SISTEMA DI SORVEGLIANZA DELLA TBC - REPORT 2010

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1 SISTEMA DI SORVEGLIANZA DELLA TBC - REPORT 2010 LABORATORIO DI MICROBIOLOGIA ANATOMIA PATOLOGICA ALERT SCHEDA DI SORVEGLIANZA PNEUMOLOGO DIREZIONE SANITARIA GRUPPO DI LAVORO AZIENDALE RICERCA ATTIVA E GESTIONE DEI CONTATTI

2 Complessivamente nel 2010 sono stati diagnosticati presso l ACOSFN 13 casi di TBC. La Tabella 1 ne descrive analiticamente sesso, età, nazionalità, reparto/servizio di riferimento, localizzazione dell infezione tubercolare, data e tipo di alert, livello di contagiosità, rischio di trasmissione intraospedaliera, fattori di rischio del paziente. Dei 13 casi identificati: 10 sono relativi a pazienti ricoverati in regime ordinario, di cui 7 presso il reparto di Pneumologia, 2 presso la Ch. Toracica (+ alcuni giorni di ricovero anche in Pneumologia), 1 presso l UTIC (e successivo trasferimento in Cardiologia) 3 sono relativi ad accessi di PS, di cui 2 in MUPS e 1 in ORL Salgono così complessivamente a 119 (Tabella 2) i casi di TBC osservati negli 8 anni di attività del sistema di sorveglianza attiva della TBC in questa AO Per quanto riguarda le manifestazioni cliniche (tabella 3), si è trattato in 8 casi di localizzazione polmonare, in 2 casi di localizzazione pleurica, in 2 casi di localizzazione linfonodale (di cui 1 anche a localizzazione articolare) e in 1 caso di TBC miliare. Le Tabelle 4,, 6 descrivono la distribuzione per sesso, età e fattore di rischio dei pazienti; la Tabella 7 descrive il paese di origine dei pazienti aventi come fattore di rischio la provenienza da area endemica. Tali dati sono evidentemente significativi solo per descrivere le caratteristiche epidemiologiche dei pazienti affetti da TBC assistiti presso l ACOSFN. Tutti i 13 casi di TBC rilevati sono stati oggetto di valutazione nell ambito del sistema di sorveglianza aziendale; 7 di essi (3%) si trovavano in fase contagiosa-diffusiva al momento dell acceso in Ospedale (tabella 8); in 4 di questi casi il ritardo diagnostico e della conseguente adozione delle misure di isolamento ha determinato un rischio di esposizione all interno dell ospedale, e per 2 di questi (tabella 9) è stato necessario avviare la ricerca attiva e la gestione dei contatti. CONCLUSIONI Anche per il 2010 il sistema di sorveglianza in essere ha consentito la sistematica rilevazione e il puntuale monitoraggio di tutti i casi di TBC diagnosticati in Ospedale. L elevata percentuale di casi in fase contagiosa-diffusiva (3%) durante l accesso in Ospedale conferma la necessità di un sistema di sorveglianza che identifichi i casi e valuti il rischio di esposizione per i contatti. Nel 2010 si è verificato un buon livello di appropriatezza tra patologia e reparto di ricovero (Pneumologia, in stanza di isolamento) e questo ha ristretto la necessità di avviare la ricerca e lo screening dei contatti a due soli casi, che hanno interessato il Dipartimento Cardiovascolare (UTIC e Reparto di Cardiologia) e l ORL (ambulatorio per prestazioni di Pronto Soccorso), per i quali sono stati effettuati anche i previsti audit. Altri due casi di TBC, non seguiti da ricovero presso questa AO, hanno interessato il Pronto Soccorso della Medicina d Urgenza, tradizionalmente settore critico per l applicazione delle procedure aziendali; per questi due casi non sono stati attivati screening ad hoc essendo il personale già in sorveglianza periodica a cura del SPPR. Tra le novità da segnalare l adesione di questa AO dal mese di settembre allo studio promosso dall ASP Lazio: Valutazione ritardo diagnostico della TBC e compliance alla terapia antitubercolare nella Regione Lazio. Tale studio, per il quale è stato individuato come referente aziendale la Dr.ssa Simeoni della UOC Pneumologia, si propone di analizzare il patient delay cioè il tempo che intercorre tra l inizio della sintomatologia tubercolare e il primo contatto con il servizio sanitario, l health system delay cioè il tempo che intercorre tra la diagnosi di TBC e l inizio del trattamento

3 specifico, nonché di valutare l effettivo completamento della terapia antitubercolare da parte dei pazienti, oppure di evidenziare i motivi di una sua eventuale sospensione. Dr. Luisa Marangoni - Direzione Sanitaria di Presidio TABELLA 1 - ANNO 2010 N. SESSO ETA NAZIONALITA DATA ALERT 107 M 30 ITALIA 12/01 PS Pneumologia REPARTO LOCALIZZAZ. ALERT CONTAGIOSITA RISCHIO DI TRASMISSIONE INTRAOSPEDALIERA TBC polmonare Diretto ESP alta Non note le misure di isolamento adottate nelle 9 ore di permanenza in PS 3 FATTORI DI RISCHO 108 M 79 ITALIA 2/01 Pneumologia TBC polmonare PCR no no NN 109 M 6 ITALIA 19/02 PS ORL TBC polmonare Diretto ESP media Si NN 110 F 4 PAKISTAN 24/02 Pneumologia TBC linfonodale notifica no no 3 Ch. Toracica 111 M 24 ROMANIA 8/04 Pneumologia TBC pleurica notifica no no F 21 SOMALIA 24/04 Ch. Toracica TBC linfonodale e PCR no no 3 Pneumologia articolare 113 M 23 ITALIA 12/0 Pneumologia TBC pleurica PCR no no NN 114 M 64 ITALIA 12/0 Pneumologia TBC polmonare colt ESP no no 1 11 F 17 ITALIA 28/0 PS TBC polmonare notifica media Si NN 116 F 6 ITALIA 10/06 Pneumologia TBC polmonare notifica alta no NN 117 M 83 ITALIA 22/06 UTIC - Card TBC polmonare Colt ESP bassa Si F 79 ITALIA 20/07 Pneumologia TBC polmonare Diretto ESP alta no M 38 ROMANIA 9/12 Accesso PS TBC miliare notifica alta no 3 LEGENDA: ESP = espettorato ASP = broncoaspirato Fattori di rischio: 1) precedenti clinici di malattia tubercolare 2) contatti prolungati con persona con TBC polmonare attiva 3) provenienza da paese ad alta endemia 4) soggetto immunodepresso per assunzione di antiblastici ) concomitante malattia debilitante 6) ospite di casa di riposo o lungodegenza 7) soggetto senza fissa dimora 8) tossicodipendente/alcoolista/sieropositivo NN Non Noti NN

4 TABELLA 2: CASI DI TBC RILEVATI NELL ACOSFN dal 2003 al 2010 PAZIENTI IN R. O PAZIENTI IN DH PAZIENTI AMB ACCESSI DI PS TABELLA 3: FORMA CLINICA TBC POLMONARE TBC POLM. + LINF TBC LINFONOD TBC PLEURICA TBC EXTRAPOLM TABELLA 4: DISTRIBUZIONE PER SESSO MASCHI (6%) FEMMINE (44%) TABELLA : DISTRIBUZIONE PER ETA ETA (%) (71%) > (24%) 4

5 TABELLA 6: FATTORE DI RISCHIO TBC PREGRESSA (39%) CONTATTO CON TBC (12%) PROVENIENZA DA AREA A ALTA (39%) ENDEM SOGGETTO SENZA (1%) FISSA DIMORA TOSSICODIPENDENZA/ (3%) ALCOOLISMO/ HIV+ NON NOTO (6%) TOTALE * * 14* 17* * * il totale dei fattori di rischio è superiore al totale del numero di casi perché alcuni pazienti hanno più di un fattore di rischio TABELLA 7: PROVENIENZA DA AREA ENDEMICA ALBANIA 1 BULGARIA 1 POLONIA 1 ROMANIA UCRAINA 1 BURKINA FASO 1 ETIOPIA/ERITREA 1 1 MAROCCO 1 SENEGAL 1 1 SIERRA LEONE 1 SOMALIA 1 BOLIVIA 1 ECUADOR 1 PERU FILIPPINE PAKISTAN 1

6 TABELLA 8: CASI CONTAGIOSI/CASI SORVEGLIATI CASI SORVEGLIATI CASI CONTAGIOSI 3 (7%) 10 (100%) 10 (76%) 14 (70%) 10 (83%) 9 (70%) 9 (64%) 7 (3%) TABELLA 9: RICERCA CONTATTI/CASI CONTAGIOSI CASI DI TBC IN FASE CONTAGIOSA CASI SEGUITI DA SCREENING DEI CONTATTI 1 33% 8 80% 0% 3% 4 40% 6 67% % 2 28% 6

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