E IDONEITA LAVORATIVA
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- Fabia Micheli
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1 MALATO ONCOLOGICO E IDONEITA LAVORATIVA VARESE,18 APRILE 2011
2 LA PREVALENZA DEI TUMORI IN ITALIA. PERSONE CHE CON VIVONO CON UN TUMORE, LUNGOSOPRAVVIVENTI E GUARITI (Epidemiologia & Prevenzione 2010; 34 (5-6) Suppl. 2) Sono gli italiani che vivono con una diagnosi di tumore (il 4% dell intera popolazione): la maggior parte sono donne ( ) e persone anziane Tra le donne con tumore, la diagnosi i più frequente (42%, oltre mezzo milione di italiane) è rappresentata dal tumore della mammella. Tra gli uomini, il 22% dei casi prevalenti (quasi italiani) è costituito da pazienti con tumore della prostata. Ci sono differenze geografiche rilevanti nella percentuale di persone viventi con tumore: si passa da oltre il 5% in alcune aree del Nord, fino a valori tra il 2 e il 3% al Sud. Quasi italiani (2,2% della popolazione) sono lungosopravviventi, hanno cioè avuto una diagnosi di tumore da più di 5 anni. Costoro sono spesso liberi da malattia e da trattamenti antitumorali. Quasi persone (l 1,5% della popolazione) sono vive dopo oltre 10 anni dalla diagnosi di tumore.
3 Nel 2006 in Italia si sono registrati oltre decessi per cancro, che costituiscono il 30% di tutti i decessi e rappresentano la seconda causa di morte nel nostro Paese. Nell ultimo decennio la mortalità per cancro è diminuita. i it Secondo le stime del dl Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute dell Istituto t Superiore di Sanità si prevede che nel 2011 in Italia si verificheranno circa decessi per tumore nella fascia di età 0 84 anni, di cui il 41% costituito da donne. Alla fine degli anni 70 la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi di cancro era del 33% ed è salita al 47% nei primi anni Ministero della Salute, Relazione sullo stato sanitario del Paese , Gennaio
4 Il numero di pazienti oncologici è inesorabilmente in aumento in Italia per il concorrere di diversi fattori: invecchiamento demografico, avanzamento delle tecniche diagnostiche(diagnosi precoce), aumento di fattori di rischio. migliorata efficacia dei trattamenti Si tratta di una popolazione eterogenea che include persone con bisogni sanitari differenti in relazione alla patologia e alla distanza dalla diagnosi, con problematiche socio assistenzialidilungo lungo periodo che investono tutta la società nel suo complesso. L incremento di prevalenza pone problemi di organizzazione dei servizi sanitari
5 NECESSITA Di UN APPROCCIO GLOBALE ALLA MALATTIA NEOPLASTICA Aspetti preventivi
6 PREVENZIONE PRIMARIA OGNI FORMA DI INTERVENTO CHE SI PROPONGA DI RIDURRE L INSORGENZA DEI TUMORI. TALE OBIETTIVO SI DOVREBBE RAGGIUNGERE ATTRAVERSO L ADOZIONE DI UN COMPLESSO DI STRATEGIE VOLTE A RIDURRE OELIMINARE LE CAUSE DEI TUMORI. 1. Combattere il fumo 2. Promuovere alimentazione salubre e attività fisica sca 3. Combattere l uso dell alcol 4. Combattere gli agenti infettivi oncogeni 5 Combattere l esposizione ad oncogeni 5. Combattere l esposizione ad oncogeni negli ambienti di vita e di lavoro.
7 PREVENZIONE SECONDARIA HA L OBIETTIVO DI RIDURRE LE CONSEGUENZE DELLA MALATTIA UNA VOLTA CHE QUESTA SIA STATA DIAGNOSTICATA (NON E LA DIAGNOSI PRECOCE POICHE E FONDAMENTALE LA TERAPIA EFFICACE) La prevenzione secondaria dei tumori si attua attraverso i programmi di screening, dimostratisi ti i efficaci i nel ridurre la mortalità o l incidenza dei tumori della mammella e colon retto
8 PREVENZIONE TERZIARIA Obiettivo finale della prevenzione terziaria è quello di aumentare la sopravvivenza nei pazienti malati di cancro; concorrono a questo obiettivo sia la prevenzione delle complicanze e recidive di malattia sia il miglioramento della qualità di vita. appropriati approcci diagnostico- terapeutici, miglioramento dei programmi di follow-up, percorsi di presa in carico adeguati, continuità delle cure e accessibilità a Hospice e cure palliative.
9 SETTORI NeoplasieDI primitive INTERVENTO esecondarie: Alcuni quadri clinici Emiplegia,paraplegia,monoplegia,polineuropatia deficit cognitivi, alterazioni delle funzioni sfinteriali Malattie primitive e metastatiche dell osso Fratture patologiche, crolli vertebrali Linfedema ( es. ascella) Insufficienza respiratoria Estesa chirurgia i addominale RT di ampi tratti digestivi Disfagia (tumori delle prime vie aereo-digestive) Fibrosi post-rt Cardiomiopatia (da farmaci antiproliferativi ) Terapia radiante sulla parete toracica (neoplasie mammarie, linfomi, etc.) Danni neurologici da farmaci
10 SETTORI DI INTERVENTO SETTORI DI INTERVENTO Disabilità neurologica e neuro-motoria Disabilità muscolo-scheletrica Disabilità respiratoria Disabilità digestiva Problematica delle stomie Disabilità psicologica Obiettivi i potenziamento abilità residua attività occupazionale adeguata conservazione del tono muscolare educazione alla postura ed all uso dei presidi/ausilii
11 Valutazione oncologica/valutazione riabilitativa Obiettivo: garantire al paziente il raggiungimento del migliore livello di vita possibile sul piano fisico, funzionale, sociale, ed emozionale Caratteristiche del paziente Caratteristiche della malattia età sesso supporto familiare substrato culturale attività lavorativa stato di benessere generale condizione psicologica stato sociale estensione sede istotipo opzioni terapeutiche storia naturale sintomi dominanti
12 PAROLE CHIAVE IN ONCOLOGIA RIABILITATIVA SETTORI DI INTERVENTO presa in carico del paziente ricognizione dei bisogni valutazione oncologica progetto e programma riabilitativo individuale approccio globale (equipe multidisciplinare) riabilitazione integrata con la psicologia reintegrazione socio-familiare reinserimento lavorativo e/o occupazionale
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14 Definizione di Salute Secondo l'organizzazione Mondiale della Sanità, salute non assenza di malattia, ma completo benessere fisico, psichico e sociale.
15 D.Lgs. n. 81/2008 Provvedere a nominare il responsabile del servizio di prevenzione e protezione, qualora non lo possa svolgere personalmente, ( in questo caso bisogna possedere un attestato di formazione di durata minima di 16 ore e massima di 48 ore, adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative ) Provvedere a nominare il medico competente laddove dalla valutazione dei rischi sia emersa la necessità della sorveglianza sanitaria, Ciascuna mancanza è punita con l arresto da 4 a 8 mesi o con l ammenda da a ; Per lavoratori la legge comprende anche i soci lavoratori di cooperative o di società che prestino la loro attività per conto della società.
16 IL Medico Competente E un medico di qualificata professionalità, in grado di diventare l interlocutore del datore di lavoro e del responsabile del Servizio di prevenzione e protezione in possesso di uno dei seguenti titoli: Specializzazione in medicina del lavoro Autocertificazione o in medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica dei propri titoli presso il Ministero Docenza in medicina del lavoro della Salute o in medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica o in fisiologia e igiene del lavoro o in clinica del lavoro o in tossicologia i industriale i o in igiene industriale Autorizzazione di cui all articolo articolo 55 del decreto legislativo 15 agosto 1991, n. 277 Elenco dei Specializzazione in igiene e medicina preventiva medici competenti o in medicina legale percorsi formativi universitari
17 Insieme degli atti medici, finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza dei lavoratori, in relazione all ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimento dell attività lavorativa;
18 Obblighi del medico competente ( art. 25 D. Lgs. 81/2008 ) Programma ed effettua la sorveglianza sanitaria Istituisce, aggiorna e custodisce, sotto la propria p responsabilità, una cartella sanitaria e di rischio per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria. Effettua i sopraluoghi negli ambienti di lavoro
19 Obblighi del medico competente ( art. 25 D. Lgs. 81/2008 ) Collabora con il Datore di lavoro e con il Servizio di prevenzione e protezione alla valutazione dei rischi, anche ai fini della programmazione, ove necessario, della sorveglianza sanitaria, Collabora alla predisposizione della attuazione delle misure per la tutela della salute e della integrita psico fisica dei lavoratori Collabora alla attivita di formazione e informazione dei confronti dei lavoratori, per la parte di competenza Collabora alla organizzazione del servizio di primo soccorso considerando i particolari tipi di lavorazione ed esposizione ione e le peculiari modalita organizzative del lavoro
20 SORVEGLIANZA SANITARIA Insieme di indagini clinico strumentali volti a stabilire l idoneità ità del lavoratore alla mansione specifica e a prevenire le malattie da lavoro ATTRAVERSO LA VERIFICA DELLA DEGLI DELLE Compatibilità Effetti precoci Misure di tra condizioni sulla salute prevenzione di salute e correlati all dei rischi compiti lavorativi esposizione professionale
21 MEDICO COMPETENTE E VALUTAZIONE DEL RISCHIO Il Medico Competente esegue la Sorveglianza Sanitaria sulla base del Documento di Valutazione del Rischio. Programma-Protocollo di sorveglianza sanitaria che contenga anche le motivazioni per cui vengono eseguiti gli accertamenti previsti Copia di questo programma diventa parte del documento di valutazione dei rischi e va presentata alla riunione periodica di prevenzione e protezione dai rischi.
22 Strumenti operativi della SS le visite mediche (preventiva, periodiche, straordinarie); gli accertamenti laboratoristici e strumentali; le visite specialistiche; la conoscenza dei processi e dei rischi connessi con l'attività produttiva; i giudizi di idoneità, l l'istituzione e l'aggiornamento della cartella sanitaria e di rischio.
23 Giudizio di Idoneità
24 Giudizio di Idoneità idoneità al lavoro specifico e non idoneità specifica al lavoro, la specificità è essenzialmente da riferire al lavoro organizzato e non al soggetto idoneità non concetto astratto ma riferita a una determinata mansione, in quel posto di lavoro, in quella azienda in cui esiste una precisa organizzazione del lavoro che determina tempi e modalità di esposizione a specifici rischi. PRIMO ATTO VALUTAZIONE AMBIENTE DI LAVORO
25 Formulazione del Giudizio di Idoneità Il giudizio di idoneità deve essere formulato all atto atto della visita di assunzione delle visite periodiche della visita it di rientro al lavoro dopo malattie extralavorative ti (60 giorni i di assenza) Esso non sempre è assoluto (idoneo, non idoneo) ma può essere formulato per gradi intermedi Idoneità idoneità con prescrizione, quando il lavoratore è ritenuto idoneo con la prescrizione dell uso di dispositivi di protezione individuale; idoneità parziale con limitazioni, per cui si preclude al lavoratore lo svolgimento di alcune attività potenzialmente dannose alla sua salute ; inidoneità temporanea, quando si presume che le condizioni del nel tempo possano variare e quindi è resa necessaria una successiva verifica ; (vanno precisati i limiti temporali di validità) inidoneità totale, in qual caso occorre suggerire al datore di lavoro le mansioni che il lavoratore può svolgere in alternativa, in maniera che si possano rendere operative le conclusioni del medico competente senza peraltro rendere palese l eventuale diagnosi clinica
26 lavoratori e lavoratrici affetti da patologia oncologica PERCORSO ATTRAVERSO LE PRINCIPALI AGEVOLAZIONI E NORMATIVE
27 Il primo passo: riconoscimento dello stato di invalidità civile L accertamento della Invalidità Civile viene effettuato presso l apposita Commissione medico legale della ASL di residenza. per presentare la domanda è necessario: 1 recarsi dal Medico di Medicina i Generale per la compilazione i del certificato t medico On-line in questa fase è importante accertarsi che il Medico abbia richiesto l accertamento come: Invalido civile (legge 118/71). persona disabile(legge 68/99) questa richiesta deve essere fatta non solo dai disoccupati che intendono in futuro cercare un lavoro avvalendosi del Collocamento Mirato Disabili, ma anche da tutti coloro che già lavorano e che necessitano di tutele e causa della nuova condizione di salute) Persona handicappata ( legge 104/1992) 2 recarsi entro 30 giorni presso un patronato per la compilazione della domanda on-line anche in questa fase è importante accertarsi che il Patronato richieda l accertamento come Invalido civile (legge 118/71). persona disabile(legge 68/99) Persona handicappata ( legge 104/1992)
28 La procedura In tempi piuttosto brevi (secondo la legge 80 del 2006 l accertamento deve essere effettuato entro 15 giorni.) la persona viene convocata per colloquio con l Operatore sociale. Nel corso del colloquio l Operatore sociale raccoglie informazioni sulla condizione socio-lavorativa, che verranno successivamente fornite alla Commissione medico-legale al momento della visita. Successivamente la persona verrà invitata presso la ASL per la visita. E necessario presentarsi alla visita con le fotocopie della documentazione clinica recente. Qualora il Medico aziendale avesse già posto limitazioni per l attività lavorativa, è bene portare anche questo certificato.
29 La Commissione per l accertamento della invalidità civile emette tre certificazioni: 1. il verbale di invalidità; 2. l attestazione t di handicap ai sensi della legge 104/92; 3. la relazione conclusiva (ai sensi della legge 68/99 e dell art 6 del DPCM 13 gennaio 2000) per le persone in età lavorativa che intendono usufruire del collocamento mirato come disabili.
30 la valutazione delle capacità lavorative (legge 68/99) Nel corso della visita verranno quindi accertate le capacità lavorative in relazione alla patologia ed alle conseguenti necessità della persona e verrà compilata la : Relazione conclusiva necessaria per l iscrizione al Collocamento Mirato Disabili qualora la persona fosse disoccupata, utile per la visita presso il Medico Aziendale finalizzata alla verifica della idoneità delle mansioni.
31 La relazione conclusiva Ex art 6 DPCM Definisce una idoneità semi specifica in quanto si riferisce agli aspetti sociali e relazionali inerenti il soggetto, (raccolti nel corso del colloquio) ed alle informazioni anamnestiche nonché alla documentazione clinica. L idoneità ad una specifica attività viene invece valutata dal medico aziendale
32 La relazione conclusiva Nella relazione conclusiva vengono analizzate le seguenti aree Autonomie funzionali Fattori ambientali Capacità comunicative relazionali e cognitive Abilità professionali Aspirazioni lavorative e motivazione al lavoro Vengono inoltre espressi suggerimenti relativi all impiego (in generale ed in relazione a tutte le informazioni sociali e cliniche raccolte)
33 L accertamento di handicap (legge 104/92) la legge 104/92 definisce l esistenza dell handicap in stato di gravità, qualora la minorazione singola o plurima abbia ridotto l autonomia personale correlata all età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale, nella sfera individuale o in quella della relazione. Il malato oncologico sottoposto a chemio o radioterapia, viene considerato in condizione di Handicap grave e può pertanto usufruire delle agevolazioni previste dalla legge 104/92, riguardanti in particolare permessi lavorativi per il malato stesso ( due ore al giorno o in alternativa tre giorni al mese ) o per il familiare che lo assiste (tre giorni al mese frazionabili in ore o periodi di aspettativa ) sgravi fiscali
34 Il lavoro è importante Per il paziente oncologico può essere molto importante, se possibile, mantenere la propria attività lavorativa. È pertanto importante la valutazione del medico competente per individuare le mansioni idonee. Ogni lavoratore può chiedere una visita presso il medico aziendale per una verifica delle proprie mansioni lavorative, e ciò è indipendente dall accertamento della invalidità
35 Il giudizio del medico aziendale Idoneità specifica Il medico aziendale esprime un giudizio di idoneità specifica alla mansione al fine di disporre se necessario eventuali cambiamenti a tutela della salute del lavoratore (indipendentemente dall accertamento di invalidità) Qualora tali disposizioni non vengano applicate o qualora il lavoratore non concordi con il giudizio espresso, è possibile rivolgersi al servizio di igiene e sicurezza sul lavoro SISL della ASL di appartenenza. Nel caso in cui il lavoratore sia stato in precedenza assunto come invalido è invece competente il Comitato Tecnico del Collocamento Mirato Disabili della Provincia
36 GRAZIE PER L ATTENZIONE
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