Cosa FARE. CONTROLLA la scena e la vittima. CHIAMA il 118. CURA la vittima, fino all arrivo dei soccorsi: Slacciare i vestiti. Arieggiare l ambiente.
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- Faustino Pastore
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1 CONTROLLA la scena e la vittima. CHIAMA il 118. CURA la vittima, fino all arrivo dei soccorsi: Slacciare i vestiti. Arieggiare l ambiente. Cosa FARE Se possibile, posizionare la vittima in posizione semiseduta o seduta (e comunque nella posizione più comoda). Raccogliere informazioni dal paziente.
2 Cause di Dispnea La dispnea è un sintomo non una diagnosi! Ostruzione delle vie aeree superiori Malattie respiratorie Malattie cardiache Malattie neuromuscolari Altre (anemia, ipertiroidismo, etc.)
3 ASMA BRONCHIALE Particolare reattività dell albero bronchiale, con restringimento delle vie respiratorie
4 Cause Allergeni presenti nell aria Infezioni vie aeree Sforzo fisico e/o emotivo
5 Segni e Sintomi Dispnea Tosse Sibili respiratori Tachipnea Tachicardia
6 Cosa FARE Posizione seduta Allontanare i curiosi e la fonte allergenica (se possibile) Aerare il locale Trasporto in ospedale/118 Tranquillizzare il soggetto
7 Cosa NONFARE Somministrare farmaci di propria iniziativa e/o alcolici Sdraiare il soggetto Eccessivi sforzi fisici Dare cibi o bevande se incosciente
8 DOLORE TORACICO
9 Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte. La malattia coronarica è la malattia cardiovascolare più diffusa. Le due principali emergenze sono l attacco di cuore (cioè l infarto miocardico) e l arresto cardiaco. L attacco di cuore si riferisce alla condizione in cui il flusso di sangue al muscolo cardiaco è compromesso ed il cuore inizia amorire. Il termine arresto cardiaco intende la condizione in cui il cuore ha smesso di battere.
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11 A cosa serve (funzione) Come è fatto (anatomia) Come funziona (fisiologia)
12 Sistema cardiocircolatorio CUORE SANGUE Parte liquida: plasma (55%) Parte corpuscolata: globuli rossi - globuli bianchi - piastrine VASI SANGUIGNI Arterie Vene Capillari
13 FUNZIONI PRINCIPALI DEL SANGUE Protegge dalle infezioni Mantiene costante la temperatura corporea Trasporta ossigeno, nutrienti e scorie
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15 Cenni sul Cuore Organo muscolare, cavo, posizionato al centro della cavità toracica, dietro allo sterno, davanti alla colonna vertebrale. È costituito da 4 cavità (2 atrii e 2 ventricoli). Funziona come una pompa(aspirazione e gittata). Presenta fasi di contrazioni(sistoli) e fasi di rilassamento(diastoli). L attività è spontanea e ritmica. Normalmente i battiti sono 60-80/min. L impulso capace di dare origine alla contrazione nasce da una struttura particolare, tipica della muscolatura cardiaca, situata nell atrio destro e chiamata pacemaker(segnapassi).
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17 Doppia circolazione sanguigna la circolazione sistemica (o grande circolazione) trasporta il sangue dal cuore al resto del corpo e poi di nuovo al cuore; la circolazione polmonare (o piccola circolazione) mette in comunicazione il cuore con il tessuto polmonare in cui avvengono gli scambi gassosi.
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19 La Malattia Coronarica Le pareti del cuore sono irrorate dalle arterie coronarie che nascono dal primo tratto dell aorta, appena fuori dal ventricolo sinistro. Tra le principali cause di patologie a danno delle coronarie vi è l aterosclerosi, vale a dire una degenerazione della parete delle arterie, legata al progressivo deposito di grassi presenti in eccesso nel sangue(placca aterosclerotica).
20 FATTORI DI RISCHIO CARDIOLOGICI MODIFICABILI Fumo Dietatropporiccadigrassi Ipertensione arteriosa Obesità Scarsa attività fisica FATTORI DI RISCHIO CARDIOLOGICI NON MODIFICABILI Sesso Età Predisposizione genetica(familiarità)
21 Dolore Toracico Il dolore toracico va trattato come un ipotetico infarto L infarto è dovuto ad una riduzione del flusso sanguigno in una parte del cuore che risulta non ossigenata
22 Malattia Coronarica La placca determina ispessimento delle pareti e perdita di elasticità dell arteria, con ostacolo del flusso di sangue e riduzione dell ossigenazione dei tessuti. A livello coronarico allora insorgono patologie quali l angina, l infarto miocardico e aritmie anche fatali.
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24 Il Dolore Toracico NON SEMPRE È DI ORIGINE CARDIACA: da STOMACO ed ESOFAGO
25 a volte causato dall AORTA
26 altre dalla PLEURA (pleurite)
27 Irradiazione dolore toracico
28 Sintomi tipici dell Infarto Dolore costrittivo Respiro difficoltoso Ansia Sudorazione Pallore o cianosi Nausea e vomito Sensazione di morte imminente
29 ANGINA PECTORIS Si verifica quando il cuore richiede più ossigeno di quanto non ne ottenga. Quando le coronarie sono ristrette ed il cuore necessita di maggior ossigeno, il muscolo cardiaco soffre per la carenza di sangue ossigenato (ipossia). Il dolore associato all angina spesso dura più di 3-5 minuti ma raramente oltre I minuti
30 Cosa FARE Far interrompere alla vittima qualsiasi attività fisica. Posizionare la vittima nella posizione più comoda (in genere seduta) salvo alterazione dello stato di coscienza. Chiamare il 118 Tranquillizzare la vittima e mantenere atteggiamento rassicurante. Monitorizzare le funzioni vitali. Prestare attenzioni a variazioni nell aspetto o nel comportamento della vittima.
31 Angioplastica + STENT
32 AVVELENAMENTI E INTOSSICAZIONI
33 Sostanze di uso domestico Tossicità per ingestione, contatto, inalazione Prodotti a tossicità sistemica: Acqua Borica, Acqua Ragia, Canfora, Insetticidi, Naftalina, Antigelo, Smacchiatori, Solventi, Tabacco (sigarette, sigari, pipa) Prodotti gastrolesivi o caustici: Acqua ossigenata superiore a 10 vol., Alcool denaturato, Antiruggine (ac. Fluoridrico), Candeggina normale e gentile, Detersivi per lavastoviglie, Disincrostanti per wc, Pulitori per forno e vetri,
34 Prodotti a bassa tossicità: Ammorbidenti, Bagnoschiuma, Balsami per capelli, Cosmetici, Creme antibiotiche e cortisoniche, Lozioni idratanti, Dentifrici, Deodoranti solidi, Detersivi per piatti e per bucato, Fertilizzanti, Sapone liquido e saponette, Schiuma da barba, Shampoo non medicati, Profumi (in base alla quantità di alcool), Pillola anticoncezionale Prodotti non tossici: Acquerelli, Argille, Cera, Carbone, Cenere(legna o sigaretta), Cibi per gatti, Colle per carta (liquide o stick), Filtro di sigaretta non fumata, Gesso, Gomme per cancellare, Inchiostro, Matite e pastelli, Pennarelli, Rossetti, Talco
35 Cosa FARE Non provocare vomito Non somministrare acqua, alcool, latte Recarsi in Pronto Soccorso con il contenitoredel prodotto con cui si è venuti a contatto Chiamare 118
36 Non è che ho paura della morte, solo non vorrei essere li quando questo succede Woody Allen
37 DOMANDE? 197
38 APPROCCIO GENERALE AL TRAUMA Regola fondamentale: EVITARE DI PROVOCARE ALTRI DANNI
39 Epidemiologia del Trauma Il Trauma è la principale causa di morte nei pazientiinetàcompresatra1e44anni. Il Trauma è la terza causa di morte in assoluto intuttiigruppidietà. Solo negli Stati Uniti si verificano ogni anno oltre 60 milioni di lesioni.
40 Il Trauma è un problema fondamentale in tutto il mondo. Oltre ai suoi costi diretti, il trauma produce anche perdite in tasse, produttività ed anni di vita.
41 Vittime di Trauma PICCO SU CUI PUÒ INFLUIRE UN SOCCORSO PRE-OSPEDALIERO EFFICACE
42 TRAUMA TEAM Golden Hour Soccorritori Preospedalieri. Sistemi di Trasporto. Dipartimenti di emergenza. Sale Operatorie.
43 Cinematica del Trauma
44 Energia Cinetica EC= massa (peso)x velocità (accelerazione) 2 2 L Energia Cinetica è l energia del movimento.
45 L ECdi una persona di 70 Kg.che viaggia a 50 Km/h dovrebbe essere: 70 x 50 x 50 2 = unità EC
46 Persona di 70 Kg. viaggia a 50 Km/h = unità EC Persona di 90 Kg. viaggia a 50 Km/h = unità EC Persona di 70 Kg. viaggia a 70 Km/h = unità EC COS È PIÙ IMPORTANTE LA VELOCITÀ O LA MASSA?
47 L 80% degli incidenti avviene in prossimità dell abitazione o del posto di lavoro, a velocità inferiori ai 60 Km/h (velocità alle quali le cinture di sicurezza offrono il massimo della protezione)
48 Un adulto che tiene in braccio un bambino, in caso di impatto frontale a 50 Km/h viene spinto in avanti da una forza che schiaccerà il bambino con un peso di 1,3 tonnellate!
49 L occupante di un veicolo che urta a 55 Km/h (senza cintura), per reggersi con le braccia deve essere in grado di esercitare una forza pari a 7650 Kg. L occupante di un veicolo ha 25 volte più probabilità di subire lesioni gravi se eiettato fuori dal veicolo.
50 I passeggeri dei sedili anteriori, non ancorati dalle cinture di sicurezza, in caso di impatto frontale a 50 Km/h urtano il parabrezza od il cruscotto con una forza pari a quella derivante da una caduta dal terzo piano.
51 Prima Legge del moto di Newton Un corpo immobile tende a rimanere immobile. Un corpo in movimento tende a rimanereinmovimento. Finchè?
52 Un autourtaunpalo. Ilguidatorecontinuailsuomotoinavanti. La superficie anteriore del corpo urta il volante. Laparteposterioredelcorpocontinuailsuomotoin avanti. Gli organi contenuti nel corpo vengono compressi.
53 Cinture di Sicuezza Solo cinghia sulla spalla. Cinghia in vita non usata. (La vittima si muove giù e sotto). Solo cinghia in vita. Cinghia sulla spalla non usata. (La vittima si muove su e sopra). MORTALITÀ Solo AIRBAG -15% Solo CINTURE -45% Cinture e Airbag -65%
54 Il punto cardine della Valutazione è una precoce acquisizione delle informazioni sulla Cinematicaper identificare le lesioni nascoste.
55 VALUTAZIONE DEL PAZIENTE VITTIMA DI TRAUMA
56 Valutazione dello scenario: Le tre S SICUREZZA VALUTAZIONE RISCHIO E PROTEZIONE SCENARIO NUMERO VEICOLI, DANNI, ENERGIA SITUAZIONE COS È ACCADUTO? PERCHÈ? QUANTE PERSONE COINVOLTE? ETÀ DELLE VITTIME
57 Valutazione rapida Durata 15 secondi 1 Età apparente 2 Sesso 3 Coscienza (risponde alle mie domande?) 4 Respiro 5 Emorragie 6 Movimenti spontanei
58 Valutazione primaria Soccorri un uomo di 44 anni, che guidava il furgone che ha urtato l albero. Appena rimosso l airbag, noti il volante deformato. Non indossava le cinture di sicurezza ed è l unico occupante del veicolo. Quali passi devi intraprendere per valutare le condizioni del paziente?
59 Condizioni pericolose A Vie aeree compromesse. B Ventilazione inadeguata. C Emorragie non controllate. D Livello di coscienza alterato, lesioni midollari. E -Ipotermia.
60 A B C D E
61 A-Vie aeree e Colonna Cervicale Quali sono le priorità nell affrontare questo paziente?
62 B-Respirazione Come valuto la respirazione?
63 Respirazione Scoprire il torace Controllare la frequenza respiratoria Ricercare asimmetrie di espansione Ventilare se necessario
64 C-Circolazione Come valuto la circolazione?
65 Circolazione Valutazione rapida del circolo: Stato di coscienza Colorito cutaneo e sudorazione Frequenza cardiaca e respiratoria Compressione diretta delle fonti emorragiche esterne.
66 D -Valutazione neurologica Valutazione dello stato di coscienza A ALERT: paziente vigile V VOCAL: risponde agli stimoli vocali P PAIN: risponde agli stimoli dolorosi U -UNRESPONSIVE: nessuna risposta
67 E-Esposizione Proteggere dall ipotermia
68 Valutazione primaria dello scenario A. Vie aeree pervie. B. Respiro rapido e superficiale. C. Polso radiale debole e rapido. Tempo di Riempimento Capillare allungato. Non emorragie esterne. D. Risponde a stimoli verbali. Agitato e confuso. E. Nessun segno grossolano evidente. Paziente freddo e con brividi. Cosa suggeriscono questi segni?
69 Cosa FARE 3 S Non muovere il paziente e immobilizzazione manuale del capo. Tamponamento di emorragie esterne. Prevenzione dell ipotermia.
70 TRAUMA CRANICO Reperire informazioni sul meccanismo del trauma
71 Cenni di anatomia Scatola cranica: ossa piatteche contengono e proteggono il Cervello. Massiccio facciale: ossa e tessuti molli (costituiscono la faccia)
72 Emorragia Cerebrale
73 Segni e Sintomi Mal di testa Malessere generale Perdita di coscienza Amnesia Deformazione cranio - ferite
74 Anisocoria Agitazione Emorragie naso - orecchio Alterazione visiva Disequilibrio Vomito senza nausea Paralisi
75 AI TRAUMI CRANICI DEVE SEMPRE ESSERE ABBINATO IL SOSPETTO DI UNA LESIONE DELLA COLONNA CERVICALE.
76 Valutazione VALUTARE LO STATO DI COSCIENZA A = ALERT V = VOCAL P = PAIN U = UNRESPONSIVE
77 Cosa FARE Allertamento del 118 Immobilizzazione del rachide cervicale Mantenimento della pervietà delle vie aeree Tamponamento di eventuali ferite dello scalpo
78 Cosa NONFARE Somministrare farmaci e liquidi Palpare il sito colpito Spostare il soggetto o farlo sedere Accusarlo di ebbrezza alcolica o di aver usato droghe
79 TRAUMA TORACICO Sospettare le eventuali complicanze delle lesioni toraciche e prestare l assistenza di primo soccorso adeguata. Mortalità elevata
80 Gabbia Toracica La cavità toracicaè quella cavità racchiusa dalla gabbia toracica che protegge i polmoni, il cuore, i grossi vasi sanguigni, la parte inferiore della trachea e la parte inferiore dell esofago. E delimitata inferiormente dal diaframma, che la separa dalla cavità addominale.
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82 Cenni sulla Respirazione Le fasi della respirazione sono due: Inspirazione: immissione d aria nei polmoni espansi dall escursione della gabbia toracica; Espirazione: emissione passiva d aria con riduzione del diametro della gabbia toracica.
83 Classificazione Traumi Toracici Le lesioni toraciche si classificano in: LESIONI CHIUSE: lesioni in cui non vi è comunicazione tra il cavo pleurico e l ambiente esterno (frattura costale, lembo toracico, schiacciamento toracico); LESIONI APERTE: lesioni in cui vi è comunicazione tra il cavo pleurico e l ambiente esterno (frattura esposta con pneumotorace, ferita penetrante).
84 Segni e Sintomi Dolore toracico Dispnea: respirazione superficiale e frequente, rumorosa Tachicardia Agitazione psicomotoria Presenza di ferite soffianti
85 Cosa FARE Allertamento 118 Pervietà Vie Aeree Medicazione di eventuali ferite
86 TRAUMA ADDOMINALE Trauma chiuso Diretto Da contraccolpo Trauma aperto Da ferita penetrante Impalamento
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88 Cora FARE Trauma chiuso Valutazione delle funzioni vitali (coscienza, respiro e circolo) Rilevare tempestivamente una situazione di shock (Pallore, sudorazione, FC ed FR aumentate, Stato di coscienza alterato)
89 Trauma aperto a. Proteggere la ferita con garze sterili b. Nel caso, proteggere i visceri fuoriusciti con telino sterile c. Inumidire periodicamente le medicazioni con soluzione fisiologica d. Applicare una medicazione sigillante
90 Oggetti conficcati Come deve essere trattato un paziente con un oggetto conficcato?
91 Trauma addominale in gravidanza Due pazienti al prezzo di uno Il feto può essere già sofferente anche senza segni di sofferenza della madre Il feto è più esposto della madre Il decubito supino può determinare una grave ipotensione, per cui, quando possibile, bisogna posizionare la paziente in decubito laterale sx o, al limite, spostare manualmente l utero.
92 TRAUMA VERTEBRALE Bisogna sempre considerare una possibile lesione alla colonna vertebrale, quando si riscontrano gravi lesioni al corpo
93 Cenni di anatomia Processo Spinoso Canale vertebrale Corpo
94 Cervicali (7) Toraciche (12) Lombari (5) Sacro (5) Coccige (4)
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96 Sospettare una lesione vertebro-midollare in caso di: Tuffi Cadute dall alto Collisioni tra veicoli Rilevare la gravità di un trauma ricavandolo da: dinamica dell incidente segniesintomi
97 Classificazione Traumi senza interessamento del midollo spinale Traumi con interessamento del midollo spinale
98 Segni e Sintomi LESIONE VERTEBRALE: Dolore spontaneo Contrattura muscolare di difesa Deformità della colonna vertebrale LESIONE VERTEBRO-MIDOLLARE: Formicolio Intorpidimento Anestesia Paralisi
99 ATTENZIONE!!! Può esserci una lesione di colonna vertebrale anche in assenza di sintomi neurologici, se non c'è lesione del midollo spinale ("lesione amielica")
100 Cosa FARE Operare SEMPRE in condizioni di sicurezza Immobilizzare colonna cervicale Allertare 118 Assicurare A B C Rassicurare il soggetto
101 L assenza di deficit neurologici periferici non esclude la presenza di danni alle strutture ossee ed ai legamenti della colonna, o di condizioni che abbiano sollecitato il midollo oltre al limite tollerato
102 STATO DI SHOCK
103 Definizione Lo shock è una compromissione sistemica della perfusione. La perfusione è la cessione di ossigeno e sostanze nutritive alle cellule ed ai tessuti.
104 Arterie Arteriole Sfinteri precapillari Vene Venule Capillari
105 La Triade della Vita Cuore Sangue Vasi Arterie Vene Capillari
106 Ogni fattore che interferisca con la funzione cardiaca, l integrità vascolare od il volume di fluidi nel compartimento intravascolare, può causare shock.
107 Meccanismi di compenso
108 SHOCK
109 Ipovolemico (varie cause; es. emorragico) Ostruttivo (es. emboliapolmonare, tamponamentocardiaco, pneumotorace iperteso) Distributivo Tipi di Shock (es. neurogeno, anafilattico, settico) Cardiogeno (deficit di pompa)
110 EMORRAGIE Perdita acuta di sangue circolante Massa ematica 7% peso ideale Perdita > 50% letale
111 Classificazione PERCORSO VASO Interna Capillare Esterna Venosa Endocavitaria Arteriosa
112 Cosa FARE Scoprire la lesione Applicare garze sterili Applicare tampone Applicare bendaggio compressivo
113 SE CONTINUA A SANGUINARE SOLLEVAREL ARTOALDISOPRADELRESTODELCORPO SE NON CONTROINDICATO DA: ALTRE LESIONI DELL ARTO(FRATTURE) ALTRE LESIONI AD ALTRI DISTRETTI (COLONNA, CRANIO )
114 Laccio Emostatico Arterioso CONSENTITO SOLO : SE NON SI RIESCE AD ARRESTARE L EMORRAGIA CON ALTRI METODI OD IN CASO DI PIÙ PAZIENTI
115 Sospetto di Emorragia Interna GRAVI TRAUMI INCIDENTI STRADALI SCHIACCIAMENTO CADUTE DALL ALTO FERITE PENETRANTI PATOLOGIE NEOPLASIE ULCERE GASTRICHE
116 Segni e Sintomi Polso piccolo e frequente SHOCK Respiro accellerato Cuteemucosepallide,freddeesudate Vertigini, nausea e vomito Senso di debolezza
117 Cosa FARE Posizionare il soggetto disteso (anti-shock se è possibile) Coprire il soggetto
118 Emorragie Endocavitarie EPISTASSI EMOTTISI EMATEMESI EMATURIA METRORRAGIA MELENA OTORRAGIA
119 Cosa FARE EPISTASSI: comprimere la narice sanguinante inclinare il capo in avanti mettere ghiaccio sulla fronte EMOTTISI, MELENA E METRORRAGIA: trasportare in P.S./D.E.A/118. nonfareusoditamponi
120 EMATURIA ED EMATEMESI: trasportare in P.S./D.E.A. se possibile conservare il materiale fuoriuscito OTORRAGIA OTORREA: favorire la fuoriuscita dei liquidi NON utilizzare tamponi NON comprimere con garza
121 Lesioni del Tessuti Molli
122 Cenni di Anatomia della pelle Derma (terminazioni nervose, capillari) Epidermide (strato più esterno) Sottocute (tessuto elastico e fibroso; depositi di grasso)
123 L ipoderma, situato al di sotto dell epidermide e del derma, contiene: Grasso. Vasi saguigni. Tessuto connettivo. Imuscoligiaccionosottolostratoadiposoeformanola maggior parte dei tessuti molli del corpo umano.
124 Le FERITE La ferita è una lesione che interrompe la continuità della pelle; può essere più o meno profonda. Maggiore è la profondità, maggiore è la probabilità di interessamento di strutture nobili (vasi, nervi, tendini, organi interni, ecc.) e la probabilità di infezione. Vengono divise in Ferite Chiuse e Ferite Aperte (maggiori e minori)
125 Ferite Chiuse La più semplice ferita chiusa è l ecchimosi o contusione. Viene provocata quando la parte del corpo viene sottoposta a una forza.
126 Cosa FARE Per ridurre il sanguinamento e controllare il dolore e il gonfiore: Pressione diretta Elevazione Ghiaccio Ricercare sempre i segni di gravi lesioni concomitanti
127 4 tipi di ferite aperte: Abrasioni Lacerazioni Avulsioni Punture Ferite APERTE
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131 Medicazioni e Bendaggi Medicazioni Bendaggi Medicazioni compressive
132 Per applicare un bendaggio: Controllare sensibilità, temperatura e colore della pelle. Elevare la parte ed eseguire il bendaggio partendodalla parte più distale. Fissare la coda della benda. Non ricoprire le dita. Se necessario, sovrapporre altre bende o medicazioni aggiuntive.
133 Ferite aperte minori Cosa FARE Linee guida generali: Indossare i guanti. Lavarelaferitaconacquaesapone. Applicare una garza sterile sulla ferita. Applicare una pressione diretta per qualche minuto. Rimuovere la garza e disinfettare, quando il sanguinamento si è arrestato. Applicare una nuova medicazione sterile. Lavarsi le mani immediatamente.
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135 Ferite aperte maggiori Cosa FARE Linee guida generali: Se necessario allertare il 118. Indossare i guanti. Controllare l emorragia esterna: Compessione diretta Elevazione (in assenza di fratture) Bendaggio compressivo Medicazioni e bendaggi addizionali Applicazione di pressione nei punti di compressione.
136 Monitorare vie aeree e respiro. Evitare l eccessivo riscaldamento o raffeddamento del paziente. Rassicurare la vittima e posizionarla in modo confortevole. Lavarsi le mani immediatamente.
137 Avulsioni: Indossare i guanti. Avvolgere la parte avulsa in garza sterile o materiale pulito. Collocare la parte avvolta in garza in un sacchetto di plastica. Mantenere la parte in fresco ponendo il sacchetto a contatto col ghiaccio. Assicurarsi che la parte avulsa sia trasportata con la vittima verso l ospeale.
138 Oggetto conficcato: Indossare i guanti. Non rimuovere l oggetto conficcato. Usare spesse medicazioni per stablizzare l oggetto. Controllare l emorragia con un bendaggio che stabilizzi la medicazione attorno all oggetto. Lavarsi le mani immediatamente.
139 LESIONI MUSCOLO-SCHELETRICHE FRATTURE LUSSAZIONI DISTORSIONI
140 FRATTURE DEFINIZIONE: ROTTURA DI UN OSSO FRATTURA SCOMPOSTA FRATTURA COMPOSTA ESPOSTA vs NON ESPOSTA
141 Segni e Sintomi a. Dolore localizzato b. Sensazione soggettiva di cedimento o di crack c. Perdita del normale profilo anatomico d. Incapacità di movimento e. Tumefazione e alterazione del colorito cutaneo f. Scroscio e crepitio osseo(da non ricercare)
142 Cosa FARE 1. Rimuovere gli indumenti sovrastanti la frattura 2. Se è aperta: lavare con soluzione sterile proteggere con telino sterile non usare disinfettanti (specie acqua ossigenata) 3. Immobilizzarel arto 4. Valutare colore e temperatura all estremità dell arto, se capaci ricercare la presenza del polso periferico (radiale/pedidio)
143 Strumenti di immobilizzazione MATERIALE DI FORTUNA
144 Perchè immobilizzare Attenuazione del dolore Prevenzione di ulteriori danni ai tessuti molli e nervosi Controllo dell emorragia Prevenzione dell esposizione di una frattura chiusa Salvaguardia della circolazione sanguigna
145 LUSSAZIONI E DISTORSIONI Lussazione:il capo articolare non rientra in sede spontaneamente Sub-lussazione:il capo articolare rientra in sede spontaneamente
146 DISTORSIONE -gonfiore, -pallore, - dolore al movimento. Segni e Sintomi LUSSAZIONE - palese deformità dell articolazione, - gonfiore in corrispondenza dell articolazione, - dolore che tende ad impedire il movimento il soggetto può perdere l uso dell articolazione o lamentarsi di un articolazione bloccata.
147 Cosa FARE LUSSAZIONE DELLA SPALLA Immobilizzare la spalla: bendaggio a triangolo. Riempire il cavo ascellare (materiale modellabile). Non tentare mai la riduzione. LUSSAZIONE DELL ANCA Posizionare e trasferire il soggetto su barella a cucchiaio, bloccando gli arti con materiale adeguato. Evitare il più possibile sobbalzi
148 AMPUTAZIONI
149 Cosa FARE
150 Parte amputata Recuperare la parte amputata Avvolgerla con un telo pulito Metterla in un sacchetto di plastica Immergere in acqua e ghiaccio Annotare l ora del trauma
151 Soggetto amputato Controllare i segni vitali ABC Chiamare 118 Controllare l emorragia Non applicare MAI lacci
152 USTIONI Lesione dei tessuti provocate dall azione del calore
153 Cause Termiche Chimiche Elettriche Luminose Radioattive
154 Sono lesioni acute dei tessuti provocate: da fiamme dal contatto con solidi, liquidi e vapori ad alta temperatura da sostanze chimiche acide o basiche da corrente elettrica da radiazioni (sole). Sono classificate in 3 gradi in base alla profondità delle lesioni.
155 Medio Spessore Tutto Spessore 1 2 3
156 1 grado
157 Cosa FARE Versare abbondante acqua fredda sulla parte, fino alla attenuazione del dolore (solo su piccole ustioni); Coprire l'ustione con una garza sterile; Fasciare, o fissare con cerotto posto su cute sana, senza comprimere;
158 Consigliare un controllo medico, a meno che non si tratti di ustioni minime o di piccole bolle; L acido solforico e la calce viva reagiscono con l acqua producendo calore, quindi lavare almeno per 10 minuti.
159 Cosa NONFARE Mai rompere o bucare le eventuali bolle.
160 2 e 3 grado
161 Cosa FARE Chiamare il 118, avvisando che si tratta di un ustionato grave Arrestare l azione lesiva (arrestare la combustione, spegnere la fiamma) Facendo attenzione, liberare il paziente SOLO dei corpi caldi che ha addosso, come fibbie, orologio, utensili, ecc.;
162 Fare impacchi di acqua fredda o immergere la parte in acqua fredda(solo per piccole ustioni) Coniguanti,coprireleustionicongarzeotelisterili Usare tubulare di rete per mantenere aerata la lesione (Se la vittima è cosciente dare da bere acqua a piccoli sorsi)
163 Cosa NONFARE Non spogliare l infortunato Nontoccareconlemaninudelezoneustionate; Non rompere le vescicole; Non applicare olio, pomate e sostanze varie; Non dare medicine, come antidolorifici o tranquillanti; Nondaredaberealcolici.
164 Ustioni GRAVI Che interessano il tratto respiratorio, i tessuti molli e le ossa; Le ustioni di 2 e 3 grado del viso, zona genitale, mani, piedi e articolazioni principali; Le ustioni di persone di età superiore a 60 anni e inferiore a 8 anni. Tutteleustioniestese(>10%)
165 Regola del 9
166 Riassunto trattamento Raffreddare l area ustionata Coprire l ustione Ridurre lo shock Allertare il 118 per le ustioni gravi
167 Patologie da incendio FUMI TOSSICI FUOCO TRAUMI Una vittima di un incendio può essere intossicata senza essere ustionata. Una vittima con gravi ustioni ha sempre anche una intossicazione da fumo.
168 In caso di incendio Ci possono essere molte vittime contemporaneamente e che possono presentare problemi diversi; Anche persone apparentemente illese, possono manifestare dei sintomi dopo un po di tempo; Gli stessi agenti che danneggiano le vittime, possono danneggiare anche i soccorritori.
169 Irritazionediocchiegola; Presenza di fuliggine nelle secrezioni; Colorazione nerastra intorno alla bocca e al naso; Voce rauca; Segni di inalazione di fumi Difficoltà della respirazione: sensazione di soffocamento, di mancanza d aria, sibili, rantoli; Stato confusionale o alterazione anche transitoria dello stato di coscienza.
170 Cosa FARE Sposta rapidamente la vittima in un area non contaminata dal fumo (con gli accorgimenti del caso); Chiama il 118 (e comunica la necessità dei VV.F.); In caso di incoscienza della vittima inizia le valutazioni e le azioni eventualmente necessarie della rianimazione cardiopolmonare di base(bls).
171 FOLGORAZIONE È il passaggio di corrente elettrica attraverso il corpo umano e può provocare: ustioni (marchio elettrico) contrazione dei muscoli arresto cardio-respiratorio
172
173 La gravità del quadro è in rapporto a: intensità della corrente durata di esposizione del corpo presenza di strutture isolanti il soggetto
174 Cosa FARE interrompere il circuito elettrico Approccio ABC Allertare 118 e chiedere l invio del 115 BLS se necessario se è incosciente: posizione di sicurezza valutare la gravità delle ustioni porre garze sterili sulle lesioni
175 ATTENZIONE!! NON tentare di soccorrere il paziente se la fonte dell elettricità è ancora attiva
176 USTIONI CHIMICHE Trattamento specifico: sostanza caustiche(acidi, basi), sali, ecc. dipende da durata, estensione del contatto e concentrazione della sostanza decontaminazione non utilizzare acqua per soda e calce
177 LESIONI DA FREDDO Sono causate dall esposizione al freddo eccessivo
178 Cause Impossibilità di mantenere la temperatura corporea adeguata per cause ambientali
179 Segni e Sintomi Arrossamento localizzato Pallore e insensibilità cutanea (eventuale presenza di vescicole) Abbassamento della temperatura corporea Riduzione della frequenza respiratoria e cardiaca Brividi Sonnolenza, perdita di coscienza
180 Cosa FARE Chiamare 118 Allontanare il soggetto dall ambiente freddo Togliere gli indumenti umidi o bagnati Coprire il soggetto Mantenere il soggetto a riposo in un luogo caldo
181 Cosa NONFARE Somministrare bevande alcoliche Frizionare la zona congelata Far camminare il soggetto con arti inferiori lesi Rompere eventuali vesciche
182 DOMANDE? 342
183 Vi ringraziamo per l attenzione! 343
184 Materiale a cura del Dottor Alberto Racca 344
185 345
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