Docente: Roberta Bonelli
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1 Docente: Roberta Bonelli
2 VALUTAZIONE significato della valutazione scolastica è cambiato a partire dagli anni 90 alla luce del dibattito sul miglioramento qualitativo del sistema di istruzione
3 VALUTAZIONE Dagli anni 90 ad oggi il significato della valutazione scolastica si è ampliato Valutazione degli apprendimenti degli studenti Valutazione dell istituto a livello micro VALUTAZIONE DELLA SCUOLA Valutazione della scuola a livello macro VALUTAZIONE DI SISTEMA
4 VALUTAZIONE Valutazione formativa strumento di promozione dello studente e di miglioramento complessivo della qualità della scuola
5 VALUTAZIONE E. Wiggins Lo scopo della valutazione educativa consiste nell accertare non ciò che lo studente sa, ma ciò che sa fare con ciò che sa
6 Regolamento valutazione alunni DPR 122/2009 DPR 122/2009
7 Regolamento valutazione alunni DPR 122/2009
8 Cosa valutare? Gli apprendimenti Il comportamento Le competenze
9 La certificazione delle competenze C.M. 3 del 13 febbraio 2015 LINEE GUIDA PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE NEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE Modello per la certificazione delle competenze
10 La certificazione delle competenze Nota prot del 23 febbraio 2017 INTEGRAZIONE LINEE GUIDA PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE NEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE Modello per la certificazione delle competenze
11 Linee Guida per la certificazione delle competenze del I ciclo Concetti chiave relativi al curricolo Obiettivo del sistema educativo e formativo: Conseguimento delle competenze delineate nel Profilo Dello Studente
12 Linee Guida per la certificazione delle competenze del I ciclo Concetti chiave relativi al curricolo «La progettazione deve partire dai traguardi per lo sviluppo delle competenze dichiarati prescrittivi dalle Indicazioni e dagli obiettivi di apprendimento di ciascuna disciplina»
13 Nuove prospettive Schema di decreto legislativo recante norme in materia di Valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato (384)
14 A che punto siamo Con la Legge 107/2015 il governo aveva avuto l'incarico di riordinare, semplificare e codificare le disposizioni legislative in materia di istruzione, ed aveva 18 mesi di tempo dal 13 luglio 2015, data in cui era stata emanata la legge, per procedere alle deleghe attuative e dare il via alla Riforma. Il 14 gennaio, alla scadenza, su proposta del Ministro dell istruzione, dell università e della ricerca, il Consiglio dei Ministri ha approvato in esame preliminare otto decreti legislativi di attuazione dell articolo 1, comma 180, della legge 13 luglio 2015, n. 107.
15 A che punto siamo Acquisizione di pareri dibattito in corso 90 giorni di tempo per acquisire sui testi dei decreti i pareri delle Commissioni parlamentari e della Conferenza unificata stato/regioni e procedere alla loro approvazione definitiva (seconda lettura) da parte del Consiglio dei Ministri. Scadenza : 17 marzo 2017
16 Delega - valutazione e certificazione delle competenze degli studenti e degli Esami di Stato Novità semplificazione delle prove d esame Esame di stato nel I ciclo: 3 prove scritte (italiano, matematica e lingua straniera) anziché 4 ed 1 colloquio Esame di stato nel II ciclo: 2 prove scritte ed 1 colloquio. Viene eliminata la terza prova strutturata maggior peso attribuito al curriculum precedente dello studente nella valutazione finale le prove Invalsi vengono confermate nel loro valore conoscitivo. Non si faranno in sede d esame ma durante l anno. Se ne introduce gradualmente una in lingua inglese. Si faranno nel mese di aprile e costituiranno requisito di ammissione all esame di stato I ciclo
17 Delega - valutazione e certificazione delle competenze degli studenti e degli Esami di Stato Finalità delle prove a conclusione dell esame di stato conclusivo del I ciclo è rilevare le competenze definite nel Profilo finale dello Studente delle Indicazioni nazionali L esame di stato a conclusione del I ciclo si intende superato con votazione complessiva di almeno 6/10 Vengono modificate le commissioni d esame, nel senso di attribuire la presidenza non ad un dirigente scolastico di un altro istituto, ma a quello preposto all istituzione scolastica o al docente con funzioni vicarie
18 Delega - valutazione e certificazione delle competenze degli studenti e degli Esami di Stato Voti, pagelle, certificazioni (poche novità) valutazione degli apprendimenti relativi al primo ciclo attribuita con voto in decimi accompagnato da una esplicitazione dei livelli di apprendimento raggiunti Si parla di «attestazione delle competenze», anziché «certificazione delle competenze», in quanto una vera e propria certificazione delle competenze presuppone il rilascio da parte di un ente esterno certificatore, specialmente per quanto concerne la lingua straniera
19 Dove trovare gli schemi dei decreti legislativi _organo_parlamentare=2081&id_commi ssione=07 Come apportare contributi Attraverso Associazioni di categoria, sindacati, ecc. Anche a livello individuale o di gruppo scrivendo ai relatori o ai componenti (deputati e senatori) della settima Commissione commissione=07
20 VALUTAZIONE Gli apprendimenti non sono più considerati come fenomeni isolati ma come il risultato dei molti fattori legati al processo e al contesto formativo (l azione didattica, le caratteristiche della comunità scolastica ecc.) e come indicatori importanti per verificare l efficacia di funzionamento generale del sistema Pratiche educative didattiche contesto Pratiche organizzative
21 Il disegno generale di riferimento
22 La qualità dell istruzione ET 2020 Obiettivo dei sistemi di istruzione nell ambito del quadro di riferimento strategico per la cooperazione europea nel settore dell istruzione e della formazione (ET 2020) STRATEGIA EUROPA 2020 CRESCITA INTELLIGENTE: economia basata sulla conoscenza e sull innovazione CRESCITA SOSTENIBILE CRESCITA INCLUSIVA
23 QUALITA DEI LIVELLI DI ISTRUZIONE ET 2020 Iniziativa faro Youth on the move Obiettivo: migliorare la QUALITA generale di tutti i livelli dell istruzione e della formazione nell Unione Europea combinando Eccellenza ed Equità A livello nazionale gli Stati dovranno: Garantire investimenti efficienti nei sistemi d istruzione; Migliorare i risultati nel settore dell istruzione nell ambito di un impostazione che comprenda le competenze fondamentali e miri a ridurre l abbandono scolastico
24 Education and Training 2020 La quota degli abbandoni precoci dall istruzione e formazione tra i 18 e i 24 anni dovrebbe scendere al 10% Istruzione della prima infanzia: frequenza di almeno il 95% dei bambini di 4 anni Competenze di base: la quota dei giovani con scarse prestazioni in lettura, matematica e scienze dovrebbe essere inferiore al 15% La quota delle persone tra i 30 e i 34 con un diploma di istruzione terziaria dovrebbe essere almeno del 40% formazione permanente:una media di almeno il 15% di adulti dovrebbe partecipare alla formazione permanente
25 Promuovere equità, rimuovere gli ostacoli
26 I dati sull abbandono precoce in Italia : , 2% % di cui 34,4 % nato all estero 14,8% nato in Italia 20,2% maschi 13,7 % femmine FONTE : QUADERNI DI EURYDICE La lotta all'abbandono precoce dei percorsi di istruzione e formazione in Europa - Strategie, politiche e misure 2016
27 VALUTAZIONE E QUALITA DEI SISTEMI DI ISTRUZIONE
28 Uno storico ritardo nell attuazione del SNV Sistema Nazionale di Valutazione Dopo 15 anni si completa il disegno tracciato dal Regolamento sull autonomia scolastica (DPR 275/1999)
29 Legge Bassanini n. 59 del 1997 Art. 21 Autonomia scolastica ed Obbligo di adottare procedure e strumenti di verifica e valutazione della produttività scolastica e del raggiungimento degli obiettivi
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35 DPR n.80/2013 Regolamento sul SNV in materia di istruzione e formazione Definisce: I SOGGETTI DEL SNV : Indire, Invalsi, contingente ispettivo LE FINALITA : valuta l efficienza e l efficacia del sistema educativo di istruzione e formazione LE FASI DELLA VALUTAZIONE: Autovalutazione Valutazione Esterna Azioni di Miglioramento Rendicontazione Sociale
36 Finalità del SNV Direttiva n settembre 2014 Il Sistema Nazionale di Valutazione ha come priorità strategica «il miglioramento della qualità dell offerta formativa e degli apprendimenti»
37 Finalità del SNV Direttiva n settembre sarà finalizzato a: riduzione della dispersione scolastica e dell insuccesso scolastico; riduzione delle differenze tra scuole e aree geografiche nei livelli di apprendimento; rafforzamento delle competenze di base; valorizzazione degli esiti a distanza (nell Università e nel lavoro)
38 Le fasi della valutazione delle scuole D.D.R. N. 80/2013 art. 6
39 Le fasi della valutazione delle scuole C.M. 47 del 27/10/2014
40 La rendicontazione sociale Ai sensi del DPR 80 del 28 marzo 2013, art. 6, Pubblicazione, diffusione dei risultati raggiunti, attraverso indicatori e dati comparabili, sia in una dimensione di trasparenza sia in una dimensione di condivisione e promozione al miglioramento del servizio con la comunità di appartenenza
41 Autovalutazione Significa interrogarsi sul servizio offerto Libertà delle scuole di compiere scelte autonome libere Responsabilità delle scuole di intraprendere processi di miglioramento e di qualificazione del servizio
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43 Il RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE RAV Direttiva n settembre 2014 Esprime la capacità della scuola di compiere un autentica analisi dei propri punti di forza e di criticità, alla luce di dati comparabili. Consente di porre in relazione ESITI di apprendimento PROCESSI organizzativi didattici all interno di un CONTESTO socio culturale, di individuare le Priorità e gli obiettivi di miglioramento
44 La struttura del RAV
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46 Il processo di valutazione
47 Il processo di valutazione Descrivere la propria scuola sulla base di dati attendibili Attribuirsi 11 GIUDIZI, MOTIVATI, sulle dimensioni principali del funzionamento della scuola Individuare (POCHE) PRIORITÀ STRATEGICHE (miglioramento degli esiti degli studenti) Individuare PROCESSI appropriati che, in un tempo definito, possano far migliorare gli esiti critici Elaborare un Piano di miglioramento Fasi del processo guidate dal RAV
48 Giudizi attraverso le rubriche di ESITI valutazione (Sez. 3-4 RAV) 1.Risultati scolastici 2.Risultati nelle prove INVALSI 3.Competenze di cittadinanza 4.Risultati a distanza PROCESSI -PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE 5.Curricolo 6.Ambiente di apprendimento 7.Inclusività 8.Continuità e orientamento PRATICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE 9.Orientamento strategico e organizzazione 10.Valorizzazione delle risorse umane 11.Integrazione con il territorio
49 I dati e gli strumenti
50 I dati e gli strumenti
51 I dati e gli strumenti
52 Le prove standardizzate INVALSI Sono lo strumento utilizzato per rilevare e misurare periodicamente il livello di apprendimento degli studenti italiani. Gli standard delle prove sono definiti a partire dalle Indicazioni per il curricolo MIUR 2012 Classi attualmente interessate alle prove invalsi di italiano e matematica: II e V primaria III secondaria (prova di esame) II secondaria di II grado
53 Come leggere i dati Invalsi Aspetti interessanti da osservare La differenza dei risultati dalla media regionale e dalla media nazionale Differenza fra le classi Differenza fra classi con studenti dello stesso background Cheating Fenomeno che consiste nel copiare i risultati delle prove (tollerato fino al 10%) La distribuzione dei livelli di apprendimento La correlazione fra voti in italiano e matematica e risultati Invalsi I risultati per tipologia di studenti I risultati classe per classe su ogni item confrontati con la media nazionale Lettura consigliata: Roberto Ricci- Come leggere i risultati delle prove Invalsi
54 I dati forniti dalle prove standardizzate Invalsi Una guida interattiva utile per la lettura delle le prove l_invalsi/guida_invalsi.html
55 Distinzione importante la basilare distinzione tra misurazione (rilevazione di dati e di situazioni, attraverso una pluralità di strumenti) e valutazione (attribuzione di un valore/giudizio, sulla basi di criteri resi espliciti)
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57 L iceberg delle competenze
58 L iceberg delle competenze Prestazioni osservabili del soggetto Componente latente che richiede un esplorazione di dimensioni interiori connesse ai processi motivazionali, volitivi, socioemotivi Castoldi, 2009
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60 Uso dei dati Invalsi- prove standardizzate
61 Uso dei dati Invalsi
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63 Una riflessione sulla misurazione.
64 L. 107 del 13 luglio 2015 Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione conferma la centralità del ciclo AUTOVALUTAZIONE MIGLIORAMENTO Prevedendo che i Piani di Miglioramento (PDM) diventino parte integrante del Piano Triennale dell Offerta Formativa (PTOF)
65 Piano di Miglioramento è parte integrante del Piano Triennale dell Offerta Formativa Legge 107 comma 14 «Il piano indica altresì il fabbisogno relativo ai posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario,[ ], nonché i piani di miglioramento dell'istituzione scolastica previsti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013, n. 80.»
66 Il PDM Piano di Miglioramento A partire dai dati del RAV, dalle priorità individuate la scuola si interroga su come migliorare le proprie criticità facendo leva anche sui propri punti di forza
67 Il PDM Piano di Miglioramento
68 Obiettivi di miglioramento da perseguire
69 Sez. 5 Rav Individuazione delle Priorita
70 Priorità e traguardi Priorità Obiettivi generali che la scuola si prefigge nel lungo periodo attraverso l azione di miglioramento Traguardi di lungo periodo Risultati attesi in relazione alle priorità a lungo termine (3 anni) Devono necessariamente riguardare gli ESITI DEGLI SUDENTI Per ogni priorità deve essere individuato il relativo traguardo che deve essere osservabile e misurabile Es. Diminuzione abbandono scolastico nell area dei risultati scolastici Es. Rientrare nella media degli abbandoni regionali del 17,6%
71 Processi Rappresentano una definizione operativa delle attività che si intendono mettere in atto per raggiungere le priorità. Di breve periodo 1 anno Devono riferirsi ad un area di processo ES. Individuare una figura di docente tutor per gli alunni in difficoltà nel biennio della scuola di II grado dove si verifica il tasso di dispersione, individuare criteri di formazione delle classi che garantiscano equieterogeneità
72 I rapporti di valutazione sono pubblicati su Scuola in chiaro
73 La struttura del RAV su Scuola in Chiaro
74 Mappa delle priorità : la scelta delle scuole
75 Un video tutorial per consultare il RAV
76 Verso un sistema di valutazione integrato
77 Il PDM Piano di Miglioramento Non esiste un format obbligatorio. Indire mette a disposizione delle scuole un area del proprio sito dedicata ai piani di miglioramento con materiali e linee guida.
78 Il miglioramento
79 Il miglioramento «Il Piano di miglioramento agisce sulle priorità individuate dall intera organizzazione e può essere definito ed attuato solo se quest ultima si mette in gioco nel suo insieme» F. Faggioli (a cura di) Migliorare la scuola, 2014 Ed Junior Spaggiari
80 Il miglioramento Tutti devono avere la consapevolezza del compito richiesto e che non si può delegare il processo di autovalutazione all unità di valutazione, proprio perché un gruppo di poche di persone sarebbe certamente autoreferenziale, non potendo rappresentare tutti.
81 Il processo di miglioramento continuo
82 Il processo di miglioramento continuo Ciclo di Deming PDCA ACT Ridurre del 10% gli abbandoni del prossimo biennio Ridurre del 20% gli esiti non sufficienti in matematica ed in lingue straniere nei prossimi due anni ACT Portare a regime le nuove pratiche che abbiano avuto effetti positivi Estendere le pratiche ad altre discipline Rivedere le pratiche con esiti non soddisfacenti DO Istituire sportelli di studio assistito Istituire sportelli di tutoraggio tra pari di matematica e di lingua straniera Rivedere le pratiche con esiti non soddisfacenti CCHECK Misurare gli esiti Monitorare le azioni Effettuare audit interni con docenti, genitori, studenti
83 Istituzione scolastica- organizzazione SERVIZI DI TIPO FORMATIVO A VALENZA ISTITUZIONALE STUDENTI FAMIGLIE COMUNITA SCUOLA AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA RESPONSABILTA SOCIALE EQUILIBRIO DOMANDA LOCALE/MANDATO ISTITUZIONALE
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