PROGETTI DI CORSI DI FORMAZIONE PER DOCENTI DI RELIGONE CATTOLICA NELLA SCUOLA PRIMARIA E NELLA SCUOLA DELL INFANZIA

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1 PROGETTI DI CORSI DI FORMAZIONE PER DOCENTI DI RELIGONE CATTOLICA NELLA SCUOLA PRIMARIA E NELLA SCUOLA DELL INFANZIA Primo progetto (CAPOGRUPPO CASTEGINI LIDIA) PREMESSA: Prima di impostare un mini corso di formazione per i colleghi della Scuola Primaria, il gruppo ha discusso su alcune attività preparatorie che fungano da indagine conoscitiva e che ci orientino nella strutturazione del corso. Eccole: 1. Indagine dei bisogni formativi attraverso una griglia (Allegato A), da far pervenire a ciascun docente a livello di diocesi e di grado scolastico. 2. Lettura della griglia con interpretazione dei dati da parte del gruppo coordinatore della formazione. 3. Criterio di scelta della competenza significativa per costruire il corso di formazione: per maggioranza. 4. Predisposizione del Corso. CORSO DI FORMAZIONE PER I.d.R. DELLA SCUOLA PRIMARIA STRATEGIE METODOLOGICO DIDATTICHE NELLA SCUOLA DELLA RIFORMA FINALITA Affinare la tecnica di predisporre metodi didattici efficaci per il raggiungimento degli obiettivi formativi stabiliti. OBIETTIVO Acquisire nuove strategie metodologico didattiche da attuare nelle proprie classi. CONTENUTO Le tecniche del mastery learning, del cooperative learning, del role play, del circle - time e del metodo DIVA. DIREZIONE E COORDINAMENTO DEL CORSO Direttore dell ufficio diocesano ed équipe coordinatrice composta da. RELATORI Insegnante. Insegnante MODALITA - Lezione frontale con gli esperti - Laboratori didattici zonali TEMPI 1 lezione frontale di 3h 5 incontri per zona di 3h ciascuna (1 incontro ogni 15 giorni) Per un totale di 18 ore SEDE Compatibile alle esigenze dei partecipanti. DESTINATARI Insegnanti della Scuola Primaria

2 Numero complessivo di partecipanti: 20 METODI DI VERIFICA - Produzione di un ipotetico percorso formativo per una classe con l utilizzo dei metodi didattici appresi - Monitoraggio del lavoro applicato in classe tra coppie di docenti. Allegato A Cara/o collega, esprimi il tuo desiderio di approfondimento e formazione segnando una sola crocetta in una di queste macro aree di competenze professionali che ritieni più carente. Grazie per la collaborazione! MACRO- AREE CONTENUTI DISCIPLINARI CONTENUTI PSICO- PEDAGOGICI SCELTA OSSERVAZIONI Specificare quali: Specificare quali: METODI VALUTAZIONE DI STRATEGIE METODOLOGICO - DIDATTICHE PROGETTAZIONE PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI METODI DI COMUNICAZIONE E RELAZIONE ORGANIZZAZIONE RICERCA AZIONE ED INNOVAZIONE OSSERVAZIONI DEL GRUPPO:

3 Abbiamo pensato al laboratorio didattico come forma di valorizzazione delle competenze di ogni docente, in quanto consente di vivere da protagonisti nelle esperienze di applicazione concreta delle conoscenze e abilità acquisite, inoltre sollecita riflessioni sulla propria pratica professionale in un clima di scambio e di confronto. La modalità di verifica in classe è da intendersi tra coppie di docenti affiatati, che non temono di essere osservati(tramite una griglia opportunamente studiata) dal collega scelto. ============================================================= Secondo progetto (Coordinatrice Simonetta Crosato) IPOTESI DI PERCORSO FORMATIVO PER DOCENTI DI R.C. - Bisogni formativi emersi durante la discussione: 1) Approfondimenti relativi alla riforma Moratti, con riflessioni sulla programmazione (come renderla adeguata alle nuove istanze?) 2) Formazione iniziale dei docenti di prima nomina e/o supplenti: come preparare il loro ingresso nella scuola e metterli in condizione di partire con il piede giusto? (tirocinio? Tutor?). - Obiettivo del percorso: saper realizzare un Piano di studio annuale in linea con la riforma. - Coordinazione: équipe di formatori. - Metodologia: Lezioni di tipo frontale, svolte da relatori esperti; lavoro di gruppo e individuale, laboratori didattici di zona e verifica finale. - Destinatari: insegnanti di scuola primaria e dell infanzia (incaricati e supplenti). Il percorso prevede: a) La preparazione di un questionario (a cura dei formatori) calibrato sull obiettivo scelto, da inviare ai docenti al fine di raccogliere singole esperienze, suggerimenti, eventuali dubbi b) La tabulazione dei dati per poter strutturare il corso in modo mirato c) Il contatto con i relatori adeguati a soddisfare le richieste emerse d) La designazione dei coordinatori di gruppo.

4 Articolazione delle attività: 1^ parte: corso residenziale 1 giorno, mattino: a. Momento spirituale d apertura, a cura del Direttore Ufficio Scuola b. Introduzione a cura dei formatori c. Relazione dell esperto discussione/interventi tracce per i lavori di gruppo pomeriggio: a. Formazione gruppi di lavoro (zonali) b. Lavoro di gruppo relativo alla prima classe 2 giorno, mattino: a. Apertura assembleare b. Relazione a cura dell esperto pomeriggio: - lavoro di gruppo relativo al primo biennio 3 giorno, mattino: a. Apertura assembleare b. Lavoro di gruppo, relativo al secondo biennio pomeriggio: a. Conclusione b. Indicazioni per i lavori dei gruppi zonali c. Scelta dell obiettivo formativo da verificare nelle singole classi. Durante i lavori di gruppo, il relatore sarà a disposizione per chiarimenti, consigli. Articolazione delle attività: 2^ parte: ritrovi bimestrali dei gruppi zonali Prevedono: a) Verifica del lavoro svolto (narrazione delle singole esperienze) b) Condivisione del materiale (raccolto, elaborato, prodotto). Articolazione delle attività: 3^ parte: incontro conclusivo di verifica collettiva.

5 Prevede un confronto finalizzato a mettere in evidenza limiti, difficoltà, aspetti positivi emersi durante il percorso e competenze acquisite. Progetto Scuola per l infanzia GRUPPO SCUOLA DELL INFANZIA CORSO DI FORMAZIONE REGIONALE A VILLA SAN CARLO PROF. PELLEREY Tema: Impostare un corso di formazione per i colleghi di livello per il raggiungimento di una competenza significativa. Abbiamo svolto il lavoro di gruppo seguendo una scaletta. 1. Analisi dei bisogni: E stata effettuata attraverso una narrazione di sperienze delle singole docenti che hanno visto in loro i punti forti in comune: la creatività, la capacità di accogliere sia gli adulti che i bambini della comunità scolastica e quindi la capacità di ascolto, la flessibilità nel lavoro(dalla realizzazione di attività con i bambini, alla sensibilità di saper cogliere i loro bisogni, ecc.. Il vero bisogno da soddisfare è invece quello di collaborare e confrontarsi nelle esperienze e nei vissuti scolastici delle colleghe anche a più ampio raggio. Nella maggioranza delle diocesi infatti non vengono organizzati corsi di formazione per sole insegnanti di scuola dell infanzia. Si avverte il bisogno di fondare una comunità della scuola dell infanzia a livello regionale. Inoltre il problema di trovare nuove strategie metodologiche-didattiche è un altro dei bisogni fortemente emersi durante il dialogo. A conclusione si decide che la priorità delle esigenze delle insegnanti di religione cattolica della scuola dell infanzia potrebbe essere soddisfatta attraverso la realizzazione di un percorso di formazione specifica con argomenti di natura metodologico-didattica. Si rileva ancora l urgenza di formarsi secondo i nuovi O.S.A. applicando anche gli orientamenti della riforma in atto. 2. Organizzazione: L organizzazione di un corso di formazione. Obiettivo:: saper realizzare dei percorsi didattici specifici per la scuola dell infanzia adeguati alle nuove Indicazioni per i Piani personalizzati delle Attività Educative e agli O.S.A. della Religione cattolica, alla luce di nuove metologie. Destinatari: le insegnanti specialiste, le insegnanti di sezione che la Religione Cattolica e le insegnanti delle scuole F.I.S.M. della regione Veneto.

6 Tempi: di formazione completa due anni da concretizzare come segue: 3 incontri collettivi annuali all inizio dell anno scolastico tra ottobre e novembre presso una sede da stabilirsi e successivamente altri 3 incontri tra le insegnanti della diocesi con cadenza trimestrale (da decidere nelle singole diocesi secondo esigenze e impegni) Modalità: nei primi 3 incontri sono presenti esperti con relazioni frontali circa la tematica (da contattare) e incontri laboratoriali intra-diocesani con proposte concrete e strutturate da realizzare. Nei successivi laboratori diocesani verifica dei percorsi e delle metodologie applicate nel lavoro comunitario attraverso dialogo aperto e/o la presentazione di materiali prodotti, con relativo scambio. Personale: Sarà necessario istituire un gruppo di organizzatori per il corso regionale e successivamente dei coordinatori dei gruppi di lavoro delle diocesi. 3. VERIFICA E VALUTAZIONE: Una prima valutazione del lavoro complessivo si rende necessaria durante gli incontri di laboratori intra-diocesani. Nell incontro finale sarebbe auspicabile completare una griglia di verifica (da approntare da parte dei coordinatori) del gradimento del corso, sugli esiti attesi, suggerimenti e miglioramenti eventuali per l anno successivo o per corsi di formazione successivi.

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