BISEI S.r.l. interventi di nuova Lottizzazione Via Stelvio ang. via Monterosa VAREDO (MB)

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1 BISEI S.r.l. interventi di nuova Lottizzazione Via Stelvio ang. via Monterosa VAREDO (MB) PROGETTO DI MASSIMA IMPIANTI ELETTRICI RELAZIONE TECNICA Settembre 2010 PROGETTO CLIMA Studio Termotecnico Associato Via Favaron, Nova Milanese (MB) Tel/Fax 0362 /

2 INDICE 1Introduzione Scopo Leggi e norme tecniche di riferimento...4 2DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA...5 3DATI DI PROGETTO RELATIVI ALLE INFLUENZE ESTERNE...5 4PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE...5 5Fornitura Caratteristiche tecniche dei gruppi di misura e loro ubicazione...6 6CLASSIFICAZIONE Prevenzione incendi Luoghi a maggior rischio in caso d incendio Autorimessa Centrale termica...8 7ELENCO DEGLI INTERVENTI DA REALIZZARE Premessa generale Elenco delle opere da fornire...8 8ESCRIZIONE DELLE OPERE Distribuzione principale Quadro generale QEG Quadri elettrici singoli comparti QEx (nove quadri elettrici) Condutture in uscita dai quadri elettrici Comando d emergenza autorimessa Impianto d illuminazione artificiale Impianto d illuminazione di sicurezza...12 p. 1 di 19

3 8.8Impianto di forza motrice Impianto di forza motrice al servizio dell impianto meccanico IMPIANTO TV TERRESTRE IMPIANTO TV SATELLITARE IMPIANTO AUTOMAZIONE CANCELLO CARRAIO MONTANTE IMPIANTO TELEFONO IMPIANTO D EVACUAZIONE E IMPIANTO RILEVAZIONE FUMI DISPERSORE DI TERRA PRESCRIZIONI GENERALI Tubazioni Cavi BARRIERE TAGLIA-FIAMMA AUTOCERTIFICAZIONE NOTE DI CARATTERE GENERALE ALLEGATI A2 Specifiche tecniche d installazione; A3 Specifica tecnica quadri elettrici; EL01 piano interrato: impianto di distribuzione principale, impianto d illuminazione, impianto di forza motrice, impianto di rilevazione fumi, impianto d evacuazione e dispersore di terra, in data settembre 2010; EL02 piano terra comparto A-B-C-D-E: impianto di distribuzione principale, impianto d illuminazione, impianto di forza motrice, impianto rilevazione fumi ed impianto d evacuazione, in data settembre 2010; p. 2 di 19

4 EL02 piano terra comparto A-B-C-D-E: impianto di distribuzione principale, impianto d illuminazione, impianto di forza motrice, impianto rilevazione fumi ed impianto d evacuazione, in data settembre 2010; EL03 piano primo comparto F-G-H-I: impianto di distribuzione principale, impianto d illuminazione, impianto di forza motrice, impianto rilevazione fumi ed impianto d evacuazione, in data settembre 2010; N.B. Gli schemi elettrici saranno allegati nel progetto esecutivo. p. 3 di 19

5 1 INTRODUZIONE 1.1 Scopo Il sottoscritto per. ind. Marco Bollaci, con ufficio in via Foppa, 7A Arcore (MB), è stato incaricato di redigere il progetto di massima degli impianti elettrici del complesso commerciale denominato Bisei srl che sorgerà in via Stelvio angolo via Monte Rosa a Varedo (MB). Scopo del presente progetto è la definizione di massima della consistenza che dovranno avere gli impianti elettrici e speciali del centro commerciale in oggetto. I singoli impianti saranno definiti nel dettaglio nel progetto esecutivo una volta ricevute tutte le informazioni allo sviluppo dello stesso. Il presente progetto deve essere consegnato a tutti gli enti che ne facessero richiesta (per esempio Vigili del Fuoco, ASL, eccetera). 1.2 Leggi e norme tecniche di riferimento Il presente progetto è stato redatto in conformità alla seguenti leggi oggi vigenti in materia di sicurezza elettrica: - Decreto Ministeriale n gennaio 2008: Regolamento concernente l'attuazione, dell'art 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici. Le norme tecniche principali seguite sono le seguenti: - norma CEI 64-8 (edizione 2007): Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a V in corrente alternata e a V in corrente continua; - Norma It. CEI Class. CEI CT 64 - Fascicolo Anno Edizione Quarta Edilizia ad uso residenziale e terziario Guida per l'integrazione degli p. 4 di 19

6 impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati negli edifici Criteri particolari per centri commerciali; - Norma It. CEI EN Class. CEI 17-13/1 - CT 17 - Fascicolo Anno Edizione Quarta Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT)Parte 1: Apparecchiature soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature parzialmente soggette a prove di tipo (ANS); - Norma CEI Class. CEI CT 0 - Fascicolo Anno Edizione Seconda Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici - Norma CEI Class. CEI CT 64 - Fascicolo Anno Edizione Quinta Edilizia ad uso residenziale e terziario - Ulteriori norme specifiche, quando utilizzate, sono state indicate nei capitoli corrispondenti. 2 DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA Il complesso commerciale è costituito di due piani fuori terra oltre alla copertura e di un piano interrato ad uso autorimessa e locali tecnologici. L accesso alle scale, dal compartimento autorimessa, avviene tramite due filtri posizionati in corrispondenza di ciascuna scala. 3 DATI DI PROGETTO RELATIVI ALLE INFLUENZE ESTERNE Nella tabella seguente viene considerata una serie di parametri ambientali (influenze esterne) che possono influire sulle caratteristiche dell impianto elettrico e dei relativi componenti elettrici. In relazione alla tipologia dell impianto elettrico, tra i dati di progetto di seguito indicati, sono stati selezionati solo quelli che condizionano effettivamente il progetto ed in particolare la scelta e l installazione dei componenti elettrici. p. 5 di 19

7 TABELLA 3.1. INFLUENZE ESTERNE Temperatura massima Temperatura minima Formazione di condensa Altitudine Presenza di corpo solidi estranei ( C) ( C) (-) (-) (m) No 1000 IP4X Ventilazione dei locali Caratteristiche del terreno Naturale artificiale naturale assistita da ventilazione artificiale Profondità nel sottosuolo della linea di gelo (m) Resistività elettrica del terreno (ρω) X PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE L'edificio risulta essere autoprotetto contro le scariche atmosferiche, come indicato nella relazione di calcolo allegata alla presente relazione. 5 FORNITURA La fornitura dell energia elettrica delle parti comuni avviene direttamente in bassa tensione, sistema di distribuzione TT, norma CEI 64-8, art La corrente di corto circuito trifase presunta nel punto d origine dell impianto (morsetti contatore) è pari a 16 ka. Per le unità commerciali in questa fase si considera una fornitura in bassa tensione, sistema di distribuzione TT, la corrente di corto circuito presunta nel punto d origine dell impianto (morsetti contatore) è pari a 6 ka. p. 6 di 19

8 5.1 Caratteristiche tecniche dei gruppi di misura e loro ubicazione I gruppi di misura Enel saranno installati nei locali predisposti al piano interrato le potenze indicate sono presunte e saranno confermate nel progetto esecutivo: Unità Commerciale: comparto A comparto B comparto C comparto D comparto E comparto F comparto G comparto H comparto I 1 gruppo di misura Enel 400 V 50 Hz 100 kw; 1 gruppo di misura Enel 400 V 50 Hz 40 kw; 1 gruppo di misura Enel 400 V 50 Hz 80 kw; 1 gruppo di misura Enel 400 V 50 Hz 30 kw; 1 gruppo di misura Enel 400 V 50 Hz 60 kw; 1 gruppo di misura Enel 400 V 50 Hz 20 kw; 1 gruppo di misura Enel 400 V 50 Hz 20 kw; 1 gruppo di misura Enel 400 V 50 Hz 15 kw; 1 gruppo di misura Enel 400 V 50 Hz 15 kw; Parti comuni: parti comuni: 1 gruppo di misura Enel 400 V 50 Hz 60 kw; 6 CLASSIFICAZIONE Gli impianti elettrici devono rispondere alla norma CEI 64-8 parte generale. In alcuni casi è invece necessario eseguire gli impianti elettrici secondo norme specifiche in quanto il rischio d incendio o di esplosione dovuto all impianto elettrico è maggiore che negli ambienti ordinari. p. 7 di 19

9 6.1 Prevenzione incendi Studio tecnico Progetto Clima L edificio sarà suddiviso in nove comparti denominati A, B, C, D, E, F, G, H e I, i seguenti comparti saranno soggetti al rilascio del certificato prevenzione incendi (CPI) essi sono i seguenti: comparto A comparto B comparto C supermercato per vendita prodotti alimentare (attività soggetta al rilascio del CPI) superficie coperta pari a circa m 2 ; negozio specialistico (attività soggetta al rilascio del CPI) superficie coperta pari a circa 500 m 2 ; negozio specialistico (attività soggetta al rilascio del CPI) superficie coperta pari a circa 900 m 2 ; 6.2 Luoghi a maggior rischio in caso d incendio Tutti i comparti soggetti al rilascio del certificato di prevenzione incendi e tutte le vie di fuga sono considerati luoghi a maggior rischio in caso d incendio per l elevata densità di affollamento secondo la norma CEI 64-8, art Autorimessa In base alla disposizione degli spazi interni, le autorimesse si suddividono in due tipi, DM : - a spazio aperto; - a box. Nel nostro caso l autorimessa è del tipo a spazio aperto con parcamento superiore a nove autoveicoli. L autorimessa a box, con capacità di parcamento superiore a nove autoveicoli, è soggetta al controllo di prevenzione incendi in quanto compresa nell attività n. 92 del DM 16/2/1982. Il presente lavoro deve essere allegato al progetto dell antincendio, al fine di richiedere alle autorità competenti il rilascio del Certificato Prevenzioni Incendi (CPI) Per quanto riguarda l autorimessa con parcamento superiore a nove autoveicoli non deve essere più considerata luogo con pericolo d esplosione secondo quanto indicato dalla norma CEI variante V1, fascicolo p. 8 di 19

10 Gli impianti elettrici devono comunque avere un grado di protezione non inferiore a IP44. Dove indicato a progetto deve essere installato il comando d emergenza a lancio di corrente in custodia metallica con spia luminosa per il controllo della presenza tensione, il comando di emergenza una volta azionato deve togliere tensione a tutti gli impianti elettrici del compartimento autorimessa. 6.4 Centrale termica La classificazione di eventuali centrali termiche alimentate a gas metano sarà indicata nel progetto esecutivo. 7 ELENCO DEGLI INTERVENTI DA REALIZZARE 7.1 Premessa generale La filosofia impiantistica adottata e la consistenza dell impianto è stata definita di comune accordo con la committenza. In fase di offerta l installatore elettrico deve rispettare le scelte tecniche indicate nei documenti di progetto senza effettuare alcuna variazione. La convenienza tecnico economica delle scelte adottate spetta alla committenza e al progettista. Eventuali in congruenze o aspetti poco chiari del progetto devono essere segnalati, da parte dell installatore elettrico, alla committenza, per iscritto, prima della firma del contratto. 7.2 Elenco delle opere da fornire L installatore elettrico deve fornire e mettere in opera tutti gli impianti elettrici finiti a regola d arte e funzionanti. In particolare l installatore elettrico deve fornire tutti gli accessori di completamento non specificatamente indicati nei documenti di progetto. Nel seguito sono indicati gli impianti elettrici oggetto del presente lavoro: a) fornitura e messa in opera quadro elettrico generale parti comuni QEG; p. 9 di 19

11 b) fornitura e messa in opera quadro elettrico di ogni singolo comparto QEx (nove quadri elettrici); c) fornitura e messa in opera di tutte le condutture in uscita dai quadri elettrici; d) fornitura e messa in opera del comando d emergenza autorimessa e dei comparti soggetti a CPI; e) fornitura e messa in opera impianto d illuminazione artificiale; f) fornitura e messa in opera impianto d illuminazione esterna; g) fornitura e messa in opera impianto d illuminazione di sicurezza; h) fornitura e messa in opera impianto di forza motrice; i) fornitura e messa in opera impianto di forza motrice al servizio dell impianto meccanico; j) fornitura e messa in opera impianto rilevazione fumi; k) fornitura e messa in opera impianto d evacuazione; l) fornitura e messa in opera impianto di videocitofono; m) fornitura e messa in opera impianto TV terrestre; n) fornitura e messa in opera impianto TV satellitare; o) fornitura e messa in opera impianto d automazione cancello carraio; p) fornitura e messa in opera montante impianto telefonico; q) fornitura e messa in opera dispersore di terra; È escluso dal progetto tutto quanto non espressamente indicato nelle tavole di progetto, nella relazione tecnica o nel computo metrico in particolare: quadri di comando ascensori; p. 10 di 19

12 8 ESCRIZIONE DELLE OPERE 8.1 Distribuzione principale Studio tecnico Progetto Clima L impianto elettrico ha origine subito a valle de morsetti del gruppo di misura Enel, nel nostro caso le utenze elettriche delle parti comuni sono alimentate da un gruppo di misura. La distribuzione principale è funzionalmente suddivisa in tre impianti principali: - distribuzione Enel; - distribuzione Telecom; - distribuzione parti comuni/private; Prima dell inizio dei lavori edili devono essere presi gli opportuni accordi con gli enti erogatori (Enel e Telecom) per definire la posizione d ingresso dei loro impianti e l ubicazione dei loro apparati. La posizione indicata dei contatori Enel, nelle tavole di progetto, è stata fornita al sottoscritto dalla committenza. I tre impianti devono essere sempre fisicamente segregati fra di loro utilizzando pozzetti e cavidotti separati, il percorso degli impianti è indicato negli elaborati grafici di progetto allegati alla presente relazione. Le condutture interrate devono essere conformi alla norma CEI Norma CEI EN /A1 - Class. CEI 23-46;V1 - CT 23 - Fascicolo Anno 2001 Edizione Sistemi di canalizzazione per cavi Sistemi di tubi Parte 2-4: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi interrati Nel nostro caso il cavidotto deve essere in PVC corrugato di colore rosso resistente allo schiacciamento 450 N: esso deve essere posato ad una profondità di 0,8 m dal piano campagna finito. Devono essere previsti pozzetti in cemento armato, dimensioni 60x60 cm, completi di coperchi resistenti al passaggio carraio ogni 20 m e ad ogni cambio di direzione. p. 11 di 19

13 La dorsale principale dei tre impianti segue il percorso del corsello box, in prossimità di ogni scala devono essere previste delle derivazioni, con dei pozzetti, per arrivare al locale contatori di ciascuna scala. 8.2 Quadro generale QEG Subito a valle del gruppo di misura Enel, lunghezza montante, inferiore a 3 m deve essere installato il quadro generale delle parti comuni QEG. Il quadro elettrico alimenterà le utenze elettriche al servizio delle parti comuni in particolare esso alimenta il quadro della centrale tecnologica e gli ascensori. Il quadro elettrico deve essere realizzato in carpenteria metallica, grado di protezione IP55 esso deve essere realizzato in conformità alla specifica tecnica A2 allegata alla presente relazione. Gli attraversamenti, delle condutture da un comparto all altro devono essere sempre ripristinati. 8.3 Quadri elettrici singoli comparti QEx (nove quadri elettrici) Nel progetto esecutivo saranno sviluppati i quadri elettrici di ogni singolo comparto sulla base delle effettive esigenze. In particolare ciascun quadro elettrico alimenterà il rispettivo comparto. 8.4 Condutture in uscita dai quadri elettrici L installatore deve fornire e mettere in opera tutte le condutture in uscita dai quadri elettrici. In particolare le tubazioni incassate devono rispondere alle seguenti norme tecniche: - Norma CEI EN Class. CEI CT 23 - Fascicolo 3480 R - Anno Edizione Prima Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche Parte 1: Prescrizioni generali; p. 12 di 19

14 - Norma CEI EN Class. CEI CT 23 - Fascicolo Anno Edizione Prima Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche Parte 2-2: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi pieghevoli e accessori; - Norma CEI EN /A11 - Class. CEI 23-55;V1 - CT 23 - Fascicolo Anno Edizione Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche Parte 2-2: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi pieghevoli e accessori - Norma CEI EN Class. CEI CT 23 - Fascicolo Anno Edizione Prima: Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche Parte 2-1: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi rigidi e accessori; - Norma CEI EN /A11 - Class. CEI 23-54;V1 - CT 23 - Fascicolo Anno 1999 Edizione Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche Parte 2-1: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi rigidi e accessori Con il termine conduttura s intende il canale o la tubazione completa di cavo e di ogni altro accessorio per dare il lavoro finito a regola d arte e funzionante. Le condutture in uscita dai quadri elettrici che vanno direttamente nel corsello box s intendono interrate devono essere utilizzati cavidotti in PVC corrugato di colore rosso resistente allo schiacciamento 450 N e cavi FG7OM1 0,6/1 kv. Le altre condutture installate a pavimento fuori dal comparto autorimessa s intendono incassate a pavimento per esse si può utilizzare una tubazione in PVC pieghevole serie medio. Nel corsello box l impianto d illuminazione sarà alimentato con condutture installate a parete o a soffitto in PVC rigido serie pesante. Le tubazioni in uscita dal pavimento nel corsello box fino ad un altezza di 105 cm dal piano di calpestio devono essere realizzate in acciaio zincato. 8.5 Comando d emergenza autorimessa L autorimessa sarà dotata di un comando d emergenza che una volta azionato deve togliere tensione a tutti gli impianti del comparto. p. 13 di 19

15 8.6 Impianto d illuminazione artificiale Studio tecnico Progetto Clima La norma UNI EN definisce i requisiti d illuminazione nei luoghi di lavoro all interno. Il rispetto della norma UNI EN garantisce salvo casi particolari un illuminazione dei luoghi di lavoro adeguata per salvaguardare la sicurezza, la salute e il benessere dei lavoratori, così come richiesto dal decreto DM 81/08. Pertanto, nel presente progetto, gli apparecchi d illuminazione, sono stati scelti in accordo alla norma di cui sopra. Nelle tavole di progetto sono indicate le caratteristiche elettriche, la posizione e le quantità di ogni apparecchio d illuminazione. L impianto d illuminazione nelle parti comuni deve essere fornito e messo in opera completo di tutti gli apparecchi d illuminazione. Tutti gli apparecchi d illuminazione di tipo fluorescente devono essere completi di reattore elettronico. 8.7 Impianto d illuminazione di sicurezza L impianto d illuminazione di sicurezza deve essere indipendente da qualsiasi altro impianto elettrico del locale. L impianto di sicurezza è suddiviso su più circuiti, in modo da facilitare l esercizio e limitare il disservizio causato da interventi di guasto o per manutenzione. Lungo le vie di esodo vengono installati apparecchi di illuminazione con gruppo autonomo di emergenza, autonomia 3 ore, ricarica in 12 ore. Dove indicato alcuni apparecchi devono avere il pittogramma con il simbolo di uscita di sicurezza. Il numero di apparecchi installato è tale da garantire lungo le vie di esodo un livello di illuminamento pari a 10 lx come richiesto dai Vigili del Fuoco. Gli apparecchi di illuminazione devono essere protetti per costruzione contro danneggiamenti meccanici e manomissioni. L illuminazione di sicurezza qui prevista funziona in alternativa al servizio d illuminazione principale. p. 14 di 19

16 In questo caso, l entrata in funzione degli apparecchi di illuminazione di sicurezza deve avvenire automaticamente entro un tempo breve ( 0,5 s). La quantità e la posizione degli apparecchi d illuminazione di sicurezza è indicata nei disegni di progetto. Tutti gli apparecchi d illuminazione di sicurezza devono essere dotati d interfaccia di controllo tipo Dardo 2 della OVA o sistema equivalente 8.8 Impianto di forza motrice Sulle scale devono essere installate prese 10/16 A con alveoli di protezione laterali e centrali, incassate a parete (serie civile Bticino light con placche di colore bianco in tecnopolimero). Nei locali tecnici le prese devono essere installate a parete normalmente all interno della stessa scatola dell interruttore luce e devono avere grado di protezione non inferiore a IP Impianto di forza motrice al servizio dell impianto meccanico L installatore elettrico deve fornire e mettere in opera tutti gli impianti elettrici al servizio dell impianto meccanico. In particolare l installatore deve fornire e mettere in opera i seguenti impianti per ciascun comparto: - quadro elettrico centrale termica QCT - condutture in uscita dal quadro elettrico; - impianto d illuminazione locale centrale termica; - impianto di forza motrice locale centrale termica; - condutture e collegamenti elettrici pompe elettriche; - condutture e collegamento sonde ausiliare (termostati, elettrovalvole, eccetera); - impianto bus al servizio del sistema centralizzato di contabilizzazione termica. Le apparecchiature del quadro elettrico saranno indicate nel progetto esecutivo. La posizione degli apparecchi d illuminazione e le prese sono indicate nelle tavole di progetto. p. 15 di 19

17 Per quanto riguarda i collegamenti delle sonde ausiliare si allega, alla presente relazione, uno schema di principio che deve essere verificato insieme alla direzione lavori prima della messa in opera degli impianti del locale centrale termica. Tutti i collegamenti elettrici (di potenza e ausiliari) sono a carico dell installatore elettrico. 9 IMPIANTO TV TERRESTRE L installatore elettrico deve fornire un impianto per la ricezione dei canali TV in chiaro e la ricezione del segnale digitale terrestre. L impianto deve essere dimensionato per poter ricevere contemporaneamente il segnale su 24 prese con aumento del 25%. L installatore deve prevedere l installazione dell antenna TV in copertura in prossimità della scala. In questa zona va previsto anche l installazione del centralino TV: da qui partono i cavi coassiali per portare il segnale TV in ciascun appartamento. Le tubazioni del montante TV non devono mai avere diametro esterno inferiore a 32 mm. 10 IMPIANTO TV SATELLITARE L installatore elettrico deve prevedere un impianto per la ricezione dei canali TV satellitari. L impianto deve essere dimensionato per poter ricevere contemporaneamente il segnale su 12 prese con aumento del 25%. L installatore deve prevedere l installazione dell antenna TV in copertura in prossimità della scala. In questa zona va previsto anche l installazione del centralino TV: da qui partono i cavi coassiali per portare il segnale TV in ciascun appartamento. Le tubazioni del montante TV non devono mai avere diametro esterno inferiore a 32 mm. 11 IMPIANTO AUTOMAZIONE CANCELLO CARRAIO L installatore deve fornire l impianto per l automazione dei un cancello carraio dotato di centralina di comando motore per apertura ad un battente larghezza massima 6 m, lampeggianti, fotocellule e tutti i collegamenti necessari per dare l impianto finito a regola d arte e funzionante.. Nella fornitura devono essere compresi, inoltre, 9 telecomandi. p. 16 di 19

18 12 MONTANTE IMPIANTO TELEFONO Il montante dell impianto telefonico deve essere realizzato infilando due tubazioni in PVC diametro esterno 50 mm per ciascuna comparto. È a carico dell installatore il collegamento (tubazioni vuote) dal permutatore telefonico installato dalla Telecom (normalmente uno per ciascuna scala) al montante e dal montante al singolo comparto. 13 IMPIANTO D EVACUAZIONE E IMPIANTO RILEVAZIONE FUMI Nel progetto esecutivo saranno definiti nel dettaglio gli impianti d evacuazione e l impianto di rilevazione fumi così come richiesto nella relazione di prevenzione incendi presentata ai Vigili del Fuoco. 14 DISPERSORE DI TERRA Tutti i nuovi conduttori di protezione, di terra e di egualizzazione devono essere collegati al dispersore di terra dell'edificio. Il dispersore di terra è indicato nell elaborato grafico di progetto EL01 esso è costituito di dispersori ad asta verticale. I dispersori verticali sono collegati tra di loro con una corda di rame nuda sezione 1x35 mm² che a sua volta si collega al collettore generale di terra, installato all'interno del quadro elettrico generale parti comuni e ai quadri elettrici delle rispettive scale. La corda di rame nuda deve essere interrata ad una profondità non inferiore a 0,5 m dal piano campagna. Il valore della resistenza di terra deve soddisfare la seguente relazione per gli impianti di tipo TT: R e I dn 50 CEI 64-8 art dove: Re è la resistenza del dispersore in ohm; Idn è la corrente nominale differenziale in ampere. Per i collegamenti equipotenziali si veda la specifica tecnica ST36 allegata. p. 17 di 19

19 15 PRESCRIZIONI GENERALI 15.1 Tubazioni. I tubi protettivi in polivinilcloruro e accessori sono rispondenti alle norme CEI 23-8 (1989) e (1989) e sono dotati di marchio IMQ. Ciò vale sia per gli impianti di energia che per gli impianti ausiliari. Il diametro interno dei tubi deve essere pari ad almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei cavi in esso contenuti. Le cassette di derivazione o di giunzione devono essere, dotate di marchio IMQ. I collegamenti all'interno delle scatole devono essere fatti su morsetti unipolari a serraggio indiretto, dotati di marchio dell'istituto Italiano del Marchio di Qualità (IMQ). I collegamenti all'interno delle scatole dei conduttori di protezione devono essere fatti su morsetti unipolari per le giunzioni di non più di tre conduttori; per un numero superiore, devono essere impiegate morsettiere, a serraggio indiretto. La posizione e le dimensioni delle tubazioni porta cavi sono indicate negli elaborati grafici di progetto Cavi. Tutti i cavi in partenza dai quadri elettrici sono del tipo FG7OM1 0,6/1 kv o N07G9-K, non propagante l incendio, conforme alla norma CEI (1987), dotati di marchio dell Istituto Italiano del Marchio di Qualità (IMQ). Le derivazioni terminali possono essere realizzate con cavo N07G9-K intubato. La sezione del conduttore di protezione deve essere pari a quella del conduttore di fase corrispondente. È tassativamente esclusa la possibilità di impiegare: - il conduttore di neutro in comune per più derivazioni; - il conduttore di protezione in comune per più derivazioni. In altri termini, ogni conduttore di fase (o i tre conduttori di fase nel caso di circuiti trifase) deve essere accompagnato, lungo il suo percorso, dal proprio conduttore di neutro e dal p. 18 di 19

20 proprio conduttore di protezione in partenza dalla stessa morsettiera del quadro elettrico, o dalla stessa scatola di derivazione. 16 BARRIERE TAGLIA-FIAMMA. Devono essere previste barriere taglia-fiamma in tutti gli attraversamenti di solai o pareti che delimitano l eventuale compartimento antincendio. Le barriere taglia-fiamma devono avere caratteristiche di resistenza al fuoco almeno pari a quelle richieste per gli elementi costruttivi del solaio o parete in cui sono installate. 17 AUTOCERTIFICAZIONE L'installatore, all'atto del collaudo dell'impianto, deve fornire una autocertificazione dell'impianto, secondo quanto previsto dal DM 37/08 del 22 gennaio NOTE DI CARATTERE GENERALE. In caso di discrepanze o di ambiguità nell interpretazione dei documenti di progetto, l installatore deve richiedere precisazioni scritte al direttore dei lavori, il quale darà l interpretazione da lui ritenuta corretta, dopo aver assunto informazioni dal progettista. Tutte le varianti progettuali che si intenderanno proporre, da parte dell installatore, dovranno essere sottoposte ad approvazione del direttore dei lavori, previa presentazione di una documentazione completa delle apparecchiature sostituite e delle modalità installative modificate, nonché del nuovo progetto proposto. * * * p. 19 di 19

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