Allegato A: Estratto dalle Schede-paese SACE sui Paesi prioritari identificati
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- Chiara Claudia Bevilacqua
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1 Allegato A: Estratto dalle Schede-paese SACE sui Paesi prioritari identificati Si presenta di seguito, su contributo dell'ufficio Studi di Sace: - una Tabella riepilogativa dell attività assicurativa di SACE sui Paesi prioritari identificati. - una sintesi per Paese. Paesi Cat. OCSE Rating SACE Condizioni di Assicurabilità Esposizione Sovrano Bancario Privato Deliberate Perfezionate Albania 6 M3 senza condizioni senza condizioni senza condizioni 29,9 34,5 Algeria 3 M2 senza condizioni senza condizioni senza condizioni 271,2 268,9 Bosnia- Erzegovina 7 H2 con condizioni senza condizioni senza condizioni 68,7 62,2 Bulgaria 4 M2 senza condizioni senza condizioni senza condizioni 543,3 726,1 Croazia 5 M2 senza condizioni senza condizioni senza condizioni 339,1 284,3 Egitto 4 M2 senza condizioni senza condizioni senza condizioni 160,5 134,3 Libia 5 H1 senza condizioni senza condizioni senza condizioni 57,4 56,8 Macedonia 5 M3 senza condizioni plafond 30 mln senza condizioni senza condizioni 1,7 0 Marocco 3 M1 senza condizioni senza condizioni senza condizioni 105,8 85,6 Montenegro 6 H2 senza condizioni plafond 20 mln senza condizioni senza condizioni 0,27 0,27 Polonia 2 L3 senza condizioni senza condizioni senza condizioni 516,7 421,4 Rep.Ceca 0 L2 senza condizioni senza condizioni senza condizioni 0,6 0,6 Romania 4 M1 senza condizioni senza condizioni senza condizioni 274,6 293,7 Serbia 6 H1 con condizioni senza condizioni senza condizioni 161,1 152,2 Slovacchia 0 L2 senza condizioni senza condizioni senza condizioni 0,8 0,85 Tunisia 3 M1 senza condizioni senza condizioni senza condizioni 24,7 6,6 Ucraina 7 H2 senza condizioni senza condizioni senza condizioni plafond 200 mln 341,3 389
2 1. Albania Rischio politico. Gli scontri di gennaio 2011 hanno messo a repentaglio la stabilità politica del paese. La lotta politica tra il primo ministro Berisha e il leader dell opposizione Rama non sembra destinata a placarsi. Solo l azione diplomatica europea potrebbe nell intento di trovare un compromesso. Rischio economico. La reazione alla crisi è stata migliore delle altri paesi della regione. La crescita economica è rimasta positiva anche nel 2010, guidata dall aumento delle esportazioni e dalle rimesse dei numerosi emigranti. Rischio finanziario e operativo. Il settore bancario si sta progressivamente adeguando agli standard internazionali. Nel contesto operativo le principali difficoltà sono dovuti ai costi della corruzione. Il livello di sviluppo delle infrastrutture è limitato anche se sono previsti interventi sul sistema di trasporti. Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Le infrastrutture risultano poco sviluppate, tuttavia sono stati stanziati fondi per la ristrutturazione del sistema di trasporti e per la ristrutturare del patrimonio di manufatti per la regimazione delle acque. Nel settore dell energia continua a concentrarsi l interesse dei principali investitori stranieri e del governo. A livello di sicurezza, la situazione generale è migliorata negli ultimi anni. Le elezioni politiche e amministrative del 2009 si sono svolte senza incidenti di rilievo e in un clima di relativa tranquillità. Misure più incisive per la lotta alla criminalità organizzata, compresa la microcriminalità, sarebbero invece auspicabili al fine di ridurre il rischio operativo e migliorare la qualità del business environment. 2. Algeria Rischio politico. La stabilità politica è incentrata sul controllo del presidente Bouteflika sul paese, sebbene permangono tensioni interne legate alla richiesta di riforme economico-sociali da parte della popolazione. Rischio economico. La performance economica si mantiene su livelli positivi, grazie al settore oil e agli ingenti investimenti pubblici, che aggravano tuttavia la posizione fiscale. Rischio finanziario e operativo. Il sistema finanziario resta sotto potenziato e caratterizzato da una forte ingerenza statale, data la lentezza e gli ostacoli nel programma di privatizzazioni.
3 Il contesto operativo è relativamente adeguato, sebbene burocrazia, corruzione e i rischi nello stato di sicurezza rallentino gli IDE nei settori non-oil. Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Lo stato delle infrastrutture è discreto e in fase di ulteriore ammodernamento grazie anche agli investimenti pubblici, diretti soprattutto allo sviluppo delle rete di trasporti. Il livello di sicurezza interna è nettamente migliorato rispetto agli anni 90, ma permane una situazione di violenza latente, soprattutto in termini di minaccia terroristica, che frena gli investimenti nei settori diversi dall oil&gas. 3. Bosnia-Erzegovina Rischio politico. La tenuta della coalizione di governo è messa in discussione dalle divisioni interne alla maggioranza e dalla sua capacità di far fronte alla crisi senza perdere il consenso popolare. Rischio economico. L economia è entrata in recessione. La crisi ha colpito le esportazioni e i consumi interni tanto che la crescita dovrebbe essere negativa anche nel Rischio finanziario e operativo. Il sistema bancario non è rimasto immune dalla crisi globale: l aumento dei crediti non esigibili e l elevato indebitamento in valuta sono tra le principali criticità. A livello operativo le infrastrutture sono oggetto di ammodernamenti, finanziati tramite gli investimenti europei. Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale deve essere ancora sviluppato adeguatamente. La rete ferroviaria è ancora lontana dall efficienza europea, ma grazie ai fondi elargiti dall UE ne è previsto un rinnovamento. I fondi della BERS e della EIB finanzieranno il potenziamento delle infrastrutture legate al trasporto marittimo. Le telecomunicazioni registrano rapidi miglioramenti. La corruzione rappresenta la principale criticità a livello operativo. 4. Bulgaria
4 Rischio politico. Il partito di centro-destra Cittadini per uno Sviluppo Europeo della Bulgaria ha vinto le recenti elezioni tenutesi a luglio Il governo tuttavia non ha la maggioranza in parlamento e ciò potrebbe minarne la tenuta. Nel 2008 l UE ha limitato l accesso del paese ai fondi europei a causa dei mancati progressi nella riforma del sistema giudiziario e nella lotta alla corruzione. Rischio economico. Forte rallentamento economico guidato dalla contrazione dell afflusso di capitali e della domanda interna ed internazionale. L ampio deficit di parte corrente e l elevato indebitamento con l estero rimangono i principali fattori di debolezza. Rischio bancario e operativo. La performance e la qualità delle attività del settore bancario sono in progressivo peggioramento. Il contesto operativo è migliorato ma i progressi nella lotta alla corruzione e nella riforma del sistema giudiziario sono ancora limitati. Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale è migliorato ma necessita investimenti ulteriori, soprattutto per lo sviluppo dei collegamenti stradali. Molti dei progetti in fase di avanzamento sono stati interrotti dopo il blocco dei fondi europei. Non ci sono minacce specifiche per la sicurezza anche se si registra la presenza della criminalità organizzata. 5. Croazia Rischio politico. Nonstante la maggioranza ridotta il governo sembra in grado di tenere fino alle elezioni previste per il 2011, in cui il partito di opposizione è dato come favorito. L ingresso nell UE rimane le priorità in politica estera. Rischio economico. L elevato debito estero delle banche e delle imprese rappresenta una delle principali vulnerabilità a causa di non trascurabile rischio di svalutazione della valuta. Rischio finanziario e operativo. Il sistema bancario appare sensibile a rischi di cambio e variazione dei tassi di interesse derivanti dalla forte esposizione in valuta straniera. Il contesto operativo non presenta particolari criticità. Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale è adeguato. Sebbene la criminalità organizzata resti un problema da tenere in considerazione, la sicurezza non sembra costituire un problema per l attività degli investitori. Il rischio di violenza politica è ridotto. Il governo, inoltre, ha recentemente incrementato le misure di sicurezza e adottato provvedimenti più incisivi nella lotta al crimine organizzato.
5 6. Egitto Rischio economico. La performance economica ha risentito del rallentamento economico ma rimane sostenuta grazie anche alle riforme varate dal governo a sostegno della domanda interna e dei consumi privati. Rischio finanziario e operativo. Il piano di riforme e privatizzazioni per incrementare l efficienza e la trasparenza del sistema finanziario registra risultati positivi. Burocrazia e corruzione continuano tuttavia a creare ostacoli all attività degli investitori esteri nel paese. Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il governo egiziano ha investito con successo notevoli somme nel finanziamento di opere infrastrutturali, specialmente nel settore del turismo e dei trasporti. La minaccia terroristica contro obiettivi sensibili occidentali si è ridotta negli ultimi anni, sebbene il riemergere delle tensioni settarie tra cristiani e mussulmani e le proteste di piazza contro l elevata disoccupazione e il costo della vita hanno aumentato il rischio di violenza nel paese. Nel 2009 un attentato terroristico ha colpito un mercato della capitale frequentato da stranieri; l attentato è stato rivendicato da una piccola cellula islamista. 7. Libia
6 8. Macedonia Rischio politico. La coalizione governativa, eletta nel luglio 2008, si conferma stabile e dispone della maggioranza necessaria ad approvare le riforme. L ingresso nell UE e nella NATO resta una priorità del governo. Rischio economico. Per il 2010 si prospetta un ritorno ad una crescita positiva del PIL, le spinte inflazionistiche si sono considerevolmente ridotte nel corso del Il deficit di parte corrente continua a rimanere elevato. Rischio finanziario e operativo. Il sistema bancario non è stato esposto direttamente alla crisi finanziaria internazionale. Il contesto operativo ha registrato segnali di miglioramento ma necessita ancora di numerose e profonde riforme. Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale è alquanto limitato e necessita di investimenti per essere potenziato. In seguito all accordo di Ohrid nel 2001 il rischio di violenza politica è contenuto, tuttavia la situazione tra i macedoni e la minoranza albanese continua ad essere tesa, a causa delle divisioni e le tensioni interetniche. 9. Marocco Rischio politico. Il quadro politico resta stabile, nonostante la frammentazione partitica e il malcontento sociale. Resta latente il rischio legato ai movimenti terroristici del Maghreb. Rischio economico. Il quadro macroeconomico è complessivamente positivo, grazie alla ripresa del manifatturiero, costruzioni e servizi. La dipendenza dal settore agricolo rappresenta tuttavia una vulnerabilità. Rischio finanziario e operativo. Il sistema finanziario non sembra risentire particolarmente della crisi dei mercati internazionali. L inefficienza giuridico-amministrativa e la diffusa corruzione rimangono i principali ostacoli per gli investimenti esteri. Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Lo stato delle infrastrutture è complessivamente discreto e oggetto di ulteriore potenziamento, in particolare grazie ai progetti di sviluppo della rete stradale, ferroviaria e portuale. Nel paese è si sono verificati attentati terroristici di matrice islamica contro siti commerciali e turistici (l ultimo nel 2003), legati alla latente attività di gruppi terroristici del Maghreb; non si segnalano attualmente
7 minacce specifiche alla sicurezza interna. Il territorio è soggetto a periodici fenomeni di siccità. 10. Montenegro Rischio politico. Le elezioni parlamentari di aprile 2009 hanno dato maggiore stabilità al paese che si trova sempre più impegnato nel cammino verso l acquisizione della membership europea. Rischio economico. L economia è poco diversificata e dipendente dal turismo e dall esportazione di alluminio. Il deficit di parte corrente è particolarmente elevato e a ciò si aggiunge un debito pubblico ed estero in veloce aumento. Rischio bancario e operativo. Gli effetti della crisi si sono fatti sentire sul sistema bancario montenegrino che sta soffrendo l aumento dei crediti non esigili e le difficoltà legate al rifinanziamento dei prestiti. L obiettivo di diventare membro della UE possibile costituisce una notevole spinta per il miglioramento del contesto operativo. Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale necessita di forti investimenti. Il Montenegro non soffre particolari problemi dal punto di vista della sicurezza anche se il contesto geopolitico in cui si trova non è privo di rischi. La questione del Kosovo (e, più in generale, delle minoranze albanesi diffuse nei paesi dell area) non è ancora risolta. È difficile escludere completamente rigurgiti. 11. Polonia Rischio politico. Le differenze di indirizzo politico tra Primo Ministro (del partito Piattaforma Civica) e Presidente (del partito di opposizione Legge e Giustizia) rendono difficile la coabitazione istituzionale soprattutto per la diversità di vedute in merito al processo di integrazione nell Unione Europea. Rischio economico. Anche la Polonia è interessata dal rallentamento globale, tuttavia sembra essere in grado di fronteggiare tale crisi meglio di altre economie della regione.
8 L esecutivo vorrebbe adottare l euro entro il 2012, ma esiste grande incertezza sull effettiva realizzabilità di questo obiettivo. Rischio finanziario e operativo. Il sistema bancario è ben capitalizzato ma si segnala un deterioramento della qualità dei prestiti. Il contesto operativo è migliorato sulla spinta all adeguamento all acquis communautaire. Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema delle infrastrutture è generalmente efficiente, ma necessita di miglioramenti nel trasporto su strada. Uno dei fattori di rischio è la presenza di tensioni tra le parti sociali. 12. Repubblica ceca Rischio politico. Il governo tecnico di transizione dovrebbe rimanere in carica fino alle elezioni fissate per il giugno Rischio economico. L economia ceca è entrata in recessione nel Produzione industriale ed esportazioni, legate soprattutto al settore automobilistico, hanno registrato un deciso rallentamento. Rischio finanziario e operativo. Le prospettive del sistema bancario sono legate alla salute dei grandi gruppi europei che controllano la quasi totalità degli asset del settore. Il livello infrastrutturale è adeguato. Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale è adeguato ed efficiente anche se necessita di ulteriori investimenti. Il rischio di violenza politica è molto basso. 13. Romania Rischio politico. L instabilità politica ha portato alla caduta di un nuovo governo. Si pensa che le elezioni presidenziali appena svoltesi possano dare stabilità al paese che necessità di numerose riforme. Rischio economico. La crisi ha colpito duramente l economia romena. Le autorità hanno dovuto richieder l aiuto del FMI e delle altre istituzioni multilaterali.
9 Rischio bancario e operativo. Il deterioramento degli asset costituisce il principale fattore di vulnerabilità che il sistema bancario si trova ad affrontare. Il contesto operativo è migliorato ma la Commissione Europea ha criticato l elevata corruzione e i limitati miglioramenti nella riforma del sistema giudiziario Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale sta migliorando sulla spinta degli investimenti europei. Non esistono minacce particolari per la sicurezza o episodi di violenza politica. 14. Serbia Rischio politico. La difficile situazione economica sta inasprendo il malcontento popolare nei confronti del governo. Il Kosovo rimane una questione centrale nella politica interna e nelle relazioni internazionali. Si registrano progressi nel processo di integrazione europea. Rischio economico. Nel 2010 la performance economica del paese è migliorata, tuttavia permangono alcune criticità quali l elevato deficit di bilancio e l indebitamento in valuta estera (euro). É attivo un programma del FMI. Rischio bancario e operativo. Il sistema finanziario presenta alcune vulnerabilita', in particolare l elevato ammontare di prestiti concessi in euro lo rende esposto al rischio di cambio. Il contesto operativo è in miglioramento. Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. La ristrutturazione delle infrastrutture a seguito dei bombardamenti aerei del 1999 procede grazie agli aiuti internazionali. Il paese e interessato dalla costruzione del Corridoio X, che colleghera' Salisburgo a Tessalonica attraverso Budapest e Belgrado. La proclamazione di indipendenza del Kosovo ha aumentato la tensione, in particolare nell area meridionale del paese al confine con il Kosovo, dove e presente una significativa minoranza albanese. 15. Slovacchia
10 Rischio politico. L esecutivo guidato dal primo ministro Robert Fico si mantiene stabile. La rielezione del presidente Gašparovič rafforza ulteriormente la coalizione governativa. Rischio economico. Il rallentamento della domanda globale e dei partner europei influisce negativamente sulle esportazioni e sulla produzione automobilistica. Il 1 gennaio 2009 il paese e entrato nell Unione Monetaria. Rischio finanziario e operativo. Il sistema finanziario e uno dei piu' solidi dell area, tuttavia si attende un deterioramento degli indicatori bancari. Il contesto operativo non presenta particolari criticita'. Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale e adeguato ma il trasporto su strada e rallentato dalla natura montuosa del territorio. Sono previsti piani di ammodernamento ed estensione della rete stradale, grazie anche agli investimenti europei. Il rischio di violenza politica e molto basso. Permane qualche problema di convivenza con la minoranza ungherese e Rom, ma non tale da pregiudicare la sicurezza nel paese. 16. Tunisia Rischio politico. Le recenti manifestazioni e le violente proteste hanno condotto alla caduta del regime del presidente Ben Ali e alla formazione di un governo di coalizione nazionale volto a ristabilire la stabilità politica e sociale e a indire nuove elezioni. Rischio economico. La crescita economica resta positiva grazie anche alla tenuta delle esportazioni, grazie alla diversificazione produttiva e geografica. L impatto dell incremento delle commodity alimentari ed energetiche rappresenta una vulnerabilità. Resta elevato il tasso di disoccupazione, in particolare tra i giovani. Rischio finanziario e operativo. Nonostante i progressi, il sistema bancario resta caratterizzato da una elevata quota di non-performing loans. Il paese presenta un buon grado di apertura nei confronti degli operatori esteri. Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Le infrastrutture sono relativamente sviluppate; la rete elettrica e le telecomunicazioni sono in genere affidabili anche se necessitano ulteriori investimenti. La situazione della sicurezza è nel complesso positiva: i livelli di criminalità sono contenuti e le minacce terroristiche, seppur latenti, restano limitate.
11 17. Ucraina Rischio politico. Il neo-presidente Yanukovych ha consolidato il suo potere destituendo l exprimo ministro Tymoshenko e costituendo una nuova maggioranza parlamentare a lui favorevole. Il paese sta negoziando un nuovo accordo con il FMI. In miglioramento le relazioni con la Russia. Rischio economico. La crisi economica globale ha fatto emergere tutte le debolezze strutturali del paese. Il crollo dei prezzi dell acciaio e la contrazione del credito hanno contribuito a peggiorare la situazione. Nella prima parte del 2010 vi sono stati dei segnali di ripresa anche se la questione fiscale rimane una criticità irrisolta. Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario ha sofferto la crisi di liquidità. Per il 2010 il problema principale è costituito dal notevole aumento dei prestiti non esigibili e dalla necessità di ricapitalizzare le banche poste sotto la temporanea amministrazione dello stato. Il contesto operativo risente dell instabilità politica e della mancanza di riforme. Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il processo di ammodernamento delle infrastrutture procede lentamente e la crisi economica ha avuto un effetto di rallentamento. I pericoli più grandi per la sicurezza del paese sono legati alle tensioni fra gruppi etnici/religiosi/linguistici diversi. La popolazione si divide in una parte ortodossa russofona, stanziata principalmente nelle regioni orientali, e una parte uniate-ucrainofona, nelle regioni occidentali. Tuttavia le tensioni più rilevanti si registrano nella penisola di Crimea, popolata da una maggioranza slava russofona (67% della popolazione) ed una minoranza tartara di religione musulmana ****
Dati generali e indici di rischio
SERBIA Dati generali e indici di rischio Capitale Belgrado Popolazione (milioni) 7,26 55/100 52/100 65/100 PIL nominale (miliardi USD PPP) 80,47 Mancato pagamento controparte sovrana Esproprio e violazioni
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COSTA D'AVORIO Dati generali e indici di rischio Capitale Yamoussoukro Popolazione (milioni) 24,07 87/100 74/100 87/100 PIL nominale (miliardi USD PPP) 43,67 Mancato pagamento controparte sovrana Esproprio
Dati generali e indici di rischio
ETIOPIA Dati generali e indici di rischio Capitale Addis Ababa Popolazione (milioni) 88,85 64/100 66/100 64/100 PIL nominale (miliardi USD PPP) 118,18 Mancato pagamento controparte sovrana Esproprio e
Dati generali e indici di rischio
SIERRA LEONE Dati generali e indici di rischio Capitale Freetown Popolazione (milioni) 6,32 87/100 78/100 87/100 PIL nominale (miliardi USD PPP) 9,16 Mancato pagamento controparte sovrana Esproprio e violazioni
Dati generali e indici di rischio
MOZAMBICO Dati generali e indici di rischio Capitale Maputo Popolazione (milioni) 22,91 60/100 67/100 61/100 PIL nominale (miliardi USD PPP) 28,15 Mancato pagamento controparte sovrana Esproprio e violazioni
Dati generali e indici di rischio
RWANDA Dati generali e indici di rischio Capitale Kigali Popolazione (milioni) 10,64 64/100 54/100 64/100 PIL nominale (miliardi USD PPP) 16,37 Mancato pagamento controparte sovrana Esproprio e violazioni
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SCHEDA PAESE A cura dell Ufficio Studi Economici Federica Pocek f.pocek@sace.it EXECUTIVE SUMMARY ALGERIA Capitale: Algeri Popolazione: 35,0 Pil nominale (2009): 240,8 country risk* Credito (controparte)
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Dati generali e indici di rischio
ANGOLA Dati generali e indici di rischio Capitale Luanda Popolazione (milioni) 20,82 61/100 80/100 70/100 PIL nominale (miliardi USD PPP) 131,79 Mancato pagamento controparte sovrana Esproprio e violazioni
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Dati generali e indici di rischio
GAMBIA Dati generali e indici di rischio Capitale Banjul Popolazione (milioni) 1,88 81/100 66/100 81/100 PIL nominale (miliardi USD PPP) 3,68 Mancato pagamento controparte sovrana Esproprio e violazioni
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