I LICHENI. Breve presentazione con schemi e immagini per capire cosa sono e come sono i licheni
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- Giustina Magnani
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1 I LICHENI Breve presentazione con schemi e immagini per capire cosa sono e come sono i licheni
2 CHE COSA SONO I LICHENI? SIMBIOSI Il lichene è il risultato della associazione di un fungo con un partner fotosintetico (Alghe verdi, Cianobatteri entrambi), che convivono tra loro dando vita ad un nuovo organismo. Questa stretta associazione tra esseri viventi è conosciuta con il nome di SIMBIOSI. Il partner fotosintetico produce gli zuccheri, fonte di energia per sé stesso e per il fungo. Il fungo trattiene l umidità e le particelle minerali fornendo ospitalità e protezione contro l essiccamento.
3 Apriamo una parentesi: SIMBIOSI SIMBIOSI: relazione che si instaura tra due organismi, e che avvantaggia entrambi, o uno dei due senza arrecare danno all altro. Il termine simbiosi deriva dal greco symbiôun, vivere insieme.
4 Apriamo una parentesi: SIMBIOSI
5 TORNIAMO AI LICHENI SIMBIOSI
6 STRUTTURA INTERNA DI UN LICHENE Il corpo del lichene è chiamato tallo. Osservandone una sezione sottile al microscopio si distinguono le cellule algali dalle ife fungine Cellule algali Ife del fungo Nella maggior parte dei licheni, le ife del fungo e le cellule algali sono ripartite in strati ben definiti e riconoscibili l uno dall altro.
7 STRUTTURA INTERNA DI UN LICHENE In questa sezione colorata artificialmente sono evidenziate le diverse componenti interne: CORTEX SUPERIORE-È formato da cellule di fungo strettamente intrecciate tra di loro. STRATO ALGALE-Ospita le cellule algali deputate alla fotosintesi clorofilliana. MEDULLA-È formata da cellule fungine lassamente intrecciatele une con le altre. CORTEX INFERIORE-Quando presente è costituito anch esso da ife fungine molto intrecciate tra loro. Quest ultimo strato sviluppa spesso delle particolari strutture, le rizine, che permettono al lichene di ancorarsi alla superficie su cui cresce.
8 VARIETA DELLE SPECIE LICHENICHE Non è affatto semplice, invece, riconoscere ed identificare la specie cui appartengono i talli che osserviamo. Ad oggi sono state identificate più di specie, di cui 2000 circa in Italia. La varietà di forme e di colori dei licheni è davvero sorprendente. Talli rossi, aranciati, nerastri, gialli, bianchi, verdi, grigi, ora aderiscono alle rocce, ora alle cortecce, altre volte crescono a ciuffi pendenti dai rami degli alberi, altre ancora si ergono dal terreno
9 LE FORME DI CRESCITA Crostosi Fogliosi Fruticosi
10 LICHENI FOGLIOSI I licheni fogliosi sviluppano lobi paralleli alla superficie simili a piccole foglioline, con i margini più o meno frastagliati.
11 LICHENI CROSTOSI I licheni crostosi si sviluppano in senso orizzontale aderendo strettamente alla superficie. Alcune specie riescono a penetrare all interno del substrato conl e loro cellule fungine, che possono svilupparsi in profondità per diversi millimetri.
12 LICHENI FRUTICOSI il loro tallo si sviluppa in tre dimensioni, con forme pendenti, ramificate, coniche, ad imbuto rovesciato, ecc. Sono ancorati al substrato in un solo punto, od appoggiati ad esso. Varie specie, come per es. quelle appartenenti ai generi Usnea e Alectoria, sono costituite da sottili filamenti che nell'insieme formano una sorta di groviglio, pendente dai rami degli alberi o dalle rocce, tanto che questi licheni prendono comunemente il nome di "barbe di bosco". Pseudevernia furfuracea Usnea spp.
13 DOVE VIVONO? La maggior parte delle specie licheniche predilige ambienti con temperature miti ed elevata umidità atmosferica.
14 DOVE VIVONO? terricoli Sono diversi i substrati su cui vivono i licheni: la terra (terricoli), le rocce (rupicoli), le cortecce degli alberi (epifiti), lignicoli le foglie (foglicoli), il muschio(muscicoli), il legno morto (lignicoli). Molte specie sono in grado di diffondersi sul vetro, il cuoio, l'asfalto, il cemento. La simbiosi tra l'alga e il fungo permette ai licheni di vivere e riprodursi un po' dappertutto, anche in ambienti estremi, dove la singola alga o il singolo fungo non potrebbero mai sopravvivere. rupicoli epifiti
15 QUANTO VIVONO? Le forme crostose possono raggiungere anche i 300 anni di vita, quelle fogliose e fruticose, invece, hanno mediamente una vita di anni. Nei climi artici, alcune specie possono vivere anche oltre i 3000 anni. I ritmi di crescita dei licheni sono lentissimi: la velocità di crescita, a seconda delle specie, può variare da 1 mm fino a 10 mm in un anno.
16 LICHENI: organismi colonizzatori Molte specie licheniche rivestono un ruolo di primaria importanza nei processi di pedogenesi, la formazione di nuovi suoli.l attività metabolica dei licheni, associata ai frequenti cambiamenti di volume dovuti ai diversi gradi di idratazione, contribuisce a disgregare lentamente la roccia. Ambienti aridi e disabitati, come quelli delle isole vulcaniche di nuova formazione,vengono con il tempo trasformati in terre fertili per altri vegetali.
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20 I LICHENI E LA MEDICINA Gli antichi Egizi usavano la Pseudevernia furfuracea per mummificare le salme. In quel periodo altri licheni erano usati per scopi medicinali e cosmetici. A partire dal V secolo (400 d.c) molte specie licheniche vennero usate nel campo della medicina, sulla base di somiglianze nella forma e nel colore. Per curare i bronchi si usava la Lobaria pulmonaria, solo perché le venature della sua superficie ricordavano quelle del polmone; per curare la calvizia si applicavano specie di Usnea, per la sua forma fittamente ramificata che ricordava una folta chioma. La Xanthoria parietina, per il suo colore giallastro,veniva utilizzata come rimedio per le malattie del fegato. Nel 1500 e nel 1600 i medici del tempo citano gli usi espettoranti, stimolanti, tonificanti e antibiotici di alcune specie di Usnea, Cladonia, Cetraria, Lobaria, Evernia e altre. Oggi l'interesse della medicina è soprattutto legato ad alcune proprietà antibiotiche di alcune sostanze prodotte dai licheni.
21 LICHENI E ALIMENTAZIONE La presenza di vitamine e proteine consente l'uso alimentare dei licheni fin dall'antichità. In Giappone alcune specie sono utilizzate per zuppe e insalate. In Egitto, fino al secolo scorso, si condiva il pane con Pseudevernia furfuracea ed Evernia prunastri, per migliorarne il gusto e la lievitazione. Nei paesi scandinavi la Cetraria islandica era usata per preparare zuppe, biscotti salati, gelatine e pane; in Norvegia con la stessa Cetraria islandica si produce una bevanda. Secondo alcuni autori, la manna degli ebrei potrebbe corrispondere ai talli di Lecanora esculenta, lichene del deserto, usato ancora oggi dai persiani per fare il pane.
22 LICHENI:COLORI E COSMESI Prima dell'invenzione dei coloranti sintetici, i licheni sono stati usati per la colorazione della lana. Anche gli antichi Greci conoscevano le loro proprietà coloranti. Esemplari di Cetraria e Roccella erano raccolti in grandi quantità e commerciati in tutto il mondo per la colorazione dei tessuti. Mescolando i colori di specie diverse si ottenevano sfumature e tonalità nuove. L'industria cosmetica utilizza i licheni nella produzione di essenze e fissatori. Da Pseudevernia furfuracea e da Evernia prunastri, si ricavano essenza odorose e oli tonificanti. Proprio in questi mesi si assiste ad un ritorno, sull'onda di una moda "ecologica", dei licheni (dal dentifricio al bagnoschiuma).
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24 I BIOINDICATORI Sono quegli organismi che in presenza di determinate concentrazioni di inquinanti subiscono variazioni facilmente rilevabili e quantificabili
25 I LICHENI COME BIOINDICATORI I licheni sono considerati dei veri e propri indicatori biologici; sono le sentinelle della qualità ambientale, perché la loro assenza è indice di degrado.
26 I LICHENI COME BIOINDICATORI
27 CARATTERISTICHE CHE RENDONO I LICHENI OTTIMI INDICATORI: Il loro metabolismo dipende essenzialmente dall atmosfera. Impossibilità di liberarsi periodicamente delle parti vecchie o danneggiate. Sono attivi tutto l anno, anche nel periodo invernale. Lento accrescimento e grande longevità. Questa loro caratteristica permette di monitorare l inquinamento di una particolare area geografica anche per un lungo periodo di tempo Sensibilità accertata agli inquinanti, differente da specie a specie. Presenti in molti ambienti e resistenti a stress ambientali naturali
28 INDICI LICHENICI IAP = Indice della Purezza Atmosferica IBL = Indice di Biodiversità Lichenica
29 IAP : INDICE DI PUREZZA ATMOSFERICA Reticolo: Il reticolo di rilevamento segue degli standard precisi che permettono di uniformare i dati raccolti nelle diverse campagne di studio. 10 cm 15 cm 15 cm Il reticolo standard per lo IAP è costituito da tre assicelle di legno che tendono un cordino, regolate in modo da individuare 10 quadranti rettangolari, con base di 15 cm e altezza di 10 cm
30 IAP : INDICE DI PUREZZA ATMOSFERICA Applicazione del metodo: -Scegliere l area di studio: Torino: Parco Boschetto -Scegliere le stazioni: due zone periferiche del parco e una zona centrale -Selezionare da un minimo di 2 a 6 alberi della stessa specie, ravvicinati fra loro e scelti tra quelli che presentano la maggior copertura lichenica.
31 Applicazione del metodo IAP : Criteri di selezione degli alberi : Non tutti gli alberi vanno bene: -bisogna evitare le specie che perdono gli strati superficiali della corteccia (Platano, Betulla, Ippocastano), -evitare le conifere che hanno corteccia troppo acida, inadatta alla vita dei licheni di pianura. Gli alberi devono essere scelti sulla base dei seguenti criteri: -il tronco deve essere verticale -il tronco non deve presentare estese ferite - devono essere il più possibile isolati e non protetti da costruzioni che possano proteggerli da venti e precipitazioni -la circonferenza deve essere superiore a 70 cm misurata a 120 cm da terra
32 IAP : INDICE DI PUREZZA ATMOSFERICA Applicazione del metodo Calcolo dell Indice: -il reticolo deve essere posizionato su ogni albero della stazione a una altezza di ca cm dal suolo, sulla parte del tronco che presenta la maggior copertura lichenica -per ciascuna specie lichenica occorre rilevare la frequenza, ossia: in quanti rettangoli del reticolo compare la specie. Il dato andrà riportato sulla apposita scheda
33 IAP : INDICE DI PUREZZA ATMOSFERICA Calcolo della frequenza lichenica: Non è necessario essere in grado di riconoscere le specie licheniche, è sufficiente essere in grado di distinguere le specie licheniche, ossia di capire quando due talli appartengono alla stessa specie oppure a specie differenti. In questo schema ho rappresentato con dei simboli colorati le diverse specie licheniche.
34 IAP : INDICE DI PUREZZA ATMOSFERICA Calcolo della frequenza lichenica: 1) Individuare quante specie licheniche sono presenti nel mio reticolo Quante specie sono presenti nel reticolo disegnato? 2) Per ciascuna specie contare in quanti rettangoli essa compare 3 Qual è la frequenza della specie a forma di stella? Qual è la frequenza della specie a forma di cerchio? Qual è la frequenza della specie a forma di triangolo? 5 4 4
35 Calcolo del Valore dello IAP IAP : Frequenza della specie a forma di stella 5 Frequenza della specie a forma di cerchio 4 Frequenza della specie a forma di triangolo 4 Il valore di I.A.P. dell albero è dato dalla somma delle frequenze delle singole specie, in questo caso è 13 Il valore di I.A.P. della stazione è dato dalla media dei valori di IAP degli alberi Esempio: IAP Albero 1 = 13 IAP Albero 2 = 5 IAP Albero 3 = 5 IAP Albero 4 = 3 Totale =26 IAP stazione : Media = totale : numero alberi 26: 4 = 6.5
36 IAP : INDICE DI PUREZZA ATMOSFERICA Classi di qualità Il valore di IAP delle stazioni può essere fatto rientrare in classi di qualità, ciascuna delle quali corrispondente ad un intervallo di valori dell indice e contraddistinta da un determinato colore IAP Qualità dell'aria Inquinamento Colore 6.5 I.A.P. < 1 pessima molto elevato 1 < I.A.P. < 4 molto scadente elevato 4 < I.A.P < 8 scadente abbastanza elevato 8 < I.A.P < 13 bassa medio-alto 13 < I.A.P < 19 mediocre medio-alto 19 < I.A.P < 26 media medio-moderato 26 < I.A.P < 34 discreta moderato 34 < I.A.P < 43 buona basso I.A.P. > 43 molto buona molto basso
37 FINE
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