1. ELEMENTARI NOTE DI FONETICA

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1 Benito Calonego 1. ELEMENTARI NOTE DI FONETICA A - ARTICOLAZIONE DELLE VOCALI pag. 2 B - ARTICOOLAZIONE DELLE CONSONANTI pag. 3-5 C - ARTICOLAZIONE DEI SUONI AFFINI 1. P B... p D T p F V... p L R... p M N... p S Z sorde... p S Z sonore... p C G gutturali... p C G palatali... p S SC p N GN p L GL p. 17 1

2 A - ARTICOLAZIONE DELLE VOCALI Nell articolare le sette vocali italiane (a,è aperta, ò aperta, é chiusa, o chiusa, i, u) la lingua, o più precisamente il dorso della lingua, si sposta nel cavo orale orizzontalmente avanti e indietro, e verticalmente su e giù occupando sette posizioni diverse, corrispondenti ai sette suoni vocalici. Mediante questi spostamenti, il dorso della lingua delimita lo spazio entro cui può scorrere la colonna d aria proveniente dai polmoni. Tale spazio è tanto maggiore quanto più in basso sta il dorso della lingua, tanto minore quanto sta più in alto. E questo il motivo per cui le vocali articolate in basso (a) sono dette aperte, quelle articolate nella parte medio-bassa (è - ò) semiaperte, quelle articolate nella parte medio-alta (é o) semichiuse, infine quelle articolate nella parte alta (i u) chiuse. CAVO ORALE PARTE ANTERIORE PARTE CENTRALE PARTE POSTERIORE P. ALTA u P. MEDIO-ALTA é o P. MEDIO-BASSA è ò P. BASSA a Dalla analisi della tabella rileviamo: la <a> viene articolata nella parte centrale bassa del cavo orale; la <è> viene articolata nella parte medio-bassa anteriore; la <ò> viene articolata nella parte medio-bassa posteriore; la <è> viene articolata nella parte medio-alta anteriore; la <o> viene articolata nella parte medio-alta posteriore; e così via. Nell articolazione delle vocali posteriori <ò, o, u> intervengono anche le labbra: esse sporgono formando un cerchio piuttosto grande con la <ò>, un cerchio più piccolo con la <o> e uno ancora più piccolo con la <u>. 2

3 B ARTICOLAZIONE DELLE CONSONANTI L articolazione dei suoni consonantici dipende da tre fattori: (I) il modo di articolazione, (II) il luogo dell articolazione, (III) la presenza o meno della vibrazione delle corde vocali. (I) MODO DI ARTICOLAZIONE Riguardo al modo, le consonanti italiane si dividono in tre categorie: occlusive, fricative, occlu-fricative (o affricate). 1. Occlusive: la colonna d aria che sale dai polmoni viene bloccata (dalla lingua, dalle labbra, ecc... e quindi rilasciata con uno scoppio sonoro. 2. Fricative: il canale vocale non viene bloccato, ma soltanto ristretto, ridotto di volume e l aria può fluire all esterno in modo forzato. 3. Occlu-fricative (o affricate): si articolano in due tempi. Inizialmente il canale orale viene bloccato, ma, a differenza di quanto accade con le occlusive, il rilascio dell aria non avviene in modo brusco ed esplosivo: il canale orale subisce una restrizione, e l aria può fluire all esterno in modo forzato come per le fricative. OCCLUSIVE FRICATIVE OCCLU-FRICATIVE P-B M F-V T-D S (SOLE) S (ROSA) Z (ZUCCA) Z (ZANZARA) N (NIDO) L R SC C- G (CIBO GELATO) GN C-G (CANE GATTO) N (ANCORA) GL (GLI) Se provate ripetutamente a pronunciare i suoni singoli, non avete difficoltà a riconoscere i tre diversi modi di articolazione descritti. (II) LUOGO E ORGANI CHE INTERVENGONO NELL ARTICOLA- ZIONE DEL SUONO Riguardo al luogo in cui avviene e agli organi che intervengono nell articolazione, i suoni consonantici italiani si suddividono in cinque categorie: bilabiali, labiodentali, dentali (o alveolari), palatali e velari. - Occlusive bilabiali (p-b-m): l occlusione è prodotta dalla labbra unite. 3

4 - Occlusive dentali o alveolari (t-d-n di nido): l occlusione è prodotta dalla lingua che poggia sull arcata dentaria superiore. - Occlusive palatali nasali (gn): nell articolazione della <gn>, la lingua e arresta il flusso dell aria appiattendosi sul palato anteriore. - Occlusive velari (ch-gh-n di anche): <ch> e <gh> vengono articolate in fondo al palato interrompendo al solito il flusso dell'aria e poi rilasciandolo tatto d'un tratto. L'interruzione viene effettuata dalla porzione posteriore della lingua che si solleva e si appoggia sulla parte medio posteriore del palato - Fricative dentali o alveolari (<s> di sole -<s> di rosa l - r): la lingua poggia sugli incisivi inferiori e solleva i bordi laterali in modo da formare un piccolo canale al centro, in cui scorre l aria (s di sole); la punta della lingua sfiora gli incisivi inferiori e lascia passare l aria nella fessura tra lingua e denti (s di rosa); per <l> ed <r> vedi il paragrafo n. 6 <SUONI AFFINI L - R) - Fricative palatali (gl): il suono <gl>, si articola appiattendo la lingua contro l'arcata dentaria superiore. L'aria scorre lateralmente. - Occlu-fricative labiodentali (f-v): il blocco della colonna d aria è prodotto dall arcata dentaria superiore che poggia sul labbro inferiore. Poi l arcata dentaria allenta la presa e sfiora il labbro inferiore, così l aria può defluire. - Occlu-fricative dentali (o alveolari) (z di zucca z di zanzara): la punta della lingua in un primo momento blocca il passaggio dell aria poggiando sugli incisivi inferiori, poi la lascia defluire centralmente (z di zanzara) o sollevando i bordi laterali (z di zucca). - Occlu-fricative palatali (c di cibo g di gioco): la lingua in un primo momento blocca il passaggio dell aria poggiando sul palato, poi la lascia scorrere in modo forzato. N.B. - Il suono nasale di <m>, <n> di nido, <n> di anche e <gn>, si ottiene con la solita occlusione e la contemporanea apertura delle fosse nasali che servono da cassa di risonanza. Guardandosi allo specchio, ci si può rendere conto meglio della meccanica articolato ria dei suoni. OCCLUSIVE FRICATIVE OCCLU- FRICATIVE BILABIALI P-B (Nasali) M LABIODENTALI F-V DENTALI F-D S(SOLE) S(ROSA) (Nasali) N (NIDO) (liquide) L (vibranti) R PALATALI SC C-G (CIBO,...) 4

5 (nasali) (liquide) VELARI (nasali) GN C (CANE) - G (GATTO) N (ANCORA) GL (GLI) (III) PRESENZA O MENO DELLE VIBRAZIONE DELLE CORDE VOCALI Riguardo alla presenza o meno della vibrazione delle corde vocali, le consonanti si distinguono in sorde, se prive di vibrazione, e sonore se sono accompagnate dalla vibrazione. Il suono delle sonore risulta più interno, e la vibrazione si può sentire poggiando la mano sotto il mento. OCCLUSIVE FRICATIVE OCC.FRICAT. SORDE SONORE SORDE SONORE SORDE SONORE BILABIALI P B (Nasali) M LABIODENTALI F V DENTALI F D S(SOLE) S(ROSA) (Nasali) N (NIDO) (liquide) L (vibranti) R PALATALI SC C G (nasali) GN (liquide) GL (GLI) VELARI C (CANE) G (GATTO) (nasali) N (ANCHE) Tenendo conto di quanto abbiamo appreso sul modo di articolazione (I), sul luogo e sugli organi interessati (II) e sulla presenza o meno della vibrazione delle corde vocali (III), siamo in grado di riconoscere: La <b> come una consonante (I) occlusiva (II) bilabiale (III) sonor (a differenza della p che è sorda). La <f> come una consonante (I) occlu-fricativa (II) labiodentale (III) sorda (a differenza della <v> che è sonora). La <sc> come una consonante (I) fricativa (II) palatale. Ecc... ecc... Nei paragrafi che seguono sono forniti ulteriori dettagli relativi alla articolazione dei suoni affini. 5

6 C - ARTICOLAZIONE DEI SUONI AFFINI I SUONI AFFINI <B> - <P> N.B. - Le proposte operative di questa pagina possono utilmente integrare l opera della logopedista; nei casi meno gravi, in cui non è previsto un intervento specialistico, possono riuscire di qualche utilità pratica. A) Meccanica dell'articolazione dei suoni <B> e <p> sono due consonanti occlusive bilabiali: sì articolano interrompendo con le labbra il flusso d' aria che sale dai polmoni e poi rilasciando l'aria tutto d'un tratto. Si produce in tal modo come una piccola esplosione sonora. La <p> (sorda) si pronuncia con uno scoppio leggermente più torte rispetto alla <b>. Questa si articola con (in più) una leggera vibrazione delle corde vocali, che si sentono vibrare portando la mano intorno alla gola. Il suono della <b> risulta di conseguenza più interno e meno esplosivo. Quando un alunno ha difficoltà a discriminare fra i due suoni affini, è necessario richiamare la sua attenzione su uno di essi, fissandola. sugli aspetti più vistosi della meccanica articolatoria, e aiutandolo gradualmente a pronunciarlo in modo via via più corretto. Raggiunta una buona padronanza da parte dell alunno, il suono va inserito nel contesto di parole brevi e significative. Solo in un secondo tempo e con lo stesso metodo si procederà alla studio del suono affine. B) Percezione visiva della struttura topologica delle lettere La difficoltà di discriminazione visiva riguarda unicamente le lettere dello stampato minuscolo <p> e <b> che si differenziano nell'orientamento spaziale della "stanghetta". Come superare tale difficoltà? Si possono ritagliare in cartoncino delle forme componibili che riproducono la stanghetta, il tondino e la base su poggiarli. Dopo di che si aiuta il bambino a orientare correttamente nello spazio la due lettere, anche con domande del genere: la stanghetta della <b> sta in alto o in basso? E quella della <p>? La pancia della <b> sta prima o dopo la stanghetta (a destra o a sinistra della stanghetta?) La pancia della <p> sta dalla stessa parte o no? Qual è l'unica differenza tra le due lettere? Trasformiamo la <b> nella <p>, ecc... Si invita il bambino a individuare una delle due lettere in parole brevi e scritte in grande e a ripassare con la matita colorata la "stanghetta". Ecc.. Lo stesso potremo fare con l'altra lettera. pane biro 6

7 4. I SUONI AFFINI <D> - <T> N.B. - Le proposte operative di questa pagina possono utilmente integrare l opera della logopedista; nei casi meno gravi, in cui non è previsto un intervento specialistico, possono riuscire di qualche utilità pratica. A) Meccanica dell articolazione dei suoni Rispetto alla d, la t (sorda) è caratterizzata da una interruzione del flusso d'aria più di punta da parte della lingua. La d (sonora) si articola meno in punta, con la lingua un po appiattita, e con in più una leggera vibrazione delle corde vocali, che possiamo percepire portando una mano intorno alla gola. Il suono risulta più interno rispetto a quello della t. Se un alunno ha difficoltà a discriminare fra i due suoni affini, richiamiamo la sua attenzione su uno di essi, fissandola. sugli aspetti più vistosi della meccanica articolatoria, e aiutandolo gradualmente a pronunciarlo in modo via via più corretto. Raggiunta una buona padronanza del suono, insegniamogli a riconoscerlo e a pronunciarlo come iniziale di parole brevi e significative. Solo in un secondo tempo e con lo stesso metodo procederemo allo studio del suono affine. b) Percezione visiva della struttura topologica delle lettere corrispondenti La difficoltà di discriminazione percettiva non riguarda le lettere dello stampatello minuscolo <d> e <t>, ma <d> e <b>, che si differenziano unicamente per l orientamento spaziale del <<tondino>>. Possiamo utilizzare le forme componibili già usate per la b e per la p e portare l attenzione sulla posizione del tondino rispetto alla stanghetta, con opportune domande. Si invita il bambino a individuare una delle due lettere in parole brevi e scritte in grande e a ripassare con la matita colorata la "stanghetta". Dado dito donna Lo stesso potremo fare con l'altra lettera. biro bue barca 7

8 5. I SUONI AFFINI <F> - <V> N.B. - Le proposte operative di questa pagina possono utilmente integrare l opera della logopedista; nei casi meno gravi, in cui non è previsto un intervento specialistico, possono riuscire di qualche utilità pratica. A) Meccanica dell articolazione dei suoni La <f> (sorda) è caratterizzata da un maggior flusso d'aria (espirata) e da un più evidente appoggio del labbro inferiore sugli incisivi superiori. La <v> (sonora) si articola con in più una leggera vibrazione delle corde vocali, per cui il suono risulta più interno. Se un alunno ha difficoltà a discriminare fra i due suoni affini, richiamiamo la sua attenzione su uno di essi, fissandola. sugli aspetti più vistosi della meccanica articolatoria, e aiutandolo gradualmente a pronunciarlo in modo via via più corretto. Raggiunta una buona padronanza del suono, insegniamogli a riconoscerlo e a pronunciarlo come iniziale di parole brevi e significative. Solo in un secondo tempo e con lo stesso metodo procederemo allo studio del suono affine. B) Percezione visiva della struttura topologica delle lettere corrispondenti La discriminazione visiva delle due lettere <f> e < v> non presenta problemi particolari. 8

9 6. I SUONI AFFINI <L> - <R> N.B. - Le proposte operative di questa pagina possono utilmente integrare l opera della logopedista; nei casi meno gravi, in cui non è previsto un intervento specialistico, possono riuscire di qualche utilità pratica. a) Meccanica dell articolazione La <l> si pronuncia appoggiando la lingua alla base degli incisivi superiori e lasciando passare ai lati il flusso d'aria con una breve vibrazione. La < r> si articola analogamente facendo vibrare la punta della lingua a intervalli rapidissimi. Se un alunno ha difficoltà a discriminare fra i due suoni affini, richiamiamo la sua attenzione su uno di essi, fissandola. sugli aspetti più vistosi della meccanica articolatoria, e aiutandolo gradualmente a pronunciarlo in modo via via più corretto. Raggiunta una buona padronanza del suono, insegniamogli a riconoscerlo e a pronunciarlo come iniziale di parole brevi e significative. Solo in un secondo tempo e con lo stesso metodo procederemo allo studio del suono affine. a) Percezione visiva della struttura topologica delle lettere corrispondenti La discriminazione percettiva delle due lettere non presenta problemi particolari. 9

10 5. I SUONI AFFINI <M> - <N> N.B. - Le proposte operative di questa pagina possono utilmente integrare l opera della logopedista; nei casi meno gravi, in cui non è previsto un intervento specialistico, possono riuscire di qualche utilità pratica. a) Meccanica dell articolazione Ambedue si articolano mediante l'interruzione del flusso d'aria, l'intensa vibrazione delle corde vocali e l'apertura delle fosse nasali che servono da cassa di risonanza. Nell'articolazione della m l'occlusione del flusso d'aria avviene a livello delle labbra. Nell'articolazione della n l occlusione del flusso d'aria avviene a livello dei denti. La vibrazione è chiaramente percettibile a livello del naso poggiandovi sopra un dito. Se un alunno ha difficoltà a discriminare fra i due suoni affini, richiamiamo la sua attenzione su uno di essi, fissandola. sugli aspetti più vistosi della meccanica articolatoria, e aiutandolo gradualmente a pronunciarlo in modo via via più corretto. Raggiunta una buona padronanza del suono, insegniamogli a riconoscerlo e a pronunciarlo come iniziale di parole brevi e significative. Solo in un secondo tempo e con lo stesso metodo procederemo allo studio del suono affine. b) Percezione visiva della struttura topologica delle lettere corrispondenti La discriminazione percettiva tra le due lettere m/n non pone problemi particolari. 10

11 6. I SUONI AFFINI <S> < Z> sorde N.B. - Le proposte operative di questa pagina possono utilmente integrare l opera della logopedista; nei casi meno gravi, in cui non è previsto un intervento specialistico, possono riuscire di qualche utilità pratica. a) Meccanica dell articolazione dei suoni La <s> sorda di <sempre>, <sale>, ecc si articola sfiorando con la punta della lingua gli incisivi inferiori e sollevando i bordi laterali della lingua in modo da formare un canalicolo centrale attraverso cui passa il flusso dell aria. Analogo discorso vale per la <z> sorda di <zucca>>, <marzo>, <pazzo>, ecc, con la differenza che la punta della lingua non sfiora gli incisivi inferiori come fa la <s>, ma li tocca. b) Percezione visiva della struttura topologica delle lettere corrispondenti Problemi con le maiuscole a causa del diverso orientamento spaziale del corpo centrale della lettera. La stanghetta della S parte da sinistra e scende verso destra, quella della Z parte invece da destra e scende verso sinistra. Esercitiamo gli alunni a comporre le due lettere utilizzando formine lineari e curve, prima di passare alla scrittura. Può essere utile anche tracciare nell aria le due lettere. Ma vi sono molti altri <giochini> che possono essere utili al nostro scopo senza essere noiosi. (Vedi anche quanto viene proposto al paragrafo seguente per l analogo problema di <S> e <Z> sonore.) 11

12 7. I SUONI AFFINI <S> - <Z > sonore N.B. - Le proposte operative di questa pagina possono utilmente integrare l opera della logopedista; nei casi meno gravi, in cui non è previsto un intervento specialistico, possono riuscire di qualche utilità pratica. a) Meccanica dell articolazione dei suoni Nella articolazione della<s> sonora (di rosa, esame, ecc... ) la punta della lingua sfiora gli incisivi inferiori, mentre invece nell'articolazione della <z> sonora (di zanzara, zero, ecc...) la punta poggia sugli incisivi inferiori. Nel primo caso abbiamo un sibilo prodotto dal flusso dell'aria, nel secondo una intensa vibrazione caratteristica (ronzio). b) Percezione visiva della struttura topologica delle lettere corrispondenti Nello stampato maiuscolo le lettere S e Z si differenziano quasi esclusivamen-te per l'orientamento spaziale della "stanghetta" centrale. La difficoltà può essere superata ritagliando in più copie le forme z ed S e predisponendo la solita banda su cui disporre opportunamente le figure ritagliate. Un utile esercizio può consistere nel ripassare con la matita colorata le Z e le S presenti nel testo. 12

13 8. I SUONI AFFINI <C> - <G> GUTTURALI N.B. - Le proposte operative di questa pagina possono utilmente integrare l opera della logopedista; nei casi meno gravi, in cui non è previsto un intervento specialistico, possono riuscire di qualche utilità pratica. a) Meccanica dell articolazione dei suoni Ambedue vengono articolate in fondo al palato interrompendo al solito il flusso dell'aria e poi rilasciandolo tatto d'un tratto. L'interruzione viene effettuata dalla porzione posteriore della lingua che si solleva e si appoggia sulla parte medio posteriore del palato. La c (sorda) è più esplosiva. La g (sonora) può essere "tenuta" più a lungo. Analogamente alle altre sonore, la <g> viene articolata con in più una leggera vibrazione delle corde vocali ( percepibile portando una mano intorno alla gola.) Se un alunno ha difficoltà a discriminare fra i due suoni affini, richiamiamo la sua attenzione su uno di essi, fissandola. sugli aspetti più vistosi della meccanica articolatoria, e aiutandolo gradualmente a pronunciarlo in modo via via più corretto. Raggiunta una buona padronanza del suono, insegniamogli a riconoscerlo e a pronunciarlo come iniziale di parole brevi e significative. Solo in un secondo tempo e con lo stesso metodo procederemo allo studio del suono affine. b) Percezione visiva della struttura topologica delle lettere corrispondenti La discriminazione tra le lettere <c> e <g> e tra i due digrammi <ch> /<gh> non presenta difficoltà particolari. 13

14 9. I SUONI AFFINI <C> <G> palatali N.B. - Le proposte operative di questa pagina possono utilmente integrare l opera della logopedista; nei casi meno gravi, in cui non è previsto un intervento specialistico, possono riuscire di qualche utilità pratica. a) Meccanica dell articolazione dei suoni Entrambe le consonanti sono affricate o occlusive - costrittive, si articolano cioè in due fasi distinte: inizialmente il flusso dell aria è interrotto dalla lingua, successivamente il canale orale si apre un poco e lascia passare il flusso dell aria. La <c>, sorda, è caratterizzata da un flusso d aria più marcato; la <g>, sonora, è accompagnata dalla vibrazione delle corde vocali. A causa di ciò il suono risulta più interno. b) Percezione visiva della struttura topologica delle lettere corrispondenti Qualche problema con lo stampato maiuscolo. 14

15 10. I SUONI AFFINI <S> - <SC> N.B. - Le proposte operative di questa pagina possono utilmente integrare l opera della logopedista; nei casi meno gravi, in cui non è previsto un intervento specialistico, possono riuscire di qualche utilità pratica. a) Meccanica dell articolazione dei suoni La <s> sorda di <sempre>, <sale>, ecc si articola poggiando la punta della lingua sugli incisivi inferiori e sollevando i bordi laterali della lingua in modo da formare un canalicolo centrale attraverso cui passa il flusso dell aria. La <sc> si articola in modo analogo, ma la lingua è più piatta e rilassata e poggia di più lateralmente, con i bordi, sull arcata dentaria superiore. Il flusso dell aria risulta più frenato e meno sibilante. a) Percezione visiva della struttura topologica delle lettere corrispondenti Le due lettere non presentano problemi particolari di discriminazione percettiva. 15

16 b) 11. I SUONI AFFINI <N> <GN> N.B. - Le proposte operative di questa pagina possono utilmente integrare l opera della logopedista; nei casi meno gravi, in cui non è previsto un intervento specialistico, possono riuscire di qualche utilità pratica. a) Meccanica dell articolazione dei suoni Ambedue si articolano mediante l'interruzione e il successivo rilascio del flusso d'aria, la vibrazione delle corde vocali e l'apertura delle fosse nasali che servono da cassa di risonanza. Nell'articolazione della <n> l occlusione del flusso d'aria avviene ad opera della lingua a livello dei denti. La vibrazione è chiaramente percettibile poggiando un dito sul naso. Nell articolazione della <gn>, la lingua e arresta il flusso dell aria appiattendosi sul palato anteriore. Le labbra si allargano in un modo caratteristico. b) Percezione visiva della struttura topologica delle lettere corrispondenti Le due lettere non presentano problemi particolari di discriminazione percettiva. 16

17 12. I SUONI AFFINI <L> <GL> N.B. - Le proposte operative di questa pagina possono utilmente integrare l opera della logopedista; nei casi meno gravi, in cui non è previsto un intervento specialistico, possono riuscire di qualche utilità pratica. a) Meccanica dell articolazione dei suoni La <l> si articola appoggiando la punta della lingua sugli alveoli degli incisivi superiori e lasciando passare ai lati il flusso d'aria con una breve vibrazione. La <gl>, si articola analogamente appiattendo la lingua contro l'arcata dentaria superiore. L'aria fugge lateralmente con un suono più gutturale. Le labbra si aprono maggiormente e le gote "vanno indietro". b) Percezione visiva della struttura topologica delle lettere corrispondenti La lettera <1> e il digramma <gl> non presentano problemi particolari di discriminazione percettiva. 17

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