DAGLI ESITI AI PROCESSI PER IL MIGLIORAMENTO. Dino Cristanini. 2 Marzo 2015

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1 DAGLI ESITI AI PROCESSI PER IL MIGLIORAMENTO Dino Cristanini 2 Marzo 2015

2 Indicazioni per la compilazione del Rapporto di Autovalutazione Il rapporto di autovalutazione è articolato in 5 sezioni. L'ultima sezione consente alle scuole di individuare le priorità su cui si intende agire al fine di migliorare gli esiti, in vista della predisposizione di un piano di miglioramento. Le priorità che la scuola si pone devono necessariamente riguardare gli esiti degli studenti.

3 MIGLIORARE I RISULTATI MIGLIORANDO I PROCESSI IL MODELLO CAF

4 MIGLIORARE I RISULTATI MIGLIORANDO I PROCESSI IL MODELLO DI RIFERIMENTO DEL RAV CONTESTO SOCIO- AMBIENTALE E RISORSE AMBIENTE ORGANIZZATIVO DI APPRENDIMENTO PRATICHE EDUCATIVO- DIDATTICHE ESITI EDUCATIVI E FORMATIVI

5 IL MODELLO DI RIFERIMENTO DEL RAV (fonte INVALSI)

6 I RIFERIMENTI TEORICI DEL MODELLO IL MODELLO CIPP (CONTEXT - INPUT - PROCESS- PRODUCT) DI DANIEL STUFFLEBEAM 1968 I MODELLI PER LA RICERCA SULLE SCUOLE EFFICACI ES. SCHEERENS 1989 HOPKINS 1994

7 DALLA VALUTAZIONE AL MIGLIORAMENTO PRIORITÀ, TRAGUARDI, OBIETTIVI PIANO TRIENNALE PRIORITÀ (IN RELAZIONE AGLI ESITI) Obiettivo di processo Obiettivo di processo TRAGUARDI DI LUNGO PERIODO Obiettivo di processo

8 DALLA VALUTAZIONE AL MIGLIORAMENTO PRIORITÀ, TRAGUARDI, OBIETTIVI PRIORITÀ Obiettivi generali che la scuola si prefigge di realizzare nel lungo periodo attraverso l azione di miglioramento. Le priorità che la scuola si pone devono necessariamente riguardare gli esiti degli studenti. OBIETTIVI DI PROCESSO Gli obiettivi di processo rappresentano una definizione operativa delle attività su cui si intende agire concretamente per raggiungere le priorità strategiche individuate. Essi costituiscono degli obiettivi operativi da raggiungere nel breve periodo (un anno scolastico) e riguardano una o più aree di processo. TRAGUARDI DI LUNGO PERIODO Si tratta di risultati previsti a lungo termine (3 anni). Essi articolano in forma osservabile e/o misurabile i contenuti delle priorità e rappresentano le mete verso cui la scuola tende nella sua azione di miglioramento.

9 LE FINALITà STRATEGICHE DELLA VALUTAZIONE (DIRETTIVA MINISTERIALE 11/2014) LA VALUTAZIONE È FINALIZZATA AL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELL OFFERTA FORMATIVA E DEGLI APPRENDIMENTI E SARÀ PARTICOLARMENTE INDIRIZZATA: - ALLA RIDUZIONE DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA E DELL INSUCCESSO SCOLASTICO; - ALLA RIDUZIONE DELLE DIFFERENZE TRA SCUOLE E AREE GEOGRAFICHE NEI LIVELLI DI APPRENDIMENTO DEGLI STUDENTI; - AL RAFFORZAMENTO DELLE COMPETENZE DI BASE DEGLI STUDENTI RISPETTO ALLA SITUAZIONE DI PARTENZA; - ALLA VALORIZZAZIONE DEGLI ESITI A DISTANZA DEGLI STUDENTI CON ATTENZIONE ALL UNIVERSITÀ E AL LAVORO.

10 ESITI E FINALITÀ STRATEGICHE RISULTATI SCOLASTICI RISULTATI NELLE PROVE STANDARDIZZATE NAZIONALI COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA RISULTATI A DISTANZA Riduzione della dispersione scolastica e dell insuccesso scolastico Rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione di partenza Riduzione delle differenze tra scuole e aree geografiche nei livelli di apprendimento degli studenti Valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti con attenzione all università e al lavoro

11 DALLE CRITICITÀ ALLE PRIORITÀ E AI TRAGUARDI AREE INDICATORI PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA PRIORITÀ PER IL MIGLIORAMENTO TRAGUARDI MISURABILI RISULTATI SCOLASTICI RISULTATI NELLE PROVE STANDARDIZZATE NAZIONALI COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA RISULTATI A DISTANZA Esiti degli scrutini trasferimenti e abbandoni Risultati degli studenti nelle prove di italiano e matematica Livelli di apprendimento degli studenti Variabilità dei risultati fra le classi Indicatori da elaborare a cura della scuola Prosecuzione negli studi universitari Successo negli studi universitari Successo negli studi secondari di II grado Inserimenti nel mondo del lavoro

12 IPOTESI DI MIGLIORAMENTO AREA RISULTATI SCOLASTICI INDICATORI DESCRITTORI POSSIBILI MIGLIORAMENTI ESITI DEGLI SCRUTINI TRASFERIMENTI E ABBANDONI Studenti ammessi alla classe successiva Studenti diplomati per votazione conseguita all esame Studenti che hanno abbandonato gli studi in corso d anno Studenti trasferiti in entrata in corso d anno Studenti trasferiti in uscita in corso d anno Aumento della percentuale di studenti ammessi alla classe successiva Riduzione delle percentuali di studenti collocati nelle fasce di voto più basse Riduzione della percentuale degli abbandoni Riduzione della percentuale di studenti trasferiti in uscita per motivi legati al rapporto con la scuola

13 IPOTESI DI MIGLIORAMENTO AREA RISULTATI NELLE PROVE STANDARDIZZATE NAZIONALI INDICATORI DESCRITTORI POSSIBILI MIGLIORAMENTI RISULTATI DEGLI STUDENTI NELLE PROVE DI ITALIANO E MATEMATICA LIVELLI DI APPRENDIMENTO DEGLI STUDENTI VARIABILITÀ DEI RISULTATI FRA LE CLASSI Punteggio della scuola in italiano e matematica Punteggio delle classi in italiano e matematica Punteggio delle sedi in italiano e matematica Differenze nel punteggio rispetto a scuole con contesto socio-economico e culturale simile (ESCS) Alunni collocati nei diversi livelli in italiano e in matematica Varianza interna alle classi e fra le classi Migliorare il punteggio della scuola in italiano e/o in matematica Migliorare il punteggio della classe/delle classi in italiano e/o in matematica Migliorare il punteggio del plesso/dei plessi scuola in italiano e/o in matematica Ridurre la differenza in negativo (oppure migliorare la differenza in positivo) rispetto a scuole con contesto socio-economico e culturale simile Ridurre le percentuali di alunni collocati nei livelli 1 e 2 delle prove Ridurre la varianza tra le classi

14 IPOTESI DI MIGLIORAMENTO AREA COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA INDICATORI DESCRITTORI POSSIBILI MIGLIORAMENTI A CURA DELLA SCUOLA A CURA DELLA SCUOLA MIGLIORARE IL LIVELLO NELLA COMPETENZA/ NELLE COMPETENZE

15 IPOTESI DI MIGLIORAMENTO AREA RISULTATI A DISTANZA INDICATORI DESCRITTORI POSSIBILI MIGLIORAMENTI SUCCESSO NEGLI STUDI UNIVERSITARI Crediti conseguiti dai diplomati nel I e II anno di Università Consiglio orientativo per tipologia SUCCESSO NEGLI STUDI SECONDARI DI II GRADO INSERIMENTI NEL MONDO DEL LAVORO Corrispondenza tra consiglio orientativo e scelta effettuata Promossi al I anno che hanno seguito il consiglio orientativo Promossi al I anno che non hanno seguito il consiglio orientativo Numero inserimenti nel mondo del lavoro Aumentare la percentuale di studenti che seguono il consiglio orientativo Aumentare la percentuale di studenti inseriti nel mondo del lavoro tra coloro che non si iscrivono all Università

16 LA SCELTA DELLE PRIORITÀ C R I T I C I T À ESITI DI ALTA IMPORTANZA E ALTA CRITICITÀ DA AFFRONTARE PRIORITARIAMENTE ESITI DI BASSA IMPORTANZA E ALTA CRITICITÀ DA AFFRONTARE IN UN SECONDO TEMPO IMPORTANZA ESITI DI ALTA IMPORTANZA E BASSA CRITICITÀ DA MANTENERE E CONSOLIDARE ESITI DI BASSA IMPORTANZA E BASSA CRITICITÀ DA MANTENERE

17 DEFINIRE GLI OBIETTIVI DI PROCESSO PROCESSI SU CUI LAVORARE PER PRODURRE I MIGLIORAMENTI ATTESI TRAGUARDI OSSERVABILI/ MISURABILI OBIETTIVI STRATEGICI DI MIGLIORAMENTO

18 NECESSITÀ DELLA CONSAPEVOLEZZA DEL RAPPORTO TRA PROCESSI ED ESITI Indicare in che modo gli obiettivi di processo possono contribuire al raggiungimento delle priorità (max 1500 caratteri spazi inclusi)

19 DALLA RICERCA DELLE CAUSE ALL INDIVIDUAZIONE DEGLI INTERVENTI MIGLIORATIVI CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE CURRICOLO E OFFERTA FORMATIVA PROGETTAZIONE DIDATTICA VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI AMBIENTE DI APPRENDIMENTO DIMENSIONE ORGANIZZATIVA DIMENSIONE METODOLOGICA DIMENSIONE RELAZIONALE INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE PROBLEMA: ELEVATA PERCENTUALE DI ALUNNI NON AMMESSI ALLA CLASSE SUCCESSIVA ORIENTAMENTO STRATEGICO E ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA MISSIONE E OBIETTIVI PRIORITARI CONTROLLO DEI PROCESSI ORGANIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE GESTIONE DELLE RISORSE ECONOMICHE SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE FORMAZIONE VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE INCLUSIONE COLLABORAZIONE TRA INSEGNANTI RECUPERO E POTENZIAMENTO CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO CONTINUITÀ ORIENTAMENTO INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO E RAPPORTI CON LE FAMIGLIE COLLABORAZIONE CON IL TERRITORIO COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE

20 DALLA RICERCA DELLE CAUSE ALL INDIVIDUAZIONE DEGLI INTERVENTI MIGLIORATIVI CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE CURRICOLO E OFFERTA FORMATIVA PROGETTAZIONE DIDATTICA VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI AMBIENTE DI APPRENDIMENTO DIMENSIONE ORGANIZZATIVA DIMENSIONE METODOLOGICA DIMENSIONE RELAZIONALE INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE PROBLEMA: ELEVATA PERCENTUALE DI ABBANDONI ORIENTAMENTO STRATEGICO E ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA MISSIONE E OBIETTIVI PRIORITARI CONTROLLO DEI PROCESSI ORGANIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE GESTIONE DELLE RISORSE ECONOMICHE SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE FORMAZIONE VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE INCLUSIONE COLLABORAZIONE TRA INSEGNANTI RECUPERO E POTENZIAMENTO CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO CONTINUITÀ ORIENTAMENTO INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO E RAPPORTI CON LE FAMIGLIE COLLABORAZIONE CON IL TERRITORIO COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE

21 DALLA RICERCA DELLE CAUSE ALL INDIVIDUAZIONE DEGLI INTERVENTI MIGLIORATIVI CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE CURRICOLO E OFFERTA FORMATIVA PROGETTAZIONE DIDATTICA VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI AMBIENTE DI APPRENDIMENTO DIMENSIONE ORGANIZZATIVA DIMENSIONE METODOLOGICA DIMENSIONE RELAZIONALE INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE PROBLEMA: ELEVATA PERCENTUALE DI TRASFERIMENTI IN USCITA (STUDENTI) ORIENTAMENTO STRATEGICO E ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA MISSIONE E OBIETTIVI PRIORITARI CONTROLLO DEI PROCESSI ORGANIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE GESTIONE DELLE RISORSE ECONOMICHE SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE FORMAZIONE VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE INCLUSIONE COLLABORAZIONE TRA INSEGNANTI RECUPERO E POTENZIAMENTO CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO CONTINUITÀ ORIENTAMENTO INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO E RAPPORTI CON LE FAMIGLIE COLLABORAZIONE CON IL TERRITORIO COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE

22 DALLA RICERCA DELLE CAUSE ALL INDIVIDUAZIONE DEGLI INTERVENTI MIGLIORATIVI CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE CURRICOLO E OFFERTA FORMATIVA PROGETTAZIONE DIDATTICA VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI AMBIENTE DI APPRENDIMENTO DIMENSIONE ORGANIZZATIVA DIMENSIONE METODOLOGICA DIMENSIONE RELAZIONALE INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE PROBLEMA: BASSO PUNTEGGIO DELLA SCUOLA (O DI ALCUNE CLASSI) NELLE PROVE INVALSI DI ITALIANO E/O DI MATEMATICA ORIENTAMENTO STRATEGICO E ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA MISSIONE E OBIETTIVI PRIORITARI CONTROLLO DEI PROCESSI ORGANIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE GESTIONE DELLE RISORSE ECONOMICHE SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE FORMAZIONE VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE INCLUSIONE COLLABORAZIONE TRA INSEGNANTI RECUPERO E POTENZIAMENTO CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO CONTINUITÀ ORIENTAMENTO INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO E RAPPORTI CON LE FAMIGLIE COLLABORAZIONE CON IL TERRITORIO COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE

23 DALLA RICERCA DELLE CAUSE ALL INDIVIDUAZIONE DEGLI INTERVENTI MIGLIORATIVI CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE CURRICOLO E OFFERTA FORMATIVA PROGETTAZIONE DIDATTICA VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI AMBIENTE DI APPRENDIMENTO DIMENSIONE ORGANIZZATIVA DIMENSIONE METODOLOGICA DIMENSIONE RELAZIONALE INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE INCLUSIONE PROBLEMA: RISULTATI NELLE PROVE INVALSI DI ITALIANO E/O DI MATEMATICA INFERIORI ALLE CLASSI CON CONTESTO SOCIO- ECONOMICO E CULTURALE SIMILI ORIENTAMENTO STRATEGICO E ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA MISSIONE E OBIETTIVI PRIORITARI CONTROLLO DEI PROCESSI ORGANIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE GESTIONE DELLE RISORSE ECONOMICHE SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE FORMAZIONE VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE COLLABORAZIONE TRA INSEGNANTI RECUPERO E POTENZIAMENTO CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO CONTINUITÀ ORIENTAMENTO INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO E RAPPORTI CON LE FAMIGLIE COLLABORAZIONE CON IL TERRITORIO COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE

24 DALLA RICERCA DELLE CAUSE ALL INDIVIDUAZIONE DEGLI INTERVENTI MIGLIORATIVI CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE CURRICOLO E OFFERTA FORMATIVA PROGETTAZIONE DIDATTICA VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI AMBIENTE DI APPRENDIMENTO DIMENSIONE ORGANIZZATIVA DIMENSIONE METODOLOGICA DIMENSIONE RELAZIONALE INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE PROBLEMA: ELEVATA PERCENTUALE DI ALUNNI COLLOCATI NEI LIVELLI 1 E 2 DEGLI ESITI DELLE PROVE INVALSI ORIENTAMENTO STRATEGICO E ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA MISSIONE E OBIETTIVI PRIORITARI CONTROLLO DEI PROCESSI ORGANIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE GESTIONE DELLE RISORSE ECONOMICHE SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE FORMAZIONE VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE INCLUSIONE COLLABORAZIONE TRA INSEGNANTI RECUPERO E POTENZIAMENTO CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO CONTINUITÀ ORIENTAMENTO INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO E RAPPORTI CON LE FAMIGLIE COLLABORAZIONE CON IL TERRITORIO COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE

25 DALLA RICERCA DELLE CAUSE ALL INDIVIDUAZIONE DEGLI INTERVENTI MIGLIORATIVI CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE CURRICOLO E OFFERTA FORMATIVA PROGETTAZIONE DIDATTICA VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI AMBIENTE DI APPRENDIMENTO DIMENSIONE ORGANIZZATIVA DIMENSIONE METODOLOGICA DIMENSIONE RELAZIONALE INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE PROBLEMA: ELEVATA VARIANZA TRA LE CLASSI ORIENTAMENTO STRATEGICO E ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA MISSIONE E OBIETTIVI PRIORITARI CONTROLLO DEI PROCESSI ORGANIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE GESTIONE DELLE RISORSE ECONOMICHE SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE FORMAZIONE VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE INCLUSIONE COLLABORAZIONE TRA INSEGNANTI RECUPERO E POTENZIAMENTO CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO CONTINUITÀ ORIENTAMENTO INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO E RAPPORTI CON LE FAMIGLIE COLLABORAZIONE CON IL TERRITORIO COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE

26 DALLA RICERCA DELLE CAUSE ALL INDIVIDUAZIONE DEGLI INTERVENTI MIGLIORATIVI CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE CURRICOLO E OFFERTA FORMATIVA PROGETTAZIONE DIDATTICA VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI AMBIENTE DI APPRENDIMENTO DIMENSIONE ORGANIZZATIVA DIMENSIONE METODOLOGICA DIMENSIONE RELAZIONALE INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE PROBLEMA: ELEVATA PERCENTUALE DI ALUNNI CHE NON SEGUONO IL CONSIGLIO ORIENTATIVO ORIENTAMENTO STRATEGICO E ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA MISSIONE E OBIETTIVI PRIORITARI CONTROLLO DEI PROCESSI ORGANIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE GESTIONE DELLE RISORSE ECONOMICHE SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE FORMAZIONE VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE INCLUSIONE COLLABORAZIONE TRA INSEGNANTI RECUPERO E POTENZIAMENTO CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO CONTINUITÀ ORIENTAMENTO INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO E RAPPORTI CON LE FAMIGLIE COLLABORAZIONE CON IL TERRITORIO COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE

27 DALLA RICERCA DELLE CAUSE ALL INDIVIDUAZIONE DEGLI INTERVENTI MIGLIORATIVI CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE CURRICOLO E OFFERTA FORMATIVA PROGETTAZIONE DIDATTICA VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI AMBIENTE DI APPRENDIMENTO DIMENSIONE ORGANIZZATIVA DIMENSIONE METODOLOGICA DIMENSIONE RELAZIONALE INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE PROBLEMA: BASSA PERCENTUALE DI STUDENTI DIPLOMATI CHE SI IMMATRICOLANO ALL UNIVERSITÀ ORIENTAMENTO STRATEGICO E ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA MISSIONE E OBIETTIVI PRIORITARI CONTROLLO DEI PROCESSI ORGANIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE GESTIONE DELLE RISORSE ECONOMICHE SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE FORMAZIONE VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE INCLUSIONE COLLABORAZIONE TRA INSEGNANTI RECUPERO E POTENZIAMENTO CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO CONTINUITÀ ORIENTAMENTO INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO E RAPPORTI CON LE FAMIGLIE COLLABORAZIONE CON IL TERRITORIO COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE

28 DALLA RICERCA DELLE CAUSE ALL INDIVIDUAZIONE DEGLI INTERVENTI MIGLIORATIVI CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE CURRICOLO E OFFERTA FORMATIVA PROGETTAZIONE DIDATTICA VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI AMBIENTE DI APPRENDIMENTO DIMENSIONE ORGANIZZATIVA DIMENSIONE METODOLOGICA DIMENSIONE RELAZIONALE INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE PROBLEMA: BASSA PERCENTUALE DI INSERITI NEL MONDO DEL LAVORO TRA GLI STUDENTI DIPLOMATI NON IMMATRICOLATI ALL UNIVERSITÀ ORIENTAMENTO STRATEGICO E ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA MISSIONE E OBIETTIVI PRIORITARI CONTROLLO DEI PROCESSI ORGANIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE GESTIONE DELLE RISORSE ECONOMICHE SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE FORMAZIONE VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE INCLUSIONE COLLABORAZIONE TRA INSEGNANTI RECUPERO E POTENZIAMENTO CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO CONTINUITÀ ORIENTAMENTO INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO E RAPPORTI CON LE FAMIGLIE COLLABORAZIONE CON IL TERRITORIO COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE

29 LE POSSIBILI CAUSE DEGLI ERRORI MANCANZA DI DETERMINATE CONOSCENZE E/O ABILITÀ ERRATE CONVINZIONI ERRATE CONCETTUALIZZAZIONI BASSO SVILUPPO DEI PROCESSI COGNITIVI IMPLICATI DAL COMPITO SCARSA CAPACITÀ DI UTILIZZARE GLI APPRENDIMENTI IN CAMPI DIVERSI BASSO SENSO DI AUTOEFFICACIA DISTRAZIONE

30 LO SCENARIO DELLA DIDATTICA validato scientificamente SAPERE (OGGETTO CULTURALE) SCOPI FORMATIVI motivazioni obiettivi personali conoscenze spontanee, informali modalità personali di apprendimento STUDENTE (SOGGETTO IN APPRENDIMENTO) modelli didattici metodologie-strategie procedure, pratiche, tecniche strumenti organizzzazione dei contesti AZIONE DIDATTICA

31 L AZIONE DIDATTICA azioni dei docenti azioni degli allievi su determinati contenuti con determinati strumenti in determinati tempi con determinati ritmi in determinati spazi con determinati gruppi in un determinato clima relazionale

32 DAGLI OBIETTIVI ALLE COMPETENZE NELLE SCUOLE DEL PRIMO CICLO COMPETENZE CHIAVE PER L APPRENDIMENTO PERMANENTE (Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006) PROFILO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE (Indicazioni nazionali per il curricolo 2012) ITA. L. STR. STO. GEO. MAT. SCI. MUS. TRAG. SVIL. COMP. TRAG. SVIL. COMP. TRAG. SVIL. COMP. TRAG. SVIL. COMP. TRAG. SVIL. COMP. TRAG. SVIL. COMP. TRAG. SVIL. COMP. ART. IMM. TRAG. SVIL. COMP. ED. FIS. TRAG. SVIL. COMP. TECN. TRAG. SVIL. COMP. OB. APP. C O N A B I PROBLEMI-PROGETTI-PRODOTTI ATTEGGIAMENTI- OPERAZIONI COGNITIVE-PROCESSI METACOGNITIVI OB. APP. C O N A B I OB. APP. C O N A B I OB. APP. C O N A B I OB. APP. C O N A B I C O N OB. APP. A B I OB. APP. C O N A B I OB. APP. C O N A B I OB. APP. C O N A B I OB. APP. C O N A B I

33 DAGLI OBIETTIVI ALLE COMPETENZE NELLA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO LICEI ISTITUTI TECNICI ISTITUTI PROF. LI PECUP COMUNE PERCORSI LICEALI PECUP DISTINTI PERCORSI LICEALI (Reg. DPR 89/2010) LINEE GENERALI E COMPETENZE OBIETTIVI SPECIFICI DI APP.TO PER SINGOLE DISCIPLINE (sec. biennio e quinto anno) (Indicazioni nazionali per i licei D.I. 211/2010) PECUP D.LGS. 226/2005 COME RIFERIMENTO UNITARIO PECUP COMUNE PERCORSI IST. TEC. PECUP COMUNE DI SETTTORE PECUP DI INDIRIZZO (Reg. DPR 88/2010) COMPETENZE, CONOSCENZE, ABILITÀ PER SINGOLE DISCIPLINE (sec. biennio e quinto anno ) (Linee guida Dir. Min. 4/2012) PECUP COMUNE PERCORSI IST. PROF. PECUP COMUNE DI SETTTORE PECUP DI INDIRIZZO (Reg. DPR 87/2010) COMPETENZE, CONOSCENZE, ABILITÀ PER SINGOLE DISCIPLINE (sec. biennio e quinto anno ) (Linee guida Dir. Min. 5/2012) COMPETENZE DI BASE (ASSI CULTURALI) E COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA (D.M. 139/2007) LINEE GENERALI E COMPETENZE OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO PER SINGOLE DISCIPLINE (primo biennio ) (Indicazioni nazionali per i licei D.I. 211/2010 COMPETENZE, CONOSCENZE, ABILITÀ PER SINGOLE DISCIPLINE (primo biennio) (Linee guida Dir. Min. 57/2010) COMPETENZE, CONOSCENZE, ABILITÀ PER SINGOLE DISCIPLINE (primo biennio) (Linee guida Dir. Min. 65/2010)

34 LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE Linee guida primo biennio istituti tecnici e professionali 2010 Una competenza si sviluppa in un contesto nel quale lo studente è coinvolto, personalmente o collettivamente, nell affrontare situazioni, nel portare a termine compiti, nel realizzare prodotti, nel risolvere problemi, che implicano l attivazione e il coordinamento operativo di quanto sa, sa fare, sa essere o sa collaborare con gli altri.

35 LE AZIONI DIDATTICHE PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE FAVORIRE L ACQUISIZIONE SALDA, PROFONDA E SIGNIFICATIVA DI CONOSCENZE E ABILITÀ FAVORIRE LO SVILUPPO DEGLI ATTEGGIAMENTI IMPLICATI DA CIASCUNA COMPETENZA POTENZIARE I PROCESSI COGNITIVI IMPLICATI DA CIASCUNA COMPETENZA POTENZIARE I PROCESSI METACOGNITIVI OFFRIRE OCCASIONI PER ATTIVARE LE RISORSE IN MODO INTEGRATO: RISOLUZIONE DI PROBLEMI, IDEAZIONE DI PROGETTI, REALIZZAZIONE DI PRODOTTI

36 OPERAZIONI COGNITIVE ASPETTI DI COMPRENSIONE DEL TESTO CHE LE PROVE INVALSI INTENDONO MISURARE (QdR Italiano) INDIVIDUARE INFORMAZIONI Individuare informazioni date esplicitamente nel testo. RICOSTRUIRE IL SIGNIFICATO DEL TESTO Riconoscere e comprendere il significato letterale e figurato di parole ed espressioni; riconoscere le relazioni tra parole. Fare un inferenza diretta, ricavando un informazione implicita da una o più informazioni date nel testo e/o tratte dall enciclopedia personale del lettore. Cogliere le relazioni di coesione (organizzazione logica entro e oltre la frase) e coerenza testuale. Ricostruire il significato di una parte più o meno estesa del testo, integrando più informazioni e concetti, anche formulando inferenze complesse. Ricostruire il significato globale del testo, integrando più informazioni e concetti, anche formulando inferenze complesse. INTERPRETARE E VALUTARE Sviluppare un interpretazione del testo, a partire dal suo contenuto e/o dalla sua forma, andando al di là di una comprensione letterale. Valutare il contenuto e/o la forma del testo alla luce delle conoscenze ed esperienze personali (riflettendo sulla plausibilità delle informazioni, sulla validità delle argomentazioni, sulla efficacia comunicativa del testo, ecc.)

37 OPERAZIONI COGNITIVE - I PROCESSI CHE LE PROVE INVALSI INTENDONO MISURARE (QdR Matematica) PROCESSI Conoscere e padroneggiare i contenuti specifici della matematica Conoscere e utilizzare algoritmi e procedure Conoscere diverse forme di rappresentazione e passare da una all'altra Riconoscere le forme nello spazio e utilizzarle per la risoluzione di problemi geometrici o di modellizzazione Risolvere problemi utilizzando strategie in ambiti diversi: numerico, geometrico, algebrico Riconoscere in contesti diversi il carattere misurabile di oggetti e fenomeni, utilizzare strumenti di misura, misurare grandezze, stimare misure di grandezze Utilizzare strumenti, modelli e rappresentazioni nel trattamento quantitativo dell'informazione in ambito scientifico, tecnologico, economico e sociale Acquisire progressivamente forme tipiche del pensiero matematico MACRO-PROCESSI CONCETTI E PROCEDURE RAPPRESENTAZIONI MODELLIZZAZIONE ARGOMENTAZIONE

38 OPERAZIONI COGNITIVE - I PROCESSI CHE LE PROVE INVALSI INTENDONO MISURARE (Rapporto nazionale - Matematica) FORMULARE descrivere un problema o una situazione con uno strumento matematico (un equazione, una operazione, una tabella, un grafico, un diagramma...) UTILIZZARE trovare il risultato di una operazione, risolvere un equazione,... INTERPRETARE leggere e interpretare i risultati delle procedure matematiche implementate o descritte, nel particolare contesto di un problema

39 PROCESSI COINVOLTI DALLE PROVE PISA MATEMATICA PROBLEMA DEL MONDO REALE APPLICAZIONE DELLA SOLUZIONE NEL MONDO REALE STRUTTURAZIONE E FORMULAZIONE DEL PROBLEMA IN TERMINI MATEMATICI RISOLUZIONE DEL PROBLEMA IN TERMINI MATEMATICI

40 UN ESEMPIO CLASSICO Problema: Il consiglio comunale ha deciso di mettere un lampione in un piccolo parco triangolare in modo che l intero parco sia illuminato. Dove dovrebbe essere messo il lampione? PROCESSO DI MATEMATIZZAZIONE Partenza dal problema reale Strutturazione del problema in base a concetti matematici (parco = triangolo, illuminazione = cerchio, lampione = centro) Trasformazione del problema reale in un problema matematico (trovare il centro del cerchio circoscritto al triangolo) Risoluzione del problema matematico Traduzione della soluzione matematica in termini di situazione reale

41 I PROBLEMI MATEMATICI NELLE INDICAZIONI Caratteristica della pratica matematica è la risoluzione di problemi, che devono essere intesi come questioni autentiche e significative, legate alla vita quotidiana, e non solo esercizi a carattere ripetitivo o quesiti ai quali si risponde semplicemente ricordando una definizione o una regola

42 IL SENSO DI AUTOEFFICACIA SENSO DI AUTOEFFICACIA: CONVINZIONE DI ESSERE CAPACE/INCAPACE DI AFFFRONTARE UN ATTIVITÀ O UN COMPITO IL SENSO DI AUTOEFFICACIA CONDIZIONA LE ASPETTATIVE, GLI STATI D ANIMO, LA MOTIVAZIONE PER AUMENTARE IL SENSO DI AUTOEFFICACIA: PROPORRE SFIDE OTTIMALI, SVILUPPARE LA CAPACITÀ DI ANTICIPARE SCENARI FUTURI, FORNIRE STRUMENTI ADEGUATI, PROPORRE MODELLI ESPERTI DI AZIONE

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