Mirella Airoldi Travestimenti. Tecnologia

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1 Area: numeri, natura, Mirella Airoldi Travestimenti Obiettivi Matematica Classificare in base a due/quattro attributi anche con l uso della negazione Individuare problemi in situazioni reali Esprimere soluzioni e verificarle Eseguire addizioni con materiale strutturato Raggruppare Scienze e tecnologia Cogliere la corrispondenza fra un oggetto e la sua sagoma/impronta Cogliere la corrispondenza tra materiale e funzione di un oggetto Costruire semplici manufatti Tecnologia Giochiamo con i se Maschere a doppia faccia Se comandasse Arlecchino il cielo sai come lo vuole? A toppe di cento colori cucite con un raggio di sole. Se Gianduia diventasse Ministro dello Stato, farebbe le case di zucchero con le porte di cioccolato. Se comandasse Pulcinella la legge sarebbe questa: a chi ha brutti pensieri sia data una nuova testa. Gianni Rodari Per Carnevale proponiamo agli alunni la realizzazione di simpatiche maschere utilizzando diversi materiali. Si tratta di maschere a doppia faccia perché vengono preparate rappresentando sulle due facce della stessa sagoma situazioni opposte: viso tristeviso allegro, viso giovane-viso vecchio, viso serio-viso buffo, viso magro-viso grasso Queste maschere non vanno indossate, bensì accostate al viso tramite un bastoncino pronte per essere girate, creando così situazioni simpatiche, imbarazzanti o scanzonate. Istruzioni per la costruzione della maschera Procurare cartoncini bianchi e colorati e materiale di cartoleria e di uso comune (carta crespa, carta da collage, pennarelli, colla, cucitrice, lana, bottoni, cotone ). Prendere due cartoncini per le due facce. In comune devono avere soltanto due fori coincidenti per gli occhi. Con un pennarello nero realizzare i tratti del volto (naso, bocca, mento, sopracciglia..) e con pennarelli colorati disegnare i particolari (barba, baffi, occhiali ). Realizzare le orecchie più o meno pronunciate con ritagli di carta. Aggiungere i capelli di carta crespa, di lana e tutti i particolari che la fantasia suggerisce. Quando le due facce sono pronte, incolliamole inserendo nel mezzo un bastoncino (anche una semplice matita). I bambini si divertiranno a travestirsi e a creare contesti diversi in base alla faccia mostrata.

2 Matematica Giochiamo con i non Si impara a classificare anche guardando, manipolando, raggruppando e spostando oggetti in base alle loro caratteristiche. I blocchi logici, ad esempio, offrono la possibilità di classificare in modo semplice e immediato. I bambini hanno già imparato a classificare utilizzando quattro attributi: forma, colore, grandezza e spessore (SIM 7), hanno scelto codici per rappresentare gli attributi dei blocchi logici e hanno operato diverse forme di classificazione. L introduzione della negazione permette di ampliare ulteriormente il campo di azione potenziando il pensiero logico del bambino. Per prima cosa i bambini scoprono che l utilizzo della negazione nel definire forma e colore determina più soluzioni, mentre l uso della negazione nel definire grandezza e spessore determina un unica soluzione (ad esempio non rosso definisce una doppia soluzione giallo, blu; non grande determina un unica soluzione piccolo). Invitiamo gli alunni a scegliere un nuovo codice per rappresentare graficamente la negazione (per esempio una barra obliqua sui codici scelti precedentemente) e procediamo alla realizzazione delle nuove tessere di cartoncino. Riproponiamo le attività già presentate introducendo l uso della negazione. Chiediamo quindi agli alunni di utilizzare i blocchi logici per classificare e formare insiemi. Utilizziamo le tessere per definire i criteri di classificazione. Attività Facciamo estrarre una tessera per colore e chiediamo ai bambini di scoprire il blocco logico che presenta tutti e quattro gli attributi estratti a cui possono corrispondere uno, due o più blocchi logici. Consegniamo un blocco logico e chiediamo di scegliere tra le tessere i quattro attributi che lo definiscono chiedendo di utilizzare zero, una, due, tre o quattro negazioni. Sollecitiamo gli alunni a riflettere e a fare previsioni ipotizzando una soluzione unica o multipla in base alle negazioni usate. Esempi: Triangolo, rosso, piccolo, sottile soluzione unica Triangolo, non rosso, piccolo, sottile due soluzioni Non triangolo, rosso, piccolo, sottile tre soluzioni Non triangolo, non rosso, piccolo, sottile sei soluzioni Macchine trasformatutto I bambini sono spesso a contatto con operatori che trasformano le cose in altre cose: il temperino trasforma una matita senza punta in una matita appuntita, lo spremiagrumi trasforma un arancia in una spremuta... Invitiamoli a trovare altri esempi di macchine trasformatrici e sollecitiamoli a riflettere sul concetto di trasformazione che prevede un dato di entrata, un cambiamento e un dato di uscita. Poi, giocando con i blocchi logici, introduciamo la macchina trasformatrice che può operare sulle caratteristiche forma, colore, grandezza, spessore. Prendiamo un blocco logico, scegliamo una macchina trasformatrice, ad esempio quella che cambia il colore, e chiediamo ai bambini di trovare i possibili risultati (naturalmente la macchina modifica solo il colore, non forma, grandezza e spessore). Poi presentiamo la situazione inversa: diamo noi il blocco logico di entrata e quello di uscita e chiediamo ai bambini di scoprire quale macchina trasformatrice ha determinato la trasformazione. Inizialmente presentiamo macchine semplici, cioè capaci di modificare una sola caratteristica, poi introduciamo macchine più complesse che modificano più caratteristiche contemporaneamente (ad esempio forma e colore). : modello macchine trasformatrici 1

3 Scopriamo l addizione Il gioco delle macchine trasformatrici ha aiutato i bambini a comprendere la funzione dell operatore. Ora passiamo a fare lo stesso gioco con i numeri e l operatore dell addizione. I bambini già da tempo operano inconsapevolmente addizioni: quando contano e quando trovano il numero successivo non fanno altro che eseguire un addizione (+ 1), quando compongono e scompongono numeri operano somme di quantità. Addizionare significa unire due o più gruppi di elementi. È utile usare espressioni diverse come aggiungere, unire, mettere ancora per aiutare i bambini a cogliere l azione determinata dall addizione. Presentiamo dunque la macchina che aggiunge. Inizialmente permettiamo ai bambini di contare e operare manipolando oggetti concreti (bottoni, sassolini ), solo successivamente introdurremo i numeri e il simbolo (+). L addizione in tanti modi Proponiamo le addizioni anche attraverso il camminare concreto sulla linea dei numeri. Inizialmente usiamo l espressione passi in avanti : poi introduciamo il simbolo +. Per molti bambini risulta facile trasferire quanto sperimentato camminando sulla linea dei numeri predisposta a terra, seguendo con l indice o con lo sguardo la striscia dei numeri appesa alla parete. Altri possono non averne più bisogno: rispettiamo i tempi e le esigenze di ciascuno. Anche le carte da gioco da Scala Quaranta rappresentano materiale ottimo da utilizzare per eseguire le addizioni: i bambini infatti sommano contando i semi rappresentati sulle due carte. Lasciamo che i bambini utilizzino liberamente il materiale o il modello che ritengono più efficace (operare con le dita, camminare sulla linea dei numeri a terra, scorrere la linea appesa alla parete, usare regoli, carte, oggetti da manipolare ), che abbandoneranno quando avranno davvero interiorizzato le operazioni svolte concretamente. Che cos è un problema? Per introdurre il concetto di problema rifacciamoci a situazioni concrete che capitano in classe, non necessariamente con numeri. Ad esempio: Oggi Marco non ha il quaderno di matematica perché lo ha dimenticato a casa. Facciamo in modo che i bambini esplicitino la domanda che la situazione-problema pone. Cosa può fare Marco? Raccogliamo tutte le possibili soluzioni che gli alunni propongono e scriviamole alla lavagna. 1) Marco per oggi non scrive ma ascolta solamente. 2) Marco scrive la lezione di matematica su un altro quaderno. 3) Marco si fa prestare un foglio sul quale scrivere che poi inserirà nel quaderno. 4) Marco inizia un nuovo quaderno. Invitiamo gli alunni a scegliere la soluzione più adeguata, sollecitandoli a motivare la loro scelta. La capacità di individuare problemi matematici in situazioni quotidiane e di esprimerli a parole in modo completo e logico è molto complessa: i bambini vanno abituati gradualmente a problematizzare, a osservare contesti e immagini e a inventare problemi. Per sviluppare nei bambini la capacità di problematizzare è bene sollecitarli con novità che li sappiano stupire: vedi l esempio offerto nello Spunto di lavoro di pag. 35.

4 Procuriamoci un sacchetto di stoffa che non lasci intravedere il contenuto. Ogni giorno mettiamo nel sacchetto oggetti (ad esempio due caramelle alla menta e tre alla frutta) o immagini che rappresentino contesti di vita (ad esempio una immagine con la mamma che sorregge un vassoio con quattro bicchieri e una immagine che mostra uno dei bicchieri mentre cade). Con gli oggetti scoperti invitiamo i bambini a inventare problemi. Annotiamo quelli più originali e scriviamoli su un foglio. Insieme proviamo anche a trovare la soluzione. Lasciamo che i bambini arrivino alla soluzione senza preoccuparci di dichiarare l operazione matematica eseguita. Raggruppiamo L attività del raggruppare è essenziale affinché il bambino inizi a riflettere sulla struttura del nostro sistema di numerazione e comprenda il significato che assume la posizione delle cifre. Quando chiediamo agli alunni di mettersi in fila, essi si raggruppano per due; per occupare i tavoli in mensa si raggruppano per sei; per andare in bagno a lavarsi le mani si raggruppano per tre Sono occasioni per riflettere e scoprire da quanti gruppi è formata la fila, quanti tavoli servono in mensa per la nostra classe, quanti gruppi si formano per andare in bagno e quanti elementi restano di volta in volta liberi (fig. 1). I bambini devono scoprire che le cifre poste a sinistra indicano raggruppamenti, perciò valgono di più rispetto a quelle a destra. Esercitiamo nei bambini l attività del raggruppare, facciamoli enumerare i raggruppamenti e registrare quanto esperito e sollecitiamoli a utilizzare la terminologia specifica per descrivere queste attività (base, gruppi, unità). I bambini raggruppando comprendono che la stessa quantità può essere rappresentata con diverse notazioni numeriche, secondo la base prescelta. Introduciamo l attività invitando i bambini a trovare termini collettivi (gregge, mucchio, paio, confezione ) per condurli a considerare il singolo gruppo composto da più elementi. Facciamo portare in classe alcune confezioni di prodotti che contengono più elementi: una confezione da sei uova, una confezione da tre bibite, una confezione da quattro merendine, Figura 1 un pacchetto da otto caramelle; prendiamo una manciata di bottoni e raggruppiamoli in base al contenitore scelto: per sei, per tre, per otto. Il numero risultante dai raggruppamenti va letto con le cifre distinte: quindi un insieme e quattro unità in base cinque si legge uno-quattro e non quattordici. 1

5 Impronte e sagome Consegniamo a ciascun alunno un panetto di plastilina o di pongo e chiediamo di manipolarlo fino a renderlo morbido e liscio; invitiamo a scegliere un oggetto dall astuccio (forbici, temperino, matita ) e a premerlo sul pongo. Tolto l oggetto, nel pongo rimane l impronta. Poi appoggiamo lo stesso oggetto su un foglio e con la matita seguiamone il contorno ottenendo la sagoma. Chiediamo ai bambini di confrontare le impronte e le sagome, cogliendo somiglianze e differenze. È importante che questa fase sia oggetto di discussione approfondita. I bambini capiscono che sia l impronta sia la sagoma non forniscono informazioni riguardanti il colore e il materiale dell oggetto, mentre forniscono dati sulla sua forma e grandezza. A caccia di impronte Invitiamo gli alunni a elencare quando si parla di impronte: impronte sulla neve, sulla spiaggia, sul pavimento, impronte digitali Aiutiamoli a cogliere l impronta come un segno riconoscibile che un corpo produce in un altro in seguito a pressione. Un animale che cammina produce una pressione sul terreno, e in base alla consistenza del terreno stesso lascia le sue impronte. Riflettiamo sul fatto che un tempo i cacciatori si basavano solo su questi indizi per trovare le loro prede e potersi alimentare.

6 Forma, materiale e funzione Raccogliamo oggetti di uso quotidiano. Invitiamo gli alunni a classificarli in base alla loro funzione, ad esempio ciò che serve per tagliare (forbici, coltello, taglierino ), per scrivere (gesso, matita, penna ) e così via. Poi chiediamo di raggruppare gli oggetti in base al materiale di cui sono fatti. I bambini scoprono che un oggetto può essere formato da più parti, ciascuna di un materiale diverso: il temperino ha struttura in plastica e lama in metallo. Lasciamo che propongano soluzioni diverse per la classificazione: creare un insieme con gli oggetti formati da diversi materiali, oppure collocarli nell intersezione di più insiemi. Il ruolo dell insegnante è molto importante: sollecita ponendo domande appropriate, evidenzia dubbi, abitua i bambini a confrontare le loro ipotesi, permette di autocorreggersi. Le materie prime che l uomo utilizza per costruire gli oggetti sono fornite a volte dalla natura (il legno dagli alberi, la lana dal manto delle pecore, il cotone da un vegetale), altre volte dai laboratori dell uomo, come la plastica. Proponiamo la realizzazione di un cartellone che descriva oggetto osservato, materiale di cui è fatto e origine. Si può disegnare gli oggetti o ritagliarne immagini dalle riviste, scrivere il nome del materiale e incollarne piccoli campioni dimostrativi. 1 Materiali di lavoro Matematica

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