PRC - Piano Regolatore Comunale

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1 COMUNE DI ZERO BRANCO Provincia di Treviso Regione del Veneto PRC - Piano Regolatore Comunale Articolo 12 Legge Regionale 23 aprile 2004, n 11 PI - Piano degli Interventi Articoli 17 e 18 Legge Regionale 23 aprile 2004, n 11 Valutazione di Incidenza PROGETTAZIONE Paolo Furlanetto, urbanista Matteo Gobbo, pianificatore SINDACO Mirco Feston CONSIGLIERE DELEGATO AL PIANO ing. Piergiorgio Golfetto SETTORE URBANISTICA geom. Alessandro Smaniotto arch. jr. Sebastiano Ladillo SEGRETARIO dott. Luigi Iacono Zero Branco, giugno 2012

2 PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA DICHIARAZIONE DI NON NECESSITÀ DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA AI SENSI DELLA D.G.R DEL 10 OTTOBRE 2006 Il sottoscritto Paolo Furlanetto nato a Treviso il e ivi residente, in qualità di Valutatore per il Piano degli Interventi del comune di Zero Branco (TV), avente le caratteristiche sotto riportate: TITOLO PROGETTO Piano degli Interventi. DESCRIZIONE PROGETTO Obiettivi del PI Il documento preliminare al PI delinea i contenuti e le modalità di formazione del Piano degli Interventi, al quale è affidato il compito di specificare e attuare la strategia di trasformazione territoriale definita nel Piano di Assetto del Territorio, conformando la disciplina urbanistica di dettaglio alle direttive, prescrizioni e vincoli da questo stabiliti, all interno del quadro normativo definito dalla Legge Urbanistica Regionale e dalle normative sovraordinate. Il Documento del Sindaco, illustrato all Assemblea Consiliare nella seduta del 28 aprile 2011e in successive occasioni di incontri pubblici e di tavoli di concertazione, esprime con chiarezza gli obiettivi del primo PI del Comune di Zero Branco, che si possono riassumere in: - primo allineamento normativo dei contenuti del PRG/PI a quelli del PAT; - interventi di riqualificazione della città esistente, anche con azioni di razionalizzazione, riconversione e completamento dell area urbana consolidata del capoluogo, da attuarsi con accordi tra soggetto pubblico e privato ai sensi dell articolo 6 della LR n.11/2004, allo scopo di incrementare la dotazione dei servizi pubblici, migliorandone la qualità, e di riorganizzare e riqualificare alcuni punti critici della viabilità locale; - individuazione e regolamentazione delle zone di tessuto insediativo diffuso in area agricola e azioni di recupero di siti sottoutilizzati, degradati e/o di attività dismesse; - interventi di riqualificazione e ristrutturazione urbanistica all interno del tessuto urbano; - istituzione del Registro dei crediti edilizi; - redazione del Prontuario per la qualità architettonica e la mitigazione ambientale; - predisposizione del Repertorio allegato alle Norme Tecniche Operative del PI, nel quale sono contenuti i dati del dimensionamento del Pi, la verifica degli standard e le discipline puntuali che si rendono necessarie per le zone sottoposte a PUA, per le attività produttive soggette a disposizioni particolari e per gli edifici non più funzionali alle esigenze del fondo agricolo presenti nel territorio comunale. Il Repertorio contiene anche le disposizioni relative al monitoraggio del PI. Le azioni di Piano, così come delineate nella loro veste strutturale all interno dei sistemi in cui il territorio è stato suddiviso, si articolano per Ambiti Territoriali Omogenei (ATO). Gli ATO al loro interno individuano e dettano prescrizioni ed indicazioni per: a) la città storica, b) la città consolidata, c) la città di trasformazione. I sistemi territoriali sono parti di territorio definite sulla base delle conoscenze relative all ambiente, alla storia, alla cultura, agli insediamenti, alle attività. Le azioni di piano si esplicano attraverso le previsioni contenute nello strumento e che disciplinano gli interventi diretti a: a) salvaguardare, recuperare e valorizzare il patrimonio culturale e ambientale; b) riordinare e riqualificare la struttura insediativa del centro del capoluogo e dei centri urbani minori; c) migliorare il sistema delle infrastrutture urbane e territoriali. A tale scopo, i contenuti del PI vengono articolati nei sistemi ambientale paesaggistico, insediativo e relazionale; per ciascun sistema vengono definite specifiche regole operative. 1

3 A. Sistema Ambientale e Paesaggistico Il PAT ha individuato le invarianti, ossia quelle parti di territorio che, per particolari caratteristiche paesistico-ambientali, non sono suscettibili di essere modificate ma che, invece, si intende tutelare e valorizzare, tra le quali i luoghi che hanno assunto, nella memoria collettiva, un valore di centralità e specificità culturali e ambientali e che il piano intende tramandare attraverso una particolare disciplina. - Calibrazione delle possibilità edificatorie del territorio in coerenza con le caratteristiche geologiche e idrogeologiche già definite nel PAT; - Definizione di interventi puntuali atti a risolvere situazioni critiche dal punto di vista idrogeologicoidraulico già isolate, valutando, in particolare, le possibilità di attuare detti interventi attraverso meccanismi perequativi; - Indicazione, sulla base dei contenuti della Valutazione di Compatibilità Idraulica allegata al piano, di specifici indirizzi operativi per gli interventi di trasformazione del territorio programmati, finalizzati a garantire la salvaguardia degli equilibri idraulici e per rimuovere le condizioni di criticità individuate; - Incentivazione, anche attraverso l assegnazione di premi in capacità edificatoria, degli interventi edilizi, urbanistici ed in generale di trasformazione del territorio ad elevata sostenibilità ambientale, che adottino tecniche di mitigazione idraulica, tecniche costruttive ecocompatibili, modalità di raccolta dei rifiuti differenziata, tecniche di risparmio energetico, sistemi di approvvigionamento di acqua ed energia alternativi ai tradizionali e con minore potere inquinante. A tal fine saranno determinati idonei indicatori per la valutazione dell indice di compatibilità ambientale degli interventi, nonché i criteri per l assegnazione delle quote aggiuntive di capacità edificatoria; - Definizione di ambiti di territorio aperto in cui limitare e/o precludere l edificazione; - Disciplina e promozione, nel territorio aperto, delle attività economiche che si svolgano in modo compatibile con la conservazione della natura e possano risultare integrative del reddito agricolo (servizi ambientali, ricreativi, ricettivi e per il tempo libero, ecc.); - Attivazione degli studi per la definizione progettuale delle direttrici preferenziali per l organizzazione degli spazi a verde, dei servizi delle reti di connessione ciclopedonali. - Coordinamento tra PI, Piano di riordino del Traffico Urbano e Piano Comunale di Classificazione Acustica in modo che vi siano azioni sinergiche per eliminare o ridurre le criticità presenti in alcuni punti del territorio comunale. B. Sistema Insediativo Il sistema insediativo è caratterizzato dai luoghi centrali: caratterizzati dalla presenza di funzioni aggregative con capacità di attrazione rispetto ad un intorno di dimensioni variabili, oltre ai sottosistemi o alle articolazioni dei sistemi territoriali all interno delle quali si attuano operativamente gli obiettivi del PI. La città storica comprende la parte di costruito individuato di valenza storica di derivazione dall Atlante dei Centri Storici di cui alla legge regionale 80/1980. La città consolidata individua la parte di costruito recente e la parte già di previsione della strumentazione urbanistica vigente. La città di trasformazione individua la parte in cui è possibile inserire le nuove aree di espansione di previsione definite anche aree di riqualificazione e/o trasformazione, all interno delle quali il PAT ha individuate le linee preferenziali di sviluppo insediativo e le linee di contenimento dei limiti fisici della nuova edificazione. B.1 Sistema Insediativo Residenziale - Attenta valutazione delle domande dei cittadini per rispondere alle reali necessità familiari nel quadro delle compatibilità offerte dai riferimenti della legislazione urbanistica, dei Piano casa e dei livelli di pianificazione superiore con l obbiettivo del miglioramento della qualità della vita entro le aree urbane consolidate e i pochi nuclei insediativi diffusi sul territorio agricolo; - Assegnazione della specifica categoria di valore e della corrispondente disciplina, agli edifici con valore storico ambientale individuati dal PAT e dal vigente PRG; - Adeguamento e sistematizzazione della disciplina puntuale per il Centro Storico di Zero Branco e per i nuclei di Scandolara e Sant Alberto, con disposizioni specifiche e circostanziate per tutti gli edifici, di valore storico e non, e degli spazi aperti pubblici e privati, finalizzata alla riqualificazione e 2

4 valorizzazione del tessuto urbano stesso, incentivando il recupero dell esistente finalizzato al ripopolamento e all insediamento di varie attività commerciali e di servizio che restituiscano vivacità e colore alla scena urbana, e, più in generale, della qualità di fruizione degli spazi pubblici; - Predisposizioni delle condizioni utili a favorire l attivazione delle zone di espansione previste dal vigente PRG e non attuate o attuate solo in parte; - Applicazione, in tutti gli interventi edificatori, dei principi perequativi, o, più in generale di condizioni per cui al vantaggio del singolo si accompagna un beneficio per l ambiente e/o la collettività; naturalmente l entità e la natura di tale beneficio va selezionato e calibrato diversamente in base all entità e ai caratteri specifici dell intervento; - Definizione di nuovi ambiti per lo sviluppo degli insediamenti, da attuare congiuntamente alla realizzazione di attrezzature di servizio per la collettività, in coerenza con i principi citati al punto precedente; - Contenimento del fenomeno della diffusione edilizia nel territorio aperto, a favore del completamento e integrazione degli insediamenti consolidati esistenti e, per gli eventuali nuovi interventi edificatori consentiti all interno degli ambiti di edificazione diffusa: - saranno strettamente limitati a quelli finalizzati e vincolati alla soddisfazione di esigenze familiari; - non dovranno appesantire o aggravare situazioni critiche già presenti nell aggregato insediativo in cui vanno ad inserirsi, legate ad esempio alla carenza di opere di urbanizzazione adeguate o alla mancanza di un idoneo sistema di accessibilità dalla strada; - saranno in ogni caso condizionati alla presenza o preliminare realizzazione delle opere di urbanizzazione necessarie e alla riqualificazione dell ambito ed eliminazione degli eventuali elementi di degrado; - Definizione di progetti specifici per la riconversione e riqualificazione delle aree/attrezzature, presenti negli insediamenti e nel territorio aperto, attualmente dismesse o per le quali si prevede la prossima dismissione; - Riqualificazione energetica e miglioramento delle prestazioni e della compatibilità ambientate degli edifici esistenti e di nuova realizzazione. B.2 Sistema Insediativo Produttivo - Riqualificazione urbanistica e riconversione delle aree e degli insediamenti produttivi posti ad est del Capoluogo, lungo via Primo Maggio e ad ovest del capoluogo, tra via Sola e Via Noalese; - Conferma delle aree a prevalente destinazione commerciale e direzionale poste a nord del Capoluogo, lungo la tratta di Via Noalese, con adeguamento dell'accessibilità e le opportune opere di integrazione dei servizi e con attenzione ai tessuti urbani consolidati presenti e previsti; - Individuazione di possibili interventi di riordino del Polo produttivo di Zero Branco, favorendo eventuali trasferimenti nei lotti di recente urbanizzazione e ricercando le possibili azioni per separare gli insediamenti residenziali posti ad est e a sud del comparto industriale e artigianale; - Incentivazione della rilocalizzazione delle attività artigianali presenti nel territorio aperto e in area urbana, in zona idonea, attraverso la definizione di quote di nuova zona produttiva riservate a tal fine e da attuare tramite operazioni di perequazione, ovvero attraverso l applicazione di strumenti come il credito edilizio; - Promozione di iniziative per l innovazione del sistema produttivo ovvero per una sua graduale riconversione, secondo le modalità e le linee di indirizzo previste dal PAT e dal PTCP. B.3 Sistema dei Servizi - Verifica della disponibilità di aree per servizi a fronte del fabbisogno della popolazione residente e prevista; individuazione dei vincoli scaduti, ridefinizione generale del sistema dei servizi e dei mezzi e modalità che si intendono mettere in atto per pervenire all attuazione degli standard costituenti il fabbisogno previsto entro l arco temporale del PI; - Determinazione, in coerenza con gli standard minimi fissati dal PAT, delle tipologie e quantità di servizi necessari a soddisfare le esigenze reali degli insediamenti esistenti e di nuova previsione; - Avvio delle possibili integrazioni e dei raccordi funzionali delle aree a standard, in un sistema continuo ed unitario degli spazi aperti tra verde pubblico, privato e territorio agricolo, privilegiando i corridoi ecologici; - Completamento e potenziamento dei servizi evitando dispersioni e frammentazioni delle aree e migliorando il sistema di collegamenti attrezzati tra gli standard e gli insediamenti; 3

5 - Definizione di nuove opportunità di sviluppo per potenziare i servizi scolastici e i servizi rivolti alla cultura, oltre alle strutture di prevenzione e sicurezza e di servizio alla persona. C. Sistema Relazionale Comprende il sistema della mobilità e quello delle infrastrutture, con le reti sia esistenti che di progetto. - Gerarchizzazione della rete viaria esistente e attribuzione di funzioni specifiche; - Studio di soluzioni utili ai fini della riqualificazione e della riduzione delle criticità presenti nei tratti di viabilità che attraversano l'abitato di Zero Branco e dei centri delle frazioni; - Studio di soluzioni utili ai fini del miglioramento dell'accessibilità, della mobilità e del sistema della sosta automobilistica, con particolare riguardo alle aree centrali del Capoluogo e alle aree di maggiore attrazione (zona produttiva e zona commerciale, aree di servizio, piazza, mercato settimanale) e delle aree di interscambio; - Valorizzazione della fruizione ciclabile del territorio, potenziamento dei percorsi ciclabili, individuazione di percorsi del tempo libero e della mobilità sostenibile, anche mediante accordi intercomunali. Elaborati di progetto Il PI è formato dai seguenti elaborati: a) Relazione programmatica, che indica gli obiettivi, le azioni di piano, i tempi, le priorità operative ed il quadro della sostenibilità; b) Elaborati grafici che contengono le indicazioni progettuali suddivisi in: b.1 Tavola 1 - PI intero territorio comunale - classificazione del territorio e azioni di piano, sintesi della zonizzazione, rete ecologica, ATO - scala 1:10.000; b.2 Tavola 2 - PI intero territorio comunale - zonizzazione funzionale del territorio - scala 1:5.000; b.3 Tavola 3 - PI tipi e modi di intervento - intero territorio comunale - scala 1:2.000: c) Norme Tecniche Operative (NTO); d) Repertorio Normativo (Tabelle di verifica del dimensionamento e degli standard, Schede Normative e discipline puntuali, UMI, Abaco dei tipi edilizi e Monitoraggio del PI); e) Prontuario per la Qualità Architettonica e la Mitigazione Ambientale (costituisce lo strumento di supporto alla progettazione e realizzazione degli interventi di riqualificazione, riordino, trasformazione sul territorio per migliorare ed incrementare la qualità urbana e paesaggistica della città); f) Registro dei Crediti Edilizi (costituisce il documento, sia cartaceo che digitale, per la gestione dei crediti edilizi acquisiti da soggetti terzi e da spendersi sul territorio comunale. I crediti edilizi vengono annotati nel registro dei crediti edilizi conservato presso l ufficio urbanistica del comune e sono liberamente commerciabili); g) Banca dati alfa-numerica e vettoriale contenente I'aggiornamento del quadro conoscitivo di riferimento, nonché le informazioni contenute negli elaborati del PI medesimo. Il PI è accompagnato dai seguenti elaborati: - Valutazione di compatibilità idraulica; - Valutazione di Incidenza. Cartografia di Piano Gli elaborati cartografici del PI non si discostano molto da quelli del vigente PRG. Alla consueta serie di tavole alla scala 1:5.000, 1:2.000, 1:1.000 si è affiancata anche una tavola generale alla scala 1: denominata classificazione del territorio e azioni di piano nella quale sono riportate alcune indicazione, che possiamo definire di raccordo tra il PAT e il PI. 4

6 La carta della classificazione del territorio e azioni di piano, riporta le destinazioni d uso prevalenti del suolo, gli Ambiti Territoriali Omogenei (ATO), le aree sottoposte ad azioni strategiche e la Rete ecologica, in ottemperanza a quanto definito dal Piano di Assetto del Territorio (PAT). Per Zero Branco, gli ATO sono così raggruppati: SISTEMA AMBIENTALE A.1 AMBITO AMBIENTALE - PAESAGGISTICO - AGRICOLO: - ATO A.1.1 Ambito agricolo di Conche; - ATO A.1.2 Ambito agricolo di Rivolo; - ATO A.1.3 Ambito agricolo Sud Vernice. A.2 AMBITO AMBIENTALE - AGRICOLO - RESIDENZIALE: - ATO A.2.1 Ambito agricolo residenziale di San Alberto; - ATO A.2.2 Ambito agricolo residenziale di Scandolara. SISTEMA INSEDIATIVO R.1 AMBITO RESIDENZIALE CULTURALE INTEGRATO: - ATO R.1.1 Ambito residenziale, culturale integrato di Zero Branco. R.2 AMBITO A DOMINANTE PRODUTTIVA: - ATO R.2.1 Ambito produttivo di Zero Branco. SISTEMA INFRASTRUTTURALE V.1 SISTEMA della MOBILITA e delle RETI. Il PI richiama gli obiettivi e le azioni di piano del PAT, inoltre, tutti i riferimenti dimensionali e le verifiche di trasformabilità e sostenibilità saranno ricondotte agli ATO. Gli Ambiti Territoriali Omogenei sono a loro volta suddivisi in zone territoriali omogenee; in questa prima fase di redazione del PI si è considerato opportuno mantenere la zonizzazione funzionale che era propria della pianificazione previgente, adeguando tuttavia determinate classificazioni al fine di rendere il PI interleggibile al PAT ed alla suddivisione in ATO del territorio. Questa scelta viene dettata dall esigenza di rendere lo strumento pianificatorio efficace nel minor tempo possibile (una riclassificazione delle zone avrebbe comportato tempi più lunghi legati ad analisi approfondite del tessuto urbano) nonché operare in una transizione più semplice il passaggio tra il PRG vigente ed il nuovo PI. La carta della zonizzazione funzionale suddivide l intero territorio comunale in Zone Territoriali Omogenee (ZTO). In sede di prima stesura di PI vengono riprese gran parte delle previsioni del vigente PRG, compresa la riclassificazione delle zonizzazione del territorio comunale, in funzione dell analisi dei tessuti urbani già svolta. VINCOLI Sono riportati in questa tavola anche i vincoli di cui alla Tavola 01 del PAT carta dei vincoli e della pianificazione territoriale. Ricordiamo che gli elementi areali e puntuali sottoposti a vincolo, di diversa natura e origine, presenti sul territorio comunale trovano disciplina nel PI, secondo i seguenti raggruppamenti: Vincoli di carattere paesaggistico; Vincoli di carattere monumentale; Vincolo di destinazione forestale; Rete Natura 2000; Vincoli legati alla pianificazione di livello superiore; Altri vincoli (viabilità, reti infrastrutturali e opere e impianti pubblici, ecc.). Altri elementi significativi presenti nella Carta della zonizzazione funzionale e tratti dalla carta dei vincoli e della pianificazione territoriale del PAT vengono rappresentate nell elaborato Zone Significative, anch esso con copertura estesa all intero territorio comunale, in scala 1: Alla luce di tali considerazioni il PI di Zero Branco applica la seguente zonizzazione funzionale: 5

7 a) la struttura insediativa e residenziale storica comprendente le: - ZTO A - centro storico di Zero Branco e nuclei storici di Scandolara e Sant Alberto; - ZTO A1 - zone di interesse storico e ambientale. b) la struttura insediativa residenziale, nelle sue componenti costituite dalle: - ZTO B - zone residenziali consolidate, di integrazione e di ristrutturazione; - ZTO C1 - zone residenziali parzialmente edificate e di completamento; - ZTO C2 - zone residenziali destinate a nuovi complessi insediativi. c) la struttura insediativa produttiva comprendente le: - ZTO D - zone per insediamenti produttivi. d) la zona agricola comprende il territorio aperto: - ZTO E - zone destinate alla funzione agricola produttiva; - ZTO Ep - sottozone agricole caratterizzate da un elevato frazionamento fondiario; - ZTO Er - sottozone agricole caratterizzate dalla presenza di nuclei residenziali; - ZTO Es - sottozone agricole di riqualificazione/riconversione. e) le zona destinate ad attrezzature e ad impianti di interesse pubblico e generale comprende le: - ZTO Fa - aree per l'istruzione; - ZTO Fb - aree per attrezzature di interesse comune; - ZTO Fc - aree a verde pubblico, a parco e attrezzate per il gioco e lo sport; - ZTO Fd - aree a parcheggio; - ZTO Fe - aree per attrezzature tecnologiche e per impianti speciali e di interesse pubblico. AREE DI VALORE AMBIENTALE E PAESAGGISTICO: Con riferimento ai contenuti del PAT in materia di aree ad elevato valore naturalistico e in particolare di Rete Ecologica, sono riportati in grafia di PI: le isole di elevata naturalità (stepping zones); le aree di connessione naturalistica (aree di completamento delle aree nucleo); le fasce tampone (buffer zones); i corridoi ecologici. Il PI, ai fini della tutela, della salvaguardia e della conservazione del paesaggio, individua le aree verdi e di pregio paesistico, oltre alle aree a parco privato. La carte dei tipi e modi di intervento Nella tavola dei tipi e modi di intervento, che nel caso del Comune di Zero Branco si estende per l intero territorio comunale, si sovrappongono gli interventi legati alle politiche e strategia per gli insediamenti alle disposizioni di dettaglio della zonizzazione funzionale. Le indicazioni di carattere strategico, alcune delle quali derivano da azioni introdotte dal PAT che in questa sede vengono essere sottoposte a disposizioni di dettaglio e comprendono: a. ambiti degli accordi oggetto di scheda urbanistica normativa puntuale e di dettaglio; b. ambiti degli accordi privi di scheda urbanistica; c. gli interventi su opere e aree puntuali: Attività produttive improprie da confermare; Costruzioni esistenti non più funzionali alle esigenze dell azienda agricola; Interventi edilizi sugli insediamenti produttivi, commerciali e alberghieri confermati. Il PI riporta, inoltre, i perimetri degli ambiti soggetti a alle previsioni dei Piani Urbanistici Attuativi vigenti (PUA), nonché quelli sottoposti all applicazione dello Sportello Unico per l Edilizia e le Attività Produttive (SUEAP). Il Piano individua simbolicamente i tracciati della viabilità soggetta a previsioni d intervento; nello specifico le azioni comprendono le seguenti categorie sintetiche: a. viabilità da potenziare/riqualificare nel caso di indicazioni di interventi di miglioramento delle caratteristiche di portata e scorrevolezza, volte ad aumentare la capacità dell'arteria e la sua sicurezza 6

8 per veicoli e pedoni oppure qualora ci siano tratti di viabilità da proteggere rispetto a flussi di traffico eccessivi, riqualificando la sede viaria con preminente attenzione alla mobilità alternativa, pedonale e ciclabile, in accordo al PGTU; b. viabilità di nuova connessione; lungo le aree interessate dalla realizzazione di strade nuove il piano prevede una fascia di adeguata dimensione, all interno della quale gli eventuali interventi di nuova edificazione o di ampliamento dell'edificato esistente sono ammissibili solo dopo l approfondimento tecnico-progettuale dei tracciati. c. le intersezioni da adeguare e da attrezzare. Una sezione del piano viene dedicata agli interventi volti alla tutela ed alla salvaguardia delle componenti paesaggistiche e storico-testimoniali quali: - i contesti dei complessi monumentali; - le pertinenze scoperte da tutelare; - gli edifici con grado di protezione; il Repertorio normativo costituisce parte integrante del piano costituito dalle Tabelle del dimensionamento, di verifica degli standard e di verifica del consumo di SAT e alle Schede urbanistiche Normative e puntuali relative alle aree sottoposte agli accordi ai sensi dell articolo 6 della LR 11/2004 e anche alle altre aree investite da azioni strategiche e dalla pianificazione preventiva e/o attuativa. Le schede pertanto riportano, con indicazioni di dettaglio, alcune previsioni - di massima - da rispettare in sede di PUA e di PU (viabilità pubblica, accessi, aree a parcheggio e a verde, allineamenti, ecc.). Ogni scheda riporta le indicazioni relative ai parametri urbanistici ed agli indici edificatori ammissibili nell area, con le destinazioni d uso ivi ammissibili, ai sensi e per gli effetti degli accordi siglati tra l amministrazione comunale ed i soggetti privati proponenti. Di fatto l attuazione dei suddetti accordi costituisce l unica componente di carico insediativo aggiuntivo del piano, ad eccezione delle previsioni del piano regolatore previgente non ancora attuate. VALUTAZIONE Il PI apporta alcune modifiche agli ambiti di PRG sopra citati, ridefinendo perimetri e precisando alcuni interventi. Tutte le modifiche che comportano trasformazione di territorio agricolo, non contemplate nel PRG vigente, sono state individuate e riportate nella Corografia di ambito allargato al fine di verificarne la relazione spaziale con i Siti della Rete Natura 2000 del contesto territoriale e quindi il manifestarsi di eventuali potenziali incidenze negative nei confronti di habitat e specie tutelati. COROGRAFIA Nel territorio comunale di Zero Branco non sono presenti Siti Natura In ambito allargato (vd. corografia pagina seguente) vi sono i seguenti due siti di cui uno parte integrante dell altro: 1. ZPS IT Sile: sorgenti, paludi di Morgano e Santa Cristina : sito a nord-ovest del comune, da cui dista 253 metri verso Sud, attestato sulla direttrice dell ex ferrovia Treviso-Ostiglia, (la distanza dall area di intervento del PI più vicina è comunque a metri). Il sito di importanza comunitaria (ZPS) in esame comprende il territorio afferente alle sorgenti del fiume Sile, incluse le aree paludose di Morgano e S.Cristina, dalla campagna a Sud di Albaredo di Vedelago, a Ovest, al ponte del Tiveron in Santa Cristina. La scheda identificativa della ZPS descrive l ambito, analogamente al SIC IT , caratterizzato da risorgive e tratti di corsi d acqua di pianura a dinamica naturale, paludi, torbiere e praterie igrofile, canneti e boschi ripariali, boschi igrofili e frammenti di bosco planiziale a querceto misto. Presenza di un elevato numero di tipi e sintipi rari e/o endemicitra cui alcuni fortemente minacciati, con Erucastro-Schoeneto nigricantis, Plantagini altissimae Molinietum coerulae, Cladietum marisci, Ranuncolo-Sietum erecto-submersi. I possibili rischi legati a questi ambienti sono riferibili ad alterazioni dell assetto idrico, coltivazioni, estrazione di torba, riempimenti, drenaggi, inquinamento. 7

9 2. SIC IT Fiume Sile dalle sorgenti a Treviso Ovest : sito a nord del territorio comunale, da cui dista 253 metri verso Sud (la distanza dall area di intervento del PI più vicina è comunque a 1686 metri). Il sito di importanza comunitaria (SIC) in esame comprende il territorio afferente alle sorgenti del fiume Sile, incluse le aree paludose di Morgano e S.Cristina, dalla campagna a Sud di Albaredo di Vedelago, a Ovest, all abitato di Treviso, ad Est. La scheda identificativa del SIC descrive l ambito come caratterizzato da risorgive e tratti di corsi d acqua di pianura a dinamica naturale, paludi, torbiere e praterie igrofile; canneti e boschi ripariali, boschi igrofili e frammenti di bosco planiziale a querceto misto. Presenza di un elevato numero di tipi e sintipi rari e/o endemici, tra cui alcuni fortemente minacciati, con Erucastro-Schoeneto nigricantis, Plantagini altissimae Molinietum coerulae, Cladietum marisci, Ranuncolo-Sietum erecto-submersi. I possibili rischi legati a questi ambienti sono riferibili al modificazioni idrodinamiche, attività agricole, estrazione di torba e bonifiche. I siti descritti non sono in diretta connessione idraulica con il territorio comunale, sono separati da quest ultimo da ambiti urbanizzati, infrastrutture viabilistiche e corsi d acqua. Gli interventi considerati (nuova trasformazione di Superficie agricola) sono posti quasi tutti in area urbana o periurbana, localizzati nel capoluogo e nella frazione di Bertoneria. Considerata la direzione dei venti dominanti nella zona (prevalente da NE), si verifica che il sito 1 non può subire la benché minima interferenza con eventuali fenomeni emissivi legati alle azioni di Piano, poiché posto a Nord-Ovest rispetto all ambito comunale. Il sito 2, posto a nord del comune, non può anch esso subire minima interferenza con eventuali fenomeni emissivi legati alle azioni di Piano, poiché posto a maggiore distanza dalle aree di modifica e soggetto a sostanziali fenomeni dispersivi in ragione delle notevole lontananza dei recettori. Per quanto concerne i Siti Natura 2000 presenti in area vasta: IT Cave di Noale IT Ex cave di Villetta di Salzano IT Ex cave di Martellago IT Cave di Gaggio IT Fiume Sile: Sile Morto e ansa a S. Michele vecchio In considerazione della rispettiva distanza, elevata e sempre superiore a metri (ex Cave di Martellago), della localizzazione, che genera interclusione rispetto all ambito comunale di Zero Branco, interclusione dovuta ai centri abitati, all edificato sparso largamente diffuso, alle reti infrastrutturali, si possono ritenere non oggetto di alcun tipo di incidenza da parte delle Azioni di Piano. Il sistema idrografico proprio del comune non è in comunicazione con i corpi idrici dei Siti Natura 2000 posti nell area in valutazione, ciò impedisce alcuna immissione negli stessi. Il comune è compreso nel bacino scolante della Laguna Veneta. Le emissioni liquide, oggetto di specifica valutazione, in riferimento alla prescrizione che obbliga al conferimento alla fognatura pubblica oppure l adozione di appositi sistemi di trattamento, anche in considerazione della distanza dal recettore lagunare, oltre 10 chilometri in linea retta, si possono ritenere, anche avuto riguardo all incremento della popolazione insediabile, non in grado di provocare incidenze a carico delle componenti biotiche proprie della Laguna. 8

10 ZPS IT Sile: sorgenti, paludi di Morgano e S. Cristina SIC IT Fiume Sile dalle sorgenti a Treviso Ovest 9

11 VISTI: - la Direttiva 92/43/CEE Habitat, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche ; - la Direttiva 2009/147/CE Uccelli, concernente la conservazione degli uccelli selvatici ; - il D.P.R. n. 357/97, modificato con DPR n. 120/03, recante il regolamento di attuazione della Direttiva 92/43/CEE; - le DD.GG.RR. n 1180 del , n 4059 del e n 4003 del , relative all individuazione dei Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.) e Zone di Protezione Speciale (Z.P.S.) costituenti rete ecologica europea Natura 2000 del Veneto; - La D.G.R. n 3173 del ad oggetto nuove disposizioni relative all attuazione della Direttiva Comunitaria 92/43/CEE e D.P.R. 357/197. Guida metodologica per la Valutazione d Incidenza. Procedure e modalità operative. CONSIDERATO che l allegato A. par. 3, alla D.G.R. n 3173 del individua le fattispecie di esclusione dalla procedura per la Valutazione di Incidenza relativamente a piani, progetti o interventi che, per la loro intrinseca natura possono essere considerati, singolarmente o congiuntamente ad altri, non significativamente incidenti sulla rete Natura 2000: B. all esterno dei siti: V) progetti ed interventi in area residenziale individuati, in quanto non significativamente incidenti, dal relativo strumento di pianificazione comunale la cui valutazione di incidenza sia stata approvata ai sensi della direttiva 92/43/CEE e del D.P.R. 357/97 e successive modifiche; VI) piani, progetti e interventi per i quali non risultano possibili effetti significativi negativi sui siti della rete Natura DICHIARA che per l istanza in oggetto NON è necessario avviare la procedura per la valutazione di Incidenza ai sensi della D.G.R del 10 Ottobre 2006 in quanto compresa nelle seguenti fattispecie di cui precedentemente descritta: D.G.R. 3173/2006, par. 3, lettera A, punto I) D.G.R. 3173/2006, par. 3, lettera B, punto I) D.G.R. 3173/2006, par. 3, lettera A, punto II) D.G.R. 3173/2006, par. 3, lettera B, punto II) D.G.R. 3173/2006, par. 3, lettera A, punto III) D.G.R. 3173/2006, par. 3, lettera B, punto III) D.G.R. 3173/2006, par. 3, lettera A, punto IV) D.G.R. 3173/2006, par. 3, lettera B, punto IV) D.G.R. 3173/2006, par. 3, lettera A, punto V) X D.G.R. 3173/2006, par. 3, lettera B, punto V) X D.G.R. 3173/2006, par. 3, lettera B, punto VI) Si allega alla presente copia del documento d identità o di riconoscimento in corso di validità. Treviso, giugno 2012 Il DICHIARANTE dott. Paolo Furlanetto 10

12 Informativa sull autocertificazione ai sensi del D.P.R. 28/12/2000 n. 445 e ss.mm.ii. Il sottoscritto dichiara inoltre di essere a conoscenza che il rilascio di dichiarazioni false o mendaci è punito ai sensi dell art. 76 del D.P.R. 28/12/2000 n. 445 e ss.mm.ii., dal Codice Penale e dalle leggi speciali in materia. Tutte le dichiarazioni contenute nel presente documento, anche ove non esplicitamente indicato, sono rese ai sensi e producono gli effetti degli artt. 47 e 76 del DPR 445/2000 e ss.mm.ii. Ai sensi dell art. 38 del DPR 445/2000 ss.mm.ii., la dichiarazione è sottoscritta dall interessato in presenza del dipendente addetto ovvero sottoscritta o inviata insieme alla fotocopia non autenticata di un documento d identità del dichiarante, all ufficio competente via fax, tramite un incaricato, oppure mezzo posta. Treviso, giugno 2012 Il DICHIARANTE dott. Paolo Furlanetto 11

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