SCHEDA TECNICA PER IL RICONOSCIMENTO DEGLI ORGANISMI NOCIVI DA QUARANTENA (DIRETTIVA CEE 77/93)

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1 SCHEDA TECNICA PER IL RICONOSCIMENTO DEGLI ORGANISMI NOCIVI DA QUARANTENA (DIRETTIVA CEE 77/93) Avversità: avvizzimento batterico o marciume bruno Organismo nocivo: Pseudomonas solanacearum (Rastonia solanacearum) Fig. 1 Tubero che presenta sintomi caratteristici di P. solanacearum: imbrunimento dell anello vascolare, cavitazioni ed emissione di essudato batterico PIANTE OSPITI Il patogeno è responsabile dell avvizzimento batterico di oltre 200 specie vegetali, tuttavia le piante ospiti più suscettibili sono le solanacee, tra cui la patata, il pomodoro, la melanzana, il peperone ed il tabacco sono le specie di maggiore importanza per l Italia.

2 DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA Il batterio è originario dei paesi tropicali, subtropicali e temperati caldi ed in queste aree è ampiamente diffuso; recentemente è comparso in zone di coltivazione della patata di paesi a clima temperato freddo quali il Belgio (1989), l Olanda (1992), il Regno Unito (1993) e l Italia (1995) Fig. 3 Ingiallimenti e dissecamenti di piante di patata affette dalla batteriosi. Fig. 2 Avvizzimenti di alcuni fusti di una pianta colpita da marciume bruno SINTOMI PATATA Sulla parte aerea della pianta i sintomi dell avvizzamento batterico si possono osservare in tutte le fasi dello sviluppo vegetativo della patata. Inizialmente le foglie di uno o più fusti avvizziscono pur mantenendo il colore verde; il mancato accartocciamento fogliare, la decolorazione ed il successivo imbrunimento degli organi colpiti sono l esito finale della batteriosi che può portare a morte la pianta, anche rapidamente. Prima dell inizio della senescenza fisiologica le piante infette, isolate o raggruppate, possono essere individuate in campo per l aspetto tipicamente imbrunito e più o meno disseccato che assume la vegetazione. Le piante colpite da P. solanacearum possono produrre tuberi infetti. Sui tuberi i sintomi possono essere esterni e/o interni. Sulla superficie del tubero in corrispondenza degli occhi si possono osservare

3 caratteristiche aree imbrunite e molli da cui talvolta fuoriesce una goccia di liquido di colore bianco avorio perlaceo, denominato essudato batterico. Al taglio trasversale il tubero può mostrare alterazioni dell intero anello vascolare o di alcune sue porzioni. Il tessuto infetto può assumere una colorazione senape, imbrunire e cavitarsi; la fuoriuscita di gocce di essudato dall anello vascolare può essere spontanea oppure favorita dalla pressione che si può esercitare con le dita, lateralmente sul tubero. Il disseccamento precoce della pianta e le alterazioni dei tuberi causati dalla batteriosi possono essere responsabili di gravi perdite di produzione. EPIDEMIOLOGIA Con particolare riferimento agli ambienti di coltivazione esenti di P. solanacearum, come quello italiano, i tuberi-seme infetti costituiscono la più temibile sorgente di inoculo ed il più subdolo mezzo di disseminazione del patogeno; i tuberi possono avere l infezione palese, nel caso in cui si evidenzino sintomi, oppure l infezione latente, nel caso in cui la presenza dei batteri non sia evidenziata da sintomi e questi ultimi rappresentano sicuramente il pericolo maggiore. Il taglio dei tuberi per la semina può contribuire alla diffusione dell inoculo poiché la medesima lama, contaminatasi nel taglio di un tubero infetto, può trasferire i batteri ad altri tuberi tagliati successivamente. L uso di tuberi-seme infetti oltre a causare danni economici immediati alle Fig. 4 I tuberi colpiti evidenziano esternamente un marciume degli occhi; particelle di terreno possono rimanere attaccate all essudato che fuoriesce in corrispondenza dell area marcescente. coltivazioni per la manifestazione dell avvizzimento batterico, determina anche un danno per il futuro a causa della contaminazione degli ambienti di coltivazione che ne deriva. P. solanacearum infatti può sopravvivere a lungo su molte solanacee spontanee, nel terreno e nei residui di vegetazione infetta; inoltre i batteri possono essere dissemintati nel territorio attraverso le acque di irrigazione di canali alimentati da acque provenienti da terreni contaminati.

4 La comparsa della malattia su patata può costituire dunque una seria minaccia per la coltivazione futura non solo della patata ma anche del pomodoro, del peperone e della melanzana. PREVENZIONE E LOTTA La pericolosità della malattia, l elevato numero di piante ospiti del patogeno e l assenza di mezzi chimici e biologici che possono efficacemente controllarlo rendono l avvizzimento batterico una assai temibile avversità, per la quale è necessario adottare una strategia di lotta a carattere preventivo. Con particolare riferimento alla patata è fondamentale per la lotta alla batteriosi l uso di tuberiseme esenti da P. solanacearum. Altrettanto importante è l individuazione precoce della presenza del patogeno poiché soltanto con interventi tempestivi è possibile contenere il danno e limitare la diffusione dei batteri nel territorio. La prevenzione deve essere attuata in tutte le fasi che comportano il movimento dei tuberi: è opportuno disinfettare i mezzi di trasporto, i contenitori ed i locali di raccolta delle patate soprattutto qualora si rilevassero marcescenze in alcune partite. Inoltre, le operazioni di preparazione dei tuberi per la semina devono essere effettuate avendo cura di tenere separata una partita dall altra e di disinfettare frequentemente gli attrezzi usati per il taglio (macchine comprese). Sarebbe ottimale poter disporre per la semina di tuberi interi. E importante anche la disinfestazione dei bancali, delle casse e di quanto altro sia venuto a contatto con i tuberi-seme. Nelle aziende in cui si manifesta la batteriosi occorre intervenire distruggendo le piante ed i Fig. 5 Alterazioni dell anello vascolare dei tuberi, sezionati trasversalmente al momento della raccolta

5 tuberi infetti; il prodotto apparentemente sano può essere destinato alla trasformazione industriale solo nel caso in cui gli stabilimenti siano dotati di impianti di lavorazione che impediscano la disseminazione del patogeno nell ambiente. Negli appezzamenti in cui si è manifestata la malattia non devono essere coltivate per almeno 5 anni né patata né altre solanacee; particolare attenzione deve essere rivolta al controllo delle solanacee infestanti ed all eliminazione delle piante spontanee di patata. I locali dell azienda, le macchine, gli attrezzi, gli effetti personali e quanto altro sia venuto a contatto con i tuberi e/o le piante infetti devono essere adeguatamente disinfettati. Sono disponibili sul mercato parecchie varietà di patata resistenti a P. solanacearum ma l esistenza di ceppi diversi del batterio rende difficile la loro utilizzazione in ambienti colturali differenti. Fig. 6 sito di una presente infezione causata da P. solanacearum in una coltivazione di patata: è ben evidente un ampia zona di piante distrutte dalla batteriosi. RACCOMANDAZIONI L individuazione, durante la commercializzazione e le fasi che precedono la semina, di tuberi con sintomi sospetti di avvizzimento batterico deve essere tempestivamente segnalata al Servizio Fitosanitario Regionale. Con la stessa tempestività devono essere segnalati eventuali casi sospetti della batterioso rilevati durante il ciclo vegetativo della coltura. Nei casi sospetti è necessario prelevale un campione da sottoporre ad analisi batteriologica. Segnalare eventuali casi sospetti a: Regione Lombardia Servizio Fitosanitario Regionale P.zza IV Novembre, Milano Tel 02/ Fax 02/ servizio.fitosanitario@regione.lombardia.it a cura di: Alessandra Calzolari - Sfr Emilia-Romagna

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