LO SVILUPPO EMOTIVO. Che cos è l emozione? EMOZIONE
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- Edoardo Bertolini
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1 Che cos è l emozione? EMOZIONE Esperienza complessa, multidimensionale e processuale, che svolge un ruolo di organizzatore cognitivo-affettivo e che media il rapporto tra l organismo e l ambiente Modificazione del normale stato di quiete dell organismo che si esprime con l impulso all azione e specifiche reazioni fisiologiche interne (con diverse configurazioni), segnalando diverse risposte emotive
2 Le dimensioni dell emozione Fisiologica: presenza di specifiche reazioni corporee connesse alle diverse emozioni, elicitate dal SNC, dal SNA e dal sistema endocrino (che regola i livelli di stress e di ansia) Cognitiva: valutazione e attribuzione di significato alle reazioni messe in atto dall organismo, che stimola l individuo a far fronte agli eventi; media il rapporto con l ambiente Motivazionale: orienta all azione e modifica/regola il comportamento in relazione ai desideri e agli scopi; stabilisce le priorità
3 Le dimensioni dell emozione Espressivo-comunicativo: presenza di configurazioni facciali e altre manifestazioni non verbali, essenzialmente universali e specifiche per ogni emozione Sociale: presenza di un significato fortemente contestualizzato e specifico che dipende dal contesto e dalle relazioni le emozioni assumono significati specifici in rapporto alla valutazione soggettiva e intersoggettiva che viene attribuita all evento emotigeno
4 Il processo emotivo
5 Valutazione Aspetti del processo emotivo L emozione viene suscitata dalla valutazione (in termini di facilitazione/ostacolo) che diamo di un evento stimolo, in rapporto: - ai nostri obiettivi - alle nostre risorse per fronteggiare gli eventi lo stesso evento può suscitare emozioni diverse in persone diverse o nella stessa persona in momenti diversi Le valutazioni non comportano necessariamente delle attività cognitive consapevoli possono aver luogo in modo automatico (presenti anche in animali e bambini)
6 Tendenza all azione Aspetti del processo emotivo L emozione comporta l attivazione di una tendenza all azione (non necessariamente manifesta) L attivazione è di tipo automatico un programma d azione acquisisce la precedenza del controllo sulle nostre azioni (subentrando ai programmi precedentemente attivati) Emozioni come programmi superordinati che intervengono disattivando i microprogrammi rivolti ad attività specifiche (HIP)
7 Concordanza sulla natura delle emozioni sono processi attivati da eventi (in corso, ricordati o previsti) che ci facilitano od ostacolano nel realizzare i nostri obiettivi comportano stati di attivazione fisiologica che percepiamo ci predispongono ad agire in certi modi influiscono sui processi cognitivi (es. se siamo tristi tendiamo a ricordare con > facilità eventi negativi) Disaccordo sullo sviluppo emotivo teoria della differenziazione teoria differenziale approccio funzionale o organizzazionale
8 Teoria della differenziazione emotiva (Sroufe, 1979; 1995) un emozione è data dal contemporaneo verificarsi di: ATTIVAZIONE DEL SNA determina l intensità dell emozione Percezione Orso Risposta Attivazione fisiologica VALUTAZIONE COGNITIVA permette di distinguere le emozioni Valutazione della attivazione fisiologica Pericolo Vissuto emotivo Paura
9 Teoria della differenziazione emotiva (Sroufe, 1979; 1995) I neonati provano solo una generica eccitazione Emozioni distinte emergono successivamente, mano a mano che lo sviluppo cognitivo e sociale consentono al bambino: di valutare gli eventi di rendersi conto di quanto essi facilitano o ostacolano i suoi obiettivi di comprenderne cause e conseguenze SVILUPPO EMOTIVO SUBORDINATO A SVILUPPO COGNITIVO
10 Teoria della differenziazione emotiva (Sroufe, 1979; 1995) Stato di eccitazione indifferenziata Precursori delle emozioni: sorriso endogeno, trasalimento, pianto, segni di disagio Sviluppo dopo il terzo mese del: sistema piacere-gioia: il sorriso endogeno evolve in sorriso sociale, sorriso sociale selettivo riso attivo e gioia sistema circospezione-paura: il disappunto e la sorpresa evolvono in emozioni di paura e circospezione sistema frustrazione-rabbia: delusione e insoddisfazione evolvono in emozioni di rabbia e di collera
11 Teoria differenziale delle emozioni (Izard, 1979; 1987; 1991) Si richiama a Darwin esiste un insieme limitato di emozioni distinte, frutto della storia evoluzionistica (forte valore adattivo), basate su programmi innati Corrispondono all azione di specifici circuiti neurali la cui attivazione provoca: il vissuto particolare che distingue le varie emozioni le espressioni facciali, posturali e vocali che le caratterizzano Non nascono da uno stato indifferenziato MA possiedono qualità peculiari che ne permettono una facile identificazione
12 emozioni fondamentali DISTINZIONE TRA: emozioni complesse la loro manifestazione può avvenire attraverso tutte le modalità espressive possono essere osservate in ogni popolazione umana, indipendentemente dalla cultura di appartenenza sono presenti dalla nascita o compaiono nel primo anno di vita sono presenti anche nei primati non umani ad esse viene universalmente attribuito il medesimo significato la loro manifestazione è legata a specifiche modalità espressive non è dimostrato che siano presenti in tutti i gruppi umani, né tra i primati non sono facilmente riconoscibili secondo alcuni derivano da una mescolanza di emozioni primarie secondo altri presumono un certo grado di autoconsapevolezza e il richiamo a valori sociali
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14 Le emozioni fondamentali di base RABBIA Campos,1983; Ekman,1972; Schaffer, GIOIA-PIACERE Campos,1983; Ekman, 1972; Schaffer, TRISTEZZA-DOLORE Campos, 1983; Ekman, 1972; Schaffer PAURA Campos, 1983; Ekman, 1972; Schaffer, DISGUSTO-REPULSIONE Campos, 1983; Schaffer SORPRESA Schaffer 2004; Campos,1983. INTERESSE Campos, 1983.? SENSO DI COLPA Izard 1991.? TIMIDEZZA Izard 1991.
15 0-2 mesi 3-9 mesi EVOLUZIONE Reazioni sensorio - affettive: reazioni fisiologiche (positive e negative: interesse, disgusto, trasalimento) per comunicare i bisogni e, indirettamente, stabilire un contatto con il caregiver Reazioni percettivo - affettive: attenzione più specifica verso persone e oggetti sorpresa, collera e paura 9-24 mesi >24 mesi Reazioni cognitivo - affettive: maggior consapevolezza di sé come agente e dell ambiente, memoria degli eventi emozioni sociali (timidezza, colpa, vergogna) Regolazione delle emozioni: modulazione delle proprie emozioni in accordo con le regole sociali Forte valore comunicativo delle emozioni diventano sempre più socialmente determinate relazioni reciproche tra cognizione e emozione / primato delle emozioni sullo sviluppo di altri domini
16 Approccio funzionalista (Campos, 1983; 1984; 1987) A quali obiettivi rispondono le emozioni? Le emozioni regolano il rapporto individuo-ambiente hanno la funzione di organizzare il comportamento a breve e a lungo termine Sono sistemi di azione che spingono ad esprimere e a soddisfare bisogni che hanno un significato adattivo
17 CARATTERISTICHE FUNZIONALI regolano i processi interni, i comportamenti sociali e quelli interpersonali orientano nella selezione delle informazioni predisponendo l organismo all azione; permettono di comprendere il significato da attribuire a comportamenti e azioni sociali hanno un carattere distintivo rispetto ad altre forme istintuali sono dotate di specifiche configurazioni mimiche e vocali che ne consentono il riconoscimento utilizzano un processo comunicativo non codificato culturalmente vengono prodotte e possono essere comprese indipendentemente dall apprendimento sono raggruppate in famiglie omogenee per funzione
18 Le emozioni fondamentali di base DISGUSTO FINALITÀ: evitare le malattie o di essere contaminati FUNZIONI ADATTIVE: imparare quali sono gli eventi o le sostanze da evitare; allarmare gli altri rispetto a queste cose ESPRESSIONE DEL VOLTO: sopracciglia abbassate, naso arricciato con la radice del naso allargata; zigomi e labbro superiore alzati RISPOSTA FISIOLOGICA: battito cardiaco rallentato e bassa temperatura della pelle; maggiore resistenza cutanea
19 LO SVILUPPO EMOTIVO
20 Le emozioni fondamentali di base PAURA FINALITÀ: mantenere la propria integrità sia fisica che psicologica FUNZIONI ADATTIVE: evitare il pericolo (fisico e psicologico); imparare quali sono gli eventi e le cose pericolosi; mettere in allarme gli altri per la presenza del pericolo ESPRESSIONE DEL VOLTO: sopracciglia alzate e spesso poste una vicino all'altra; occhi molto aperti e tesi, rigidamente fissati sullo stimolo RISPOSTA FISIOLOGICA: battito cardiaco veloce e stabile; bassa temperatura della pelle; respirazione intermittente
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22 Le emozioni fondamentali di base RABBIA FINALITÀ: il raggiungimento di uno scopo che l organismo è attualmente impegnato a raggiungere FUNZIONI ADATTIVE: raggiungere scopi difficili; imparare a superare ostacoli; comunicare potere e dominanza ESPRESSIONE DEL VOLTO: sopracciglia abbassate e riunite; bocca aperta e quadrata o labbra chiuse strettamente RISPOSTA FISIOLOGICA: battito cardiaco frequente; alta temperatura della pelle; arrossamenti del volto
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24 L emergere delle emozioni - 3 periodi - da un livello poco articolato a livelli più sofisticati 0-2 mesi Reazioni emotive innate regolate da processi biologici fondamentali per la sopravvivenza; appropriate al contesto, facilmente riconoscibili MA prive di un valore comunicativo intenzionale sistema edonico: piacere e disgusto sollecitano il sistema gustativo reazione di trasalimento: proteggere da stimoli luminosi o acustici intensi reazione di sconforto: segnalano disagio alle stimolazioni dolorose risposta di interesse: attenzione per gli stimoli nuovi
25 2-12 mesi L emergere delle emozioni Grazie all interazione sociale il bambino inizia a comunicare le proprie intenzioni e ad attuare le prime forme di controllo emozionale si sviluppano vere emozioni con valore comunicativo sorriso sociale: in risposta alla voce umana, alle persone familiari, alla figura adulta di riferimento (2-3 mesi; sorriso sociale selettivo) sorpresa: di fronte a stimoli nuovi tristezza, collera, gioia (3-4 mesi) paura, circospezione (5-7 mesi): in relazione ai progressi nella capacità di locomozione e al sorgere di esigenze esplorative paura dell estraneo (8-9 mesi)
26 L emergere delle emozioni Nel 2 anno Emergono le emozioni sociali complesse, apprese, non immediatamente riconoscibili tramite indicatori mimici specifici Non sono attivate da stimolazioni fisiche dirette ma si originano da forme di autoriflessione o di associazione mentale e richiedono autoconsapevolezza Sono dipendenti dalla cultura, dalle norme di comportamento socialmente prescritte per essere identificate e manifestate necessitano di una certa competenza sociale
27 L emergere delle emozioni Nel 2 anno emozioni esposte (Lewis, 1992) richiedono che si rivolga l attenzione su se stessi, esponendo il proprio Sé allo sguardo proprio o altrui imbarazzo, invidia, gelosia, empatia emozioni autocoscienti valutative originate da un confronto tra un proprio comportamento e delle norme sociali orgoglio induce a migliorare la propria autostima e a ripetere il comportamento che ha portato al successo senso di colpa, vergogna funzionano come punizioni e deterrenti dal ripetere le azioni che le hanno suscitate
28 Emozioni primarie Gioia, paura, rabbia, tristezza, disgusto, sorpresa LO SVILUPPO DELLE EMOZIONI SOCIALI SECONDO LEWIS (1992) Capacità cognitiva Consapevolezza di sé Capacità cognitiva Modelli, regole, scopi Emozioni autocoscienti esposte Imbarazzo, empatia, invidia Emozioni autocoscienti valutative Orgoglio, vergogna, colpa
29 ESPRESSIONE E RICONOSCIMENTO DELLE EMOZIONI Nello studio delle emozioni occorre distinguere Espressione delle emozioni Riconoscimento delle emozioni Qualità espressive del neonato che consentono all adulto di capirne i bisogni e lo stato emotivo Capacità del neonato di comprendere che cosa prova lui stesso e che cosa provano gli altri
30 ESPRESSIONE DELLE EMOZIONI Le emozioni primarie si esprimono tramite pattern universali e specifici il bambino prova quella specifica emozione? Almeno nel primo mese di vita, le espressioni di disgusto, di piacere non sembrano denotare specifiche emozioni quanto pattern espressivi generali comuni a diverse sensazioni (es. disgusto non solo associato alla somministrazione di sapori o di odori sgradevoli, ma anche di fronte a stimoli intrusivi) stati di piacere-dolore Le reazioni fisiologiche del neonato acquisiscono significato grazie al caregiver, che vi attribuisce un intenzione comunicativa le espressioni emotive del neonato sono riconoscibili e, quindi, funzionali e finalizzate alla relazione con il caregiver
31 RICONOSCIMENTO DELLE EMOZIONI Si deve distinguere il riconoscimento delle espressioni altrui (che si realizza in tempi piuttosto rapidi) dalla comprensione psicologica delle emozioni proprie e altrui (che richiede competenze cognitive più sofisticate) L attenzione precoce per il volto favorisce il processo di differenziazione e di riconoscimento delle espressioni emotive Il neonato precocemente (10 settimane) risponde in modo congruo alle espressioni di gioia (con il sorriso), tristezza (con segni di disagio) e collera (con immobilità e aggrottamento delle sopracciglia)
32 RICONOSCIMENTO DELLE EMOZIONI Tra i 4 e i 7 mesi riescono a distinguere le variazioni di espressione emotiva in fotografie che ritraggono i medesimi volti; appare una certa sensibilità ai cambiamenti espressivi del volto della madre risposta coerente e espressione di disagio se le sequenze interattive sono incongrue col ritmo dell interazione Il riconoscimento delle emozioni precede l effettiva comprensione del loro significato alcuni precursori di natura socio-relazionale fanno pensare che il bambino si formi delle aspettative, basate sul significato delle espressioni delle emozioni, che lo aiutano a regolare il proprio comportamento
33 RICONOSCIMENTO DELLE EMOZIONI Esp. di Tronick (1989) IMMOBILITÀ FACCIALE La madre aveva il compito di sedere davanti al bambino e modificare la propria espressività facciale rendendo il viso privo di alcuna espressione e rimanendo in silenzio Già a 2-3 mesi i bambini risultano disturbati e infastiditi - possono distogliere lo sguardo dalla madre - possono manifestare angoscia - possono manifestare circospezione - mettono in atto comportamenti autoregolatori
34 COMPRENSIONE DELLE EMOZIONI Riferimento sociale Agisce soprattutto nelle situazioni ambigue o di fronte a eventi nuovi e sconosciuti Capacità di avvalersi delle emozioni altrui per orientare il proprio comportamento. Il riferimento sociale ha carattere selettivo: soprattutto le espressioni di persone di riferimento (es. la madre) diventano risorse per interpretare e valutare la situazione Esp. Sorce et al., 1985 precipizio visivo 12 mesi Esp. Klinnert et al., m. I b. vengono posti di fronte a tre nuovi giocattoli; alle m. viene chiesto di mostrare emozioni diverse M. mostra gioia prende il giocattolo M. mostra paura b. evita il giocattolo M. mostra reazione neutra reazione intermedia
35 COMPRENSIONE DELLE EMOZIONI precipizio visivo
36 COMPRENSIONE DELLE EMOZIONI Comportamenti empatici Processi di risonanza emotiva, grazie ai quali il b. può sentire e provare le emozioni altrui Passaggio da contagio emotivo (sentire e riflettere l emozione altrui, ma in forma indifferenziata e non cognitiva) a comportamenti di vera e propria empatia (aiuto, consolazione) Differenziazione realtà-finzione Capacità di far finta, di comprendere il come se e di iniziare a padroneggiare l ambiguità delle espressioni emotive (fine del 2 anno) Se i b. di due anni sono colpiti negativamente dagli adulti che si presentano con una faccia seria, fingendo di essere arrabbiati, a 3 anni capiscono la differenza tra realtà e finzione e si divertono al gioco
37 COMPRENSIONE DELLE EMOZIONI Regole di ostentazione Vengono apprese in tempi diversi Capacità di modificare deliberatamente le proprie emozioni, in accordo con le regole sociali MINIMIZZAZIONE: riduzione dell intensità dell espressione emotiva rispetto all emozione realmente provata MASSIMIZZAZIONE: esagerazione dell intensità dell espressione emotiva rispetto all emozione realmente provata MASCHERAMENTO: viene applicato quando si ritiene adeguata una espressione neutra al posto della reale emozione provata SOSTITUZIONE: viene applicata quando si pensa che sia opportuno esprimere un emozione diversa da quella provata; l emozione espressa può essere anche l opposto di quella realmente provata
38 COMPRENSIONE DELLE EMOZIONI Teoria della mente Capacità di comprendere che la prospettiva mentale, vale a dire i pensieri dell altro, possono essere diversi dai propri precocemente il b. reagisce ai sentimenti altrui ma solo verso i 4-5 anni è in grado di mettersi nei panni dell altro e di sviluppare la comprensione di ciò che avviene nella mente altrui in termini di emozioni e pensieri Riesce a prevedere le reazioni emotive degli altri in funzione del contesto e degli antecedenti situazionali, senza provare necessariamente quelle stesse emozioni
39 Ambivalenza LO SVILUPPO EMOTIVO COMPRENSIONE DELLE EMOZIONI Capacità di comprendere la presenza simultanea di emozioni contrastanti (9 anni) bisogna capire: se la natura dell emozione è positiva o negativa, se gli oggetti-bersaglio verso cui l emozione è diretta sono più di uno (oppure un solo oggetto per due emozioni compresenti) 3-6 anni: ritengono che non ci si possa sentire tristi e felici allo stesso tempo, neanche in relazione a due eventi diversi 6-7 anni: sono in grado di rappresentarsi la simultaneità di due emozioni distinte della stessa valenza, rispetto a due circostanza diverse 8 anni: riconoscimento della compresenza di due emozioni di polarità opposta, ma rivolte verso due oggetti distinti 9 anni: è in grado di unificare emozioni di valenza opposta rispetto allo stesso oggetto/evento
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