Corso di VALUTAZIONE INTEGRATA di piani e programmi per il governo del territorio prof. Giuseppe De Luca
|
|
- Leonora Fiori
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE Facoltà di Architettura Corso di laurea in Pianificazione della città, del territorio e del paesaggio a.a Corso di VALUTAZIONE INTEGRATA di piani e programmi per il governo del territorio prof. Giuseppe De Luca Le tecniche usate nella valutazione 14 novembre 2013
2 La Valutazione Ambientale può essere considerata un processo sistematico di valutazione delle conseguenze ambientali di proposte di pianificazione in senso ampio, finalizzato ad assicurare che queste vengano incluse in modo completo e considerate in modo appropriato, alla pari degli elementi economici e sociali all interno dei modelli di sviluppo sostenibile, a partire dalle prime fasi del processo decisionale. Tale valutazione non si riferisce alle opere, come nella nota Valutazione d Impatto Ambientale (VIA), ma a piani e programmi, assumendo per queste caratteristiche più generali la denominazione strategica, da qui il nome di valutazione ambientale strategica. La VAS riguarda i processi di formazione dei piani più che i piani in senso stretto. Si tratta quindi di uno strumento di aiuto alla decisione più che un processo decisionale in se stesso (appartiene alle famiglie delle tecniche del cosiddetto Decision Support System) La VAS di una determinata politica/piano/programma è intesa a valutare le implicazioni (positive e negative) più ampie, di un gran numero di iniziative che possono essere di vario tipo (ad esempio, da una rete di trasporti ad un piano urbanistico). Il fine è quello di consentire una «tutela» ampia dell ambiente di cui si cerca di promuovere lo sviluppo consapevole e pesato (sostenibile), nonché la prevenzione degli impatti ambientali negativi.
3 La Valutazione Ambientale Strategica e la Valutazione di Impatto Ambientale possono risultare complementari, all interno di un sistema di valutazione suddiviso in più fasi. Fonte: Commissione europea DGXI, Manuale per la valutazione ambientale dei Piani di Sviluppo Regionale e dei Programmi dei Fondi strutturali dellʼunione europea, Bruxselles 1998)
4 La Valutazione Strategica permette di giungere ad un processo in cui il piano viene sviluppato basandosi su di un più ampio set di prospettive, obiettivi e costrizioni, rispetto a quelli inizialmente identificati Modello concettuale tradizionale e con valutazione strategica piano/programma Star politico set di obiettivi elaborazione tecnica approvazione politico Star politico set di obiettivi elaborazione tecnica approvazione politico partecipata trasformazione in indicatori valutazione con dimensioni ambientali in senso ampio Fonte: ns elaborazione da: Therivel, R., Brown L., Methods of Strategic Environmental Assessment" in Petts, J. (ed), Handbook of Environmental Impact Assessment, Vol. 1, 1999.
5 Programma/Piano e Valutazione Strategica sono, o quantomeno dovrebbero essere, strettamente connessi, al punto da qualificare la VAS come una procedura interna al processo di pianificazione. Da qui l aggettivazione «integrata» nell originaria prospettiva nella legislazione della Regione Toscana. In termini meramente normativi procedurali, si parla di natura endoprocedimentale della Valutazione Strategica (alias «integrata» alla toscana) all interno del piano. I due processi o meglio: le due attività dello stesso processo indipendentemente degli elaborati che li contraddistinguono e che conservano un significato ai fini degli adempimenti amministrativi, dovrebbero idealmente dare origine a un esito unitario. Per questo è fondamentale che il Programma/Piano e la Valutazione Strategica quantomeno cooperino fin dall inizio, soprattutto nell ambito della costruzione del sistema di conoscenze, nella definizione delle scelte, nella aspettativa delle alternative e del loro giusto peso, ecc.
6 Nella procedura Programma/Piano e Valutazione Strategica, la coincidenza di analista (valutatore) e soggetto competente alla redazione del programma o piano è dunque strettamente funzionale al proficuo svolgimento della valutazione stessa: l indipendenza/oggettività dei giudizi valutativi è sacrificata di fronte all opportunità di non scindere la pianificazione o programmazione dalla valutazione, garantendo pertanto la più proficua integrazione dei risultati dei due rami di attività. Si potrebbe pensare al coinvolgimento di un soggetto terzo cui affidare lo svolgimento dell attività valutativa solo se si riuscissero ad individuare delle modalità di partecipazione di tale soggetto al percorso di formazione del piano o programma strettamente interrelate con l attività pianificatoria o programmatoria vera e propria. Per questo nel DPR 328/2001 che ristruttura gli ordini professionali questo compito è affidato al PIANIFICATORE TERRITORIALE art. 16 sulle competenze professionali, c. 2, lettera b) così elenca le competenze del Pianificatore territoriale: «lo svolgimento e il coordinamento di analisi complesse e specialistiche delle strutture urbane, territoriali, paesaggistiche e ambientali, il coordinamento e la gestione di attività di valutazione ambientale e di fattibilità dei piani e dei progetti urbani e territoriali»
7 IL PIANIFICATORE TERRITORIALE SOVRAPPONE DIVERSE FIGURE
8 Analizziamo il DPR 328/01 nei suoi contenuti tecnici - i biologi (art. 31, c. 1, lettera i) devono circoscrivere la loro attività «valutazione di impatto ambientale, relativamente agli aspetti biologici» - i geologi (art. 41, c. 1, lettera h) possono effettuare «gli studi d'impatto ambientali per la Valutazione d Impatto Ambientale (VIA) e per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) limitatamente agli aspetti geologici» - gli agronomi non hanno nessuna competenza legata alla VAS, la competenza specifica non è citata nel DPR, né in quelle attribuite precedentemente (legge 152/92, che modifica l ordinamento della professione di Dottore Agronomo e di Dottore Forestale). Solo per similitudine si può estendere una loro competenza, ma comunque limitata agli aspetti agricoli, o meglio per dirla con la lettera g) art. 2 della legge 152/92 «per quanto attiene alle componenti agricolo-forestali ed ai rapporti città campagna». La stessa VIA, esplicitamente citata come competenza, è molto ristretta. Così recita la lettera r) della stessa legge «la valutazione di impatto ambientale ed il successivo monitoraggio per quanto attiene agli effetti sulla flora e la fauna»
9 Analizziamo il DPR 328/01 nei suoi contenuti tecnici - gli ingegneri (sezione Ingegneria civile e ambientale) non hanno una competenza piena nella VAS, ma molto settoriale: il DPR art. 46, c. 1, lettera a) gli affida «la valutazione di impatto ambientale di opere edili e strutture, infrastrutture, territoriali e di trasporto, di opere per la difesa del suolo e per il disinquinamento e la depurazione, di opere geotecniche, di sistemi e impianti civili e per l'ambiente e il territorio» - gli ingegneri (sezione industriale) non hanno una competenza ampia VAS, ma solo molto parziale su un segmento preciso: infatti, il DPR art. 46, c. 1, lettera b) affida loro: «la pianificazione, la progettazione, lo sviluppo, la direzione lavori, la stima, il collaudo, la gestione, la valutazione di impatto ambientale di macchine, impianti industriali, di impianti per la produzione, trasformazione e la distribuzione dell'energia, di sistemi e processi industriali e tecnologici, di apparati e di strumentazioni per la diagnostica e per la terapia medico-chirurgica»
10 Analizziamo il DPR 328/01 nei suoi contenuti tecnici - gli architetti nel DPR 328/01 non ne hanno esplicitamente alcuna, né si trova traccia specifica in altre disposizioni nazionali, né nella direttiva europea. La generica (e coprente) formula che usa il DPR all art. 16, c. 1 «le attività già stabilite dalle disposizioni vigenti nazionali ed europee per la professione di architetto, ed in particolare quelle che implicano l uso di metodologie avanzate, innovative o sperimentali» non sono state mai oggetto indicazione ministeriale o regolamentare specifica. Proprio su questa generica formulazione poggia e si estende la competenza degli architetti sulla VAS.. La competenza per il Pianificatore territoriale sulla VAS, sia come coordinatore che come gestore, può essere intesa come una vera e propria riserva professionale. Riserva resa ancora più solida per la cancellazione della precedente Laurea in Scienza Ambientali (DM 509/1999, elenco delle nuove classe di laurea) dal nuovo ordinamento delle lauree (DM 207/2004) italiane. Questi laureati, in ogni caso, per svolgere attività professionale, dovevano superare l esame di stato in Pianificazione e poi iscriversi all'ordine APPC, settore Pianificazione. L iscrizione li assimilava ai Pianificatori territoriali
11 Per il DPR 328/01 La competenza per il Pianificatore territoriale sulla VAS, sia come coordinatore che come gestore, può essere intesa come una vera e propria riserva professionale. Riserva resa ancora più solida per la cancellazione della precedente Laurea in Scienza Ambientali (DM 509/1999, elenco delle nuove classe di laurea) dal nuovo ordinamento delle lauree (DM 207/2004) italiane. Questi laureati, in ogni caso, per svolgere attività professionale, dovevano superare l esame di stato in Pianificazione e poi iscriversi all'ordine APPC, settore Pianificazione. L iscrizione li assimilava ai Pianificatori territoriali.
12 Spostiamo l attenzione sulla formazione universitaria - gli obiettivi formativi qualificanti, quelli legati alla Valutazione Ambientale li troviamo solo nella laurea LM74, Scienze e tecnologie geologiche, ma come abbiamo visto prima la competenza è ristretta solo agli aspetti geologici. Per le altre lauree magistrali, comprese quelle di pianificazione, gli obiettivi formativi sono questi: - LM3, Architettura del paesaggio «l'analisi e la valutazione paesistica e gli studi di impatto ambientale» - LM35, Ingegneria per l'ambiente e il Territorio la «valutazione degli impatti e della compatibilità ambientale di piani e opere»
13 Spostiamo l attenzione sulla formazione universitaria - LM60, Scienze della natura la «valutazione d'impatto, recupero e di gestione dell'ambiente naturale»... nonché «quegli aspetti della legislazione ambientale che richiedono competenze naturalistiche, con particolare riferimento agli studi di impatto (comparto flora-fauna) e alla valutazione di incidenza» -LM73, Scienze e tecnologie forestali ed ambientali la «valutazione d'impatto, recupero e di gestione dell'ambiente naturale»... nonché «quegli aspetti della legislazione ambientale che richiedono competenze naturalistiche, con particolare riferimento agli studi di impatto (comparto flora-fauna) e alla valutazione di incidenza» - LM48, Pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale il «coordinamento e gestione delle attività di valutazione di progetti, programmi, piani e politiche urbane, territoriali e ambientali»
14 LA SPIEGAZIONE ESTESA è SU
15 La difficoltà di stabilire esatti contenuti e limiti della VAS determina anche la difficoltà di definire un'unica metodologia universalmente ripetibile e formalizzata per l'applicazione della procedura. Le numerose esperienze maturate in ambito internazionale, soprattutto a partire dagli anni '90, sia in adempimento delle normative vigenti, sia su base volontaria, sia a livello di progetti-pilota, continuano a configurare modelli estremamente eterogenei, dando luogo solo in qualche caso a procedure formalizzate e chiaramente strutturate. In merito alle metodologie «condivise» uno dei riferimenti concreti e più accreditati è il Manuale per la valutazione ambientale dei Piani di Sviluppo Regionale e dei Programmi dei Fondi strutturali dell Unione Europea, elaborato dalla Commissione Europea, DGXI Ambiente, Sicurezza Nucleare e Protezione Civile, Agosto La metodologia del Manuale ha il vantaggio di non risultare rigida e di essere quindi adattabile ad altre tipologie di piani.
16 Il Manuale prevede una procedura articolata in 7 fasi fra loro interconnesse 1. Valutazione dello stato dell ambiente ed elaborazione dei dati di riferimento Fornisce un analisi della situazione in campo ambientale con riferimento alle risorse naturali nonché alla valutazione delle possibili interazioni positive e negative tra le risorse naturali e il piano oggetto di valutazione. 2. Obiettivi, finalità, priorità Identifica gli obiettivi, le finalità e le priorità in materia di ambiente e di sviluppo sostenibile da inserire nel piano, in base al risultato della valutazione dello stato dell ambiente. 3. Bozza di proposta di piano e identificazione delle alternative Inserisce nella bozza di piano gli obiettivi e le priorità ambientali accanto agli obiettivi di sviluppo, alle iniziative e alle alternative finalizzate al raggiungimento degli obiettivi.
17 4. Valutazione ambientale della bozza di piano Valuta le implicazioni ambientali delle priorità di sviluppo e la coerenza della strategia prevista con le finalità di sviluppo sostenibile. 5. Indicatori in campo ambientale Stabilisce gli indicatori ambientali che aiuteranno decisori e pubblico a comprendere le iterazioni tra l ambiente e il settore di sviluppo: è importante che gli indicatori siano quantificati in modo che possano descrivere nel tempo le variazioni. 6. Integrazione dei risultati della valutazione nella decisione definitiva Orienta, utilizzando i risultati della valutazione, in direzione della sostenibilità la redazione del piano 7. Monitoraggio e valutazione degli impatti Il monitoraggio è l attività di raccolta ed elaborazione delle informazioni circa l efficacia dell attuazione del piano; l attività di monitoraggio consente la valutazione dello scostamento tra obiettivi identificati e quelli conseguiti.
18 CON QUALI TECNICHE?.. Banali (semplici) MATRICI che identificano valenze/criticità e opportunità/minacce del programma/piano sul territorio
19
20
21
22 Matrice coassiale: quelle che intersecano tra loro opere a specifiche pressioni di ogni tipologia di piano. A queste viene attribuito un punteggio di tipo qualitativo (Alto/Medio/Basso) che può, in certi casi, essere parametrizzato numericamente a seconda del rango specifico, in modo da ottenere al termine dell analisi una concatenazione logica consequenziale di analisi attinenti effetti negativi e positivi generabili.
23 Matrice coassiale: quelle che intersecano tra loro opere a specifiche pressioni di ogni tipologia di piano. A queste viene attribuito un punteggio di tipo qualitativo (Alto/Medio/Basso) che può, in certi casi, essere parametrizzato numericamente a seconda del rango specifico, in modo da ottenere al termine dell analisi una concatenazione logica consequenziale di analisi attinenti effetti negativi e positivi generabili.
24 Matrice coassiale: quelle che intersecano tra loro opere a specifiche pressioni di ogni tipologia di piano. A queste viene attribuito un punteggio di tipo qualitativo (Alto/Medio/Basso) che può, in certi casi, essere parametrizzato numericamente a seconda del rango specifico, in modo da ottenere al termine dell analisi una concatenazione logica consequenziale di analisi attinenti effetti negativi e positivi generabili.
25 Checklists: elenchi selezionati di parametri, relativi alle componenti e fattori ambientali, a fattori di progetto e/o a fattori di impatto, che costituiscono la guida di riferimento per l'individuazione degli impatti, che consenteno di predisporre un quadro informativo sulle principali interrelazioni che dovranno essere analizzate.
26 Grafo di correlazione
27 QUADRO LOGICO PS L ANALISI DI COERENZA INTERNA
28 QUADRO LOGICO RU L ANALISI DI COERENZA INTERNA
29 Analisi multicriteri con scenari di riferimento metodologia di approccio al problema decisionale che consente di generare un ordinamento delle alternative: ad ogni soluzione esaminata è attribuito un punteggio, che ne misura la prestazione rispetto a tutti i criteri considerati.
Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale.
L.R. 4/09/1997, n. 36. Pubblicata nel B.U. Liguria 17 settembre 1997, n. 16, L.R. 30/12/1998, n. 38. Pubblicata nel B.U. Liguria 20 gennaio 1999, n. 1. L.R. 4/08/2006, n. 20. Pubblicata nel B.U. Liguria
DettagliCorso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007
Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale
DettagliCOMUNE DI SOLBIATE ARNO
SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi
DettagliIL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE
IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE Relatore: LIFE 04 ENV/IT/494 AGEMAS Obiettivi del sistema di gestione ambientale Prevenzione, riduzione dell inquinamento Eco-efficienza nella gestione delle
DettagliART. 1 (finalità ed ambito applicativo)
OGGETTO: Approvazione Regolamento recante disciplina per il conferimento di incarichi di collaborazione, di studio di ricerca, di consulenze, ovvero ogni altra tipologia di collaborazione autonoma, a soggetti
DettagliFORMAZIONE E PRESCRIZIONI PER GLI UTILIZZATORI, I DISTRIBUTORI E I CONSULENTI (ARTICOLI 7, 8, 9 E 10 DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2012).
FORMAZIONE E PRESCRIZIONI PER GLI UTILIZZATORI, I DISTRIBUTORI E I CONSULENTI (ARTICOLI 7, 8, 9 E 10 DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2012). INTRODUZIONE In Italia il sistema di formazione, di base e di
DettagliArchitettura. Corso di Laurea magistrale in
Ingegneria Laurea magistrale in Architettura 135 Corso di Laurea magistrale in Architettura Classe: LM-4 Architettura DURATA 2 anni CREDITI 120 SEDE Udine ACCESSO Programmato 80 posti CONOSCENZE RICHIESTE
DettagliI3A LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALE
I3A LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALE 1. CARATTERISTICHE DEL CORSO CLASSE DI CORSO: L-7 Ingegneria civile e ambientale NORMATIVA DI RIFERIMENTO: Corso di nuova istituzione secondo DM 270 DIPARTIMENTO
DettagliComune di San Martino Buon Albergo
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE
DettagliLa progettazione centrata sull utente nei bandi di gara
Progetto PerformancePA Ambito A - Linea 1 - Una rete per la riforma della PA La progettazione centrata sull utente nei bandi di gara Autore: Maurizio Boscarol Creatore: Formez PA, Progetto Performance
DettagliRICONOSCIMENTO E DISCIPLINA DEI REQUISITI DEI SOGGETTI ABILITATI ALLA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI
RICONOSCIMENTO E DISCIPLINA DEI REQUISITI DEI SOGGETTI ABILITATI ALLA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI (da art.2 D.P.R. n. 75/2013, così come modificato dalla Legge n. 9/2014) I SOGGETTI CERTIFICATORI
DettagliDELIBERAZIONE N. 52/16 DEL 23.12.2014
Oggetto: D.Lgs. 14.8.2012, n. 150 e decreto interministeriale 22 gennaio 2014. Piano d'azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Direttive per l'attuazione nella Regione Sardegna
DettagliEQUIPARAZIONE DEI TITOLI
EQUIPARAZIONE DEI TITOLI PER L'ACCESSO ALLA LAUREA SPECIALISTICA (57/S) Roma, 7 gennaio 2002 Il Senato della Repubblica ha approvato definitivamente il 21 dicembre scorso, il disegno di conversione del
DettagliProvincia di Bologna Workshop di approfondimento sui PRA e interventi edilizi in territorio
Impiego del PRA e della Modulistica-tipo per l'attestazione della sussistenza dei requisiti richiesti dall'art. 11.5 delle Norme del PTCP per gli interventi in definiti significativi dagli strumenti urbanistici
DettagliBoccadoro. Porto Ercole. Comune di Monte Argentario Variante al Piano Strutturale. Sindaco: Arturo Cerulli Assessore all Urbanistica: Enzo Turbanti
Comune di Monte Argentario Variante al Piano Strutturale Sindaco: Arturo Cerulli Assessore all Urbanistica: Enzo Turbanti Progettista della Variante e Responsabile del procedimento Ing. Luca Vecchieschi
DettagliI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA
I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliA cura di Giorgio Mezzasalma
GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma
DettagliMaster annuale di secondo livello Informazione Ambientale e Nuove Tecnologie. a.a. 2011-2012 IUAV - ARPAV
Master annuale di secondo livello Informazione Ambientale e Nuove Tecnologie a.a. 2011-2012 IUAV - ARPAV Obiettivi del master Migliorare il grado di percezione, interpretazione, gestione e comunicazione
DettagliLA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA
LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA 1. Performance individuale del personale La performance individuale del lavoratore oggetto di misurazione e valutazione come ampiamente illustrato
DettagliDICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano
Comune di Busto Garolfo Provincia di Milano Piano di Governo del Territorio - PGT Valutazione Ambientale Strategica del Documento di Piano DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano Autorità
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL INSUBRIA Via Ravasi 2-21100 Varese
REGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEL FONDO D INCENTIVAZIONE PER LA REDAZIONE DEL PROGETTO, DEL PIANO DELLA SICUREZZA, DELLA DIREZIONE DEI LAVORI E DEL COLLAUDO. Emanato con D.R. n. 6197 del 13/02/2004 Ultime
DettagliProposte concernenti le strategie in materia di sicurezza informatica e delle telecomunicazioni per la pubblica amministrazione
Esempio strutturato di SICUREZZA ORGANIZZATIVA Proposte concernenti le strategie in materia di sicurezza informatica e delle telecomunicazioni per la pubblica amministrazione Pubblicazione del Comitato
DettagliIndicazioni operative per la predisposizione della proposta di budget per l anno 2010.
1 OGGETTO PREDISPOSIZIONE DEL BUDGET QUESITO (posto in data 3 marzo 2010) Indicazioni operative per la predisposizione della proposta di budget per l anno 2010. RISPOSTA (inviata in data 5 marzo 2010)
DettagliINDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA
INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA Con il presente documento si precisano le modalità di intervento da adottare da parte degli Spisal per valutare
DettagliProvincia- Revisione della disciplina delle funzioni
Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;
DettagliGli aggiornamenti della normativa italiana e Il Codice dell Amministrazione digitale dlgs 82/05
Gli aggiornamenti della normativa italiana e Il Codice dell Amministrazione digitale dlgs 82/05 Comune di Nembro Progetti dematerializzazione del Comune di Bergamo 26/092011 Finalità e caratteristiche
DettagliDM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI
DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si
DettagliOGGETTO: Procedimento di Valutazione Ambientale Strategica del Piano Provinciale per la gestione rifiuti urbani e speciali. Provvedimenti.
OGGETTO: Procedimento di Valutazione Ambientale Strategica del Piano Provinciale per la gestione rifiuti urbani e speciali. Provvedimenti. Premesso che: tra le funzioni del Settore Ambiente rientrano quelle
Dettagli3. PROBLEMATICHE AMBIENTALI
3. PROBLEMATICHE AMBIENTALI La tavola riassume le criticità più significative che interessano l intero territorio comunale di Valeggio sul Mincio alla luce dell analisi operata dal Documento Preliminare
DettagliREGOLAMENTO PER L AFFIDAMENTO DI INCARICHI ESTERNI DI STUDIO, RICERCA, CONSULENZA E COLLABORAZIONE
REGOLAMENTO PER L AFFIDAMENTO DI INCARICHI ESTERNI DI STUDIO, RICERCA, CONSULENZA E COLLABORAZIONE APPROVATO CON DELIBERA DI G.C. N. 222 DEL 29/11/2011 Articolo 1 Finalità ed ambito applicativo 1. Il presente
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA
D.R. 7675 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA IL RETTORE - Vista la Legge del 19 novembre 1990, n.341 e in particolare gli articoli 6 e 7, concernenti la riforma degli ordinamenti didattici universitari;
DettagliCORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE E TECNOLOGIE PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO Classe LM-75 (DM 270 del 22/10/2004 e DM 50 del 23/12/2010)
CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE E TECNOLOGIE PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO Classe LM-75 (DM 270 del 22/10/2004 e DM 50 del 23/12/2010) Il Corso di laurea magistrale in Scienze e Tecnologie per l
DettagliStruttura, obiettivi e strategia dei Piani di Gestione dei Siti Natura 2000. Fulvio CERFOLLI, PhD
Struttura, obiettivi e strategia dei Piani di Gestione dei Siti Natura 2000 Fulvio CERFOLLI, PhD Che cos e un PIANO DI GESTIONE di un sito Natura 2000? E uno strumento di pianificazione del territorio
DettagliCittà di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema
DettagliComune di Grumento Nova Sistema per la misurazione e la valutazione della performance. Finalità e principi
Comune di Grumento Nova Sistema per la misurazione e la valutazione della performance Finalità e principi Art. 1 - Finalità Il presente regolamento disciplina il sistema di misurazione e valutazione della
DettagliEFFETTI DEGLI INVESTIMENTI AMBIENTALI B.A.T. SULLA COMPATIBILITà AMBIENTALE
LEZIONE DEL 3 GIUGNO 2004 L articolo 15 comma 2 della direttiva IPPC prevede l obbligo di identificare quelle che siano le B.A.T ovvero le migliori tecniche disponibili in campo ambientale relative ad
DettagliNewsletter n.83 Gennaio 2011
Newsletter n.83 Gennaio 2011 Approfondimento_41 STUDI DI FATTIBILITÀ: Dal DPR 207 del 5/10/2010 disposizioni per lo sviluppo, composizione e contenuti Schema dettagliato per project financing e dialogo
DettagliIL SISTEMA DEI DESCRITTORI EUROPEI PER LE LAUREE E LE LAUREE MAGISTRALI
IL SISTEMA DEI DESCRITTORI EUROPEI PER LE LAUREE E LE LAUREE MAGISTRALI Osservatorio di Ateneo sulla Didattica Università di Siena Servizio Management Didattico Siena, 21 novembre 2006 D.M. sulla disciplina
DettagliManuale del Sistema di Gestione Integrato per la Qualità e l Ambiente INDICE
Pag. 1 di 5 RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE INDICE 1. Scopo... 2 2. Principi guida... 2 3. Politica per la qualità e l Ambiente... 2 4. Pianificazione... 2 5. Responsabilità, autorità e comunicazione...
DettagliDIREZIONE GENERALE CULTURA FORMAZIONE LAVORO Servizio Formazione Professionale
I professionisti del care Figure professionali la cui definizione e formazione è di competenza Ministeriale (Università) Medici Assistente Sociale Fisioterapista Infermiere professionale Terapista della
DettagliI4G LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA GESTIONALE
I4G LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA GESTIONALE 1. CARATTERISTICHE DEL CORSO CLASSE DI CORSO: LM-31 Ingegneria Gestionale NORMATIVA DI RIERIMENTO: DM 270/2004 DIPARTIMENTO DI RIERIMENTO: Ingegneria Industriale
DettagliQUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA
QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager
Dettaglivisto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,
17.11.2012 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 320/3 REGOLAMENTO (UE) N. 1077/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per la supervisione da parte delle
DettagliUNIVERSITÀ CATTOLICA del SACRO CUORE Facoltà di Medicina e Chirurgia A. Gemelli - Roma
UNIVERSITÀ CATTOLICA del SACRO CUORE Facoltà di Medicina e Chirurgia A. Gemelli - Roma OSPEDALE COTTOLENGO - Torino Corso di Laurea in Infermieristica Corso infermieri guida di tirocinio novembre 2014
DettagliCOMPOSIZIONE QUALI-QUANTITATIVA OTTIMALE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
COMPOSIZIONE QUALI-QUANTITATIVA OTTIMALE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Approvato dal Consiglio di Amministrazione del 3 aprile 2013 Premessa Il presente documento è stato adottato dal Consiglio di amministrazione
DettagliRAPPORTO INDIVIDUALE SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE PER L ANNUALITÀ 2012
Dicembre 2012 RAPPORTO INDIVIDUALE SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE PER L ANNUALITÀ 2012 MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI Il Rapporto individuale sull avvio del ciclo di
DettagliCorso di Processi e Metodi per la Gestione della Sicurezza Territoriale
Finalità del Corso Il Corso è stato progettato pensando al ruolo che una/un Ingegnere per l Ambiente e Territorio può svolgere nel processo di Gestione del Territorio ed in particolare nell assicurare
DettagliComune di Forlì Unità sviluppo organizzativo
Comune di Forlì Unità sviluppo organizzativo SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLA POSIZIONE - 2012 Posizioni organizzative (tipo a) Alte professionalità (tipo b e c) Validato dall OIV il 30/11/2012 Premessa La
DettagliIL PERCHÉ DI UNA SCELTA
IL PERCHÉ DI UNA SCELTA IL CORSO DI LAUREA ILLUSTRATO AGLI STUDENTI A.A. 2015-2016 2 IDEE GUIDA 2 ESIGENZE DELLA SOCIETÀ 2 PROSPETTIVE PROFESSIONALI IL TERRITORIO ITALIANO È PREZIOSO E FRAGILE: DEVE ESSERE
DettagliSoci amministratori unici con tutela assicurativa INAIL
Ai gentili clienti Loro sedi Soci amministratori unici con tutela assicurativa INAIL Premessa L INAIL, con una nota, in risposta ad un quesito dell Ordine dei Consulenti del lavoro (prot. n. 60010 del
DettagliIl sistema di misurazione e valutazione della performance di Éupolis Lombardia
Il sistema di misurazione e valutazione della performance di Éupolis Lombardia Report a cura del Nucleo di Valutazione delle Prestazioni Dirigenziali Settembre 2014 1 Premessa Il Report Il sistema di misurazione
DettagliIL PROCESSO DI BUDGETING. Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna
IL PROCESSO DI BUDGETING Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna Il processo di budgeting Il sistema di budget rappresenta l espressione formalizzata di un complesso processo
DettagliComune di Pietrabbondante
Comune di Pietrabbondante IL SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLA PRESTAZIONE DEI RESPONSABILI DI SERVIZIO Sommario 1. Finalità della 2 2. Aree di 2 3. La metodologia di 3 4.La scheda di dei responsabili di servizio
DettagliI4G LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA GESTIONALE
I4G LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA GESTIONALE 1. CARATTERISTICHE DEL CORSO CLASSE DI CORSO: LM-31 Ingegneria Gestionale NORMATIVA DI RIERIMENTO: DM 270/2004 DIPARTIMENTO DI RIERIMENTO: Ingegneria Industriale
Dettagli2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi
FORMAZIONE DEGLI ALIMENTARISTI E DEGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE (OSA) AI SENSI DELLA D.G.R. LIGURIA 29/06/2012 N. 793 1. Introduzione Un efficace formazione e un adeguato addestramento del personale
DettagliREGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN SICUREZZA DEI SISTEMI E DELLE RETI INFORMATICHE
REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN SICUREZZA DEI SISTEMI E DELLE RETI INFORMATICHE 1. Il presente Regolamento specifica gli aspetti organizzativi del corso di laurea in Sicurezza dei sistemi
DettagliToscana: Insediamento giovani agricoltori Misura 112 PSR 2007-2013 - Pacchetto Giovani
Toscana: Insediamento giovani agricoltori Misura 112 PSR 2007-2013 - Pacchetto Giovani Descrizione In breve La misura è finalizzata a favorire l occupazione e il ricambio generazionale nel settore agricolo.
DettagliProject Management. Modulo: Introduzione. prof. ing. Guido Guizzi
Project Management Modulo: Introduzione prof. ing. Guido Guizzi Definizione di Project Management Processo unico consistente in un insieme di attività coordinate con scadenze iniziali e finali, intraprese
Dettagliquarto ciclo di incontri per conoscere le professioni
COSTRUIRE IL FUTURO: PROFESSIONI E INNOVAZIONE quarto ciclo di incontri per conoscere le professioni Il mondo della STATISTICA: 30 novembre 2007 A cura di Città dei Mestieri di Milano e della Lombardia
DettagliL AP come elemento qualificante della mission didattica degli Atenei
L AP come elemento qualificante della mission didattica degli Atenei Convegno Nazionale RUIAP Riconoscimento degli apprendimenti e certificazione delle competenze: sfide per l Università e per il Paese
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 -
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016-1 1. Introduzione: organizzazione e funzioni del Comune. Con l approvazione del presente Programma Triennale della Trasparenza e dell
DettagliPremesso che. Tutto ciò premesso
BANDO PER L ISTITUZIONE DI UN CENTRO DI SERVIZIO PER IL VOLONTARIATO NELLA PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA AI SENSI DELL ART.15 DELLA LEGGE 11 AGOSTO 1991, N. 266 E DEL DECRETO DEL MINISTERO DEL TESORO 8
DettagliAGENDA 21 LOCALE DELLE PROVINCE D ABRUZZO
Regione Abruzzo AGENDA 21 LOCALE DELLE Rete Agende 21 Locali della Regione Abruzzo PIANO DI LAVORO della PROVINCIA DELL AQUILA PREMESSA L Agenda 21 è il documento messo a punto a livello mondiale durante
DettagliAutomazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it
Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione
DettagliPRINCIPI FONDAMENTALI...
QUALITA DEL SERVIZIO 1) PREMESSA... 2 2) PRINCIPI FONDAMENTALI... 2 2.1) EFFICIENZA NEL SERVIZIO... 2 2.2) CONTINUITÀ... 2 2.3) IMPARZIALITÀ DI TRATTAMENTO... 3 2.4) SALUTE, SICUREZZA ED AMBIENTE... 3
DettagliPer la realizzazione delle opere ospedaliere: dal rilevamento delle esigenze all avvio dei progetti
Le metodologie di elaborazione degli strumenti di espressione della domanda e di verifica del progetto Per la realizzazione delle opere ospedaliere: dal rilevamento delle esigenze all avvio dei progetti
DettagliAllegato alla DGR n. del
Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)
DettagliPiano delle Performance
Comune di Pavullo nel Frignano Provincia di Modena Bilancio di Previsione 2011 Bilancio Pluriennale 2011 / 2013 Piano delle Performance *** Documento sulla compatibilità del sistema di programmazione,
DettagliPROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE
PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso
DettagliSistema di Gestione della Sicurezza CLAUDIO SOAVE
Sistema di Gestione della Sicurezza CLAUDIO SOAVE L organizzazione della sicurezza secondo D.Lgs. 81/08 Al datore di lavoro vengono attribuiti compiti di regia e di programmazione della sicurezza in azienda,
DettagliSistema di Gestione per la Qualità
MQ 04 Sistema di Gestione per la N. Revisione e data Motivo della modifica Rev, 02 del 03.03.2008 Adeguamento dello scopo Redatto Verificato Approvato RD RD DS 4.0 SCOPO SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ
DettagliCONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA. Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA
CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA Protocollo d Intesa per l attuazione del Contratto del Lago di Bolsena PREMESSO CHE la Direttiva 2000/60/CE del Parlamento
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI G. d ANNUNZIO - FACOLTA DI SCIENZE MANAGERIALI REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI 1
UNIVERSITA DEGLI STUDI G. d ANNUNZIO - FACOLTA DI SCIENZE MANAGERIALI REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI 1 Art. 1 - Riconoscimento dei crediti universitari. Art. 2 - Competenza. 1 ART. 23 Regolamento
DettagliISO 14001:2015 Le nuove prospettive dei Sistemi di Gestione ambientali. Roma 22/10/15 Bollate 05/11/15
ISO 14001:2015 Le nuove prospettive dei Sistemi di Gestione ambientali Roma 22/10/15 Bollate 05/11/15 EVOLUZIONE DELLA NORMA ISO 14001 Prima pubblicazione: 1996 Prima revisione: 2004 (introdotti cambiamenti
DettagliINDICE 1.SCOPO 2.CAMPO DI APPLICAZIONE 3.RESPONSABILITÀ 4.DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ 5.INDICATORI DI PROCESSO 6.RIFERIMENTI 7.
www.iacpignataromaggiore.it Proc.09 Stesura del POF INDICE 1.SCOPO 2.CAMPO DI APPLICAZIONE 3.RESPONSABILITÀ 4.DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ 5.INDICATORI DI PROCESSO 6.RIFERIMENTI 7.ARCHIVIAZIONI SCOPO Questa
DettagliISTITUTO TECNICO E. Mattei DECIMOMANNU (CA)
ISTITUTO TECNICO E. Mattei DECIMOMANNU (CA) INDIRIZZI, PROFILI, QUADRI ORARI E RISULTATI DI APPRENDIMENTO DEL SETTORE ECONOMICO INDIRIZZI: - B1 Amministrazione, finanza e marketing (Ragioniere Perito Commerciale
DettagliModelli Aziendali per le Amministrazioni Pubbliche a.a. 2009-2010
Modelli Aziendali per le Amministrazioni Pubbliche a.a. 2009-2010 Fonte: Decimo rapporto sullo stato del sistema universitario (dicembre 2009) Studenti immatricolati Maturi anno 2007 Immatricolati a.a.
Dettagli8.1.2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 1 DELIBERAZIONE 23 dicembre 2013, n. 1171
8.1.2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 1 DELIBERAZIONE 23 dicembre 2013, n. 1171 Primi indirizzi per la realizzazione dei percorsi di formazione per tecnici abilitati alla certificazione
DettagliCOMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE
COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE Approvato con deliberazione giuntale n. 116 del 29/09/2005, dichiarata immediatamente esecutiva ai sensi
DettagliPROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A
PROTOCOLLO D'INTESA TRA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE (di seguito denominato Ministero) E DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A (di seguito denominata Casa Editrice) VISTO il decreto legislativo 16 aprile 1994, n.
DettagliCOMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA
COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1
DettagliLA TECNICA MANUALE NELL ERA ERA DIGITALE IN RADIOLOGIA: INTEGRAZIONE TRA RICERCA E DIDATTICA NELL ANALISI DEI DATI DI ESPOSIZIONE
Convegno Nazionale Lo sviluppo inizia qui: assistenza, ricerca e didattica nelle professioni sanitarie Reggio Emilia, 11-12 dicembre 2008 LA TECNICA MANUALE NELL ERA ERA DIGITALE IN RADIOLOGIA: INTEGRAZIONE
DettagliCERTIFICAZIONE ISO 14001
CERTIFICAZIONE ISO 14001 Il Comune di Mozzate ha ottenuto la certificazione ambientale ISO 14001 in data 30.04.2003, ha difatti impostato e mantiene attivo un Sistema di Gestione Ambientale in linea con
Dettaglidella manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.
L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono
DettagliA.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti
L AINI ( ) è un Associazione di artigiani e di piccole e medie imprese appartenenti ai diversi settori merceologici i cui proprietari sono appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana in Croazia (CNI),
DettagliSCHEMA DEI REQUISITI PER LA CERTIFICAZIONE DELLA FIGURA DI ESPERTO IN GESTIONE DELL ENERGIA ENERGY MANAGER
SCHEMA DEI REQUISITI PER LA CERTIFICAZIONE DELLA FIGURA DI Il presente Schema è stato redatto in conformità alle Norme : UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2004 Sistemi Valutazione della conformità Requisiti generali
DettagliMANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA
Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento
DettagliUna premessa VALIDI Non Validi
Per una mappa delle competenze professionali dei pianificatori territoriali e urbanisti ordine degli a.p.p.c. di messina 26 gennaio 2012 Giuseppe Claudio Vitale - urbanista 1 Una premessa Non può esservi
DettagliGESTIONE DEI DOCUMENTI, DEI DATI E DELLE REGISTRAZIONI
Pagina 1 di 5 0. INDICE 0. INDICE... 1 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE... 2 2. RIFERIMENTI... 2 3. MODALITÀ OPERATIVE... 2 3.1 Emissione... 2 3.2 Identificazione... 3 3.3 Distribuzione... 3 3.4 Modifica
DettagliSEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1
SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1 Per conseguire le finalità di cui all art. 4, secondo comma, della legge 19 novembre
DettagliGLI STUDI DI FATTIBILITA TECNICA ED ECONOMICA DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI
Corso di PROGETTAZIONE DEI SISTEMI DI TRASPORTO prof. ing. Agostino Nuzzolo Novembre 2006 GLI STUDI DI FATTIBILITA TECNICA ED ECONOMICA DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI 1 Lo studio di fattibilità tecnica ed
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliSEZIONE B REQUISITI DI ACCESSO E ARTICOLAZIONE DELLE PROVE
SEZIONE B REQUISITI DI ACCESSO E ARTICOLAZIONE DELLE PROVE Riferimenti normativi D.M. 9 settembre 1957 e sue modificazioni e integrazioni. Approvazione del regolamento sugli esami di Stato di abilitazione
DettagliINVITO alla partecipazione per la redazione del Regolamento Urbanistico
Ufficio Pianificazione Urbanistica ALLEGATO A INVITO alla partecipazione per la redazione del Regolamento Urbanistico Il Comune di Grosseto, nell ambito del processo di partecipazione alle scelte pianificatorie,
DettagliPotenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI
Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI OGGETTO: CORSI DI FORMAZIONE SULLA SICUREZZA PER LAVORATORI, PREPOSTI, DIRIGENTI - ART. 37 D. LGS. 81/08 Accordi Stato Regioni del 21 dicembre
DettagliMIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015
MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione
Dettaglib) attività divulgativa delle politiche di qualità dell ateneo nei confronti degli studenti;
Allegato n. 2 Linee Guida per la redazione della Relazione Annuale della Commissione Paritetica Docenti- Studenti Le Commissioni Didattiche Paritetiche, così come specificato nel Documento di Autovalutazione,
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI BARI Regolamento di Ateneo per il riconoscimenti di crediti formativi universitari (CFU)
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BARI Regolamento di Ateneo per il riconoscimenti di crediti formativi universitari (CFU) Art. 1 Ambiti d applicazione In attuazione della legislazione vigente (L. 64/2001; L.
DettagliAspetti regolatori per gli accumuli energetici. Federico Luiso
Aspetti regolatori per gli accumuli energetici Federico Luiso Autorità per l energia Pisa, 22 maggio 2013 1 INDICE 1. Caratteristiche della regolazione attraverso i progetti pilota 2. Il quadro normativo
Dettagli