Il procedimento di autorizzazione
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- Valerio Miele
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1 Dipartimento Vigilanza Bancaria e Finanziaria Il procedimento di autorizzazione Roma, 1 luglio 2015 Agostino Di Febo Servizio Costituzioni e gestione delle crisi Divisione Costituzioni banche e intermediari finanziari
2 Agenda Il procedimento di autorizzazione termini fasi provvedimento definitivo L istruttoria Criteri e profili di valutazione Il procedimento di autorizzazione Roma, 1 luglio 2015
3 Il periodo transitorio Il procedimento di autorizzazione Roma, 1 luglio 2015
4 Termini per la presentazione delle istanze 12 maggio 2015 Stop iscrizione elenchi 11 luglio ottobre maggio 2016 Oltre.. Presentazione dell istanza di autorizzazione Stop istanze Stop periodo transitorio Potranno continuare ad operare solo i soggetti per i quali è pendente il procedimento di autorizzazione Istruttoria Il procedimento di autorizzazione Roma, 1 luglio 2015
5 Fasi del procedimento Il procedimento di autorizzazione Roma, 1 luglio 2015
6 Il provvedimento definitivo /1 Autorizzazione Iscrizione avvio vigilanza decadenza revoca Rinuncia espressa Mancato avvio dell operatività -12 mesi - Mancato esercizio dell operatività -18 mesi - Mancato raggiungimento della soglia dimensionale < > -5 anni - CANCELLAZIONE Il procedimento di autorizzazione Roma, 1 luglio 2015
7 Il provvedimento definitivo /2 Diniego Liquidazione/ modifica dello statuto Cancellati dall elenco speciale Confidi < > Restano iscritti nell apposita sezione dell elenco generale ex art. 155 comma 4 quater del «vecchio» TUB Eliminano ogni riferimento all iscrizione nell elenco ex art. 107 In attesa della costituzione dell elenco ex art. 112 del «nuovo» TUB Il procedimento di autorizzazione Roma, 1 luglio 2015
8 Agenda Il procedimento di autorizzazione termini fasi provvedimento definitivo L istruttoria Criteri e profili di valutazione La procedura di iscrizione al nuovo albo Roma, 1 luglio 2015
9 Criteri e profili di valutazione Il procedimento di autorizzazione Roma, 1 luglio 2015
10 La sana e prudente gestione Nelle proprie valutazioni la Banca d Italia riserva attenzione a che l iniziativa sia tale da configurare un operatore adeguatamente strutturato sotto il profilo organizzativo e commerciale, dotato di risorse tecniche e umane qualitativamente e quantitativamente adeguate a presidiare i rischi tipici dell attività svolta Qualità e adeguatezza degli assetti organizzativi di governo Coerenza complessiva del progetto rispetto alle caratteristiche dell intermediario e del mercato di riferimento Sostenibilità dell iniziativa sotto i profili patrimoniale, reddituale e finanziario Trasparenza verso l OdV Il procedimento di autorizzazione Roma, 1 luglio 2015
11 Il programma di attività /1 Il procedimento di autorizzazione Roma, 1 luglio 2015
12 Il programma di attività /2 Illustra le linee di sviluppo dell operatività del confidi e i relativi riflessi sulle grandezze patrimoniali, economiche e finanziarienella fase di avvio dell operatività Rende conto della concreta sostenibilità dell iniziativa nel mediolungo periodo 3 anni Orizzonte temporale Confidi < > 5 anni Il procedimento di autorizzazione Roma, 1 luglio 2015
13 Il programma di attività /3 Linee di sviluppo dell operatività Obiettivi di sviluppo Attività programmate Strategie funzionali alla loro realizzazione Relazione previsionale sui profili tecnici e sull adeguatezza patrimoniale Investimenti Coperture finanziarie Risultati economici attesi Rispetto dei requisiti prudenziali Il procedimento di autorizzazione Roma, 1 luglio 2015
14 Il programma di attività /2 Deve consentire a BI di verificare che la società richiedente l autorizzazione: abbia piena cognizione di rischi e opportunità dell iniziativa intrapresa abbia effettuato una pianificazione attenta e dettagliata di tutte le variabili che incidono sugli equilibri tecnici del confidi sia capace di stimare correttamente i rischie i connessi fabbisogni patrimoniali e organizzativi, attuali e prospettici Deve dare conto della concreta sostenibilità dell iniziativa nel medio lungo periodo I bilanci previsionali devono fondarsi su ipotesi coerenti con il mercatodi riferimento, con l organizzazione interna e con l andamento registrato dalla società negli anni precedenti Il procedimento di autorizzazione Roma, 1 luglio 2015
15 L attendibilità delle stime ATTENDIBILITÀ coerenza Mercato di riferimento Organizzazione interna Andamenti precedenti Proiezioni di sviluppo fondate su ipotesi prudenti e in linea con l andamento del mercato di riferimento e le risorse disponibili; La profittabilità assicurata dall attività core Politiche di pricingcoerenti con l andamento del mercato e con il profilo di rischio prescelto nonché con la necessità di mantenere corretti rapporti con la clientela; Valutazione del portafoglio crediti attenta, prudente e coerente con la rischiosità del settore di attività; Evoluzione dei costi operativi coerente con l assetto organizzativo prescelto e con le ipotesi di sviluppo operativo Simulazioni di impatto di scenari avversi (e conseguenti interventi correttivi) Il procedimento di autorizzazione Roma, 1 luglio 2015
16 L attendibilità delle stime CAPITALE MINIMO FONDI PROPRI Capitale iniziale necessario ai fini del rilascio dell autorizzazione Importo minimo, diverso in ragione della tipologia di intermediario Confidi: 2 milioni di euro Primo presidio a fronte dei rischi connessi con l attività e principale parametro di riferimento per gli istituti prudenziali e per le valutazioni dell Autorità di vigilanza dipende dalla complessiva esposizione ai rischi aziendali Nell ambito del procedimento di autorizzazione, la Banca d Italia può disporre una verifica in ordine all esistenza e all ammontare del patrimonio
17 Fondi pubblici Non sono computabili nei fondi propri i fondi pubblici che: Presentano vincoli di destinazione Sono assegnati al confidi in gestione Sono disciplinati da regolamenti dell Unione Europea e gestiti dalle Regioni sulla base di apposite convenzioni L inclusione dei fondi pubblici tra gli elementi dei fondi propri è valutata dalla Banca d Italia: Caso per caso Non affidati in gestione Effettiva assenza di vincoli di destinazione
18 Il tutoring Nella fase iniziale, gli intermediari finanziari possono stabilire forme di collaborazione e supporto con soggetti «più esperti» Ricorrendone le condizioni, il tutoraggio può anche essere accompagnato da rapporti partecipativi del tutor o da altri rapporti idonei a rafforzare il legame tra i due soggetti (es. quote strumenti computabili nei fondi propri) Finalità diversa da outsourcing: sviluppo di competenze specialistiche, formazione personale Standing del tutor: può essere solo una banca o un intermediario finanziario autorizzato Il contratto: deve definire chiaramente i contenuti dell attività (supporto operativo/commerciale; disegno e implementazione controlli interni; formazione del personale) e stabilire i presidi a fronte di eventuali conflitti di interesse (no condivisione del patrimonio informativo) Il procedimento di autorizzazione Roma, 1 luglio 2015
19 Agenda Il procedimento di autorizzazione Roma, 1 luglio 2015
20 I partecipanti Piccole e medie imprese industriali, commerciali, turistiche e di servizi Imprese artigiane e agricole Liberi professionisti imprese di maggiori dimensioni rientranti nei limiti dimensionali UE a fini interventi BEI Non più di un sesto della compagine Imprese non finanziarie di grandi dimensioni ed enti pubblici e privati le piccole e medie imprese dispongano almeno della metà più uno dei voti esercitabili nell'assemblea la nomina dei componenti degli organi che esercitano funzioni di gestione e di supervisione strategica sia riservata all'assemblea Enti pubblici e privati e imprese di maggiori dimensioni possono sostenere l'attività attraverso contributi e garanzie non finalizzati a singole operazioni; possono partecipare agli organi elettivi dei confidi con le modalità purché la nomina della maggioranza resti riservata all assemblea
21 Requisiti dei partecipanti QUALITÀ SOLIDITÀ FINANZIARIA Onorabilità Correttezza Competenza Capacità di: Finanziare l acquisizione Assicurare risorse per il regolare esercizio dell attività Mantenere una struttura finanziaria equilibrata Capacità di assicurare il rispetto dei requisiti e delle disposizioni prudenziali L autorizzazione non essere rilasciata in caso di fondato sospetto che la partecipazione sia connessa ad operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo
22 Requisiti degli esponenti ONORABILITÀ PROFESSIONALITÀ INDIPENDENZA Di coloro che svolgeranno funzioni di amministrazione, direzione e controllo Il procedimento di autorizzazione Roma, 1 luglio 2015
23 Agenda Il procedimento di autorizzazione Roma, 1 luglio 2015
24 Esternalizzazione Non può: funzioni operative o di controllo determinare una delega di responsabilità mettere a repentaglio la qualità del controllo interno dell IF impedire alla Banca d Italia di controllare che gli intermediari si conformino alle disposizioni loro applicabili Condizioni: Non è possibile esternalizzare attività degli organi aziendali o aspetti nevralgici del processo creditizio Non si deve pregiudicare la capacità del confidi di reinternalizzare, in caso di necessità, la funzione in outsourcing Il fornitore di servizi deve disporre delle competenze e delle autorizzazioni richieste dalla legge, prestare il servizio in maniera efficace, garantire la protezione delle informazioni riservate e collaborare con l autorità di vigilanza L intermediario finanziario deve controllare efficacemente le funzioni esternalizzate e gestire i rischi connessi attraverso adeguati presidi contrattuali (SLA, way out, reportistica, accesso) e organizzativi (flussi informativi, ruolo del referente interno)
25 Governance Un adeguato assetto di governance dovrà assicurare un appropriato bilanciamento di poteri, una equilibrata composizione degli organi sociali ed evitare situazioni di stallo decisionale Evitare la composizione pletorica dell organo amministrativo Istituire organi collegiali in luogo dell organo monocratico; Evitare l adozione di modelli di amministrazione congiuntiva o disgiuntiva, in quanto il primo modello porta ad un concreto rischio di stallo decisionale, mentre il secondo non assicura la necessaria dialettica interna; Evitare la coincidenza nello stesso soggetto di cariche gestionali e di controllo (es. AD che ricopre anche la carica di referente della funzione di internal audit o compliance). Il procedimento di autorizzazione Roma, 1 luglio 2015
26 Agenda Il procedimento di autorizzazione Roma, 1 luglio 2015
27 Il sistema dei controlli interni Strategie, politiche e processi per la gestione dei rischi cui l intermediario è o potrebbe essere esposto 1 livello Controlli di linea (corretto svolgimento delle operazioni; sono effettuati dalle stesse strutture operative, anche mediante procedure automatizzate) 2 livello Controlli sulla gestione dei rischi (definizione delle metodologie di misurazione dei rischi aziendali; sono svolti da strutture diverse da quelle produttive) Controlli di conformità (valutazione dell adeguatezza delle procedure interne rispetto all obiettivo di prevenire la violazione di leggi, regolamenti e norme di autoregolamentazione) 3 livello Revisione interna/internal audit (valutazione periodica della completezza, della funzionalità delle funzioni aziendali) Il procedimento di autorizzazione Roma, 1 luglio 2015
28 Il sistema dei controlli interni /2 I confidi istituiscono funzioni aziendali di controllo permanenti e indipendenti, organizzate secondo il principio di proporzionalità In ogni caso: Non è possibile accentrare anche i controlli di primo livello Le funzioni di controllo sono caratterizzate dall autorità, dall adeguatezza e dalle competenze delle risorse Si deve garantire l indipendenza gerarchica dalle funzioni sottoposte al controllo La remunerazione di coloro che partecipano alle funzioni aziendali di controllo non deve compromettere l obiettività della funzione I responsabili delle funzioni di controllo devono essere collocati in posizione gerarchico funzionale adeguata e riferiscono direttamente agli organi aziendali Il procedimento di autorizzazione Roma, 1 luglio 2015
29 Dipartimento Vigilanza Bancaria e Finanziaria Grazie per l attenzione Roma, 1 luglio 2015 Agostino Di Febo Servizio Costituzioni e gestione delle crisi Divisione Costituzioni banche e intermediari finanziari
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