Il sistema regionale di portualità turistica Analisi di fattibilità

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1 Il sistema regionale di portualità turistica Regione Puglia Roma, maggio

2 1 Premessa La nautica da diporto La Puglia nel quadro nazionale La capacità attrattiva dell area La domanda di portualità turistica Il charter nautico Analisi della domanda di portualità turistica in Puglia Scenari di sviluppo della domanda di portualità turistica Considerazioni qualitative di sintesi L analisi dei competitors e benchmark Premessa Scenari a confronto Il modello alla base del sistema della portualità turistica in Puglia Aggiornamento delle conoscenze per la determinazione delle potenzialità dei porti turistici pugliesi Completamento della raccolta di dati sui porti turistici pugliesi sotto l aspetto amministrativo e tecnico L offerta attuale e a breve termine della portualità turistica regionale Organizzazione in rete dei porti turistici pugliesi Individuazione degli Ambiti di Portualità Turistica della Regione Puglia Individuazione della potenzialità di sviluppo dei singoli porti Individuazione dei Porti Pivot degli Ambiti di Portualità Turistica della Regione Puglia Stato dei piani, della progettualità delle opere e della loro cantierabilità Potenziamento dell offerta Servizi e qualità ambientale Posti barca Analisi costi benefici e costi del potenziamento a medio e a lungo termine I modelli di gestione per il sistema della portualità turistica Lo scenario di riferimento L oggetto della gestione Una proposta di modello di gestione del sistema della portualità turistica pugliese Allegati

3 1 Premessa Nell ambito della programmazione delle risorse del FAS ripartite dal CIPE con la Delibera 20/04, la Regione Puglia ha determinato di realizzare uno studio di fattibilità sul sistema regionale della portualità turistica. In data 9 novembre 2005 è stato sottoscritto l Accordo di Programma Quadro in materia di Sviluppo Locale (II atto integrativo) tra il Ministero dell Economia e Finanze, il Ministero delle Attività Produttive e la Regione Puglia. L APQ affida a Sviluppo Italia (ora Agenzia nazionale per l attrazione degli investimenti e lo sviluppo d impresa di seguito per brevità Agenzia) la redazione dello Studio di fattibilità del sistema regionale della portualità turistica. In particolare, la Regione Puglia e l Agenzia (soggetto attuatore del Programma Rete portuale turistica nazionale Primo piano triennale per le regioni del Mezzogiorno ai sensi della Delibera CIPE 83/2003) hanno individuato e finanziato i primi interventi per l avvio della rete regionale pilota di porti turistici sul territorio pugliese. Lo studio di fattibilità ha l obiettivo di delineare un progetto organico di sviluppo della portualità turistica completando il quadro degli interventi da inserire nell ambito della rete regionale, definendo le opere da eseguire con i relativi tempi e modalità di attuazione. In relazione al suddetto studio di fattibilità, l Agenzia, su affidamento della Regione Puglia, ha realizzato nell ambito del P.O. Advisoring agli Studi di Fattibilità una valutazione di massima della pre-fattibilità, in particolare sul piano dei contenuti e degli obiettivi, degli interventi oggetto del nuovo SDF e ha definito le Linee guida per la definizione del sistema regionale di portualità turistica. Le risultanze di tali indagini svolte costituiscono la progettualità disponibile e il punto d avvio per la realizzazione dello studio di fattibilità così come indicato dal citato APQ (II atto integrativo). 3

4 Tale progettualità già condivisa con la regione Puglia ha definito l approccio metodologico per la realizzazione delle analisi di fattibilità. La presente relazione illustra i risultati degli studi successivamente sviluppati che riguardano, nello specifico: l aggiornamento delle conoscenze sul settore del diportismo nautico in Puglia, sulla domanda di portualità turistica, sui competitors della Puglia, sulle potenzialità dei porti della rete pugliese, sui piani territoriali di sviluppo, sulla progettualità, sui finanziamenti, sulla cantierabilità dei progetti e, infine, sulla organizzazione in rete dei Porti turistici. Nei capitoli che seguono sono esposte le attività svolte. 4

5 2 La nautica da diporto 1 La navigazione da diporto è stata regolata per la prima volta con la legge n. 50; il quadro normativo ha subito nel tempo numerose modifiche al fine di adattarsi all evoluzione del comparto della nautica da diporto, allo sviluppo delle attività turistico-ricreative e alle direttive comunitarie che nel tempo si sono susseguite. La legge quadro n.172 del ha provveduto a riordinare la materia, senza però discostarsi dalla pregressa normativa. La definizione attuale della navigazione da diporto è fornita dall articolo 1, comma 2 del D.Lgs n. 171/2005 secondo il quale la navigazione da diporto è, appunto, l attività effettuata in acque marittime o interne a scopi sportivi o ricreativi e senza fini di lucro. La classificazione dei mezzi adoperati per la navigazione da diporto viene effettuata sulla base dell utilizzo del mezzo: per uso privato, utilizzata senza fini di lucro per attività sportive o ricreative, e per uso commerciale, quando il fine è quello di ottenere un vantaggio economico, quando è oggetto di locazione e noleggio, oppure quanto il mezzo è utilizzato come unità d appoggio per corsi professionali della navigazione da diporto o come appoggio per l addestramento subacqueo da centri di immersione (articolo 2 comma 1 del citato D.Lgs) La classificazione dei mezzi destinati alla navigazione da diporto va fatta sulla base delle seguenti definizioni previste per legge: 1 Il presente capitolo riprende, aggiornando, integrando e approfondendo, le analisi sul comparto della nautica da diporto, in termini di attrattività della Puglia e di domanda attuale e potenziale, già effettuate in occasione della redazione dell analisi di prefattibilità e delle linee guida. Non è stato possibile aggiornare le analisi basate sui dati di cui al rapporto Il diporto nautico in Italia pubblicato dal Ministero dei Trasporti in quanto il medesimo Ministero non ha ancora diffuso l aggiornamento del rapporto, la cui ultima versione disponibile è ancora relativa all anno L Ufficio di Statistica del Ministero dei Trasporti non ha fornito indicazioni relative alla data di pubblicazione del volume la quale, quindi, sembra non sia stata ancora definita. 5

6 - unità da diporto : sono tutte le costruzioni di qualunque tipo e con qualunque mezzo di propulsione destinate alla navigazione da diporto; - navi da diporto : sono le unità con scafo di lunghezza superiore a 24 metri; - imbarcazioni da diporto : sono le unità con scafo di lunghezza da 10 a 24 metri; - natanti da diporto : sono le unità a remi o motorizzate con scafo di lunghezza pari o inferiore ai 10 metri. Le strutture portuali per la nautica da diporto, invece, sono classificate - sulla base del D.P.R n. 509 Regolamento recante la disciplina del procedimento di concessione di beni del demanio marittimo per la realizzazione di strutture dedicate alla nautica da diporto - in - porto turistico : il complesso di strutture inamovibili realizzate con opere a terra e a mare allo scopo di servire unicamente e precipuamente la nautica da diporto ed il diportista nautico, anche mediante l apprestamento di servizi complementari; - approdo turistico : la porzione dei porti polifunzionali destinata a servire la nautica da diporto e il diportista nautico anche mediante l apprestamento di servizi complementari; - punti d ormeggio : le aree demaniali marittime e gli specchi acquei dotati di strutture che non comportano impianti di difficile rimozione, destinati all ormeggio, alaggio, varo e rimessaggio di piccole imbarcazioni e natanti da diporto. Sulla base delle distinzioni su esposte, in Italia il 41% dei posti barca si concentra all interno di porti turistici nei quali sono presenti tutte le strutture portuali dedicate alla nautica da diporto e presso i quali si realizzano anche opere infrastrutturali ad essa connessi, nonché gli impianti e i servizi complementari. Seguono gli approdi turistici con il 34% ed i punti d ormeggio, che comprendono le strutture di minore portata e con le attrezzature minime indispensabili per ormeggio e alaggio di piccole imbarcazioni, con il 25%. 6

7 I porti del turismo nautico, inoltre, possono essere distinti in altre sottocategorie due delle quali principali: i marina e gli altri porti da diporto o porticcioli turistici. I marina sono strutture artificiali, in genere privati, inseriti in centri turistici e destinati prevalentemente alle imbarcazioni da diporto e sono ottimi approdi che garantiscono sicurezza e servizi, come delle vere e proprie strutture ricettive. I porticcioli turistici, invece, di norma pubblici e praticanti tariffe per l ormeggio meno onerose, sono piccole strutture dotate di tutte quelle attrezzature e servizi richieste dai diportisti; essi sono parte di un più ampio complesso portuale o in cui la funzione turistica non è esclusiva, pur se prevalente. La loro strutture dipende molto dalla morfologia delle coste ove sono inseriti, pur non mancando porticcioli pianificati e del tutto simili ai marina private. I posti barca per tipologia di approdo sono distribuiti, in Italia, in maniera prevalente nei porti e porticcioli (40.3%) e nei marina privati (24.8%). La figura seguente mostra la distribuzione percentuale dei posti barca nelle diverse tipologie di approdo. 7

8 Figura 1 Ripartizione dei posti barca per tipo di approdo in Italia - % , , , Porto o Porticciolo Marina privati Porto canale 8,8 Banchina o Pontile 7,7 Darsena 2,9 Porto Industr.o Comm. 0,7 Approdo o Rada 0,5 0,4 Spiaggia attrezzata Non specificato S1 Fonte: elaborazioni su dati Pagine Azzurre 2007 Le potenzialità delle coste del Mezzogiorno in termini relativi sono utilizzate solo in parte, come mostra il rapporto fra numero di posti e km di costa, con una incidenza che in tutte le regioni, salvo la Campania, è inferiore alla media italiana. Anche la Campania, tuttavia, presenta una disponibilità di posti barca per km di costa inferiore a quella del Centro Nord. Con la sola eccezione della Campania, peraltro, tutte le regioni del Sud presentano una incidenza inferiore a quella minima delle regioni del Centro-Nord (Lazio con 19); una conferma a quanto detto si ha anche considerando la distribuzione dei posti barca fra le regioni italiane, con il 44% per il Mezzogiorno. Inoltre: 8

9 le differenze sono ancora maggiori se si considerano le imbarcazioni di maggiore dimensione; a queste valutazioni di carattere quantitativo se ne aggiungono altre di carattere qualitativo, perché il tasso di utilizzazione delle strutture è notevolmente inferiore nel Sud Italia rispetto al Centro-Nord; la qualità delle strutture, a parità di parametri ufficiali, appare inferiore nelle regioni del Mezzogiorno, con le dovute eccezioni, rispetto alle altre; in particolare, in termini di unità da diporto rispetto ai km di costa, il divario è ben sette volte maggiore, perché alle 3,7 unità per km del Mezzogiorno, corrispondono ben 27,2 unità nel Centro-Nord; in modo analogo, ai 9,8 posti barca per km di costa del Mezzogiorno corrispondono 37,8 posti barca nel Centro Nord, pari a quasi quattro volte tanto. Per valutare il ruolo della nautica da diporto, tuttavia, è opportuno fare riferimento anche ai valori assoluti, prescindendo dalla relativizzazione in termini di costa. In tal senso, emerge che con il 45% circa dei posti barca la nautica da diporto è nettamente superiore ad un 36% del movimento turistico che si concentra nel Mezzogiorno. La nautica da diporto è già, dunque, una risorsa turistica di rilievo per il Mezzogiorno. 2.1 La Puglia nel quadro nazionale Rispetto al contesto sopra delineato, per la Puglia i divari negativi rispetto al Centro-Nord risultano ancora maggiori rispetto all area del Mezzogiorno nel suo complesso. La lettura del posizionamento della nautica da diporto della Regione Puglia nel contesto nazionale rivela che, in termini di unità da diporto, il dato è di poco superiore a quello relativo al movimento turistico, mentre lo è considerevolmente se si prendono a riferimento i posti barca; ciò dipende dalla modesta utilizzazione dei posti barca. 9

10 Tabella 1 Posti barca, unità da diporto e km di costa: incidenza di Puglia e Mezzogiorno sul totale Italia; posti barca ed unità da diporto per km di costa. Anno 2004 Km di costa Posti barca Unità da diporto Valori assoluti Puglia Centro Nord Mezzogiorno Italia Quote su Italia Puglia 11,5 6,7 3,7 Centro Nord 24,4 55,4 70,3 Mezzogiorno 75,6 44,6 29,7 Italia 100,0 100,0 100,0 Posti barca per km di costa Unità da diporto per km di costa Puglia 9,7 3,0 Centro Nord 37,8 27,2 Mezzogiorno 9,8 3,7 Italia 16,6 9,4 Fonte: elaborazioni Mercury su dati Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Sulla base dei dati pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Tabella 1), sul fronte dell offerta la Puglia rappresenta il 6,7% del totale dei posti barca disponibili a livello nazionale, mentre rappresenta il 3,7% delle unità da diporto immatricolate a livello nazionale. Anche per il Mezzogiorno il raffronto tra i posti barca e le unità da diporto evidenzia uno squilibrio tra domanda ed offerta. Per quanto riguarda le regioni del Centro-Nord il rapporto è invertito. In termini di posti barca per chilometri di costa, la Puglia si colloca all interno del Mezzogiorno con 9,7 posti barca per km di costa, ma nettamente inferiore a Campania ed Abruzzo, e ben al di sotto di tutte le regioni del Centro Nord: infatti, a fronte di 9,7 posti barca per km di coste pugliesi si contrappone una densità di 37,8 del Centro Nord. 10

11 Tabella 2 Principali indicatori nel settore della nautica: un confronto tra regioni (2004) posti barca (al ) unità da diporto iscritte (al ) km di costa località località/100 km di costa posti barca/km costa posti barca/unità immatricolate Liguria ,0 1,2 Toscana ,2 1,7 Veneto ,5 1,0 Friuli-Venezia Giulia ,9 3,3 Emilia-Romagna ,0 1,0 Marche ,5 1,8 Lazio ,0 0,9 Abruzzo ,5 3,1 Molise ,1 9,9 Campania ,9 1,8 Puglia ,7 3,2 Calabria ,8 1,8 Sicilia ,7 2,1 Sardegna ,5 5,5 Centro-Nord ,8 1,4 Mezzogiorno ,8 2,6 Italia ,6 1,8 Fonte: elaborazioni Mercury su dati Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Il rapporto tra le unità da diporto immatricolate presso gli Uffici Marittimi ed i km di costa (Tabella 2) posiziona la Puglia leggermente al di sotto della media del Mezzogiorno e molto lontano dal quadro delle regioni del Centro Nord. L indicatore posti barca su unità immatricolate fornisce indirettamente informazioni sull utilizzo dei posti barca. Minore è l indice e maggiore è l equilibrio tra livello di offerta e livello di domanda; al contrario, maggiore è l indice, e maggiore è presente una componente di stagionalità. Il valore assunto dall indicatore per l area del Mezzogiorno è quasi il doppio rispetto al Centro Nord. La Puglia si colloca al di sopra della media del Mezzogiorno (rispettivamente 3,2 e 2,6 contro un dato medio nazionale del 1,8). Dal 1997 a 2005, Tabella 3, si evidenzia un trend di costante crescita nell offerta dei posti barca a livello nazionale (variazione media annua 2005/1997: +3,6%) 11

12 Tabella 3 Posti barca: tendenza a livello nazionale Anno Valori assoluti Var. % anno su anno precedente 1997* * ,0 1999* ,0 2000* ,0 2001* ,0 2002* ,4 2003* ,2 2004* ,6 2005* ,4 * stime Fonte: elaborazioni Mercury su dati Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti La Tabella 4 mostra la dinamica dei posti barca negli anni La crescita dell offerta pugliese in termini di variazione media annua per il periodo considerato è stata del +3,1%, inferiore a quella del Mezzogiorno (+8,6%); nel medesimo periodo di riferimento, alcune regioni italiane hanno mostrato una performance molto positiva, tra queste si citano Molise (+24,5%), Sardegna (+16,2%), Veneto (+8,7%). Al di là della variazione in termini relativi, se si osservano le variazioni in termini assoluti, le regioni che nel corso di circa un quinquennio hanno aumentato maggiormente il numero di porti barca sono state Sardegna (+9.320), Campania (+3.050) e Sicilia (+2.165). 12

13 Tabella 4 Posti barca totali nelle regioni italiane al di ogni anno Anni * (in %) var % media annua 2005/ 2001 Liguria ,4-0,6 Toscana ,0 0,7 Veneto ,9 8,7 Friuli-Venezia Giulia ,9-0,6 Emilia-Romagna ,7-3,5 Marche ,9 3,6 Lazio ,2-1,5 Abruzzo ,6 8,6 Molise ,2 24,5 Campania ,2 6,2 Puglia ,0 3,1 Calabria ,7 3,2 Sicilia ,2 6,0 Sardegna ,1 16,2 Centro-Nord ,1 0,2 Mezzogiorno ,9 8,6 Italia ,0 3,7 *stime Fonte: elaborazioni Mercury su dati Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Sul fronte dell offerta è importante evidenziare, inoltre, che la dimensione media dei posti barca dei porti pugliesi è inferiore a quella media del Mezzogiorno. I posti barca di dimensione fino a 12 metri rappresentano in Puglia il 92% circa dei posti barca totali contro l 80% del Mezzogiorno. Dall incrocio tra i dati sui posti barca (offerta) e quelli relativi alle unità iscritte (un informazione quindi parziale in quanto non si sta tenendo conto delle imbarcazioni in transito), viene ulteriormente validato il discorso di un sotto dimensionamento dei porti pugliesi: la distribuzione dei posti barca per dimensione non appare proprio in linea con la domanda. 13

14 Tabella 5 Posti barca al per lunghezza fino a 10 m o non specificati da 10,01 a 12 m da 12,01 a 18 m da 18,01 a 24 m oltre 24 m totale Valori assoluti Puglia Mezzogiorno Italia Valori in % Puglia 82,4 9,7 6,2 1,2 0,5 100,0 Mezzogiorno 66,4 14,2 10,1 3,3 6,1 100,0 Italia 73,2 12,4 8,6 2,4 3,3 100,0 Incidenza Puglia su Mezzogiorno 18,8 10,4 9,3 5,5 1,2 15,1 Fonte: elaborazioni Mercury su dati Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Tabella 6 Unità da diporto iscritte negli Uffici marittimi per dimensione (unità iscritte al ) fino a 10 m o non specificati da 10,01 a 12 m da 12,01 a 18 m da 18,01 a 24 m oltre 24 m totale Valori assoluti Puglia Mezzogiorno Italia Valori in % Puglia 79,6 12,8 7,2 0,4 0,0 100,0 Mezzogiorno 72,8 16,5 9,8 0,8 0,1 100,0 Italia 56,8 24,0 16,6 2,4 0,2 100,0 Incidenza Puglia su Mezzogiorno 13,5 9,5 9,0 6,1 0,0 12,3 Fonte: elaborazioni Mercury su dati Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 2.2 La capacità attrattiva dell area La capacità attrattiva della Regione Puglia è più debole sia rispetto a quella media delle altre regioni del Mezzogiorno, sia alla media generale del Paese. A evidenza di quanto esposto, ed a titolo esemplificativo, si riportano in Tabella 7 due indicatori. Il primo indicatore è dato dal rapporto tra il movimento turistico complessivo (misurato presso le strutture ricettive ufficiale e stimato per le seconde case) e la popolazione. Per la Regione Puglia nel suo complesso 14

15 l indicatore è inferiore sia al dato medio del Mezzogiorno sia al dato medio nazionale. Se si osserva il secondo indicatore, dato dal rapporto tra le presenze complessive ed il numero dei posti letto potenzialmente disponibili durante tutto l arco dell anno, si ha conferma di una certa distanza della Puglia rispetto al quadro nazionale, con una fruizione dell offerta evidentemente inferiore alla disponibilità. Tabella 7 Indicatori sulla capacità attrattiva Movimento registrato presso la ricettività ufficiale e movimento stimato per le case per vacanza. Anno 2006 Presenze* per abitanti Presenze* per posti letto per 365 gg % Bari ,7 Brindisi ,9 Foggia ,5 Lecce ,0 Taranto ,0 Puglia ,1 Centro - Nord ,7 Mezzogiorno* ,2 Italia ,3 * Presenze totali = presenze rilevate presso la ricettività ufficiale + presenze stimate per le case per vacanza Fonte: elaborazioni Mercury su dati ISTAT Dalla figura 2 si nota che vi sono due diverse fasi caratterizzano il periodo : la prima, dal 1995 al 2001, in cui l andamento dei flussi in Puglia è al di sotto rispetto alla tendenza nazionale, e la seconda, dal 2002 in poi, in cui vi è una sorta di inversione di tendenza. Tuttavia, la flessione registrata in Puglia nel 2004, unita a quella dell ultimo anno, hanno determinato la progressiva erosione del vantaggio relativo della regione nei confronti nell intero sistema Italia. Al termine del periodo considerato, infatti, il valore assunto dall indicatore del movimento turistico rilevato presso la ricettività ufficiale in Puglia eguaglia di fatto quello fatto registrare dal sistema Italia nel suo complesso, che negli ultimi tre anni considerati ha mostrato un andamento costantemente in crescita. 15

16 Figura 2 Movimento turistico rilevato presso la ricettività ufficiale - Attrattività dei flussi turisti: un confronto Puglia e Italia. Anni (Anno base=1995) 150,0 140,0 130,0 120,0 110,0 100,0 90,0 80, Puglia Italia Fonte: elaborazioni Mercury su dati ISTAT Il turista che sceglie come destinazione il territorio pugliese ha, inoltre, una capacità media di spesa inferiore sia alla media del Mezzogiorno, sia alla media italiana, e ciò è vero sia per coloro che usufruiscono di strutture ricettive alberghiere, sia per quei turisti che, invece, optano per altre strutture (Tabella 8). 16

17 Tabella 8 Turismo interno. Spesa giornaliera pro-capite (in euro) e pernottamenti (percentuale sul totale) per regione e tipo di struttura ricettiva. Esclusi gli escursionisti. Anno 2003 Spesa giornaliera pro capite Alloggio in albergo Alloggio in altre strutture Totale Albergo Pernottamenti Altre strutture Totale Abruzzo ,3 84,7 100,0 Molise ,7 96,3 100,0 Campania ,3 62,7 100,0 Puglia ,3 85,7 100,0 Basilicata ,2 90,8 100,0 Calabria ,6 76,4 100,0 Sicilia ,5 65,5 100,0 Sardegna ,9 81,1 100,0 Nord-ovest ,8 67,2 100,0 Nord-est ,2 57,8 100,0 Centro ,2 66,8 100,0 Mezzogiorno ,7 74,3 100,0 Italia ,9 65,1 100,0 Fonte: XIV Rapporto sul turismo italiano Mercury La Tabella 9 evidenzia l origine della domanda, che per la Puglia è rappresentata per la maggioranza da italiani (più di 8 milioni le presenze italiane contro 1 milione e mezzo circa di quelle straniere). Il dato è di gran lunga inferiore alle presenze di stranieri nel Mezzogiorno e, più in generale, in Italia (in quest ultimo caso, addirittura, le presenze estere raggiungono quasi quelle degli italiani). In termini percentuali, la Puglia pesa, rispetto al Mezzogiorno, il 14,7% per il segmento della domanda nazionale e per il 5,5% per quanto riguarda il segmento estero, mentre numeri più positivi caratterizzano l incidenza della Regione sul dato nazionale: 28,7% per le presenze italiane e 17,2% per quelle straniere. In ogni caso, le variazioni tra il 1995 ed il 2006 sono positive: buoni incrementi nei flussi caratterizzano la Regione, molto maggiori rispetto agli stessi, nel medesimo arco di tempo, nell Italia intera. 17

18 Tabella 9 Movimento turistico rilevato presso la ricettività ufficiale - Arrivi e presenze. Confronto Puglia, Mezzogiorno e Italia. Anno 2006 Arrivi Presenze Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale Valori assoluti Puglia Mezzogiorno Italia Incidenza Puglia Su Mezzogiorno 14,0 5,5 11,4 14,7 5,5 11,8 Su Italia 28,9 16,5 23,4 28,7 17,2 23,8 Incidenza italiani e stranieri Puglia 84,8 15,2 100,0 85,5 14,5 100,0 Mezzogiorno 68,8 31,2 100,0 69,0 31,0 100,0 Italia 55,7 44,3 100,0 57,2 42,8 100,0 Var. % 2006/1995 Puglia 4,3 6,8 4,6 2,8 4,3 3,0 Mezzogiorno 5,0 7,9 5,8 4,3 5,8 4,7 Italia 2,5 3,7 3,0 1,7 3,0 2,3 Fonte: elaborazioni Mercury su dati ISTAT La stagionalità dei flussi turistici, ovvero la oscillazione dei flussi durante il periodo temporale di riferimento, relativa alla Puglia è tratteggiata nelle figure 3 e 4. La prima pone a confronto la Regione nel suo complesso con il Mezzogiorno e l Italia e mostra che la stagionalità in Puglia è ancora più marcata rispetto alla media del Mezzogiorno ed è ancor più evidente se il confronto avviene con il resto del Paese; ciò è riconducile al balneare come risorsa turistica attorno alla quale ruota gran parte del turismo pugliese. 18

19 Figura 3 Movimento turistico rilevato presso la ricettività ufficiale - Stagionalità dei flussi turistici: incidenza delle presenze ufficiali mensili sul totale annuo presenze ufficiali. Confronto Puglia, Mezzogiorno e Italia. Anno ,0 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre Puglia Mezzogiorno Italia Fonte: elaborazioni Mercury su dati ISTAT La figura 4 evidenzia il medesimo fenomeno dettagliato a livello provinciale. Mentre le presenze di Foggia e Brindisi sono, tendenzialmente, in linea con il dato regionale, le città di Taranto e Bari, nei mesi di maggiore affluenza, sono al di sotto dei dati regionali, soprattutto in quest ultima provincia. Caso ben diverso è quello di Lecce, che non si distingue per numerosità di presenze, se non nei mesi estivi in Agosto soprattutto periodo in cui i flussi si intensificano notevolmente, superando quelli regionali. 19

20 Figura 4 Movimento turistico rilevato presso la ricettività ufficiale - Stagionalità dei flussi turistici: incidenza delle presenze ufficiali mensili sul totale annuo presenze ufficiali. Le province pugliesi. Anno ,0 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 45,0 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno Foggia luglio agosto Regione settembre ottobre novembre dicembre gennaio febbraio marzo aprile maggio Bari giugno luglio agosto Regione settembre ottobre novembre dicembre 45,0 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 gennaio febbraio marzo aprile maggio Taranto giugno luglio agosto Regione settembre ottobre novembre dicembre 45,0 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno Brindisi luglio agosto Regione settembre ottobre novembre dicembre 45,0 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno Lecce luglio agosto Regione settembre ottobre novembre dicembre Fonte: elaborazioni Mercury su dati ISTAT Diverso è il discorso delle abitazioni per vacanza, mercato per il quale la regione occupa una posizione leader con un coefficiente moltiplicativo del turismo ufficiale che, corrispondendo a 6,8, è più del doppio rispetto a quello medio nazionale che è pari a 3,1. 20

21 Nel 2006, a fronte di un movimento ufficiale valutato in 10,3 milioni di presenze, il movimento reale (ufficiale e non ufficiale) è stimato in 82,7 milioni di presenze. Come di osserva dalla figura 5, inoltre, l incidenza delle presenze nelle abitazioni per vacanza sul Mezzogiorno è pari al 20,2%. Appare evidente che la differenza non è poca. In quasi tutte le località balneari l apporto economico rilevato per le abitazioni per vacanza è superiore a quello della ricettività ufficiale. Figura 5 Case per vacanza Incidenza delle presenze nelle abitazioni per vacanza sul Mezzogiorno. Le province pugliesi ed il totale regionale. Anno 2006 (stime) 20,2 3,8 3,2 3,8 3,0 6,6 Foggia Bari Taranto Brindisi Lecce Puglia Fonte: elaborazioni Mercury 2.3 La domanda di portualità turistica Una prima valutazione è relativa alle particolarità del comparto poiché l analisi della domanda di portualità turistica diverge dalla più tradizionale analisi del fenomeno turistico, sia per valutazioni di tipo quantitativo sia, in senso lato, qualitative. Per quanto riguarda il primo aspetto, se la quantificazione della offerta fa immediato riferimento alle infrastrutture disponibili ed in particolare al numero dei posti di barca, il conteggio della domanda non è altrettanto immediato. La misurazione della domanda di altri comparti turistici fa riferimento alle persone che scelgono di fare turismo in una determinata località; di queste se ne conta il numero di arrivi o piuttosto il numero delle presenze, qualora l obiettivo sia l inclusione anche della durata del soggiorno. La possibilità di acquisire dati sul fenomeno turistico è in parte resa agevole dall obbligo di registrazione presso le 21

22 strutture ricettive degli avventori, adempimento dettato dalla normativa vigente. Meno immediato, invece, è il discorso delle cosiddette seconde case ossia abitazioni, in locazione o di proprietà, presso le quali i turisti trascorrono periodi di vacanza. Tale segmento di domanda, per anni trascurato, riceve ormai la dovuta attenzione in merito alla necessità di inclusione in una corretta e veritiera fotografia della dimensione del fenomeno. Nel corso del tempo, quindi, stanno prendendo corpo modelli di stima della domanda di turismo rivolta alle seconde case. Per quanto riguarda il comparto della portualità turistica, la valutazione quantitativa della domanda non è immediata o perlomeno univoca, in quanto si dovrebbe tener conto, oltre che del numero delle imbarcazioni e della relativa dimensione, anche del numero di fruitori. Di fatto manca un adeguato sistema di rilevazione della domanda di turismo nautico, in quanto, da un lato sono praticamente assenti informazioni in merito al numero di utenti, dall altro lato le informazioni sul parco nautico sono parziali perché fanno riferimento solamente alle unità da diporto immatricolate. Ipotizziamo di misurare la domanda sulla base del parco nautico esistente. Nella fase di progettazione e gestione di un porto, approdo, ecc. il riferimento primo sarà al numero dei posti barca, quindi, delle imbarcazioni che possono essere ospitate, analogamente a quanto avviene per un parcheggio di automobili; la differenza rispetto a quest ultimo, tuttavia, è che, a seconda del tipo target di domanda (stanziale, in transito) avrò esigenze, nonché un diverso impatto sul territorio (ambientale, economico, ecc.). Se lo stanziale è un turista di prossimità, è plausibile che, rientrato dall escursione, ritorni presso la propria abitazione; mentre se lo stanziale non è di prossimità avrà un impatto più ampio sul territorio. Per il cliente di transito è ipotizzabile, ad esempio, che non scenda sulla terra ferma se non per i servizi funzionali all imbarcazione stessa, quindi, che entri a contatto con un ambito territoriale circoscritto al rimessaggio. Diversamente, l attracco può essere un punto di appoggio per visitare il territorio limitrofo per poi pernottare sull imbarcazione o visitare il territorio e pernottare presso una struttura ricettiva. In tal caso, il numero di imbarcazioni non è più 22

23 sufficiente per una corretta valutazione della domanda, perché la diversa entità del flusso ha un diverso impatto sul territorio. Da queste brevi considerazioni è chiaro che una valutazione esaustiva della domanda necessiterebbe di un complesso di informazioni, parte delle quali disponibili solo a livello territoriale aggregato e parte delle quali non rilevate in assoluto. Un altro aspetto da prendere in considerazione nella analisi della domanda è a che titolo il turista nautico dispone dell imbarcazione, di proprietà o a noleggio; nel secondo caso, infatti, va ricordato che una componente in forte sviluppo della domanda di turismo nautico è costituita da coloro che usufruiscono di charter nautico. Un ulteriore elemento che differenza il turismo nautico da altri comparti è la stagionalità. La domanda di nautica da diporto, al pari di altre forme di turismo, registra un incremento sicuramente nel periodo estivo come dimostrano anche i dati sul tasso di occupazione dei posti barca (riportato nella sezione successiva), ma diverge da altre forme di turismo in quanto ha un prolungamento anche oltre la stagione estiva per la necessità di tutta una serie di servizi legati al ricovero dell imbarcazione nel periodo invernale; quindi, l impulso all economia locale prosegue anche al di fuori dei mesi estivi. La Legge 172/2003 Disposizioni per il riordino e il rilancio della nautica da diporto e del turismo nautico ha definito i natanti [...] le unità da diporto di lunghezza dello scafo pari o inferiore a 10 metri, misurata secondo gli opportuni standard armonizzati, l estensione della lunghezza del natante ha di fatto permesso la cancellazione di unità da diporto che prima avevano l obbligo di iscrizione ai registri delle acque marittime. Anche tale fattore va ad incidere su una corretta valutazione della domanda e sulla relativa dinamica, inficiando, di fatto l esatta conoscenza di un segmento di domanda costituito da una molteplicità di piccole e piccolissime unità che comunque incidono sulle nostre coste italiane, e danno un impulso al circuito economico presumibilmente contenuto. In una ottica di specializzazione delle infrastrutture verso il target di una domanda di imbarcazioni di medie e grandi dimensioni, vi sono ipotesi di 23

24 sviluppo di dry storage per le unità da diporto di dimensioni minori, la cui numerosità mostra valori superiori al 40% del totale del parco nautico in Italia e comunque pari quasi a cinque volte il numero delle imbarcazioni da diporto immatricolate. Tabella 10 Parco nautico in Italia, 2004 Tipologia Valori assoluti Distribuzione % Imbarcazioni da diporto immatricolate ,95% Natanti non immatricolati ,47% Canoe, tavole, piccole derive, ecc ,59% Totale % Fonte: Verso la costruzione di un distretto industriale: la valorizzazione del sistema nautico di Fiumicino, Anno Il charter nautico Parlando di charter nautico, un settore in netta ascesa, bisogna fare almeno una distinzione tra il noleggio e la locazione. Il primo è il charter delle barche con equipaggio, prevalentemente medi e grandi yacht, mentre il secondo è caratterizzato dall utilizzo di barche senza equipaggio o con skipper che ufficialmente sono ingaggiati dal cliente che prende in locazione l imbarcazione. Questa distinzione è necessaria perché segna il confine tra due mondi ben distinti. Nel primo caso, quello che vede il noleggio di unità generalmente di grandi dimensioni, a livello nazionale si assiste a un momento di particolare crescita; nel segmento della locazione, invece, seppur con numeri positivi, siamo ben lontani dagli stessi incrementi. In Puglia la situazione è diametralmente l opposto del quadro nazionale. Secondo un indagine realizzata dalla testata Solo Vela per la redazione dell annuale speciale dedicato al mondo del charter nautico, il noleggio delle grandi unità ancora stenta a prendere piede, mentre la locazione di unità minori, seppur frenata da diversi problemi strutturali, continua ad avere un incremento. 24

25 Riportare cifre precise è impossibile, in quanto non esiste un censimento delle imbarcazioni da locazione che permetta di calcolare un fatturato e, di conseguenza, determinare quanto quest industria incida sul PIL regionale. Tuttavia, un indagine di campo effettuata dalla testata SoloVela ha consentito di definire un quadro di generale, seppur cauto, ottimismo, unito però alla pressante richiesta di una maggior attenzione al settore da parte delle Amministrazioni e della politica locale. Uno dei problemi maggiori rilevati è rappresentato dalla frammentazione dell offerta connotata da pochissimi operatori di un certo rilievo assediati dalla concorrenza di armatori di singole unità poste sul mercato della locazione. Tale frammentazione determina un incapacità del comparto del charter pugliese di sostenere i prezzi di mercato che permetterebbero di garantire un livello di qualità al pari dei migliori standard. A livello nazionale si sta registrando un forte incremento dei numero dei turisti provenienti dai Paesi dell Est, in particolare, Russia, Polonia e Ungheria, che prendono in locazione unità da diporto in Italia. La Puglia di fatto è solo sfiorata da tale fenomeno che si sta invece concentrando sulle coste della Toscana. Dal punto di vista della quantificazione dell offerta di charter nautico, in Puglia esistono al momento circa 29 imprese che effettuano anche il noleggio di imbarcazioni da diporto, diffuse fra tutte le province della regione; in particolare 8 in provincia di Bari, 7 in quella di Taranto seguono le province di Lecce con 5, Foggia con 4 e Brindisi con 4. Per questo servizio la regione è in linea con la altre regioni del Sud Italia, che vedono 45 punti charter in Sicilia e 47 in Campania, ma assai lontana dalla Sardegna, che dispone di 65 punti charter. Appare evidente che si tratta di un segmento che presenta ampie possibilità di sviluppo, non solo rispetto alla apertura di nuovi punti, ma anche per una migliore gestione di quelli attuali. A completamento del quadro di riferimento, si può osservare anche che, fra i turismi del mare, la Puglia presenta una notevole ritardo nel campo delle 25

26 crociere perché vi attraccano poche navi, attratte più dai porti della Campania e da quelli della Sicilia. 2.5 Analisi della domanda di portualità turistica in Puglia Sul fronte delle dinamiche della domanda è interessante osservare due aspetti differenti. Per quanto riguarda la dinamica delle unità da diporto iscritte, si evidenzia una tendenza contrastata. L apparente stazionarietà del mercato a livello nazionale (variazione percentuale media annua: +0,6%) è data dalla compensazione di un dato positivo per il Centro Nord (trainato totalmente dalla Regione Liguria che nell arco di dieci anni ha duplicato il numero delle imbarcazioni immatricolare) e da un dato negativo registrato nel Mezzogiorno; in questo quadro, la Regione Puglia ha mostrato segnali ancor più di debolezza con una variazione media annua del -2,8% ( 0,9% Mezzogiorno). 26

27 Tabella 11 Unità da diporto iscritte negli Uffici marittimi al di ogni anno - Anni vari (in %) Var % media annua 2004/ 1995 Liguria ,1 7,2 Toscana ,2-1,0 Veneto ,2-2,8 Friuli-Venezia Giulia ,4-3,2 Emilia-Romagna ,1-0,9 Marche ,3-3,1 Lazio ,0 1,9 Abruzzo ,9-1,2 Molise ,0-3,2 Campania ,5 1,9 Puglia ,7-2,8 Calabria ,6-3,7 Sicilia ,5-3,3 Sardegna ,5-1,1 Centro-Nord ,3 1,3 Mezzogiorno ,7-0,9 Totale ,0 0,6 Fonte: elaborazioni Mercury su dati Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti La Tabella 12 propone la declinazione del totale unità da diporto iscritte negli Uffici Marittimi per tipologia e dimensione delle imbarcazioni. L importanza delle imbarcazioni a vela in Puglia, come nel Mezzogiorno, è praticamente dimezzata rispetto al quadro nazionale. Concentrando l attenzione sulle imbarcazioni a motore, si evidenzia che l incidenza delle unità da diporto di dimensioni fino a 12 metri in Puglia è pari all 86% circa mentre a livello nazionale queste costituiscono il 68% circa del totale. 27

28 Tabella 12 Unità da diporto iscritte negli Uffici marittimi per dimensione (unità iscritte al ) fino a 10 m da 10,01 a 12 m A vela da 12 a 18 m da 18,01 a 24 totale fino a 10 m da 10,01 a 12 m A motore da 12 a 18 m da 18,01 a 24 totale navi (oltre 24 m) totale Valori assoluti Puglia Mezzogiorno Italia Valori in % Puglia 3,2 3,5 2,4 0,2 9,2 76,4 9,3 4,8 0,3 90,8 0,0 100,0 Mezzogiorno 2,3 3,4 2,3 0,2 8,2 70,5 13,1 7,5 0,7 91,7 0,1 100,0 Italia 4,0 9,2 5,5 0,7 19,5 52,7 14,8 11,1 1,7 80,3 0,2 100,0 Fonte: elaborazioni Mercury su dati Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Un secondo aspetto è relativo all evoluzione delle patenti nautiche rilasciate, rinnovate o sostituite che nel corso di sette anni tra il 1997 ed il 2004 ha registrato una crescita piuttosto dinamica a livello nazionale con un tasso medio annuo del +4,1%. Ancora migliore è stata la performance della domanda in Puglia che è cresciuta ad un tasso medio annuo del +10,9%, non solo superiore al dato medio nazionale, ma superiore anche al livello medio rilevato nell area del Mezzogiorno. In mancanza di dati ufficiali definitivi più aggiornati si è voluto riportare nella tabella sottostante i dati provvisori del numero di patenti nautiche al 2006, pubblicati nel rapporto La nautica in cifre 2007 dell UCINA 2, nonostante la mancanza di dati per alcune regione, tra le quali la Puglia. 2 Unione Nazionale Cantieri e Industrie Nautiche e Affini 28

29 Tabella 13 Patenti nautiche rilasciate per la prima volta, rinnovate o sostituite nel corso del 2004 Rilasciate per la prima volta Rinnovate e sostituite Totale Totale (in %) Totale Var. % media annua 2004/1997 Liguria ,1 4,0 Toscana ,9 0,8 Veneto ,1 3,9 Friuli-Venezia Giulia ,5 8,9 Emilia-Romagna ,5 3,1 Marche ,2 4,3 Lazio ,5 0,8 Abruzzo ,3 6,7 Molise ,1 5,4 Campania ,7 2,7 Puglia ,4 10,9 Calabria ,1 10,4 Sicilia ,7 6,2 Sardegna ,8 7,5 Centro-Nord ,9 3,2 Mezzogiorno ,1 6,1 Totale ,0 4,1 Fonte: elaborazioni Mercury su dati Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 29

30 Tabella 13 bis Patenti nautiche rilasciate per la prima volta, rinnovate o sostituite nel 2006 (dati provvisori) Rilasciate per la prima volta Rinnovate e sostituite Totale Totale (in %) Totale Var. % media annua 2004/1997 Liguria ,5-6,3 Toscana ,0 6,2 Veneto Friuli-Venezia Giulia ,5 5,2 Emilia-Romagna ,3 2,3 Marche ,2 6,0 Lazio ,9 9,0 Abruzzo ,6 19,1 Molise ,1-2,0 Campania ,1 17,8 Puglia Calabria ,1 4,4 Sicilia ,9 7,4 Sardegna Totale Fonte: UCINA (*) stima, Dalla rilevazione dell offerta regionale di portualità turistica effettuata presso le concessionarie, si evincono alcune informazioni interessanti sul profilo della domanda di portualità rivolta all ambito regionale. In primo luogo, la domanda soddisfatta dai porti pugliesi è prevalentemente stanziale, infatti, il numero dei posti barca destinati al transito è di circa 540 (pari al 5% circa dei totali posti barca disponibili) ed utilizza, nella metà dei casi, una imbarcazione di proprietà. I porti pugliesi soddisfano una domanda di prossimità e dei residenti. La metà circa della domanda da parte di imbarcazioni in transito ha una origine regionale, infatti, il 50% dei concessionari ha indicato come provenienza prevalente delle imbarcazioni in transito l ambito regionale. Se a questo si sommano la componente prevalentemente nazionale e nazionale/regionale si supera l 80%. 30

31 Un altro aspetto interessante riguarda la permanenza dei turisti nei porti pugliesi, la maggior parte dei quali staziona per un periodo superiore alle 24 ore. Tabella 14 Numero di porti per titolo possesso imbarcazione e provenienza imbarcazioni transito Valori assoluti Valori in % Titolo regionale nazionale regionale e nazionale estera nazionale ed estera tutte non specificato totale proprietà ,3 13,1 4,0 3,0 7,1 1,0 24,2 77,8 proprietà e 1 1 1,0 1,0 noleggio proprietà e ,0 2,0 1,0 4,0 locazione non indicato ,2 17,2 Totale ,3 15,2 4,0 3,0 8,1 1,0 41,4 100,0 regionale nazionale regionale e nazionale Fonte: elaborazioni su indagine presso i concessionari in Regione Puglia estera nazionale ed estera tutte non specificato totale Tabella 15 Numero di porti per tipologia di imbarcazione prevalente e provenienza prevalente imbarcazioni in transito Valori assoluti Valori in % Tipologia prevalente imbarcazio ni regionale nazionale regionale e nazionale estera nazionale ed estera tutte non specificato totale natanti ,2 8,1 2,0 0,0 2,0 19,2 50,5 imbarcazioni ,0 3,0 1,0 2,0 1,0 8,1 da diporto natanti e ,1 4,0 2,0 2,0 3,0 1,0 4,0 23,2 imbarcazioni da diporto Tutte le 1 1 1,0 1,0 tipologie non ,2 17,2 specificato Totale ,3 15,2 4,0 3,0 8,1 1,0 41,4 100,0 regionale nazionale regionale e nazionale Fonte: elaborazioni su indagine presso i concessionari in Regione Puglia estera nazionale ed estera tutte non specificato totale 31

32 Tabella 16 Posti barca adibiti al transito per tipologia di imbarcazione prevalente e provenienza prevalente imbarcazioni (in transito) Valori assoluti Valori in % Tipologia prevalente imbarcazio ni regionale nazionale regionale e nazionale estera nazionale ed estera tutte non specificato totale natanti ,4 12,5 0,9 2,3 3,2 40,3 imbarcazioni ,9 1,1 3,0 5,1 da diporto natanti e ,6 1,3 2,8 0,4 13,3 7,6 1,5 41,5 imbarcazioni da diporto tutte le ,1 12,1 tipologie non 5 5 0,9 0,9 specificato Totale ,0 14,8 3,8 1,5 30,7 7,6 5,7 100,0 Fonte: elaborazioni su indagine presso i concessionari in Regione Puglia regionale nazionale regionale e nazionale estera nazionale ed estera tutte non specificato totale Tabella 17 Posti barca adibiti al transito per lunghezza posti barca e provenienza prevalente imbarcazioni (in transito)* Valori assoluti Valori in % Tipologia prevalente imbarcazio ni regionale nazionale regionale e nazionale estera nazionale ed estera tutte non specificato totale fino a 8 m ,0 7,2 3,0 11,7 2,5 49,4 da 8,01 a ,7 4,5 0,4 7,2 2,2 20,0 m da 10,01 a ,2 2,1 0,4 6,1 0,1 11,8 12 m da 12,01 a ,9 0,9 0,2 3,2 0,6 5,9 14 m da 14,01 a ,6 1,3 0,7 2,6 16 m da 16,01 a ,4 0,9 0,1 1,4 18 m Oltre 18 m ,2 0,9 7,6 0,2 8,9 Totale ,0 14,8 3,8 1,5 30,7 7,6 5,7 100,0 regionale nazionale regionale e nazionale * con ipotesi sulle distribuzioni dei posti barca per lunghezza per i dati mancanti Fonte: elaborazioni su indagine presso i concessionari in Regione Puglia estera nazionale ed estera tutte non specificato totale 32

33 Tabella 18 Numero di porti per permanenza media dell approdo e provenienza prevalente imbarcazioni in transito Valori assoluti Valori in % regionale nazionale regionale e nazionale estera nazionale ed estera tutte non specificato totale regionale nazionale regionale e nazionale estera nazionale ed estera tutte non specificato totale Inferiore alle 24h ,0 7,1 1,0 9,1 Superiore alle 24 h ,3 6,1 3,0 2,0 8,1 1,0 1,0 47,5 No transito 4 4 4,0 4,0 Non indicato ,0 1,0 36,4 39,4 Totale ,3 15,2 4,0 3,0 8,1 1,0 41,4 100,0 Fonte: elaborazioni su indagine presso i concessionari in Regione Puglia I posti barca destinati alla domanda di tipo stanziale ed a quella in transito hanno una distribuzione in relazione alla dimensione leggermente differente; per i turisti in transito, infatti, si ha una minore concentrazione dei posti barca destinati alle imbarcazioni di medio-piccole dimensioni a favore di imbarcazioni di medio e grandi dimensioni. Evidentemente le unità da diporto prevalenti sono rappresentate da natanti ed imbarcazioni da diporto. Tabella 19 Distribuzione dei posti barca per tipo di domanda e dimensione delle imbarcazioni fino a 8 m da 8,01 da 10,01 da 12,01 da 14,01 da 16,01 oltre fino a a 10 m a 12 m a 14 m a 16 m a 18 m 18 m 8 m Posti barca stanziali 58,4 25,3 8,2 3,8 1,6 1,3 1,4 100,0 Posti barca transito 51,6 18,1 11,3 5,5 2,6 1,3 9,6 100,0 Fonte: elaborazioni su indagine presso i concessionari in Regione Puglia 33

34 Dall analisi dei dati disponibili è stato possibile avere indicazioni su: Permanenza. Solamente la metà dei concessionari ha fornito indicazioni in merito alla durata media dell approdo delle imbarcazioni; le risposte pervenute, comunque, indicano come tendenza maggiormente diffusa un approdo superiore alle 24 ore. Titolo di possesso. In merito al titolo di possesso delle imbarcazioni da parte degli utenti, prevale la proprietà del mezzo. Provenienza delle imbarcazioni in transito. Anche la domanda in transito, come per quella stanziale, ha una origine di corto raggio. Le imbarcazioni in transito, infatti, vedono una prevalenza dei residenti regionali quali fruitori delle infrastrutture portuali pugliesi, alla quale si aggiunge una domanda nazionale. Gli stranieri contribuiscono in misura ancora contenuta. Tasso di occupazione dei posti barca. Nei tre mesi estivi i porti pugliesi sono sostanzialmente saturi. Il tasso di occupazione medio dei posti barca, infatti, tocca il 100% in diverse realtà, vincolo stringente a possibili evoluzioni della domanda, salvo interventi di ampliamento. Tabella 20 Distribuzione dei posti barca per tipo di domanda e dimensione delle imbarcazioni Tasso di occupazione medio Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre 41,7 41,6 43,5 48,5 63,4 84,0 94,5 96,3 87,3 65,4 49,3 43,2 Fonte: elaborazioni su indagine presso i concessionari in Regione Puglia Nella figura 6 è rappresentata la stagionalità della domanda verso i porti turistici pugliesi colta attraverso il tasso di utilizzo dei posti barca, calcolato come rapporto tra il numero dei posti barca effettivamente utilizzati ed il numero dei posti barca complessivamente disponibili. Dall indicatore - che non è disponibile per tutte le province in quanto per alcune i dati non sono significativi - si evidenzia che la stanzialità nei mesi di bassa stagione è più elevata rispetto alla 34

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