LAVORARE NEI GRUPPI DI GENITORI
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- Evaristo Alfieri
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1 CONVEGNO NAZIONALE La mediazione famigliare, una risorsa per i genitori e i bambini nella separazione Bologna 1 e 2 dicembre 2006 LAVORARE NEI GRUPPI DI GENITORI Relatrice Ivette Balestrazzi 1
2 Perché i gruppi di genitori? Per la condizione in cui si trova chi in genere si separa: di isolamento di solitudine di grande sofferenza di difficoltà ad intraprendere il percorso di mediazione familiare e per la mancanza di supporti psico-sociali da parte dei servizi tradizionali. I gruppi di genitori quale nuova pratica di intervento sociale a sostegno delle competenze dei genitori che vivono una separazione. 2
3 Gli obiettivi che ci siamo dati dare l opportunità a genitori in separazione di sostenersi reciprocamente per superare la complessità, il senso di solitudine ed il disagio che seguono ad ogni evento separativo favorire la ricerca di modalità di dialogo con l altro genitore aiutare a prendere coscienza che si può passare da un idea di fallimento, indotta dalla condizione separativa, ad un idea di progetto favorire uno scambio e un confronto di esperienze, capace di facilitare l individuazione di strategie e soluzioni concrete per rispondere alle esigenze che la relazione con i figli produce far allacciare relazioni, da mantenere possibilmente anche fuori dal gruppo. 3
4 Si connota questo come un gruppo di automutuoaiuto? In quanto: si riceve aiuto e chiarificazione si interagisce ci si identifica si condividono sentimenti si riceve comprensione e condivisione cade il senso di isolamento e di solitudine non ci si sente più incapaci, gli unici, poiché altri si trovano o si sono trovati nelle stesse circostanze, e avuto lo stesso problema si scoprono o si ritrovano le proprie risorse ci si accorge pian piano di essere addirittura un prezioso aiuto per gli altri ci si ricarica di speranza. 4
5 Attraverso quali meccanismi, quali passaggi profondi si giunge a dei cambiamenti, grazie al confronto con il gruppo? poter esprimere la propria sofferenza, realizza un cambiamento emotivo il confronto con gli altri, lo scambio dei punti di vista, la loro socializzazione, fa sì che il quel momento questa persona stia già riflettendo e quindi stia già facendo un cambiamento su un altro aspetto, quello cognitivo che può indurre ad un cambiamento comportamentale, tramite le azioni pratiche che verranno messe in atto. Il gruppo serve a produrre un cambiamento che avviene a tutti questi livelli che probabilmente si rafforzano a vicenda (Giorgio Penuti). 5
6 La funzione che il gruppo ha per il genere maschile ( i modelli maschili propinati da mass media ed educazione, l appartenenza di genere e la capacità di riconoscere i propri sentimenti e di aprirsi agli altri) arrivare a scoprire di con-dividere con altri papà sentimenti emersi, sui quali poter aprirsi e confrontarsi poter scambiare con mamme neutre pareri sui bisogni dei bambini e accogliere anche i loro suggerimenti (vale anche il contrario). 6
7 Le diverse modalità seguite dai Centri per la organizzazione dei gruppi a seguito di percorsi informativi e di riflessione sui temi della separazione di coppia riunendo in gruppi quei genitori cui non era stata consentita la mediazione familiare per l indisponibilità del partner rispondendo ad esplicite richieste di genitori promovendoli tramite i mass media (In queste due ultime modalità, per l accesso ai gruppi era previsto un colloquio preliminare per conoscere le aspettative, le motivazioni e la pertinenze delle situazioni vissute a quel determinato contesto). 7
8 La conduzione del gruppo di genitori In genere sono due mediatori familiari con una formazione di base che può differenziarsi ( educatore, psicologo, assistente sociale). Nel ruolo di facilitatori della comunicazione all interno del gruppo: C è chi segue : un percorso maggiormente centrato (ma non in modo esclusivo) sulla condizione individuale dei partecipanti, in cui si accoglie e si riconosce il disagio, si legittima il loro star male e si produce un beneficio terapeutico, che rinforza e consente di affrontare meglio la situazione che si sta vivendo e chi (la maggior parte) : mantiene la stessa impostazione che ha durante i momenti consulenziali ad un solo genitore, nell ottica delle mediazione familiare, cioè accompagnare quel genitore a cercare e a realizzare manovre di avvicinamento all altro genitore assente; riconoscere e attivare le proprie capacità genitoriali e di far sì che veda, attraverso le necessità del bambino, l altro genitore come risorsa importante da tirare in campo e con cui necessariamente dover dialogare. 8
9 Lo svolgimento e gli argomenti degli incontri di gruppo. Presentazione di sé e della propria storia, individuazione dei temi su cui confrontarsi, che in genere sono stati: la comunicazione e la relazione con l ex partner come dire ai figli che cosa sta avvenendo l affidamento, la gestione e le modalità di visita ai figli la diversità dei modelli educativi dei due genitori l organizzazione della vita quotidiana e degli eventi straordinari i rapporti con le famiglie di origine l assegno di mantenimento il ruolo dei nuovi partner i sentimenti dei bambini e quelli dei grandi. Restituzione delle cose emerse al termine di ogni incontro e ripresa delle stesse all inizio di quello successivo. 9
10 Il numero degli incontri. Varia da Centro a Centro: 10, 4, 7 (il maggior numero), 6, 5. Dal 1996 ad oggi i gruppi organizzati complessivamente nei Centri della nostra Regione sono stati 110, coinvolgendo circa genitori. La presenza delle mamme e dei papà quasi si uguaglia. Il numero prestabilito obbligatoriamente degli incontri si è dimostrato come criticità. 10
11 Quale l evoluzione dei gruppi di genitori. La maggior parte hanno continuato a trovarsi nella sera stessa del Centro, in luoghi pubblici o privati. Altri genitori si sono staccati talvolta dal gruppo per coltivare fra loro relazioni più personali, legate dall affinità delle situazioni. Alcuni hanno richiesto uno spazio istituzionale in cui incontrarsi (concesso da Parma e Modena), gestito in modo autonomo. Non abbiamo ancora riflettuto se e su quale sviluppo dare, in modo sistematico, alla preziosa esperienza vissuta da quei genitori all interno dei gruppi. Un idea di Vanni Valieri è quella di costituire un gruppo che poi si mantenga aperto, in modo che anche altri possano a loro volta inserirsi. 11
12 nel gruppo ho trovato il piacere, l accoglienza, la comprensione e il sentire come l amicizia ed il legame rimangano anche in altri momenti quotidiani Sicuramente mi è servito a pensare di più, a come fare per stare meglio e a far stare meglio chi si ha vicino Il confronto e la condivisione con gli altri del gruppo mi ha aiutato a trovare nel tempo un equilibrio, ad aprire la mente Mi è stato molto utile e piacevole il confronto con le donne Accanto a tanta fatica e tanto dolore ho trovato anche la voglia di andare avanti nel migliore dei modi possibile Il gruppo mi ha fatto scoprire la dimensione del tempo e del camminare insieme Ho provato un senso di evoluzione, di avere metabolizzato il dolore Importante è stato l aver trovato elementi che hanno messo in crisi delle certezze, come pure l aver imparato a comunicare con se stessi Aver potuto tirare fuori il mio dolore, le mie preoccupazioni, le mie rabbie, ma anche le mie ottusità, mi ha fatto capire che è un modo per autoaffermarmi, per dirmi che sono io in quella situazione e che devo arrangiarmi. 12
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