LOTTA INTEGRATA ALLE ZANZARE COMUNE DI MOZZO (Bg) CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AD AEDES ALBOPICTUS

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1 LOTTA INTEGRATA ALLE ZANZARE COMUNE DI MOZZO (Bg) CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AD AEDES ALBOPICTUS RELAZIONE CONCLUSIVA ANNO 2009 A cura di Dott. Giovanni Rota Martir Dott.ssa Simona Macchini 1

2 1-PREMESSA Con la presente relazione si concludono le attività svolte dai tecnici della ditta Sesia sas di Rimini, con sede distaccata nel comune di Bonate Sopra, che nel 2009 ha predisposto, per conto del comune di Mozzo (BG), un piano di lotta biologica-integrata per il contenimento delle popolazioni di zanzare presenti sul territorio comunale, con particolare attenzione alla zanzara tigre. L'accertata presenza di Aedes albopictus (zanzara tigre), specie di nuova introduzione nel territorio comunale, con etologia diversa dalle comuni zanzare, data la sua maggiore aggressività e l'attività prevalentemente diurna, inoltre potenziale vettore di virus e patogeni, ha giustificato un piano di studio finalizzato alla conoscenza dei livelli di insediamento raggiunti nel territorio (distribuzione spaziale e densità di popolazione). Alla base di tutto, è ritenuto di importanza prioritaria l acquisizione di una serie di informazioni sul territorio, che consentiranno di mirare ed ottimizzare le successive azioni, dando priorità ad interventi preventivi di lotta nei siti di proliferazione larvale. Il programma di lotta biologica-integrata è stato articolato a più livelli e con una serie di azioni risultate dall integrazione tra le proposte dei tecnici della ditta Sesia e le indicazioni fornite dai referenti comunali. Ciò ha consentito di costruire un programma operativo sulla specifica realtà locali, ottimizzando le azioni e i risultati. 2-ETOBIOLOGIA DEI CULICIDI Le zanzare appartengono alla famiglia dei Culicidi, ordine dei Ditteri e sono rappresentate in Italia da circa 70 specie (non tutte pungono gli esseri umani). Sono insetti olometaboli, le cui larve possono vivere e svilupparsi solamente in acqua, che deve essere stagnante o non troppo corrente. Le larve respirano l ossigeno atmosferico grazie al sifone respiratorio sito all estremità del loro addome, che permette loro di vivere anche in acque povere di ossigeno, al contrario dei loro predatori e nemici naturali, come i pesci, le larve di libellula Larve di Culex pipiens e altri insetti acquatici provvisti di branchie. Le uova possono essere deposte sia in acqua (Culex spp. Anopheles spp.) sia in terreno asciutto destinato ad allagarsi come ad esempio avviene nelle zone paludose o in risaia per Aedes subgen. Ochlerotatus caspius, Aedes subgen. Aedimorphus vexans. La durata del ciclo di sviluppo, dall uovo all adulto, è fortemente influenzata dalla temperatura dell acqua (a 26 C la durata del ciclo è pari a 7 ± 3 giorni) e dalla disponibilità di cibo (materia organica disciolta in acqua). In estate le uova schiudono in poche ore. Le larve, che possono vivere solo in acqua, hanno un aspetto vermiforme, si nutrono delle particelle organiche disperse nell acqua. Dopo quattro mute le larve si trasformano in pupe, dalle quali, nel giro di 48 ore con le temperature estive, fuoriesce l adulto. Nel periodo estivo l adulto di zanzara vive da uno o tre mesi a seconda della specie e delle condizioni ambientali. I generi Anopheles e Culex svernano come adulti, in una sorta 2

3 di letargo (diapausa), in luoghi riparati all esterno o all interno delle abitazioni, ad esempio nelle cantine, nei garage, nei depositi, nelle stalle. Le zanzare appartenenti al genere Aedes svernano invece allo stadio di uovo, mentre altre specie svernano nello stadio larvale. Abbiamo ricordato che le larve possono vivere e svilupparsi solamente in acqua, che deve quindi permanere per un periodo di tempo sufficiente per permettere il completamento del ciclo. Se il ristagno si prosciuga, le larve muoiono. I siti in cui si possono sviluppare le larve vengono definiti focolai larvali. Sul territorio comunale di Mozzo sono state rinvenute zanzare appartenenti a due sole specie: Aedes albopictus (zanzara tigre) e Culex pipiens (zanzara comune). In Italia le zanzare non trasmettono gravi malattie come in altre parti del mondo, ma il disturbo che arrecano con i loro ronzii e con le loro punture, rende di difficile accettazione la convivenza; possono inoltre provocare reazioni allergiche anche serie, e trasmettere la filariasi ai cani. Solamente la zanzara femmina è in grado di pungere, compito che svolge per procurarsi, con il sangue assunto dalla vittima, le proteine che servono per la maturazione delle uova. A complicare la situazione e ad innalzare i livelli di allerta è la recente segnalazione, nel periodo estivo 2007, del primo caso in Italia del virus asiatico della Chikungunya, trasmesso dalla zanzara tigre all uomo, che ha colpito oltre un centinaio di persone in una zona circoscritta dell Emilia-Romagna. Nel 2008 inoltre sono stati accertati casi di virus West Nile, in provincia di Bologna e di Ferrara. Tale patogeno è veicolato da zanzare appartenenti al genere Culex, per cui occorre tenere alta la guardia anche sulle comuni zanzare nostrane. Alcuni focolai di sviluppo di tali zanzare coincidono con quelli di Aedes albopictus (tombini stradali, piccoli contenitori, ecc), ma non bisogna dimenticare i fossati di scolo e i corsi d acqua superficiali che vengono colonizzati prevalentemente proprio dalle zanzare del genere Culex. Le diverse specie di zanzara vanno a caccia delle loro vittime in diverse fasce orarie ben distinte; le specie attive di giorno vengono attirate prevalentemente da stimoli visivi, (risultano attrattivi i colori scuri); le specie che si muovono al crepuscolo o di notte si orientano prevalentemente grazie a stimoli chimici e fisici: tutte, però, vengono attirate dalla anidride carbonica, emessa con la respirazione, dall odore del sudore, dall acido lattico formato nei muscoli, dalle correnti termiche di convezione che si formano attorno al corpo degli esseri viventi. 3 - STUDIO E MAPPATURA DEL TERRITORIO Nel corso della stagione, sono stati effettuati ripetuti sopralluoghi, in aree a rischio di infestazione (orti, cimiteri, autodemolizioni, vivaisti ecc), allo scopo di individuare e quindi rimuovere tutti i possibili focolai larvali di zanzara, prima della loro naturale evoluzione ad adulti. Le situazioni individuate sono state censite in un apposita tabella e riportate su cartografia che ne consente una comoda valutazione di distribuzione spaziale. L attività d indagine e di mappatura dei focolai urbani, migliora gradualmente la conoscenza del territorio, puntando ad una riduzione progressiva delle potenzialità di sviluppo culicidiche derivanti da una scorretta gestione dell acqua stagnante. 3

4 Distribuzione dei focolai nel Comune di Mozzo anno 2009 Oggetto di ricognizione sono state anche le rogge che in diversi punti attraversano il territorio comunale e che, nei regimi di secca, possono originare pozze con ristagni d acqua a rischio di infestazione. Tra le più problematiche si segnala la roggia Masnada e la roggia che attraversa il parco Ca del Lupo dove si sono registrati focolai larvali di zanzara, tutti riconducibili alla specie Culex pipiens. In ambito urbano, la tipologia di infestazione più comune è rappresentata dai vari contenitori e recipienti di raccolta dell acqua piovana utilizzati per scopi irrigui in orti e giardini (secchi, bidoni e vasche), ma spesso accidentalmente e inconsapevolmente mantenuti in ambito privato Da segnalare, quale consistente fonte di infestazione culicidica (specie rinvenute Culex pipiens ed Aedes albopictus) la rete dei pozzetti stradali comunali, per il cui controllo sono stati attivati sette cicli di intervento con formulazioni antilarvali. La mappatura del territorio va mantenuta costantemente aggiornata, inserendo le informazioni acquisite nel tempo, fondamentali per migliorare la conoscenza e l individuazione delle situazioni problematiche, ottimizzando e scegliendo le opportune misure di controllo e di prevenzione. 4

5 3-1 ORTI CITTADINI Un attenzione particolare è stata utilizzata durante il censimento dei principali nuclei di orti presenti sul territorio comunale. Gli orti rappresentano una situazione particolarmente favorevole allo sviluppo di zanzare tipicamente urbane, quali Culex pipiens e Aedes albopictus. La limitata disponibilità di acqua necessaria per la coltivazione è spesso sopperita mediante il posizionamento, da parte dei proprietari, di numerosi bidoni e secchi in grado di accumulare l acqua piovana. Questa situazione, se non ben gestita, è fonte di ristagni di acqua permanenti che diventano inevitabilmente focolai di sviluppo delle larve di zanzara. Un solo secchio è capace di dare origine nella stagione estiva, a migliaia di zanzare, che volando possono facilmente raggiungere le aree vicine in un raggio di metri. Per tale motivo è stata data importanza alla sensibilizzazione dei proprietari degli orti cittadini, informati circa le corrette norme da seguire, durante le ispezioni effettuate dai tecnici incaricati. In presenza di contenitori infestati di larve di zanzara, in accordo con i proprietari, si è proceduto al trattamento dell acqua con formulazioni biologiche a base di Bacillus thuringensis, o al rovesciamento dei contenitori (se non più utilizzata). Dove l attività di informazioneprevenzione non è stata possibile, per l assenza dei proprietari, sono state esposti degli avvisi informativi, che richiamano le misure di prevenzione ed i riferimenti della specifica ordinanza di lotta. L azione informativa si è dimostrata efficace, con un incremento significativo di copertura di bidoni e secchi da parte degli stessi proprietari. 4 - AEDES ALBOPICTUS: BIOLOGIA E MISURE DI CONTROLLO Metodi di lotta ad Aedes albopictus MONITORAGGIO CON OVITRAPPOLE MAPPATURA DEL TERRITORIO TRATTAMENTI ANTILARVALI E ADULTICIDI INFORMAZIONE ALLA CITTADINANZA 5

6 Aedes albopictus è meglio conosciuta come zanzara tigre, per la bandeggiatura bianca dei tarsi e dell addome che contrasta con il colore nero del resto del corpo. Per la sua riproduzione Aedes albopictus predilige piccole raccolte di acqua, dove le femmine depongono le uova. Trova quindi il suo habitat di sviluppo ideale in ambienti fortemente antropizzati, soprattutto nelle aree e nei quartieri dove predominano abitazioni con giardini interni ombreggiati e ricchi di vegetazione, dove vengono lasciati a sua disposizione secchi, barattoli, sottovasi, annaffiatoi, bacinelle, fontane, copertoni di automobili, bidoni di raccolta dell acqua piovana, caditoie e tombini di raccolta delle acque meteoriche. e innumerevoli contenitori di varia natura che possono contenere acqua. Le uova, molto resistenti alla siccità e agli sbalzi di temperatura, possono restare vitali per diversi mesi, in attesa di venire sommerse per poi schiudersi. Aedes albopictus non è una buona volatrice: non si sposta, in genere, più di metri rispetto al focolaio di origine. Può però sfruttare la direzione dei venti oppure le automobili, in cui entra dai finestrini aperti, e spostarsi così anche di diversi chilometri. La diffusione da una zona all'altra è inoltre attribuibile al trasporto passivo delle uova deposte all'interno di contenitori vari. In Italia le problematiche collegate alla presenza di Aedes albopictus sono collegabili esclusivamente all'elevato fastidio che essa provoca con le sue dolorose punture, alla sua precoce comparsa stagionale e alla sua tardiva scomparsa autunnale AEDES ALBOPICTUS: MONITORAGGIO CON OVITRAPPOLE Impostare un efficace piano di lotta alla zanzara tigre, significa poter disporre di un quadro che fotografi l effettiva diffusione sul territorio dell insetto ed il grado di infestazione raggiunto. Solo così sarà possibile, sulla base delle informazioni acquisite ed aggiornate con cadenza periodica (ogni quindici giorni), acquisire le informazioni che consentono le corrette disposizioni di lotta. Diversamente dalle più comuni specie di zanzare, A. albopictus non è efficacemente monitorabile dalle trappole attivate ad anidride carbonica, ma la sua presenza può essere rilevata con il posizionamento di particolari ovitrappole, collocate in siti ritenuti a rischio, su cui le femmine vanno a deporre le uova. L attività di monitoraggio ad Aedes albopictus è Ovitrappola di monitoraggio iniziata all inizio del mese di giugno seguendo le linee guida indicate dall Istituto Superiore di Sanità, con l impiego di ovitrappole costituite da contenitori di plastica nera con volume di circa 500 cc, riempiti per 2/3 da acqua declorata, dentro cui è stata immersa una stecchetta di masonite, larga circa 2 cm e lunga 10 cm. 6

7 Le femmine di zanzara tigre, attratte dal colore nero del contenitore e dalla presenza dell acqua, depongono le proprie uova nelle anfrattuosità della parte emersa del legnetto. Il prelievo periodico (quindicinale) della stecchetta e il successivo conteggio delle uova su questa presenti, strettamente correlato al numero delle femmine feconde ovvero alla densità della popolazione adulta, consente di delimitare l area infestata, di definire tempestivamente l inizio dell attività trofica delle femmine e il suo termine, di indicare i picchi di massima attività, in modo da programmare adeguati interventi larvicidi nelle tombinature stradali. Inoltre i dati raccolti permettono di registrare l andamento stagionale della popolazione e di stimare la densità degli insetti e di definire l ampiezza dell infestazione. I parametri considerati sono il tasso percentuale di trappole positive sul totale delle trappole posizionate, il numero medio di uova rinvenute su ogni trappola positiva. Al ritrovamento di ovitrappole con un alto numero di uova ( 100 uova/settimana), è seguita un attenta ricognizione delle aree limitrofe alla postazione, che ha portato in più situazioni, all identificazione ed eliminazione di numerosi microfocolai di sviluppo delle larve. A tale scopo sono state posizionate e controllate periodicamente, sul territorio di Mozzo, 15 ovitrappole, con criteri di scelta legati all idoneità del sito ed alla possibile problematicità. Nella tabella n. 2 sono riportati i valori di ovideposizione rilevati nel corso della stagione riproduttiva POSIZIONAMENTO OVITRAPPOLE Distribuzione ovitrappole di monitoraggio zanzara tigre- Comune di Mozzo 7

8 Tab. n. 2 MONITORAGGIO Aedes albopictus nel Comune di Mozzo- ANNO Numero di uova rinvenuto su ogni ovitrappola ad ogni controllo Monitoraggio Aedes alpopictus Comune di Mozzo Descrizione Post. Numero uova/postazione VIA PIATTI DI FRONTE ALLA BIBLIOTECA VIA VERDI - CENTRO ANZIANI VIA BONACINA- ORTI COMUNALE VIA VICO PARCO PUBBLICO CA DEL LUPO PARCO PUBBLICO S. STEFANO VIA DEL COPPO CASA DI CURA DEGLI ANGELI 0 34 rov rov 52 rov CIMITERO rov PARCO PUBBLICO VERDI VIA MASNADA ATELIER COMUNALE PARCO PUBBLICO S. LUCIA PARCO VIA COLLEONI VIA DELL INDUSTRIA NEL PARCO CASCINA TAVANI PARCO PUBBLICO SERASSI VIA MACCHIAVELLI -ORATORIO nd rov 3 rov rov PARCO CAVALCANTI nd rov TOTALE UOVA RACCOLTE % ovitrappole positive N medio uova/trappola positiva

9 Grafico N. 1: Numero medio di uova per postazione positiva Grafico N.2: Percentuale di trappole positive Nel corso della stagione si è assistito ad una progressiva ed inevitabile diffusione della zanzara tigre sul territorio comunale (dovuto a trasporto passivo delle uova attraverso lo 9

10 spostamento di contenitori infestati e degli adulti entrati ad esempio nelle automobili attraverso i finestrini aperti), come documentato dalla percentuale di trappole positive che sono passate dai valori minimi del 46 % (ad inizio monitoraggio) al 100 % delle postazioni monitorate (vedi grafico n. 1 e n. 2), con densità di popolazione variabili in funzione delle caratteristiche dell area e dalla presenza di focolai larvali infestati, in numerosi casi di origine privata. Nelle stazioni di monitoraggio in cui sono stati rilevati elevati picchi di infestazione, si è proceduto all ispezione degli ambienti circostanti. In più postazioni l ispezione, seguita dall individuazione e quindi alla rimozione dei focolai larvali, ha portato ad un naturale calo degli adulti di zanzara. Il numero medio di uova/trappola positiva ha avuto un picco di 120 uova verso la metà di agosto, per poi subire un progressivo calo, con popolazioni che si sono mantenute attive fino alla metà di ottobre, per il prolungarsi delle medio-alte temperature del periodo autunnale. Tra i fattori predisponenti lo sviluppo delle popolazioni di zanzara tigre vanno ricordati: L andamento stagionale caldo umido che ha favorito lo schiudersi delle uova deposte dalle femmine di zanzara tigre, velocizzandone i cicli riproduttivi e aumentandone il numero delle generazioni. Il mancato coinvolgimento dei privati nell attuazione di misure di prevenzione nei pozzetti privati La possibile presenza di focolai larvali non ancora individuati in ambito privato (ristagni presso giardini di abitazioni private, attività artigianali-industriali) CONTROLLI NEI SITI PUBBLICI A RISCHIO: Scuole e centri parrocchiali Nel corso della stagione estiva 2009 sono state effettuate dei controlli presso le strutture scolastiche-parrocchiali di Mozzo, al fine di individuare-bonificare eventuali situazioni a rischio di infestazioni culicidiche e fornendo, nel contempo, indicazioni sulle corrette misure di prevenzione. In concomitanza con la riapertura dell anno scolastico, si sono intensificati i controlli, al fine di valutare eventuali situazioni di disagio, legate alla presenza di popolazioni adulte consistenti di zanzara tigre. I criteri di valutazione sono stati : Il valore registrato dall ovitrappola di monitoraggio ( se presente nei pressi della scuola) L appostamento fisico in zona ombreggiata, che consente la valutazione diretta del numero di adulti di zanzara tigre che aggrediscono il soggetto fisico in un periodo di tempo costante (60 secondi). L intervista agli operatori presenti nella scuola, che segnalano eventuali situazioni di molestia percepiti. Sulla base delle considerazioni congiunte, è stato realizzato un intervento adulticida abbattente, limitatamente all asilo nido di via Trento, utilizzando una formulazione fotolabile a base di piretro, di moderata tossicità e persistenza. 10

11 5-INTERVENTI LARVICIDI Regolatori di crescita nei pozzetti stradali In ambito pubblico la principale tipologia di ristagno d acqua a rischio di infestazione culicidica è rappresentata dal sistema dei pozzetti stradali per lo sgrondo delle acque meteoriche. L intervento in tali focolai si attua mediante la somministrazione di un insetticida antilarvale, (regolatore di crescita in formulazione a compresse effervescenti) a ridotto impatto ambientale, la cui persistenza di azione (21 giorni circa) è decisamente più prolungata rispetto alla formulazione biologica (persistenza 7-12 giorni). Il primo trattamento viene effettuato all attivazione dei focolai ovvero al rinvenimento delle prime infestazioni larvali (normalmente nella prima metà di maggio). L'inizio dei trattamenti è quindi indicato dal controllo effettuato mediante appositi campionamenti dell acqua presente nelle caditoie. Ciò consente di mirare ed ottimizzare l intervento quando realmente necessario, alla presenza degli stadi sensibili, evitando il rischio di operare troppo precocemente, quando non ci sono ancora larve di zanzara, o, troppo tardi, quando ormai le larve sono diventate adulte. Relativamente alla stagione 2009 sono stati effettuati sul territorio di Mozzo sette cicli di interventi (rispetto ai 5 preventivati) contemplando anche tutti i tombini siti nei parchi pubblici, nei viottoli pedonali e sui marciapiedi, nelle strutture parrocchiali e nelle scuole di ogni ordine e grado. Nella tabella riportata di seguito, è indicata la tempistica degli interventi larvicidi effettuati nelle caditoie stradali Interventi larvicidi nelle caditoie stradali N. intervento Data di esecuzione 1 intervento larvicida intervento larvicida intervento larvicida intervento larvicida intervento larvicida intervento larvicida intervento larvicida Trattamenti biologici nelle acque superficiali In considerazione dell entità dell infestazione e dell vicinanza con l area sensibile dell Asilo Nido, limitatamente alla roggia Masnada, sono stati effettuati due interventi di controllo con formulazioni larvicide biologiche a base di Bacillus thuringensis (selettività totale verso organismi non target quali mammiferi, rettili, pesci ed uccelli). 11

12 5.1- PRODOTTI ANTILARVALI IMPIEGATI FLUBEX COMPRESSE Presidio Medico Chirurgico - Reg. Min. San. N p.a. Diflubenzuron puro (74 g/l) + coformulati Insetticida larvicida in compresse a scioglimento lento che agisce per contatto inibendo la formazione della cuticola esterna causando la morte delle larve di zanzara in 3-4 giorni. Impiegabile per uso domestico, civile e industriale, le compresse sono state distribuite nei tombini stradali di Mozzo da un operatore opportunamente formato. Dosaggio: 1 compressa da 2 grammi/tombino. Il trattamento va ripetuto ogni 2-3 settimane (previa verifica della persistenza con campionamenti periodici). TEKNAR HP D Presidio Medico Chirurgico Reg. Min. San. N Insetticida biologico in emulsione concentrata specifico per il controllo delle larve di zanzara e simulidi per uso civile - p.a. Bacillus thuringiensis sierotipo H-14 var. israelensis (attività biologica: UTI/mg di formulato). Agisce per ingestione e risulta altamente selettivo contro le larve di zanzara, mentre è innocuo per gli organismi non bersaglio. L attività biologica è svolta dalla deltatossina, presente sotto forma di cristalli o inclusioni parasporali di natura proteica. Gli enzimi intestinali della larve di zanzara scompongono l unità proteica, liberando le tossine che si legano a specifici recettori nell intestino medio delle larve, provocando la lisi delle cellule intestinali e la morte delle cellule per cessazione dell attività trofica. Il prodotto è stato impiegato nei contenitori di raccolta dell acqua piovana siti in orti e giardini, previa autorizzazione dei proprietari. PIRETRO 714 Presidio Medico Chirurgico - Reg. Min. San. N p.a. Piretro + Piperonil butossido, + coformulanti Insetticida concentrato emulsionabile a base di piretro africano, attivato con Piperonil butossido ad azione abbattente e limitata residualità ( fotolabile) E efficace contro tutti gli insetti volanti e striscianti che infestano gli ambienti domestici, industriali e in verde urbano quali mosche, zanzare, blatte, scarafaggi, ecc. Il prodotto si utilizza nelle seguenti dosi: nelle disinfestazioni con atomizzatori in spazi aperti contro insetti alati % 12

13 6- DIVULGAZIONE E COINVOLGIMENTO DELLA CITTADINANZA Accanto ad un piano di lotta biologica-integrata, risulta indispensabile il contributo che il singolo cittadino può portare al programma. E stata curata, in tal senso, una strategia comunicativa integrata finalizzata a far conoscere le attività intraprese dall'ente Pubblico e per stimolare il coinvolgimento dei cittadini nell acquisizione di comportamenti ed azioni tali da prevenire il costituirsi di focolai di infestazione culicidica. Le azioni divulgative messe in campo nel 2009 sono le seguenti: Articolo informativo pubblicato sul notiziario comunale Zanzara tigre? Dipende anche da noi Predisposizione e stampa di 50 Locandine informative Zanzara tigre? Facciamoci in quattro esposte nelle bacheche comunali e nei punti di maggiore frequentazione della cittadinanza Predisposizione e stampa di volantini distribuiti alle famiglie, tramite il canale scolastico, con un messaggio mirato e preciso sull utilizzo di formulazioni larvicide nei pozzetti privati. Assemblea aperta alla cittadinanza in data 25 settembre sul tema Zanzara tigre? Si ma con il contributo di tutti. Realizzazione di giubbetti informativi ad alta visibilità, (con affissione di adesivo personalizzato sul tema delle lotta alla zanzara tigre ed invito sintetico a trattare i pozzetti privati) indossati dagli operatori Sesia, durante i trattamenti nelle vie comunali. Bozza di locandina informativa Bozza di comunicato al cittadino 7- SERVIZ IO DI SEGNAL AZIONI LAMENTELA Presso l ufficio Tecnico del comune di Mozzo è stato attivato un servizio di raccolta segnalazioni lamentele della cittadinanza, a cui hanno fatto seguito dei sopralluoghi 13

14 tecnici da parte degli operatori Sesia, finalizzato alla verifica della situazione, alla ricerca dei possibili focolai di infestazione. La ricognizione abbina, una prima risposta concreta e tempestiva dell Amministrazione Comunale ad una richiesta di disagio da parte del cittadino, con una preziosa verifica dell acquisizione dei comportamenti virtuosi consigliati, riguardanti la prevenzione della problematica in ambito domestico. Nella tabella di seguito riportata, sono evidenziate situazioni in cui sono stati riscontrati focolai potenziali di zanzara tigre ( in grado di originare larve ed adulti in quanto non oggetto di controlli specifici) e reali, in cui è stata riscontrata la presenza di stadi larvali di zanzara tigre in fase di sviluppo. Il campione, pur modesto, conferma la modesta attenzione del cittadino privato nella gestione dei micro focolai domestici soprattutto pozzetti privati, ma anche sottovasi, e contenitori medio piccoli, che nella maggior parte dei casi risultano trascurati o infestati da larve di zanzara tigre. 8 CONCLUSIONI Le attività di lotta alle zanzare prevedono interventi antilarvali sui focolai di sviluppo identificati attraverso un accurata mappatura del territorio, che deve essere mantenuta costantemente aggiornata. Nel 2009 è stata effettuata una specifica attività di monitoraggio, con impiego di ovitrappole per la ricerca di Aedes albopictus. Tale attività ha confermato la presenza della zanzara tigre su tutto il territorio comunale di Mozzo, registrando l andamento stagionale della popolazione degli insetti e la sua distribuzione spaziale. Il monitoraggio rileva un insediamento consolidato della nuova specie, che non ha ancora raggiunto livelli preoccupanti di molestia, ma la cui presenza, percepita dalla cittadinanza come fastidiosa-irritante, dovrà essere limitata, nella prossima estate, con un maggiore coinvolgimento del cittadino nell adozione delle misure di prevenzione. Una delle tipologie di infestazione più problematiche in ambito urbano è rappresentata dai pozzetti stradali, che possono originare consistenti infestazioni di zanzare appartenenti alle due specie Culex pipiens (zanzara comune) ed Aedes alpopictus (zanzara tigre). L infestazione della zanzara tigre nei pozzetti stradali parte, stagionalmente, verso la metà del mese di maggio, per cui un efficiente programma di lotta alle zanzare deve prevedere un ciclo di 7-8 trattamenti nelle caditoie stradali comunali, con impiego di prodotti antilarvali a partire dal mese di maggio fino al mese di settembre-ottobre. Occorre ricordare l esistenza di punti critici in ambito privato, per lo più rappresentati da orti in cui si opera una raccolta dell acqua piovana in contenitori di diverso tipo, senza le dovute attenzioni del caso (chiusura con coperchi o zanzariere) e dai pozzetti presenti nei cortili di casa. Tale situazione, se non ben gestita, rischia di vanificare gli interventi effettuati su suolo pubblico, con massicce produzioni di adulti di zanzara che, volando, vanno ad infestare interi quartieri. La perlustrazione del territorio ha portato all individuazione delle principali realtà a rischio di infestazione, che sono state mappate su una cartografia e censite su un apposita scheda che consentirà di mirare gli interventi, verificare l acquisizione di comportamenti virtuosi dei cittadini e aggiornare le nuove acquisizioni sul territorio, in previsione della prossima campagna di lotta

15 Va ricordata la presenza di rogge (principalmente la Roggia Masnada, per la vicinanza con l asilo nido comunale) che, in alcuni periodi dell anno, possono originare dei focolai di zanzara comune Culex pipiens, controllabili con interventi periodi a base di Bacillus thuringensis Per aumentare la sensibilità dei cittadini si può ipotizzare un ampliamento della campagna di informazione che preveda il proseguimento degli incontri con le scolaresche e con gli insegnanti, il coinvolgimento dei medici di base, dei farmacisti, dei parroci, degli amministratori di condominio. Un efficiente programma di lotta alla zanzara tigre, passa inevitabilmente attraverso una maggiore incidenza delle misure di prevenzione, con competenze sia pubbliche, ma anche private. Va dunque pensata e predisposta una strategia comunicativa diretta ed accattivante per un coinvolgimento del privato nelle misure di prevenzione, che riguardano la gestione dell acqua stagnante ed il controllo dei pozzetti privati mediante l utilizzo di formulazioni larvicide. 9-PROPOSTE DI AZIONE PER UN INCISIVO CONTENIMENTO DELLA ZANZARA TIGRE NEL COMUNE DI MOZZO Il piano proposto per la stagione 2010 prende spunto dall esperienza maturata durante la stagione 2009, con le seguenti azioni aggiuntive Tra le novità sostanziali apportate al programma (indicate in grassetto) si ribadisce l importanza di un intensa-efficace campagna informativa, finalizzata al coinvolgimento del cittadino nell adozione delle misure di prevenzione in ambito domestico, in particolare il trattamento dei pozzetti privati. Si propone una Sperimentale e capillare attività di ispezione, riguardante un nucleo esteso di abitazioni private (quartiere), che preveda la ricerca e l individuazione-censimento dei focolai presenti, la bonifica degli stessi (copertura dei contenitori, trattamento dell acqua utilizzata per scopi irrigui con Bacillus thuringiensis e trattamento dei tombini con regolatore di crescita), il tutto associato all informazione-coinvolgimento dei proprietari stessi, che dovranno poi continuare, in autonomia, le azioni di risanamento necessarie. L attività sarà operata da operatori adeguatamente preparati e provvisti di un tesserino identificativo e, considerata la vastità dell operazione, riguarderà, per la stagione 2010, un solo quartiere di Mozzo. All interno del quartiere la postazione di monitoraggio mantenuta fissa, consentirà di verificare efficacia dell operazione attivata, comparando i dati con quelli delle restanti postazioni distribuite sul territorio. Sulla base dei risultati ottenuti e dell apprezzamento dei cittadini coinvolti, sarà possibile valutare-decidere un eventuale e successiva estensione del programma alle restanti aree abitate del territorio comunale. Al fine di incentivare l utilizzo di formulazioni larvicide nei pozzetti privati, l amministrazione comunale potrebbe prevedere l acquisto diretto di uno stock di formulati larvicidi, direttamente dalla ditta di produzione (a prezzi scontati). Tali formulati dovrebbero essere poi distribuiti alla cittadinanza, con le modalità ritenute più opportune (senza eccessivo aggravio di impegno degli operatori di ufficio 15

16 preposti), prevedendo un recupero dei costi da un incremento di tassazione sull imposta della T.A.R.S.U (tassa rifiuti solidi e urbani). La specifica campagna, opportunamente presentata e pubblicizzata, potrebbe risultare particolarmente apprezzata dal cittadino, che,con un aggravio fiscale modesto (di sole 2-3 euro circa per famiglia, comunque inferiore rispetto all acquisto diretto del formulato in farmacia o nelle rivendite specializzate) usufruirebbe di un kit ( larvicida + indicazioni di utilizzo) a prezzi agevolati, con un beneficio per la comunità (come contenimento delle popolazioni di zanzara tigre), derivante dall attuazione collettiva di un importante misura di prevenzione in ambito domestico. Inizio dei controlli nel mese di maggio 2009 per valutare, attraverso periodici campionamenti, l attivazione dell infestazione nelle tombinature stradali. Sulla base dei risultati saranno programmati specifici interventi di lotta antilarvale Aumento dei cicli di trattamento antilarvali nelle tombinature stradali comunali (per un totale di 1000 pozzetti ) da 5 a 7 ripetizioni stagionali, per una sicura copertura dei cicli riproduttivi stagionali. Ciclo di 3 interventi larvicidi con formulazioni biologiche a base di Bacillus thuringiensis, nella roggia Masnada. Ciclo di 2 interventi adulticidi in aree sensibili, solo in caso di reale necessità, sulla base del dato oggettivo di monitoraggio, che conferma il superamento di una soglia di molestia. Monitoraggio con 15 ovitrappole per verificare l andamento stagionale dell infestazione della zanzara tigre, con possibilità di confronto con lo storico rilevato nella stagione precedente. Controllo verifica dell adozione delle misure di prevenzione nelle aree critiche precedentemente individuate; ricerca-individuazione di nuove situazione a rischio di infestazione. Ampliamento del servizio di sopralluoghi in area privata (specificatamente indicato nel volantino informativo), sulla base delle segnalazioni pervenute. Incontro serale con la popolazione, con lettera di invito alle associazioni operanti sul territorio (protezione civile, terza età, gruppi di volontariato ecc) e consegna ai partecipanti di una confezione omaggio di formulazione larvicida, quale stimolo alla partecipazione. 2 incontri con gli insegnanti e/o con gli studenti delle scuole elementari Incontro con gli amministratori di condominio Predisposizione di due articoli informativi Distribuzione alle famiglie di volantini informativi. Bonate Sopra, 02 Novembre 2009 Dott. Giovanni Rota Martir Dott. ssa Simona Macchini 16

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