Progetto LIFE10 ENV IT NO.WA. Azione 3 - Attività 3.1
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- Luigina Belloni
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1 Azione 3-3. Organizzazione delle attività di mappatura GENERALITÀ Denominazione della buona pratica: progetto Io Cresco Promotore/i: Consorzio di cooperative sociali CO.RE (cooperazione e reciprocità) Ambiente Solidale cooperativa sociale Soggetti partner: altri 39 partner (cooperative sociali, associazioni del terzo settore nazionali e locali, enti pubblici e aziende municipalizzate, sindacati, enti religiosi, aziende profit) Ente Ente pubblico/gdo GDO altro (specificare) Terzo Settore Principali attività: Campagna di comunicazione su riduzione rifiuti Riduzione imballaggi, tra cui Riduzione imballaggi banco gastronomia Vendita prodotti con ricariche (detersivi, lamette, pile ecc..) Vendita prodotti con vuoto a rendere (acqua, vini), Vendita prodotti con ridotto imballaggio (ecodesign) Utilizzo cassette/pallet riutilizzabili Altro (specificare) Vendita prodotti sfusi o alla spina (specificare quali):. Vendita prodotti ecologici (pannolini riutilizzabili, batterie ricaricaricabili etc.), prodotti Ecolabel o con altre certificazioni ecologiche Riutilizzo prodotti invenduti (alimentari e non alimentari). In particolare: Cessione ad associazioni benefiche Sconti al consumatore per prodotti prossimi alla scadenza Altro (specificare)uso tessuti esistenti
2 Mercati del riuso Altre azioni di prevenzione: Data inizio attività: 0/0/0 Stato dell attività : in itinere conclusa altro(specificare) Concluso il progetto di start-up, ad oggi sono in corso le attività ormai divenute stabili ed ordinarie Paese, Regione, Località in cui le attività sono state sviluppate: Napoli e Provincia/ focus particolare su VI Municipalità del Comune di Napoli Abitanti: Contatti: Link utili: DESCRIZIONE. BREVE DESCRIZIONE DELL ATTIVITA Si prega di fornire una sintetica descrizione dell attività sottolineando il valore aggiunto della vostra pratica per la categoria selezionata. Il Progetto I.O. CR.E.S.CO. - Innovazione e Occupazione per la CRescita Economica Sostenibile e la Coesione è un insieme complesso di interventi, iniziative, servizi, finalizzato ad attivare un processo di sviluppo locale al interno della VI Municipalità del Comune di Napoli, comprendente i quartieri di Ponticelli, Barra e San Giovanni a Teduccio. La proposta progettuale è stata ideata in risposta al bando Sviluppo Locale 00 indetto da Fondazione con il Sud, suddiviso in due fasi successive di selezione. La prima fase, con scadenza a febbraio 0, ha inteso individuare 0 idee progettuali riguardanti 8 ambiti territoriali dell Italia Meridionale identificati come altamente problematici, nei quali concentrazioni di fattori determinano uno stato di arretratezza economica e di povertà culturale, e che necessitano di cambiamenti culturali ed economici che rilancino l occupazione e la crescita sociale. Per la partecipazione alla fase preselettiva, la Fondazione con il Sud ha richiesto la formazione di partenariati composti da almeno 5 organizzazioni, (di cui almeno 3 aventi sede nell ambito di intervento), all interno dei quali fosse riconoscibile un Soggetto responsabile con specifiche caratteristiche. Superata la preselezione, i progetti ritenuti idonei ad affrontare la successiva fase di progettazione esecutiva, hanno, innanzitutto, dovuto coinvolgere nel partenariato almeno altri tre soggetti ed individuare un Tutor con esperienza certificata nel/i
3 settore/i oggetto/i di intervento. Ricomposta, così, la partnership, per ciascun progetto selezionato si è proceduto alla definizione degli obiettivi operativi, delle azioni, dei criteri e degli indicatori per valutare i risultati, degli elementi di sostenibilità delle attività, del numero e tipologia dei destinatari diretti ed indiretti, delle modalità di coinvolgimento delle risorse e di valorizzazione delle competenze locali, alla suddivisione di ruoli, compiti e funzioni tra i partner e alla previsione del budget di spesa. Il progetto IO CRESCO presenta alcuni elementi che concorrono a raggiungere lo scopo di stimolare e attivare il processo di sviluppo socio - economico, culturale, psicosociale auspicato dalla Fondazione con il Sud.. ATTORI Indicare I principali soggetti coinvolti gli attori chiave e gli altri stakeholders nello svolgimento dell attività. In primo luogo, esso ha convogliato intorno a sé e ad esso ha contribuito, grazie all attività di mediazione e negoziazione del Soggetto capofila, il Consorzio Co.Re, oltre 40 enti, la maggior parte dei quali con sede nel territorio oggetto d intervento. Una partnership quindi, molto diversificata al suo interno, composita, ricca di competenze ed esperienze differenti, di strutture e forme organizzative diverse. Il contributo alle attività previste da parte dei vari partner, come si evince dalla successiva presentazione, è emerso naturalmente dalla condivisione dell esperienza e della competenza di ciascuno di essi. Nella visione di comunità che fonda il progetto e che esso vuole realizzare, ciascun attore gioca la propria parte contribuendo a generare benessere e sviluppo. Tra questi 4 enti, vi sono: scuole di ogni ordine e grado; cooperative sociali che forniscono servizi per la persona; cooperative di tipo B, composte da soggetti svantaggiati, il cui scopo è favorirne l occupazione; associazioni che si occupano di animazione culturale e di interventi educativi; enti di formazione professionale; enti profit; società partecipate del Comune di Napoli nel settore dei trasporti, dei rifiuti e dell energia; enti caritativi di ispirazione religiosa; parrocchie; organismi nazionali che si occupano di ambiente e legalità; sindacati e associazioni di lavoratori; associazioni per la tutela dei diritti degli immigrati; consorzi che realizzano servizi di secondo livello per cooperative; associazioni che gestiscono patronati e si occupano di assistenza fiscale. 3. BENEFICIARI Gruppi target e beneficiari finali ai quali è rivolta l iniziativa. DESTINATARI INTERNI
4 Operatori e promotori di progetto DESTINATARI ESTERNI Popolazione residente Enti e amministrazioni territoriali Organizzazioni professionali, ambienti economici, parti economiche e sociali Beneficiari finali (scuole, popolazione residente etc.) Grande pubblico di ogni età anche non direttamente destinatario dell'intervento 4. OBIETTIVI Quali sono gli obiettivi generali e specifici nella riduzione dei rifiuti? (quantificare se possibile). Il progetto IO CRESCO ha la finalità di responsabilizzare la comunità intera (cittadini, istituzioni, imprese, terzo settore) sulle problematiche ambientali, sollecitandole, a vario titolo, in azioni di tutela del territorio. Le azioni, inserite in un processo di infrastrutturazione culturale in grado di sostenerle e favorirle, rappresenteranno occasioni concrete di sviluppo economico e di occupazione per gli abitanti della Municipalità e per le imprese sociali che se ne faranno carico, consentendo anche una reale riqualificazione e valorizzazione di aree degradate. La prospettiva con la quale si intende migliorare il rapporto tra le persone e il loro territorio e sostenere percorsi di sviluppo economico è quella, autenticamente ecologica, di trasformare elementi di criticità in risorse: così, le aree degradate si trasformano in luoghi di incontro e cultura, i rifiuti in risorsa economica, i beni alimentari invenduti da simbolo dello spreco e del consumo inconsapevole in oggetto di solidarietà. Si è puntato in particolare sul recupero delle eccedenze e dei beni alimentari invenduti dalla grande distribuzione commerciale destinandoli a persone indigenti, diffondendo da un lato la pratica di comportamenti di responsabilità sociale da parte delle imprese, e dall altro migliorando il legame tra le imprese e cittadinanza.
5 Obie+A:F40ttivo Risultati attesi Indicatore di risultato Valore raggiunto al luglio 03 0 Coordinamento attività previste N incontri del Gruppo tecnico di coordinamento 36 0 Supporto continuo ai partner N incontri della Assemblea dei partner del Nucleo promotore locale 6 Obiettivo 0: Coordinamento, monitoraggio e valutazione delle attività previste. 0 Comunicazione dei risultati ottenuti N report intermedi sullo stato del progetto Portale web del progetto N pubblicazioni realizzate Strumenti di monitoraggio e valutazione 0 0 di monitoraggio e di valutazione Report di monitoraggio e valutazione prodotti Momenti divulgazione risultati monitoraggio valutazione Obiettivo : Diffondere una cultura di rispetto e Coordinamento e monitoraggio delle azioni dei partner N riunioni delle equipe educative di 3
6 valorizzazione dell ambiente, sensibilizzare i giovani sui temi della raccolta differenziata e della valorizzazione delle risorse ambientali, rafforzare comportamenti di cura dell ambiente come elementi utili allo sviluppo economico, alla crescita sociale e culturale ed al miglioramento della qualità della vita. Costituzione di una rete educativa territoriale Diffusione cultura di rispetto e valorizzazione dell ambiente coordinamento N scuole coinvolte nelle attività e che entrano in rete N percorsi di educazione ambientale realizzati N utenti coinvolti N visite realizzate presso Fattorie didattiche ed Enti Istituzionali Rafforzamento dei comportamenti di cura ambiente N di aree verdi prese in cura, attraverso la realizzazione di orti e serre didattiche 6 Sensibilizzazione studenti sui temi dello sviluppo ecosostenibile e rispetto ambiente N alunni coinvolti nelle due rassegne 3000 Obiettivo : Valorizzare e riqualificare alcune aree verdi in stato di abbandono, realizzandovi attività che migliorino la qualità della vita dei cittadini, favoriscano la crescita del rispetto dei beni comuni, riducano la 3 3 Riqualificazione aree verdi marginali o in stato di abbandono Offerta alla cittadinanza di servizi per il tempo libero N di aree verdi restituite alla cittadinanza N di giornate di animazione offerte alla cittadinanza N di Flash Mob e giornate 4 9
7 distanza tra il singolo, la collettività e i suoi spazi, attuando forme di custodia e di controllo attivo ma non invasivo. informative sui temi ambientali N di percorsi laboratoriali di circo sociale realizzati N di utenti coinvolti Educare gli utenti a studiare l ambiente in una prospettiva verticale N di utenti coinvolti nelle attività previste 50 4 Riqualificazione di un area verde in disuso, creando una struttura a disposizione del territorio N di interventi addizionali realizzati nell Officina rispetto a quanto previsto nell arco dei due anni 0 Obiettivo 3: Tradurre un vincolo allo sviluppo in risorsa attraverso la creazione e/o il potenziamento di iniziative imprenditoriali nel settore della raccolta, stoccaggio, lavorazione e commercializzazione di rifiuti differenziabili, creando così un circolo virtuoso individuo ambiente economia, che possa costituire una buona prassi di Potenziamento della raccolta differenziata Sviluppo di una coscienza ecologica e diffusione di comportamenti di rispetto ambiente Sviluppo attività imprenditoriali innovative improntate ai principi della ecosostenibilità N ecobox istallati nella municipalità VI N tipologie di rifiuti raccolti Quantità (in kg) di rifiuti differenziati raccolti Quantità (in kg) di rifiuti tessili stoccati Quantità (in kg) di rifiuti RAEE stoccati Quantità (in kg) di cartucce
8 imprenditoria fondata sui criteri della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale. 7 Sviluppo di buone pratiche commerciali fondate sull ottimizzazione e la condivisione delle risorse stoccate N contratti commerciali definiti con trasportatori esterni N contratti commerciali per la vendita di prodotti tessili 7 Networking dei possibili finanziatori privati e pubblici Partecipazione a bandi pubblici per finanziamento dell attività N fonti di finanziamento privato individuate 6 7 Allargamento imprenditoriale delle attività legate al ciclo dei rifiuti in ottica europea ed euro mediterranea N di partner commerciali esteri. Obiettivo 4: Consentire la formazione e l occupazione di persone della VI Municipalità e il rilancio sociale e di ricostruzione del progetto di vita personale, in particolare di 8 Coinvolgimento di persone italiane e straniere nella formazione trasversale sui temi del lavoro N soggetti coinvolti nella fase di formazione trasversale N partecipanti selezionati per la fase di formazione specialistica 0 5
9 persone di etnia rom e di soggetti con scarse opportunità di occupazione a causa di esperienze di vita marginalizzanti 8 8 Sviluppo progetti crescita personale e professionale di persone con disagio sociale Sviluppo di conoscenze e competenze su argomenti trasversali della formazione al lavoro N portafogli di competenze realizzati Percentuale di risposte corrette nei questionari di valutazione 0 90% 9 Sperimentazione nel lavoro di soggetti con disagio sociale N tirocini formativi realizzati 5 9 Raggiungimento di un buon livello di autonomia e responsabilità professionale dei soggetti coinvolti Percentuale di valutazioni positive ottenute dall equipe di tutoraggio 90% Obiettivo 5: Diffondere una pratica solidale, promuovendo il recupero delle eccedenze e dei beni alimentari invenduti dalla grande distribuzione commerciale e destinarli a persone indigenti, diffondendo la pratica di comportamenti di responsabilità sociale da parte delle imprese, migliorandone il legame con la cittadinanza 0 0 Diminuzione della produzione di rifiuti della grande distribuzione Crescita del senso di responsabilità sociale in enti della rete locale, provinciale e regionale Documentazione il processo di sviluppo locale messo in campo, le N tipologie di prodotti eccedenti raccolte Quantità (in kg) di prodotti alimentari eccedenti raccolti N enti coinvolti nella rete di distribuzione di alimenti N attività produttive e commerciali coinvolte N ore di riprese audiovisive
10 attività realizzate e il loro impatto N prodotti audiovisivi realizzati 5. ADOZIONE DI STRUMENTI VOLONTARI (se rilevante) Indicare se e quali strumenti - di comunicazione, economici e legislativi e volontari - sono stati utilizzati per lo sviluppo delle attività (esempi:, Agenda, strumenti-metologia di partecipazione, protocolli d intesa, certificazioni, sistemi di gestione ambientale). Linea grafica coordinata Pubblicità sui media di Ufficio Stampa Newsletter Pubblicità esterna Rete internet e sito istituzionale Mailing Informazione sui Media Eventi Opuscoli informativi Protocolli d intesa Certificazioni Sistemi di gestione ambiente convenzioni per la raccolta degli indumenti usati con enti pubblici
11 6. DESCRIZIONE DEL PROCESSO Descrivere le modalità di realizzazione del progetto (azioni/fasi di lavoro) Il progetto esteso su tre anni può essere suddiviso in modo semplice come segue: Fase preparatoria: fondamentale per la programmazione delle singole azioni da seguire affinché l intera realizzazione sia pertinente e coerente con la strategia iniziale. Questa fase, si è conclusa con l'elaborazione di documenti capaci di indicare le condizioni organizzative necessarie per lo svolgimento del progetto. Fase di realizzazione: fase operativa di esecuzione dell'impianto di attività con la realizzazione delle azioni principali e trasversali, la gestione amministrativa, la gestione contabile e quella relativa alla comunicazione del progetto Fase finale del progetto: analisi dei risultati effettivamente raggiunti rispetto alle aspettative iniziali (in termini di efficacia di efficienza e sostenibilità degli interventi realizzati) 7. MONITORAGGIO Descrivere l approccio metodologico adottato per il monitoraggio degli output e risultati: Valutazione e Monitoraggio da parte del Tutor Il Tutor, in fase di realizzazione delle attività progettuali, si occuperà di realizzare un costante monitoraggio delle attività, raccogliendo dati ed offrendo in maniera periodica feedback al Gruppo Tecnico di Coordinamento ed all Assemblea dei Partner. In particolare, il Tutor avrà il compito di: - presenziare e supervisionare la fase di start up delle attività e la loro prosecuzione. Il supporto del Tutor si esprimerà nell affiancamento alla realizzazione delle singole azioni con personale specializzato, espressione delle molteplici competenze del Consorzio Farsi Prossimo e degli enti ad esso associati, - monitorare in maniera costante e continuativa le attività a distanza attraverso la presa in visione dei report bimestrali realizzati dal Gruppo Tecnico di Coordinamento, oltre che attraverso visite con cadenza trimestrale presso le sedi di svolgimento del progetto, - partecipare alle attività di diffusione e comunicazione attraverso il sito internet dedicato al progetto e mediante l attivazione delle reti nazionali, - trasferire, con personale qualificato proprio o delle proprie cooperative, specifiche competenze all interno dell Assemblea dei Partners (un incontro ogni tre mesi per un totale di 8 incontri) e in tutti i luoghi di progettazione e verifica dell andamento del processo di lavoro. Tali luoghi saranno il Gruppo Tecnico di Coordinamento e le equipe operative, - favorire la sostenibilità delle attività del progetto, grazie alla sua esperienza nella individuazione di modelli e di strategie adeguati. Valutazione e Monitoraggio Oltre alle attività di monitoraggio e valutazione svolte dal Tutor del progetto nel ruolo
12 che gli compete all interno della partnership, i soggetti del Nucleo Promotore Locale, in accordo con il Tutor stesso, intendono condurre anche una propria attività di monitoraggio ed autovalutazione. Si ritiene che ciò sarà particolarmente utile al fine di verificare lo svolgimento dell insieme delle attività e di individuare le criticità intervenute nel corso della loro realizzazione. Si realizzerà una valutazione intrafase ed interfase, attraverso la verifica delle attività in corso di realizzazione, e ciò offrirà la possibilità di valutare i risultati raggiunti e di correggere ed apportare delle modifiche alle scelte progettuali. La valutazione nella fase ex-post, invece, rappresenterà uno strumento per verificare il raggiungimento degli obiettivi finali, in termini di efficacia, innovatività, trasferibilità e rilevanza sociale. Ma essa sarà soprattutto un momento di riflessione comune utile agli utenti, agli operatori ed esperti, agli enti ed alle istituzioni coinvolti nel progetto, per individuare le buone pratiche e per apprendere dall esperienza del passato in modo da indirizzare le future scelte progettuali in relazione ai risultati emersi e non incorrere negli errori del passato. Nell ambito del Progetto I.O. C.R.E.SC.O. si intende utilizzare una metodologia di autovalutazione che prenda in esame non solo variabili di tipo quantitativo legate ad indicatori di risultato, ma anche variabili di tipo qualitativo, come la qualità della partecipazione, il clima del progetto, l integrazione nel tessuto sociale tout court, etc. La metodologia valutativa utilizzata comprenderà, per ognuna delle attività, tre fasi: la costruzione della griglia di autovalutazione, la scelta degli strumenti di valutazione e l individuazione delle misure di miglioramento da adottare. La costruzione di una griglia di autovalutazione (a partire da uno sviluppo qualiquantitativo, condiviso e partecipato, della griglia qui riportata) In un primo tempo sarà definita una griglia di autovalutazione, ovvero individuati quali sono gli ambiti da valutare per determinare la qualità di un buon progetto di sviluppo locale che si muova in una logica multidimensionale e di sostenibilità futura. Sulla base di questo primo risultato di autovalutazione globale, nell ambito del gruppo dei partner del Nucleo Promotore Locale saranno decisi gli ambiti sui quali compiere delle valutazioni più dettagliate. Uno dei punti di forza di questa metodologia è il coinvolgimento di tutti gli attori che in diverso modo contribuiscono alla realizzazione del progetto I.O. C.R.E.SC.O.. Tale implicazione è essenziale poichè la partecipazione attiva è una fonte importante di motivazione, che induce tutti a partecipare con convinzione sia all'autovalutazione che, in un secondo tempo, alla fase di miglioramento. Infine, ciò contribuisce alla creazione di una cultura collaborativa che è fondamentale per lo sviluppo di capacità di autorganizzazione e di cambiamento. La scelta degli strumenti di valutazione La seconda tappa consisterà quindi nella scelta degli strumenti di valutazione, nel loro uso e nell analisi dei risultati. L individuazione delle misure di miglioramento da adottare Tutto l impianto autovalutativo non avrebbe alcun senso se ad esso non seguisse una fase di sviluppo e di miglioramento. Tale metodologia consente di avviare un processo di miglioramento continuo attraverso l autoconoscenza e il dialogo costruttivo e di individuare, quindi, le azioni correttive da apportare al progetto in
13 corso di realizzazione e alla futura progettazione. Le attività di autovalutazione e di monitoraggio saranno coordinate dal Gruppo Tecnico di Coordinamento e realizzate da esperti di valutazione anche di formazione universitaria. Luoghi privilegiati delle attività di restituzione saranno l Assemblea dei Partners, ai fini della definizione delle linee d indirizzo generali del progetto, e le equipe operative, ai fini della condivisione delle modalità di rilevazione dei dati e della riflessione sui risultati emergenti. 8. RISULTATI DI RIDUZIONE DEI RIFIUTI Indicare in quale misura il progetto ha contribuito alla riduzione dei rifiuti: Risultati attesi Indicatori quantitativi di risultato Valore atteso a /3 del progetto Valore atteso a /3 del progett o Valore atteso a fine progetto Numero e tipologi a di destinat ari Potenziamento della raccolta differenziata Numero ecobox istallati nella municipalità VI Enti Locali, Istituzioni, Imprese Sviluppo di una coscienza ecologica nella cittadinanza e diffusione di comportamenti di rispetto dell ambiente. Tipologie di rifiuti raccolti Quantità (in KG) di rifiuti differenziati raccolti kg kg kg
14 Sviluppo di attività imprenditoriali innovative improntate ai principi dell ecosostenibili tà. Quantità (in kg) di rifiuti tessili stoccati Kg Kg Kg Imprese del settore Quantità di rifiuti RAEE stoccati Quantità di cartucce stoccate Diminuzione della produzione di rifiuti della grande distribuzione Tipologie di prodotti eccedenti raccolte beneficiari finali delle attività di distribuzion e degli alimenti Quantità di prodotti alimentari eccedenti raccolti kg
15 50 Crescita del senso di responsabilità sociale in enti della rete locale, provinciale e regionale Numero enti coinvolti nella rete di distribuzione di alimenti Numero attività produttive e commerciali coinvolte 3 9. COSTI Quali sono i costi delle attività? Quali sono i ricavi delle attività (se esistenti)? FONTI DI FINANZIAMENTO Indicare la tipologia e la quota di finanziamenti disponibili e intercettati Fondazione CON Il SUD Fondazione Peppino Vismara Autofinanziamento partner
16 ANALISI SWOT SI PREGA DI COMPILARE IL SEGUENTE SCHEMA: PUNTI DI FORZA - continuità delle attività di animazione e la loro pubblicizzazione tra i cittadini del quartiere; - qualità e innovatività delle proposte ludiche e formative per i ragazzi delle scuole; alto livello di competenza degli operatori e di esperienza nel territorio; - adesione convinta di alcuni docenti e dirigenti scolastici; - efficacia dei linguaggi impiegati (quello cinematografico, quello manipolativo, quello giornalistico, quello laboratorio esperienziale, quello circense); - l attualità delle tematiche affrontate nelle iniziative di sensibilizzazione; - la presenza di ospiti e di testimoni capaci di parlare agli studenti - efficacia dell'alternanza tra formazione in aula e sperimentazione sul campo; - inserimento dei destinatari in un contesto di lavoro dinamico. OPPORTUNITA - innesto delle attività progettuali su un'iniziativa imprenditoriale dinamica e in crescita (LAST MINUTE MARKET); -ampliamento e diversificazione dei prodotti distribuiti grazie alla connessione con realtà produttive della provincia di Napoli e Salerno. PUNTI DI DEBOLEZZA - prolungarsi dei tempi tecnici di ristrutturazione del deposito per i rifiuti tessili e RAEE e conseguente ritardo nell'avvio delle attività di stoccaggio; - scarsa collaborazione delle istituzioni nella pianificazione delle attività e scarsa valorizzazione della rete; - difficoltà a proporre attività e interventi su più gruppi target e con metodologie anche molto differenziate mantenendo l'unicità del Progetto; - difficoltà di collegare le iniziative svolte con quelle più ampie della rete. MINACCE - atteggiamento piuttosto passivo e periferico delle scuole che si considerano più come fruitori che come protagonisti attivi del processo; - piani di governo poco chiari; - una burocrazia lenta; - forte razionamento del credito; - poca cultura d'impresa.
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