. Centro RISORSE Handicap. I modulo - Disabilita visive: non vedenti e ipovedenti

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1 . Centro RISORSE Handicap I modulo - Disabilita visive: non vedenti e ipovedenti

2 LE NUOVE TECNOLOGIE INCLUSIVE PER NON VEDENTI E IPOVEDENTI

3 INDICE q q q q q q q q I NON VEDENTI E L INFORMATICA:UN MONDO DI PUNTINI UN MONDO DI SUONI INTEGRAZIONE DEL DISABILE VISIVO NELLA SCUOLA COMUNE UN MONDO DI BIT O DI PUNTINI?!?..QUESTO E IL PROBLEMA!!! STRUMENTI E AUSILI DIDATTICI SOFTWARE E HARDWARE ACCESSIBILITA RISORSE E SERVIZI IN RETE BIBLIOGRAFIA

4 I NON VEDENTI E L INFORMATICA:UN MONDO DI PUNTINI

5 STORIA DEL BRAILLE Nel XIX sec. Louis Braille inventò l alfabeto fonetico tattile. L A.f.t. era una tavola di segni (64 in tutto) che, basandosi sull associazione di sei punti poteva consentire la scrittura di lettere, numeri, punteggiatura, note musicali, caratteri matematici Braille era convinto che un cieco non potendo servirsi della vista dovesse imparare a leggere attraverso il tatto utilizzando un codice (serie di segni realizzata ad hoc) All epoca il metodo venne messo da parte perché era convinzione dei pedagoghi che le persone non vedenti potessero scrivere tracciando caratteri simili a quelli usati dai vedenti disegnandoli col punteruolo. Il Braille in seguito si impose come metodo principe per l educazione dei non vedenti. Nel XX sec.sorgono le prime stamperie braille per la produzione di libri, riviste, partiture musicali, testi scolastici e di consultazione. Negli istituti si insegna l utilizzo della tavoletta: Piano di lavoro, di solito metallico, costituito da solchi paralleli longitudinali, un telaio per la fissazione del foglio e dell asticella e una riga percorsa da un certo numero di casellini verticali, uno per ogni carattere Lo scrivente produce segni sul foglio con un punteruolo (usato come una penna), andando da destra verso sinistra *

6 All epoca il limite del Braille era il rapporto assai limitato del lettore con il messaggio grafico. Nasce il sistema Ballù che è un procedimento che permette la produzione di disegni a puntini. Sono da menzionare: La Stamperia Nazionale Braille Vittorio Emanuele II di Firenze che, soprattutto tra gli anni Trenta e Cinquanta, ha stampato di tutto. La Biblioteca Italiana per Ciechi Regina Margherita di Monza, che oltre ad avere una propria stamperia, ha avuto tra i suoi compiti istituzionali quello di prestare volumi in lettura*.

7 Alfabeto fonetico tattile

8 UN MONDO DI SUONI

9 Come acquisire informazioni audio? Mezzi di riproduzione fonica: Magnetofono a bobine Registratore a cassette Il walkman Lettori mp3 E-book Con che finalità? SUPERARE LE BARRIERE CHE SEPARANO IL MONDO DEI VEDENTI DA QUELLO DEI NON VEDENTI RELATIVAMENTE ALL ACCESSO ALLA CULTURA.nello specifico ha permesso: lettura di testi Registrazione di lezioni.le conseguenze? Incremento delle info a disposizione della persona NV Maggiori possibilità di acculturazione Apprendimento delle lingue straniere*

10 Cosa ha fatto l U.I.C.? (Unione Italiana Ciechi) Registrazione di volumi e periodici Organizzazione di grosse nastroteche di livello nazionale che si occupano della produzione/registrazione dei testi e della loro distribuzione: Il Centro Nazionale del Libro Parlato dell Unione Italiana dei Ciechi ( ), con sede a Roma e diverse sedi regionali 13 Centri regionali del Libro parlato ( ) Tra i centri regionali va segnalato quello di Padova (già nastroteca P.Bigini, specializzata nella saggistica di livello universitario (Ente proprietario UNIONE ITALIANA CIECHI IndirizzoVia L. Braille, 6 Telefono 049/ PADOVA) Il Servizio del Libro Parlato per i Ciechi d Italia Robert Holmann curato dal Lions di Verbania Il Centro Internazionale del Libro Parlato di Feltre ( ) *

11 Di cosa si occupano i Centri del Libro Parlato? Registrano testi e li distribuiscono tramite un servizio di prestito Su richiesta degli utenti registrano testi di interesse particolare Questi centri utilizzano volontari o donatori di voce che devono attenersi ad un protocollo di lettura. Il C.N.L.P. (Centro Nazionale Libro Parlato)si avvale di attori professionisti di Radio Rai Solitamente l iscrizione a questi servizi è gratuita. Alcuni centri invece chiedono una quota di abbonamento per ricevere libri e periodici*

12 INTEGRAZIONE DEL DISABILE VISIVO NELLA SCUOLA COMUNE di M.Olivi

13 Integrazione del disabile visivo nella scuola Storicamente l istruzione del minorato della vista era gestita da istituzioni di tipo residenziale, presenti già agli inizi del secolo scorso. Istituzioni di matrice religiosa. In seguito si trasformarono in strutture che risolvevano problematiche di origine tiflologica attuando un approccio scientifico per il recupero delle potenzialità del disabile. La finalità di queste strutture era di fornire al bambino cieco consistenti e prolungate occasioni di acculturazione. Queste strutture speciali avevano la caratteristica di essere chiuse e non promuovevano l integrazione scolastica. In seguito a spinte politico-ideologiche ( 70) vennero modificate molte realtà consolidate, tra cui gli istituti speciali. Alla base dell emancipazione del disabile e alla socializzazione della disabilità sta la convinzione pedagogica che il disabile possa intraprendere un percorso più significativo in contesti e situazioni non speciali...quindi..

14 L integrazione nella scuola comune si pone l obiettivo di: Superare i condizionamenti negativi sul percorso formativo dell alunno non vedente. Superare gli impedimenti alla socialità Superare gli impedimenti all autonomia Superare gli impedimenti alla acculturazione significativa*

15 Aspetti metodologici L integrazione del disabile visivo necessita attenzione e valutazioni specifiche Infatti la condizione di minorazione determina oggettive diversificazioni nel fare didattico. Quindi è necessario.. valutare i problemi che la disabilità ha posto al bambino già nell evoluzione prescolastica e Prevenire le potenziali distorsioni che la minorazione può comportare Come? Saturando i bisogni determinati dalla disabilità permettendo lo strutturarsi nel disabile visivo di una globale normalità Conseguenza Il bambino non vedente ha la possibilità di fruire al massimo delle specifiche proposte che la scuola gli offre.*

16 La scuola deve domandarsi CHI E quel particolare bambino caratterizzato, fra l altro da una condizione di minorazione sensoriale E fondamentale ricorrere ad un attenta valutazione funzionale, individuando come il bambino funziona attraverso parametri significativi: Oss. in ambito scolastico Info dagli operatori scolastici* Info dalla famiglia Oftalmologi Info dai riabilitatori Operatori sociali

17 Le aree da focalizzare sono: Diagnostica con riferimento alla minorazione Psicointellettiva Dell apprendimento Performances funzionali Abilità sociali Autonomia Socio-ambientali

18 Metodologia dell inserimento 1. Raccolta e sistematizzazione dei diversi elementi conoscitivi indiretti, dati anamnestici, documentazione informative pregresse, inquadramenti clinici specifici, resoconti di osservazioni di figure significative. 2. Determinazione diretta di elementi conoscitivi, attraverso l utilizzo di strumenti codificati (test di sviluppo; prove di valutazione della funzionalità senso-percettiva). Osservazione diretta globale e/o sistemica dell allievo disabile nella classe e in altri contesti naturali 3. Inquadramento sintetico dei diversi parametri significativi e conseguente delineazione di un profilo funzionale del soggetto 4. Elaborazione di un piano educativo individualizzato, in un ottica programmata. 5. Costante ricalibratura e ridefinizione in itinere degli obiettivi individuati sulla base di verifiche e di retroazioni.*

19 Scendendo nel dettaglio.. 1) A livello specifico della minorazione: o diagnosi - età inizio - tempi di insorgenza - grado di disabilità visiva (totale/parziale in riferimento ai parametri dell'acutezza, del campo visivo, della motilità oculare, della fissazione) - prognosi o Ausili e tecniche di compensazione (lenti, ingranditori, tecniche tiflologiche, ingrandimenti o adattamenti di materiali) o Funzionalità nell'utilizzo della percezione visiva e/o dei sensi residui, in compiti relativi a: tecniche di individuazione e ricerca (scanning) - discriminazioni visive - percezione della profondità - colpo d'occhio/campo visivo - discriminazioni e riconoscimenti tattili e uditivi - percezione stereognosica - afferenze propriocettive e cenestesiche - coordinazione bimanuale - percezione del movimento Gestione dello spazio (spostamento e orientamento, parametri relativi)*

20 2) A livello dello sviluppo intellettivo: a) Area cognitiva: fondamentali ambiti conoscitivi b) Area percettiva: livelli di integrazione - di riconoscimento c) Area psicomotoria: coordinazioni d) Area comunicazione: abilità comunicativa di base 3) A livello generale della persona: a) Ogni altra minorazione, disabilità, handicap b) Adattamento/accettazione riferiti alla condizione di minorazione c) Problematiche sociale ed emotive d) Capacità di auto organizzazione e) Autostima f) Fiducia g) Motivazione - interesse h) Attenzione - perseveranza - disponibilità al compito i) Particolari forze o debolezze l) Atteggiamento del contesto familiare m) Atteggiamento delle figure significative della scuola*

21 E quindi fondamentale q L individuazione delle condizioni di funzionalità dell allievo Perché? q Sono propedeutiche ed essenziali per strutturare il processo di Ins./Appr. nelle sue connotazioni concrete. Modalità Tempi Tecniche Strumenti In base alle capacità/incapacità dell allievo di ricorrere in modo significativo alla visione per l accesso alle informazioni si determinerà una prima generale differenziazione nella metodologia/e utilizzata e adattamenti didattici. In seguito all interno di questi due poli antitetici troveranno giustificazione le proposte curricolari, vagliando preventivamente i diversi parametri di funzionalità sensoriali e altre variabili concomitanti*

22 Possiamo dire che L allievo disabile visivo, deve in linea generale fruire durante la sua scolarizzazione di tre generali risposte ai bisogni posti dalla minorazione 1. Adattamento del curriculum 2. Modificazioni metodologiche 3. Integrazione al curriculum o curricola aggiuntivi*

23 1. Adattamento del curriculum Varie possibilità: q Proposta di contenuti uguali per l alunno NV con modificazioni nelle modalità di presentazione atte a una fruizione attraverso i sensi residui o il residuo visivo: braille, ingrandimenti, conversione in rilievo di grafica, presentazioni verbali. q Tempi più lunghi per lo svolgimento delle attività. q Continua valutazione degli adattamenti effettuati.*

24 2. Modificazioni metodologiche q Quando l attività e/o i contenuti non si presteranno ad un adattamento si farà ricorso ad un cambio di metodologia. per q Proporre in modalità più idonee alla condizione di disabilità visiva determinati contenuti (es. alfabetizzazione, matematica, scienze). q In caso di disabilità visiva dovremo favorire in generale approcci basati sul concreto e sul manipolabile.*

25 3. Integrazione al curriculum o curricula aggiuntivi q Appositi interventi nati dallo stato di disabilità e dalle limitazioni negli apprendimenti spontanei in mancanza di utilizzo naturale della percezione visiva. Emergono dei bisogni che q Devono essere affrontati e colmati da appositi interventi*

26 a) Abilità e nozioni che per oggetto di insegnamento anche per il vedente, necessitano di insegnamento e pratiche aggiuntive per l allievo disabile a fronte di carenze esperienziali e occasioni di generalizzazione. b) Abilità e nozioni che sono intrinsecamente collegate alla condizione di disabilità in quanto tale (in relazione all uso di ausili e apparecchiature specifiche o a puntuali performances quale la lettura tramite l ascolto. c) Abilità e nozioni che il vedente apprende di massima attraverso la spontanea osservazione visiva e l imitazione (mobilità spaziale e orientamento, abilità di comunicazione espressiva, competenze sociali ecc).

27 Area logico-matematica q Il bambino NV ha un ampia gamma di materiali e strumenti normali basati su una metodologia che utilizza la manipolazione. q A partire dalla 2 elementare utilizza anche dei sussidi per il calcolo aritmetico con segnografia braille e materiali specifici: Dattiloritmica a quattro punti e/o il cubaritmo (per aritmetica). Il piano di gomma, album tattili e Geoméplan (composizione su piano magnetico dei diversi elementi e figure geometriche piane). Area espressivo-creativa Il bambino consolida, amplia e articola le diverse tecniche di produzione del tridimensionale e della grafica in rilievo (disegno con tecnica del contorno e/o relativa all uso di tessiture e materiali diversi) Un alunno ipovedente potrebbe anche essere in grado di utilizzare, con adattamenti nell uso del colore, nelle dimensioni e tratto grafico, le comuni tecniche grafo-pittoriche) Nelle competenze del bambino disabile visivo rientra nell arco del 2 ciclo elementare la tecnica di lettura delle cartine in rilievo e dei plastici geografici*

28 UN MONDO DI BIT O DI PUNTINI?!? QUESTO E IL PROBLEMA

29 Attuali sviluppi tecnologici La tecnologica che ha portato alla creazione di attrezzature esclusivamente per ciechi (Braillex, il Versabraille) è stata superata da sviluppi che ci permettono di far dialogare il normale Pc con Hardware e software dedicati. Es. Display braille: linea tattile che consente all utente di convertire la normale stampa, riga per riga, in Braille. Software che permettono di convertire testi direttamente in braille contratto in varie lingue (inclusi i segni speciali, i simboli, ecc.) La posta elettronica. Internet: accesso a dati specializzati che sono diventati strumenti familiari a ciechi e ipovedenti. Cd rom Gli scanner*

30 q Fonti di informazioni acustiche Prima: la radio ed i libri parlati (audiocassette,vinile) Dopo: Audiolibri (cd- file mp3 ecc);sintesi vocali (software associato a screen reader, display e stampante braille). Attraverso la sintetizzazione del linguaggio si può accedere alle info memorizzate con le tecniche digitali (alti livelli in quasi tutte le lingue) q Braille e figure Le info possono essere memorizzate con le tecniche digitali e tradotte in linguaggio audio o trascritte in braille (dati caricati su disco rigido e letti attraverso la linea tattile o stampati) Per il braille contratto sono stati creati software speciali. Entro certi limiti anche le illustrazioni e le figure possono essere editate ed adattate in modo da poter essere lette e riconosciute dai ciechi. q Lo scanner Digitalizza automaticamente i testi con l ausilio di software per convertire il testo in braille contratto o in voce sintetizzata. q Programmi di riconoscimento vocale Esistono molti progetti internazionali per lo sviluppo di tecniche per il riconoscimento vocale (AR=audio recognition-riconoscimento audio) Oggi è possibile digitalizzare i testi attraverso gli O.C.R. (optical character recognition) Quindi in futuro sarà possibile:*

31 Produrre testi digitalizzati e memorizzati attraverso un input audio, sotto forma di libro parlato. come alternativa invece sarà possibile realizzare testi in braille alla linea tattile o alla stampa su carta. Allora è lecito chiedersi se.*

32 IL BRAILLE E DESTINATO q AD AVERE UN FUTURO? SI! Perché? L informazione orale viene facilmente dimenticata. Come studiano gli alunni vedenti? (Canale sensoriale visivo) Studiano ed apprendono la scrittura, che rappresenta ancora una delle più importanti forme di comunicazione. La imparano:codifica e scrittura (lettura e scrittura corrette) Imparano ad utilizzarla per imparare: prendere appunti, strutturare info scritte ecc. q Come studiano gli alunni non vedenti? (Canale sensoriale tattile) Nella stessa maniera, ma utilizzando strumenti e modalità specifiche. Molti ciechi hanno rivelato che è ciò che sentono con le dita che riescono a ricordare per lungo tempo, che rimane impresso nella memoria. Quindi *

33 q Alla base dello studio c è una strutturazione dei contenuti che vengono rielaborati attraverso il linguaggio scritto. LA FORMA SCRITTA È ESSENZIALE PER UN CORRETTO APPRENDIMENTO E PER GLI ALUNNI CIECHI! QUESTO SIGNIFICA STUDIARE CON IL METODO BRAILLE!! (Il metodo rappresenta un elemento vitale per la vita della persona non vedente!!!)*

34 La scuola deve: In generale Insegnare il linguaggio scritto (leggere e scrivere) utilizzando metodologie appropriate alle specificità dell utenza. Insegnare la capacità di distinguere info importanti da altre inutili. Insegnare la capacità di riproduzione dei contenuti in forme più o meno strutturate. Nello specifico (disabilità visiva) Tutte le capacità sopra indicate. Insegnare a collegare i contenuti delle varie fonti, a riconoscere i contesti, quindi a gestire l informazione. Senza la conoscenza e l utilizzo del braille una persona non vedente rischia q Vanificazione dell integrazione Scolastica Professionale Sociale* L ANALFABETISMO!!!!!..con conseguente

35 L invenzione dell alfabeto tattile, ad opera di Louis Braille è stato geniale Perché: Ha permesso l utilizzo di un codice trasversale ed universale, in quanto viene utilizzato in qualsiasi lingua e in qualsiasi materia. OGGI L estensione del Braille da 6 a 8 punti permette La rappresentazione di formule matematiche complesse e di simboli (es. ASCII). L utilizzo, tramite periferiche speciale, dell alfabeto braille sul pc.*

36 q L alunno disabile visivo in uscita dalla scuola dell obbligo deve possedere queste competenze per avere possibilità di integrazione professionale (lavori manuali, d ufficio, amministrativi o accademici) Conoscenza del braille Conoscenza ed utilizzo del sistema braille nella lingua straniera richiesta Conoscenza di segni speciali, simboli scientifici e musicali Conoscenza informatica, in particolare dei programmi di videoscrittura Capacità di scrivere con punteruolo e tavoletta, dattilobraille, tastiera del computer, display braille Capacità di strutturare i concetti per iscritto Conoscenza di un numero sufficiente di testi in Braille q La percezione acustica è importantissima ed è complementare a quella tattile. q L utente una volta effettuato il percorso scolastico personale e in possesso delle conoscenze e capacità sopra esposte dovrà q Individuare la forma di comunicazione che meglio risponde alle proprie esigenze*

37 Per concludere possiamo dire che: IL BRAILLE RAPPRESENTA UN ELEMENTO INDISPENSABILE PER COMUNICARE, ED È PRESUPPOSTO NECESSARIO PER L INSEGNAMENTO RIVOLTO AI NON VEDENTI. LE NUOVE TECNOLOGIE DEVONO PERMETTERE L ACCESSIBILITA ED USABILITA DELLE INFORMAZIONI. IL FINE ULTIMO DEL NOSTRO IMPEGNO DEVE ESSERE L INTEGRAZIONE SOCIALE E LA PARTECIPAZIONE DEI CIECHI. DARE PARI DIRITTI E OPPORTUNITÀ (ES. DIRITTO AD ACCEDERE A QUALSIASI INFO)*

38 Fine anni 80 Il Personal Computer e il D.O.S. Personal Computer con programmi funzionanti e sistema operativo MS-DOS Il DOS si basava su un interfaccia testuale (righe di comandi) che potevano essere tradotte facilmente in voce o in caratteri braille da 8 punti con software specifici. La persona non vedente poteva autonomamente : Scrivere Leggere Far di conto Redigere programmi*

39 Metà anni 90 Il Personal Computer e WINDOWS 95 Personal Computer con programmi funzionanti e sistema operativo basato su un interfaccia grafica con icone, barre degli strumenti, il mouse come strumento principe per selezionare gli oggetti sul desktop. Conseguenza IL NUOVO SISTEMA CREAVA SERI PROBLEMI PER I PROGRAMMATORI DI SOFTWARE CHE DOVEVANO ELABORARE Un software che interpretasse ciò che compariva sullo schermo. Trasformare icone in parole. Ideare e realizzare supporti voce e braille per un sistema poco compatibile con la cecità*

40 L informatica ha provocato anche: q Rivoluzione del Braille Introduzione del Braille a 8 punti Per quali ragioni? Il vecchio alfabeto tattile utilizzava in diversi contesti lo stesso simbolo, ma per operare coi pc non era possibile. Perché? L alfabeto internazionale dei PC è L ASCII ( tavola di 250 segni, comprendente lettere maiuscole, minuscole, numeri, lettere accentate di diverse lingue e caratteri che vengono interpretati dalla macchina come dei comandi). Quindi Per ogni carattere era necessario un simbolo ad hoc. Sopprimere il segnonumero e la lettera maiuscola, caratteri che nell alf. tattile a 6 punti servono per determinare le cifre e l inizio di una frase. Stesso discorso vale anche per le lettere accentate e per la punteggiatura.*

41 Braille a 6 o 8 punti? q L introduzione del Braille a 8 punti ha permesso agli utenti non vedenti di interagire con le macchine, ma. q Ha aperto il dibattito tra gli operatori non vedenti sul tipo di codice braille da utilizzare. Due fazioni q I conservatori vogliono mantenere la simbologia a 6 punti e sono convinti che l istruzione dei ciechi nelle scuole si debba basare su questo alfabeto. q Gli innovatori vogliono dimenticare il braille a 6 punti per utilizzare la simbologia a 8 punti perché l uso delle macchine (pc) è destinato a crescere.*

42 Conseguenze della continua innovazione tecnologica: q Rivoluzione del modo di accedere alle info q Necessità di una continua alfabetizzazione q Necessità di mantenere l Hardware e software sempre aggiornato*

43 La rivoluzione informatica Ha determinato: q Continuo mutamento tecnologico che rende velocemente obsoleti hardware e software per non vedenti e ipovedenti Display braille I sintetizzatori vocali O.C.R. Ingranditori di immagini Software*

44 ed è causa di: q Rifiuto ad adeguarsi alla nuova situazione tecnologica contemporaneamente Crisi del Braille (disabili che non conosco l alfabeto con i puntini e si affidano totalmente alla tecnologia: Sistemi acustici come il registratore La radio Il sintetizzatore vocale sotto dos OS.

45 conseguenze Progressiva marginalizzazione delle persone non vedenti che non hanno più gli strumenti tecnologici per comunicare in una comunità che utilizza strumenti sempre più sofisticati e Non si sentono nemmeno parte di una comunità (ciechi) che ha in comune l utilizzo del codice Braille. TOTALE MARGINALIZZAZIONE DEL NON VEDENTE*

46 STRUMENTI E AUSILI DIDATTICI Software e Hardware

47 Cos è un ausilio? AUSILIO: Secondo lo standard internazionale ISO 9999, in fase di adozione quale standard europeo, gli ausili vengono definiti come "technical aids" o con il più accreditato termine di "assistive device". q Con assistive device si intende qualsiasi prodotto, strumento, attrezzatura o sistema tecnologico di produzione specializzata o di comune commercio, utilizzato da una persona disabile per prevenire, compensare, alleviare o eliminare una menomazione, disabilità o handicap. q Esiste una classificazione degli ausili che si basa sullo standard ISO che è la seguente: Ausili per terapia e rieducazione Protesi ed ortesi Ausili per la cura e la protezione personale Ausili per la mobilità personale Ausili per la cura della casa Mobilia e adattamenti per la casa o per altri edifici Ausili per comunicare, informazione e segnalazione Ausili per manovrare oggetti e dispositivi Ausili per miglioramento ambientale, utensili e macchine Ausili per le attività di tempo libero

48 CATEGORIE DI AUSILI q TRADIZIONALI Sussidi tiflodidattici LIBRI A GRANDI CARATTERI LIBRI BRAILLE/TATTILI LENTI D INGRANDIMENTO LENTI E OCCHIALI SPECIALI TAVOLETTA E PUNTERUOLO CUBARITMO CASELLARIO TERMOFORM PIANO-GOMMA CUSCINETTO LA DATTILOBRAILLE q TECNOLOGICI L OPTACON VIDEOINGRANDITORE SOFTWARE INGRANDENTI LIBRI ELETTRONICI LIBRI PARLATI/AUDIOLIBRO DISPLAY BRAILLE STAMPANTE BRAILLE SCANNER O.C.R. SINTESI VOCALI SCREEN READER AGENDA ELETTRONICA-PC PALMARI E TELEFONIA MOBILE (G.P.S.)*

49 Libri a grandi caratteri (ipovedenti) Esiste una particolare editoria che si occupa di pubblicare testi a grandi caratteri. Finalità: rendere agevole la fruizione e la leggibilità di opere lett. giornali, riviste, manuali ecc.. COME? Utilizzando caratteri superiori alla media (minimo di corpo 16) Utilizzando font adeguati che non si prestino all ambiguità Margini di impaginazione ben studiati Carta non riflettente e ad alto spessore Rapporto equilibrato tra il numero dei caratteri, lunghezza della riga e interlinea COS E LA TECNICA BOOK ON DEMAND Sistema di stampa digitale, simile a quello delle stampanti laser che permette la produzione personalizzata di libri ingranditi su ordinazione anche per poche copie. Le case editrici sono in grado di farlo, disponendo di file di testo in formato digitale con cui possono, in tempi rapidi preparare dei testi su misura, modificando dimensioni del carattere, font, spaziatura, margini, contrasti.*

50 Libri Braille/tattili (non vedenti) q Il sistema di codifica Braille è conosciuto e diffuso come il metodo tradizionale di scrittura e lettura per i non vedenti. q Messo a punto da Louis Braille nel 1829, il sistema è basato sull'uso del tatto e consiste in segni alfabetici formati da gruppi di punti. q Elementi essenziali sono i punti in altorilievo e lo spazio non punteggiato, ossia la distanza tra un punto e l'altro, ma anche la disposizione dei punti l'uno rispetto all'altro e, più in generale, la loro collocazione nel rettangolo virtuale; che costituisce il sistema di riferimento attraverso il quale l'esplorazione delle dita assume un senso logico. q La forma fondamentale di questo sistema è data da due file di tre punti messe in verticale e poste parallele tra loro che occupano superfici rettangolari di pochi millimetri (circa 4 millimetri in orizzontale e 7 millimetri in verticale); q La variazione del numero dei punti e le diverse posizioni di quelli impiegati possono dare luogo a 64 differenti combinazioni che costituiscono l'intero sistema di scrittura. q Il codice Braille è utilizzato anche per rappresentare la matematica e la musica. q Esistono biblioteche di libri in Braille e diversi centri che svolgono servizio di trascrizione, stampa e distribuzione. q I libri braille per bambini, sono spesso arricchiti di disegni in rilievo realizzati secondo varie tecniche, sia di tipo artigianale che semi-industriale.*

51 Lenti d ingrandimento (ipovedenti) Strumenti che favoriscono la visione e la lettura da vicino Sono di varie forme, dimensione e potere ingrandente con un supporto per l utilizzo manuale. Esistono modelli auto illuminanti, provviste di lampadina. Generalmente portatili.*

52 Lenti e occhiali speciali (ipovedenti) Sistemi prismatici Consistono in un occhiale simile a quello utilizzato per la lettura da soggetti normovedenti, ma con lenti ipercorrettive asferiche dotate di una correzione prismatica, che riduce la necessità di convergenza degli occhi, permettendo una confortevole messa a fuoco ad una distanza compresa tra 7 e 20 cm. Gli ingrandimenti, massimo 4 x nei sistemi binoculari e 6 x in quelli monoculari, li rendono particolarmente indicati per ipovedenti di medio-bassa gravità.*

53 q Sistemi galileiani Sono microscopi miniaturizzati applicabili su montatura. Sono utilizzabili per la visione da lontano, ma non possono essere impiegati nella deambulazione perché alterano i rapporti spaziali. Con l'aggiunta di una lente correttiva anteriore diventano un ausilio ottico idoneo per la lettura, vantaggioso in quanto permette una maggiore distanza di lavoro. q Sistemi Aplanatici Sistemi monoculari che permettono di sfruttare la visione paracentrale nei soggetti ipovedenti con alterazione della visione centrale. Ingrandimenti fino a 15 x. Si utilizzano ad una distanza di lettura molto ravvicinata, sfruttando l'occhio migliore.*

54 q Sistemi kepleriani Sono i sistemi telescopici più potenti con cui si ottengono i maggiori ingrandimenti, a costo però di una riduzione del campo visivo. Possono essere utilizzati sia per vedere immagini da vicino che lontano, ma sono più difficili da applicare e utilizzare rispetto agli altri. Possono essere montati su occhiali (con costi molto elevati) o, nel caso di normali binocoli o monocoli, utilizzati manualmente. Nelle retiniti pigmentose, dove non è utile ma dannoso ricorrere all'ingrandimento dell'immagine, si possono utilizzare sistemi telescopici galileiani montati al contrario che offrono un effetto grandangolo con un ampliamento del campo visivo.*

55 q Filtri L'uso delle lenti filtranti, di diverso colore e applicabili a tutti i sistemi descritti permette di amplificare o ridurre determinate lunghezze d'onda della luce, esaltano il contrasto con conseguente miglioramento qualitativo della visione, minore abbagliamento e migliore adattamento alle variazioni luminose.*

56 Tavoletta e punteruolo (non vedenti) Piano di lavoro, di solito di metallo o di plastica, costituito da un piano orizz., con scanalature che permettono la punzonatura del foglio e un telaio.i due elementi sono tenuti uniti da una cerniera con solchi paralleli longitudinali, un telaio per la fissazione del foglio e dell asticella e una riga percorsa da un certo numero di caselline verticali, uno per ogni carattere La tavoletta comune supporta un formato cartaceo di 17 x 26 cm Il telaio ha 11 possibilità di ancoraggio per il righello che contiene 24 cellette.ognuna corrisponde ad un carattere Lo scrivente produce segni sul foglio con un punteruolo (usato come una penna), andando da destra verso sinistra Più la punzonatura è leggera e più difficile sarà percepirla al tatto; se viceversa fosse eccessiva, il foglio si bucherebbe. L indice della mano che non tiene il punteruolo dovrebbe accompagnare la punzonatura, calibrandone la pressione. Esistono tavolette palmari in cui il righello funge da telaio Tavoletta Marsell che utilizza un bloccaggio magnetico del foglio.concezione diversa del righello. Utilizzata da utenti esperti. Tavoletta che supporta il formato 34 x 26 cm, lo stesso della dattilobraille.*

57 Tavoletta e punteruolo Tavoletta e punteruolo

58 Cubaritmo (non vedenti) Foglio a quadretti in Braille, utilizzato per effettuare operazioni aritmetiche. Piano di plastica con cellette in cui si inseriscono dei cubetti con le superfici riproducenti i segni Braille della 1 o 5 serie (tavola dei segni) Utilizzato per apprendere il corretto incolonnamento delle cifre.*

59

60 Casellario (non vedenti) Strumento propedeutico all apprendimento del sistema Braille. Utilizzato nelle prime classi elementari delle scuole speciali per non vedenti. E un cubaritmo gigante. Al posto dei cubetti vengono inseriti dei parallelepipedi che rappresentano il singolo puntino Braille.*

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