La complessità della terapia antibiotica nel piede diabetico infetto
|
|
- Livia Longhi
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 G It Diabetol Metab 2015;35: Rassegna La complessità della terapia antibiotica nel piede diabetico infetto S. Esposito, S. Noviello, G. Boccia, F. De Caro, G. De Simone Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Università di Salerno, Salerno Corrispondenza: prof. Silvano Esposito, UO di Medicina Infettivologica, Azienda Ospedaliera Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d Aragona, Università di Salerno, largo Città di Ippocrate, Salerno silvanoesposito@libero.it G It Diabetol Metab 2015;35: Pervenuto in Redazione il Accettato per la pubblicazione il Parole chiave: piede diabetico infetto, microbiologia, trattamento Key words: diabetic foot infection, microbiology, treatment RIASSUNTO Le infezioni del piede diabetico sono una causa comune di ospedalizzazione e di complicanze nei pazienti diabetici. Le infezioni superficiali sono per lo più sostenute da cocchi Gram-positivi, con prevalenza di Staphylococcus aureus. Le infezioni di grado moderato sono sostenute per lo più da batteri piogeni Grampositivi, ma possono associarsi a questi anche batteri Gramnegativi. Nelle infezioni gravi l eziologia è polimicrobica. Tutte le ferite del piede diabetico infette richiedono un trattamento antibiotico. La terapia empirica iniziale dovrebbe essere basata, da un lato, sul grado di infezione della ferita e, dall altro, su dati di natura epidemiologica. SUMMARY The complexity of antibiotic therapy in diabetic foot infection Diabetic foot infections are a common reason for hospitalization and a cause of complications in patients with diabetes. Mild infections are mostly caused by Gram-positive cocci, with a prevalence of Staphylococcus aureus. Moderate infections are mostly due to pyogenic Gram-positive cocci, but Gram-negative bacteria may also be involved. The etiology of severe infections is polymicrobial. All infected diabetic foot wounds require anti - biotics. The initial empirical therapy should be based on the severity of the infection and, secondly, on epidemiological data. Introduzione Il diabete mellito è oggi una delle più comuni malattie non trasmissibili in tutto il mondo e, in molti Paesi in via di sviluppo e di recente industrializzazione, l epidemia cresce a ritmi vertiginosi (1). Il piede diabetico è stato definito dall International Working Group on the Diabetic Foot (IWGDF) come: una condizione di infezione, ulcerazione e/o distruzione di tessuti profondi associata ad anomalie neurologiche e a vari gradi di vasculopatia periferica degli arti inferiori (secondo criteri stabiliti dall OMS). Tale definizione, proposta per la prima volta
2 258 S. Esposito et al. dall IWGDF, in occasione della prima International Consensus Conference sul piede diabetico, è stata mantenuta nelle successive Conference e ripresa da diversi autori nel corso degli anni (2-4). Tuttavia è interessante notare come il Gruppo di Studio Piede Diabetico della Società Italiana di Diabetologia abbia proposto, nel 2000, di modificare tale definizione in piede con alterazioni anatomo-funzionali determinate dall arteriopatia occlusiva periferica e/o dalla neuropatia diabetica. In questo modo si estende la definizione a tutti quei soggetti diabetici che in assenza di ulcera sono a rischio di ulcerazione (5). Stime della WHO dicono che circa il 15% dei diabetici andrà incontro nel corso della propria vita a un ulcera del piede che necessita di cure mediche. Tuttavia il problema più rilevante, legato a un ulcera del piede nei diabetici, è il rischio di amputazione. Infatti, i principali risultati negativi della gestione del piede diabetico sono le ulcere e le amputazioni (1). Fino all 85% di tutte le amputazioni inizia con un ulcera; ogni anno circa 4 milioni e più di persone nel mondo sviluppano ulcere del piede diabetico. Le ulcere del piede si verificano sia nel diabete di tipo 1 sia nel diabete di tipo 2 (6). La prevalenza annuale di ulcere al piede nella popolazione normale è appena superiore al 2% (1). Invece, nella popolazione con fattori di rischio predisponenti, il tasso annuale di ulcere al piede varia tra il 5% e il 7% (7). Come risultato si ha un rischio di sviluppo di ulcera al piede nel corso dell intera vita pari al 25% (8). Nell 84% dei casi l amputazione viene effettuata in conseguenza di un ulcera del piede che non guarisce e si aggrava con la presenza di infezione. Secondo diversi studi, addirittura il 25-50% di pazienti diabetici riceve un amputazione immediata al momento della prima visita a causa dell infezione. In aggiunta, le infezioni sono anche la causa più frequente di ricoveri nei pazienti diabetici (9,10). Pertanto una complicazione grave di un piede diabetico che abbia un ulcera aperta è l infezione, spesso la vera causa che porta all amputazione (9). Classificazione dell infezione La classificazione delle lesioni associata alla valutazione del livello di gravità dell infezione consente di impostare il trattamento più adeguato in termini di durata e scelta terapeutica (11-13). L Infectious Diseases Society of America (IDSA) ha creato un sistema di classificazione semplice che permette di dividere le infezioni in lieve, moderata e grave. Lo scopo più importante di questa classificazione è quello di riconoscere rapidamente i pazienti che rientrano nello stadio grave ; essi richiedono infatti un immediata ospedalizzazione, una terapia antibiotica tempestiva per via parenterale ed esami strumentali specifici ed eventualmente una consulenza chirurgica. Risulta ancora utile sottolineare come lo stadio grave, correlato con la più alta percentuale di amputazioni, sia accompagnato da segni clinici sistemici (alterazione della pressione, temperatura, acidosi, alterazioni glicemiche ecc.) che rendono evidente che uno studio del paziente nel suo complesso sia importante quanto l analisi attenta della sola ferita (14). Le infezioni definite lievi, da distinguere dalle lesioni clinicamente non infette, sono relativamente semplici da riconoscere; esse interessano epidermide e derma, senza tendenza alla diffusione ai tessuti circostanti o per via sistemica. Con questa classe di lesioni non c è rischio di amputazione (15). Maggiore difficoltà presenta la definizione di infezione moderata ; questo termine, infatti, comprende un ampio spettro di lesioni, alcune delle quali possono anche richiedere un trattamento molto aggressivo. Per questo motivo alcuni schemi di classificazione utilizzano i termini di infezione complicata o non complicata come sinonimi di infezioni gravi o moderate. Risulta evidente però che la distinzione tra infezione grave e moderata non si basa tanto sullo stato del piede (simile in entrambe le forme), ma piuttosto sulle condizioni generali del paziente, decisamente compromesse nel primo caso rispetto alle forme moderate (13). Nello specifico, le infezioni moderate possono presentarsi come ulcere superficiali infette, onicomicosi o perionichie suppurative. Per quanto riguarda i tessuti coinvolti, c è interessamento del derma fino alla fascia muscolare esterna con diffusione locale per contiguità e attraverso il circolo linfatico locale. La forma clinica più frequente è l ulcera profonda infetta; in questo stadio c è il rischio di amputazioni minori. Le infezioni gravi sono quelle che, per estensione, oltrepassano la fascia muscolare superficiale, interessando ossa e articolazioni. La diffusione avviene sia prossimalmente con interessamento esteso della gamba sia a distanza per diffusione ematogena con sintomi sistemici. Le infezioni gravi, come detto, sono il maggior determinante di amputazioni maggiori e vengono considerate quadri di emergenza assoluta in questi pazienti. I quadri clinici principali sono: l ulcera profonda infetta con associati ascessi localizzati, artrite settica, osteomielite e fascite settica necrotizzante del piede o della gamba. L osteomielite e la fascite settica necrotizzante, per gravità e frequenza, sono i quadri più gravi e di più difficile trattamento (13,16). Microbiologia dell ulcera infetta I microrganismi coinvolti nell eziologia del piede diabetico dipendono dal tipo di lesione infetta e dalle caratteristiche specifiche del paziente (terapia antibiotica o altri tipi di trattamenti precedenti; pregressi episodi di ospedalizzazione) (17). I microrganismi aerobi e anaerobi facoltativi rilevati, in ordine di frequenza, sono: Staphylococcus aureus meticillino-sensibile (MSSA) e meticillino-resistente (), stafilococchi coagulasi negativi, Streptococcus spp., Enterococcus spp., Enterobacteriaceae, Corynebacterium spp. e Pseudomonas aeruginosa. La distribuzione di batteri anaerobi è la seguente: cocchi Gram-positivi, Prevotella spp., Porphyromonas spp., differenti specie del gruppo Bacteroides fragilis. Altri microrganismi ritrovati sono, tra gli aerobi e gli anaerobi facoltativi, Morganella morganii, Enterococcus faecalis, Citrobacter spp. ed Haemophilus spp. Invece, tra gli anaerobi, i più comuni sono: Anaerococcus spp., Bacteroides fragilis, Finegoldia magna, Peptoniphilus spp., Clostridium spp., e Veillonella spp. (13,18). Per quanto riguarda l eziologia microbica in relazione al grado di infezione, si può affermare che le infezioni superficiali (lesioni lievi della classificazione IDSA) sono per lo
3 La complessità della terapia antibiotica nel piede diabetico infetto 259 più sostenute da cocchi Gram-positivi, con prevalenza di S. aureus. Si riscontrano frequentemente anche Streptococchi beta-emolitici di gruppo A, B, C e G. Viceversa, le infezioni di grado moderato secondo la classificazione IDSA sono sostenute per lo più da Gram-positivi piogeni, ma a questi possono associarsi anche batteri Gram-negativi (Pseudomonas, Acinetobacter). Le ulcere infette hanno quindi una flora polimicrobica comprendente Gram-positivi anaerobi e aerobi facoltativi, Gram-negativi e alcune specie di Candida spp. (19,20). Infine, nelle ulcere infette gravi è stata riportata, in almeno la metà dei campioni, la presenza di batteri anaerobi, spesso in associazione con altre specie. Anche nel caso di infezioni profonde l eziologia è quindi polimicrobica (18). Relativamente al timing della lesione, nelle ferite recenti, l infezione di solito è causata da un singolo microrganismo, e il batterio più frequentemente ritrovato è S. aureus, seguito da differenti specie di streptococchi. Per contro, nelle infezioni croniche, sebbene la presenza di S. aureus e Streptococcus sia sempre preponderante, il loro ritrovamento si riduce rispetto a quello delle colture provenienti da infezioni acute; nelle lesioni croniche si rileva un aumento di stafilococchi coagulasi negativi, Enterococcus spp., bacilli Gram-negativi (in particolare P. aeruginosa) e anaerobi (20). I batteri isolati dalle lesioni infette del piede diabetico possono essere dotati di resistenze multiple; i fattori di rischio per questa eventualità sono rappresentati da: precedenti terapie antibiotiche, specialmente se prolungate, frequenti ricoveri in ospedale per il trattamento della ferita, neuropatia, osteomielite e grandi dimensioni dell ulcera (21,22). Focalizzando l attenzione sulle singole specie batteriche, si ritiene che S. aureus sia il microrganismo che ostacola maggiormente la guarigione della ferita. Esso, inoltre, tende a formare colonie soprattutto nelle porzioni più profonde dell ulcera e nei tessuti limitrofi (23). Si ipotizza che nella maggior parte delle infezioni siano l MSSA e l, insieme a Streptococcus spp., i patogeni che danno inizio al processo infettivo. Indirizzare la terapia alla loro eliminazione potrebbe portare alla guarigione della ferita anche senza effettuare un trattamento specifico verso i patogeni commensali. Il rischio di sviluppare resistenza alla meticillina aumenta in caso di ricovero ospedaliero, grandi dimensioni e cronicità dell ulcera, insufficienza renale cronica, osteomielite e terapie antibiotiche pregresse (24,25). Per quanto riguarda invece gli stafilococchi coagulasi negativi, le specie più comunemente ritrovate sono S. epidermidis, S. lugdunensis e S. haemolyticus. Inoltre, S. epidermidis si ritrova più frequentemente in corso di ulcere neuroischemiche rispetto alle lesioni neuropatiche (26). Il ruolo degli enterococchi è invece controverso (27). In una percentuale significativa di pazienti sono state isolate diverse specie di corinebatteri. Sebbene si sia sempre ritenuto che questi microrganismi avessero un ruolo marginale nelle infezioni del piede diabetico, grazie a studi di biologia molecolare si è dimostrato che essi hanno un ruolo importante nella formazione del biofilm dell ulcera infetta (28). P. aeruginosa si ritrova abbastanza frequentemente nelle ulcere infette croniche. Tutte le condizioni che possono favorire la macerazione dei tessuti vanno considerate come fattori di rischio per l infezione da parte di questo microrganismo. Come nel caso degli enterococchi, il ruolo patogenetico di P. aeruginosa non è del tutto chiaro. Il fatto che P. aeruginosa venga ritrovato di frequente nelle colture a eziologia mista non esclude che questo microrganismo possa essere un semplice contaminante o commensale di una lesione la cui patogenesi è da attribuire a un altro microrganismo. Pertanto sarebbe opportuno essere certi che P. aeruginosa non sia il batterio responsabile dell infezione prima di escluderne con certezza il ruolo eziopatogenetico (29). Diagnosi È fondamentale sottolineare che tutte le lesioni della cute sono contaminate da microrganismi, pertanto la diagnosi di ferita infetta è clinica e, nella maggior parte dei casi, si basa sulla presenza di segni locali e/o sistemici di infiammazione. Quindi, la presenza di febbre, brividi, leucocitosi, secrezioni purulente o almeno due dei segni classici di infiammazione (dolore, calore, arrossamento, edema e functio lesa) sono indispensabili per la diagnosi. L infezione di solito coinvolge l avampiede, specialmente sulla superficie plantare e sulle dita. Tuttavia il segno clinico più comune nel caso di ferita infetta del piede in paziente con diabete è l aumento dell essudato a livello della lesione (9). La presenza di piede gonfio, ulcera cronica o dita arrossate e tumefatte (dita a salsicciotto ) dovrebbero sempre indurre il sospetto di infezione. Bisogna tuttavia ricordare che la gravità dell infezione dovrebbe essere valutata dopo il debridement di eventuali tessuti necrotici o calli. Inoltre, la presenza di leucocitosi neutrofila in associazione all incremento degli indici di flogosi (proteina C-reattiva e velocità di eritrosedimentazione) può supportare la diagnosi del processo infettivo. Questi indici di flogosi, peraltro, sono utili per il monitoraggio settimanale dei pazienti. Comunque, in circa la metà dei pazienti con infezione del piede diabetico, la presenza di un ulcera infetta non è necessariamente associata a febbre o alterazioni laboratoristiche indicative d infezione. Infatti, alcuni pazienti possono mostrare solo un peggioramento della glicemia non accompagnato da peggioramento del quadro clinico (9). Indagini strumentali possono aiutare nella diagnosi e fornire un ausilio importante per la valutazione della profondità della lesione e l eventuale presenza di raccolte purulente. In particolare, l utilizzo di una radiografia è necessario per definire la presenza di corpi estranei, gas od osteolisi. Altre indagini strumentali utili per valutare l estensione del danno potrebbero essere l ecografia, la RMN o la TC. L ecografia può in alcuni casi identificare raccolte ascessuali sottofasciali non reperibili facilmente all esame fisico. La RMN o la TC possono individuare piccole lesioni osteomielitiche non evidenziabili con la radiologia tradizionale. Effettuata la diagnosi clinica di infezione, il passo successivo è determinarne l eziologia in modo da poter intraprendere un trattamento razionale e appropriato. L esame colturale deve essere effettuato in profondità, attraverso biopsia o curettage o comunque dopo che la ferita sia stata adeguatamente pulita. Non è consigliabile effettuare un tampone superficiale, specialmente nel caso in cui la ferita non sia stata adeguatamente ripulita, in quanto i risultati ottenuti possono essere poco attendibili. Un tampone superficiale dell ulcera può portare all isolamento solo di
4 260 S. Esposito et al. microrganismi commensali. Campioni ottenuti attraverso curettage o scraping del tessuto alla base dell ulcera con l utilizzo di una curette o una lama da bisturi sterile, identificano più precisamente gli agenti patogeni rispetto al solo rolling di un tampone sulla lesione. Anche se l utilizzo di tamponi è più conveniente dal punto di vista economico e di risparmio di tempo, essi forniscono risultati meno precisi, sopratutto se la ferita non è stata correttamente ripulita. Nei casi in cui sia necessario comunque l utilizzo di un tampone superficiale, si raccomanda di ruotare il tampone su una superficie di ulcera di circa 1 cm 2, con pressione sufficiente a permettere l emissione di pus dall interno della lesione (11). Altre metodiche accettabili per il prelievo di campioni sui quali effettuare un analisi colturale comprendono l aspirazione mediante ago sterile e siringa di secrezioni purulente della ferita o la biopsia di 4-6 mm di tessuto in ambiente sterile chirurgico o al letto del paziente. Una volta prelevato, il campione deve essere posto in un sistema di trasporto sterile e prontamente inviato al laboratorio, dove devono essere allestite colture per patogeni sia aerobi sia anaerobi. Management antibiotico Il trattamento ottimale del piede diabetico infetto prevede un approccio multidisciplinare che punta a ridurre il numero di amputazioni, ridurre lo sviluppo di ulcerazioni, mantenere l integrità della cute, migliorare le capacità funzionali del paziente ma, soprattutto, trattare efficacemente l infezione presente (30,31). Sfortunatamente questo tipo di infezioni sono frequentemente gestite in modo inadeguato (32). Si auspica quindi che nel team che gestisce la lesione infetta del piede diabetico sia incluso, o comunque possa essere consultato rapidamente, uno specialista infettivologo, la cui conoscenza della microbiologia e del trattamento chemioterapico possa ridurre i costi di gestione e migliorare l outcome del paziente (33). Le attuali linee guida sul management del piede diabetico infetto non raccomandano l utilizzo di una terapia antibiotica in caso di lesioni clinicamente non infette, né per favorirne la guarigione né per profilassi. Questo perché l utilizzo di antibiotici favorisce la comparsa di farmaco-resistenze, aumenta i costi sanitari e può scatenare nel paziente reazioni avverse al farmaco (13). Sebbene alcuni autori ritengano che anche le ferite non accompagnate da segni clinici di infiammazione (e quindi considerate subclinicamente infette, avendo una concentrazione di microrganismi superiore a 10 6 per grammo di tessuto) si gioverebbero di un trattamento antibiotico, giustificando tale terapia con una guarigione più rapida e senza complicanze, al momento poche evidenze scientifiche supportano questa condotta (34,35). Pertanto le linee guida IDSA continuano a sostenere che in caso di ferita clinicamente non infetta bisogna evitare il trattamento antibiotico (13). Tutte le ferite infette del piede diabetico richiedono un trattamento antibiotico. Il trattamento antibiotico viene influenzato da diverse caratteristiche del paziente come lo stato vascolare, infatti Tabella 1 Terapia delle infezioni del piede diabetico in accordo alla gravità dell infezione e all eventuale patogeno responsabile. Stadio infezione Probabile patogeno Antibiotico Dicloxacillina Lieve Moderata o grave MSSA Streptococcus spp. MSSA Streptococcus spp. Enterobacteriaceae anaerobi obbligati Clindamicina Cefalexina Levofloxacina Amoxicillina-acido clavulanico Doxiciclina Trimetoprim/Sulfametoxazolo Levofloxacina Cefoxitina Ceftriaxone Ampicillina-sulbactam Moxifloxacina Ertapenem Levofloxacina o ciprofloxacina con clindamicina Imipenem-cilastatina Linezolid Daptomicina Vancomicina P. aeruginosa Piperacillina-tazobactam P. aeruginosa Enterobacteriaceae anaerobi obbligati Vancomicina o daptomicina o linezolid più ceftazidime o cefepime o piperacillina-tazobactam o aztreonam o carbapenemi
5 La complessità della terapia antibiotica nel piede diabetico infetto 261 l ischemia del piede riduce la quantità di farmaco che raggiunge il sito infetto e rende necessario l utilizzo di un dosaggio più alto (36). Il regime antibiotico iniziale viene di solito scelto empiricamente e può essere modificato sulla base di informazioni microbiologiche ottenute successivamente. La terapia empirica iniziale dovrebbe essere basata, da un lato, sul grado di infezione della ferita e, dall altro, su dati di natura epidemiologica come la prevalenza di determinati patogeni nella zona geografica o la presenza, in questa, di ceppi antibioticoresistenti (37,38). La quasi totalità delle ferite infette di grado lieve e molte di grado moderato possono essere trattate con antibiotici a spettro d azione relativamente ridotto, limitato ai cocchi Gram-positivi (29). Tuttavia nei Paesi con climi caldi non è infrequente, anche nelle lesioni di lieve entità, il ritrovamento di batteri Gram-negativi, specialmente P. aeruginosa. Microrganismi anaerobi obbligati sono invece più frequenti in caso di lesioni croniche o precedentemente sottoposte a trattamento antibiotico. Purtuttavia i batteri Gram-negativi e gli anerobi obbligati non rientrano tra i patogeni più frequenti delle lesioni infette di grado lieve o moderato per cui non ci sono evidenze scientifiche che giustifichino un trattamento contro questi patogeni (18). Il trattamento con antibiotici orali (preferibilmente con elevata biodisponibilità) è nella maggior parte dei casi sufficiente nei pazienti con infezioni lievi (e in alcuni casi con infezioni moderate) che non hanno problemi di assorbimento gastrointestinale. Nel caso di infezioni gravi o infezioni estese di grado moderato con andamento cronico, risulta più appropriato l utilizzo tempestivo di una terapia antibiotica ad ampio spettro. Gli antibiotici scelti dovrebbero essere attivi contro i patogeni Gram-positivi, i più comuni Gram-negativi e i batteri anaerobi obbligati. Inoltre, è più sicuro iniziare la terapia per via parenterale, eventualmente modificandola in somministrazione orale qualora il paziente si sia stabilizzato dal punto di vista sistemico e la coltura microbiologica possa indirizzare verso un antibiotico più specifico (13). Il patogeno più frequentemente riscontrato nelle infezioni del piede diabetico, come detto, è lo Staphylococcus aureus. Uno dei maggiori problemi per il trattamento antibiotico è la possibile resistenza alla meticillina di questo microrganismo. Risulta quindi importante capire, anche nell instaurare una terapia antibiotica empirica, se esistono elementi che possano indurre il sospetto di infezione di. Questi elementi sono rappresentati da: una precedente terapia antibiotica a lungo termine o inappropriata; un ospedalizzazione recente; una Tabella 2 Terapia delle infezioni del piede diabetico in accordo all eziologia. Patogeno Antibiotico Dosaggio Via di somministrazione Amoxicillina 1 g tid Orale Streptococcus spp. Ceftriaxone 1-2 g od Endovenosa Clindamicina 300 mg qid Orale Levofloxacina 500 mg od Orale Amoxicillina-acido clavulanico 1 g tid Orale Cefalexina 500 mg qid Orale Clindamicina 300 mg qid Orale MSSA Dicloxacillina 250 mg qid Orale Doxiciclina 100 mg bid Orale Levofloxacina 500 mg od Orale Moxifloxacina 400 mg od Orale Daptomicina 4-6 mg/kg/die Endovenosa Doxiciclina 100 mg bid Orale Linezolid 600 mg bid Orale/Endovenosa Tigeciclina 50 mg bid con dose Endovenosa iniziale da 100 mg Trimetoprim/Sulfametoxazolo 800/160 mg bid Orale Vancomicina 1 g bid Endovenosa Ciprofloxacina 500 mg bid Orale Enterobacteriaceae Levofloxacina 500 mg od Orale Ceftriaxone 1-2 g od Endovenosa Ertapenem 1 g od Endovenosa Cefepime 2 g tid Endovenosa Ceftazidime 2 g tid Endovenosa P. aeruginosa Imipenem 1 g tid Endovenosa Meropenem 1 g tid Endovenosa Piperacillina-tazobactam 4,5 g tid Endovenosa Bid, due volte al giorno; qd, una volta al giorno; qid, quattro volte al giorno; tid, tre volte al giorno.
6 262 S. Esposito et al. ferita di lunga durata; l interessamento osseo dell infezione (osteomielite). Tuttavia il migliore indicatore risulta essere una storia clinica di pregressa infezione da (39,40). Nelle tabelle 1 e 2 sono elencati i regimi di terapia antibiotica basati sulla gravità dell infezione e sull eventuale patogeno responsabile. La durata della terapia antibiotica dovrebbe essere basata sul grado dell infezione, la presenza o meno di osteomielite e la risposta clinica alla terapia. Per la maggior parte dei pazienti con infezione lieve 7-15 giorni di terapia sono sufficienti (13). Nel caso di infezioni di grado moderato o grave, con il rischio di amputazione dell arto, che richiedono ospedalizzazione e un trattamento ad ampio spettro somministrato per via endovenosa, la durata della terapia può essere di 2-4 settimane. In ogni caso, un adeguato debridement della lesione, la resezione o l amputazione del tessuto o della parte infetta possono ridurre il tempo necessario perché la terapia antibiotica abbia effetto. Al contrario, i pazienti che si gioverebbero di un amputazione ma che non possono usufruirne possono richiedere un trattamento antibiotico più lungo e spesso intermittente (41). In generale, quindi, la terapia antibiotica dovrebbe essere interrotta una volta che i segni clinici locali, come la presenza di secrezioni purulente, e i sintomi sistemici dell infezione, come la febbre, scompaiono. Non ci sono, al momento, dati che giustifichino un prolungamento della terapia antibiotica fino alla completa guarigione della ferita al fine di accelerarne la ripresa o prevenire recidive di infezione (42). D altronde una terapia antibiotica prolungata può essere associata a un aumento della pressione selettiva sui microrganismi che è responsabile dell emergenza di antibiotico-resistenza (12). Per quanto riguarda il setting di trattamento, diversi studi hanno dimostrato che il trattamento del piede diabetico infetto può essere effettuato anche ambulatorialmente senza la necessità di un ricovero ordinario. Ciò viene facilitato per le infezioni di grado lieve/moderato dall utilizzo di una terapia di tipo orale; bisogna sottolineare, inoltre, che diversi studi hanno comprovato l efficacia e la sicurezza anche di trattamenti parenterali somministrati ambulatorialmente (43-45). Infine, per quanto riguarda il follow-up ematochimico, i pazienti dovrebbero essere sottoposti a monitoraggio settimanale, o più ravvicinato nelle forme gravi, dell esame emocromocitome - trico, degli indici di flogosi come la proteina C-reattiva, e degli esami di funzionalità epatica e renale per il monitoraggio di eventuali eventi avversi correlati alla terapia. Conflitto d interessi Nessuno. Bibliografia 1. Leone S, Pascale R, Vitale M, Esposito S. Epidemiology of diabetic foot. Infez Med 2012;20(suppl. 1): Apelqvist J, Bakker K, van Houtum WH, Schaper NC. Practical guidelines on the management and prevention of the diabetic foot: based upon the International Consensus on the Diabetic Foot (2007) Prepared by the International Working Group on the Diabetic Foot. Diabetes Metab Res Rev 2008;24(suppl. 1): Boulton AJ, Vileikyte L, Ragnarson-Tennvall G, Apelqvist J. The global burden of diabetic foot disease. Lancet 2005;366: Esposito S, Leone S, Petta E, Noviello S, Iori I. Skin and soft tissue infections: classification and epidemiology. Infez Med 2009; 17(suppl. 4): Gruppo di Studio Internazionale Piede Diabetico, Gruppo di Studio Piede Diabetico della Società Italiana di Diabetologia. Documento di Consenso internazionale sul Piede Diabetico. Napoli: MEDISERVE srl Rathur HM, Boulton AJ. The diabetic foot. Clin Dermatol 2007; 25: Abbott CA, Vileikyte L, Williamson S, Carrington AL, Boulton AJ. Multicenter study of the incidence of and predictive risk factors for diabetic neuropathic foot ulceration. Diabetes Care 1998;21: Singh N, Armstrong DG, Lipsky BA. Preventing foot ulcers in patients with diabetes. JAMA 2005;293: Esposito S, Russo E, Noviello S, Leone S. Management of diabetic foot infections. Infez Med 2012;20(suppl. 1): Esposito S, Noviello S, Leone S. Skin and soft tissue infections: current therapeutic options. Infez Med 2008;16: Esposito S, Bassetti M, Borrè S, Bouza E, Dryden M, Fantoni M et al. Diagnosis and management of skin and soft-tissue infections (SSTI): a literature review and consensus statement on behalf of the Italian Society of Infectious Diseases and International Society of Chemotherapy. J Chemother 2011;23: Esposito S, Esposito I, Leone S. Considerations of antibiotic therapy duration in community and hospital acquired bacterial infections. J Antimicrob Chemother 2012;67: Lipsky BA, Berendt AR, Cornia PB, Pile JC, Peters EJ, Armstrong DG et al Infectious Diseases Society of America clinical practice guideline for the diagnosis and treatment of diabetic foot infections. Clin Infect Dis 2012;54: Powlson AS, Coll AP. The treatment of diabetic foot infections. J Antimicrob Chemother 2010;65(suppl. 3): Caravaggi C, Piaggesi A, Menichetti F. Diabetic foot infections. Infez Med 2009;17(suppl. 4): Esposito S, Leone S, Bassetti M, Borrè S, Leoncini F, Meani E et al. Italian guidelines for the diagnosis and infectious disease management of osteomyelitis and prosthetic joint infections in adults. Infection 2009;37: Esposito S, Leone S, Noviello S, Ianniello F. Analysis of current guidelines for the treatment of skin and soft tissue infections. Infez Med 2009;17(suppl. 4): Noviello S, Esposito I, Pascale R, Esposito S, Zeppa P. Diabetic foot infections: microbiological aspects. Infez Med 2012; 20(suppl. 1): Citron DM, Goldstein EJ, Merriam CV, Lipsky BA, Abramson MA. Bacteriology of moderate-to-severe diabetic foot infections and in vitro activity of antimicrobial agents. J Clin Microbiol 2007; 45: Yates C, May K, Hale T, Allard B, Rowlings N, Freeman A et al. Wound chronicity, inpatient care and chronic kidney disease predispose to infection in diabetic foot ulcers. Diabetes Care 2009;32: Kandemir O, Akbay E, Sahin E, Milcan A, Gen R. Risk factors for infection of the diabetic foot with multi-antibiotic resistant microorganisms. J Infect 2007;54: Gadepalli R, Dhawan B, Sreenivas V, Kapil A, Ammini AC, Chaudhry R. A clinico-microbiological study of diabetic foot ulcers
7 La complessità della terapia antibiotica nel piede diabetico infetto 263 in an Indian tertiary care hospital. Diabetes Care 2006;29: Esposito S, Leone S, Petta E, Noviello S, Ianniello F. Treatment options for skin and soft tissue infections caused by meticillinresistant Staphylococcus aureus: oral vs. parenteral; home vs. hospital. Int J Antimicrob Agents 2009;34(suppl. 1): Esposito S, Russo E, De Simone G, Gioia R, Petta E, Leone S et al. Diagnostic and therapeutic appropriateness in bone and joint infections: results of a national survey. J Chemother 2015 [Epub ahead of print]. 25. Esposito S, Leone S, Noviello S, Ianniello F, Fiore M, Russo M et al. Outpatient parenteral antibiotic therapy for bone and joint infections: an Italian multicenter study. J Chemother 2007;19: Galkowska H, Podbielska A, Olszewski WL, Stelmach E, Luczak M, Rosinski G et al. Epidemiology and prevalence of methicillinresistant Staphylococcus aureus and Staphylococcus epidermidis in patients with diabetic foot ulcers: focus on the differences between species isolated from individuals with ischemic vs. neuropathic foot ulcers. Diabetes Res Clin Pract 2009;84: Lipsky BA, Armstrong DG, Citron DM, Tice AD, Morgenstern DE, Abramson MA. Ertapenem versus piperacillin/tazobactam for diabetic foot infections (SIDESTEP): prospective, randomized, controlled, double-blinded, multicentre trial. Lancet 2005;366: Dowd SE, Wolcott RD, Sun Y, McKeehan T, Smith E, Rhoads D. Polymicrobial nature of chronic diabetic foot ulcer biofilm infections determined using bacterial tag encoded FLX amplicon pyrosequencing (btefap). PLoSOne 2008;3:e Esposito S, Leone S, Noviello S, Fiore M, Ianniello F, Felaco FM et al. Foot infections in diabetes (DFIs) in the out-patient setting: an Italian multicentre observational survey. Diabet Med 2008;25: Pascale R, Vitale M, Zeppa P, Russo E, Esposito S. Diabetic foot: definitions. Infez Med 2012;20(suppl. 1): Game FL, Hinchliffe RJ, Apelqvist J, Armstrong DG, Bakker K, Hartemann A et al. A systematic review of interventions to enhance the healing of chronic ulcers of the foot in diabetes. Diabetes Metab Res Rev 2012;28(suppl. 1): Edelson GW, Armstrong DG, Lavery LA, Caicco G. The acutely infected diabetic foot is not adequately evaluated in an inpatient setting. Arch Intern Med 1996;156: Esposito S, Leone S, Noviello S, Ianniello F. Management of severe bacterial infections and role of the infectious disease specialist: results of an interview-based survey. Infez Med 2004;12: Edmonds M, Foster A. The use of antibiotics in the diabetic foot. Am J Surg 2004;187: Gardner SE, Frantz RA. Wound bioburden and infection-related complications in diabetic foot ulcers. Biol Res Nurs 2008;10: Raymakers JT, Houben AJ, van der Heyden JJ, Tordoir JH, Kitslaar PJ, Schaper NC. The effect of diabetes and severe ischaemia on the penetration of ceftazidime into tissues of the limb. Diabet Med 2001;18: Ramakant P, Verma AK, Misra R, Prasad KN, Chand G, Mishra A et al. Changing microbiological profile of pathogenic bacteria in diabetic foot infections: time for a rethink on which empirical therapy to choose? Diabetologia 2011;54: Lipsky BA. Empirical therapy for diabetic foot infections: are there clinical clues to guide antibiotic selection? Clin Microbiol Infect 2007;13: Ippolito G, Leone S, Lauria FN, Nicastri E, Wenzel RP. Methicillinresistant Staphylococcus aureus: the superbug. Int J Infect Dis 2010;14(suppl. 4): Esposito S, Capuano A, Noviello S, Mazzeo F, Ianniello F, Filippelli A et al. Modification of patients endogenous bacterial flora during hospitalization in a large teaching hospital in Naples. J Chemother 2003;15: Lipsky BA. Medical treatment of diabetic foot infections. Clin Infect Dis 2004;39(suppl. 2): Leone S, Rossi M, Bisi L, Gori A, Esposito S. Antimicrobial therapy duration: a major matter in the management of severe infections. Int J Antimicrob Agents 2013;42: Marvaso A, Esposito S, Noviello S, Ianniello F, Leone S, Maiello A et al. Outpatient parenteral antibiotic therapy (OPAT) of diabetic foot infections with piperacillin/tazobactam. Infez Med 2002;10: Esposito S, Noviello S, Leone S, Tice A, Seibold G, Nathwani D et al. Outpatient parenteral antibiotic therapy (OPAT) in different countries: a comparison. Int J Antimicrob Agents 2004;24: Esposito S, Ianniello F, Noviello S, Leone S, Ascione T, Tice A et al. Outpatient Parenteral Antibiotic Therapy (OPAT): the Italian registry. Infez Med 2002;10:
Il piede nel diabetico L ULCERA ISCHEMICA INFETTA: ANTIBIOTICOTERAPIA PARENTERALE
III Corso avanzato di aggiornamento La riparazione tessutale delle lesioni croniche cutanee Campolongo Hospital Eboli, 28-30 ottobre 2004 Direttore Scientifico: F. Petrella Coordinatore Didattico: G. Nebbioso
DettagliLA PANDEMIA SILENTE DEL DIABETE: UN EMERGENZA SANITARIA, SOCIALE ED ECONOMICA
LA PANDEMIA SILENTE DEL DIABETE: UN EMERGENZA SANITARIA, SOCIALE ED ECONOMICA Antonio Nicolucci Direttore Dipartimento di Farmacologia Clinica e Epidemiologia, Consorzio Mario Negri Sud Coordinatore Data
DettagliIL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E LA NEFROPATIA DIABETICA: studio sui comportamenti prescrittivi diagnosticoterapeutici di un gruppo di medici genovesi
Università degli Studi di Genova Facoltà di Medicina e Chirurgia IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E LA NEFROPATIA DIABETICA: studio sui comportamenti prescrittivi diagnosticoterapeutici di un gruppo di medici
DettagliLe infezioni della cute e dei tessuti molli (SSTIs,
Le Infezioni in Medicina, Suppl. 4, 58-63, Analisi delle linee guida esistenti per il trattamento delle infezioni della cute e dei tessuti molli Analysis of current guidelines for the treatment of skin
DettagliRelazione sull utilizzo in pazienti diabetici con complicanze ai piedi di una emulsione fluida di Morinda Citrifolia (xerem) PREMESSA
Dott. Antonino LO PRESTI Medico Chirurgo - Specialista in diabetologia e malattie metaboliche presso U. O. di Diabetologia e Malattie del Ricambio Ospedale San Biagio - Marsala (TP). Relazione sull utilizzo
DettagliCausa. La polmonite è abbastanza comune, era la principale causa di morte prima della scoperta degli antibiotici
La polmonite è la malattia dei polmoni e del sistema respiratorio in cui gli alveoli polmonari si infiammano e si riempiono di liquido, ostacolando la funzione respiratoria. Frequentemente anche i bronchi
DettagliPROFILASSI ANTIBIOTICA IN AMBITO CHIRURGICO
HOME PROFILASSI ANTIBIOTICA IN CHIRURGIA PROFILASSI ANTIBIOTICA IN AMBITO CHIRURGICO Lo scopo della profilassi antibiotica in ambito chirurgico è quello di ridurre l'incidenza di infezioni post-operatorie
DettagliUSO ED ABUSO DEGLI ANTIBIOTICI NEL BAMBINO. Alfredo Guarino
USO ED ABUSO DEGLI ANTIBIOTICI NEL BAMBINO Alfredo Guarino Outline della presentazione Dimensioni del problema Cause e conseguenze dell uso inappropriato di antibiotici Strategie per la razionalizzazione
DettagliL insufficienza venosa cronica degli arti inferiori, la cui espressione più diffusa è
IL TRATTAMENTO LASER (ELVeS) DELLE VENE VARICOSE Dott. Alessandro MASTROMARINO L insufficienza venosa cronica degli arti inferiori, la cui espressione più diffusa è rappresentata dalla comparsa delle varici
DettagliSTUDI SU MATERIALE GENETICO
Istituto Oncologico Veneto Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Ospedale Busonera I.O.V. ISTITUTO ONCOLOGICO VENETO I.R.C.C.S. STUDI SU MATERIALE GENETICO Comitato Etico Istituto Oncologico
DettagliRUOLO DELL INFERMIERE NELLA DIAGNOSI DELLE LESIONI
RUOLO DELL INFERMIERE NELLA DIAGNOSI DELLE LESIONI DALMASSO Anna Maria Cuneo Azienda Ospedaliera S.Croce e Carle Cuneo Audit clinico: marzo- giugno 2013 Le ulcere cutanee infette inquadramento diagnostico
DettagliPrincipi generali. Vercelli 9-10 dicembre 2005. G. Bartolozzi - Firenze. Il Pediatra di famiglia e gli esami di laboratorio ASL Vercelli
Il Pediatra di famiglia e gli esami di laboratorio ASL Vercelli Principi generali Carlo Federico Gauss Matematico tedesco 1777-1855 G. Bartolozzi - Firenze Vercelli 9-10 dicembre 2005 Oggi il nostro lavoro
DettagliAttuale spazio terapeutico per le cefalosporine orali in pediatria. N. Principi
Attuale spazio terapeutico per le cefalosporine orali in pediatria N. Principi Attuale spazio terapeutico per le cefalosporine orali in pediatria Nicola Principi Principali cefalosporine orali Farmaco
DettagliL ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA
L ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA Dott.ssa Cristina Matranga Coordinamento Regionale Rischio Clinico INCIDENZA DI PAZIENTI INFETTI 5,2% IN ITALIA
DettagliQUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI
QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di
DettagliBocca e Cuore ooklets
Bocca e Cuore ooklets Una guida per i pazienti Booklets Per aiutare a migliorare qualità e sicurezza delle cure pubblichiamo una collana di guide ( ) con lo scopo di fornire ai pazienti ed ai loro famigliari
DettagliRiconoscere il problema e coordinare la gestione: il diabetologo come case-manager. M. Eugenio De Feo
Riconoscere il problema e coordinare la gestione: il diabetologo come case-manager M. Eugenio De Feo Il Piede Diabetico Monfalcone, 26 novembre 2011 Costi Diretti circa 7,2 MLD di Euro (pari al 7% del
DettagliIL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E MEDICINA GENERALE L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA
IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA MEDICINA GENERALE CORSO DI FORMAZIONE A DISTANZA I CRITERI PER LA CLASSIFICAZIONE
DettagliIl termine connettiviti indica un gruppo di malattie reumatiche, caratterizzate dall infiammazione cronica del tessuto connettivo, ossia di quel
Il termine connettiviti indica un gruppo di malattie reumatiche, caratterizzate dall infiammazione cronica del tessuto connettivo, ossia di quel complesso tessuto con funzione di riempimento, sostegno
DettagliAPPROPRIATEZZA IN ECOCARDIOGRAFIA. MARIA CUONZO Cardiologia UTIC AUSL BA Terlizzi
APPROPRIATEZZA IN ECOCARDIOGRAFIA MARIA CUONZO Cardiologia UTIC AUSL BA Terlizzi SOGGETTO CON CMD NOTA IN COMPENSO PREGRESSO DOLORE TORACICO Quale esame stato richiesto con appropriatezza? SOGGETTO CON
DettagliIL RUOLO DELL EDUCAZIONE EDUCAZIONE TERAPEUTICA PER LA GESTIONE INTEGRATA DEL DIABETE
II Convegno PREVENIRE LE COMPLICANZE DEL DIABETE: DALLA RICERCA DI BASE ALL ASSISTENZA ASSISTENZA IL RUOLO DELL EDUCAZIONE EDUCAZIONE TERAPEUTICA PER LA GESTIONE INTEGRATA DEL DIABETE Dott. Paolo Di Berardino
DettagliModulo 4 LA GESTIONE CONDIVISA TRA SPECIALISTA E MMG DELLE SINDROMI RINO-BRONCHIALI
Modulo 4 LA GESTIONE CONDIVISA TRA SPECIALISTA E MMG DELLE SINDROMI RINO-BRONCHIALI 1 Obiettivi del modulo 4 Definire i principali ostacoli che incontra il MMG nella sua attività quotidiana Spiegare le
DettagliCOPIA. Neuropatia diabetica. «Il diabete può danneggiare il sistema nervoso!»
Neuropatia diabetica «Il diabete può danneggiare il sistema nervoso!» www.associazionedeldiabete.ch Per donazioni: PC 80-9730-7 Associazione Svizzera per il Diabete Association Suisse du Diabète Schweizerische
DettagliLA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE
LA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE www.modilite.info MODILITE In Italia la patologia nodulare tiroidea è piuttosto frequente ed è spesso asintomatica. Circa l 80% dei noduli tiroidei sono benigni
DettagliSERVIZIO DI REUMATOLOGIA
SERVIZIO DI REUMATOLOGIA ASSOCIAZIONE ITALIANA PER L EDUCAZIONE DEMOGRAFICA SEZIONE DI ROMA I REUMATISMI COME PREVENIRLI E CURARLI Le malattie reumatiche, denominate con varie terminologie (reumatismi,
DettagliDN-SEV Sistema Esperto per la Validazione
DN-SEV Sistema Esperto per la Validazione Ing.Sergio Storari DEIS Università di Bologna DN-SEV: DiaNoema Sistema Esperto per la Validazione Scopo del DN-SEV: Fornire all operatore medico informazioni esaurienti
DettagliIl programma si compone di due ricerche internazionali sulle valutazioni legate all assistenza degli individui affetti da tali patologie.
Keeping Care Complete Sintesi dei risultati internazionali Keeping Care Complete ha l obiettivo di esaminare e creare consapevolezza circa le questioni emotive e sociali associate al trattamento e all
DettagliQuando e come usare gli antibiotici Le infezioni da catetere venoso centrale. Elio Castagnola UOC Malattie Infettive Istituto Giannina Gaslini Genova
Quando e come usare gli antibiotici Le infezioni da catetere venoso centrale Elio Castagnola UOC Malattie Infettive Istituto Giannina Gaslini Genova paziente con sospetta infezione CVC-correlata: quale
DettagliIl mal di schiena nell ambito della popolazione degli operatori sanitari, indagine sugli strumenti di prevenzione ritenuti efficaci.
Il mal di schiena nell ambito della popolazione degli operatori sanitari, indagine sugli strumenti di prevenzione ritenuti efficaci. Giorgio Bellan Obiettivi della ricerca: Indagare lo stato dell arte
DettagliScreening del Piede Diabetico Classi di Rischio e Prevenzione
Screening del Piede Diabetico Classi di Rischio e Prevenzione Inquadramento del paziente e Gestione Multidisciplinare Dott.ssa Mattei Paola PIEDE DIABETICO OMS Infezione, ulcerazione e/o distruzione dei
DettagliGrazie dell attenzione
Grazie dell attenzione http://www.registri-tumori.it/pdf/aiom2012/i_numeri_del_cancro_2012.pdf In Italia circa 2.250mila persone (4% del totale della popolazione) vivono avendo avuto una precedente
DettagliDECISION MAKING. E un termine generale che si applica ad azioni che le persone svolgono quotidianamente:
DECISION MAKING E un termine generale che si applica ad azioni che le persone svolgono quotidianamente: Cosa indosserò questa mattina? Dove e cosa mangerò a pranzo? Dove parcheggerò l auto? Decisioni assunte
DettagliPREVENZIONE POLMONITE
fiammaz o l m o n a r e struzione br avità pleuri Streptococcus p n e u m o n i a Infezione Mal Respiratorio PREVENZIONE POLMONITE Vaccino Pneumococcico Polisaccaridico Coniugato, (13Valente Adsorbito)
DettagliL età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato
Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato
DettagliDiabete Tipo 1 e Tipo 2: il ruolo della farmacia
Contributo non condizionato: Diabete Tipo 1 e Tipo 2: il ruolo della farmacia Giovedì 5 marzo 2015 presso HOTEL EUROPA Best Western Lungomare Zara, 57, 64021 Giulianova TE L incontro inizierà alle 20.30.
DettagliParte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina
LINEE GUIDA PER L ADOZIONE DI PIANI DI CONTROLLO E PER L ASSEGNAZIONE DELLA QUALIFICA SANITARIA DEGLI ALLEVAMENTI NEI CONFRONTI DELLA PARATUBERCOLOSI BOVINA 1. Definizioni Ai sensi delle presenti linee
DettagliIl ruolo della terapia medica topica nel tra0amento della candidosi orofaringea nel paziente oncologico
Il ruolo della terapia medica topica nel tra0amento della candidosi orofaringea nel paziente oncologico C. Arboscello U.O. Radioterapia Ospedale San Paolo - Savona Le infezioni orofaringee sostenute da
DettagliIl ragionamento diagnostico TEST DIAGNOSTICO. Dott.ssa Marta Di Nicola. L accertamento della condizione patologica viene eseguito TEST DIAGNOSTICO
Il ragionamento diagnostico http://www.biostatistica biostatistica.unich unich.itit 2 L accertamento della condizione patologica viene eseguito All'inizio del decorso clinico, per una prima diagnosi In
DettagliIl counting dei Carboidrati: dalla teoria alla pratica clinica
Questo modulo è proposto in versione ridotta a scopi dimostrativi! e non rappresenta l effettiva durata del prodotto finale Il counting dei Carboidrati: dalla teoria alla pratica clinica Stefania Agrigento
DettagliPrevenzione Formazione ed Informazione
Il Rischio Sismico Prevenzione Formazione ed Informazione Giuseppe Licata Esperto in Sistemi Informativi Territoriali e Telerilevamento. Laureando in Scienze Geologiche, curriculum rischi geologici Il
DettagliSTUDIO OSSERVAZIONALE SULLA PREVALENZA DELLE PIU COMUNI PATOLOGIE UROLOGICHE E DEL LORO IMPATTO SULLA QUALITA DI VITA IN PAZIENTI
STUDIO OSSERVAZIONALE SULLA PREVALENZA DELLE PIU COMUNI PATOLOGIE UROLOGICHE E DEL LORO IMPATTO SULLA QUALITA DI VITA IN PAZIENTI SOTTOPOSTI A DIALISI. Introduzione 2 Obiettivo dello studio 4 Materiali
DettagliIL diabetico. Gestione condivisa. Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini
IL diabetico anziano Gestione condivisa Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini SEEd srl C.so Vigevano, 35-10152 Torino Tel. 011.566.02.58 - Fax 011.518.68.92 www.edizioniseed.it info@seed-online.it
DettagliMonitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro
ISTAT 17 gennaio 2002 Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro Nell ambito dell iniziativa di monitoraggio, avviata dall Istat per analizzare le modalità di conversione
DettagliPROJECT SRL DISTRIBUZIONE DI DISPOSITIVI MEDICI E TEST RAPIDI IN VITRO
FAQ lattosio SPECIALISTA 1) In cosa consiste il Breath Test? Il Breath Test all'idrogeno consiste nella misurazione dei livelli di idrogeno nel respiro del paziente. Questo idrogeno deriva dalla fermentazione
DettagliUNO SCUDO IMPENETRABILE CONTRO MICROBI, BATTERI, FUNGHI E MUFFE
UNO SCUDO IMPENETRABILE CONTRO MICROBI, BATTERI, FUNGHI E MUFFE I CARRELLI VDM SONO TRATTATI CON PROTEZIONE ANTIBATTERICA MICROBAN Lo sapevate che...? ci sono in media più batteri su una mano che abitanti
DettagliEVENTO FORMATIVO RESIDENZIALE: TERAPIA ANTIFUNGINA: CONFRONTO CON GLI ESPERTI N.ECM 106-108711 INFORMAZIONI DI DETTAGLIO SUL PROGRAMMA FORMATIVO
EVENTO FORMATIVO RESIDENZIALE: TERAPIA ANTIFUNGINA: CONFRONTO CON GLI ESPERTI N.ECM 106-108711 INFORMAZIONI DI DETTAGLIO SUL PROGRAMMA FORMATIVO TIPOLOGIA EVENTO E ACCREDITAMENTO Evento Residenziale (RES).
DettagliNozioni generali. Principali forme di trattamento
tano essere di vitale importanza per il benessere psicofisico del paziente, pertanto vale sempre la pena impegnarsi, anche quando la sindrome non venga diagnosticata subito dopo la nascita. Principali
DettagliPAPILLOMA VIRUS UMANO E CARCINOMA DELLA CERVICE
PAPILLOMA VIRUS UMANO E CARCINOMA DELLA CERVICE Lo screening come forma di prevenzione LE INFEZIONI DA HPV (PAPILLOMA VIRUS UMANO) Cos è l HPV? L HPV è una categoria di virus molto diffusa. La trasmissione
DettagliINDAGINE PROFESSIONI A CONFRONTO: COME I RELATORI PUBBLICI E I GIORNALISTI ITALIANI PERCEPISCONO LA PROPRIA PROFESSIONE E QUELLA DELL ALTRO
INDAGINE PROFESSIONI A CONFRONTO: COME I RELATORI PUBBLICI E I GIORNALISTI ITALIANI PERCEPISCONO LA PROPRIA PROFESSIONE E QUELLA DELL ALTRO Analisi elaborata da Chiara Valentini e Toni Muzi Falconi SINTESI
DettagliIl RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA. T. Mandarino (MMG ASL RMA )
Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA T. Mandarino (MMG ASL RMA ) La Malattia di Alzheimer La malattia di Alzheimer è la forma più frequente
DettagliINFEZIONI Epidemiologia
INFEZIONI Epidemiologia Fonte d infezione diretta Sano recettivo Indiretta (veicoli e vettori) Trasmissione delle infezioni INFEZIONI OSPEDALIERE Etiologia SCHIZOMICETI FUNGHI PROTOZOI VIRUS INFEZIONI
DettagliANALISI DI IMPATTO DI BUDGET DI UNA NUOVA STRATEGIA VACCINALE PATRIZIA BERTO, NICOLA PRINCIPI
ANALISI DI IMPATTO DI BUDGET DI UNA NUOVA STRATEGIA VACCINALE PATRIZIA BERTO, NICOLA PRINCIPI INTRODUZIONE Le Infezioni da Pneumococco (PNU) rappresentano un problema sanitario grave, soprattutto a causa
DettagliSezione F. Conclusioni generali
Sezione F Conclusioni generali CONCLUSIONI L indagine è stata condotta nell area geotermica toscana, che interessa 16 comuni e 43.400 abitanti, distribuiti nell area Nord o Tradizionale ed in quella Sud
DettagliMRSA QUIZ. LA 9 GIORNATA DI FORMAZIONE IN TICINO Britt Vallini
Schweizerische Gesellschaft für Sterilgutversorgung Société de Stérilisation Hospitalière Società Svizzera di Sterilizzazione Ospedaliera MRSA QUIZ LA 9 GIORNATA DI FORMAZIONE IN TICINO Britt Vallini Domanda
DettagliF. Blasi P O L M O N I T I CLINICA E TERAPIA
F. Blasi POLMONITI CLINICA E TERAPIA Prof. Francesco Blasi Istituto di Tisiologia e Malattie Apparato Respiratorio Università degli Studi di Milano IRCCS Ospedale Maggiore Milano POLMONITI CLINICA E TERAPIA
DettagliIl 65% dei pazienti seguiti dagli psichiatri italiani soffre di schizofrenia, il 29% di disturbo bipolare e il 5% di disturbo schizoaffettivo.
Keeping Care Complete Psychiatrist Survey Focus sull Italia Background Obiettivo dell indagine Keeping Care Complete è comprendere - in relazione alle malattie mentali gravi - quale ruolo e quale influenza
DettagliMedici a laboratori clinici: quale rapporto e livello di comunicazione?
RILEVAZIONI Medici a laboratori clinici: quale rapporto e livello di comunicazione? I risultati da un indagine condotta in Puglia su un campione di medici di base Francesca Di Serio * I dati raccolti negli
DettagliEPIDEMIOLOGIA DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA
EPIDEMIOLOGIA DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA 1 INTRODUZIONE 2 Le infezioni correlate all assistenza (ICA) rappresentano una complicanza frequente. In media il 5-10% dei pazienti ricoverati in
DettagliMario Sarti. Laboratorio di Microbiologia e antimicrobial stewardship nell Azienda USL di Modena
Laboratorio di Microbiologia e antimicrobial stewardship nell Azienda USL di Modena Mario Sarti Microbiologia Clinica Provinciale Azienda USL di Modena 9 STRATEGIE DI REFERTAZIONE PER FAVORIRE L USO APPROPRIATO
DettagliIl piede diabetico: un approccio multidisciplinare. VITTORIA PARC HOTEL Via Nazionale, 10/F Palese - Bari
Corso di aggiornamento Provider n. 1218 Il piede diabetico: un approccio multidisciplinare Crediti formativi 13 Ore effettive di lezione 10 Partecipanti 100 05 aprile 2014 Orario 08.30 VITTORIA PARC HOTEL
DettagliLavoro di gruppo su: scheda di rilevamento delle non conformità
Azienda Ospedaliera di Cosenza UOC Microbiologia e Virologia Clinica e Molecolare CORSO TEORICO/PRATICO DI AGGIORNAMENTO La fase preanalitica del campione biologico: ottimizzazione delle procedure Lavoro
DettagliAcne: quale terapia?
Acne: quale terapia? Prescrivere schemi terapeutici complessi ed affollati di prodotti significa solo creare al paziente più problemi ( irritazione della pelle, difficoltà pratiche di realizzazione, aumento
Dettagliclinical I MANUALI PRACTICE La gestione clinica del paziente con infezioni batteriche acute di cute e struttura cutanea (ABSSSI)
I MANUALI clinical PRACTICE La gestione clinica del paziente con infezioni batteriche acute di cute e struttura cutanea (ABSSSI) La Consensus Conference Delphi ANNO XIII - 1 - Gennaio 2016 BIMESTRALE DI
DettagliInformazioni per potenziali partecipanti. Possiamo sciogliere l'amiloidosi AL?
Informazioni per potenziali partecipanti Possiamo sciogliere l'amiloidosi AL? È ora di affrontare diversamente l amiloidosi AL? L amiloidosi AL è una malattia rara e spesso fatale causata dall accumulo
DettagliLE COMPETENZE CHE VALGONO UN LAVORO LE INDICAZIONI FORNITE DALLE IMPRESE ATTRAVERSO IL SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR
Le sfide all'orizzonte 2020 e la domanda di competenze delle imprese LE COMPETENZE CHE VALGONO UN LAVORO LE INDICAZIONI FORNITE DALLE IMPRESE ATTRAVERSO IL SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR Domenico Mauriello
DettagliVALUTAZIONE DELL ATTIVITÀ ACARICIDA DI UN DISPOSITIVO ELETTRONICO AD EMISSIONE DI ULTRASUONI (A BATTERIA/ A RETE) DENOMINATO D-MITE AWAY
62024 Matelica Via Circonvallazione, 93/95 Tel. 0737.404001 Fax 0737.404002 vincenzo.cuteri@unicam.it www.cuteri.eu Matelica, 2 febbraio 2012 VALUTAZIONE DELL ATTIVITÀ ACARICIDA DI UN DISPOSITIVO ELETTRONICO
DettagliCriteri diagnostici principali. Bulimia Nervosa. Anoressia nervosa
Linee guida per curare con efficacia i disturbi dell alimentazione e del peso. Cause e conseguenze del disturbo, i soggetti a rischio, l informazione e le terapie più adeguate per la cura e la risoluzione
DettagliLegga le informazioni che seguono e poi risponda alla domanda:
La scoperta del gene responsabile della fibrosi cistica ha permesso la messa a punto di un test genetico per identificare il portatore sano del gene della malattia. Si è aperto quindi un importante dibattito
DettagliIL PERCORSO ASSISTENZIALE INTEGRATO PER LE PERSONE AFFETTE DA DMT2 NELL AREA METROPOLITANA DI GENOVA
IL DIABETE IN ITALIA ASPETTI EPIDEMIOLOGICI E MODELLI ASSISTENZIALI IL PERCORSO ASSISTENZIALE INTEGRATO PER LE PERSONE AFFETTE DA DMT2 NELL AREA METROPOLITANA DI GENOVA DIABETE MELLITO CONTESTO ASSISTENZIALE
DettagliIDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI DEL CLIENTE
IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI DEL CLIENTE 51 Dichiarazione d intenti (mission statement) La dichiarazione d intenti ha il compito di stabilire degli obiettivi dal punto di vista del mercato, e in parte dal
DettagliSviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012
Pagina 1 di 6 Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Il presente documento è inteso a suggerire una allocazione ottimale dei pazienti che non
Dettagli1. Introduzione. 2. Simulazioni elettromagnetiche per la misura del SAR
Relazione Tecnica Analisi simulative e misure con termocamera relative al confronto tra l utilizzo di un telefono smartphone in assenza e in presenza di dispositivo distanziatore EWAD Annamaria Cucinotta
DettagliSTRUMENTI ORGANIZZATIVI
STRUMENTI ORGANIZZATIVI IL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (spp) IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (rspp) IL RAPPRESENTANTE DELLA SICIREZZA DEI LAVORATORI (rls) IL MEDICO COMPETENTE
DettagliLe produzioni italiane: la medicazione orale, l uso responsabile dell antibiotico e lo sviluppo sostenibile. Dr. Alberto Milani Formevet srl
Le produzioni italiane: la medicazione orale, l uso responsabile dell antibiotico e lo sviluppo sostenibile Dr. Alberto Milani Formevet srl Le produzioni italiane - I perché più significativi Cresce il
Dettagli1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese
Nel corso degli ultimi anni diversi studiosi e responsabili di importanti istituzioni hanno sostenuto che le cooperative hanno reagito alla crisi in corso meglio delle altre forme di impresa. La maggior
DettagliI Papillomavirus sono tutti uguali?
Cos è il Papillomavirus? Il Papillomavirus è un microscopico nemico della tua salute. Attento, però, a non sottovalutare la pericolosità di questo microrganismo lungo solo 55 milionesimi di millimetro.
DettagliFebbre Ricorrente Associata a NLRP12
www.printo.it/pediatric-rheumatology/it/intro Febbre Ricorrente Associata a NLRP12 Versione 2016 1.CHE COS È LA FEBBRE RICORRENTE ASSOCIATA A NLRP12 1.1 Che cos è? La febbre ricorrente associata a NLRP12
DettagliL ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA. Antonio Silvestri Risk Manager
L ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA Antonio Silvestri Risk Manager 1982 I RAPPORTO ISTISAN 1982 Indagine conoscitiva sulle infezioni ospedaliere negli
DettagliCaratteristiche dell indagine
L indagine condotta dall Associazione Vivere senza dolore Negli ultimi mesi si è parlato spesso di dolore in vari contesti, dove è stato possibile ascoltare la voce di esperti, medici, politici, aziende
DettagliIL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:
IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti
DettagliCorso di Laurea Magistrale in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche E25
Sezione di Tecnologia e Legislazione Farmaceutiche Maria Edvige Sangalli Corso di Laurea Magistrale in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche E25 Fabbricazione Industriale dei Medicinali 4 CFU Prof. Andrea
DettagliPOLITERAPIE NEL PAZIENTE ANZIANO. Dipartimento Farmaceutico Azienda USL di Reggio Emilia
POLITERAPIE NEL PAZIENTE ANZIANO Dipartimento Farmaceutico Azienda USL di Reggio Emilia PAZIENTI ANZIANI Maggiori utilizzatori di farmaci per la presenza di polipatologie spesso croniche Ridotte funzionalità
DettagliINTERFERONE POTENZIALI EFFETTI COLLATERALI
INTERFERONE POTENZIALI EFFETTI COLLATERALI 1 Le informazioni contenute in questo modello sono fornite in collaborazione con la Associazione Italiana Malati di Cancro, parenti ed amici ; per maggiori informazioni:
DettagliUn progetto di qualità: Stroke Unit di Sara Gamberoni - Novembre Il Problema Ictus Nei paesi industrializzati l ictus è la terza causa di morte, equivalente a ca. 400.000 morti/anno nei paesi della CEE
DettagliMisure della relazione di occorrenza
Misure della relazione di occorrenza (associazione tra un determinante e l outcome) Misure di effetto (teoriche) Misure di associazione (stime empiriche delle precedenti) EFFETTO: quantità di cambiamento
DettagliL ASSISTENZA DIABETOLOGICA NELLA A.S.N.7
L ASSISTENZA DIABETOLOGICA NELLA A.S.N.7 G.Pipicelli, L.Mustara, G.Angotzi, T.Colosimo,R.Guarnieri,A.Parottino,I.Pinto U.O Complessa di Diabetologia e Dietologia Territoriale A.S.n.7 Catanzaro Direttore
DettagliLa catena Epidemiologica
La catena Epidemiologica STORIA NATURALE DELLE MALATTIE esposizione al/ai fattori di rischio insorgenza della malattia esito guarigione cronicizzazione decesso Principali differenze tra malattie infettive
DettagliIl paradosso del Veneto
Audizione in Quinta Commissione del Consiglio Regionale del Veneto Venezia, 12 Luglio 2013 Il paradosso del Veneto Enzo Bonora Presidente - Sezione Veneto Trentino Alto Adige Società Italiana di Diabetologia
DettagliStefano Miglior. Il glaucoma ad angolo aperto - G. Cronico SMI
Stefano Miglior Il glaucoma ad angolo aperto - G. Cronico Concetti fondamentali E una malattia estremamente particolare caratterizzata da una progressione lenta ma continua verso la perdita della funzione
DettagliQuando il dolore è ancora un problema. XVII CIPOMO Congresso Nazionale Roma, 20-22 giugno 2013
Quando il dolore è ancora un problema XVII CIPOMO Congresso Nazionale Roma, 20-22 giugno 2013 Marta Gentili vivere senza dolore onlus In Italia, nel 2012, si stimano circa 364 mila nuove diagnosi per tumore
DettagliFebbre al rientro da Malindi, Kenya
Febbre al rientro da Malindi, Kenya Una giovane coppia di fidanzati (26 anni lui, 23 anni lei) sono rientrati da una settimana da un viaggio a Malindi, Kenya, durato quindici gg. Non hanno effettuato alcuna
DettagliCRONICITÀ E APPROPRIATEZZA NEI SETTING DI CURA FIBROSI CISTICA DALL OSPEDALE AL TERRITORIO
CRONICITÀ E APPROPRIATEZZA NEI SETTING DI CURA FIBROSI CISTICA DALL OSPEDALE AL TERRITORIO Cammi Emilio Reggio Emilia, 25 settembre 2015 Fibrosi cistica Malattia genetica rara Patologia multiorgano che
DettagliICTUS: LA CURA E POSSIBILE!
ICTUS: LA CURA E POSSIBILE! Dott. Simone Comelli Dott. Giacomo P. Vaudano Dott. Roberto Cavallo Dott. Daniele Savio Dott. Carlo A. Cametti Ospedale S.G. Bosco Ictus: Definizione Deficit neurologico ad
DettagliLa patologia Quali sono i sintomi?
EMOCROMATOSI La patologia L'emocromatosi è una condizione che causa un aumentato assorbimento del ferro alimentare e che determina un progressivo accumulo di ferro nell'organismo ed è una malattia ereditaria
DettagliAtrial Fibrillation Study - Italy Study conducted by Opinion Health
Atrial Fibrillation Study - Italy Study conducted by Opinion Health Obiettivi Valutare il livello di awareness della FA e dei sintomi Comprendere l impatto della FA e del trattamento sulla qualità di vita
DettagliLa gestione ambulatoriale del bambino con IVU: stato attuale e prospettive future. Marina Picca. Milano. www.sicupp.org
La gestione ambulatoriale del bambino con IVU: stato attuale e prospettive future Marina Picca Milano www.sicupp.org Il caso di Lattante 6 mesi, maschio. Madre riferisce persistenza di urine maleodoranti.
Dettagliigiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità
igiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità salute Art. 32 della Costituzione Italiana: la Repubblica tutela la salute
DettagliLa Psoriasi: una malattia infiammatoria cutanea oltre la pelle. Aula Ospedale San Giuseppe Moscati Avellino - 13 ottobre 2015
La Psoriasi: una malattia infiammatoria cutanea oltre la pelle Aula Ospedale San Giuseppe Moscati Avellino - 13 ottobre 2015 Ble Consulting srl id. 363 numero ecm 137563, edizione 1 Responsabile scientifico:
DettagliComparazione dei Risultati dell Indagine
Comparazione dei Risultati dell Indagine DOCTAE (Agr. nr. 2007-1983 001/001) Questo progetto è stato finanziato con il supporto della Commissione Europea. Questo documento riflette unicamente il punto
Dettagli