La valutazione del rischio di caduta e la prevenzione
|
|
- Angelica Valeri
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Corso di aggiornamento per medici, infermieri e fisioterapisti Acuzie e cronicità in Casa di Riposo La valutazione del rischio di caduta e la prevenzione Ft Barbara Bazoli Casa di Riposo S.Francesca Cabrini Sant Angelo Lodigiano (LO) 24 Giugno 2004
2 Le cadute MARKER DI DISFUNZIONE OMEOSTATICA Eventi a genesi multifattoriale (Alexander 1996); Fattori di rischio intrinseci (Trueblood 1991); (invecchiamento fisiologico, malattie acute e croniche); Fattori di rischio estrinseci (Trueblood 1991); (attività del soggetto e ostacoli ambientali) Interazione tra fattori predisponenti e fattori precipitanti (Tinetti 1995).
3
4
5 La valutazione Poiché esiste una complessa interazione tra le cause di caduta che riconoscono natura multifattoriale (Alexander 1996), si rende necessaria una valutazione dell anziano di tipo globale, che ne permetta un inquadramento clinico completo, spesso anche di difficile interpretazione.
6 La valutazione La valutazione del rischio di cadute nei pazienti è uno dei punti sui cui le linee guida sono meno concordi; Tutte sostengono che i pazienti devono essere valutati per individuare quelli a rischio più elevato ma nessuna consiglia uno specifico strumento di valutazione.
7 La valutazione: L'A.M.D.A. raccomanda la valutazione di tutti i pazienti con l'eventuale esclusione dei pazienti terminali, che rifiutano il trattamento, per i quali l'informazione non modificherebbe il piano di cura. non è esplicitato il grado della raccomandazione.
8 La valutazione: Joanna Briggs Institute programmi di screening generalizzato solo se sono realmente disponibili trattamenti o interventi per i pazienti a rischio; gli strumenti di valutazione attualmente disponibili sono poco sensibili e gli studi condotti per la valutazione sono inaccurati o di scarsa qualità, non prendono in esame alcune variabili organizzative la presenza di personale neoassunto, il tasso di occupazione dei posti letto La intensività dell'assistenza (grado III e IV)
9 La valutazione: S.I.G.N. raccomandano la valutazione del rischio di cadute e di fratture negli anziani (Grado A); Non sono indicati i metodi di valutazione del rischio.
10 La valutazione: linee guida American Geriatric Society I pazienti che hanno difficoltà nella manovra (alzarsi e sedersi su una sedia senza l'ausilio degli arti superiori) o che sono caduti nell'ultimo anno devono essere sottoposti a valutazione multidimensionale: l'assunzione di farmaci, le circostanze della caduta, la presenza di difetti visivi e di deficit dell'equilibrio o della deambulazione, valutazioni cliniche cardiologiche Non è dichiarato il grado della raccomandazione.
11 La valutazione La prima fase dell elaborazione di una strategia di prevenzione fa riferimento alla valutazione del paziente che si articola in quattro fasi: anamnesi esame obiettivo assessment andatura ed equilibrio esami strumentali
12 Le scale di valutazione si collocano come uno dei momenti fondamentali dell assessment dell anziano a rischio di caduta accanto a quelli più tradizionali dell anamnesi, dell esame obiettivo e degli esami strumentali (Franzoni1995); non risultano strumenti clinici esaustivi senza gli altri.
13 Le scale di valutazione indici: combinazione di misure di fattori di rischio, variano in funzione del setting, aumentano il potere predittivo; test osservazionali o di performance: facile apprendimento ed utilizzo, analisi dell equilibrio e dell andatura, sintesi del rischio di caduta.
14 Le scale di valutazione scopo: evidenziare il rischio di caduta valutando i fattori di rischio che concorrono a favorire o determinare l evento caduta nel soggetto preso in esame. le più validate ed efficaci: Tinetti balance and gait scale, get up and go test, one-leg balance, falls risk index.
15 TINETTI BALANCE AND GAIT SCALE AUTORE: Mary Tinetti ANNO: 1986 Performance-oriented assessment of mobility problems in elderly patients in Jags,
16 FINALITA questa scala permette di: associare un punteggio alle abilità valutate verificare la variazione dell indice di rischio di caduta nel tempo verificare l efficacia degli interventi adottati.
17 CARATTERISTICHE Questa scala non richiede apparecchiature addestramento setting particolari per essere utilizzata.
18 COMPOSIZIONE Si compone di due parti: 1.valuta la funzione dell equilibrio: 9 items con punteggio valuta la funzione dell andatura: 7 items con punteggio 0-12 punteggio totale della scala (0-28) somma del punteggio parziale ottenuto nelle due sezioni.
19 SEZIONE DELL EQUILIBRIO ricreare le manovre che simulano le situazioni a rischio osservare movimenti o gesti che suggeriscono instabilità fornire informazioni: diagnostiche terapeutiche prognostiche
20 SEZIONE DELL ANDATURA osservare l inizio e lo svolgimento del cammino evidenziare andature anormali mettere in luce patologie o strategie di compenso
21 LIMITI non è esaustiva per l inquadramento clinico completo e un test da camera
22 MODALITA DI SOMMINISTRAZIONE Esaminatore: Fisioterapista Infermiere Medico Durata: 10 minuti
23 PUNTEGGIO 0 16: Sezione equilibrio 0 12 :Sezione andatura 0 28 : TOTALE PUNTEGGIO: 0 1: soggetto non deambulante 2 19: soggetto deambulante a rischio di caduta 20 28: soggetto deambulante a basso rischio di caduta
24 EQUILIBRIO Il soggetto è seduto su di una sedia rigida, senza braccioli; se il soggetto non sta in equilibrio, il punteggio è 0.
25 1 equilibrio da seduto (0) si inclina o scivola dalla sedia (1) è stabile, sicuro
26 2 alzarsi dalla sedia (0) è incapace senza aiuto (1) deve aiutarsi con le braccia (2) si alza senza aiutarsi con le braccia
27 3 tentativo di alzarsi (0) è incapace senza aiuto (1) capace, ma richiese più di un tentativo (2) capace al primo tentativo
28 4 equilibrio nella stazione eretta (primi 5 sec.) (0) instabile (vacilla, muove i piedi, marcate oscillazioni del tronco) (1) stabile grazie all uso di bastone o di altri ausili del cammino (2) stabile senza ausili per il cammino
29 5 equilibrio nella stazione eretta prolungata (0) instabile (vacilla, muove i piedi, marcate oscillazioni del tronco) (1) stabile ma a base larga (i malleoli mediali distano più di 10 cm fra loro) (2) stabile a base stretta senza supporto
30 6 Romberg (0) instabile (1) stabile
31 7 Romberg sensibilizzato (0) incomincia a cadere (1) oscilla, ma si ripiglia da solo (2) stabile
32 8 girarsi di 360 (0) a passi discontinui (1) a passi continui (0) instabile (1) stabile
33 9 sedersi (0) insicuro (sbaglia la distanza, cade sulla sedia) (1) usa la braccia o ha un movimento discontinuo (2) sicuro, movimento continuo
34 ANDATURA il paziente sta in piedi di fronte al rater ; cammina lungo il corridoio o attraverso la stanza all inizio con il suo passo usuale, poi con un passo rapido, ma sicuro. Può utilizzare gli abituali ausili per il cammino Se il soggetto non deambula, il punteggio è 0.
35 10 inizio della deambulazione (0) una certa esitazione o più tentativi (1) nessuna esitazione
36 11 lunghezza ed altezza del passo del piede destro (0) durante il passo il piede destro non supera il sinistro (1) durante il passo il piede destro supera il sinistro (0) durante il passo il piede destro non si alza completamente dal pavimento (1) durante il passo il piede destro si alza completamente dal pavimento
37 12 lunghezza ed altezza del passo del piede sinistro (0) durante il passo il piede sinistro non supera il destro (1) durante il passo il piede sinistro supera il destro (0) durante il passo il piede sinistro non si alza completamente dal pavimento (1) durante il passo il piede sinistro si alza completamente dal pavimento
38 12 simmetria del passo (0) il passo destro e quello sinistro non sembrano uguali (1) il passo destro e quello sinistro sembrano uguali
39 13 continuità del passo (0) interrotto o discontinuo (1) continuo
40 14 traiettoria (0) marcata deviazione (1) lieve e moderata o uso di ausili (2) assenza di deviazione e uso di ausili
41 15 tronco (0) marcata oscillazione o uso si ausili (1) nessuna oscillazione, ma flessione delle ginocchia, della schiena o allargamento delle braccia durante il cammino (1) nessuna oscillazione, flessione, uso delle braccia o ausili
42 16 cammino (0) i talloni sono separati (1) i talloni quasi si toccano
43 GET UP AND GO TEST AUTORI: Mathias S, Nayak USL, Isaacs B, FINALITA : prima valutazione della mobilità di base. CARATTERISTICHE: è somministrare. rapido e facile da LIMITI: L assegnazione del punteggio è discutibile.
44 GET UP AND GO TEST ESECUZIONE: alzarsi dalla sedia senza l aiuto delle mani, camminare per 3 m, girarsi, tornare e restare fermo. sedersi senza l aiuto delle mani.
45 ONE-LEG BALANCE AUTORI: Wellas, Wayne, Romero, Baumagartner, Rubenstein, Garry,1997. FINALITA : vuole essere un fattore predittivo significativo per le cadute con le complicanze più gravi. CARATTERISTICHE: è un test facile da somministrare e da riprodurre. LIMITI: scala di tipo descrittivo, non abbastanza sensibile per essere predittiva nella maggior parte degli eventi caduta.
46 ONE-LEG BALANCE ESECUZIONE: far scegliere alla persona la gamba su cui restare in appoggio, far flettere il ginocchio opposto in modo che il piede si allontani dal pavimento, richiedere al soggetto di mantenere l equilibrio il più a lungo possibile.
47 FALL RISK INDEX AUTORE: Tinetti, Williams, Mayewski, FINALITA : mettere in relazione l aumento del rischio di caduta con il numero delle aree funzionali affette da disabilità significative CARATTERISTICHE: suggerire che, oltre a fattori come l andatura e l equilibrio, esistono altre condizioni responsabili di caduta. LIMITI: non prende in considerazione la severità o la cronicità dei fattori di rischio valutati
48 FALL RISK INDEX INDICE: include 9 fattori di rischio di caduta, fra quelli ritenuti più importanti: - grado di mobilità, - vista, - udito, - tono dell umore, -stato mentale, - pressione arteriosa, - farmaci somministrati - A.D.L. all ammissione in Istituto. - esame del dorso,
49 Le scale di valutazione ciascuna scala racchiude aspetti positivi e limiti, nessuna scala è sufficientamente esaustiva se utilizzata da sola, possono dare buon supporto clinico ed integrare la capacità di analisi e di sintesi dei problemi di chi si interroga in materia di prevenzione delle cadute.
50 La prevenzione delle cadute numerosi studi in materia di prevenzione delle cadute. a tutt oggi, non è stato possibile delineare profili di alto rischio con specificità tale da poterli impiegare come modelli predittivi generali.
51 La prevenzione delle cadute prevenzione delle cadute: schema centrato sulla persona valutazione del paziente: anamnesi, esame obiettivo, esami strumentali assessment (andatura ed equilibrio) interventi mirati : STRATEGIE DI PREVENZIONE DIRETTE ALLA PERSONA: aspecifiche (generiche, invecch. fisiologico) specifiche (patologie) DIRETTE ALL'AMBIENTE DI VITA: struttura protetta
52 Piani di prevenzione una molteplicità di fattori variamente combinati fra loro intervengono nel causare le cadute. intrinseci se riguardano la persona, estrinseci se riguardano l ambiente non possono essere letti in chiave generale e generica per avere risposte soddisfacenti in materia di prevenzione
53 Piani di prevenzione costruzione di uno schema di valutazione del paziente che : individui e colga i momenti di maggiore rischio permetta di modulare ed adattare l intensità dell assistenza e degli interventi preventivi rendendoli mirati e specifici. (schema centrato sulla persona)
54 Piani di prevenzione Scopo degli interventi ridurre al minimo il rischio e le conseguenze delle cadute, non limitare la capacità e la volontà di movimento, nonché l indipendenza funzionale del paziente.
55 Strumenti di prevenzione schede usate dopo che il paziente è caduto e che rilevano i dettagli della caduta stessa. schede che rilevano i rischi ambientali.
56 La prevenzione: Joanna Briggs Institute Gli interventi multifattoriali rimangono l approccio più comune al problema delle cadute, Le raccomandazioni sono basate sul parere degli esperti.
57 Rischi ambientali Numerosi accorgimenti e interventi approntabili per rendere più sicuri gli ambienti di vita; alcuni richiedono l impiego di ingenti risorse economiche altri solamente attenzione e buon senso da parte di chi si occupa del problema.
58 Rischi ambientali legge inerente il superamento delle barriere architettoniche (DPR 384/78 e DM 236/89). Vengono citate alcune modifiche architettoniche semplici e valide: l illuminazione degli ambienti i pavimenti - le scale - il bagno Sedie, poltrone, tavoli e letti
59 Rischi ambientali con un bastone: largh. 70 cm, con due bastoni: largh. 90 cm, in carrozzina: lung.110 cm, largh.70 cm, passaggio minimo automanovrata 90 cm., alt. piano d azione per l occupante 80 cm, diametro per rotazione a cm, campo d azione laterale mediano 80 cm.
60 Rischi ambientali Riduzione dei rischi ambientali in genere, ed in particolare degli ostacoli e del disordine, Luci notturne intorno al letto ed in bagno, Letto e comodini stabili e/o con freni (se su ruote), Corrimano nei servizi igienici, in posizione verticale vicino ai sanitari.
61 La formazione Al personale per aumentare la consapevolezza sul rischio dei pazienti, per le strategie di prevenzione, Al paziente ed alla famiglia sul rischio di caduta, sulla sicurezza, sulle limitazioni alla mobilizzazione, Insegnare al paziente a cambiare posizione lentamente, come muoversi dal letto, utilizzare i supporti e chiedere assistenza, Educare tutti i pazienti al momento del ricovero, in particolare quelli ad alto rischio.
62 Farmaci Rivalutare frequentemente la necessità di prescrizione dei farmaci, Controllare i pazienti a cui sono stati somministrati lassativi o diuretici, Limitare le interazioni tra farmaci quando possibile (es, sedativi e analgesici).
63 Mobilità Utilizzare scarpe con fondo antisdrucciolo, Attuare gli esercizi di riabilitazione, deambulazione assistita, Insegnare al paziente ad alzarsi lentamente, Ricordare al paziente ed ai familiari le limitazioni della mobilità, assistere e accompagnare i pazienti ad alto rischio nei trasferimenti.
64 Le calzature la calzatura deve essere adatta alle caratteristiche del piede, comoda, sicura; chiuse, con punta e pianta larghe, tomaia soffice senza rilievi e cuciture sporgenti. devono aderire bene al piede e quindi essere preferibilmente allacciate; la suola antiscivolo con tacco di 3-4 cm in modo da fornire un sostegno posteriore e facilitare il passo.
65 La cura del piede un piede in buono stato di salute permette una migliore qualità della deambulazione; assicurarsi dello stato di salute della cute e delle unghie del piede, verificare la sensibilità della cute evitare che l anziano indossi calze che possano ostacolare la circolazione o che possiedano cuciture tali da favorire lesioni da pressione. L igiene del piede va curata.
66 L attività fisica Mobilizzazione in tempi veloci, Rinforzo muscolare, Esercizi di controllo posturale e di riassetto dello schema corporeo, Esercizi per il miglioramento dell equilibrio, della stazione eretta e della deambulazione, Terapia fisica.
67 Attività motoria e danza Nell anziano sano, naturalmente, questi interventi sono per la maggior parte di tipo aspecifico miglioramento della forza muscolare e della coordinazione neuro-motoria, dell equilibrio e delle reazioni di raddrizzamento. Tai Chi.
68 Gli ausili la scelta dell ausilio secondo i criteri di rilevazione della disabilità della persona, in relazione all ambiente in cui l ausilio dovrà essere utilizzato. L utilizzo dell ausilio Educazione manutenzione
69 Poltrone e carrozzine Usare cinture di sicurezza per il paziente sulla sedia a rotelle, Utilizzare dei supporti in gomma sulla sedia per prevenire lo scivolamento del paziente, Scegliere sedie con braccioli e con un altezza che renda facile alzarsi o sedersi.
70 Eliminazione Mettere i pazienti con deficit di percezione dello stimolo all'evacuazione/minzione vicino ai servizi igienici, Invitare i pazienti a recarsi in bagno periodicamente, o minzione programmata, Invitare i pazienti che hanno capogiri o vertigini ad urinare in posizione seduta.
71 Pazienti allettati Assicurarsi che il letto sia abbassato Assicurarsi che siano inseriti i freni Utilizzare le spondine, solo se necessario Assicurarsi che il paziente possa raggiungere ciò che gli serve Utilizzare delle spondine corte per evitare che il paziente le scavalchi, rischiando di cadere, per alzarsi dal retto
72 Stato mentale Orientare i pazienti confusi, Metterli vicino all'infermeria, Invitare i parenti a rimanere con il paziente confuso, Utilizzare per i pazienti confusi un letto basso.
73 Le protesi l uso appropriato di protesi per la vista, per l udito e la mobilità è essenziale ; i deficit visivi invasi di protesi inadeguati mancanza di udito possono essere responsabili di caduta.
74 L abbigliamento l abbigliamento deve essere comodo, sicuro e garantire libertà di movimento; Evitare calzoni troppo lunghi, vestaglie o cinture ciondolanti, calze con le giarrettiere indumenti stretti come il collo delle camicie possono risultare fastidiosi nonché pericolosi per problemi di circolazione.
75 Altri interventi Utilizzare braccialetti colorati o contrassegni (per la documentazione o la stanza) che evidenzino i pazienti a rischio di caduta Far eseguire terapia occupazionale Spiegare l'uso del campanello al paziente ed assicurarsi che sia raggiungibile Coinvolgere i familiari nelle cure Rivalutare il fabbisogno di personale in relazione al rischio dei pazienti
76 La prevenzione: S.I.G.N. interventi diversificati sui pazienti ad alto rischio esercizi fisici per aumentare la forza muscolare, aumentare il peso corporeo nei pazienti con un BMI<18.5, migliorare l'equilibrio e modificare i fattori di rischio individuati (Grado A). Per ridurre il rischio di fratture d anca è raccomandato l'utilizzo di specifici protettori (Grado E). I protettori, pur efficaci nella riduzione delle fratture dell'anca (riducono gli eventi del 50-66%) sono tollerati solo dal 25-30% dei pazienti.
77 esercizio, età e metabolismo proteico muscolare Yarasheski KE, J Geront 2003
78 allenamento fisico nei vecchi istituzionalizzati: revisione sistematica Rydwick E, Age Ageing 2004
79 I dispositivi protesici d anca Imbottitura contenuta in un guscio che viene applicata sull area che copre il grande trocantere a livello dell anca
80 La prevenzione:a.m.d.a. elenca delle raccomandazioni, senza specificare il livello di evidenza. Raccomanda di non limitare l'autonomia e la mobilità del paziente, informandolo però, insieme ai familiari, dei rischi delle cadute. L'utilizzo di mezzi di contenzione o di spondine deve essere documentato, riconsiderato periodicamente e quanto più possibile limitato, in considerazione dei danni che possono derivare dal loro 'uso.
81 Conclusioni La prevenzione delle cadute attraverso un assessment molto accurato e una serie di interventi specifici mirati nei momenti di maggior rischio per la persona, rende i piani di lavoro degli operatori meno generici ed onerosi. E un compito problematico per la difficoltà a raggiungere l obiettivo, per la necessità di coinvolgere tutte le figure professionali coinvolte nel processo di cura.
Criteri di selezione del collettivo e definizioni
Appendice A Criteri di selezione del collettivo e definizioni Introduzione L indagine sull integrazione sociale delle persone con disabilità è stata realizzata nell ambito del progetto Sistema di Informazione
DettagliI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.
I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di
DettagliFacilitare il sollevamento e i trasferimenti. Ft Coord P. Borrega
Facilitare il sollevamento e i trasferimenti del soggetto disabile Ft Coord P. Borrega Definizione Prevenire i danni da lavori pesanti I lavori pesanti sono una o più operazioni lavorative, che isolate
DettagliI PRINCIPALI STRUMENTI PER L IDENTIFICAZIONE DEI PAZIENTI A RISCHIO
I PRINCIPALI STRUMENTI PER L IDENTIFICAZIONE DEI PAZIENTI A RISCHIO Traduzione Angela Corbella Si riportano i principali strumenti descritti nelle Linee Guida NICE 1 (National Institute for Clinical Excellence)
DettagliQuale ausilio per la la buona pratica della movimentazione dei pazienti. A.Palmisano Torino, 15-16 ottobre 2010
Quale ausilio per la la buona pratica della movimentazione dei pazienti A.Palmisano Torino, 15-16 ottobre 2010 Ausilio La La radice latina auxilium identifica l aiuto in in una accezione piuttosto ampia
DettagliQUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI
QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di
DettagliAPPROCCIO RIABILITATIVO problemi correlati al movimento
INFERMIERISTICA CLINICA IN AREE SPECIALISTICHE - INTEGRATIVO INFERMIERISTICA IN AREA GERIATRICA A. A. 2009/2010 Dott. ssa Margherita Andrigo Portogruaro APPROCCIO RIABILITATIVO problemi correlati al movimento
DettagliParallele Presentazione
8 Parallele e Scale Presentazione 251 Linea Plus 253 Linea Standard 254 Carrello per parallele 255 Percorsi componibili 256 Scale per riabilitazione 258 Combinazioni Linea Plus 260 Combinazioni Linea Standard
DettagliSviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012
Pagina 1 di 6 Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Il presente documento è inteso a suggerire una allocazione ottimale dei pazienti che non
Dettagli53 Congresso Nazionale Sigg L Italia? Non è un paese per vecchi 7 Corso di Riabilitazione geriatrica: un approccio globale Firenze 26/29-11-2008
53 Congresso Nazionale Sigg L Italia? Non è un paese per vecchi 7 Corso di Riabilitazione geriatrica: un approccio globale Firenze 26/29--28 Linee guida T.O. C Cotroneo T.O. M. Quadrana, T.O. D. russo
DettagliHANDICAP FISICI. Sotto argomento 2.1
HANDICAP FISICI Sotto argomento 2.1 Le principali disabilità fisiche riguardano: A. Il movimento delle persone B. Gli occhi devono avere occhiali o usare il Braille C. Orecchie A. Handicap motorio Le persone
DettagliL ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute
L ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute CHE COS È È una classificazione della salute e dei domini ad essa correlati che aiuta a descrivere i cambiamenti
DettagliComune di Monchio delle Corti
Comune di Monchio delle Corti PROVINCIA DI PARMA C.A.P. 43010 Tel. 0521.896521 Fax 0521.896714 Cod. Fisc. e Part. IVA 00341170348 REGOLAMENTO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ARTICOLO 1 Il Servizio di Assistenza
DettagliOperatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega?
Operatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega? Pordenone, Marzo 2014 Dott.ssa Catia Cassin Delega In ambito gestionale per delega
DettagliCon il termine programma Teacch si intende l organizzazione dei servizi per persone autistiche realizzato nella Carolina del Nord, che prevede una
IL PROGRAMMA TEACCH Con il termine programma Teacch si intende l organizzazione dei servizi per persone autistiche realizzato nella Carolina del Nord, che prevede una presa in carico globale in senso sia
DettagliLa semplice serie di esercizi di seguito suggerita costituisce
4. Esercizi raccomandati La semplice serie di esercizi di seguito suggerita costituisce una indicazione ed un invito ad adottare un vero e proprio stile di vita sano, per tutelare l integrità e conservare
Dettagli2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994
2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994 2.2.4.1 Descrizione L uso delle distanze di sicurezza rappresenta un modo per garantire l integrità fisica dei lavoratori in presenza
DettagliPROGRAMMA DI RIABILITAZIONE PERINEALE PER PAZIENTI SOTTOPOSTI A PROSTATECTOMIA RADICALE
PROGRAMMA DI RIABILITAZIONE PERINEALE PER PAZIENTI SOTTOPOSTI A PROSTATECTOMIA RADICALE o CISTECTOMIA RADICALE CON CONFEZIONAMENTO DI NEOVESCICA ORTOTOPICA La vescica consente l accumulo di urina e il
DettagliRapporto dal Questionari Insegnanti
Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la
DettagliI.N.R.C.A. Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Anziani - IRCCS in Forma
Il movimento è fondamentale per il soggetto anziano per mantenere o riacquistare l indipendenza e l autosufficienza. Spesso l atteggiamento della persona di una certa età è di sfiducia e rassegnazione:
DettagliL OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario
L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica
DettagliMOVIMENTO E BENESSERE
Corso di aggiornamento 2011-2012 MOVIMENTO E BENESSERE I fisioterapisti della S.O.C. Medicina Fisica e Riabilitazione Direttore ff Dott. Franzè Franco In collaborazione con Servizio di Prevenzione e Protezione
DettagliMUOVITI PER STARE MEGLIO... E RENDI LA TUA CASA PIÙ SICURA!
MUOVITI PER STARE MEGLIO... E RENDI LA TUA CASA PIÙ SICURA! Piano Regionale della Prevenzione 2010-12 Progetto 2.3.1A Interventi di comunicazione ed iniziative organizzate miranti a promuovere l attività
DettagliIl progetto riabilitativo nel paziente anziano fragile fratturato Pasquale Rifino Fisioterapista (Cassino)
XVIII Convegno Nazionale Geriatrico Dottore Angelico - San Raffaele Cassino L INTEGRAZIONE OSPEDALE TERRITORIO: per il recupero e il mantenimento dell autonomia CASSINO 11-12-13 Giugno San Raffaele - Cassino
DettagliCAPSULITE ADESIVA ESERCIZI PER LA RIABILITAZIONE
CAPSULITE ADESIVA ESERCIZI PER LA RIABILITAZIONE Esercizio nr. 1) Piegate il busto in avanti in modo che sia parallelo al pavimento ed appoggiatevi con il braccio sano ad uno sgabello o ad un tavolino.
DettagliUlteriori criteri di qualità e prestazione per la riabilitazione geriatrica in regime stazionario. Criterio. 1. Requisiti di base
n Documentazione 1. Requisiti di base Uscite per anno in riabilitazione geriatrica: minimo 250 G1 2. Indicazioni di qualità Disturbi nell'attività e nella partecipazione alla vita sociale in base all ICF
DettagliLA RIABILITAZIONE DELLA MALATTIA DI PARKINSON
LA RIABILITAZIONE DELLA MALATTIA DI PARKINSON Emanuela Bartolomucci terapista occupazionale Angela Parlapiano logopedista Isabella Valenza fisioterapista Alberto Busetto fisioterapista RIABILITAZIONE Processo
DettagliSCALA DI NORTON modificata secondo Nancy A. Scotts
SCALA DI NORTON modificata secondo Nancy A. Scotts INDICATORI 1 2 3 4 indice Condizioni generali: livelli di assistenza richiesti per le ADL( fare il bagno, di vestirsi, di usare i servizi igienici, mobilità,
DettagliMUOVITI PER STARE MEGLIO... E RENDI LA TUA CASA PIÙ SICURA!
MUOVITI PER STARE MEGLIO... E RENDI LA TUA CASA PIÙ SICURA! Piano Regionale della Prevenzione 2010-12 Progetto 2.3.1A Interventi di comunicazione ed iniziative organizzate miranti a promuovere l attività
DettagliLa gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA
La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA Vuillermin Giuliana Berti Pierluigi Ippolito Rita Azienda USL Regione Valle d Aosta Analisi del contesto L Azienda USL della
DettagliWWW.FISIOKINESITERAPIA.BIZ
WWW.FISIOKINESITERAPIA.BIZ Imparare a convivere con la BPCO significa cambiare i propri comportamenti in modo da massimizzare lo sfruttamento delle proprie capacità e minimizzare gli effetti negativi della
DettagliAZIENDA ULSS 20 DI VERONA
AZIENDA ULSS 20 DI VERONA Sede legale: via Valverde n.42-37122 Verona - tel. 045/8075511 Fax 045/8075640Cod. Fiscale e P. IVA 02573090236 Dipartimento delle Unità Organizzative della Direzione dei Servizi
DettagliL OSS: analisi del profilo e delle aree di integrazione con le altre. mv - 2010-2011
L OSS: analisi del profilo e delle aree di integrazione con le altre figure mv - 2010-2011 è l operatore che, al termine di specifica formazione professionale consegue un attestato di qualifica ed è abilitato
DettagliUnità Operativa di Medicina Riabilitativa DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE/RIABILITAZIONE - San Giorgio - Direttore: Prof.
Unità Operativa di Medicina Riabilitativa DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE/RIABILITAZIONE - San Giorgio - Direttore: Prof. Nino Basaglia MODULO DIPARTIMENTALE ATTIVITÀ AMBULATORIALE Responsabile: Dott. Efisio
DettagliINTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE. Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata
INTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata L infermiere Dal D.M. 14 Settembre 1994 n, 739: Art. 1: l infermiere è responsabile dell assistenza
DettagliQuestionario per indagine nazionale conoscitiva data di avvio: marzo 2015
IL DOVERE E IL DIRITTO DI DARE VOCE E CURA AL DOLORE DELLA PERSONA NON IN GRADO DI RIFERIRLO Questionario per indagine nazionale conoscitiva data di avvio: marzo 2015 Il dolore è il più soggettivo tra
DettagliGestione ergonomica del paziente e valutazione del rischio. Nicola Magnavita
Gestione ergonomica del paziente e valutazione del rischio Nicola Magnavita Strumenti ergonomici Per la raccolta di rifiuti e materiale sporco si devono usare carrelli reggisacco del tipo illustrato a
DettagliAPPROPRIATEZZA DEGLI INTERVENTI SANITARI IN WOUND-CARE: SUPERFICI ANTIDECUBITO. IL MIGLIOR RAPPORTO TRA COSTO ED EFFICACIA CLINICA
APPROPRIATEZZA DEGLI INTERVENTI SANITARI IN WOUND-CARE: SUPERFICI ANTIDECUBITO. IL MIGLIOR RAPPORTO TRA COSTO ED EFFICACIA CLINICA Sig.ra Laura Rosa Infermiera Bed Manager Esperta in wound care S.C. PCPS
DettagliSCHEDA PER INSERIMENTO IN PROGRAMMA AFA AD ALTA DISABILITA Codice Fiscale
SCHEDA D SCHEDA PER INSERIMENTO IN PROGRAMMA AFA AD ALTA DISABILITA Codice Fiscale Data (gg/mm/aaaa).. Cognome (in chiaro) Data di nascita (gg/mm/aaaa) Sesso (1. M; 2. F) Nome (in chiaro).. Indirizzo (in
DettagliIl nursing riabilitativo nell ictus. Angela Venturino Firenze 2007 Riabilitazione geriatrica:realtà e prospettive
Il nursing riabilitativo nell ictus Angela Venturino Firenze 2007 Riabilitazione geriatrica:realtà e prospettive Nursing Nel contesto delle cure atte al mantenimento della salute, il nursing ha lo scopo
Dettaglidella manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.
L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono
DettagliPIANO BIENNALE PER I DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ
PIANO BIENNALE PER I DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ 15 novembre 2014 Daniela Sangiovanni Comunicazione e Ufficio stampa Policlinico S,Orsola ACCESSIBILITÀ Gli Stati dovrebbero riconoscere l importanza
Dettagli2 Risalire a letto Appoggiare il sedere al bordo del letto, con le mani appoggiate
APPENDICE ESERCIZI POST-OPERATORI CONSIGLIATI 1 Scendere dal letto Da supino a letto sollevare il tronco sostenendosi sui gomiti, portare il dorso del piede sano sotto la caviglia dell arto operato, per
DettagliGuida per i pazienti operati di endoprotesi o artroprotesi d anca
Dipartimento Neuro Motorio Medicina Fisica e Riabilitativa Dott. Claudio Tedeschi - Direttore Guida per i pazienti operati di endoprotesi o artroprotesi d anca A cura di: Dott.ssa Procicchiani Donatella
DettagliPROTOCOLLI, PROCEDURE E PIANI ASSISTENZIALI
PROTOCOLLI, PROCEDURE E PIANI ASSISTENZIALI I PDTA e i protocolli nel Dipartimento di area Medica Specialistica Infermiera pediatrica coordinatrice Sabrina Contini PROTOCOLLI, PROCEDURE E PIANI ASSISTENZIALI
DettagliIL MALATO ANZIANO E LE BARRIERE ARCHITETTONICHE. Patrizia Bianchetti Abano T.me 27/04/05 1
IL MALATO ANZIANO E LE BARRIERE ARCHITETTONICHE Patrizia Bianchetti Abano T.me 27/04/05 1 Invecchiare è l unico modo per non morire giovani Woody Allen Patrizia Bianchetti Abano T.me 27/04/05 2 Un po di
DettagliCompetenze generali delle professioni sanitarie SUP. Competenze professionali specifiche del ciclo di studio in Cure infermieristiche
Competenze finali per le professioni sanitarie SUP Versione III 9 maggio 2011 Documenti tradotti dal testo ufficiale in lingua tedesca e francese pubblicato sul sito della Conferenza dei Rettori delle
DettagliMigliorare l appropriatezza del trattamento della depressione in Italia. Un progetto concreto
Migliorare l appropriatezza del trattamento della depressione in Italia. Un progetto concreto Dr. Giuseppe Tibaldi - Torino Dr. Carmine Munizza - Torino Dr. Luigi Ferrannini - Genova Matera, 5 Novembre
Dettaglirischi in negozio CULTURA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NEL TERZIARIO E NEI SERVIZI
CULTURA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NEL TERZIARIO E NEI SERVIZI rischi in negozio Cultura della sicurezza patrimonio comune del mondo del lavoro: impresa, lavoratori e parti sociali. Il testo unico sulla
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliALLIEVI. Programma MILAN LAB
ALLIEVI Programma MILAN LAB SEDUTA DI ALLENAMENTO ALLIEVI CAPACITÀ MOTORIE 100% CAPACITÀ COORDINATIVE 10% 90% CAPACITÀ CONDIZIONALI Rapidità/Velocità 20% Resistenza 30% Forza (didattica) 20% Flessibilità
DettagliL allenamento posturale per il Biker di Saverio Ottolini
L allenamento posturale per il Biker di Saverio Ottolini Saverio Ottolini L allenamento posturale per il biker www.mtbpassione.com L allenamento posturale per il biker Per chi si allena e gareggia in Mountain
DettagliI principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus
I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus Partire dalla culla.. Esiste un rapporto diretto tra il tempismo con cui ha luogo il processo
DettagliA PROPOSITO DI TERAPIA OCCUPAZIONALE
A PROPOSITO DI TERAPIA OCCUPAZIONALE Che cosa è - perché è importante - come funziona obiettivo dei trattamenti COS E LA TERAPIA OCCUPAZIONALE E un trattamento per le persone che sono state colpite da:
DettagliPletismografo a riflessione
Pletismografo a riflessione Pletismografo a luce riflessa (o Fotopletismografo) ad una lunghezza d onda (940 nm) a LED Principio di misura: Assorbanza / Riflessione Certificazione: Dispositivo Medicale
DettagliRIDUZIONE DELLA CONTENZIONE FISICA IN CASA DI RIPOSO. Sperimentazione di un protocollo per la valutazione e gestione dei residenti a rischio di caduta
RIDUZIONE DELLA CONTENZIONE FISICA IN CASA DI RIPOSO. Sperimentazione di un protocollo per la valutazione e gestione dei residenti a rischio di caduta Zanetti E*., Zani M*., Negri E.^, Trabucchi M.* *Gruppo
Dettagli- Perchè definire un modello ideale di assistenza
- Perchè definire un modello ideale di assistenza La Federazione UNIAMO, attraverso numerosi incontri e momenti di riflessione e confronto realizzati con le associazioni federate e non all interno di percorsi
Dettagli1.OGGETTO 2.FINALITA 3. DESTINATARI
PROTOCOLLO OPERATIVO TRA I SERVIZI ASSISTENZA DOMICILIARE DEI COMUNI DELL AMBITO DISTRETTUALE DI SEREGNO E IL SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA DELL ASLMI3 DISTRETTO DI SEREGNO PER L EROGAZIONE
DettagliPROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI
PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI A fini dell erogazione della produttività individuale e di gruppo ( art 17 comma 1 lettera a) dell Accordo nazionale e ai fini della progressione economica
DettagliPROTOCOLLO D INTESA TRA
PROTOCOLLO D INTESA TRA Provincia di Roma Dipartimento III - Servizio I Politiche del Lavoro e Servizi per l Impiego - SILD e Dipartimenti di Salute Mentale della ASL della Provincia di Roma e Associazioni
DettagliL attività fisica e l esercizio fisico nelle politiche per la salute dell Emilia-Romagna
L attività fisica e l esercizio fisico nelle politiche per la salute dell Emilia-Romagna Pierluigi Macini Bologna 18 maggio 2013 1. L attività fisica ha evidenti e dimostrati effetti benefici sulla salute
DettagliPER LA PRESCRIZIONE DI
LINEE GUIDA PER LA PRESCRIZIONE DI AUSILI LE FOTO CONTENUTE SONO ESEMPLIFICATIVE DEL PRODOTTO 1 PRESCRIVIBILITA AUSILI: AVENTI DIRITTO: soggetti con invalidita riconosciuta (diagnosi compatibile con ausilio
DettagliTITOLO INIZIATIVA DESTINATARI LUOGO DURATA COSTO AMBITO TITOLO INIZIATIVA DESTINATARI LUOGO DURATA COSTO AMBITO
ENTE: CENTRO STUDI ERICKSON PRESENTAZIONE delle INIZIATIVE di FORMAZIONE ORGANIZZATE dai SOGGETTI ACCREDITATI o RICONOSCIUTI COME QUALIFICATI (DM 177/00 - Direttiva 90/03) Periodo II Quadrimestre 2009/2010
DettagliGUIDA AI SERVIZI ASSISTENZIALI
GUIDA AI SERVIZI ASSISTENZIALI FASIE è una associazione senza scopo di lucro che persegue lo scopo di garantire ai propri assistiti trattamenti sanitari integrativi del Servizio Sanitario Nazionale. Inoltre,
DettagliContenzione fisica e cadute: quali evidenze?
Le cadute dell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano Contenzione fisica e cadute: quali evidenze? Ermellina Zanetti Gruppo di Ricerca Geriatrica, Brescia Soc. Italiana di Gerontologia
DettagliFisioterapista Laura Caravelli scrf Moncalieri Direttore dott Gaffuri Andrea
ANZIANI MALATI NON AUTOSUFFICIENTI E/O CON DEMENZA Il diritto alle cure e la riorganizzazione delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie intra ed extra ospedaliere Fisioterapista Laura Caravelli scrf
DettagliPROGETTO GIOBBE. RSA SENZA DOLORE Teatro Casa di Cura Beato Palazzolo - Bergamo 2 APRILE 2014. Dr. Francesco Locati Direttore Sociale ASL
PROGETTO GIOBBE. RSA SENZA DOLORE Teatro Casa di Cura Beato Palazzolo - Bergamo 2 APRILE 2014 Dr. Francesco Locati Direttore Sociale ASL Il dolore Il dolore è una delle principali malattie che si incontrano
DettagliNozioni generali. Principali forme di trattamento
tano essere di vitale importanza per il benessere psicofisico del paziente, pertanto vale sempre la pena impegnarsi, anche quando la sindrome non venga diagnosticata subito dopo la nascita. Principali
DettagliGuida alla terapia con Gloreha
Guida alla terapia con Gloreha Introduzione Questo documento vuole essere un supporto per tutti coloro che desiderano effettuare riabilitazione con Gloreha a casa propria. Non è un manuale d uso tecnico
DettagliORIENTAMENTI PER LA ADEGUATA PROGETTAZIONE E SISTEMAZIONE DEI POSTI DI LAVORO AL FINE DI CONTENERE IL RISCHIO DI POSTURE INCONGRUE
ALLEGATO 1/g ORIENTAMENTI PER LA ADEGUATA PROGETTAZIONE E SISTEMAZIONE DEI POSTI DI LAVORO AL FINE DI CONTENERE IL RISCHIO DI POSTURE INCONGRUE Al fine di lavorare in posizioni corrette (degli arti superiori
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI (Titolo VI del D. Lgs. 81/2008 s.m.i.) INDICE 1. SOLLEVARE E TRASPORTARE 3 1.1. LA RMATIVA 3 2. EFFETTI SULLA SALUTE 4 3. PRINCIPI DI PREVENZIONE 4 3.1. MOVIMENTI 4 3.2.
DettagliGAIT TRAINER GT2 COD. 950-386
GAIT TRAINER GT2 COD. 950-386 Addestramento e valutazione quantitativa del passo Velocità di scorrimento adattata ai parametri funzionali del passo Inserendo l età, il sesso e l altezza, il software propone
DettagliSVILUPPO DEL CORPO: l esercizio fisico stimola la respirazione e la circolazione, quindi le cellule sono nutrite meglio, e le loro scorie sono più
La motricità nello sviluppo e nel comportamento del bambino Tutti gli autori sono d accordo nel riconoscere che l esercizio fisico ha un importanza fondamentale per lo sviluppo del corpo, della mente e
Dettagli2 Risalire a letto Appoggiare il sedere al bordo del letto, con le mani appoggiate
Vedi l'articolo completo sui consigli per la protesi d'anca su www.chirurgiarticolare.it Link diretto cliccando qui... APPENDICE ESERCIZI POST-OPERATORI CONSIGLIATI 1 Scendere dal letto Da supino a letto
DettagliPosture, mobilizzazioni e ausili
Corso per Assistenti familiari Posture, mobilizzazioni e ausili Ft Fabio Sandrin Posture Postura supina Decubito laterale Cambio di postura Va fatto almeno ogni 2 ore Nella posizione supina si piegano
DettagliIL TRATTAMENTO DELLA SPASTICITA
IL TRATTAMENTO DELLA SPASTICITA Anna Vagnetti LAVORO DI EQUIPE SVOLTO DAI FISIOTERAPISTI DELL UNITA SPINALE DELL OSPEDALE S. CORONA DI PIETRA LIGURE: BERNARDIS E., DELL ANNO F., FIRPO L., MANDRACCIA S.,
DettagliCorso La complessità in geriatria
Corso La complessità in geriatria Argomento La complessità dell assistenza domiciliare Materiale didattico Dott.ssa Fausta Podavitte Direttore del Dipartimento ASSI 11 marzo 2011 Dalle cure domiciliari
DettagliDisabilità e Sport. La classificazione funzionale nello sport per disabili
Disabilità e Sport La classificazione funzionale nello sport per disabili Matteo Zanin Classificatore Medico del Comitato Paralimpico Italiano Premessa Mettere il Medico di Medicina dello Sport nelle condizioni
DettagliCONTRATTO FORMATIVO DI TIROCINIO Studenti II anno A.A. 2013-2014
Università Politecnica delle Marche Corso di Laurea in Infermieristica Ancona CONTRATTO FORMATIVO DI TIROCINIO Studenti II anno A.A. 2013-2014 U.O. : BLOCCO OPERATORIO I.N.R.C.A. Studente Guida di Tirocinio:
DettagliD.Lgs. 81/08 TITOLO VII ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI
Dipartimento Sanità Pubblica SERVIZI PREVENZIONE SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO Corso L ABC della Sicurezza e Igiene sul Lavoro STOP DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO Corso L ABC
DettagliAUDIT. 2. Processo di valutazione
AUDIT 2. Processo di valutazione FASE ATTIVITA DESCRIZIONE Inizio dell'audit Inizio dell attività Costituzione del gruppo di valutazione sulla base delle competenze generali e specifiche e dei differenti
DettagliISTRUZIONI PER LE INSEGNANTI DI SOSTEGNO
Pag 1/5 INCONTRI DI INIZIO ANNO SCOLASTICO Al più presto il docente di sostegno, non appena assegnato a nuovi casi, dovrà curare alcuni incontri: Con il gruppo docente dell anno precedente Con i genitori
DettagliPROGETTO ANZIANI FRAGILI
CENTRO BERNSTEIN VERONA PROGETTO ANZIANI FRAGILI responsabile del progetto: MENEGHINI DARIO COS E L INVECCHIAMENTO? COSA COMPORTA? Invecchiamento: difficoltà nel rispondere adeguatamente agli stimoli di
DettagliSostegno e Accompagnamento Educativo
Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione
DettagliL integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale
L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale Vito Petrara Principi di riferimento per l assistenza I principi di riferimento
DettagliDIAGNOSI FUNZIONALE E TRATTAMENTO APPLICATI ALLA COLONNA LOMBARE, BACINO E ARTO INFERIORE, SECONDO I CONCETTI DI SHIRLEY SAHRMANN
DIAGNOSI FUNZIONALE E TRATTAMENTO APPLICATI ALLA COLONNA LOMBARE, BACINO E ARTO INFERIORE, SECONDO I CONCETTI DI SHIRLEY SAHRMANN (quadrante inferiore) DATA : 5-6 ottobre, 30 novembre e 1 dicembre LUOGO
DettagliCure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012
Cure Domiciliari Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012 DEFINIZIONE DELLE CURE DOMICILIARI Le cure domiciliari consistono in trattamenti medici, infermieristici, riabilitativi, prestati da personale
DettagliMAUNUALE D USO DEL SYSTEM WALL
Roberto Bagnoli MAUNUALE D USO DEL SYSTEM WALL www.climbingtraining.it DESCRIZIONE SW DA ALLENAMENTO 6 7 6 permettono invece di far lavorare soggetti di livello molto diverso sulla stessa inclinazione.
DettagliEffetti sull opinione di pazienti riguardo all utilizzo di un computer in uno studio medico nell assistenza ordinaria
Effetti sull opinione di pazienti riguardo all utilizzo di un computer in uno studio medico nell assistenza ordinaria Christopher N. Sciamanna, Scott P. Novak, Bess H. Marcus. International Journal of
DettagliRUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI
INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104
DettagliCURRICOLO SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE
6 ISTITUTO COMPRENSIVO BRUNO CIARI PADOVA CURRICOLO SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE CLASSE 1-2 - 3-4 - 5 SCUOLA PRIMARIA PROGRAMMAZIONE ANNUALE DI SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE Classe 1 NUCLEI FONDANTI Abilità
DettagliI documenti di www.mistermanager.it. Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE
I documenti di www.mistermanager.it Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE Le Ripetute sono una delle forme di allenamento che caratterizzano i corridori più evoluti, in quanto partono
DettagliRegole della mano destra.
Regole della mano destra. Macchina in continua con una spira e collettore. Macchina in continua con due spire e collettore. Macchina in continua: schematizzazione di indotto. Macchina in continua. Schematizzazione
DettagliLA CORRETTA MOVIMENTAZIONE DEI PAZIENTI E DEI CARICHI
LA CORRETTA MOVIMENTAZIONE DEI PAZIENTI E DEI CARICHI MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o piu lavoratori, comprese le azioni del sollevare,
DettagliPROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo NORD 2 - Brescia Via Costalunga, 15-25123 BRESCIA Cod. Min. BSIC88400D - Cod.Fisc. 80049710173 Tel.030307858-0308379448-9
DettagliLa continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica
La continuità assistenziale: il modello PAI LIVIA DE SIO Divisione Oncologia Medica ACO A.C.O. SanFilippoNeriRoma RETE SANITARIA IN ONCOLOGIA: obiettivi Presa in carico del paziente in modo globale Riconoscimentoi
DettagliD.Lgs. 81/08 TITOLO III CAPO I USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E RISCHIO ELETTRICO
Dipartimento Sanità Pubblica SERVIZI PREVENZIONE SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO Corso L ABC della Sicurezza e Igiene sul Lavoro STOP DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO Corso L ABC
DettagliLa prevenzione delle cadute: elaborazione preliminare dei predittori per gli ambienti e presidi
QUALITÁ, EQUITÁ E SICUREZZA NELLE RESIDENZE SANITARIE PER ANZIANI Risultati di un progetto regionale e sviluppo di una collaborazione nazionale La prevenzione delle cadute: elaborazione preliminare dei
DettagliLa scheda rilevazione ambienti e presidi
QUALITÁ, EQUITÁ E SICUREZZA NELLE RESIDENZE SANITARIE PER ANZIANI Risultati di un progetto regionale e sviluppo di una collaborazione nazionale La prevenzione delle cadute: elaborazione preliminare dei
Dettagli