COLLEGIO DI BOLOGNA. Membro designato dalla Banca d'italia. Membro di designazione rappresentativa degli intermediari.

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1 COLLEGIO DI BOLOGNA composto dai signori: (BO) MARINARI (BO) DI STASO (BO) TRENTO (BO) MERUZZI (BO) CAPILLI Presidente Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia Membro di designazione rappresentativa degli intermediari Membro di designazione rappresentativa dei clienti Relatore GIOVANNA CAPILLI Seduta del 19/02/2019 FATTO Parte ricorrente riferisce che: in data , depositava presso la Filiale di Bologna dell intermediario resistente, l assegno circolare n. ***346 di importo pari a 7.584,44 euro per l accredito sul suo conto corrente n. ***032 acceso presso il medesimo resistente; l importo dell assegno derivava dai risparmi accumulati dai genitori del ricorrente in un libretto di deposito aperto presso la Banca ***. Tale somma veniva versata presso l odierno resistente al fine di fruire di una offerta promozionale, accessibile fino al , per coloro che avessero aperto un conto corrente e successivamente accreditato il proprio stipendio; il giorno iniziava a lavorare per la società ***, con contratto di lavoro dipendente a tempo determinato, trovandosi, con il primo stipendio accreditatogli in data , a soddisfare pienamente le condizioni per usufruire dell offerta promozionale; tuttavia, il suddetto titolo, versato al fine di beneficiare dell offerta promozionale promossa dalla banca convenuta, non veniva accreditato nei tempi normativamente previsti, tanto che il giorno sul suo estratto conto trovava annotata l operazione assegno insoluto n. ***346 di euro 7.584,44 saldo contabile 0 data contabile data valuta ; inviava reclamo all intermediario resistente in data chiedendo l immediato accredito sul conto corrente personale Pag. 2/6

2 dell assegno circolare in questione e la possibilità di aderire all iniziativa promozionale promossa da parte resistente; dal giorno di ricevimento da parte dell intermediario del reclamo, ossia dal , passavano più di 30 giorni, senza tuttavia ricevere l accredito; la colpa della mancata negoziazione dell assegno circolare è frutto di imperizia e negligenza di Banca resistente, la quale aveva trasmesso alla Banca *** un flusso di negoziazione tramite la procedura Check Image Truncation, privo della data di emissione dell assegno; il titolo veniva quindi restituito impagato dalla banca emittente unicamente per fatto imputabile all odierna convenuta. La banca resistente, per più di due mesi, nonostante le ripetute segnalazioni del ricorrente agli operatori telefonici del servizio clienti non si attivava in nessun modo per risolvere la questione; a causa del comportamento irriguardoso di parte resistente, con la conseguente impossibilità di investimento del capitale, si era vanificato completamente il suo personale progetto di risparmio (comprensivo oltretutto di un progetto di studio all estero di tre mesi). Parte resistente, afferma che: in data il ricorrente depositava presso la Filiale di Bologna della Banca l assegno circolare n. ***346 per l importo di euro 7.584,44. Il titolo veniva tuttavia restituito impagato dalla banca emittente per l assenza, nel flusso di negoziazione, dell indicazione relativa alla data di emissione dell assegno; la Banca predisponeva dunque la ripresentazione dell assegno al pagamento. Tuttavia, a causa di un errore di natura tecnica, il flusso di negoziazione veniva rifiutato e scartato dal sistema; il titolo veniva quindi rinegoziato ed accreditato sul conto corrente del ricorrente in data , con medesima data di valuta; in considerazione delle tempistiche occorse per la risoluzione dell anomalia, e stante quanto comunicato dal ricorrente circa l impossibilità di poter aderire all iniziativa promozionale promossa dalla Banca, quest ultima provvedeva in data a riconoscere al Cliente l importo complessivo pari a euro 61,10; tale somma corrisponde agli interessi netti, calcolati sull importo di cui all assegno circolare n. ***346, che sarebbero stati riconosciuti alla parte ricorrente in caso di adesione all iniziativa promozionale, che prevedeva la corresponsione di un tasso di interesse promozionale del 2% annuo lordo sulle somme mantenute in deposito per 6 mesi. L importo è comprensivo degli interessi legali pari a 5,74 euro maturati a decorrere dal fino alla data di avvenuto accredito del titolo sul conto corrente; in data la Banca provvedeva a riconoscere al ricorrente, tramite accredito sul suo conto corrente, l importo pari a euro 20,00 a titolo di rimborso delle spese sostenute per la presentazione del ricorso. In diritto assume che: con riferimento alla rinegoziazione dell assegno circolare n. ***346 di importo pari a euro 7.584,44 e al rimborso delle spese di presentazione del ricorso e degli interessi legali per la mancata fruizione del somme di cui al titolo, ritiene cessata la materia del contendere atteso l avvenuto accredito sul conto corrente del ricorrente delle somme di cui all assegno circolare n. ***346, nonché l avvenuto rimborso degli interessi legali maturati dalla data di iniziale negoziazione del titolo fino all avvenuto accredito delle somme; con riferimento al congruo risarcimento per i danni morali e materiali subiti ( ) non inferiore a 5.000,00 euro, il ricorrente non ha fornito evidenza dei fatti costitutivi posti a fondamento della propria pretesa ex art cc (cfr. Cass. Civ, Sez. I, sent. n del e Cass. Civ., Sez III, 30 aprile 2010, n sull onere della prova); con riferimento ai danni materiali subiti, l unica voce di danno patrimoniale menzionata consisteva nell impossibilità di aderire all iniziativa promozionale promossa dalla Banca e beneficiare del tasso di interesse migliorativo previsto sulle somme di cui all assegno circolare. Tale pregiudizio patrimoniale è stato già risarcito dalla Banca che ha provveduto ad accreditare sul conto deposito intestato al ricorrente un importo pari agli interessi che sarebbero stati riconosciuti in caso di adesione all iniziativa promozionale. Tale riconoscimento è stato effettuato dalla Banca peraltro senza richiedere al ricorrente di vincolare in deposito per 6 mesi le somme pari ad euro Pag. 3/6

3 7.584,44 e senza attendere la scadenza del termine del vincolo, come invece previsto dall iniziativa promozionale; con riferimento ai danni morali subiti, è possibile risarcire il danno non patrimoniale solo in presenza di specifiche disposizioni normative, ovvero, nel caso in cui l interesse leso abbia rilevanza costituzionale, la lesione superi una soglia minima di tollerabilità e il danno non si traduca in un mero fastidio (cfr. Cass., Sez. Un., del 2008). Pertanto non sono meritevoli di tutela risarcitoria, invocata a titolo di danno esistenziale, i pregiudizi consistenti in disagi, fastidi, disappunti, ansie ed ogni altro tipo di insoddisfazione concernente gli aspetti più disparati della vita quotidiana che ciascuno conduce nel contesto sociale (cfr. Collegio di Bologna, decisioni n del 17 ottobre 2017 e n del 21 agosto 2017, Collegio di Milano, decisioni n. 120 del 4 gennaio 2018 e n del 6 luglio 2017); la richiesta di controparte andrà dunque respinta, in quanto non provata e, in ogni caso, non configurando una voce di danno risarcibile. Parte ricorrente riferisce che: il danno patrimoniale da risarcire consisteva nell ingiustificato silenzio informativo di parte resistente (dal al ); dal al (giorno in cui parte ricorrente riceveva chiarificatrice), parte resistente non aveva fornito alcuna informazione sulle motivazioni di tale operazione; il danneggiamento subito era causato anche da una serie di errori tecnici di parte resistente, che gli avevano reso indisponibile l importo di 7.584,44 euro fino al ; provava a contattare, più volte nel mese di giugno 2018, il servizio clienti di Banca resistente, senza tuttavia ricevere l aiuto desiderato; solo in data veniva accreditato sul conto corrente l importo del già citato assegno circolare di euro 7.584,44 e solo in data giungeva chiarificatrice di Banca resistente a riscontro del reclamo, con contestualmente l accredito di euro 61,10 come forma risarcitoria (5,74 euro a titolo di interessi legali e 55,36 euro a titolo di interessi sulla mancata adesione all offerta promozionale di Banca resistente); per l accredito del titolo sono occorsi 98 giorni (dal al ), mentre dalla trasmissione del reclamo al ricevimento della chiarificatrice di Banca resistente ben 70 (dal al , 40 giorni oltre il limite contrattualmente previsto per le risposte ai reclami formali scritti); si ritiene danneggiato sia materialmente (per l indisponibilità del denaro), che moralmente (per aver sofferto di un continuo stato d angoscia, causato dall ingiustificato silenzio informativo per più di tre mesi - di parte resistente, sulle vicende dell assegno circolare). Ed infatti, sulla lista movimenti del suo conto corrente, allo storno dell assegno in data , era leggibile la causale ass. insoluto protestato ; ciò contribuiva ad aumentare il suo stato d angoscia. Parte resistente riferisce che: anche in sede di repliche, i danni di cui si chiede il rimborso risultano privi di evidenza probatoria, sia nell an che nel quantum; contrariamente a quanto espresso dal ricorrente riguardo l asserita mancanza di qualsivoglia informazione in merito alla negoziazione dell assegno, la Banca confermava sempre al ricorrente la presa in carico delle sue segnalazioni scritte e telefoniche, rassicurandolo sul fatto che la problematica fosse in fase di gestione. Parte ricorrente nel ricorso chiedeva la rinegoziazione dell assegno e il risarcimento dei danni morali e materiali subiti quantificati in misura non inferiore ad euro 5.000,00. Nelle repliche, essendo intervenuto l accredito dell assegno circolare nelle more del ricorso, la domanda è limitata al risarcimento del danno quantificati in euro 5.000,00. L intermediario in ragione alla domanda di rinegoziazione chiede dichiararsi cessata la materia del contendere e di respingere la domanda risarcitoria perché infondata. DIRITTO Pag. 4/6

4 Parte ricorrente, con il ricorso presentato in data , lamentava, in primis, il mancato accredito dell assegno circolare n. ***346 (per l importo di euro 7.584,44) depositato il presso la Filiale di Bologna della Banca resistente. Nelle more del ricorso, l intermediario resistente, provvedeva in data ad accreditare nel conto della parte ricorrente l importo dell assegno in parola. La domanda, pertanto, è limitata al risarcimento dei danni morali e materiali richiesti dal ricorrente. Si deve rilevare che non vi è alcun dubbio sul fatto che l assegno non sia stato accreditato nei termini a causa di una problematica tecnica imputabile all intermediario che evidentemente consapevole delle tempistiche non ordinarie impiegate per la risoluzione della problematica e in ragione della doglianza del ricorrente che, in ragione di quanto occorso non aveva potuto beneficiare di una offerta promozionale, provvedeva a corrispondere alla controparte l importo complessivo di 61,10 corrispondente agli interessi netti, calcolati sull importo di cui all assegno circolare n. ***346, che sarebbero stati riconosciuti al ricorrente in caso di adesione all iniziativa promozionale. L importo era comprensivo degli interessi legali pari a euro 5,74 maturati sulla medesima somma di euro 7.584,44 a decorrere dal e fino alla data di avvenuto accredito del titolo sul conto corrente. Orbene, sebbene nel caso di specie non vi sono dubbi sul fatto che la disponibilità dell importo è stata concessa al cliente tardivamente e per cause a lui non ascrivibili, tuttavia, la domanda risarcitoria nei termini in cui è stata formulata non può essere meritevole di accoglimento in quanto sfornita di prova. Sul punto, infatti, occorre rilevare che da un lato non sono meritevoli di tutela risarcitoria i pregiudizi consistenti in meri disagi, fastidi, disappunti, ansie e ogni altro tipo di insoddisfazione concernente gli aspetti più disparati della vita quotidiana che ciascuno conduce nel contesto sociale (v. Cass., nn /2008 nonché, Collegio di Napoli, la decisione n. 529/2011, nonché Collegio di Napoli decisione n. 623/13), non venendo certo qui in considerazione un diritto della persona costituzionalmente rilevante (Cass., SS.UU., 19 agosto 2009, n. 183); dall altro, che anche della sofferenza soggettiva deve essere fornita adeguata prova (essendo il danno non patrimoniale non danno evento ma danno conseguenza ) che, nel caso di specie, manca del tutto (v. anche Collegio di Bologna, decisione n /17). Alla luce di quanto sopra, la domanda del ricorrente non può essere accolta. In ragione del mancato riscontro da parte dell intermediario al reclamo presentato dal ricorrente questo Collegio rileva che tale comportamento si pone in contrasto con gli obblighi di correttezza e cooperazione gravanti sull intermediario per consentire il buon funzionamento del sistema di risoluzione stragiudiziale delle controversie e auspica che nelle prossime occasioni tale condotta possa essere riconsiderata. PER QUESTI MOTIVI Il Collegio non accoglie il ricorso. Il Collegio delibera, altresì, di rivolgere all intermediario, ai sensi di cui in motivazione, indicazioni utili a favorire le relazioni con la clientela. IL PRESIDENTE Pag. 5/6

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