuni testi, fra i tanti possibili, da approfondire in un'altra occasione. ICT competency standards for teachers Competency standard modules -UNESCO st century learning environments - OECD 2006 Katerina Ananiadou, Magdalean Claro 21 st century skills and competences for New learners in OECD countries OECD Education working papers n 41, 2009 Building a high quality Teaching profession. Lessons from around the world - OECD 2011 Better skills, better jobs, better lives. A strategic approach to skills policies, a strategic approach OECD 2012

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