GARANZIA GIOVANI: PRONTI A PARTIRE? Una guida pratica sulla Garanzia Giovani e su come entrare nel mondo del lavoro SEGUICI SU

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1 GARANZIA GIOVANI: PRONTI A PARTIRE? Una guida pratica sulla Garanzia Giovani e su come entrare nel mondo del lavoro SEGUICI SU

2 Sommario Prefazione, di Stefano Colli-Lanzi, AD Gi Group e Presidente Gi Group Academy 3 1. Il mercato del lavoro italiano in pillole 5 2. La Garanzia Giovani 18 a. Cos è la Garanzia Giovani 18 b. Le misure previste 18 c. Come aderire alla Garanzia Giovani 27 d. FAQ I contratti di lavoro Le tipologie di lavoro subordinato Le tipologie di lavoro parasubordinato, autonomo e associazione in partecipazione Tirocini/Stage Il primo lavoro Il Curriculum Vitae I contenuti del Curriculum Vitae Il Curriculum Vitae Europeo CV Europei giusti e sbagliati: due esempi La lettera di presentazione: struttura e contenuto Il colloquio di lavoro: tips and tricks 48 APPENDICE 51 1

3 Pubblicazione a cura di La prima multinazionale italiana del lavoro Finito di stampare: luglio 2014

4 Prefazione Il lavoro è una dimensione fondamentale per lo sviluppo di ogni persona. Per i giovani, se possibile, lo è ancor di più. Appare perciò evidente che un Paese dove quasi la metà dei giovani che cercano lavoro non lo trova è un Paese destinato alla decadenza. Attivare strumenti di supporto alla persona per ridurre al minimo le inefficienze del mercato del lavoro e migliorarne la qualità è, dunque, quanto mai fondamentale soprattutto quando ci si trova in condizione di scarse opportunità; la Garanzia Giovani è, da questo punto di vista, un imperdibile e preziosissima occasione. Il lavoro genera sviluppo quando ciascuno - partendo dalle proprie inclinazioni, storia e competenze risponde al suo bisogno e a quello degli altri. Non esistono, dunque, strade maestre valide per tutti: a ciascuno la responsabilità di individuare la propria. Ciò che, però, può fare la differenza, sono, da una parte, l entusiasmo e la curiosità con cui ognuno si cimenta con la propria ricerca, senza lesinare sul rischio di dover vivere in diretta ciò che gli è riservato; e, dall altra, l utilizzo di un metodo che consenta di valorizzare i propri talenti, leggere il mercato ed individuare, così, la propria strada. A sostegno di questa dinamica personale, tanto affascinante quanto drammatica, diventa quasi necessaria e certamente preziosa la compartecipazione degli altri. Di chi, cioè, da intermediario, è interessato e capace di condividere con noi la strada da fare, coinvolgendosi in un cammino di risposta al desiderio di compimento umano di cui l orientamento professionale e il supporto alla collocazione possono costituire una prima, importante, dimensione. Stefano Colli-Lanzi, A.D. Gi Group e Presidente Gi Group Academy 3

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6 1 - Il mercato del lavoro italiano in pillole 1 Per comprendere gli andamenti del mercato del lavoro è importante tenere presente la situazione di contesto in cui Il nostro Paese si trova. Dopo aver già sofferto per la crisi economica del 2008, dalla metà del 2011 la nostra economia è coinvolta in una crisi finanziaria che produce un peggioramento delle condizioni di accesso al credito per le aziende e le famiglie. Allo stesso tempo, per consolidare i conti pubblici e poter uscire dalla procedura applicata dalla UE ai Paesi che presentano deficit eccessivo (non rispettano il vincolo del 3% del debito), il Paese applica una politica di bilancio restrittiva. Anche nel 2013 il Paese registra una riduzione percentuale del prodotto interno lordo (PIL) (-1,9 punti, che riporta il valore del PIL pro-capite ai livelli del 1996), una riduzione dei consumi nazionali e degli investimenti (-2,2 e -4,7 punti rispettivamente), una contrazione della domanda di lavoro da parte delle aziende (nel 2013 le attivazioni sono state 2 milioni e 403 mila, -6,2% rispetto al 2012; si registra una riduzione tendenziale del monte ore lavorate dovuta per circa due terzi alla contrazione delle posizioni lavorative e per il rimanente terzo alla diminuzione delle ore lavorate pro capite). Questi elementi portano a una riduzione del salario reale (-1,1% rispetto al 2012) incidendo negativamente sul potere di acquisto delle famiglie e sui loro consumi (la spesa media mensile per famiglia nel 2013 è stata di euro in valori correnti, -2,6% rispetto all anno precedente). Il perdurare di questa fase in cui si percepisce forte incertezza circa i tempi e i modi della ripresa genera ripercussioni importanti sulla partecipazione delle persone al mercato del lavoro: 3 milioni 205 mila individui si dichiarano disposti a lavorare anche se non cercano o alla ricerca di lavoro ma non immediatamente disponibili (forze di lavoro potenziali 2, +119 mila rispetto al 2012). Di questi 1 milione e 427 mila (il 44,5%) dichiara come motivazione della mancata ricerca lo scoraggiamento ( non cerco lavoro perché non lo troverei ). 1 Fonti utilizzate: Banca dati I.Stat ( ISTAT (2014), Rapporto Annuale ; Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Rapporto annuale sulle comunicazioni obbligatorie 2014 ; Excelsior (2013), I programmi occupazionali delle imprese rilevati da Union Camere ; Unioncamere comunicato stampa Roma 22 novembre 2013 ; Dati retributivi OD&M. 2 Le forze lavoro potenziali sono composte da Inattivi disponibili a lavorare (persone tra i 15 e i 74 anni che non sono né occupate né disoccupate e che: desiderano lavorare; sono disponibili a lavorare entro le due settimane successive quella di riferimento; non hanno cercato un lavoro nelle quattro settimane che precedono quella di riferimento) e Inattivi che cercano lavoro (persone tra i 15 e i 74 anni che non sono né occupate né disoccupate e che hanno cercato attivamente un lavoro nelle quattro settimane che precedono quella di riferimento ma non sono disponibili a lavorare entro le due settimane successive; inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla settimana di riferimento ma non sarebbero disponibili a lavorare entro le due settimane successive, qualora fosse possibile anticipare l inizio del lavoro; inizieranno un lavoro dopo tre mesi dalla settimana di riferimento; hanno cercato un lavoro non attivamente (ad esempio, sono stati in attesa degli esiti di un colloquio di lavoro) nelle quattro settimane che precedono quella di riferimento e sono disponibili a lavorare entro le due settimane successive 5

7 Importante anche non dimenticare come dal 2011 il mercato del lavoro italiano sia stato interessato da numerosi interventi normativi che hanno apportato modifiche consistenti: la Riforma delle pensioni (D.L. 201/2011) 3, la Riforma del Lavoro (L.92/2012 denominata Riforma Fornero ) 4, l intervento del Governo Letta (DL. 76/2013) e la Riforma del Lavoro (L.78/2014 denominata riforma Poletti che costituisce il primo pilastro del Jobs Act del Governo Renzi) 5. In questo contesto il mercato del lavoro italiano nel 2013 è caratterizzato da: 1) contrazione della forza lavoro mila individui rispetto al 2012 (pari a un - 0,4%), arrivando a quota 25 milioni 533 mila persone. La contrazione è da attribuirsi totalmente a una riduzione di partecipazione maschile al mercato del lavoro (-117 mila maschi, contro un incremento di 8 mila femmine) e della componente giovanile (325 mila giovani fra 15 e i 34 anni escono dalle forze lavoro, pari a un -4,5%). In termini complessivi, nel 1 trimestre 2014 si registra una lieve ripresa della forza lavoro rispetto allo stesso periodo del 2013 ( individui da imputarsi all incremento di partecipazione femminile: maschi, femmine). Questi trend sono confermati anche dai valori del tasso di attività 7 che nel 1 trimestre 2014 per le persone fra i anni aumenta di uno 0,1 arrivando al 63,9% (73,6% quello maschile e 54,3% quello femminile) mentre per i giovani si riduce di 1,3 punti percentuali arrivando a un 52,1%. 3 La Riforma delle pensioni ha ridefinito, aumentandoli, i requisiti per l accesso alla pensione di vecchiaia posticipando l uscita dal lavoro di un gran numero di persone, incidendo così sulla composizione per età dell occupazione che tende sempre più all invecchiamento. 4 La Riforma Fornero è intervenuta rispetto alla flessibilità in ingresso (per impedire un uso scorretto delle forme contrattuali flessibili promuovendo il tempo indeterminato come principale forma contrattuale e l apprendistato come soluzione principale di ingresso nel mercato per i giovani fra i 15 ei 29 anni), flessibilità in uscita (introducendo il licenziamento per giustificato motivo oggettivo e riducendo le possibilità di reintegro), ammortizzatori sociali (introducendo al posto dell indennità di mobilità e del trattamento speciale di disoccupazione per l edilizia, l ASPI e la Mini-ASPI allargando la platea di soggetti interessati ma riducendo il periodo di copertura dello strumento). 5 La Riforma Poletti ha introdotto modifiche normative per favorire il ricorso ai contratti a tempo determinato (a-causalità del contratto, 5 proroghe, limite quantitativo e temporale, obbligo di comunicazione del diritto di precedenza), di somministrazione a tempo determinato (a-causalità del contratto) e di apprendistato (forma scritta semplificata per i piani formativi, indicazioni da parte delle Regioni entro limiti stabiliti dei piani formativi, riduzione delle quote di stabilizzazione degli apprendisti previste per le imprese che hanno almeno 50 dipendenti). 6 Le forze lavoro sono costituite dalla somma delle persone occupate e quelle in ricerca attiva di lavoro, quest ultime definite come le persone di almeno 15 anni, che nell indagine sulle forze di lavoro dell ISTAT dichiarano: di non essere occupati, di non aver effettuato ore di lavoro nel periodo di riferimento, di essere alla ricerca di un lavoro, di aver effettuato almeno un azione di ricerca di lavoro nei trenta giorni che precedono il periodo di riferimento, di essere immediatamente disponibili (entro due settimane) ad accettare un lavoro, qualora gli venga offerto. 7 Il tasso di attività esprime la partecipazione della popolazione al lavoro ed è rappresentato dal rapporto fra le forze di lavoro, fra i 15 e i 64 anni di età, e la popolazione residente di pari età. 6

8 2) Tempo medio di ricerca di 22 mesi. Le persone che faticano maggiormente nella ricerca di lavoro sono quelle con almeno 50 anni che impiegano in media 27 mesi per la ricerca di una nuova occupazione. Per i giovani il tempo medio di ricerca di un lavoro risulta 19 mesi (1,3 mesi in più rispetto al 2012) con forti differenze territoriali (dai 13,2 mesi del Nord ai 15,1 mesi del Centro e i 24 mesi del Mezzogiorno). 3) Si riducono le attivazioni di contratti di lavoro (-8,3% rispetto al 2012), si riduce il numero di lavoratori attivati (-11,0%) e aumenta la discontinuità dei rapporti di lavoro portando nel 2013 il numero medio di contratti per lavoratore a 1,78 (aumentano le attivazioni di breve durata e le attivazioni di rapporti di lavoro plurimi con orari più ridotti). 4) Trend negativo dell occupazione: nella fascia di età 15 anni e oltre si registra una riduzione fra gli occupati rispetto al 2012 di 479 mila persone (gli occupati nel 2013 sono 22 milioni 420 mila: 58,4% maschi e 41,6% femmine). L occupazione si riduce soprattutto fra gli uomini (-350 mila pari a un -2,6%), i lavoratori del Mezzogiorno (-282 mila, pari a un -4,6%) e i giovani anni (-482 mila, pari a -8,3%). Il trend negativo dell occupazione continua anche nel 1 trimestre 2014 (-211 mila occupati rispetto allo stesso periodo del 2013). Il tasso di occupazione 15 anni e più 8 si riduce rispetto al 2012 di 1 punto percentuale arrivando nel 2013 ad essere pari al 43,0% (52,1% maschile, 34,5% femminile). Il trend negativo continua ad essere rilevato anche nel 1 trimestre 2014 (tasso di occupazione 42,4%, -0,6 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre 2012). Anche il tasso di occupazione si riduce di 1,1 punti rispetto al 2012 raggiungendo nel 2013 il 55,6% (64,8% maschile e 46,5% femminile; 63,8% Nord Ovest, 64,9% Nord Est, 59,9% Centro, 42,0% Mezzogiorno; 40,2% persone anni, 72,2% persone anni, 52,6% persone con 50 anni e oltre). 8 Il tasso di occupazione misura il grado di coinvolgimento nel mercato del lavoro delle persone potenzialmente attive e si ottiene dal rapporto fra le persone 15 anni e oltre occupate con la popolazione residente di pari età. 9 Il tasso di occupazione si ottiene dal rapporto fra le persone occupate con la popolazione residente di pari età. 7

9 5) Cambiamento della struttura del mercato del lavoro a. la composizione per età del mercato del lavoro muta a vantaggio delle fasce più anziane e a sfavore dei giovani; il tasso di occupazione delle persone cresce di 2,3 punti percentuali arrivando a un valore del 42,7% e il trend rimane positivo anche nel 1 trimestre 2014 (tasso di occupazione anni 44,9%, + 3,9 punti), mentre il tasso di occupazione per le persone anni resta praticamente invariato (perde 0,2 punti percentuali arrivando a un valore del 63,4%); i giovani 10 sono i più colpiti dalla crisi: A partire dal 2008 il tasso di occupazione delle persone con meno di 35 anni è calato di circa 10 punti percentuali (dal 50,4% al 40,2%) mentre è cresciuta l incidenza dei disoccupati (dal 6,7% al 12,0%) e delle forze di lavoro potenziali (dal 6,8% all 8,3%). Tali difficoltà si sono manifestate in tutte le ripartizioni geografiche, seppur con maggiore intensità nel Mezzogiorno (Istat, 2014, p ); > fra i giovani anni aumentano i NEET 11 che nel 2013 sono 2 milioni 435 mila pari al 26,0% dei giovani in questa fascia di età (+ 2,1 punti percentuali rispetto al 2012, corrispondente a +185 mila giovani). Il 42,2% dei NEET è disoccupato, il 29,7% costituisce forze di lavoro potenziali, il 28,1% non cerca e non è disponibile a lavorare. Osservando per titolo di studio, il 49,5% dei NEET ha un diploma, il 40,6% ha al massimo una licenza media e il 9,9% ha una laurea o post laurea; > i giovani anni occupati corrispondono al 4,4% del totale degli occupati (sono 983 mila e la loro incidenza sul totale occupati si riduce di 0,6 punti rispetto al 2012). Il tasso di occupazione dei giovani 15-24, pari al 16,3% (18,8% maschile, 13,7% femminile), ha registrato nell arco di un anno una riduzione di 2,3 punti percentuali (-3,1 punti quello maschile e -1,3 punti quello femminile) e il trend negativo continua ad essere rilevato anche nel 1 trimestre 2014 con un tasso di occupazione del 14,5% pari a -1,5 punti rispetto allo stesso periodo del 2013; 10 Con il termine giovani a volte si fa riferimento alla classe di età anni, altre volte alla fascia di età anni e in altri casi ancora alla fascia di età anni. 11 I NEET (Not in Education, Employement or Training) comprendono tutte le persone che non lavorano (disoccupati e inattivi) e non frequentano alcun corso di istruzione o formazione. Questo è il target di giovani cui si indirizza la Garanzia Giovani, il piano europeo diretto a sostenere il rientro al lavoro o in percorsi formativi dei giovani che non lavorano e non studiano. Mentre in Europa il piano interessa i giovani anni, in Italia è stato ampliato il range di copertura del piano in modo da intervenire per sostenere la fascia anni. 8

10 > il tasso di occupazione dei giovani anni, pari al 29,4% (33,3% maschile, 25,3% femminile) ha subito una riduzione di 3,1 punti percentuali (-3,8 punti quello maschile e -2,4 punti quello femminile) e anche qui il trend rimane negativo anche nel 1 trimestre 2014 con un tasso di occupazione del 27,6% (-2,4 punti rispetto allo stesso periodo del 2012); > ampliando la definizione di giovane alla classe di età anni, si vede come nel 2013 delle 13 milioni e 205 mila persone rientranti in questa fascia di età il 40,2% è occupato (-8,3% rispetto al 2012), il 30,7% studia (+1,7% rispetto al 2012), il 12,0% è disoccupato (+11,1%rispetto al 2012), l 8,8% non cerca lavoro e non è disponibile (+2,3% rispetto al 2012), l 8,3% costituisce forza lavoro potenziale (+7,6% rispetto al 2012). Gli occupati in questa fascia di età corrispondono al 24% del totale degli occupati del paese. Il tasso di occupazione in questa fascia di età si avvicina a quello della media nazionale e raggiunge nel 2013 il 40,2%. Anche qui il trend è in discesa: -3,1 punti rispetto al 2012 e anche nel 1 trimestre 2014 si registrano -2,3 punti rispetto allo stesso periodo del 2013 (arrivando a un valore del 38,7%). 9

11 b. Cresce la polarizzazione tra tipologie contrattuali: si riduce il peso dell occupazione standard, si riducono i contratti a tempo pieno e aumentano quelli a tempo parziale, aumentano i contratti di lavoro a tempo determinato mentre si riducono le collaborazioni a progetto; sui lavoratori dipendenti dai 15 anni e più registrati nel 2013 il peso dell occupazione standard (dipendente a tempo pieno e indeterminato) si riduce di 0,5 punti rispetto al 2012 arrivando al 74,2%. La riduzione del peso dell occupazione standard nella fascia di età anni risulta molto più forte: -10,8%, cioè mila giovani con contratti standard; aumenta l occupazione a tempo parziale (+2,8% di occupati part-time rispetto al 2012). L occupazione a tempo parziale è in prevalenza di tipo involontario 61,6% (71,5% per lavoratori maschi e il 58,1% per lavoratrici femmine) e l incidenza di questo tipo di part-time cresce di 4,2 punti percentuali rispetto al 2012 con un trend che continua anche nel 1 trimestre Fra i giovani il 79,8% dei rapporti a tempo parziale risultano essere part-time involontari (+ 6 punti percentuali rispetto al 2012), incidenza che nella fascia si attesta al 75,1% (+4,7 punti percentuali rispetto al 2012); dal 4 trimestre 2012, anche come effetto degli interventi della L.92/2012, cala il lavoro atipico 12 : -7,0% rispetto al 2012 arrivando a un incidenza dell 11,6% (2 milioni 611 mila lavoratori). Fra gli atipici, i lavoratori a tempo determinato nel 2013 sono 2 milioni 229 mila (-6,1% rispetto al 2012) mentre i collaboratori a progetto sono 382 mila (-11,8% rispetto al 2012). Il lavoro atipico è molto diffuso fra i giovani anni: uno su quattro (25,4%) ha un lavoro a tempo determinato o una collaborazione con una percentuale che sale al 31,7% tra i laureati. Tuttavia anche un 33,8% delle persone fra i anni hanno un contratto atipico di lavoro; limitata durata dei rapporti di lavoro atipici: poco più della metà degli atipici ha un contratto di durata inferiore all anno, poco più di 2 atipici su 10 possono contare su un rapporto che dura un anno (13 mesi in media); 12 Fra i lavoratori atipici l ISTAT comprende i dipendenti a tempo determinato e i collaboratori. 10

12 diminuisce la probabilità di transizione verso lavori standard 13 : fra il 1 trimestre 2013 e il 1 trimestre 2012 il 56,4% dei lavori atipici resta con contratto atipico, il 15,3% viene trasformato in contratto standard (-0,7 punti rispetto ), il 12,3% diventa inattivo, il 9,5% diventa disoccupato, il 4,8% diventa dipendente a tempo parziale, l 1,2% diventa autonomo a tempo pieno e lo 0,5% autonomo a tempo parziale. Fra i giovani che non hanno un lavoro stabile si accentua la proporzione di chi fra 1 trimestre 2013 e 1 trimestre 2012 perde il lavoro: 16,4% (+1 punto percentuale rispetto al e + 6,9 punti percentuali rispetto alla media dei lavoratori atipici). 6) Massiccio ricorso alla Cassa Integrazione (Ordinaria, Straordinaria, In deroga) e alla mobilità a. Si riducono le ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate, aumentano però quelle straordinarie, tuttavia meno della metà delle ore autorizzate viene effettivamente utilizzata; il totale complessivo delle ore autorizzate si è ridotto dell 1,4% rispetto al 2012 arrivando a quasi 1,2 miliardi di ore suddivise fra Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO: 356,2 mln di ore; 30,1%), Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS: 527,1 mln di ore; 44,6%) e Cassa Integrazione in Deroga (CI in deroga: 299,0 mln di ore; 25,3%). Nel 2013 aumentano rispetto all anno precedente le ore per CIGS (+31,2%) e si riducono quelle per CIG in deroga (-20,7%); solo il 46,9% delle ore di cassa integrazione autorizzate sono state effettivamente utilizzate (pari a ore di cassa integrazione guadagni) per una spesa totale pari a 6,7 miliardi di euro; nel 54,3% dei casi i cassa integrati hanno un età compresa fra i 35 e i 49 anni (+2,7 punti percentuali rispetto al 2012). b. Si riducono i cassa integrati che perdono il lavoro l anno successivo ma arrivano comunque ad essere pari a un quarto dei cassa integrati; fra il i cassa integrati che perdono il lavoro, escludendo chi va in pensione, sono il 25,5% (-5,2 punti percentuali rispetto al periodo ), quelli che tornano occupati sono il 41,6% (+6,3 punti percentuali rispetto al periodo ) mentre quelli che restano in cassa integrazione sono 32,9% (-1,2 punti percentuali rispetto al periodo ); 13 Come lavori standard l ISTAT indica dipendenti a tempo pieno e gli autonomi a tempo pieno. 11

13 c. Aumentano le domande e i beneficiari di trattamento di mobilità; aumentano quasi del 40,0% le domande pervenute all INPS per trattamenti di mobilità (da gennaio a dicembre ,1% rispetto al 2012 arrivando a domande registrate). Nel 2013 i beneficiari del trattamento di mobilità sono stati e hanno comportato una spesa per le prestazioni di indennità di mobilità pari a milioni di euro. 7) Forte insicurezza rispetto al proprio futuro lavorativo a. Giovani e cassa integrati i più insicuri sul futuro; il 12,7% degli occupati teme di perdere il lavoro nei successivi 6 mesi e al contempo ritiene difficile trovarne un altro con le stesse caratteristiche. Fra i giovani anni questa proporzione raggiunge il 18,8% e sale al 25,5% per chi ha una professione non qualificata e al 40,0% per i giovani che svolgono lavoro atipico. Fra i cassa integrati la proporzione raggiunge il 52,5%. 8) Forte aumento del numero di disoccupati e della disoccupazione, soprattutto giovanile a. Aumento del numero di disoccupati e il trend negativo continua anche a inizio 2014 nel 2013 i disoccupati raggiungono le 3 milioni 113 mila unità (+369 mila rispetto allo stesso periodo del 2012), facendo registrare un tasso di disoccupazione 14 del 12,2% (13,1% femminile e 11,5% maschile; 8,9% Nord Ovest, 7,7% Nord Est, 10,9% Centro, 19,7% Mezzogiorno; 23,0% anni, 9,5% anni, 6,2% 50 e oltre; 15,8% fino alla licenza media, 11,4% diploma, 7,3% laurea e oltre), tasso cresciuto di 1,5 punti rispetto a quello del L incremento del tasso di disoccupazione non accenna ad arrestarsi raggiungendo nel 1 trimestre 2014 il valore di 13,6% (+ 0,8 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre del 2013). Più della metà dei disoccupati è composto da giovani fra i anni (50,9%), seguono gli adulti anni (35,0%) e il restante 14,1% è composto da persone con 50 anni e oltre; il 53,5% dei disoccupati è costituito da persone che hanno perso il lavoro nell ultimo anno. 14 Il tasso di disoccupazione misura l eccesso di offerta di lavoro (lavoratori) rispetto alla domanda (aziende) ed è dato dal rapporto fra la popolazione di 15 anni e più in cerca di occupazione e le forze di lavoro totali. 12

14 Fra il 1 trimestre 2012 e il 1 trimestre 2013 l 8,3% degli occupati perde il lavoro diventando disoccupato (3,2%, +0,5 punti percentuali rispetto a quanto registrato nell anno prima) o inattivo (5,1%). b. Il tasso di disoccupazione giovanile continua a crescere senza sosta e nel mezzogiorno oltre la metà dei giovani risulta disoccupata nel 2013 il tasso di disoccupazione dei giovani anni cresce di 4,7 punti percentuali rispetto al 2012, raggiungendo il valore di 40,0%. Nel 1 trimestre 2014 si registra un incremento di 4,1 punti rispetto allo stesso periodo del 2013 facendo registrare un tasso di disoccupazione del 46,0% (44,4% maschi; 48,2% femmine; 37,7% Nord Ovest, 33,4% Nord Est, 42,9% Centro; 60,9% Mezzogiorno). Il tasso di disoccupazione aumenta di 4,4 punti percentuali rispetto al 2012 raggiungendo il valore 29,6%, mentre nel 1 trimestre 2014 raggiunge quota 33,7% (+ 4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo 2013). Fra i giovani anni il tasso di disoccupazione arriva al 23,0%. Il 12,0% del totale dei giovani in questa fascia di età è in cerca di occupazione, contribuendo per il 42,8% all aumento di disoccupazione dell ultimo anno. c. Si riducono le possibilità di trovare lavoro in meno di un anno nel periodo i disoccupati che trovano un occupazione sono il 24,0% (-2,3 punti percentuali rispetto l anno prima): il 13,2% ottengono un occupazione attraverso forme di contratto atipico, nel 5,1% attraverso forme di rapporto di lavoro a tempo indeterminato full-time, 2,9% attraverso forme di lavoro dipendente a tempo parziale e il 2,9% attraverso forme di lavoro autonomo. d. Continua ad aumentare la disoccupazione di lunga durata. fenomeno record per chi è in cerca di prima occupazione. fenomeno che interessa oltre la metà delle persone con 50 anni e oltre e dei giovani anni il 56,4% del totale delle persone in cerca di lavoro lo sono da almeno 12 mesi (+3,4 punti percentuali rispetto al 2012). In media la ricerca di lavoro dura 22 mesi ma per il 34,9% dei disoccupati si protrae per 2 anni e oltre (nel Mezzogiorno questa proporzione raggiunge il 42,0%). 13

15 la disoccupazione di lunga durata interessa il 61,4% dei lavoratori con almeno 50 anni. Il 40% dei lavoratori di almeno 50 anni è alla ricerca di un occupazione da oltre due anni. La disoccupazione di lunga durata incide fortemente anche fra i giovani anni in questa fascia di età quelli che cercano un impiego da almeno un anno sono il 53,7% (il 62,3% nel Mezzogiorno). Circa 1/3 dei giovani sono alla ricerca del lavoro da almeno 2 anni e nel Mezzogiorno questa quota arriva al 39,7%; la disoccupazione di lunga durata registra valori record per chi è in cerca di prima occupazione attestandosi al 71,8%. e. Per ogni disoccupato c è almeno un altra persona che vorrebbe lavorare nel 2013 le forze di lavoro potenziali 15 sono composte da 3 milioni 205 mila individui che si dichiarano disposti a lavorare anche se non cercano o che sono alla ricerca di lavoro ma non immediatamente disponibili (+119 mila rispetto al 2012). Di questi 1 milione e 427 mila (il 44,5%) dichiara come motivazione della mancata ricerca lo scoraggiamento ( non cerco lavoro perché non lo troverei ). 9) Le difficoltà incontrate sul mercato del lavoro spingono i giovani anni oltre confine a. Nel giovani anni sono andati all estero i flussi in uscita dei giovani anni superano quelli in entrata ( giovani, di cui 4 mila laureati). Le mete principali per i giovani che emigrano sono Regno Unito, Germania e Svizzera. 10) retribuzioni totali annue in lieve crescita a. Tendenza al rialzo rispetto al 2012 in continuità con quanto registrato nel 2011 nelle retribuzioni totali annue lorde mediamente percepite dalle diverse categorie professio- 15 Le forze lavoro potenziali sono composte da Inattivi disponibili a lavorare (persone tra i 15 e i 74 anni che non sono né occupate né disoccupate e che: desiderano lavorare; sono disponibili a lavorare entro le due settimane successive quella di riferimento; non hanno cercato un lavoro nelle quattro settimane che precedono quella di riferimento) e Inattivi che cercano lavoro (persone tra i 15 e i 74 anni che non sono né occupate né disoccupate e che hanno cercato attivamente un lavoro nelle quattro settimane che precedono quella di riferimento ma non sono disponibili a lavorare entro le due settimane successive; inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla settimana di riferimento ma non sarebbero disponibili a lavorare entro le due settimane successive, qualora fosse possibile anticipare l inizio del lavoro; inizieranno un lavoro dopo tre mesi dalla settimana di riferimento; hanno cercato un lavoro non attivamente (ad esempio, sono stati in attesa degli esiti di un colloquio di lavoro) nelle quattro settimane che precedono quella di riferimento e sono disponibili a lavorare entro le due settimane successive. 14

16 nali di lavoratori, nel 2013 si registra una tendenza al rialzo rispetto al 2012: dirigenti (+1,0%), quadri (+0,3%), impiegati (+2,5%) e operai (+4,0%). Ad eccezione di dirigenti e quadri, le altre figure professionali vedono aumentare il loro potere di acquisto (incremento retributivo maggiore dell inflazione registrata nel periodo). b. Focus retribuzioni giovani impiegati per i giovani sotto ai 30 anni inquadrati come impiegati si vede come per i laureati con 1-2 anni di esperienza la retribuzione annua lorda si attesti sui (+5,5% rispetto al 2012, incremento più che doppio rispetto a quello registrato nell anno per la media generale degli impiegati) vs. un riconoscimento di dei non laureati con la stessa esperienza lavorativa (+1,2% rispetto al 2012), mentre per i laureati con 3-5 anni di esperienza raggiunge i (+0,8%) vs. un riconoscimento di dei non laureati con la stessa esperienza lavorativa (+1,1%). 11) Indicazioni su assunzioni previste dalle aziende considerate di difficile reperimento da Excelsior Stando alla rilevazione Excelsior le aziende nel 2013 indicavano l 11,3% delle assunzioni previste per l anno di difficile reperimento ( assunzioni) di queste il 4,7% per ridotto numero di candidati e il 6,5% per inadeguatezza dei candidati. Assunzioni non stag (v.a.)* Assunzioni di difficile reperimento (v.a.)* % assunzioni di difficile reperimento GAP DI OFFERTA Distribuzione delle motivazioni GAP DI GAP DI ASPETTATIVE COMPETENZE ALTRI MOTIVI 2012 Totale ,1 2,5 5,8 7,3 0,4 di cui: Diplomati ,2 2,4 4,6 8,7 0,5 Laureati ,0 5,9 5,4 7,9 0, Totale ,8 2,3 3,3 6,2 0,9 di cui: Diplomati ,9 1,8 3,1 6,9 1,1 Laureati ,0 5,9 4,4 7,3 1,4 * Valori assoluti arrotondati alle decine. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior 15

17 Le professioni di difficile reperimento dei laureati* e l indirizzo di laurea prevalentemente richiesto, secondo le assunzioni non stagionali programmate dalle imprese dell industria e dei servizi per il 2013 (valori assoluti e incidenze percentuali) Professioni Esperto software Esperto di gestione aziendale Analista programmatore Progettista meccanico Assunzioni non stagionali di laureati (v.a.)** Assunzioni di laureati di difficile reperimento (v.a.)** % Incidenza assunzioni laureati di difficile reperimento 47,4 37,8 36,4 34,2 Indirizzo di laurea richiesto prevalentemente Ingegneria informatica Scienze economico-aziendali, del marketing e dell amministrazione Ingegneria informatica Ingegneria meccanica e navale Operatore commerciale estero Sviluppatore di software Educatore per disabili Tecnico commerciale Addetto marketing Programmatore informatico Progettista elettrico ,0 29,8 28,4 27,0 23,8 23,4 23,3 Scienze economico-aziendali, del marketing e dell amministrazione Ingegneria informatica Scienze dell educazione Scienze economico-aziendali, del marketing e dell amministrazione Scienze economico-aziendali, del marketing e dell amministrazione Ingegneria informatica Ingegneria elettronica Infermiere Educatore professionale ,0 19,2 Professioni dell assistenza sanitaria, infermieristiche, ostetricia Scienze dell educazione * Fra quelle per le quali il numero di assunzioni supera le 500 unità - ** Valori assoluti arrotondati alle decine. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Le professioni di difficile reperimento dei diplomati* e l indirizzo di diploma prevalentemente richiesto, secondo le assunzioni non stagionali programmate dalle imprese dell industria e dei servizi per il 2013 (valori assoluti e incidenze percentuali) Professioni Assunzioni non stagionali di diplomati (v.a.)** Assunzioni di diplomati di difficile reperimento (v.a.)** % Incidenza assunzioni diplomati di difficile reperimento Indirizzo di diploma richiesto prevalentemente Sviluppatore di software Disegnatore tecnico Assistente socio-sanitario con funzioni di sostegno in istituzioni ,6 29,3 22,1 Tecnico informatico Perito tecnico meccanico Tecnico dei servizi sociali Riparatore di macchinari e impianti Meccanico riparatore d autoveicoli Addetto alle vendite all ingrosso Assistente alla poltrona Cuoco Programmatore informatico Cameriere ,5 20,3 18,0 17,3 16,9 16,9 14,8 Perito tecnico meccanico Perito tecnico meccanico Operatore commerciale Odontotecnico Tecnico dei servizi ristorazione e servizi turistici Tecnico informatico Tecnico dei servizi ristorazione e servizi turistici * Fra quelle per le quali il numero di assunzioni supera le 400 unità - ** Valori assoluti arrotondati alle decine. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior 16

18 le professioni Excelsior per cui nel 2 trimestre 2014 sono maggiormente richiesti i giovani risultano essere: cuochi camerieri e altre professioni dei servizi turistici (circa giovani cercati), commessi e altro personale qualificato in negozi ed esercizi all ingrosso (circa giovani cercati), commessi e altro personale qualificato nella grande distribuzione (circa giovani cercati), addetti accoglienza, informazione e assistenza della clientela (circa giovani cercati), personale di segreteria e servizi generali (circa giovani cercati), tecnici amministrativi e finanziari e bancari (circa giovani cercati), tecnici del marketing, vendite, distribuzione e commerciale (circa giovani), tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (circa giovani cercati), operai nelle attività meccaniche ed elettromeccaniche (circa giovani cercati). 17

19 2 - La Garanzia Giovani 1. COS E LA GARANZIA GIOVANI La Garanzia Giovani (Youth Guarantee) è il Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile. Con questo obiettivo sono stati previsti dei finanziamenti per i Paesi Membri con tassi di disoccupazione superiori al 25%, che saranno investiti in politiche attive di orientamento, istruzione e formazione e inserimento al lavoro, a sostegno dei giovani che non sono impegnati in un attività lavorativa, né inseriti in un percorso scolastico o formativo (Neet - Not in Education, Employment or Training). In sinergia con la Raccomandazione europea del 2013, l Italia dovrà garantire ai giovani al di sotto dei 30 anni un offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio, entro 4 mesi dall inizio della disoccupazione o dall uscita dal sistema d istruzione formale. Se sei quindi un giovane tra i 15 e i 29 anni, residente in Italia cittadino comunitario o straniero extra UE, regolarmente soggiornante non impegnato in un attività lavorativa né inserito in un corso scolastico o formativo, la Garanzia Giovani è un iniziativa concreta che può aiutarti a entrare nel mondo del lavoro, valorizzando le tue attitudini e il tuo background formativo e professionale. Programmi, iniziative, servizi informativi, percorsi personalizzati, incentivi: sono queste le misure previste a livello nazionale e regionale per offrire opportunità di orientamento, formazione e inserimento al lavoro, in un ottica di collaborazione tra tutti gli attori pubblici e privati coinvolti. Per stabilire in modo opportuno il livello e le caratteristiche dei servizi erogati e aumentarne l efficacia, si è scelto di introdurre un sistema di profiling che tenga conto della distanza dal mercato del lavoro, in un ottica di personalizzazione delle azioni erogate: una serie di variabili, territoriali, demografiche, familiari e individuali profilano il giovane permettendo così di regolare la misura dell azione in suo favore. Qui di seguito le misure previste dalla Garanzia Giovani relativamente al percorso definito a livello nazionale. Saranno le regioni, attraverso convenzioni stipulate con il Ministero del Lavoro, a ripartire le risorse loro assegnate tra le diverse misure. Rientrerà inoltre sempre nella facoltà delle singole regioni implementare i finanziamenti o affiancare al finanziamento europeo e nazionale eventuali altri stanziamenti regionali. 2. LE MISURE PREVISTE DALLA GARANZIA GIOVANI Nel dettaglio le misure previste dalla Garanzia Giovani sono: A. Accoglienza B. Orientamento C. Formazione 18

20 D. Accompagnamento al lavoro E. Apprendistato F. Tirocini G. Servizio civile H. Sostegno all autoimprenditorialità I. Mobilità professionale all interno del territorio nazionale o in Paesi UE J. Bonus occupazionale per le imprese K. Formazione a distanza a. ACCOGLIENZA In questa prima fase, presso lo sportello che ti verrà indicato dalla tua Regione, verrai subito informato sui contenuti e sui servizi previsti dal Programma in ambito regionale. L operatore ha il compito di fornirti tutte le informazioni nel modo più chiaro possibile per facilitare l orientamento rispetto ai servizi disponibili. Con l aiuto dell operatore puoi: - se non l hai già fatto, registrarti al Programma grazie all inserimento dei tuoi dati personali nel modulo online; - conoscere gli obiettivi del Programma europeo e gli attori coinvolti per la sua attuazione a livello nazionale, la rete dei servizi competenti e i soggetti autorizzati e/o accreditati in ambito regionale; - scoprire le opportunità, le misure disponibili e il loro funzionamento. Ad esempio, come si attiva un tirocinio, in cosa consiste l apprendistato, quali sono i percorsi formativi disponibili, come avviare un impresa o come fare il servizio civile; - conoscere le modalità per accedere a queste misure, anche con indicazioni operative, e conoscere gli enti del lavoro e della formazione a cui puoi rivolgerti. b. ORIENTAMENTO Dopo una prima fase informativa di accoglienza, inizia l orientamento vero e proprio. Presso il servizio competente che ti è stato assegnato dalla Regione, svolgerai un colloquio individuale con un operatore, il quale è in grado di capire le tue esigenze, bisogni e necessità. Al termine del colloquio, l operatore individuerà un percorso di inserimento personalizzato che dovrà essere coerente con le tue caratteristiche personali, formative e professionali (profiling). Ti verrà consigliato, quindi, il percorso più adatto che può consistere nel proseguimento degli studi, nello svolgimento di un tirocinio, in una esperienza lavorativa o nell avvio di un attività in proprio. La fase di orientamento prevede un primo livello e nel caso in cui l operatore lo ritenga opportuno, un secondo. 19

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