Rifiuti a Grosseto alcune risposte.

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1 Rifiuti a Grosseto alcune risposte. La problematica della gestione dei rifiuti sta assumendo un valore sempre più rilevante nella nostra società. Siamo un gruppo di giovani grossetani laureati in ingegneria che ha deciso di approfondire tale questione e rendere pubbliche le considerazioni da noi fatte. I dati di cui siamo in possesso provengono da fonti ufficiali (PIRU, Piano provinciale e regionale dei rifiuti). Alle spalle abbiamo l organizzazione della conferenza: Gestione dei rifiuti a Grosseto:presente, futuro e proposte (riportata a fine documento) alla quale sono intervenuti esperti in vari settori. Data la vastità dell argomento trattato abbiamo voluto rispondere in maniera semplice e sintetica, senza addentrarci troppo nei particolari. Le documentazioni ci permetterebbero di scendere molto più nello specifico. Per eventuali approfondimenti e chiarimenti: -Che fine fanno i nostri rifiuti? I rifiuti del cittadino sono quelli Solidi urbani (Non considerando i rifiuti speciali, ovvero ospedalieri, industriali ) che possono essere conferiti in discarica, inceneriti o riciclati (sta al Piano dei rifiuti organizzare lo smaltimento nelle province). ricerchio@gmail.com -Dove sono le discariche? Nella provincia di Grosseto sono attualmente attive tre discariche: -Civitella Paganico (Cannicci) -Manciano (Tafone) -Grosseto (Le Strillaie) Complessivamente in tutta la toscana le discariche hanno un autonomia stimata fino all inizio del Che cos è un inceneritore? L inceneritore è un impianto per la combustione dei rifiuti, allo scopo di ridurne notevolmente il volume occupato. La massa dei rifiuti, in tal modo, viene trasformata principalmente in ceneri residue della combustione ed in fumi, energia elettrica e/o calore. Le ceneri (circa il 25% dei rifiuti bruciati) sono rifiuti speciali e in parte pericolosi che dovranno essere smaltiti in particolari discariche, mentre i fumi dovranno essere trattati (per diminuirne la tossicità) prima di essere dispersi in atmosfera. L inceneritore deve essere alimentato, oltre che dal CDR (Combustibile Derivato da Rifiuti, verrà spiegato in seguito), da un combustibile aggiuntivo (es. metano) poiché i rifiuti devono bruciare a temperature superiori agli 850 C per evitare concentrazioni troppo elevate di alcuni inquinanti come la diossina.

2 -Sono presenti inceneritori in Toscana? SI. In Toscana sono presenti otto inceneritori e ne sono in programma altri cinque, di cui uno nei dintorni di Grosseto. Riportiamo, nella seguente tabella, l elenco degli inceneritori attualmente attivi in Toscana. Prov Comune Tecnologia Linee Capacità autorizzata TOTALE trattato 2006 AR Arezzo Griglia , ,00 FI Rufina Griglia , ,60 LI Livorno Griglia , ,00 Castelnuovo di LU Garfagnana Griglia , ,79 LU Pietrasanta Letto fluido , ,18 PI Pisa Griglia , ,00 Tamburo PT Montale Rotante , ,79 SI Poggibonsi Griglia mobile , ,00

3 -Che cos è il CDR? Il CDR (Combustibile Derivato da Rifiuti) è un combustibile solido secco privato di materiali non combustibili (vetro, metalli, inerti) e della frazione umida (materia organica come scarti alimentari, agricoli, etc.). Nella produzione di CDR è ammessa una percentuale massima del 50% in peso dei rifiuti che per legge possono divenire CDR anche se inizialmente destinati ad altri processi di smaltimento (D.M. 72/98): plastiche non clorurate (PET, PE, ); poliaccoppiati (come contenitori Tetrapak); gomme sintetiche non clorurate; resine e fibre artificiali e sintetiche con contenuto di cloro inferiore a 0.5% in massa; pneumatici fuori uso (PFU). Le plastiche sono fondamentali per garantire un sufficiente potere calorifico. La produzione di CDR richiede una notevole manipolazione dei rifiuti, smentendo l opinione che il suo incenerimento migliori il quadro energetico. -I materiali che compongono il CDR sono riciclabili? SI. Buona parte delle plastiche non clorurate e delle gomme sintetiche non clorurate potrebbero essere riciclate se si disponesse di una differenziazione più spinta e di impianti idonei (come il Centro Riciclo Vedelago srl Inoltre i pneumatici fuori uso potrebbero seguire un processo tramite il quale verrebbero trasformati in granulato per realizzare pavimentazioni antishock per parchi gioco, pannelli per l'isolamento acustico nell'edilizia residenziale ed industriale, materassini antivibranti per applicazioni industriali e ferrotranviarie e elementi d'arredo urbano (come la ditta SYCOREX RICERCHE ITALIA S.p.A. ). -CDR e incenerimento risolvono definitivamente il problema? No. L incenerimento produce ceneri (25% dei rifiuti in entrata), ciò significa che sono comunque necessarie le discariche. Si abbatte il 75% di massa ma si producono rifiuti molto più pericolosi (fumi, ceneri, polveri, filtri da smaltire, acque reflue ). L intero processo (compresa la produzione di CDR) sarebbe addirittura svantaggioso se non usufruisse degli incentivi statali chiamati CIP 6. I costi di tali incentivi ricadono sulle bollette degli utenti sotto forma di una tassa per il sostegno delle fonti rinnovabili. Questa modalità di produzione di energia era infatti considerata, sebbene in violazione alle normative europee in materia, come da fonte rinnovabile (assimilata) alla stregua dell idroelettrico, del solare, dell eolico e del geotermico. -Esistono alternative valide all incenerimento e al CDR? Si, un esempio è il centro di riciclaggio spinto di Vedelago (TV), famoso per la sua capacità di riciclare quasi il 100% dei rifiuti differenziati che riceve. Questo centro è capace di riciclare buona parte dei materiali propri del CDR, valorizzandoli. Tutto ciò è il risultato di una politica tesa a privilegiare: - la raccolta differenziata; - la riduzione dei rifiuti difficilmente riciclabili (Tetrapak, ); - la cultura del riutilizzo. Tale impianto, di tecnologia standard, richiede un investimento non intensivo e tempi di realizzazione ridotti. Inoltre il prezzo delle materie riciclate sta crescendo in modo esponenziale, incrementando continuamente l utile derivante da tale attività.

4 -Qual è la gestione futura dei rifiuti prevista dal Piano provinciale? Il Piano provinciale prevede la realizzazione di: -impianto di selezione rifiuti solidi urbani indifferenziati per la produzione di CDR (Strillaie); -impianto di compostaggio per il trattamento della frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata (Strillaie, Tafone, Carboli, Zancona); -discarica in località Cannicci; -raccolta differenziata con varie modalità (compreso il porta a porta) a seconda del tipo di utenza e della tipologia di rifiuto; -obiettivo del 51% di raccolta differenziata al 2008; - passaggio dalla TARSU alla Tariffa sui rifiuti. L inceneritore di Scarlino, attualmente in fase di VIA (Valutazione d Impatto Ambientale), insieme agli impianti di valorizzazione della raccolta differenziata, è inserito nel quadro delle funzioni ulteriori (cioè non inserite direttamente nel Piano). L intero Piano è stato strutturato sulla base di un modello di previsione delle raccolte differenziate e dei rifiuti totali prodotti. Queste previsioni (soprattutto riguardo le raccolte differenziate) si sono rivelate errate. Basti pensare che nel 2006 il livello di raccolta differenziata avrebbe dovuto raggiungere il 42% circa, a fronte del 28% circa effettivamente raggiunto (la media regionale era il 33%).I dati sono calcolati secondo il metodo standard ARRR previsto dalla normativa regionale. Il piano ad oggi non è ancora completamente operativo.

5 -Come va la raccolta differenziata a Grosseto? Nel 2006 la Provincia di Grosseto, come evidenziato, era al di sotto della media regionale. Inoltre dal 2003 al 2006 questa percentuale è aumentata solo del 3%. Il seguente grafico evidenzia i livelli raggiunti dalla raccolta differenziata nelle varie aree provinciali toscane. RD rifiuti urbani al ,67 33,19 33,50 35,20 36,41 38,63 media regionale 33,42% 37,99 Kg/ab/anno ,18 25,97 28, ATO 1-MS ATO 2-LU ATO 3-PI ATO 4-LI ATO 5-PT+cev ATO 6-FI ATO 7-AR ATO 8-SI ATO 9-GR ATO 10-PO -Cosa significa Valorizzare i rifiuti? Valorizzare per noi significa, ricondurre ad una nuova vita ogni materiale di scarto. L incenerimento ne decreta la definitiva morte, mentre il riciclo spinto ne porta alla luce l effettivo valore economico, trasformando ciò che per la collettività è un onere in materie prime seconde. Il tutto dovrebbe quindi tradursi in una cospicua riduzione delle spese di smaltimento ed in un guadagno sia economico che ambientale.

6 Privilegiando la Raccolta Differenziata (come accade in alcune aree del nord che superano l 80% di RD) sarebbe possibile ridurre sia il conferimento in discarica sia evitare le emissioni di fumi dovuti ad incenerimento dei rifiuti. Ci sono già realtà affermate anche in Italia che applicano con successo questa politica, facciamolo anche a CASA NOSTRA! CONCLUSIONI Una corretta politica di gestione dei rifiuti dovrebbe prendere in considerazione tutte le opzioni e scegliere quella soluzione che risulti più vantaggiosa per la salute dei cittadini, dell ambiente e per la valorizzazione del territorio. Il piano provinciale, scegliendo la via dell incenerimento, sta privilegiando una via solo economicamente vantaggiosa (incentivi statali) trascurando altri aspetti fondamentali. L incenerimento dovrebbe essere soltanto l ultima opzione da prendere eventualmente in considerazione; prima occorre puntare tutto sulla raccolta differenziata e sulla filosofia rifiuti zero soprattutto nel nostro territorio, vocato principalmente all agricoltura e al turismo (siamo il primo distretto rurale d Europa). L impianto di produzione CDR previsto alle Strillaie (di notevoli dimensioni) limita indirettamente la raccolta differenziata perché deve ricevere un determinato quantitativo di rifiuti (90.000t circa), pena l aumento eccessivo dei costi di conferimento. Puntiamo a sensibilizzare le istituzioni affinché abbandonino la politica dell incenerimento ed adottino la filosofia del Riciclo. Proponiamo quindi l adozione di un nuovo piano per la gestione dei rifiuti che ponga al primo posto la raccolta differenziata e la realizzazione delle strutture che la valorizzino come già sta accadendo in altre province. I tempi, seppur ristretti, permetterebbero comunque di realizzare i giusti impianti per un riciclaggio spinto. Inoltre la politica della selezione e rigenerazione dei rifiuti, data la manualità di certe operazioni, genera impatti occupazionali 50 volte superiori a quelli dell incenerimento e con costi complessivi ridotti. In provincia di Grosseto non esistono centri di riciclaggio del multimateriale ma solamente un impianto della ditta Ecolat che divide le varie tipologie che compongono il multimateriale per poi inviarle ad aziende terze. Aumentare la percentuale di raccolta differenziata con mezzi come il porta a porta ha senso solo se sono presenti impianti di riciclaggio spinto che non presentano scarti di processo. Da mesi teniamo contatti con la Direttrice del centro di riciclaggio di Vedelago che aspetta una nostra visita per illustrarci le possibilità di realizzazione di un impianto di riciclaggio spinto adatto alle nostre esigenze. Attendiamo solo la disponibilità di qualche autorità locale che possa essere disponibile a visitare il centro e a collaborare. Vi invitiamo a visitare il blog ( ed a inviarci i vostri commenti. A cura di Lucio Cinà Alessandro Ronconi Riccardo Vercelli Grosseto, 8/8/2008 ricerchio@gmail.com

7 Sunto della conferenza: Gestione dei rifiuti a Grosseto: Presente, Futuro e Proposte La conferenza si è tenuta a Grosseto il 4 Luglio Alcuni esperti sono intervenuti per aiutarci a districare la realtà dei rifiuti, in particolare quella di casa nostra. Il primo intervento, dedicato interamente alla presentazione del progetto da realizzarsi nel sito delle Strillaie, è stato quello dell Ing. Andrea D angelo. L esposizione precisa e dettagliata ha messo in evidenza la funzione che dovrebbero avere questi due futuri impianti. -Un impianto di compostaggio con lo scopo di produrre ammendante per terreni agricoli e FOS (Frazione Organica Stabilizzata) -Un impianto di Produzione CDR (Combustibile da Rifiuti). La normativa nazionale prevede che almeno il 50% del CDR provenga da Rifiuti Urbani Indifferenziati (il restante può derivare da rifiuti speciali). Il CDR ha come solo ed unico scopo L INCENERIMENTO. La provincia aveva in programma l adeguamento dell INCENERITORE di Scarlino per smaltire il CDR in provincia. Visti i recenti sviluppi, attualmente le intenzioni delle istituzioni non sono molto chiare a riguardo. Il secondo intervento è stato quello di un autorevole medico pediatra, della Società Internazionale Medici per l Ambiente: dott. Giovanni Ghirga. La presentazione, molto efficace, si è concentrata su alcune conseguenze dovute all INCENERIMENTO dei rifiuti. Alcune emissioni, secondo ricerche e studi ufficiali, si sono rilevate particolarmente nocive per l uomo, e sarebbero addirittura collegate con patologie tumorali. Molto pericolose sono le Nano particelle (PM 2.5 e PM 0.01) anche perché attualmente non prese in considerazione nelle normative. Queste polveri, essendo molto sottili, sono in grado di viaggiare indisturbate fino a 300Km di distanza e di passare attraverso le membrane cellulari, penetrando all interno dei nostri organismi e alterando, talvolta, il codice genetico (DNA). Il Terzo intervento è stato quello dell imprenditrice Carla Poli, direttrice del Centro di Riciclo di Vedelago, famoso per la capacità di riciclare quasi il 100% della quantità di rifiuti che riceve. La sua spontaneità ha messo in evidenza come LA VOLONTA POLITICA ed una MODESTA TECNOLOGIA permettano di RIDURRE gran parte dei rifiuti che attualmente vengono inceneriti. Il Centro riceve in ingresso i rifiuti riciclabili provenienti da vari comuni ed aziende private per un equivalente di UN MILIONE di abitanti seviti (La Provincia di Grosseto ne ha circa ). Si tratta di un impianto di tecnologia standard e facilmente replicabile. Nuovi esempi stanno sorgendo a Colleferro (consorzio GAIA), a Tergu (SS). Infine la Dott.ssa Stefania Giansanti, ricercatrice presso l Università di Siena, ha fatto una panoramica sulle iniziative utili per l abbattimento di alcune classi di rifiuti: -Distribuzione di saponi, detersivi e latte alla Spina; -Riduzione degli imballaggi superflui ; -Chiarificazioni sulla potabilità e l utilizzo dell acqua da rubinetto. Un po più consapevoli del mondo in cui viviamo, ci siamo resi conto che non possiamo far prendere alle sole istituzioni decisioni così importanti che riguardano da vicino il nostro futuro e la nostra salute. Forti di una notevole partecipazione, è già nostra intenzione continuare a rendere tutti più consapevoli di una realtà che ci tocca da vicino ogni giorno, sia con altre conferenze che con mezzi informatici. ricerchio@gmail.com

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