STRUTTURE DI ALLEVAMENTO

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1 STRUTTURE DI ALLEVAMENTO Sistemi zootecnici Le stalle per bovini Prof. ntonio Zullo

2 2.2. Le stalle per bovini Le strutture di allevamento dei bovini presentano caratteristiche diversificate in funzione del sistema di allevamento e, nell ambito di questo, in base alle categorie degli animali allevati. Di seguito si riportano gli elementi costruttivi delle stalle per vacche da latte a stabulazione fissa a stabulazione libera - a lettiera permanente - a lettiera inclinata - a cuccette Prof. Atonio Zullo

3 La stalla Deve garantire il benessere animale ovvero garantire le cinque libertà : -libertà dalla fame -libertà dal disagio fisico e termico -libertà da traumi e malattie -libertà da paura e stress -libertà dalle deviazioni dal comportamento normale

4 La stalla soddisfare le esigenze dell allevatore: possibilità di controllo degli animali possibilità di controllo alimentazione possibilità di controllo della produzione meccanizzazione realizzazione di un guadagno massima produzione con minor costi!

5 La stalla Suddivisione in zone: Area di alimentazione :possibilmente coperta per evitare di bagnare l alimento in caso di pioggia Area di esercizio: in genere scoperta e all esterno Area di riposo: area coperta tranquilla, pulita, permette riposo degli animali in decubito Zona di mungitura: Raggruppamento delle vacche, Sala di Mungitura, Raccolta e stoccaggio del latte.

6 STALLA Area di riposo L area di riposo o di decubito è l'area in cui gli animali riposano e/o ruminano (i ruminanti dormono per circa 6h/d, ruminano per circa 12 h/d ed ingeriscono alimenti per circa 6 h/d) e quindi stanno sdraiati, normalmente sul fianco destro, in posizione di decubito. L area di riposo deve essere sana, confortevole sia per temperatura che per umidità che per aerazione e con pavimento morbido.

7 STALLA Area di alimentazione L'area di alimentazione è l'area in cui agli animali è somministrata la razione ed in cui essi trascorrono circa 1/4 della giornata ed emettono circa 2/3 delle feci: nella stabulazione fissa è attigua ma non separata dall'area di riposo, in quella libera è in genere sistemata ortogonalmente o parallelamente all'area di riposo da cui è però sempre nettamente distinta Corsia di foraggiamento: passaggio mezzi per la distribuzione dell alimento Mangiatoia Corsia di alimentazione

8 STALLA Area di esercizio La area di esercizio o di passeggio è l'area in cui l'animale circola liberamente nella stabulazione libera per tutto il giorno ed in cui permane per 6 12 h/d (vi compie la deambulazione e una parte della ruminazione) nella stabulazione fissa per qualche ora soltanto a piacimento dell'allevatore. Ginnastica funzionale

9 La stalla Nella stabulazione fissa si utilizzano stalle chiuse, in cui gli animali rimangono legati alla posta per l intera durata del ciclo produttivo.. Nella stabulazione libera si possono utilizzare - stalle chiuse, in cui gli animali sono liberi di muoversi; - stalle aperte, in cui gli animali possono stare all aperto o nelle aree coperte da tettoie (zone di alimentazione e riposo); - stalle miste, rappresentate da stalle chiuse e paddock esterni

10 I vantaggi della stabulazione fissa sono: a) possibilità di trattare il singolo animale per vaccinazioni, terapie, fecondazioni, visite, alimentazione; b) maggiore pulizia delle vacche; c) possibilità di non decornificare; d) minore superficie coperta per capo allevato; h) maggiore economicità, quando il numero di bovine è ridotto, grazie alle strutture più semplici e all'eliminazione della sala di mungitura; i) impatto ambientale più contenuto, per minore produzione di odori molesti e di reflui, mancando quelli provenienti dalla sala di mungitura e dalle aree esterne scoperte.

11 Vantaggi della stabulazione libera a) sensibile riduzione della manodopera per il governo degli animali; b) minor fatica e maggiore igiene nella mungitura; c) migliore qualità del latte dal punto di vista igienico-sanitario e tecnologico; d) più facile meccanizzazione delle operazioni di stalla; e) più facile individuazione delle bovine in calore; f) migliore stato di salute degli animali, maggiore facilità al parto, minore incidenza dei problemi ostetrici (aborti, distocie, ritenzioni di placenta, ecc.) e minor numero di interventi fecondativi per gravidanza; g) possibilità delle vacche di muoversi e di scegliere le zone più vicine a quella di benessere, con benefici effetti sull'appetito e sulla produzione di latte; h) meno frequenti problemi agli arti, alle mammelle e ai capezzoli; i) minore investimento di capitali per strutture per allevamenti di medie e grandi dimensioni l) stimolo delle difese immunitarie, riduzione delle malattie infettive

12 Svantaggi della stabulazione libera -aumento dei costi di produzione -maggior incidenza di traumi alla mammella, calpestamenti (se spazi ridotti), lesioni ai piedi (se cattiva pulizia o progetti inadatti) -minor durata della carriera riproduttiva, aumento della rimonta annuale

13 La stalla a posta fissa E la prima forma di stabulazione è ancora diffusa nelle aziende con un limitato numero di capi o nelle aziende montane che praticano il pascolo stagionale Può rappresentare una valida soluzione per allevamenti con meno di capi La stalla a posta fissa Disposizione degli animali: 1. una fila 2. due file: - groppa a groppa (pochi capi) - testa a testa (molti capi)

14 La stalla a posta fissa Somministrazione degli alimenti: meccanizzata solo con file testa a testa, corsia di foraggiamento (larghezza 5-6,5 m), leggermente sopraelevata rispetto al livello stalla. -Cuccette: sufficientemente corte per mantenere pulita la mammella -Mungitura: alla posta, a secchio (pompa del vuoto fissa) o a carrello (tutto montato su carrello); con lattodotto. Sistemi a bassa operatività e problemi di pulizia -Lettiera e asportazione delle deiezioni: in cunette, raschiatori a catena o a bracci oscillanti.

15 La stabulazione fissa Disposizione testa a testa s= larghezza corsia di servizio 2,00 m c= larghezza cunetta 0,50 m p= lunghezza posta 1,80 m f= larghezza corsia di alimentazione 6,90 m Prof. Antonio Zullo

16 Disposizione groppa a groppa posta Corsia di servizio Corsia di alimentazione Prof. Antonio Zullo

17 Nel sistema a stabulazione fissa deve essere garantito l allontanamento giornaliero del letame a mezzo di appositi raschiatori a nastro e forche elevatrici.

18 La stalla a stabulazione libera -Diffusa nelle grandi aziende di pianura (>30-40 capi) -Con > 50 capi consigliabile suddivisione in gruppi per seguire meglio l alimentazione o la gestione riproduttiva

19 La stabulazione libera (consigliabile in ogni caso) A=zona di alimentazione; F= corsia di alimentazione; P= paddock esterno; R= zona di riposo Zona: di esercizio di alimentazione

20 Schema completo delle strutture di allevamento per vacche da latte Corsia di foraggiamento Zona di alimentazione Box di isolamento Corsia di smistamento Robot Ufficio Sala latte Prof. Antonio Zullo

21 La stalla a stabulazione libera Corsia di foraggiamento: larga 2,5 7 m, stoccaggio alimenti, passaggio dei mezzi 5,5m con unifeed simmetrica od asimmetrica quota superiore rispetto alla zona di alimentazione cm Separata dalla mangiatoia da muretto e rastrelliera

22 La stalla a stabulazione libera Mangiatoia: Spesso semplice raccordo con corsia di foraggiamento - rastrelliera autocatturante per permettere di effettuare interventi profilattici, terapeutici, visite ginecologiche, inseminazioni ecc. Il fondo della mangiatoia è a cm rispetto al piano di calpestio degli animali fronte mangiatoia 0,75-0,70 m lineari per capo può essere minore nel caso di unifeed

23 La stalla a stabulazione libera Zona di alimentazione Larghezza variabile da 3-4 m per consentire il passaggio degli animali anche quando alcuni hanno già preso posto alla mangiatoia pavimento pieno (almeno nei primi 50 cm) con sistemi di pulizia delle deiezioni o fessurato,

24 Il carro miscelatore è indispensabile nell allevamento intensivo per la somministrazione degli alimenti unifeed (piatto unico).

25 La stalla a stabulazione libera senza cuccette (con lettiera) Area di riposo -separata dalla corsia di alimentazione -zona coperta ben coibentata -lettiera permanente di paglia (carta, segatura, trucioli) -produce LETAME -rinnovata giornalmente per lo strato superiore -ogni sei mesi totalmente

26 La stalla a stabulazione libera senza cuccette (con lettiera) Area di esercizio -separa la corsia di alimentazione dall area di riposo -dimensione ottimale m2 capo -fondo in terra battuta o pavimentato in calcestruzzo (migliore pulizia) con scanalature anti-sdrucciolo -spesso collegata a sala di mungitura

27 La stalla a stabulazione libera con cuccette Cuccette: nell area di riposo, (area di esercizio può non esserci) strutture individuali, area coperta, ambiente comodo e pulito (per le mastiti), senza stress (per la gerarchia), riposo (e ruminazione) per h al dì aumenta il flusso ematico alla mammella che aumenta la produzione di latte (!) Disposizione: una o due file (testa a testa) Attenzione! Dimensioni e pulizia corrette!

28 Stalla libera con cuccette nella zona di riposo Sezione trasversale r a f r = cuccetta: 2,6 m a = zona di esercizio: 3,8 m f = zona alimentazione: 5,2 m Pianta m l m = corsia di passaggio: 1,0 m l = cuccetta: 1,3 m Prof. Antonio Zullo

29 La stalla a stabulazione libera con cuccette VANTAGGI delle CUCCETTE: Più tranquillità per gli animali; No lesioni da schiacciamento; Maggiore pulizia delle superfici e dell animale; Minore richiesta di paglia e manodopera; Edifici più economici (+ bassi e minor copertura). SVANTAGGI delle CUCCETTE: Difficilmente convertibili ad altra struttura; Difficile adattamento x manze abituate altrimenti Fastidiosa presenza di gradini e altre strutture;

30 La stalla a stabulazione libera con cuccette Scelta della lettiera comfort dell animale pulizia e lesioni reperibilità e costo smaltimento (liquami o letame) tipi di lettiera letame: paglia, segatura, trucioli di legno, carta, fibra di cocco liquami: tappetini (in caucciù, con scanalature), materassini (tessuti esterno e granulato di caucciù, gommapiuma, pelatura di di cavi elettrici, acqua)

31 Nella cuccetta l animale riposa tranquillamente senza essere disturbato Cuccette con battifianco a bandiera Cuccette con battifianco Tipo California Prof. Antonio Zullo

32 Cuccette con materassino modello Pasture Mat Cuccette a cassonetto con lettiera di segatura o truciolato

33 La stalla Vantaggi della suddivisione in gruppi: -possibilità di uniformare i gruppi di animali -possibilità di soddisfare e variare le esigenze nutrizionali -possibilità di controllo/adeguamento dell ingestione -migliore gestione della riproduzione Svantaggi: -necessità di avere spazi adeguati -maggior onere nella preparazione e somministrazione degli alimenti, nella movimentazione tra i gruppi -problemi gerarchici negli spostamenti

34 La stalla Gli abbeveratoi Necessità idriche: una bovina ad alta produzione in condizione di temperature elevate può bere l/giorno di acqua (in media 6.6 volte al giorno, da 4 a 15 l al minuto)! Consumo di acqua dipende da: SS della razione, presenza di sali nelle dieta, foraggi, T ambientale Importanza di fornire acqua in quantità e ben pulita! (potabile?) Posizione degli abbeveratoi: nella zona di alimentazione, nelle corsie di passaggio, all uscita dalla sala di mungitura

35 La stalla Depositi e stoccaggio degli alimenti: -sili: per granaglie, sfarinati, pellet -trincee: per gli insilati -depositi sacchi: per mangimi e materie prime insaccate

36 I reflui zootecnici Reflui Zootecnici: le deiezioni degli animali da allevamento (feci e urina), eventualmente misti ad acqua e a materiale solido usato come lettiera (paglia, sabbia, segatura, ecc.). Liquame: Il liquame è costituito dalle deiezioni solide e liquide degli animali in stalla miscelati con le acque di lavaggio utilizzate in stalla. Il liquame presenta una sostanza secca di circa il 10%. Letame o stallatico: il prodotto della ossidazione biologica aerobia dei reflui zootecnici

37 I reflui zootecnici Il letame è formato dalle deiezioni solide e liquide degli animali allevati in stalla, miscelate con i materiali che costituiscono la lettiera. Il letame presenta una sostanza secca di circa il 15-30%. Le caratteristiche del letame dipendono da vati aspetti: dal tipo di lettiera dalla quantità di lettiera dalla specie animale.

38 I reflui zootecnici Il letame degli ovini e degli equini è molto asciutto, ricco di elementi nutritivi e produce molto calore durante la fermentazione, per cui viene utilizzato molto in agricoltura e floricoltura per preparare i cosiddetti letti caldi. Il letame suino invece è molto acquoso e di poco pregio. Quello bovino presenta caratteristiche intermedie.

39 I reflui zootecnici La quantità di deiezioni bovine dipende da: 1. età degli animali; 2. stadio fisiologico; 3. razza; 4. razione e modalità di somministrazione della stessa; 5. condizioni climatiche. Le deiezioni prodotte giornalmente sono pari mediamente all' 1% del peso corporeo e vengono emesse per il 65% nella zona di alimentazione.

40 I reflui zootecnici Il liquame è costituito dalle deiezioni solide e liquide degli animali in stalla miscelati con le acque di lavaggio utilizzate in stalla. Il liquame presenta una sostanza secca di circa il 10%. Le caratteristiche del liquame dipendono dai seguenti aspetti: dalla quantità di acqua utilizzata per il lavaggio dalla specie animale: Il liquame suino è il più ricco di acqua l età dell animale lo stato di salute dall alimentazione dalla conservazione e trattamenti subiti

41 Letame La produzione annuale complessiva di letame (lettiera + feci + urine fermentati)dipende dalla stabulazione : intorno alle volte il peso corporeo degli animali nella stabulazione fissa (q e mc 10 12) intorno alle 8 10 volte in quella libera (q e mc 8 10), L asportazione deve essere eseguita almeno settimanalmente nella prima e almeno trimestralmente nella seconda (comunque quando lo strato raggiunge l'altezza di cm e di cm 40 50, rispettivamente).

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43 Raschiatore a catena su pavimento fessurato Raschiatore a moto alternato e asta rigida installato in zona di esercizio

44 Raschiatore a farfalla nella fase di asportazione del letame Trattrice dotata di lama raschiatrice

45 GESTIONE DEI REFLUI ZOOTECNICI I reflui derivati dall'attività agro-zootecnica, possono rappresentare una risorsa reimpiegabile come fertilizzante, ammendante, per la produzione di biogas,; Impiegati in misura eccessiva, non corretta o al di fuori del sistema agricolo rappresentano un'importante fonte di inquinamento. Scaricare i reflui direttamente nelle acque o apportarne al suolo quantità non corrette e in epoche sbagliate sia da un punto di vista agronomico che meteorologico, può causare perdite di raccolto e inquinamento

46 GESTIONE AGRONOMICA DEI REFLUI ZOOTECNICI L utilizzazione agronomica degli effluenti richiede la conoscenza dei seguentiaspetti: 1. caratterizzazione dei suoli e valutazione della loro attitudine a ricevere reflui; 2. programmazione delle dosi (piano di concimazione); 3. programmazione delle epoche di spandimento; 4. scelta delle tecniche di spandimento.

47 Dimensionamento della platea di stoccaggio per il letame Occorre considerare: La produzione annuale di letame (deiezioni + paglia 3-5 kg/d; P let ) è pari a circa 20 volte il Pv ( vedi anche tabelle) e con un P s = 900 kg/m 3 Il volume del letame = P let /P s L altezza del cumulo, variabile in funzione delle caratteristiche dell elevatore e dell altezza dei muretti eventualmente presenti, si può assumere pari a 1-2 m Il prelievo del letame dalla platea (2-3 volte l anno)

48 Dimensionamento dei bacini per lo stoccaggio dei liquami bovini Occorre considerare: Il volume delle deiezioni (solido-liquido) giornalmente prodotto è pari a circa 8-10% ( vedi anche tabelle) del Pv (es. 500 kg = litri di deiezioni/d) con un P s = 1000 kg/m 3. Da questa quantità occorre detrarre l eventuale quota di deiezioni deposta nella zona a lettiera (30-40%) e/o nei recinti in terra Il volume delle acque meteoriche raccolte dalle superfici scoperte dei recinti esterni considerando il % 50% della piovosità annua della zona. L apporto nel periodo primaverile- estivo equivale all evaporazione Il volume delle acque reflue della zona di mungitura (vedi tabelle)

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50 Schema di orientamento dei diversi settori di una stalla a stabulazione libera NORD Paddock Zona di mungitura Zona di riposo vacche in lattazione Zona di alimentazione EST Corsia di foraggiamento Settore rimonta e/o vacche in asciutta Prof. Antonio Zullo

51 La stalla Sistemi computerizzati nella gestione della mandria podometri o attivometri: conteggio del numero di passi; registrano attività motoria delle bovine, legato all arto, collegato con un antenna a un sistema computerizzato, segnala i picchi di attività spesso legati all estro lattometri con elettrodi per la misura della conducibilità elettrica controllo degli animali e registrazioni: collari, podometri, lattometri: registrazione puntale della produzione di latte, dei calori, delle inseminazioni, qualità del latte (cellule somatiche)

52 Suddivisione della mandria in gruppi in base a stadio fisiologico e produttivo: 1. vitelli svezzati e manze 2. manze gravide e vacche asciutte (45 d prima del parto) 3. vacche fresche (prime settimane di lattazione 0-90 giorni) e più produttive 4. vacche fine lattazione e poco produttive 5. box parto: separato dal resto delle stalla, accanto all area delle asciutte, dotato di mangiatoia e abbeveratoio, lettiera sempre pulita 6. infermeria

53 ricoveri per bovini da carne orientamento: est-ovest, in modo da favorire il soleggiamento invernale del fronte aperto della stalla

54 ricoveri per bovini da carne disponibilità di spazio peso vivo, kg superficie, m2/capo ,40-1, ,60-2, ,00-2, ,50-3,00 > 600 3,00-3,50 numerosità/box capi

55 ricoveri per bovini da carne dimensioni dei box a parità di superficie assegnata per capo, il box avrà sempre forma rettangolare, ma varierà il rapporto lunghezza/ larghezza: alimentazione razionata box lunghi e poco profondi alimentazione ad libitum box stretti e profondi box profondi maggiore tranquillità si vengono a delimitare due zone: una di alimentazione e una di riposo la profondità può variare dai 6 ai 12 m, ma è consigliabile non superare gli 8 m

56 ricoveri per bovini da carne stabulazione in box all aperto: i feedlots nella tipologia più semplice (recinti in terra battuta) è necessario realizzare un area pavimentata nelle adiacenze delle zone di alimentazione e di abbeverata abbeveratoi oltre che in prossimità della mangiatoia, vanno installati in almeno un altra zona del paddock (1/10-15 capi) zona di riposo ombreggiamento con alberi ad ampia chioma e ad alto fusto o con un telone in materiale sintetico supportato da tiranti d acciaio umidificazione della terra nei periodi più asciutti dell estate

57 IMPIEGO DEL COMPUTER NELLA GESTIONE DELL ALLEVAMENTO Controllo dell alimentazione Razionamento personalizzato Somministrazione frazionata del concentrato si evitano modificazioni del pabulum della microflora ruminale e la conseguente diminuzione di appetito non viene ingerita una minore quantità di foraggio all aumentare dell ingestione di concentrato costanza del ph ruminale mantenimento di un rapporto ottimale fra gli acidi grassi volatili Riduzione della competitività Eliminazione dell alimentazione per gruppi Semplificazione delle operazioni di mungitura Prof. Antonio Zullo

58 Sistemi computerizzati integrati Raccolta ed elaborazione dei dati: Produttivi, riproduttivi, relativi all alimentazione sanitari Identificazione dei soggetti con problemi temperatura del latte (r = 0,83 con T corporea) conducibilità elettrica del latte (> Na + e Cl - = mastite subclinica) attività fisica (podometri) peso vivo consumo di alimenti Accoppiamenti programmati Immissione dati riproduttivi (liste di attenzione per operazioni da effettuare) Formulazione di razioni di minimo costo ecc. Prof. Antonio Zullo

59 Pedometro Collare

60 - magneti (attivazione coclea) - trasmittenti programmabili manualmente - alimentatori con controllo computerizzato che consentono la memorizzazione dei dati riguardanti il programma alimentare del singolo animale 1 giorno = minuti per ogni minuto trascorso all animale spetta 1/1.440 della razione, con un limite per la quantità massima distribuibile in una sola volta registrazione della quantità di alimento non consumato e recupero nelle 24 ore successive liste di attenzione o di allarme individuazione delle cause (stati patologici, stress, ecc.) Prof. Antonio Zullo

61 Controllo della produzione Identificazione nel box di mungitura Misuratori per impianti a lattodotto lattometri volumetrici e flussometri Misuratori per impianti con vasi asta munita di sensori - galleggiante rilevatore estensiometrico su cui il vaso è appoggiato Collegamento con quadro di segnalazione con allarme per: mancato riconoscimento dell animale termine mungitura latte da separare (colostro, trattamento farmacologico, ecc.) Stampati riassuntivi giornalieri o periodici: produzione individuale nelle singole mungiture e giornaliera produzione individuale nell ultima settimana o mese produzione dell allevamento evidenziazione dei soggetti con produzione troppo bassa rispetto alla loro media nell ultima settimana o mese produzione totale nella lattazione e confronto con la produzione media aziendale Prof. Antonio Zullo

62 Benessere delle bovine e condizioni ambientali Temperatura ottimale (comfort termico) per la bovina da latte: tra 7 e 20 C (0-20 ), umidità relativa > 40% (se associata ad alte T) SOPRA 20 C = calo dell ingestione, calo della produzione di latte (anche < -20%), peggioramento dei parametri riproduttivi, peggioramento della qualità del latte (grasso, proteine) Stress da caldo -difficoltà dell organismo a mantenere costante la T corporea (+calore delle fermentazioni) -Porta a diminuzione dell ingestione (-10-25%) e della produzione ( %) -Rimedi: ridurre foraggi grossolani (< attività fermentativa); < conc.energetica con grassi by-pass; > proteine by-pass; > K, Na e Mg

63 Stress da caldo Rimedi: Modifiche ambientali: corretto orientamento della stalla (est-ovest) adeguato isolamento termico di pareti e tetto della stalla ombreggiamento (piante o reti) della stalla utilizzo di ventilatori evaporatori; ventilatori abbinati a nebulizzatori; irrigatori per bagnare gli animali

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