AREA UMIDA Roggia Cardinala - Parco dell Annunziata Via Paolo VI - Abbiategrasso (MI)

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1 Circolo Terre di Parchi Abbiategrasso (MI) AREA UMIDA Roggia Cardinala - Parco dell Annunziata Via Paolo VI - Abbiategrasso (MI) Agg. 26 giugno 2013 Premessa Cos è un area umida? Con questo termine si intende l insieme di paludi, torbiere o specchi d acqua naturali o artificiali, permanenti o temporanei le cui acque possono essere correnti o stagnanti, dolci, salmastre o salate. Perché sono importanti le aree umide? Perché sono una componente fondamentale per la conservazione della biodiversità, nonché importanti elementi della rete ecologica. Queste aree, pur rappresentando solo una piccola parte della superficie terrestre, ospitano una straordinaria diversità di habitat e di specie animali e vegetali. Inoltre spesso fungono da corridoi e da punti di appoggio per molte specie all interno delle reti ecologiche. Le aree umide sono però molto vulnerabili e fragili in quanto strettamente legate alle variazioni degli apporti idrici: cambiamenti anche minimi possono causare la perdita di specie animali e vegetali peculiari, caratterizzate da specifici adattamenti fisiologici e comportamentali. La conservazione di tale aree contribuisce anche alla tutela e alla qualità delle risorse idriche superficiali e sotterranee in quanto fungono da veri e propri filtri naturali, oltre ad avere funzione di omeostasi nei confronti degli ecosistemi fluviali. Inoltre queste aree hanno un significativo valore estetico e paesaggistico, didattico e culturale. Purtroppo gli habitat legati alle acque basse e ferme sono in costante rarefazione, proprio a causa di fattori naturali e antropici, e pertanto è prioritaria la loro conservazione.

2 Obiettivi di questa scheda La presente scheda ha lo scopo di informare sull eccezionalità dell area umida periurbana che si è naturalizzata alle porte della città di Abbiategrasso (Milano), per la quale il circolo locale Legambiente - insieme ad altre associazioni e realtà cittadine - sta cercando di affermare l alta valenza naturalistica, ecologica e paesistica, difendendola dai progetti di edificazione già previsti dal piano urbanistico comunale (PGT). L area umida attualmente non gode di alcuna forma di protezione forte e vincolante pur rappresentando sotto gli occhi di tutti un significativo elemento di interconnessione ecologica tra il Parco naturale del fiume Ticino e il Parco Agricolo Sud Milano, in special modo per l avifauna che l ha eletta luogo di alimentazione, riposo e probabilmente di nidificazione. La salvaguardia di tale area umida conseguirebbe anche il risultato più ampio di tutelare l ambito ancora più vasto in cui si trova inserita ampio ben 53 ettari - e che attualmente risulta occupato da prati incolti e dall area industriale dismessa Siltal. E infatti fondamentale anche la salvaguardia del brano di paesaggio agrario esistente, in quanto costituisce un limite alla frapposizione degli interventi edilizi agli elementi storici e monumentali ivi presenti con il rischio di riproporre scampoli di periferia degradati tipici, purtroppo, dell ambito periurbano di Milano. La difesa dall edificazione e dalla cementificazione (tra cui un possibile centro commerciale) permetterebbe infatti la conservazione delle visuali prospettiche verso il complesso monumentale dell ex convento dell Annunciata che si possono cogliere dal Naviglio Grande, dalla sua alzaia, dalla via Paolo VI e dalla ferrovia. Infine non è da sottovalutare anche il ruolo idrogeologico che quest area svolge, configurandosi come un piccolo volano delle acque superficiali del reticolo idrico locale. Descrizione dell area umida Localizzazione dell area principale (mappata in Agenda 21) X= Y= WGS84 La zona in questione ha un estensione di circa 4.7 ha ed è ubicata nel quadrante Nord-Ovest del territorio comunale di Abbiategrasso, a poca distanza dal confine con il comune di Albairate segnato dal Naviglio Grande, posta a cavallo di viale Paolo IV. Una serie di filari alberati continui di specie igrofile, tra cui l ontano, la separano dai terreni agricoli circostanti. A nord dell area, una cintura di prati umidi rinforza la connessione ecologia con gli ambiente circostanti e rappresenta l habitat ideale per la riproduzione di anfibi. Questo particolare e raro - ecosistema si è originato sia grazie agli apporti idrici della roggia Cardinala facente parte del reticolo idrico minore - sia grazie all affioramento della falda alimentata dall adiacente canale del Naviglio Grande, da cui dista 480 metri nel punto più lontano.

3 Tale fenomeno di naturalizzazione di un terreno agrario nel corso del tempo (si stima una ventina di anni) con caratteristiche argillose - ha consentito la colonizzazione da parte di specie vegetali idrofile e di specie animali che svolgono il loro ciclo vitale in acqua (macroinvertebrati, erpetofauna, ittiofauna) o che ivi si recano per scopi trofici o riproduttivi (avifauna). Si segnalano numerose specie di ardeidi protette dalla Legge 157/92: cavaliere d Italia, airone rosso, sgarza ciuffetto, airone cinerino, garzetta. Lo sviluppo del sito si è inoltre evoluto attraverso una disposizione potenzialmente adatta alla riduzione degli impatti provenienti dall esterno. Infatti la fascia arborea, composta prevalentemente da ontani e salici, che si estende lungo tutto il confine esplica un ruolo protettivo nei confronti di tutta la superficie. Tale caratteristica la renderebbe consona ad un mantenimento anche in caso di costruzione edilizia sui terreni limitrofi. L area è anche parte di un territorio interessato da una molteplicità di valenze paesaggistiche, storiche e ambientali in quanto adiacente al Naviglio Grande e alla complesso monumentale dell ex convento dell Annunciata. Si segnala anche un ampia zona industriale dismessa (ex Siltal) e la vicinanza di distributori di benzina. Presenza di flora e fauna In data 6 giugno 2013 il prof. Bogliani dell Università di Pavia ha redatto per il circolo Legambiente Terre di Parchi una relazione naturalistica (allegata) in cui si afferma una valenza naturalistica dell habitat tale da richiederne la tutela ai sensi delle normative comunitarie (Dir. 92/43/CEE Habitat ) e inoltre ha accertato cospicue popolazioni animali e vegetali minacciate e inserite negli Allegati II e IV di tale Direttiva, tra cui anfibi (Hyla intermedia, Rana lessonae, Rana complex esculenta) e uccelli (Himantopus himantopus, Tringa glareola, Egretta garzetta, Egretta alba, Nycticorax nycticorax). Tali avvistamenti e l esigenza di una tutela, sono stati confermati anche dai naturalisti esperti Giovani Soldato e Daniele Seglie in data In data 7 aprile 2011 il dottore naturalista Carlo Alberto Bagattini, del Comitato Salvaguardia Ticino - Gruppo Pesca ha effettuato il seguente censimento per i lavori di Agenda 21 promossi dal Comune: Tabella 1: Censimento area umida VEGETAZIONE Nome scientifico* Nome Fascia della vegetazione arborea Fascia della vegetazione arbustiva Fascia della vegetazione erbacea * Indici di abbondanza da + a Alnus glutinosa (++++) Quercus robur (++) Salix alba (+++++) Robinia pseudoacacia (+) Rubus fruticosus (++++) Carex riparia (+++) Juncus effusus (+++++) Iris pseudacorus (++) Phragmites australis (++) Tipha latifolia (++++) Ranunculus sp. (+) Urtica dioica (+) Ontano nero Farnia Salice bianco Robinia Rovo Carice delle ripe Giunco comune Giaggiolo Cannuccia palustre Mazzasorda maggiore Ranuncolo Ortica

4 FAUNA Mammalia Anfibia Rettilia Aves INVERTEBRATI Capreolus capreolus (Impronte) Vulpes vulpes (Impronte) Erinaceus europaeus (Esemplare morto) Myocastor coypus (Impronte + avvistamento) Arvicola terrestris (Avvistamento) Pelophylax esculentus (Avvistamento) Zootoca vivipara carniolica (Possibile presenza) Hierophis viridiflavus (Avvistamento) Natrix natrix (Avvistamento) Himantopus himantopus (Avvistamento) Ardea cinerea (Avvistamento) Anas platyrhynchos (Avvistamento) Circus aeruginosus (Avvistamento) Phasianus colchicus (Avvistamento) Charadrius dubius (Avvistamento) Ditteri, Lepidotteri, Coleotteri, Efemerotteri (Avvistati) Capriolo Volpe Riccio europeo Nutria Arvicola Rana verde Lucertola vivipara della Carniola Biacco Natrice dal collare Cavaliere d'italia Airone cenerino Germano reale Falco di palude Fagiano Corriere piccolo Nel periodo , il biologo Renato Marzorati ha rilevato presenze continue di: Tritone crestato, Tritone punteggiato, Rospo comune, Rospo smeraldino, Raganella italiana, Rana esculenta, Ramarro occidentale, Lucertola campestre, Lucertola muraiola, Orbettino, Biacco, Natrice tassellata, Natrice dal collare. Numerosa documentazione fotografica delle guardie del Parco del Ticino prova la presenza costante di tutte le specie citate, arricchita anche da riprese di numerosi fotografi professionali e amatoriali. L associazione vegetale è del tipo magnocariceto e la specie più diffusa di carice Carex elata. Tra le specie vegetali tutelate si sono rilevate le seguenti: Ranunculus sceleratus (allegato C2 della L.R. 10/2008), Rorippa amphibia (C2), Galium palustre (C2). L area umida assolve anche un compito, seppur minimo, di fitodepurazione dell acqua, che si sostanzia attraverso l azione svolta dalla vegetazione erbacea (Phragmites, Tipha). Provvedimenti di Tutela necessari alla conservazione dell area Dai censimenti sopra riportati, si può comprendere, in relazione alla superficie, l elevata ricchezza di specie arboree di tipo endemico e la presenza di avifauna protetta dalla direttiva uccelli (79/409/CEE). Due volatili di cui è stata rilevata la presenza nel sito, il cavaliere d Italia (Himantopus himantopus), e il falco di palude (Circus aeruginosus) sono incluse tra le specie riportate all interno dell allegato 1 delle suddetta legge, in tal senso risulta importante e urgente la loro protezione. Si chiede quindi che l area, compreso un perimetro esteso che comprenda i prati umidi a nord, il bosco di salici e l area orti a sud, sia vincolata e tutela ai sensi delle Direttive comunitarie Habitat e Uccelli (92/43/CEE e 79/409/CEE) e della Legge 157/92, oltre che inserita nella Rete Ecologica Regionale (RER), provinciale e comunale.

5 L area (habitat e specie) deve anche essere sottoposta alla tutela diretta della Legge regionale 31 marzo 2008 n. 10 Disposizioni per la tutela e la conservazione della piccola fauna, della flora e della vegetazione spontanea, in base agli artt. 3, 4, 5 e 9. Quadro programmatico e pianificatorio o PTC Parco regionale lombardo della Valle del Fiume Ticino L area ricade all interno del Parco regionale del fiume Ticino ed è classificata come area di Iniziativa Comunale (IC), non esistono pertanto elementi specifici di tutela dettati dal PTC. L Ente Parco ha però richiesto al Comune di Abbiategrasso di adottare una politica di salvaguardia in sede di valutazione ambientale strategica (Vas) durante l approvazione del PGT comunale; si riporta uno stralcio del verbale della prima conferenza Vas: La rappresentante del Parco del Ticino, ( ) sottolinea che per quanto riguarda l ambito di nord-est esiste una zona umida, dove nidificano alcune specie di uccelli (cavalieri d Italia ed aironi tra cui anche gli aironi rossi). Chiede una attenta salvaguardia di queste aree, proponendo di valorizzare sopratutto poche ampie zone verdi, anziché diverse piccole aree verdi. o PGT Comune di Abbiategrasso L area ricade all interno dell Ambito di Trasformazione ATS2 previsto dal Documento di Piano del PGT che tra gli usi prevede la residenza, il produttivo compatibile con la residenza, il terziario, il commercio di vicinato ed esercizi commerciali ai piedi della residenza, il commercio anche di grande distribuzione, le attività di intrattenimento alla scala urbana, gli uffici pubblici e le sedi pubbliche istituzionali. E sconcertante leggere, sempre nel Documento di Piano, la previsione di spostare l area umida realizzando una nuova area di mitigazione ambientale dove possano essere ricreate le condizione per la presenza e nidificazione di specie che in modo naturale si sono ambientale in alcune aree umide frutto dello spagliamento incontrollato delle acque della Roggia Cardinala. Il tema della rilocalizzazione e ricostituzione verrà affrontato progettualmente antecedentemente alla realizzazione degli interventi edilizi, così da sviluppare le misure mitigative appropriate in collaborazione con gli esperti del Parco del Ticino. Il destino dell area pianificato dal PGT è ben rappresentato dal cosiddetto Masterplan ATS2 svelato alla cittadinanza da Legambiente e raffigurato di seguito: Tale masterplan è stato ritirato dalla Giunta comunale (G.C. n. 240 del ) - anche in base alla valenza naturalistica dell area - a seguito delle pressioni dei cittadini e delle associazioni ambientaliste. Si possono però trovare alcuni elementi oggettivi su cui le azioni del nostro circolo si stanno concentrando per ostacolare i progetti di edificazione, esposti di seguito.

6 Il Documento di Piano, all art Coltivazioni agricole individua Zone umide per circa 4 ha, cartografate nella tavola DP L area perimetrata coincide con l area umida oggetto della scheda e pertanto sancisce ufficialmente il suo riconoscimento nello strumento urbanistico comunale, distinguendola dai terreni sottoposti a coltivo. Ciò è coerente con quanto riporta il Piano delle Regole (artt. 18, 33, 39, 41, 42, 91) che prevede un attenzione particolare per tutte le trasformazioni (incluse quelle idrauliche e agricole) adottate su tutto l ambito ATS2, le quali devono prevedere l interessamento preventivo degli uffici tecnici del Comune e, per quanto riguarda l area umida, anche del Parco del Ticino, al fine della conservazione delle qualità paesaggistiche/naturali e delle colture tradizionali presenti nell area. L art del DdP riporta inoltre che "L ambito ATS2 racchiude una porzione di territorio di alto valore paesistico determinato sia dalla prossimità con il Naviglio Grande che dalla presenza della Roggia Cardinala. La progettazione dell intero ambito dovrà dare applicazione agli indirizzi espressi dall art. 46 del norme del PTCP ed alle disposizioni del PTPR in merito alla valorizzazione dei corsi d acqua... " L'art. 46 del PTCP allora vigente al comma 2 individuava il seguente indirizzo "a) favorire il naturale evolversi dei fenomeni di dinamica fluviale e degli ecosistemi;..." al comma 3 "b) le opere di difesa del suolo, di regimentazione idraulica e in generale ogni intervento infrastrutturale sui corsi d'acqua devono essere realizzati in modo da rispettare la diversità ambientale, da ridurre al minimo la stabilità degli ecosistemi locali..." La relazione del Piano dichiara che "Il Piano Attuativo è coerente con gli indirizzi espressi dall Art. 46 delle norme del PTCP e con le disposizioni del PTPR in merito alla valorizzazione dei corsi d acqua, in quanto, per il tratto della roggia Cardinala che attraversa il lotto di intervento all interno della grande area di cessione destinata a verde pubblico, prevede il ripristino delle sponde e la loro messa in sicurezza". La Roggia Cardinala è sottoposta a particolare normativa paesaggistica da parte del PGT (art. 41 del Piano delle Regole). In particolare ne viene riconosciuto il grande interesse dal punto di vista storico e paesaggistico. Il comma 3 tutela tutti i manufatti storici fortemente connessi con il canale, mulini, chiuse, alzaie, ponti, opifici, ecc. Il comma 4 riconosce invece l importanza del canale dal punto di vista naturalistico, vincolando la naturalità dei luoghi dove non sono previste nuove costruzioni e prevedendo fasce di salvaguardia per la valorizzazione della roggia stessa. La suddetta roggia Cardinala, quale corridoio ecologico urbano che traccia una sorta di connessione tra l area umida, la relativa roggia e il complesso monumentale dell Annunciata sono riconosciute all interno dello stesso PGT (Piano delle Regole art. 42) come un unicum, tanto che al comma 3 si prescrive che qualsiasi azione progettuale nell area dovrà garantire la salvaguardia, la percezione e la fruibilità del complesso conventuale dell Annunciata e della Roggia Cardinala, salvaguardando le visuali prospettiche e garantendo delle aree o fasce di tutela a verde. Inoltre per l area naturalistica formatasi per lo spagliamento della Roggia Cardinala, dovrà essere sviluppato uno specifico studio di approfondimento, in collaborazione con gli esperti del Parco del Ticino, finalizzato all individuazione delle azioni più idonee da porre in essere prima di procedere alle attività di cantierizzazione degli interventi. o Agenda 21 locale Grazie al lavoro del circolo Legambiente e del Gruppo Pesca del Comitato Salvaguardia Ticino, l area è parte del Piano di Azione Locale (PAL) di Agenda 21 locale approvato dal Consiglio Comunale con D.c.c. n. 84 del affinché sia oggetto di azioni con finalità di salvaguardia a fini naturalistici e didattici attraverso strumenti di ricerca scientifica, conservazione, valorizzazione (cfr. Cap. 5 Azioni Natura e Progetto Allegato del PAL di Agenda 21 Abbiategrasso).

7 o Piano Territoriale Regionale d Area Navigli (PTRA) L area umida della Cardinala è ricompresa nella fascia dei 500 metri prevista nella sezione 2, Area tematica prioritaria TERRITORIO per le azioni di Piano relative alla individuazione di ambiti per la rete verde regionale e la Rete Ecologica regionale, finalizzata a fornire indirizzi e criteri per la pianificazione territoriale provinciale e comunale. Questa fascia a prevalente valenza ambientale, naturalistica e paesistica consente il consolidamento delle attività agricole con lo scopo di tutelare l ambiente e il paesaggio. Le disposizioni e i contenuti del PTRA hanno efficacia diretta e cogente nei confronti dei comuni e delle province compresi nel relativo ambito (art. 20, comma 6 del PTRA). La cogenza è un tratto caratteristico di tutte le disposizioni e di tutti i contenuti del PTRA, ivi compresi quelli che si traducono in indirizzi (rivolti all attività pianificatoria degli enti locali e degli enti preposti alla gestione di aree naturali protette). Il PTRA assume come modello di riferimento gli assetti ecosostenibili del sistema rurale nel suo rapporto con quello ecosistemico previsto nella DGR 26 novembre 2008 n.8/8515, punto Aree agricole. Nel caso specifico, gli strumenti di pianificazione locale (PGT) devono: o svolgere funzioni prettamente agricole; o garantire la conservazione di tale fascia destinata alla funzione agricola primaria e alla qualificazione paesistica del territorio; o definire gli assetti ecosostenibili del sistema rurale nel suo rapporto con quello eco sistemico preferendo il modello D (Agricoltura biologica con fasce polivalenti di protezione) di cui al punto 10.2 della suddetta DGR 8515/08; o tutelare gli elementi che costituiscono il paesaggio agrario (filari, macchie boscate, fontanili, edifici rurali); o assumere tale fascia come continuità della rete ecologica regionale, indicando misure di mitigazione da prevedere qualora tale fascia venga interrotta; o l eventuale ampliamento dell urbanizzato, dovrà essere motivato sulla base delle effettive esigenze di sviluppo tenendo conto dell obiettivo di PTRA. Come già detto, il PGT di Abbiategrasso in vigore non realizza tali obiettivi in senso cogente. In data (prot. G.C. n. 240) la Giunta comunale ha avviato la procedura di variante del PGT con avvio del procedimento il anche al fine di ottemperare a tale obiettivi. o Piano Territoriale Regionale (PTR) Il circolo Legambiente intende proporre l inserimento dell area umida nel Piano in quanto coerente con gli obiettivi territoriali del PTR, che impongono di Promuovere azioni locali tese alla valorizzazione e al recupero degli elementi propri del paesaggio rurale tradizionale della pianura lombarda (boschi, filari, rogge) [ST 5.3]. o PTCP Provincia di Milano Il circolo Legambiente ha chiesto formalmente l inserimento dell area nel PTCP all interno della Rete ecologica provinciale e la sua tutela ex art. 53 delle Norme Tecniche in quanto coerente con il Macro-obiettivo 3 Potenziamento della Rete Ecologica. o ATC Ambito territoriale di Caccia L area è inclusa nell ATC n. 2 Milano Ovest e pertanto è sottoposta anche al regime della L.R. 26/1993.

8 o Fasce di interesse pubblico del Naviglio Grande Regione Lombardia in data non ha accolto le richieste formali avanzate da Legambiente e Italia Nostra per ampliare la fascia di rispetto di Abbiategrasso, che proprio in corrispondenza della famigerata area di lottizzazione ATS2 dietro all Annunciata (zona ex-siltal per intenderci), si restringe clamorosamente in una striscia sottile che tutela solo i campi agricoli tra il Naviglio e la circonvallazione di via Giotto, ignorando l area ben più ampia che sta al di qua della strada e che è ben più caratterizzata a livello paesaggistico per la visuale del campanile dell Annunciata, l area umida, gli orti, il muro storico e i campi agricoli. PGT 2010 Documento di Piano, tav. DP PGT 2010 Previsioni Piano delle Regole

9 Tav. 3 Territorio PTRA Navigli: Ambiti agricoli e naturalistici nella fascia di 500 m dalle sponde (in colore ocra) Area umida Tav Paesaggio PTRA Navigli (si notino i filari cartografati)

10 Proposta di perimetrazione nella rete ecologica Prati umidi Prati umidi Area Umida Frutteto Orti Bosco Salici Proposta di perimetrazione nel PTCP presentata da Legambiente in data prot Sotto a sinistra: I filari al confine nord dell area umida e il campanile dell Annunciata. Sotto a destra: La roggia Cardinala nel tratto in cui si immette nell area umida.

11 Circolo Terre di Parchi Abbiategrasso (MI) Documentazione fotografica In alto: l area umida, zona nord ovest. In basso a sinistra: Sgarza ciuffetto In basso a destra: Airone rosso 10

12 Circolo Terre di Parchi Abbiategrasso (MI) In alto a sinistra: l area umida, zona nord est. In alto a destra: tramonto sull area e Garzetta In basso: Cavaliere d Italia 11

13 Circolo Terre di Parchi Abbiategrasso (MI) In alto: I filari al confine nord dell area umida e il campanile dell Annunciata. In basso: La roggia Cardinala nel tratto in cui si immette nell area umida 12

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