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1 SLIDE 1: L'idea di creare un Open archive all'interno della già esistente anagrafe della ricerca scientifica dell'ateneo nasce dall'esigenza di dare maggiore visibilità e valorizzazione ai prodotti delle scienze umane e sociali che per loro stessa natura non sono valutabili sulla base degli indicatori bibliometrici applicabili alle pubblicazioni scientifiche quali, ad esempio, gli articoli su riviste ed inoltre dalla necessità di disporre di una qualche forma di full text che possa circolare in formato elettronico a fini della diffusione della conoscenza anche in queste materie e per offrire la possibilità agli enti nazionali a noi sovrastanti quali Miur, Civr e Comitato di Valutazione Nazionale di operare una valutazione sulla produttività dei docenti dell'ateneo ai fini della distribuzione delle risorse finanziarie. La soluzione si presenta attraverso la creazione di una "porta open" nel nostro archivio della ricerca e quindi nella predisposizione di un institutional repository cioè un "server contenitore organizzato" che possa contenere i prodotti rendendoli visibili anche all'esterno in una loro qualche forma e possa pertanto svolgere questa funzione di diffusione e valorizzazione. Tale obiettivo è conseguibile attraverso l'applicazione di una strategia OPEN ACCESS. SLIDE 2: Che cos'è l'open ACCESS? L Open Access è un movimento sorto intorno agli anni 90 del ventesimo secolo con l intento di diffondere con sempre maggiore efficacia i risultati della ricerca scientifica mediante l accesso aperto alle produzioni intellettuali di ricerca in ambiente digitale. Scopo finale dell'oa è quello di rimuovere ogni tipo di barriera economica, legale e tecnica all'accesso all'informazione in modo da garantire il progresso scientifico e tecnologico a favore di una crescita sociale, culturale ed economica collettiva. In sintesi si può dire che l OA è un movimento di ribellione alle leggi sulla proprietà intellettuale e alle politiche al rialzo del prezzo che gli editori a partire dagli anni 90 hanno applicato ai periodici, monopolizzando la diffusione della conoscenza. SLIDE 3: su cosa si fonda questa corrente di pensiero? L'OA fonda le sue radici sul concetto di conoscenza intesa come bene economico nel senso che la produzione di conoscenza ha un rendimento sociale molto elevato e costituisce quindi uno strumento molto potente per la crescita economica. E' un bene particolare con caratteristiche diverse dai beni tangibili che secondo gli studiosi dell'economia della conoscenza si presenta: 1

2 1. non escludibile, nel senso che è difficile impedire agli altri di trarne vantaggio (la letteratura economica parla di esternalità positive); 2. inesauribile, infatti non si distrugge con l'uso (vd mela) ma è possibile ricorrere ad essa un'infinità di volte; 3. cumulabile, è "la possibilità per alcuni di arrampicarsi sulle spalle dei giganti" (David 1973). Secondo un filone autorevole della sociologia della scienza (R. Merton), la produzione della conoscenza scientifica si fonda su norme informali o imperativi istituzionali, che regolano la produzione della conoscenza scientifica: 1. universalismo: la conoscenza prodotta è oggettiva ed indipendente, slegata dalle influenze politiche e culturali proprie del territorio nazionale su cui insiste lo scienziato 2. comunitarismo inteso in termini di proprietà comune dei beni: la conoscenza è il frutto della collaborazione tra colleghi e dunque deve essere messa a disposizione della comunità scientifica. Il diritto dello scienziato alla sua proprietà intellettuale è limitato a quel riconoscimento e a quel prestigio che sono misurati dall'incremento portato alla conoscenza comune e tutelati dal riconoscimento della "priorità" ed "originalità" della scoperta subordinati alla pubblicazione e quindi alla diffusione della stessa. Il riconoscimento in termini di prestigio (e di progressione di carriera) premia gli scienziati che apportano contributi originali alla conoscenza 3. disinteresse: gli scienziati devono perseguire la ricerca della verità e non il proprio interesse 4. il dubbio sistematico: le tesi sostenute dagli scienziati devono essere sottoposte al vaglio critico della comunità prima di essere accettate. L enfasi sulla originalità spinge a pubblicare il più presto possibile le proprie ricerche per non essere superati da altri ma dopo la pubblicazione lo scienziato non vanta più un esclusiva sulla conoscenza prodotta e per questo la sua invenzione non può più essere brevettata. requisito della novità riconoscimento di prestigio (tensione) Con l invenzione della rivista scientifica si delinea nel tempo il seguente scenario: prima della pubblicazione, la conoscenza viene tenuta segreta o controllata in modo flessibile mediante norme informali ( bozza non destinata alla circolazione o alla citazione ) dopo la pubblicazione sulla rivista, in base alle norme sulla proprietà intellettuale ed in particolare per il principio del diritto d autore (protezione della forma espressiva dell opera e non dell idea) la conoscenza viene liberata e lo scienziato mantiene solo il controllo riservato a qualsiasi scrittore della forma espressiva in cui la sua idea è stata confezionata. 2

3 La rivista scientifica assume quindi diverse funzioni, tra cui: la selezione in base a criteri qualitativi, l accessibilità, la pubblicizzazione e la conservazione nel tempo dei lavori prodotti dagli scienziati. Principio dell autoreferenzialità che lega gli autori agli editori commerciali: A partire dagli anni 90 del secolo scorso, il sistema delle pubblicazioni scientifiche diventa un business profittevole per gli editori commerciali: emerge il concetto di "riviste fondamentali" (core journals) cioè di quelle riviste irrinunciabili che non possono mancare negli scaffali di una buona biblioteca, favorito dal sistema di valutazione basato su indicatori bibliometrici quali CI per la rivista e IF per l'autore. Autori famosi non possono mancare in riviste prestigiose e riviste prestigiose non possono non essere presenti in biblioteche importanti. Inoltre questo porta ad un notevole aumento nel prezzo dei periodici con il paradosso che: lo Stato finanzia con fondi pubblici la ricerca, la struttura di ricerca, quale l'università, cede gratuitamente all'editore i diritti d'autore sulla pubblicazione dei risultati della ricerca scientifica e ricompra a prezzi elevatissimi tramite le biblioteche, l'accesso ai medesimi risultati della ricerca scientifica. SLIDE 4: Ma qual è il ruolo delle tecnologie digitali nell accesso alla conoscenza scientifica? Le tecnologie digitali moltiplicano ed accelerano le possibilità di accesso alla conoscenza scientifica: 1. è possibile superare il concetto di copia nato con l invenzione della stampa a caratteri mobili inteso come copia del supporto materiale che replica la matrice. L effetto sta nella possibilità di distribuire su scala globale copie dematerializzate, cioè copie di file che altro non sono che sequenze di bit qualitativamente perfetti e a costi prossimi allo zero; 2. è possibile chiudere totalmente l informazione: ad esempio si può tenere segreto il codice sorgente di un software oppure applicare misure tecnologiche di protezione (crittografia, watermarking, fingerprinting); 3. è possibile trasmettere l informazione in una lingua unica compresa dal computer (codice binario) e in formato aperto (modificabile dall esperto informatico) ed esse creano nuovi intermediari della creatività, cioè i produttori e gestori delle tecnologie dell informazione e della comunicazione. 3

4 SLIDE 5: editoria scientifica contemporanea: pochi grandi editori privati applicano prezzi molto alti per l accesso alle informazioni scientifiche digitalizzate Per contrastare il rischio che il controllo rigido ed accentrato colonizzi la ricerca scientifica, parte della comunità degli scienziati (gruppo di ribelli!), con l ausilio di importanti settori del mondo delle biblioteche universitarie, si è mossa promuovendo la logica dell OA. Il nucleo centrale del modello OA che sta attualmente emergendo nella prassi ha seguente struttura: le principali funzioni che tradizionalmente caratterizzano la pubblicazione scientifica (selezione in base a criteri qualitativi, accessibilità, la pubblicizzazione e la conservazione nel tempo dei lavori), sono svolte sia dagli intermediari tradizionali (editori commerciali, case editrici ecc..) sia da nuovi intermediari (archivi istituzionali, motori di ricerca internet come Google Scolar, ecc) i costi di produzione sono sopportati, come in passato, dagli autori e dalle loro istituzioni (università, enti di ricerca); i costi di distribuzione, più bassi che in passato, sono divisi tra autori,, loro istituzioni e nuovi intermediari. Il sistema degli incentivi è basato sull attenzione del lettore. Stando infatti alle prime indagini statistiche, l OA moltiplica la possibilità per gli autori di essere citati e per l archivio istituzionale moltiplica esso stesso la circolazione del proprio nome (marchio); dal punto di vista istituzionale, l autore ritiene alcuni diritti, in particolare quello di paternità, sulle pubblicazioni e garantisce tramite licenze aperte come le Creative Commons Licenses, al pubblico e agli intermediari un limitato ventaglio di diritti. Il modello OA emergente propone quindi: nuovi intermediari: archivi istituzionali, motori di ricerca internet, costi di produzione supportati: autori - istituzioni: università, enti di ricerca, costi di distribuzione più bassi (autori - istituzioni - intermediari) sistema di incentivi basato sull'attenzione del lettore l'autore: ritiene il diritto di paternità e garantisce tramite licenze aperte (CC) al pubblico e agli intermediari un ventaglio di diritti. SLIDE 6: La Comunità Europea sta investendo in progetti con l obiettivo di promuovere la dissemination of knowledge attraverso: 4

5 7FP progetto pilota sulle aree Energia, Sviluppo, Salute, ICT ecc. per le quali viene chiesto di depositare i risultati della ricerca su IR. nell ambito del programma econtentplus sono stati lanciati i progetti: OAPEN (Open Access Publishing in European Networks) per il sostegno finanziario alla pubblicazione di monografie in OA nel campo delle scienze umane e sociali; ARROW per la creazione di un database autorizzativo per la gestione dei diritti di proprietà delle opere esistenti e censite in Europeana, soprattutto con riguardo alle "opere orfane" cioè delle quali non è raggiungibile l'autore o "fuori commercio" l iniziativa DRIVER (Digital Repository Infrastructure Vision of European Research) per la creazione di network di repositories. SLIDE 7: DESCRIZIONE DEL PROGETTO Presupposti: 1) abbracciare la politica open access: esempio attraverso la decisione degli OO.CC. di vincolare una parte dei finanziamenti alla ricerca al deposito dei prodotti ovvero ai risultati della ricerca all'archivio istituzionale aperto, 2) proprietà intellettuale: creare una maggiore sensibilizzazione: gli autori dovrebbero valutare il proprio lavoro abbastanza da voler controllare quali usi ne vengono fatti, eppure nella maggior parte dei casi cedono il controllo esclusivo delle loro produzioni agli editori. Ciò comporta una serie di limiti alla diffusione delle conoscenze scientifiche e al loro impatto. Attori del Progetto: 1) Biblioteche: validazione dei metadati e del full text e indicatori di valutazione bibliometrici da applicare ai prodotti dell'archivio 2) Direzione Informatica: interazione con CINECA per lo sviluppo del sw per l'apertura del catalogo su U-GOV; 3) AREA ricerca: gestione ed implementazione dell'archivio e coordinamento del progetto IR Ricerca e Didattica: l'archivio per la ricerca documenta i risultati della ricerca scientifica condotta nell'ambito delle attività dell'ateneo sia in esclusiva sia in collaborazione con altre istituzioni o enti. L'archivio viene alimentato dagli autori stessi i quali inseriscono i documenti in formato digitale; questi vengono depositati in un'area temporanea riservata e il sistema avvisa gli amministratori dell'archivio della presenza di una nuova sottomissione. Dopo il controllo dei metadati e la verifica dell'attinenza del prodotto con le finalità dell'archivio, il lavoro viene reso pubblico e messo a disposizione dell'utenza secondo criteri prestabiliti: accessibile dall'esterno, solo ad utenti abilitati, dopo un periodo d'embargo etc. l'archivio per la didattica accoglie il materiale prodotto o raccolto dai docenti per per i propri corsi. I documenti possono essere raggruppati per tipologia di corso, per facoltà, etc. Il deposito consentirà di condividere revisioni, modifiche ed integrazioni: quando pronto 5

6 verrà reso pubblico all'esterno secondo criteri prestabiliti. Risorse Tecniche: con il supporto della direzione informatica si sta ultimando i tests sul software prodotto da CINECA per mettere in contatto motori di ricerca OPEN con il nostro catalogo al fine di rendere ricercabili anche dall'esterno i prodotti inseriti nell'archivio. Risorse Umane: collaborazione con la cooperativa WHITE che già gestisce per l'ateneo la web radio. Si passerà da una fase di start up per la creazione ed implementazione dell'archivio aperto ad un successivo spin off universitario per la realizzazione della VUDP che potrà realizzarsi anche mediante la collaborazione con nota casa editrice che garantisca la diffusione e la stampa on demand su tutto il territorio nazionale e oltre... SLIDE 8: Molte comunità scientifiche (matematici, fisici) pubblicano i propri risultati su archivi accessibili a chiunque mediante internet, secondo due strategie: gold road: si riferisce alle riviste OA; green road: indica quelle forme di pubblicazione che si basano sul permesso conferito dagli editori di riviste tradizionali a ripubblicare sugli archivi OA. Noi abbiamo scelto la strada GREEN: pubblichiamo su OA. Nell'IR possiamo depositare 2 tipologie di lavori: preprint: sono documenti nella fase precedente al referaggio ed alla pubblicazione; postprint: è la bozza finale del documento accettata dal comitato editoriale. Iniziamo dalle TESI DI DOTTORATO perché? Le Tesi di dottorato sono ormai considerati a tutti gli effetti prodotti di ricerca e come tali fanno parte di quei documenti che, secondo la Dichiarazione di Berlino sull'accesso aperto alla letteratura accademica e le recenti raccomandazioni della Comunità europea dovrebbero essere pubblicamente accessibili. Le Tesi sono un documento che hanno doppia natura: - documento amministrativo: che chiude un percorso di studio con il conseguimento del titolo di dottore di ricerca in... e le Università e le Biblioteche Nazionali sono obbligate a conservare le tesi di dottorato; - quella di compimento o almeno di tappa quasi conclusiva di un lungo itinerario di ricerca. Le TESI di dottorato possono inoltre essere paragonate a preprint: non subiscono un processo di peer review formale, ma il tutorato, l'approvazione da parte del Collegio docenti e il giudizio finale espresso dalla Commissione giudicatrice, ne certificano i requisiti di originalità e contributo del sapere. Per questo si può ritenere che tale controllo di qualità possa assimilarsi ad un processo di peer review. 6

7 Per l'accesso aperto inoltre le tesi di dottorato offrono inoltre notevoli vantaggi perchè il processo di validazione non è finanziato e mediato da editori per cui non è necessario chiedere loro autorizzazioni al deposito in archivi istituzionali. SLIDE 9: Con il termine proprietà intellettuale si indica un sistema di tutela giuridica dei beni immateriali che hanno una sempre maggiore rilevanza economica: - invenzioni industriali a cui si applicano le norme sul diritto dei brevetti - le opere artistiche e letterarie a cui si applicano le norme sul diritto d'autore. Come ho già avuto modo di dire, è di fondamentale importanza sensibilizzare l'autore sull'importanza di valorizzare pienamente la propria produzione anche attraverso la conoscenza dei propri diritti in modo tale da garantire la massima diffusione della conoscenza scientifica in modo da evitare: una duplicazione degli sforzi e una perdita di tempo e fondi pubblici. Se poniamo l'autore al centro del circuito della comunicazione scientifica, si possono individuare 3 tipologie di relazioni che hanno risvolti legati alla proprietà intellettuale: - autore - editore - autore - istituzione - autore - lettori nodo centrale per l'autoarchiviazione è che gli autori abbiano mantenuto per sè il diritto di farlo! esempio: diritto di riprodurre l'opera e riutilizzarla per fini didattici o di ricerca EDITORI: i maggiori editori internazionali acconsentono ad una qualche forma di deposito nell'archivio istituzionale: nella banca dati Sherpa/Romeo vengono rese esplicite le condizioni a cui l'autoarchiviazione è concessa. Ancora l'autore può riservare per sè e la propria istituzione parte dei diritti di sfruttamento economico dell'opera mediante la sottoscrizione con l'editore di un "addendum" incluso nel contratto di edizione; ISTITUZIONE: l'autore deve garantire al gestore dell'archivio istituzionale d'essere l'autore dell'articolo e di avere conservato i diritti riprodurlo e diffonderlo attraverso l'archivio istituzionale e di avere adempiuto agli obblighi nei confronti dei terzi. Gli autori quindi attraverso una licenza di deposito concede all'istituzione il diritto di: - archiviare l'opera, - riprodurre e migrare l'opera per renderla fruibile nel tempo - distribuire l'opera mediante il deposito istituzionale 7

8 - permettere agli utenti di riprodurla con ogni mezzo e formato purchè ne venga riconosciuta la paternità. LETTORI: - POSTPRINT: per i quali tipicamente esistono già i diritti di un terzo, tipicamente l'editore, sarà consentito solo un utilizzo personale senza fini di lucro e a scopo di studio o di ricerca; - PREPRINT: verrà associata una licenza Creative Commons SLIDE10: LE TAPPE DEL PROGETTO SLIDE11: TIMELINE SLIDE12: PARTECIPAZIONE ALL INIZIATIVA OPEN ACCESS WEEK con l organizzazione di un convegno dal titolo: il software incontra il diritto. SLIDE13: GUIDA AL DEPOSITO DELLE TESI DI DOTTORATO esempio pratico SLIDE14: L ANAGRAFE DELLA RICERCA DELL ATENEO SLIDE15: LA NOSTRA VISIBILITA IN ITALIA E NEL MONDO SLIDES ESEMPI DI COME TROVARCI ATTRAVERSO PLEIADI E OAISTER 8

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