Anno Scolastico PROMOZIONE DELLA SALUTE ATTRAVERSO L APPROCCIO LIFE-SKILLS

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1 Istituto Tecnico Nautico "Leone Acciaiuoli" Ortona Anno Scolastico CORSO DI FORMAZIONE PROMOZIONE DELLA SALUTE ATTRAVERSO L APPROCCIO LIFE-SKILLS Pag.1/11

2 1. Introduzione L acquisizione di conoscenze e competenze specifiche negli allievi è strettamente connessa alla capacità da parte dei docenti di attivare e incoraggiare dinamiche relazionali positive, atte a valorizzare le risorse di ciascun allievo, sostenendone l impegno e la motivazione. In seguito alle profonde trasformazioni rintracciabili nella struttura e nel funzionamento della famiglia, l attenzione ai problemi del disagio giovanile incoraggiano, soprattutto negli anni recenti, la ricerca di programmi innovativi, destinati a sostenere le abilità trasversali di base (life-skills), intese come strumenti per affrontare in modo adeguato i compiti di sviluppo in età adolescenziale. La costruzione di un adeguato clima relazionale con gli allievi, nonché la padronanza di uno stile didattico efficace, costituiscono importanti risorse per potenziare l intervento educativo e contrastare la dispersione scolastica. Nel mondo della scuola si avverte oggi una tensione forte, legata sicuramente ai processi di cambiamento in atto e nei confronti dei quali è importante prestare attenzione. Per la costruzione di una cultura del cambiamento è infatti necessario intraprendere iniziative che vadano di pari passo con i processi di condivisione e che favoriscano contestualmente la crescita professionale e personale di chi vive nella scuola. Aldilà delle indubbie difficoltà contingenti, la scuola sembra oggi decisamente orientata verso un sistema formativo nel quale occupa una posizione centrale il concetto di studente come soggetto di apprendimento e non più come oggetto di insegnamento. In questa prospettiva l attenzione didattica non può prescindere quindi dalla soggettività dello studente e dal suo sviluppo nel contesto più ampio della realtà sociale che fa da sfondo ad ogni processo di apprendimento. 2. La proposta della life-skills education Introdurre la Life Skills Education (LSE) ha senso nella misura in cui vi sia consapevolezza e rispetto della complessa funzione didattico-formativa nella quale la scuola italiana è oggi, più che mai, fortemente responsabilizzata. Pag.2/11

3 Il termine life skills indica il complesso di abilità che consentono a bambini ed adolescenti di adottare comportamenti adattativi e positivi per affrontare in modo efficace le richieste e le sfide della vita quotidiana all interno della famiglia, così come nella comunità e nei contesti culturali più ampi (WHO, 1997). L Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO-World Health Organization) ha dato un forte impulso alla diffusione delle LS nel mondo. Secondo questa prestigiosa agenzia internazionale, le competenze psicosociali giocano un ruolo importante nella promozione della salute, intesa nel senso più completo di benessere bio-psico-sociale. Gli studi più recenti hanno messo in evidenza la correlazione che esiste tra le differenze socioeconomiche e la salute personale e sociale, segnalando altresì che la mediazione tra reddito e salute è costituita dalla qualità delle relazioni sociali e dalle pratiche che consentono ai soggetti di accedere alle risorse sociali per la salute. Da questo quadro esplicativo ne consegue che le LS, e la loro ineguale distribuzione nelle diverse classi sociali, concorrono certamente a definire livelli molto differenziati di benessere e di salute entro e tra le società. Su questa linea, infatti, la Life Skills Education (LSE), può trovare nella scuola il contesto più appropriato, per le seguenti ragioni: il ruolo importante della scuola nei processi di socializzazione delle giovani generazioni; l accesso su larga scala a bambini ed adolescenti; la possibilità di utilizzare infrastrutture esistenti, senza costituire nuovi e costosi servizi; l esperienza degli insegnanti; l elevata credibilità della scuola per i genitori e la comunità; la possibilità di inserire la valutazione di efficacia della LSE nei sistemi nazionali di valutazione dell istruzione e della formazione. Appare, tuttavia, necessario sottolineare che un eventuale successo dei programmi dipende fortemente, da una parte, dalla competenza degli esperti e, dall altra, dalla disponibilità degli insegnanti a formarsi effettivamente in queste metodologie. Appare quindi giustificata la Pag.3/11

4 raccomandazione dell OMS di garantire la formazione specifica degli insegnanti e una loro appropriata supervisione da parte degli esperti, soprattutto nelle prime fasi di attuazione dei programmi stessi. La proposta di una Life Skills Education (LSE) sembra possedere i requisiti per una relazione più coerente tra psicologia e scuola. Essa infatti si candida bene ad inserirsi in questo spazio di attenzione al soggetto e ai suoi compiti di sviluppo; attenzione auspicata, ma spesso non accompagnata da significativi strumenti operativi. Il termine di Life Skills (LS) viene generalmente riferito ad una gamma di abilità cognitive, emotive e relazionali di base, che consentono alle persone di operare con competenza sia sul piano individuale che sociale. LS è un espressione intrigante. Contiene un ancoraggio pragmatico, orientato all operazionalità (skills), ma con un apertura di orizzonte assai ampio (life) che consente di riflettere sul significato di queste abilità, rispetto alla loro matrice originaria e alla loro finalità biosociale. Il termine stesso di skill (abilità) appare inadeguato ad esprimere il senso che la psicologia positiva tende oggi ad attribuire a queste proprietà fondamentali della salute umana. La prospettiva della LSE si basa su un approccio educativo di tipo olistico e su modelli didattici attivi e partecipativi in cui trova ampio risalto la promozione di abilità di base, che vengono affrontate alla luce dei principali e più aggiornati approcci psicosociali e psicopedagogici. Nel loro complesso tali abilità possono costituire un insieme ordinato di linee evolutive ampiamente utilizzabili come indicatori e come organizzatori, sia dell azione didattica ordinaria della scuola, sia di specifici programmi di promozione della salute. Nell educazione di queste abilità, gli alunni sono attivamente impegnati in un processo dinamico di apprendimento. Si tratta di valorizzare in modo coordinato e finalizzato, nuovi metodi di insegnamento: lavoro in piccoli gruppi e a coppie, brainstorming, role playing, giochi e dibattiti. Potremmo identificare tre caratteristiche distintive del modello che ne illustrano insieme la visione sistemica e la concretezza applicativa: Pag.4/11

5 enfasi sui protagonisti della vita scolastica indicati come agenti di cambiamento ; integrazione di life skills all interno della didattica; flessibilità dei materiali didattici. L obiettivo di favorire l apprendimento e lo sviluppo individuale e sociale dello studente si realizza non tanto nella misura in cui i dirigenti, gli insegnanti, le famiglie, il territorio s impegnano a dare qualcosa agli studenti (e quest ultimi a recepire con diligenza gli insegnamenti), quanto piuttosto nella misura in cui ciascuna componente, nella sua competenza e responsabilità, cresce nel processo stesso. È da sottolineare il valore di una relazione di mutualità che coinvolga a pari titolo tutte le componenti del sistema. Pertanto i processi di crescita e di gestione del cambiamento evolutivo non sono affidati esclusivamente alla relazione tra il gruppo classe e l insegnante, ma alla scuola nel suo complesso. Di seguito verranno elencate e poi brevemente descritte le 10 life skills di cui si è discusso fin ora. 1. Decision making 2. Problem solving 3. Pensiero creativo 4. Pensiero critico 5. Comunicazione efficace 6. Capacità di relazioni interpersonali 7. Autoconsapevolezza 8. Empatia 9. Gestione delle emozioni 10. Gestione dello stress [Rispetto delle regole] Pag.5/11

6 2.1 Decision making Capacità di prendere decisioni. Competenza che aiuta ad affrontare in maniera costruttiva le decisioni nei vari momenti della vita. La capacità di elaborare attivamente il processo decisionale, valutando le differenti opzioni e le conseguenze delle scelte possibili; può avere effetti positivi sul piano della salute, intesa nella sua accezione più ampia. 2.2 Problem solving Capacità di risolvere i problemi. In maniera analoga, questa capacità, permette di affrontare i problemi della vita in modo costruttivo. I problemi significativi che vengono lasciati irrisolti, possono infatti causare stress mentale e produrre tensioni fisiche. 2.3 Pensiero creativo Agisce in modo sinergico rispetto alle due competenze sopracitate, mettendo in grado di esplorare le alternative possibili e le conseguenze che derivano dal fare e dal non fare determinate azioni. Il pensiero creativo aiuta a guardare oltre le esperienze dirette e, anche se non viene identificato alcun problema e non ci sono decisioni da prendere, può aiutare a rispondere in maniera adattiva e flessibile alle situazioni della vita quotidiana. 2.4 Pensiero critico L abilità ad analizzare le informazioni e le esperienze in maniera obiettiva. Può contribuire alla promozione della salute, aiutando a riconoscere e valutare i fattori che influenzano gli atteggiamenti e i comportamenti, vedi per es. i valori, le pressioni dei coetanei e l influenza dei mass-media. 2.5 Comunicazione efficace Sapersi esprimere, sia sul piano verbale che non verbale, con modalità appropriate rispetto alla cultura e alle situazioni. Questo significa essere capaci di manifestare opinioni e desideri, ma anche bisogni e paure. Può voler dire inoltre esser capaci, in caso di necessità, di chiedere consiglio e aiuto. 2.6 Capacità di relazioni interpersonali Pag.6/11

7 Aiuta a mettersi in relazione e interagire con gli altri in maniera positiva. Ciò vuol dire riuscire a creare e mantenere relazioni amichevoli che possono avere forte rilievo sul benessere mentale e sociale. Tale capacità può esprimersi sul piano delle relazioni con i membri della propria famiglia, favorendo il mantenimento di un importante fonte di sostegno sociale; può inoltre voler dire esser capaci, se opportuno, di porre fine alle relazioni in maniera costruttiva. 2.7 Autoconsapevolezza Riconoscimento di sé, del proprio carattere, delle proprie forze e debolezze, dei propri desideri e delle proprie insofferenze. Sviluppare l autoconsapevolezza può aiutare a riconoscere quando si é stressati o quando ci si sente sotto pressione. Si tratta infine di un prerequisito di base per la comunicazione efficace, per instaurare relazioni interpersonali, per sviluppare empatia nei confronti degli altri. 2.8 Empatia La capacità di immaginare come possa essere la vita per un altra persona anche in situazioni con le quali non si ha familiarità. Provare empatia può aiutare a capire e accettare i diversi ; questo può migliorare le interazioni sociali per es. in situazioni di differenze culturali o etniche. La capacità empatica può inoltre essere di sensibile aiuto per offrire sostegno alle persone che hanno bisogno di cure e di assistenza, o di tolleranza, come nel caso dei sofferenti di AIDS, o di disordini mentali. Queste persone rischiano di essere stigmatizzate e poste all ostracismo proprio da coloro dai quali dipendono per ricevere aiuto. 2.9 Gestione delle emozioni Implica il riconoscimento delle emozioni in noi stessi e negli altri; la consapevolezza di quanto le emozioni influenzino il comportamento e la capacità di rispondere alle medesime in maniera appropriata. Emozioni intense come la rabbia o il dolore, se non si è in grado di reagire in modo positivo, possono avere effetti negativi sulla salute. 2.10Gestione dello stress Pag.7/11

8 Consiste nel riconoscere le fonti di stress nella vita quotidiana, nel comprendere come queste ci tocchino e nell agire in modo da controllare i diversi livelli di stress. Questo può significare prendere iniziative per ridurre le stesse sorgenti dello stress- apportando per es. cambiamenti nell ambiente fisico o nello stile di vita oppure può voler dire imparare a rilassarsi e far sì che le tensioni create da stress inevitabili, non diano luogo a problemi di salute. 2.11Rispetto delle regole Non presente nell elenco originario, ne è stata proposta recentemente l adozione per sottolineare le esigenze educative che quotidianamente emergono nella relazione con soggetti in età evolutiva (Bonino & Cattelino, 2008). Consiste nella possibilità di riconoscere le norme che regolano la maggior parte delle situazioni di vita vissute. Si tratta di un prerequisito di base per instaurare relazioni interpersonali autentiche e corrette, fondate sul rispetto dell altro e dei ruoli sociali. 3. Integrare la LSE nell offerta didattica L idea di conciliare il contributo formativo del modello SFL con le esigenze didattiche della scuola rappresenta un punto di forza dell adattamento italiano. Nelle diverse sperimentazioni effettuate, gli insegnanti hanno cercato in modo più complesso, ma probabilmente più efficace, di far emergere le Life Skills all interno delle discipline curriculari trovando collegamenti e stimolando elaborazioni creative fra istanze formative e contenuti informativi (Bertini et Al, 2004). Le schede didattiche contenute nel modello SFL sono state usate come strumento di raccordo tra i livelli cognitivi, relazionali e meta-cognitivi ed hanno agito efficacemente nell interconnessione tra le abilità di pensiero critico/strategico e la ricchezza dell espressione creativa; tra la tensione di libero sviluppo personale e il bisogno/desiderio di appartenenza e di cooperazione. La diffusione della LFE nei diversi Istituti ha permesso di costruire una piattaforma progettuale per la condivisione di problemi e soprattutto di risorse e risposte operative. L aspetto creativo Pag.8/11

9 caratteristico della LFE è infatti che questa non si basa su una programmazione rigidamente codificata nei contenuti, una volta per tutte: al contrario, partendo da obiettivi generali (le lifeskills), l approccio LSE consente agli insegnanti di lavorare su obiettivi specifici di tipo comportamentale, utilizzando obiettivi didattici specifici di ciascuna disciplina. Il Consiglio di Classe nella sua collegialità può individuare una o più tra le life-skill che necessitano di essere costruite o potenziate. Ciascun insegnante può contribuire a questo lavoro articolando in modo consapevole la propria programmazione e attivando risposte didattiche coerenti nella direzione degli obiettivi comportamentali desiderati. Tutto ciò garantisce ai docenti una notevole flessibilità e originalità che costituiscono strumenti preziosi di (ri)motivazione del proprio agire professionale. La convergenza delle esperienze didattiche articolate attorno alla LSE consente infine la costruzione di un importante data-base operativo, che può risultare molto utile soprattutto ai docenti più giovani ed a quelli che si iniziano a accostare alla didattica orientata alla life-skills. Insieme alla professionalità ed all esperienza dei formatori, di cui già si è detto, occorre anche ricordare che il training all approccio LSE richiede una modalità di insegnamento di tipo esperienziale, all interno di piccoli gruppi. La strutturazione tipicamente flessibile dei piccoli gruppi permette infatti di attivare le risorse cognitive e affettivo-relazionali di ciascun docente che costituiscono gli strumenti indispensabili innanzitutto per sollecitare la collegialità nella definizione degli obiettivi formativi, superando ostacoli e incomprensioni, e di conseguenza per sollecitare una didattica rispettosa delle esigenze educative degli allievi e in grado di superare i limiti della lezione frontale di tipo tradizionale. In altre parole, solo riconoscendo a partire da sé la capacità di attivare le proprie risorse cognitive, emotive, relazionali e sociali i docenti possono apprendere come stimolare queste capacità nei loro allievi. Pag.9/11

10 IL PROGRAMMA Il corso si è articolato in 5 incontri, per un totale di 12 ore per ciascun gruppo di docenti. Qui di seguito sono riportati la sequenza degli incontri, i contenuti ed i tempi 1 incontro L approccio life-skills nel contesto scolastico. Cenni storici 3 ore sullo sviluppo dell approccio, possibili applicazioni e conferme empiriche 2 incontro Stili di insegnamento: punti di forza e di debolezza. Utilità 2 ore delle life-skills nel potenziamento delle competenze didattiche e relazionali 3 incontro Implementazione delle life-skills nella programmazione 2 ore didattico-disciplinare: proposte operative (parte prima) 4 incontro Implementazione delle life-skills nella programmazione 2 ore didattico-disciplinare: proposte operative (parte seconda) 5 incontro Valutazione delle programmazioni: discussione e 3 ore conclusione del corso FORMATORI : PROF.SSA DINA LABROZZI UNIVERSITA DI CHIETI PROF. MASSIMILIANO STOCCHI UNIVERSITA DI CHIETI Bibliografia Bertini M, Braibanti P, Gagliardi M.P. La promozione dello sviluppo personale e sociale nella scuola: il modello Skills for life anni. Franco Angeli, Milano: Bertini, Braibanti, Gagliardi Il modello «Skills for life» anni. La promozione dello sviluppo personale e sociale nella scuola. Con CD-ROM. Franco Angeli, Milano: Boda G. Life skills e peer education. Strategie per l efficacia personale e collettiva. La Nuova Italia, Milano: Boda G. Life skills: il pensiero critico. Carocci, Milano: Boda G. Life skills: la comunicazione efficace. Carocci, Milano: Boda G., Landi S.. Life skills: il problem solving. Carocci, Milano: Pag.10/11

11 Bonino S., Cattelino E. La prevenzione in adolescenza. Percorsi psico-educativi di intervento sul rischio e la salute. Erickson, Trento: Braibanti P, Benaglio A.M., Servidati M.G. Percorsi di life skills education nella formazione professionale. Una frontiera per la promozione della salute. Franco Angeli, Milano: Marmocchi P., Dall'Aglio C., Zannini M. Educare le life skills. Come promuovere le abilità psicosociali e affettive secondo l'organizzazione Mondiale della Sanità. Centri Studi Erickson, Trento: WHO Information Series on School Health Document 9. Skills for Health: Skills-based health Pag.11/11

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