Liliana CIANNARELLA. Concetta TALARICO Paola TRASPEDINI. A.O. Ospedale Circolo Fondazione Macchi di Varese. Anno 2014
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1 E GIUSTO SOFFRIRE DI LESIONI DA PRESSIONE Liliana CIANNARELLA Angela LIBARDI Concetta TALARICO Paola TRASPEDINI A.O. Ospedale Circolo Fondazione Macchi di Varese Anno
2 PERCHE UN PROBLEMA RILEVANTE IN EUROPA LA PREVALENZA MEDIA DELLE LESIONI IN AMBITO OSPEDALIERO È DEL 18% IN ITALIA DEL 19,3 % LA MORTALITÀ PER L.D.P. È TRA IL 23% E IL 37% NEL 50% DEI CASI LA CAUSA È LA SEPSI GENERALIZZATA QUASI LA METÀ DI L.D.P. INSORGONO DURANTE IL RICOVERO SI MANIFESTANO ENTRO I PRIMI 7 GIORNI PER QUESTO E INDISPENSABILE UNA STRATEGIA DI PREVENZIONE DALLE PRIME ORE DI RICOVERO NELLE PERSONE A RISCHIO LA PREVENZIONE DELLE LESIONI DA PRESSIONE E UN INTERVENTO FONDAMENTALE DELL ASSISTENZA INFERMIERISTICA NON E ACCETTABILE CHE UNA PERSONA POSSA MORIRE DI L.D.P. 2
3 LA PREVENZIONE DELLE LESIONI DA PRESSIONE Inf. ANGELA LIBARDI Inf. PAOLA TRASPEDINI 3
4 LESIONE DA PRESSIONE SI DEFINISCE L.D.P. UNA LESIONE CAUSATA DALLA PROLUNGATA PRESSIONE SULLA CUTE E SUI TESSUTI QUANDO LA PERSONA RIMANE NELLA STESSA POSIZIONE PER UN PERIODO PROLUNGATO 4
5 EZIOLOGIA FATTORI ESTRINSECI MACERAZIONE SUDORE, CONTATTO CON ESSUDATO FORZE DI TAGLIO SI DETERMINANO IN SEGUITO A SCIVOLAMENTO FRIZIONE È LA CONSEGUENZA DI SFREGAMENTO TRA LA CUTE E IL SUPPORTO ESTERNO PRESSIONE FORZA ESERCITATA SULLA SUPERFICIE 5
6 EZIOLOGIA FATTORI INTRINSECI LEGATI ALLE CONDIZIONI GENERALI DELLA PERSONA ETA AVANZATA MALNUTRIZIONE COMPROMISSIONE PSICHICA PERDITA DI SENSIBILITA OBESITA DIABETE PROBLEMI MUSCOLARI CONDIZIONI GENERALI COMPROMESSE 6
7 VALUTAZIONE RISCHIO LESIONI DA PRESSIONE VALUTARE, ENTRO LE PRIME 24 DAL RICOVERO I SOGGETTI CON FATTORI O PATOLOGIE A RISCHIO (RACCOLTA DATI CARTELLA INFERMIERISTICA) VALUTARE LO STATO NUTRIZIONALE COMPILARE SCALE METRICHE DI VALUTAZIONE ISPEZIONARE LA CUTE TESTA PIEDI QUOTIDIANAMENTE NELLE PERSONE A RISCHIO 7
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9 VALUTAZIONE DELLA LESIONE LA VALUTAZIONE DELLA LESIONE DEVE ESSERE EFFETTUATA AL MOMENTO DELLA PRESA IN CARICO DELLA PERSONA VALUTAZIONE AL MOMENTO DELLA COMPARSA VALUTAZIONE RIPETUTA UNA VOLTA ALLA SETTIMANA/ PIÙ DI FREQUENTEMENTE A SECONDA DELLA LESIONE / DELLA VALUTAZIONE OLISTICA INDISPENSABILE E REDIGERE LA SCHEDA DI VALUTAZIONE E MEDICAZIONE 9
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12 VALUTAZIONE DELLA LESIONE SEDE/LOCALIZZAZIONE INCLUDERE OVE POSSIBILE L IMMAGINE FOTOGRAFICA DIMENSIONI DELLA LESIONE MISURARE REGISTRANDO LA MASSIMA ESTENSIONE IN LUNGHEZZA/LARGHEZZA/PROFONDITÀ STADIO O GRADO QUANTITÀ E TIPO DI ESSUDATO SEGNI LOCALI DI INFEZIONE PRESENZA DI DOLORE ASPETTO DELLA LESIONE PRESENZA DI NECROSI, SLOUGH, TESSUTO DI GRANULAZIONE, ZONA DI RIEPITELIZZAZIONE, COLORE, ODORE, ECC. STATO DELLA CUTE PERILESIONALE TRATTI SOTTOMINATI/CAVI 12
13 STADI DELLE L.D.P. SECONDO LA CLASSIFICAZIONE EPUAP GRADO 1 IPEREMIA DELLA CUTE SANA CHE NON SCOMPARE ALLA DIGITOPRESSIONE. LA DISCROMIA CUTANEA, IL COLORE, L EDEMA E L INDURIMENTO POSSONO ESSERE UTILIZZATI COME PARAMETRI DI VALUTAZIONE, IN PARTICOLARE IN SOGGETTI DI CARNAGIONE PIU SCURA GRADO 2 LESIONE CUTANEA A SPESSORE PARZIALE CHE INTERESSA L EPIDERMIDE, IL DERMA O ENTRAMBI. LA LESIONE È SUPERFICIALE SI MANIFESTA CLINICAMENTE COME UN ABRASIONE O UNA VESCICOLA GRADO 3 LESIONE CUTANEA A SPESSORE TOTALE CON DEGENERAZIONE O NECROSI DEL TESSUTO SOTTOCUTANEO, CON POSSIBILE ESTENSIONE SINO ALLE AREE SOTTOSTANTI, MA NON OLTRE LA FASCIA GRADO 4 DEGENERAZIONE MASSIVA, NECROSI TESSUTALE O DANNO MUSCOLARE, OSSEO O DELLE STRUTTURE DI SUPPORTO ES. TENDINE O CAPSULA ARTICOLARE
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15 GRADO 1: IPEREMIA DELLA CUTE SANA CHE NON SCOMPARE ALLA DIGITOPRESSIONE. LA DISCROMIA CUTANEA, IL COLORE, L EDEMA E L INDURIMENTO POSSONO ESSERE UTILIZZATI COME PARAMETRI DI VALUTAZIONE, IN PARTICOLARE IN SOGGETTI DI CARNAGIONE PIU SCURA. 15
16 GRADO 2: LESIONE CUTANEA A SPESSORE PARZIALE CHE INTERESSA L EPIDERMIDE, IL DERMA O ENTRAMBI. LA LESIONE È SUPERFICIALE E SI MANIFESTA CLINICAMENTE COME UN ABRASIONE O UNA VESCICOLA. 16
17 GRADO 3: LESIONE CUTANEA A SPESSORE TOTALE CON DEGENERAZIONE O NECROSI DEL TESSUTO SOTTOCUTANEO, CON POSSIBILE ESTENSIONE SINO ALLE AREE SOTTOSTANTI, MA NON OLTRE LA FASCIA. 17
18 GRADO 4: DEGENERAZIONE MASSIVA, NECROSI TESSUTALE O DANNO MUSCOLARE, OSSEO O DELLE STRUTTURE DI SUPPORTO, (PER ESEMPIO TENDINE O CAPSULA ARTICOLARE). 18
19 NON STADIABILE Perdita a tutto spessore in cui la base dell ulcera è coperta da slough( giallo, bronzato, grigio, o verde, marrone e/o escara (bronzato bronzato, marrone o nera) sul letto di ferita 19
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23 CONO DI PRESSIONE 23
24 ULCERA CHE COMPRENDE TUTTI GLI STADI 24
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26 La scala colore è un sistema che permette in modo molto pratico di descrivere le lesioni in base al colore IDENTIFICA GLI OBIETTIVI INDIRIZZA LA TERAPIA LOCALE 26
27 LESIONE GIALLA INDICA LA PRESENZA DI SLOUGH/FIBRINA IL TESSUTO DEVITALIZZATO PUÒ PRESENTARSI ANCHE SOTTOFORMA DI SLOUGH UN MATERIALE CHE ADERISCE AL LETTO DELLA LESIONE IN FILAMENTI O IN AMMASSI ISPESSITI O MUCILLAGINOSO. NELLA LESIONE GIALLA IL LETTO DELL ULCERA APPARE DI COLORE GIALLO, BEIGE O BIANCASTRO, A SECONDA DELLA VARIABILITÀ DELLA COMBINAZIONE DEI COMPONENTI DELLO SLOUGH, UN MIX DI TESSUTI DEVITALIZZATI, MATERIALE CELLULARE DI SFALDAMENTO, ESSUDATO, LEUCOCITI E BATTERI. 27
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29 LESIONE ROSSA INDICA IL TESSUTO DI GRANULAZIONE IL LETTO DELLA LESIONE APPARE DI COLORE ROSSO GRAZIE ALLA PRESENZA DI TESSUTO DI GRANULAZIONE IL TESSUTO DI GRANULAZIONE SANO HA UN ASPETTO UMIDO, A BOTTONCINI; ESSENDO MOLTO VASCOLARIZZATO ASSUME UN COLORE ROSSO VIVO O ROSA PROFONDO, STANTE A INDICARE CHE LA CICATRIZZAZIONE STA PROGREDENDO NORMALMENTE. 29
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31 LESIONE ROSA INDICA LA RIEPITELIZZAZIONE IN QUESTA FASE, È POSSIBILE OSSERVARE AREE DI RIEPITELIZZAZIONE DI COLORE ROSA TRASLUCIDO, AL DI SOPRA DEL TESSUTO DI GRANULAZIONE, COSTITUITE DA CELLULE EPITELIALI MIGRANTI DAI BORDI DELL ULCERA CHE AVANZANO IN MODO CONCENTRICO FINO AD UNIRSI. IL NEO EPITELIO NELLE LESIONI A SPESSORE PARZIALI, SI SVILUPPA ANCHE SOTTOFORMA DI ISOLE ALL INTERNO DELLA SUPERFICIE DELLA LESIONE. 31
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33 LESIONE VERDE INDICA LA PRESENZA DI INFEZIONE LE LESIONI POSSONO COMPLICARSI CON INFEZIONI CHE POSSONO DIFFONDERSI AI TESSUTI PROFONDI CAUSANDO CELLULITI, FASCITI NECROTIZZANTI, OSTEOMIELITI, BATTERIEMIE ASSOCIATE A RISCHIO DI MORTALITÀ. LE MANIFESTAZIONI CLINICHE DELL INFEZIONI DELLE LESIONI DA PRESSIONE POSSONO ESSERE ESTREMAMENTE VARIABILI VANNO DAL RITARDO NELLA CICATRIZZAZIONE ALLA PRESENZA DI INTENSO ERITEMA, CALORE, TENSIONE LOCALE CON CREPITIO DEI TESSUTI SOTTOSTANTI, SECREZIONE PURULENTA, CATTIVO ODORE, AI SEGNI SISTEMICI DELLA SEPSI E DELLO SHOCK SETTICO. 33
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35 LESIONE NERA INDICA LA NECROSI SECCA QUANDO UN AREA DI TESSUTO È DEPRIVATA DI UN ADEGUATO APPORTO DI OSSIGENO O NUTRIMENTI DIVIENE NON VITALE. IL TESSUTO DEVITALIZZATO HA LA TENDENZA A DISIDRATARSI E VIA VIA CHE PERDE UMIDITÀ FORMA UNO STRATO ISPESSITO, PER LO PIU DURO, CORIACEO, DI COLORE MARRONE O NERO, CHE ADERISCE SALDAMENTE AL LETTO DELLA LESIONE O A MARGINE DELL ULCERA. IL TESSUTO DISIDRATANDOSI SI CONTRAE, METTENDO TENSIONE I TESSUTI CIRCOSTANTI E CAUSANDO DOLORE. IN 35
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37 STATO DELLA CUTE PERILESIONALE IDRATATA SECCA MACERATA ARROSSATA REAZIONI DA MEDICAZIONI/PANNOLONI 37
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40 VALUTAZIONE DELL ESSUDATO QUANTITÀ ASSENTE, SCARSO, MODERATO, ABBONDANTE QUALITÀ SIEROSO, SIERO EMATICO, PURULENTO 40
41 VALUTAZIONE DELL INFEZIONE LA DIAGNOSI DI INFEZIONE DI UNA LESIONE È CLINICA SULLA BASE DI ALMENO DUE DEI SEGUENTI PARAMETRI: DOLORE ARROSSAMENTO, EDEMA CUTE E TESSUTI PERILESIONALI AUMENTO DELL ESSUDATO SECREZIONE PURULENTA TESSUTO DI GRANULAZIONE FRIABILE/ IPERGRANULAZIONE ODORE/CALORE NUOVE AREE DI SLOUGH AUMENTO DELLE DIMENSIONI 41
42 VALUTAZIONE DELL INFEZIONE LA DIAGNOSI EZIOLOGICA È CON IL TAMPONE COLTURALE ANCHE SE LA POSITIVITÀ DEL TAMPONE NON È SINONIMO DI INFEZIONE. GLI ANTIBIOTICI PER VIA GENERALE SONO INDICATI SOLO IN CASO DI PROGRESSIONE LOCALE E SEGNI CLINICI SISTEMICI DI INFEZIONE. 42
43 VALUTAZIONE DELLA SEDE DELLA LESIONE LE AREE DEL CORPO CORRISPONDENTI ALLE PROMINENZE OSSEE SONO QUELLE PIÙ COLPITE A CAUSA DELL ISCHEMIA SECONDARIA ALLA PRESSIONE COSTANTE CUI SONO SOTTOPOSTE 43
44 LE SEDI 44
45 AREE A RISCHIO IN BASE ALLA POSTURA 45
46 AREE A RISCHIO IN BASE ALLA POSTURA 46
47 AREE A RISCHIO IN BASE ALLA POSTURA 47
48 AREE A RISCHIO IN BASE ALLA POSTURA 48
49 VALUTAZIONE RISCHIO L.D.P. VALUTARE, ENTRO LE PRIME 24 DAL RICOVERO, I SOGGETTI CON FATTORI O PATOLOGIE A RISCHIO (VEDI RACCOLTA DATI CARTELLA INFERMIERISTICA) VALUTARE LO STATO NUTRIZIONALE SCALE METRICHE DI VALUTAZIONE ISPEZIONE LA CUTE DALLA TESTA AI PIEDI QUOTIDIANAMENTE NEI SOGGETTI A RISCHIO 49
50 CURA DELLA CUTE SI pulita ed asciutta uso detergente a Ph bilanciato uso creme idratanti senza sostanze alcoliche e irritanti uso di barriere protettive cute NO acqua molto calda frizioni durante la detersione massaggi su prominenze ossee 50
51 CURA DELLA CUTE RIDURRE AL MINIMO L ESPOSIZIONE DELLA CUTE ALL UMIDITA CAUSATA DA INCONTINENZA SUDORAZIONE SECREZIONE DELLE FERITE 51
52 AUSILII PER LA PREVENZIONE SI sistemi di supporto dinamico: cuscini e ausili per alleviare la pressione NO ciambella velli dispositivi ad acqua Le talloniere solo per prevenire la frizione 52
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56 MOBILIZZAZIONE Mobilizzazione ogni 2-4 ore considerando la valutazione delle zone a rischio Decubito laterale: rotazione di 30 Seduto nel letto con inclinazione di 30 Cambi posturali con ausili per la movimentazione Usare dispositivi per alleviare la pressione sui talloni e le prominenze ossee Seduto in poltrona riposizionato ogni ora Riabilitazione e coinvolgimento del fisioterapista 56
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58 DOLORE UTILIZZARE LA SCHEDA PER IL MONITORAGGIO DEL DOLORE IL DOLORE PUÒ RIDURRE LA MOBILITÀ 58
59 IL TRATTAMENTO DELLE L.D.P. COMPETENZA INFERMIERISTICA Inf. ANGELA LIBARDI Inf. PAOLA TRASPEDINI 59
60 IL TRATTAMENTO COMPRENDE: DETERSIONE SBRIGLIAMENTO MEDICAZIONE CONTROLLO INFEZIONE TERAPIE COMPLEMENTARI OLTRE A NUTRIZIONE CONTROLLO DEL DOLORE 60 60
61 DETERSIONE L azione di detersione deve: Rimuovere tessuti necrotici e residui di medicazioni precedenti Allontanare l eccesso di essudato e materiale organico contaminante Diluire la carica microbica presente Promuovere il processo fisiologico della guarigione 61
62 DETERSIONE I detergenti utilizzati sono numerosi solitamente a base di soluzioni isotoniche come la soluzione fisiologica al 0,9 % o ringer lattato, acqua del rubinetto, ma riscaldati a 30 gradi, la pressione di irrigazione con siringa da 30 ml e ago da 19 G. L obiettivo è quello di non influire con i normali processi riparativi, non provocare allergie né sensibilizzazioni. 62
63 DETERSIONE Non raccomandato: iodopovidone, acido acetico, clorexidina, perossido di idrogeno NO: fuxina, violetto di genziana, eosina, mercurocromo. 63
64 DETERSIONE Detergenti della lesione Soluzione stabilizzata con PHMB Detergente che agisce eliminando il biofilm che si crea a livello superficiale. È in grado di asportare gran parte del materiale presente sulla lesione Può essere versato direttamente sulla ferita o utilizzato su garza e lasciato in sito per alcuni minuti (10/15), non va risciacquato con soluzione fisiologica 64
65 SBRIGLIAMENTO AUTOLITICO ENZIMATICO CHIRURGICO 65
66 SBRIGLIAMENTO Tutte le lesioni a fondo necrotico vanno rimosse ad eccezione dell escara secca del tallone 66
67 SBRIGLIAMENTO AUTOLITICO Utili su lesioni asciutte, fibrinose,necrotiche Solo su ulcere con essudazione minima Necessitano di appropriate medicazioni secondarie (non assorbenti) Disponibili in lamine, gel o garza impregnata Alta capacità idratante (75% acqua) 67
68 SBRIGLIAMENTO ENZIMATICO si basa sull utilizzo di medicazioni a base di enzimi detti collagenasi (tagliano i legami peptidici presenti nel collagene) RICHIEDONO LA PRESCRIZIONE MEDICA sono in grado di favorire l allontanamento dei tessuti morti. 68
69 MEDICAZIONE I criteri che rendono le medicazioni ideali ai diversi tipi di lesioni sono: Consentire l assorbimento dell eccesso di essudato mantenendo la cute circostante asciutta ed integra Fornire un microambiente umido Non disperdere residui nella ferita Ridurre il dolore Semplicità di utilizzo Facilità di rimozione Impermeabilità a microrganismi esterni Isolamento termico Costo contenuto 69
70 MEDICAZIONE Mettere uno zaffo in caso di perdita di sostanza, che riempia la cavità tenendo conto della cute perilesionale e della sede anatomica della lesione Le medicazioni dovrebbero essere lasciate in sede il maggior tempo possibile in rapporto all andamento clinico ed alle specifiche del prodotto La rimozione frequente può danneggiare il fondo della lesione 70
71 CONTROLLO DELL INFEZIONE In presenza di lesione con secrezione purulenta e maleodorante (da non confondere con tipologia di medicazione) effettuare con maggiore frequenza: Detersione con fisiologica Applicazione locale di sostanze contenenti antisettici (es:poliesanide, clorexidina, ecc.) Medicazione antisettica Prevedere eventuale sbrigliamento chirurgico della lesione 71
72 CONTROLLO DELL INFEZIONE In presenza di lesione con colonizzazione critica, infezione conclamata, andrebbe considerato l utilizzo topico di medicazioni avanzate a base d argento. 72
73 TERAPIE COMPLEMENTARI La pressione topica negativa va riservata a lesioni molto essudanti o con slough o profonde Essa è da evitare se non è stato effettuato lo sbrigliamento della lesione. 73
74 MEDICAZIONI Medicazioni primarie: Il materiale di medicazione viene posto a diretto contatto con i tessuti lesi Medicazioni secondarie: Il materiale di medicazione serve per riempire ulteriormente una cavità o svolge la funzione di fissaggio della medicazione primaria 74 74
75 I PRINCIPALI PRODOTTI NEL TRATTAMENTO DELLE L.D.P. Dott.ssa LILIANA CIANNARELLA 75
76 Alginati Derivano dalle alghe brune, sono assorbenti e si adattano perfettamente alla forma della lesione. L alginato alginato, che può essere a base di calcio o sodio,interagisce con l essudato della lesione e forma un gel morbido che mantiene umido l ambiente di cicatrizzazione. I prodotti a base di ioni calcio possono avere azione favorente il processo di coagulazione. Un alginato è in grado di assorbire sino 20 volte il suo peso. Necessitano di medicazione secondaria 76
77 Carbossimetilcellulosa (CMC) ed affini Fibre non tessute di carbossimetilcellulosa sodica in grado di assorbire rapidamente e di trattenere i liquidi. La medicazione interagisce subito con l essudato grazie alla sua trasformazione in gel coesivo che crea un ambiente umido. Elevato potere di assorbimento Capacità di ritenzione dei liquidi sotto compressione Maggiore resistenza allo sfaldamento rispetto ai semplici alginati 77 77
78 Schiume di poliuretano Le medicazioni a base di schiuma sono assorbenti, possono essere di vario spessore ed, essendo antiaderenti, non comportano nessun trauma durante la loro rimozione. Alcune di queste medicazioni hanno un bordo adesivo e possono avere anche una pellicola di rivestimento che funge da ulteriore barriera antibatterica. 78
79 Schiume di poliuretano Creano un ambiente l isolamento termico. umido e favoriscono L assorbimento proprio in base alla costituzione della schiuma può essere prevalentemente verticale piuttosto che diffuso uniformemente nella matrice. Le schiume sono prodotte sottoforma di tamponi, compresse o cuscinetti per cavità. Possono essere sagomate per i talloni e per la zona sacrale. 79
80 Idrocolloidi Sono medicazioni semioccludenti costituite da sostanze quali: la gelatina, la pectina, la carbossimeticellulosa. La composizione dello strato di medicazione che va a contatto con la lesione può variare considerevolmente. La matrice è coperta da un film in poliuretano che ne può condizionare la permeabilità. Sono presenti in una serie di forme, dimensioni, proprietà adesive e formati comprendenti adesivi, paste e polveri. 80
81 Idrocolloidi Impermeabili a batteri ed a altre contaminazioni Possono favorire il sbrigliamento autolitico a causa della loro scarsa permeabilità, non vengono utilizzate principalmente a tale scopo. Sono autoadesivi e si modellano bene Permettono un assorbimento da lieve a moderato Minimizzano il trauma cutaneo al cambio di medicazione grazie al gel formatosi con l assorbimento dell essudato Possono essere lasciati in posa per 3/5 giorni Se trasparenti o sottili, permettono di osservare il progredire della lesione Possono essere usati in caso di compressione 81
82 Medicazioni contenenti carbone ANTISETTICI A LENTO RILASCIO TNT + CARBONE ATTIVO + ARGENTO 025 Contengono uno strato di carbone attivo che, oltre ad assorbire l essudato, è in grado di neutralizzare il cattivo odore prodotto dai batteri. L argento controlla la carica batterica Trovano indicazione nelle ferite e nelle lesioni cutanee croniche infette o a rischio di infezione. Non permettono la proliferazione della carica batterica e sono praticamente tutte a lenta cessione 82
83 Medicazioni contenenti argento Medicazione a base di idrofibra e ioni argento Gestisce grandi quantità di essudato minimizza il processo di macerazione e favorisce il periodo di permanenza della medicazione. Non rilascia ioni argento sul letto della ferita e i batteri contenuti nell essudato vengono neutralizzati all interno della medicazione. 83
84 Medicazioni contenenti argento Medicazione antimicrobica con argento nanocristallino su supporto di maglia di poliestere flessibile e conformabile a rilascio immediato e prolungato di Ag (almeno 5 giorni) Possibile utilizzo sotto bendaggi elasto- compressivi 84
85 Medicazioni contenenti argento Medicazione idrocellulare antimicrobica non adesiva assorbente a rilascio di ioni argento. Costituita da 3 strati : un tampone idrocellulare assorbente contenente sulfadiazina di argento compreso tra uno strato perforato non adesivo a contatto con la lesione e una pellicola esterna impermeabile all acqua 85
86 Medicazioni con Iodopovidone Medicazione antisettica realizzata in rayon-viscosa imbibita con iodopovidione in percentuale non inferiore al 10% A lento rilascio Non aderente Per il trattamento antisettico di lesioni e/o ferite superficiali. 86
87 Medicazioni antisettiche con clorexidina Medicazione antisettica in garza grassa di cotone o in rayon contenente clorexidina in percentuale non inferiore allo 0,5%: trattamento antisettico di lesioni e/o ferite superficiali. 87
88 Film semipermeabili Le pellicole trasparenti in poliuretano sono medicazioni costituite da una membrana in poliuretano adesiva e semipermeabile e variano in spessore e dimensione. Sono impermeabili all acqua, ai batteri e agli agenti contaminanti Permettono al vapore acqueo di attraversare la barriera La permeabilità è molto variabile in base alla lavorazione del prodotto Mantengono un ambiente umido favorendo la granulazione e l autolisi del tessuto necrotico Non hanno potere assorbente 88
89 Medicazioni non aderenti Le medicazioni non aderenti sono molto semplici, costituite da un singolo strato di rete tessuta che messa a contatto con la lesione agisce come materiale a bassa aderenza. La struttura può essere costituita da: poliestere, poliammide, viscosa o cotone Può essere impregnata di vari prodotti : petrolatum, carbossimeticellulosa, paraffina, vaselina, estere di glicerolo, polisaccaridi, trigliceridi, silicone Questi materiali permettono all essudato della lesione di passare alla medicazione secondaria 89
90 Medicazioni con acido ialuronico Medicazioni altamente assorbenti in tessuto fibroso composto da HYAFF un estere dell acido ialuronico che è naturalmente presente nella matrice extracellulare ed è uno dei principali componenti della pelle umana A contatto con la lesione la medicazione si trasforma in un gel morbido idrofilico che si conforma alla ferita e contribuisce alla formazione di un ambiente in grado di promuovere il processo di riparazione tissutale
91 Medicazioni con acido ialuronico Indicate per ferite essudanti acute e croniche quali: ulcere venose, siti donatori, ulcere da decubito, ferite chirurgiche, ferite traumatiche Necessitano di medicazione secondaria In caso di ferite infette la medicazione con HYAFF non dovrebbe essere utilizzata
92 Idrogeli Idrogel amorfo che favorisce l idratazione delle ferite asciutte, aiuta a prevenire l essiccazione della ferita, promuove il debridment autolitico, favorisce lo sbrigliamento del tessuto necrotico e delle ferite con escara. Può essere applicato su garza sterile Usato per riempire ferite cavitarie Il bordo perilesionale va protetto con cura Necessita di medicazione secondaria
93 Barriera protettiva spray Soluzione polimerica che forma una pellicola uniforme sulla cute Contiene un solvente che asciuga rapidamente lasciando sulla cute una pellicola trasparente con buona permeabilità al vapore e all ossigeno Protegge la cute dagli effetti di incontinenza urinaria e/o fecale, fluidi di drenaggio, sfregamenti ecc.
94 Crema barriera Protegge la cute secca ed irritata, creando una barriera idrorepellente E indicata in tutti i casi di secchezza cutanea al fine di prevenire eventuali danni cutanei Composta da ciclometicone,paraffina liquida,emulsionante, glicerolo, acqua
95 Soluzione detergente per ferite Soluzione per la detersione di lesioni croniche a base di poliesanide e propil-betaina Concorre a ridurre un rivestimento superficiale costituito da residui di essudato, cellule di desquamazione tissutale, tessuto necrotico e biofilm batterico che è spesso presente sulla superficie delle lesioni croniche Favorisce la disgregazione del biofil batterico e la detersione della lesione Da utilizzare al cambio della medicazione
96 GLI ASPETTI NUTRIZIONALI NELLA PERSONA A RISCHIO DI LESIONI DA PRESSIONE Dietista CONCETTA TALARICO 96
97 NUTRIZIONE Patologie a rischio di sviluppare LDP Test di screening /scheda di valutazione dello stato nutrizionale ed indici bioumorali nutrizionali da monitorare Rilevazione delle ingesta schema del piatto Apporti nutrizionali adeguati: dieta equilibrata o adeguata alla patologia Valutazione dello stato d idratazione 97
98 FATTORI DI RISCHIO PER L.D.P. malattie cardiovascolari diabete patologie oncologiche malnutrizione immunodeficienze vasculopatie periferiche patologie neurologiche febbre infezioni concomitanti Aumentate perdite (vomito o diarrea) Ridotta capacità deglutitoria (disfagia,..) Rifiuto ad alimentarsi (anoressia, anor.nervosa..) 98 98
99 Principali segni clinici di malnutrizione Organo Quadro clinico Probabile carenza nutrizionale Condizioni generali Calo ponderale, aspetto emaciato Proteine ed energia Cute Dermatite Proteine, zinco, vitamina A Sottocute Assottigliato Proteine ed energia Edema Proteine, tiamina Mucose Pallide Ferro, vitamina E Unghie Coilonichia Ferro Fragilità, striature Aspecifica Capelli Alterazione del colore e della struttura Proteine ed energia Perdita dei capelli Zinco, acidi grassi essenziali, ferro Labbra Lesioni angolari bilaterali, cheilosi Proteine, ferro, cianocobalamina, acido Folico, niacina, piridossina, riboflavina Scheletro Atrofia muscolare Proteine, energia
100 SCREENING NUTRIZIONALE Identificare la persona malnutrita NRS MNA - MUST - SGA 100
101 MUST
102
103 Pesare pazienti in carrozzina
104 Misure alternative: peso Se il soggetto non può essere pesato, si puo usare un peso recentemente documentato o utilizzare il peso riferito (se affidabile e realistico)
105 Statura (altezza) è misurata con lo stadiometro o antropometro il soggetto deve essere in posizione eretta il dorso e i talloni aderenti al piano verticale i piedi devono essere scalzi, i talloni uniti e le punte lievemente divaricate il capo deve essere posto in modo tale da mantenere orizzontale la linea di visione
106 CALCOLO DELL ALTEZZA 106
107 Misurazioni alternative: altezza Demispan
108 ?Misure alternative: altezza Altezza al ginocchio -Si misura con ginocchia e caviglie flesse a 90, fra superficie inferiore del tallone (sulla pianta del piede) e faccia anteriore della coscia in corrispondenza dei condili femorali -si utilizza poi l apposita tabella per convertire la misura (cm) in altezza (m) o un nomogramma
109 Misurazioni alternative: B.M.I. Muac
110 Misurazioni alternative: B.M.I. Circonferenza del polpaccio (MNA)
111
112 VALUTAZIONE DELLO STATO NUTRIZIONALE Valutazione dello stato nutrizionale se è a rischio di malnutrizione VSN ogni volta che c è un cambiamento delle condizioni della persona Riproporre il test dopo una settimana 112
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114 114
115 115
116 Ministero della Salute DIPARTIMENTO PER LA SANITA PUBBLICA VETERINARIA, LA NUTRIZIONE E LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI DIREZIONE GENERALE DELLA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE LINEE DI INDIRIZZO NAZIONALE PER LA RISTORAZIONE OSPEDALIERA E ASSISTENZIALE Redatte nel
117 TIMING DELLO SCREENING NUTRIZIONALE Lo screening del rischio nutrizionale deve essere effettuato su tutte le persone ricoverate presso tutte le unita ospedaliere con una previsione di ricovero superiore a 5 giorni. La procedura va effettuata entro le 48 ore dall accettazione e ripetuta ogni 7 giorni, anche nelle persone senza rischio di malnutrizione all ingresso in ospedale 117
118 RILEVARE E VALUTARE COSA? Idratazione ml/kg pc Adulto ml/kg pc Anziano Apporto proteico 0,8-1g/kg pc Apporto calorico 30 kcal /kg pc Vitaminico minerale (frutta/verdura 5 pz/die) Bilancio idrico : entrate/uscite (febbre, vomito, ipersudorazione, diarrea, eccessivo drenaggio dalle ferite) 118
119 SE A RISCHIO O SONO PRESENTI LDP Dieta ipercalorica naturale e/o personalizzata kcal 30-35/kg 35/kg pc die Dieta iperproteica g 1,25-1,51,5 /kg pc die Liquidi 1 ml/kcal. die 119
120 SE PRESENTI DEFICIT NUTRIZIONALI/IDRICI: 1. consultare il S.D. 2. integratori alimentari (ingesta < del 50%) 3. NE unica o di supporto alla dieta per os (ingesta < 50%) 4. NP unica o di supporto alla dieta per os o alla NE 120
121 Arginina INTEGRATORI: IMMUNONUTRIENTI E LDP Glutammina Zinco Vit. C E Pre (Fos Scfa) o probiotici: nutrono la mucosa intestinale Retinolo e Carotenoidi 121
122 Arginina e Glutammina migliorano la guarigione delle ferite cutanee stimolano la sintesi e la deposizione di collagene supportano la sintesi proteica sostengono la funzione immunitaria in particolare la glutammina mantiene l integrità intestinale
123 Zinco sintesi proteica crescita cellulare
124 Vitamina C sintesi del collagene risposta immunitaria resistenza alla trazione meccanica angiogenesi antiossidante
125 Vitamina E mantiene l integrità della membrana cellulare antiossidante
126 Vitamina A retinolo e carotenoidi sintesi del collagene cicatrizzazione risposta immunitaria antiossidante
127 Nutrienti che possono specificatamente condizionare i processi riparativi nelle LDP HMB-W3-NUCLEOTIDI
128 HMB beta-idrossi-beta-metilbutirrato incrementa la deposizione di collagene inibisce la proteolisi muscolare aumenta la ritenzione di urea (indicatore di diminuito catabolismo proteico) proprietà antiinfiammatorie
129 Ac.Grassi w3 contenere i processi infiammatori inibire l azione immunodeprimente degli acidi grassi ω-6
130 Nucleotidi: (elementi costituenti il materiale genetico RNA e DNA) substrati indispensabili per le cellule, substrati indispensabili per le cellule, soprattutto per quelle a rapido turnover: linfociti, macrofagi, cellule mucosali
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